ANBI LANCIA UNA CAMPAGNA DI ASCOLTO E CONFRONTO PERCHE’ GESTIONE E DISPONIBILITA’ D’ACQUA SONO PROBLEMA DI TUTTI
VINCENZI: “IL FUTURO DEL TERRITORIO? INTELLIGENZA ARTIFICIALE E PRESIDIO UMANO”
“Di fronte al consolidarsi della nuova situazione climatica, che apre scenari complessi di gestione della risorsa idrica, la banca dati, rappresentata dall’esperienza dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, è un indispensabile ausilio alle scelte dei soggetti decisori. E’ fondamentale collaborare ad ogni livello, perché le conoscenze ci sono, ma vanno messe in rete”: ad indicarlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, intervenuto a Rovigo in apertura del workshop Evomatic “Acqua Terra e Cloud”.
“Bisogna che innovazione e tecnologia siano più presenti nella campagne: su questo il Paese è ancora indietro. Al contempo è necessario sviluppare una diffusa cultura dell’acqua nella cittadinanza, perché premessa ad una maggiore sicurezza idrogeologica. Per questo – ha continuato il Presidente ANBI - i Consorzi di bonifica ed irrigazione praticano ovunque, lungo l’intera Penisola, rapporti di collaborazione sempre più stretti con le Istituzioni del territorio. Dobbiamo utilizzare, come stiamo già sperimentando, le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale, affiancandole al valore di prossimità, impersonato dai lavoratori degli enti consorziali a presidio del territorio.”
“La gestione dell’acqua è un problema nazionale – gli ha fatto eco il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano – Per questo lanciamo una campagna di ascolto e confronto con tutti gli altri portatori d’interesse, chiedendo di superare ogni pregiudizio per sollecitare unitariamente le autorità politiche a dare concretezza alle affermazioni di principio, così come richiede la nuova condizione climatica. Confinare la disponibilità idrica ad un mero problema agricolo sarebbe un errore mortale per il futuro del nostro Paese.”
Un immediato, esemplare riscontro arriva dal Grossetano, dove il Consorzio di bonifica Toscana Sud ed ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) Grosseto si sono incontrati per tracciare linee e strategie comuni per lo sviluppo del territorio.
Ci sono infatti sfide cruciali, che devono vedere unite economia e tutela dell’ambiente come la difesa del suolo ed un approccio consapevole alla risorsa idrica.
“Alla Maremma manca acqua” concordano Ance Grosseto e Consorzio di bonifica Toscana Sud “occorre individuare una soluzione strutturale, che possa permettere di sostenere le aziende del territorio.”
“Questo è un compito, che il Consorzio ha svolto e continuerà a svolgere in futuro affidandosi, quando normativamente possibile, alle realtà economiche locali – ricorda il Presidente dell’ente, Federico Vanni - Il sostegno alla terra, che rappresentiamo e tuteliamo, è una missione fondamentale.”
TRENTINO ALTO ADIGE
UN’ESPERIENZA CHE FA SCUOLA
Oltre duecento persone hanno partecipato alla serata informativa, promossa da CTB - Consorzio di bonifica Trentino (con sede a Trento) e dedicata al rapporto fra agricoltura, ambiente e modificazioni climatiche. Accanto alla gestione delle 30 idrovore lungo l’asse del fiume Adige, da Roverè della Luna a Borgo Sacco, il CTB ha avviato una serie di progetti in campo irriguo e che hanno portato, in primo luogo, alla recente realizzazione di nuovi impianti a tecnologia avanzata nelle zone produttive di Mezzocorona, Nave San Rocco, Zambana – Maso Callianer, Grumo San Michele all’Adige e sul Monte di Mezzocorona per un totale di 680 ettari; a questi si aggiungeranno entro l’anno altri 300 ettari irrigati, grazie ai nuovi impianti in costruzione in valle di Gresta ed altri 320 ettari irrigati nei distretti produttivi di Chizzola, Mattarello, Ischiello, Pressano.
L’iniziativa, che si è svolta nella sede storica delle Cantine Mezzacorona, ha evidenziato anche l’importante impegno dell’ente consortile in campo ambientale con il progetto innovativo per il lavaggio dei mezzi agricoli, inaugurato circa due anni fa a Mezzocorona e cui seguirà quello, che verrà inaugurato nel corso della prossima primavera a Lavis: si tratta di impianti a circuito chiuso, che garantiscono la sostenibilità ambientale ed il totale recupero delle acque di lavaggio con evidenti e documentati benefici per l’ambiente e l’immagine del territorio.
È stato poi ricordato il ruolo delle nuove tecnologie in campo irriguo ad iniziare dall’utilizzo delle sonde, al fine di cogliere l’esatto fabbisogno idrico delle piante, per passare alle novità, che attendono il settore come il nuovo sistema di messaggistica per aggiornare in tempo reale il produttore sulle necessità idriche, la condivisione dei dati per la conoscenza del fabbisogno idrico, fino ai nuovi regolamenti irrigui ed alle innovazioni inerenti i sensori meteo.
Attenzione è stata inoltre dedicata al progetto Irritre portato avanti in collaborazione con FEM, FBK e Trentino Digitale SpA e che prevede la realizzazione di algoritmi per la predizione delle esigenze irrigue: grazie alla combinazione fra i dati raccolti dalla sensoristica in campo, la carta dei suoli e degli impianti disponibili, oltre alle informazioni meteo satellitari ed a quelle elaborate da FEM e Meteotrentino, sarà possibile entro l’anno pervenire ad un modello di raccomandazione ai produttori per dare risposte in modo immediato e razionale alle esatte esigenze delle coltivazioni.
Il progetto si accompagna alla presentazione del Piano Irriguo Provinciale, che intende dare una risposta di sistema alle esigenze idriche generali del comparto agricolo. Su questo obbiettivo si è soffermata l’Assessore Agricoltura, Ambiente, Difesa Idrogeologica della Provincia di Trento, Giulia Zanotelli, che ha ricordato come i risultati del Piano saranno messi a disposizione entro tempi brevi sia del Consorzio di bonifica, sia dei Consorzi irrigui; ha infine annunciato la composizione di un apposito fondo per la risorsa idrica, attraverso il concorso di risorse provinciali, nazionali e comunitarie, nonchè la realizzazione di un piano ad ampio raggio, dedicato ai lavaggi dei mezzi agricoli, partendo proprio dalla positiva esperienza degli impianti realizzati dal Consorzio di bonifica Trentino.
All’ordine del giorno della serata ci sono stati anche i temi relativi alla difesa attiva con attenzione rivolta alle sperimentazioni di nuovi sistemi antibrina in sovrachioma ed ai ventilatori antigelo.
OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
SORPRESA! SPRAZZI DI NORMALITA’ NELL’ITALIA DEL METEO (MA NON IN PUGLIA)
VINCENZI: “LE DIFFICOLTA’ NON SONO SUPERATE E DI FRONTE A SEGNALI INCORAGGIANTI BISOGNA ESSERE FORMICHE NON CICALE”
Regioni del Sud Italia, che mostrano evidenti segni di ripresa (soprattutto Sicilia e Basilicata) ed altre (in primis, la Puglia), dove il recupero idrico risulta ancora problematico: è questo il principale “trend” segnalato dal report settimanale dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche. A livello globale, il mese di febbraio è risultato meno caldo di quello del 2024, mentre le temperature degli oceani continuano a registrare anomalie positive, inferiori solamente a quelle eccezionali dello scorso anno (ora segnano +0,42° sulla media, mentre nel 2024 erano a +0,57°); in larga parte del mar Mediterraneo l’acqua permane più calda del normale da 1 a 2 gradi (fonte: Copernicus).
In Sicilia si consolida la ripresa idrica, grazie ad abbondanti piogge cadute dall’inizio dell’ anno su molta parte dell’isola: a metà Febbraio gli invasi trattenevano oltre trecentoventisette milioni di metri cubi d’acqua, cioè ben 32 milioni in più, rispetto a quanto rilevato una settimana prima. Emblema dell’ auspicata ripresa può essere indicata la diga Ancipa, già oggetto di una “guerra dell’acqua” tra le Province di Caltanissetta ed Enna e che ora, invece, trattiene oltre ventiquattro milioni di metri cubi, cioè solo circa 6 milioni meno del volume di riempimento autorizzato (mln.30,41). Sulla provincia di Palermo, il mese di gennaio è stato mediamente più piovoso del 34% con punte di +134% e diversi comuni con oltre il doppio della pioggia, che normalmente cade sulla zona (a Monreale, + 167% dal 1 Settembre, inizio dell’anno idrologico). Sul Siracusano, nel 2025, è finora caduto il 229% di pioggia in più del consueto (!!!), ripianando l’importante deficit pluviometrico: nel Capoluogo dal 1 Settembre si sono registrati mm. 788 contro i mm. 308 segnalati nell’intero, scorso anno idrologico. Al 31 Gennaio, alcuni territori del Trapanese (-27% a Cammarata) e del Ragusano (-32% sul capoluogo) risultavano ancora in deficit pluviometrico, ma la situazione è radicalmente cambiata, grazie alle abbondanti piogge dei primi 20 giorni di Febbraio (in molti casi, le cumulate hanno superato i cento millimetri). Da record è il caso del comune di Pedara, nel Catanese, dove da inizio 2025 è caduto oltre mezzo metro d’acqua piovana (fonte: SIAS).
In Basilicata, le dighe hanno trattenuto, in una settimana, altri 4.720.000 metri cubi d’acqua, riducendo ulteriormente il deficit idrico sul 2024 (oggi -mln. mc. 42,42).
“L’auspicio ora è che si ottimizzi l’utilizzo di questi tesoretti idrici, anche attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
In Puglia resta grave la carenza idrica della Capitanata: - mln. mc.83,67 rispetto al 2024. Ora gli invasi contengono mln. mc. 76,27 corrispondenti al 23% dei volumi invasabili; in 2 mesi e mezzo hanno recuperato solo 43 milioni di metri cubi, cioè 1/3 dei volumi affluiti, nello stesso lasso di tempo, negli invasi lucani.
“Di fronte all’evidente localizzazione degli eventi atmosferici è indispensabile che si superino anacronistici egoismi, raggiungendo accordi sovraregionali per garantire ad ogni territorio il fabbisogno idrico, sufficiente non solo a dissetare le popolazioni, ma a permettere il mantenimento dell’agricoltura, che produce cibo e che fa della sua eccellenza qualitativa, uno dei brand del made in Italy nel mondo” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
In Campania prosegue il calo nei livelli idrometrici dei fiumi e che in alcuni casi sono inferiori a quelli del quinquennio scorso (Volturno, Sele e Garigliano).
In Abruzzo, le finora scarse precipitazioni del 2025 (a Gennaio, si sono registrati deficit pluviometrici su ogni provincia e l’Aquilano ha segnato -50% circa) stanno acuendo alcune criticità già riscontrate l’anno scorso: tra l’Alto Sangro e la Valle Peligna, la sorgente Gizio ha fatto registrare portate azzerate; in calo sono i livelli idrometrici dei fiumi Sinello ed Alento, mentre stabile è il Sangro. L’invaso di Penne in 20 giorni ha però raccolto oltre 1, 24 milioni di metri cubi d’acqua, arrivando così a trattenere mln. mc. 4,45. A Campo Imperatore, il manto nevoso supera i cinquanta centimetri, mentre raggiunge quasi centoventi centimetri sul versante Nord-Orientale della Majella.
Nel Lazio, i livelli nei laghi dei Castelli Romani sono in una fase di stallo dopo i lievi incrementi della scorsa settimana: quello di Nemi è fermo ad un’altezza idrometrica di -34 centimetri (- cm.28 sullo scorso anno), mentre il bacino di Albano è ben 40 centimetri inferiore a Febbraio 2024. I fiumi tornano a decrescere, scendendo ampiamente sotto la media mensile: il Tevere ha una portata (mc/s 97,23), che è inferiore del 37% al già scarso flusso medio mensile del recente quinquennio (fonte: AUBAC).
In Umbria risale l’altezza idrometrica del lago Trasimeno, che guadagna 3 centimetri, raggiungendo -m.1,40, vale a dire, però, ancora 20 centimetri sotto il livello minimo vitale; vanno riducendosi invece i flussi nei fiumi Chiascio, Topino e Paglia.
Nelle Marche sono decrescenti i livelli nei fiumi Potenza, Esino e Sentino, mentre cresce l’altezza idrometrica del Tronto (+cm. 20 rispetto alla settimana scorsa); gli invasi guadagnano 1,66 milioni di metri cubi d’acqua in una settimana.
In Toscana sono in crescita le portate dei fiumi Serchio, Arno ed Ombrone; in calo è la Sieve.
In Liguria sono in crescita i flussi nei fiumi levantini Magra, Entella, Vara, mentre registra una contrazione l’Argentina a ponente.
Su alcune vette appenniniche la neve è piuttosto abbondante e superiore a quanta ve ne fosse un anno fa, quando la dorsale si presentava totalmente brulla; un importante deficit nivale si registra invece sull’arco alpino, fatta eccezione per la Valle d’Aosta, dove comunque il manto nevoso va assottigliandosi anche sulle cime più alte: sulle Grandes Murailles, il “bianco spessore” è ai livelli più bassi da un mese a questa parte.
Nel bacino del Po si registrano fisiologici cali dei livelli idrometrici, che non vanno però ad intaccare le abbondanti riserve idriche, accumulate nella stagione autunno-vernina. I flussi in alveo nel “Grande Fiume” tornano sotto media lungo tutta l’asta: a Pontelagoscuro, nel Ferrarese, si registra -8,70%.
Al Nord si sta registrando un abbassamento di livello nei laghi, che restano comunque al di sopra delle altezze consuete del periodo.
In Piemonte sono in calo le portate dei fiumi Tanaro, Stura di Demonte e Toce.
In Lombardia, la neve in quota è piuttosto scarsa (-24,5% sulla media), anche se superiore allo scorso anno (+15%). L’ammontare delle riserve idriche si aggira attualmente sui tremilacentottantasette milioni di metri cubi, cioè quasi il 9% sotto la media.
Segno meno anche per i corsi d’acqua nel Veneto dove, ad eccezione di Piave ed Adige, mantengono portate più scarse del normale Muson dei Sassi -65,89%; Brenta -43,43%; Bacchiglione -33,37%, Livenza -27,7% (fonte: ARPAV).
Decrescenti e sotto media sono, infine, anche alcuni fiumi dell’Emilia-Romagna: su tutti, Savio - 30% ca. sulla media) ad Est e Taro ad Ovest; ancora sovrabbondanti sono i flussi in alveo della Secchia (+244% sulla media e quasi doppi rispetto al 2024).

EMILIA ROMAGNA
CONSOLIDATA PARTNERSHIP PER SVILUPPO E SICUREZZA DEL TERRITORIO
Le sfide che il Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena) ha intrapreso, in forza della sua capacità progettuale di intercettare finanziamenti utili alla realizzazione di interventi strategici per il territorio, rappresentano un momento importante per l’intero comprensorio e la sua comunità, tenuto conto che le opere, in corso di ultimazione, andranno ad incrementare i livelli di sicurezza idraulica e le performances di sviluppo agro-economico.
È proprio in questo contesto che è stato sottoscritto l’accordo tra l’ente consortile e BPER Banca, che opera su scala nazionale, ma che vanta la propria sede ed un capillare radicamento nel Modenese.
L’accordo, che consolida la partnership già presente per il servizio di tesoreria dell’ente consortile, consentirà maggior efficienza e celerità nella gestione dei flussi finanziari per la realizzazione dei macro progetti in corso, nonchè nella capillare gestione degli equilibri idrici e per la manutenzione della rete di oltre duemila chilometri di canali consorziali nel comprensorio.
VENETO
LINEE GUIDA CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Lavori in corso e progetti, che attendono “solo” i finanziamenti per andare a cantiere: presente ANBI Veneto, il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) ha illustrato, presso l’idrovora di Santa Margherita, le linee d’azione 2025 per fronteggiare i cambiamenti climatici nel suo comprensorio: circa sessantamila ettari tra le province di Padova e Venezia (39 comuni serviti).
Dai Colli Euganei ai territori più a ridosso della Laguna Veneta, ma anche nell’ambito urbano di Padova, l’ente consortile sta operando, al fine di efficientare la distribuzione della risorsa ed accrescere la sicurezza idraulica con progetti ad alto valore ambientale: lo fa attraverso 27 interventi, non più procrastinabili in epoca di cambiamenti climatici (8 sono in fase di realizzazione, 5 in fase di approvazione od appalto, mentre gli altri sono in attesa di finanziamento).
La stima del valore complessivo del piano ammonta a € 186.751.452,00 , onde per cui l’ente consorziale sta svolgendo un grande lavoro di recupero delle risorse, operando in sinergia con le Amministrazioni Comunali, coinvolgendo anche associazioni agricole ed Università di Padova in un rapporto strategico per la ricerca e l’innovazione.
Sono 12 le idee progettuali ed i progetti (in attesa di finanziamento), che il “Bacchiglione” intende realizzare: si tratta principalmente di invasi multi-obbiettivo, adeguamento e realizzazione di nuovi canali, interventi di riqualificazione idraulico–ambientale, nonché per l’ottimizzazione della gestione idrica e la trasformazione irrigua.
Per la realizzazione di queste opere è stata stimata una spesa complessiva di quasi centocinquantaquattro milioni euro, comprendente sia le operazioni di progettazione che l’esecuzione delle opere.
MARCHE
ANCORA INTERVENTI POST ALLUVIONE
Con l’obiettivo di risolvere le criticità ancora presenti nel comune di Cantiano dopo l’alluvione del 2022, il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro), in accordo con la Struttura del Sub Commissario, Stefano Babini e con il Genio Civile, ha realizzato lavori lungo oltre un chilometro e mezzo del torrente Tenetra. L’evento alluvionale aveva infatti prodotto un accumulo di materiale litoide e di alberature, che ostacolavano il normale deflusso delle acque.
L’intervento, finalizzato al ripristino della sezione idraulica, è uno dei 40 interventi finanziati per oltre sette milioni di euro dalla struttura commissariale ed interessanti quasi novanta chilometri nella provincia di Ancona, km. 55 nella provincia di Pesaro-Urbino e km. 5,50 in quella di Macerata.
PUGLIA
LAVORI SU CANALI ADDUTTORI
Il Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) prosegue i lavori di ammodernamento delle tratte ammalorate degli adduttori primari Triolo e Foggia; si sta provvedendo alla sostituzione di tubazioni in cemento armato precompresso con tubazioni in acciaio del medesimo diametro.
Gli interventi sono finanziati, nell’ambito del P.N.R.R., dal Ministero Infrastrutture e Trasporti di concerto con il Ministero Agricoltura, Sovranità Alimentare, Foreste.
EMILIA ROMAGNA
CONTRATTO D’AREA UMIDA DEL PO DI VOLANO CONCLUSA PRIMA PARTE DEL PERCORSO PARTECIPATIVO
Si è tenuto a Ferrara l’incontro dedicato alla presentazione dei risultati del percorso partecipativo, che porterà alla firma del contratto d’area umida per il Po di Volano nel 2026: un percorso voluto dal locale Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara per definire criticità e soprattutto trovare soluzioni condivise per rendere il fiume e le sue aree umide, più resilienti ai cambiamenti climatici e valorizzarli dal punto di vista turistico, ambientale e culturale.
Alla presentazione hanno partecipato diversi portatori di interesse e soggetti economici del territorio. Il contratto rientra nel progetto GREW (finanziato nell’ambito del Programma Interreg Italia-Croazia), del quale il Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara è partner con un budget di 322.300 euro e che ha, come obbiettivo, la sottoscrizione di 8 contratti “pilota” di area umida per l’adattamento ai cambiamenti climatici di altrettante zone costiere, transfrontaliere.
Nel corso dell’incontro è stato presentato il progetto pilota, che avrà, come principale obbiettivo, lo studio idrodinamico con modellazione in 3D della risalita del cuneo salino nell’ultimo tratto d’alveo del Po di Volano per quindi valutare le possibili alternative progettuali di contrasto al fenomeno.
La prima fase del percorso partecipativo aveva l’obiettivo di far emergere le criticità dell’area umida e che sono poi state suddivise in base alla loro priorità. Per arrivare alla firma del Contratto vero e proprio saranno necessari, però, alcuni passaggi cruciali, a partire dalla firma del documento d’intenti da parte dei soggetti, che sceglieranno d’aderire, prevista il 5 Maggio p.v., quando l’ente consortile ospiterà il meeting del progetto GREW a Ferrara.
Successivamente si costituirà l’assemblea del Contratto per il Po di Volano, che si occuperà di definire le soluzioni ed approvare le scelte emerse dal percorso partecipativo; verrà quindi istituita una vera e propria cabina di regia, che porterà alla firma del Contratto nella primavera 2026.
LAZIO
APPROVATO BILANCIO DI MANDATO
Il Consorzio di bonifica Litorale Nord (con sede a Roma) ha approvato bilancio consuntivo 2024. Si tratta di un documento importante che, grazie al riaccertamento dei residui con l’aggiornamento catastale e la corretta imputazione dei ruoli consortili, ha permesso un cambio di passo fortificato anche dal rinnovo di importanti convenzioni, prima fra tutte quella con ADR, Aeroporti di Roma.
Un ringraziamento particolare viene espresso alla Regione Lazio, che ha inteso dare nuovo slancio alle attività consortili, seguendo direttamente, tra l'altro, le nuove progettualità legate al contrasto al cuneo salino ed alla realizzazione di nuovi invasi. Il Consorzio di bonifica Litorale Nord di Roma ha un comprensorio di oltre seicentoventisettemila ettari, interessante 134 comuni in 4 province; sono presenti 23 impianti idrovori, 2.734 chilometri di reticolo idrografico, 1.450 chilometri di rete in pressione grazie a 20 impianti, 2 sbarramenti, 1 diga. I lavori di pulizia idraulica vengono svolti in amministrazione diretta lungo 603 chilometri di corsi d’acqua, utilizzando 60 mezzi d'opera, 92 mezzi di servizio e 89 operai.
Nello scorso quinquennio sono stati fatti investimenti in mezzi per oltre due milioni di euro ed oltre nove milioni e seicentomila euro di investimenti negli impianti; il personale è passato da 112 a 152 unità con significativo incremento del personale tecnico e operaio.
Dopo 27 anni è stato riconsegnato l'acquedotto (anello A) al Comune di Roma, è stato sottoscritto l'accordo di manutenzione per Castelporziano e predisposto un progetto pilota a Fregene, tra i primi in Italia, per il riutilizzo delle acque reflue in collaborazione con Acea Ato2, nonchè le Università di Bologna e delle Marche.
TOSCANA
CB2 A SCUOLA: FOCUS SU ALLUVIONI, BOMBE D’ACQUA, PERICOLO ALLAGAMENTI MA ANCHE SICCITA’
Gli aretini possono o non possono stare tranquilli? È la prima domanda posta dagli alunni della classe V elementare dell’Istituto Comprensivo Anna Frank di Arezzo a confronto con il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, con sede proprio in città.
L’intervista è stata l’ultima tappa di un percorso didattico e l’occasione per comprendere meglio il funzionamento dei fiumi, il lavoro dell’ente consortile ed il delicato equilibrio acqua-territorio.
L’intervista ha spaziato su tanti argomenti: tra gli argomenti di maggiore interesse, la ricchezza degli ecosistemi fluviali e la necessità di tenere gli alvei puliti per mitigare il rischio idraulico e per la salute dei fiumi. Infine, uno sguardo anche alla Valdichiana, un tempo lontano invasa da paludi, poi bonificata dalle opere idrauliche ed oggi addirittura una vallata “assetata”, dove occorre lavorare per portare l’acqua alle imprese agricole ed assicurarne la sopravvivenza. La lunga intervista è destinata a diventare un articolo dedicato al Consorzio di bonifica, pubblicato sul sito Internet della scuola.
VENETO
VISITA TECNICA A CANTIERI ED IMPIANTI STRATEGICI
In occasione della 2° assemblea del neo eletto gruppo di amministratori dell’ente, il Consorzio di bonifica Adige Po (con sede a Rovigo) ha organizzato una visita tecnica ad alcuni tra i principali cantieri ed impianti idraulici del comprensorio: si tratta di interventi ed opere fondamentali per un territorio fragile come il Polesine, in parte minacciato dalla subsidenza ed alle prese con periodi siccitosi sempre più lunghi a causa dei cambiamenti climatici.
Il gruppo ha inizialmente fatto tappa in comune di Lendinara per osservare il sostegno a valle del ponte dei Frati; a Castelmassa, la visita si è focalizzata sull’intervento di risezionamento e presidio di sponda del canale Terre Vecchie, dove sono state anche ripristinate le fasce di rispetto.
Il gruppo si è poi spostato al centro operativo nel comune di Guarda Veneta ed all'impianto idrovoro Cavanella Po di Adria, il più grande del Veneto; sempre ad Adria, in località Fasana, gli amministratori hanno potuto apprezzare i lavori di rifacimento del canale Adigetto (3°lotto), resi possibili grazie ai finanziamenti P.N.R.R. Piano Nazionale Ripresa Resilienza).
In questi giorni l’ente consortile ha inoltre ultimato gli interventi di presidio di un tratto di 600 metri di sponda del cavo Bentivoglio, nel comune di Stienta; l’intervento è stato possibile grazie al contributo della Regione Veneto.
TOSCANA
RACCOLTI QUINTALI DI SPAZZATURA INGOMBRANTI, RIFIUTI SPECIALI E TANTISSIMA PLASTICA
La pioggia non ha fermato il Sabato dell’Ambiente, organizzato dal Consorzio di bonifica Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca): una trentina di associazioni di volontariato si sono rimboccate le maniche per monitorare i corsi d’acqua e rimuovere i rifiuti abbandonati purtroppo con alcuni casi eclatanti per quantità ed oggetti ritrovati, come ingombranti, bombole del gas, testate di motorini, sedie di plastica, lavandini in ceramica, oltre a tantissima plastica.
La partecipazione all’iniziativa mensile è coinvolgente e stavolta ha visto un “evento speciale”: l’obbiettivo era un canale a Piano di Conca nel comune di Massarosa dove, grazie anche alle segnalazioni dei cittadini, era stato visto un accumulo di rifiuti, che nel tempo era aumentato, settimana dopo settimana; l’intervento dei volontari ha permesso di liberare l’alveo dove, in meno di 50 metri, sono stati raccolti oltre trenta chili di rifiuti fra plastica e vetro.
Giornate come il Sabato dell’Ambiente evidenziano l'importanza della collaborazione con le associazioni radicate sul territorio, perché c'è ancora tanto da fare per cambiare la mentalità degli incivili, che non rispettano la “casa di tutti”.
GARGANO IN SARDEGNA
Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverrà nella mattinata di venerdì 7 Marzo p.v. al convegno “Le risorse idriche nei territori della Baronia e della Bassa Gallura – Passato, presente e futuro tra sviluppi e prospettive”, in calendario negli spazi dell’albergo Janna ‘e Sole a Budoni, in provincia di Sassari; ad organizzarlo sono il Consorzio di bonifica Sardegna Centrale ed ANBI Sardegna. |