MERCOLEDI’ INIZIATIVA ANBI A BRUXELLES
Mercoledì 9 Aprile p.v., alle ore 11.00, nella “stanza” Spinelli A3H1 del Parlamento Europeo a Bruxelles, si terrà un confronto tematico sul futuro delle risorse idriche fra la Giunta ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue) ed Irrigants d’Europe con i parlamentari italiani delle Commissioni Ambiente ed Agricoltura UE.
Nell’occasione, cui sono state invitate anche le rappresentanze delle Organizzazioni Professionali Agricole, il Presidente, Francesco Vincenzi ed il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, nonchè il Segretario Generale Irrigants d’Europe, Adriano Battilani, illustreranno due “documenti di posizionamento” sulla “Water Resilient Strategy” indicata dalla Commissione Europea.
VENERDI’ WEB INNOVATION HUB 2025
Si terrà venerdì 11 Aprile p.v., dalle ore 10.00, l’edizione 2025 del “ANBI Web Innovation Hub” organizzato collegandosi all’esperienza del Consorzio di bonifica Piacenza con il locale Urban Hub e l’Università piacentina Sacro Cuore.
Nell’occasione saranno presentate in maniera virtuale, alla platea degli enti consortili italiani e dei mass-media, soluzioni innovative e start-up in campo idraulico ed agro-ambientale, protagoniste dell’annuale “start cup”, ma non solo: spazio sarà riservato anche alle ricerche svolte dal Centro Sperimentale Acqua Campus, targato ANBI e Consorzio di 2° grado C.E.R.-Canale Emiliano Romagnolo.
OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
FINALMENTE TORNA LA PIOGGIA AL SUD MA L’AREA MEDITERRANEA SI CONFERMA AD ALTO RISCHIO
LIVELLI RECORD PER I LAGHI DI GARDA E MAGGIORE
VINCENZI: “MA IL FUTURO METEO NON CONSENTE DI ESSERE MIOPI”
“Sono arrivate le attese piogge ristoratrici sulle aree meridionali del Paese, ma sarebbe miope esprimere solo soddisfazione, perché a poca distanza dall’Italia, sul mar Egeo, l’estremizzazione dei fenomeni meteorologici si è manifestata in tutta la forza devastatrice con cumulate pluviometriche di oltre 100 millimetri in 2 ore, accompagnate in Grecia da trombe marine (a Rodi e non solo), che hanno ingrossato repentinamente i corsi d’acqua nei distretti Sud-Orientali dell’Attica così come su alcune delle isole Cicladi, provocando esondazioni e trasformando le strade cittadine in fiumi impetuosi”: a ricordarlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“L’area mediterranea si conferma un hub della crisi climatica ed anche in questa occasione l’Italia è stata toccata da eventi estremi, fortunatamente di intensità minore, lungo la costa abruzzese meridionale (cumulate di oltre 100 millimetri in una decina di ore sul Vastese), sul Gargano e sul Vibonese, in Calabria. Se l’esperienza marchigiana di Falconara, dove l’efficientamento delle casse d’espansione ha evitato una nuova alluvione, dimostra che si può fare e che si sta facendo, è altresì vero che bisogna accelerare negli interventi infrastrutturali di prevenzione, perché il territorio è sempre più fragile per una serie di concause: dall’inarrestabile cementificazione al progressivo spopolamento delle aree interne fino all’innalzamento del livello del mare” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Secondo i dati dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche, le copiose precipitazioni, che nei giorni scorsi hanno interessato l’Italia meridionale ed in particolar modo le regioni adriatiche fino alle Marche, sono state utili ad invertire la tendenza al prematuro prosciugamento delle già esigue risorse idriche del Mezzogiorno: il mese di marzo, nelle prime due decadi, è infatti stato avaro di pioggia al Sud ed ha interrotto una ripresa, che in alcuni territori stava donando speranze di recupero idrico dopo la drammatica siccità del 2024; le piogge abbondanti e talvolta violente dei giorni scorsi hanno altresì consentito incrementi considerevoli nelle portate dei fiumi, rimpinguando anche i bacini artificiali.
Notevoli, in particolare, sono stati gli incrementi di disponibilità idrica in Abruzzo: la diga di Penne trattiene ora 7,85 milioni di metri cubi, un valore tra i più alti del decennio in questo periodo; sopra la media sono anche i flussi in alveo dei fiumi Sinello, Sangro ed Alento.
L’invaso di Chiauci, situato in Alto Molise, ma a servizio anche del Sud della provincia di Chieti, grazie alle portate sovrabbondanti del fiume Trigno (4000 litri al secondo) e dopo un lungo periodo, in cui era rimasto vuoto (dapprima per siccità e poi per manutenzione straordinaria), dal 28 Febbraio sta raccogliendo ben mln. mc. 7,2 d’acqua, corrispondenti all’80% dei volumi autorizzati di riempimento.
La Puglia, ancora in estrema sofferenza idrica per via delle piogge insufficienti di inizio d’anno, nella scorsa settimana ha registrato un cospicuo incremento dei volumi stoccati negli invasi della Capitanata: +15,5 milioni di metri cubi; ad oggi, il totale dell’acqua invasata ammonta a mln. mc. 95,76 corrispondenti al 29% dei volumi autorizzati, cioè una quantità insufficiente in vista dell’innalzamento delle temperature e della necessità impellente di iniziare la stagione irrigua, che avrebbe già dovuto partire il 1° Marzo.
In Basilicata è piovuto molto e bene (tutti i giorni e senza danni) con cumulate giornaliere anche di quaranta millimetri; di questo ne hanno beneficiato le riserve idriche, che sono aumentate di quasi diciassette milioni e mezzo di metri cubi in 7 giorni. Mancano però ancora mln. mc. 83,34 per pareggiare almeno i conti con il 2024, anno in cui l’acqua è stata insufficiente per l’agricoltura già da inizio estate.
In Sicilia i volumi idrici complessivi, stoccati nei bacini artificiali hanno toccato mln. mc. 355,02, una quantità superiore di 56 milioni di metri cubi a quanto registrato a fine Marzo 2024, ma inferiore di oltre settantasei milioni rispetto al 2023 e corrispondente a meno del 51% dei volumi di riempimento autorizzati; inoltre, la risorsa idrica realmente utilizzabile è meno di duecentododici milioni di metri cubi (fonte: Autorità di bacino del Distretto Idrografico della Sicilia).
In Campania sono in crescita i livelli idrometrici dei fiumi Volturno, Sele e Garigliano.
Nel Lazio vanno riducendosi le portate dei fiumi Tevere ed Aniene, mentre in Sabina aumenta quella del Velino, superando i valori medi dell’ultimo quinquennio. Rimangono stabili le altezze idrometriche dei laghi Nemi ed Albano.
In Umbria è positiva la “performance” del fiume Chiascio a differenza della Paglia, che decresce così come, purtroppo, il livello del lago Trasimeno; nel bacino di Maroggia i volumi invasati (mln.mc. 3,31) sono superiori all’anno scorso.
Aumentano anche le riserve idriche delle Marche, grazie alle abbondanti precipitazioni dei giorni scorsi (in 7 giorni sono caduti mediamente oltre ottanta millimetri di pioggia sulla regione): in una settimana gli invasi regionali hanno guadagnato oltre due milioni di metri cubi ed i livelli dei fiumi sono tutti in evidente crescita.
In Toscana sono invece in calo le portate dei fiumi Arno, Serchio ed Ombrone.
Salendo verso Nord, continua il periodo favorevole per le risorse idriche dell’Italia Settentrionale, nonostante una generalizzata decrescita dovuta ad un periodo di stabilità atmosferica e di alte temperature.
In Emilia-Romagna a crescere sono le portate nei bacini fluviali romagnoli con il Savio, che registra un incremento del 407% (mc/s 20,28), avvicinandosi ai valori tipici del periodo; netta è invece la decrescita dei livelli nei fiumi Taro ed Enza, mentre i bacini piacentini di Mignano e Molato trattengono mediamente l’88% dei volumi d’invaso autorizzati.
I flussi di tutti i principali fiumi veneti sono in calo, pur mantenendosi su valori al di sopra della media (Brenta +24.22%, Livenza +12%, Adige +5,7%); uniche eccezioni sono il Bacchiglione (-13%) ed il Muson dei Sassi (-15%).
In Lombardia sono in crescita le riserve idriche, grazie anche all’incremento della neve al suolo in alta quota (indice SWE – Snow Water Equivalent: + mln.mc. 211,7); si registra, sul totale delle riserve stoccate, un leggero surplus rispetto ai valori medi storici ed un deficit sul 2024 (-14,2%).
Tra i grandi laghi, il Verbano è al colmo (100% di riempimento) ed il livello del Benaco è ai massimi di sempre (106,4% di riempimento); in calo sono invece le altezze idrometriche di Sebino e Lario.
Lungo tutta l’asta, la portata del fiume Po va riducendosi (in una settimana nell’Alessandrino perde il 57%, mentre a Pontelagoscuro è -16% ca.), mantenendo comunque un flusso leggermente maggiore della media del periodo.
In Valle d’Aosta si riducono di poco le portate della Dora Baltea, mentre risultano crescenti quelle del torrente Lys.
In Piemonte la portata del fiume Tanaro si è ridotta di ben 244 metri cubi al secondo dopo il rialzo dovuto alle violente precipitazioni della scorsa settimana; in calo è anche la Toce, mentre in risalita sono i livelli della Stura di Demonte.
Per le stesse ragioni in Liguria si segnala una decrescita generalizzata dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua: le portate dell’Entella, tornano sotto media a conferma del regime torrentizio, che caratterizza i fiumi della regione.

MARCHE
SEGNALI POSITIVI VERSO LA STAGIONE IRRIGUA
Da venerdì 28 Marzo, la diga di Comunanza sta sfiorando; il lago di Gerosa è pieno e questo, dopo la carenza idrica degli scorsi anni, lascia ben sperare per la prossima stagione irrigua.
Eventuali aumenti di portata del fiume sono del tutto normali. La diga è costantemente monitorata dal Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) e vigilata secondo il protocollo di riferimento.
IL GHIACCIO CHE SALVA DAL GHIACCIO
L’EFFETTO IGLOO PROTEGGE LE GEMME DAI REPENTINI ABBASSAMENTI DI TEMPERATURA: IN TOSCANA SALVATI COSI’ I FRUTTETI DELLA VALDICHIANA
VINCENZI: “DI FRONTE ALLA CRISI CLIMATICA SERVONO MODERNI IMPIANTI IRRIGUI E DISPONIBILITA’ D’ACQUA PER SALVAGUARDARE L’ECCELLENZA AGRICOLA ITALIANA”
Mentre ci si prepara ad una stagione irrigua a chiaroscuri, l’ arrivo di una primavera meteorologicamente ritardata fa attivare l’effetto igloo sui frutteti: per fronteggiare il drastico calo delle temperature che, nella notte, fa ancora precipitare la colonnina di mercurio, i Consorzi di bonifica ed irrigazione attivano, laddove possibile, il servizio anti brina; le aziende agricole, grazie alla fornitura d’acqua in pressione, possono così procedere alla micro-irrigazione, che salva produzioni e raccolti dal gelo-killer. L’effetto igloo, generato dall’acqua ghiacciata, non solo affascina con l’immagine dei frutteti cristallizzati al mattino, ma si conferma un metodo sostenibile e fondamentale per la tutela delle produzioni agricole.
“La nebulizzazione è una pratica agronomica preziosa: crea un guscio protettivo attorno a fiori e gemme, stabilizzando la temperatura interna e conseguentemente riducendo i danni causati dalle gelate improvvise” ha precisato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
“Per attivare tale servizio servono, però, 2 condizioni – ha sottolineato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – Occorrono moderni impianti irrigui di precisione e disponibilità d’acqua: obbiettivi per i quali insistiamo nel chiedere investimenti in infrastrutture multifunzionali. Questo è un esempio: l’acqua non è solo una risorsa per contrastare la siccità, ma anche un’arma per contrastare il pericolo delle gelate notturne primaverili, causa di gravi conseguenze sui cicli colturali.”
Un recente esempio arriva dal comprensorio toscano del Consorzio di bonifica Alto Valdarno dove, a causa di un guasto alla rete di distribuzione idrica, è stato necessario l’intervento rapido della squadra irrigazione dell’ente consortile per ripristinare la funzionalità del servizio in tempo record, salvando così le colture dal gelo.
“Ormai siamo consapevoli della necessità di anticipare il servizio irriguo – ha spiegato il Direttore Generale dell’ente consorziale, Francesco Lisi – Tale apertura garantisce infatti un’efficace protezione contro le gelate primaverili, che in anni recenti stanno mettendo a dura prova anche i frutteti della Valdichiana."
LA BUONA NOTIZIA
MARCHE IDRAULICAMENTE PIU’ SICURE A FALCONARA HA PRESO FORMA IL SISTEMA DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO ALLUVIONALE
“Da Risorgi Marche a Marche Risorte”: Francesco Vincenzi, Presidente ANBI ha mutuato il titolo di un programma di iniziative nate dopo il sisma del 2016 per evidenziare quanto accaduto lo scorso fine settimana, quando piogge intense hanno nuovamente allarmato molti territori sensibili della provincia di Ancona già colpiti da un violento episodio alluvionale nello scorso Settembre; stavolta però, a Falconara Marittima, le casse di espansione sui fossi Cannetacci e San Sebastiano sono entrate in funzione dopo i lavori di ripristino, effettuati nei mesi scorsi, tutelando la zona industriale, l’abitato di Castelferretti e l’area intorno all’aeroporto.
In accordo con l’Amministrazione Comunale e la Protezione Civile, vasche d’espansione e fossi sono stati monitorati costantemente dai tecnici del Consorzio di bonifica Marche sia per valutarne il corretto funzionamento, sia per testare la tenuta dell’intero sistema di mitigazione del rischio, progettato per l’area di Falconara Marittima. Subito dopo l’evento alluvionale dello scorso 19 Settembre, Bonifica Marche Engineering (la società “in house”, che si occupa dalla progettazione all’esecuzione delle opere pubbliche, commissionate dagli enti locali all’ente consorziale) è intervenuta con somma urgenza per la riparazione della cassa di espansione sul fosso San Sebastiano e con il ripristino dell’argine del fosso Cannetacci; l’insieme delle criticità emerse è diventato elemento, su cui calibrare il sistema degli interventi per la riduzione del rischio idrogeologico nel Falconarese. Non è certo un caso che alcuni allagamenti, registrati purtroppo anche nei giorni scorsi, si sono verificati in aree, dove gli interventi sono ancora in fase di cantiere o programmazione. Il recente, violento episodio meteorologico conferma che la strada intrapresa è quella giusta: i lavori di ampliamento delle sezioni idrauliche sono ancora in corso, ma le concordate scelte progettuali, grazie ad un finanziamento di 3.900.000 euro della Regione Marche, possono finalmente fare la differenza nella salvaguardia del territorio, nonchè del suo tessuto sociale ed economico.
L’ Amministratore Unico di “BME – Bonifica Marche Engineering” ha dichiarato: "Sono stati giorni di fiato sospeso e dita incrociate nella convinzione, però, di aver operato al meglio in una materia, come la difesa idraulica, in continua evoluzione a causa della crisi climatica e dove i tecnici si assumono grandi responsabilità nel calibrare le opere per aumentare la resilienza dei territori."
Anche dalla zona del bacino del torrente Aspio arrivano segnali più che positivi sugli interventi in corso. I lavori, con fondi P.N.R.R. (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza), relativi a 2 delle 6 casse di espansione in linea, previste nel bacino del rio Scaricalasino e dei suoi affluenti (fosso Offagna e fosso San Valentino) sono in corso; questo mese sono state consegnate, come da cronoprogramma definito con la Regione, altre 2 casse (fondi OPCM - Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri ), mentre le rimanenti 2 sono in fase di progettazione esecutiva. Le casse, una volta completate, concorreranno ad una considerevole riduzione del rischio esondazione in un’area considerata sensibile già dall’evento alluvionale del 2006. Le aree di laminazione tratteranno parte del volume idrico di un’eventuale piena, di cui ne regoleranno l’uscita attraverso appositi manufatti di scarico. Il tempo di ritorno, con il quale sono state progettate, è pari a 200 anni. Sarà così possibile contenere le soglie di criticità durante eventuali fenomeni meteorologici eccezionali.
“La tragica alluvione di Senigallia di 3 anni fa evidenziò la sottovalutazione delle soluzioni proposte dal Consorzio di bonifica di fronte ai rischi dell’estremizzazione degli eventi atmosferici. La sicurezza idrogeologica del territorio e delle sue comunità non può prescindere da una concreta condivisione di obbiettivi e responsabilità nell’interesse vero delle comunità. L’efficientamento ed il potenziamento della rete idraulica sono la prima opera pubblica, di cui il Paese abbisogna” ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
EMILIA ROMAGNA
PRESENTATO STUDIO SU SICUREZZA IDRAULICA E FUNZIONE ECOLOGICA DELLA RETE DI BONIFICA
Trovare un equilibrio proficuo tra le diverse esigenze ed i differenti utilizzi della risorsa idrica in modo sostenibile ed in modalità resiliente è una delle grandi sfide dei nostri tempi soprattutto alla luce dei mutamenti del clima in atto e considerando le fragilità geomorfologica dei territori.
È per queste ragioni e per approfondire molto concretamente le articolate dinamiche della periodica manutenzione dei corsi di acqua che a Collecchio, nella sede dell’Ente Parchi Emilia Occidentale, si è tenuto un incontro, che ha visto gli interventi anche di Regione Emilia-Romagna e Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città del Teatro Regio”).
Al centro del focus di approfondimento sono stati gli esiti emersi dall’analisi-campione, finanziata da Regione Emilia-Romagna e richiesta dall’Ente Parchi, per effettuare lo “Studio del reticolo idrografico secondario nel contesto del SITO ZSC/ZPS IT4020017 – Aree delle risorgive di Viarolo, bacini di Torrile, fascia golenale del Po”, consistente in una serie di monitoraggi, al fine di rilevare la presenza di habitat e specie di interesse conservazionistico in un'area di pregio (Sito Rete Natura 2000) del reticolo idrografico secondario.
L'incontro è stato propedeutico ad ulteriori confronti tra l’ente consorziale e l’Ente Parchi per cercare di individuare una modalità di manutenzione dei canali di bonifica più coerente possibile con le necessità ambientali, senza però diminuire i livelli di difesa idraulica dell’area.
Lo studio effettuato è stato avviato circa un anno e mezzo fa e ha avuto lo scopo ambizioso di avviare una gestione condivisa dei canali secondari; lo studio ha infatti evidenziato la presenza di importanti habitat lungo i canali, ma la loro conservazione deve avvenire nel rispetto delle esigenze idrauliche ed agricole del territorio.
LOMBARDIA
CO-PROTAGONISTI NEL PROGETTO POSALVAMARE
Grazie al progetto “PoSalvaMare” e alla collaborazione con l’Autorità di Bacino del Po, il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) installerà 2 barriere galleggianti sul canale Villoresi a Garbagnate Milanese ed a Paderno Dugnano; si tratta di punti particolarmente critici per l’accumulo di rifiuti ed in cui saranno raccolte e recuperate le plastiche, migliorando così la qualità ed il deflusso delle acque irrigue.
La presentazione ufficiale del progetto PoSalvaMare per la riduzione e il recupero di “plastic litter” nei corsi d’acqua del distretto del fiume Po si è tenuta a Torino, portando con sé una sfida ambiziosa: secondo UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente), infatti, circa l’80% dei rifiuti marini proviene da fonti terrestri ed i più recenti studi indicano chiaramente che i fiumi rappresentano una delle vie principali per il trasporto degli inquinanti verso il mare.
L’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, capofila del progetto PoSalvaMare, ha avviato, già da alcuni anni, progetti mirati e volti al monitoraggio dei quantitativi di macro-micro plastiche nel Grande Fiume, ma occorre rafforzare un impegno collettivo e proficuo da parte di coloro, che hanno la capacità funzionale di intervenire anche grazie a linee-guida comuni ed a strumenti tecnologici (smart-cam, barriere galleggianti “cattura-plastica”, monitoraggi satellitari) lungo l’asta fluviale nei territori di Piemonte (Casale Monferrato, Torino), Lombardia (Casarile, Garbagnate Milanese, Paderno Dugnano, Castelnuovo Bocca d'Adda), Emilia-Romagna (Monticelli d’Ongina) e Veneto (Ficarolo, Legnago, Adria).
Oltre a questo va sviluppata una maggiore sensibilizzazione della cittadinanza in linea con i principi della Legge 60/22, la cosiddetta Legge Salvamare, anche attraverso collaudate pratiche di raccolta. Il progetto PoSalvaMare, che appoggia la EU Mission Restore our Ocean and Waters by 2030, è finanziato dalle risorse, che il M.A.S.E. (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica) ha messo disposizione di tutte le Autorità di bacino distrettuali nazionali.
PIEMONTE
PIEMONTE E LOMBARDIA A SOSTEGNO DI EST SESIA
Per la prima volta da moltissimi anni l’Associazione Irrigazione Est Sesia (A.I.E.S.) ha ospitato, nella sede di Novara, le Regioni Piemonte e Lombardia (rispettivamente gli Assessori Agricoltura, Paolo Bongioanni ed Alessandro Beduschi) per assicurare il miglior servizio possibile nel proprio comprensorio anche alla luce dei cambiamenti climatici in atto.
L’incontro è servito a testimoniare il massimo sostegno all’ente consortile e ad ascoltare per recepire necessità e progettualità. Lombardia e Piemonte sono aree agricole importanti ed A.I.E.S. riveste un ruolo fondamentale per produzioni, che rappresentano tradizione e identità del territorio.
Sarà necessario trovare risorse adeguate anche alla luce dei progetti su cui “Est Sesia” sta già operando per un valore complessivo di 85 milioni di euro.
EMILIA ROMAGNA
SI CONSOLIDA PARTNERSHIP PER SVILUPPO E SICUREZZA TERRITORIO
Le sfide che il Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena) ha intrapreso nell’intercettare finanziamenti utili alla realizzazione di interventi strategici per il territorio rappresentano un momento epocale per l’intero comprensorio e la sua comunità.
È in questo contesto che è stato sottoscritto l’accordo tra l’ente consortile e BPER (Banca Popolare Emilia Romagna), che consentirà maggior efficienza e celerità nella gestione dei flussi finanziari per la realizzazione dei macro progetti in corso, per la capillare gestione degli equilibri idrici e per la manutenzione degli oltre duemila chilometri della rete di canalizzazioni consortili.
FRIULI VENEZIA GIULIA
ROGGIA TORNA AD ANTICO SPLENDORE
Sono in avanzata fase esecutiva i lavori di manutenzione straordinaria della roggia di Udine lungo l’intero suo corso, da Cortale di Reana del Rojale a Mortegliano; l’intervento del Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede nel capoluogo FVG) è finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia per un importo progettuale pari a 470.000 euro.
Mentre nelle tratte a Nord ed a Sud di Udine i lavori riguardavano prevalentemente la manutenzione arborea con il taglio selettivo di alcune piante pericolanti (in caso di caduta potevano creare un’ostruzione al normale deflusso delle acque), nel centro di Udine gli interventi hanno riguardato il ripristino di alcune sponde, dove si erano manifestate erosioni e cedimenti, nonché l’asporto di rifiuti e l’espurgo del materiale limoso, che si è depositato in alveo negli scorsi anni. Sono state scavate e raccolte diverse tonnellate di materiale, smaltite nell’apposito impianto.
Pur lavorando in condizioni logistiche particolarmente complicate per la ristrettezza delle zone accessibili alle macchine operatrici ed ai mezzi di trasporto, la roggia è tornata al suo antico splendore: il ripristino della portata avverrà intorno a metà Aprile nella zona del centro, entro fine mese nella tratta più a Sud. Le rogge sono un patrimonio di Udine e l’auspicio è che la popolazione voglia preservarne la bellezza, evitando comportamenti incivili quali l’abbandono di rifiuti al suo interno.
È importante che i cittadini mantengano un comportamento virtuoso e non considerino le rogge in asciutta come discariche a cielo aperto, generando non solo un danno ambientale e paesaggistico, ma anche, considerati i costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti rinvenuti, economico alla collettività.
VENETO
CONCLUSI INTERVENTI SU TRE IMPIANTI IDROVORI
Importanti interventi sono stati portati a termine dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre) sui 3 impianti idrovori a servizio del sottobacino Muson dei Sassi nei comuni padovani di San Giorgio delle Pertiche, Campodarsego e Vigodarzere.
Nello specifico, le opere hanno interessato gli impianti Terraglione, Moretta e Salvi con l’installazione di nuovi sgrigliatori; l’ente consortile ha inoltre provveduto alla sostituzione del vecchio gruppo elettrogeno dell’idrovora Salvi e verrà a breve sostituto anche quello dell’impianto Moretta. Infine, sono stati realizzati i nuovi impianti d’illuminazione esterna e d’emergenza delle 3 idrovore.
Gli interventi sono stati finanziati con 680.000 euro nell’ambito degli interventi previsti dal Piano di Riduzione del Rischio Idraulico, redatto dal Commissario Delegato per la Gestione dello Stato di’Emergenza, a seguito degli eventi meteorologici, che hanno interessato l’area tra 4 e 9 Dicembre 2020.
Sono 32 le idrovore, che l’ente consorziale gestisce per la sicurezza idraulica di oltre centounomila ettari tra le province di Padova e Venezia.
TOSCANA
MASSIMA DISPONIBILITA’
Quattro richieste di collaborazione su altrettante criticità idrauliche; sono quelle emerse nell’incontro tra il Consorzio di bonifica Toscana Sud (con sede a Grosseto) ed il Comune di Murlo: la frana sul fosso Ornate, il ponte di attraversamento sul torrente Crevole, il guado del Crevole in località la Befa, il fosso dell’Infernaccio a Poggio Brucoli.
L’ente consortile, pur ricordando che le sue competenze dirette riguardano la manutenzione ordinaria del reticolo idraulico, ha assicurato attenzione per la comunità locale; un sopralluogo congiunto nelle aree interessate servirà a definire eventuali forme di collaborazione.
PUGLIA
LAVORI DI POTATURA
Nello spirito di collaborazione tra enti pubblici, il Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) ha eseguito operazioni di potatura di rami secchi pericolanti e di sfalcio della vegetazione presente sulle aree verdi di Siponto; ha così nuovamente confermato il supporto a più riprese richiesto dal Comune di Manfredonia in relazione ad attività di propria pertinenza.
TOSCANA
NUOVI CANTIERI NEL TERRITORIO LUCCHESE
Con l’arrivo dei primi giorni primaverili il Consorzio di bonifica Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) importanti lavori, che riguardano gli alvei di 6 corsi d’acqua nel territorio lucchese.
Si tratta di opere di scavo o sistemazione di cedimenti spondali localizzati.
Il primo intervento riguarda il rio di San Lorenzo, a San Lorenzo di Moriano: qui è prevista la sistemazione della sponda sinistra; nel canale La Ducaia a Montuolo sarà invece movimentato il materiale di sovralluvionamento per centrare nuovamente l’alveo; sul rio Carraia a Saltocchio si interverrà per rimediare a un cedimento localizzato del piede di sponda; un cedimento da sistemare in argine destro c’è anche sul Solco di Corte Cecina a Santo Stefano di Moriano; per quanto riguarda il rio di Bulano, c’è il rischio di scalzamento di 2 argini molto verticali anche a causa dell’erosione in alveo. Il costo totale degli interventi è poco meno di trentamila euro.
LAZIO
ATTENZIONE VERSO GLI AGRICOLTORI TARIFFE IRRIGUE INALTERATE E POSTICIPATI I PAGAMENTI
Dopo l'avvenuta approvazione del nuovo Regolamento Irriguo, il Consorzio di bonifica Valle Liri (con sede a Cassino, in provincia di Frosinone) ha provveduto a stabilire il ruolo irriguo (quota variabile), che resta invariato rispetto a quello 2024.
Come concordato è stato anche deliberato di concedere la possibilità per gli utenti irrigui di dilazionare l’importo in 3 rate bimestrali, previa corresponsione del 40% del dovuto al momento di presentazione della domanda di rateazione, che deve essere effettuata entro il 31 Maggio p.v. .
VENETO
STUDENTI IN VISITA AL NODO IDRAULICO DELLA CITTA’ DEL SANTO
Con la primavera iniziano anche le visite guidate delle scolaresche aderenti al progetto scuola di ANBI Veneto. Ad inaugurare la serie è stato il Consorzio di bonifica Bacchiglione, che ha sede a Padova come padovana è la scuola primaria "Cesarotti Arria" in visita alla fossa Bastioni nel centro storico cittadino.
I ragazzi della 3°C, accompagnati dai rappresentanti della locale associazione Mura Vive, hanno scoperto la storia racchiusa in questo posto affascinante ed unico: il Bastione impossibile e la funzione difensiva, che ha svolto nella storia della città; ovviamente hanno avuto anche modo di conoscere le attività dell’ente consortile per preservare l’efficienza idraulica del comprensorio, che si estende dai Colli Euganei alla Laguna Veneta.
Ad ideale coronamento di un rapporto di amicizia col canale e derivante dal percorso di studio svolto in classe, i bambini hanno coniato un soprannome, ora indicato con una targhetta affissa sulla recinzione del sito: Boss Bast!
L’iniziativa didattica "Il mio amico canale" sarà completata dalla realizzazione di un video informativo-emozionale, realizzato dai bambini stessi sotto la guida di ANBI Veneto.
L'iniziativa si inserisce nella più ampia progettualità "Acqua, ambiente, territorio. Bonifica è sostenibilità", il progetto scuola dei Consorzi di bonifica veneti, realizzato in collaborazione con Ufficio Scolastico Regionale e Regione, che sostiene anche economicamente l'iniziativa.
GARGANO IN ABRUZZO
Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverrà nel pomeriggio di venerdì 11 Aprile p.v. al convegno su rischio idrogeologico e tutela del territorio, organizzato da ANBI Abruzzo a Lanciano; l’incontro sarà ospitato nell’ambito della 63° Fiera Nazionale dell’Agricoltura. |