Anno XXVI, n. 44 venerdì, 22 novembre 2024

OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

GIOVE PLUVIO SBAGLIA LA MIRA: BACINI VUOTI AL CENTRO SUD ED IN ABRUZZO È CORSA CONTRO IL TEMPO

VINCENZI: “QUESTA INSTABILITA’ METEO È IL PROLOGO DI QUANTO SI CONSOLIDERA’ NEI PROSSIMI ANNI”

Tradizionalmente deputato alla ricarica degli acquiferi, l’autunno 2024 sta tradendo le aspettative, schiacciato tra perdurante siccità ed eventi alluvionali.
“Quanto si sta registrando lungo la Penisola – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue) – è il prologo alla situazione, che andrà consolidandosi negli anni a venire. A dirlo sono gli scienziati:  cambieranno gli equilibri climatici ed aumenterà il volume complessivo di pioggia, ma sarà concentrato in un numero minore di giorni, accentuando la fragilità idrogeologica dei territori.”
“O noi saremo pronti con adeguate infrastrutture calmieratrici, quali invasi e bacini di laminazione delle piene, avviando al contempo un grande piano di manutenzione del territorio oppure il disastro è già annunciato per poca o troppa acqua” ha chiosato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
In Abruzzo, le operazioni di riempimento dell’invaso di Penne (svuotato dalla siccità e dalle successive, opportune operazioni di manutenzione) procedono a rilento a causa delle scarse piogge, che hanno interessato la provincia pescarese nel mese di ottobre (-58%) e nelle prime due decadi di Novembre. Sulla regione, Ottobre è stato l’ennesimo mese siccitoso con deficit pluviometrici più marcati lungo la fascia collinare pescarese (-57,7% in media) e temperature massime fino ad oltre quattro gradi superiori al consueto (Lanciano. Fonte: Regione Abruzzo).
Scendendo a Sud, in Molise l’importante bacino di Chiauci sta cercando di anticipare il riempimento dopo la manutenzione per tentare di ovviare al rischio di un’ulteriore stagione calda e secca in territori, che stanno già pagando lo scotto di un’annata disastrosa per la mancanza di risorsa idrica.
I dati raccolti dall’Osservatorio ANBI Risorse Idriche indicano che nell’Italia Meridionale la situazione è ormai al collasso: in Sicilia, Sardegna, Puglia e Basilicata, le precipitazioni stagionali, seppur localmente violentissime, sono state insufficienti ed “a macchia di leopardo”, non favorendo il ripristino delle riserve d’acqua.
In Sicilia la poca acqua, che ancora scorre nella rete idrica, si sta rapidamente esaurendo per il totale svuotamento degli invasi e la ridotta portata delle sorgenti; dei 30 laghi artificiali in funzione: 4 sono esauriti, 14 trattengono meno di un milione di metri cubi d’acqua utilizzabile, mentre in 8 la risorsa disponibile è inferiore a quattro milioni di metri cubi. Negli unici 3 grandi serbatoi non ancora in sofferenza  (Poma, Lentini e Garcia, che insieme potrebbero invasare oltre duecentotrentatre milioni di metri cubi) l’acqua disponibile è pari complessivamente a mln. mc. 29 (12% ca.).
Per i Siciliani si prospettano mesi molto difficili, anche perché le piogge, che hanno interessato l’isola dall’inizio dell’autunno e che in alcune zone hanno provocato inondazioni e danni ingenti, in realtà sono state scarse a livello regionale: ad Ottobre i giorni piovosi sono stati tra i 3 ed i 5 a seconda della provincia, mentre la prima decade di Novembre, che verrà ricordata soprattutto per le alluvioni nel Catanese (cumulate superiori anche a mm. 500), ha visto mediamente cadere sull’Isola solo ventuno millimetri circa, lasciando pressoché a secco alcuni tra i territori più assetati come le zone interne ed il Messinese (su Messina: mm 0,6).
Preoccupano sempre più le situazioni di Basilicata e Puglia, dove l’acqua va riducendosi ad un ritmo allarmante: nella prima regione i volumi invasati diminuiscono di oltre cinquecentocinquantamia metri cubi al giorno e ne restano solo mln. mc. 102 (lo scorso anno erano mln. mc. 256); nella seconda le dighe trattengono il 10% dell’acqua invasabile ed i volumi rimanenti si attestano appena a mln. mc. 34, 57  (Occhito, il principale bacino nel Tavoliere delle Puglie trattiene meno di trenta milioni di metri cubi contro un volume autorizzato di mln. mc. 250).
In Sardegna l’allarme siccità continua per Baronia, Medio Campidano, Chilivani-Ozieri e Nord-Ovest dell’isola.
In Calabria lo scenario è quello di “severità idrica alta” per le province di Reggio e Crotone.
In un quadro idricamente complesso si segnala l’enclave della Campania, dove sono in crescita i livelli dei fiumi Volturno e Sele.
Al Nord la fisiologica riduzione dei livelli di fiumi e bacini in seguito al periodo di stabilità meteorologica non sta destando preoccupazioni, consentendo anzi  al territorio di prepararsi ai prossimi eventi meteo che, a causa della ancora elevata temperatura marina e l’arrivo di correnti glaciali, rappresentano un rischio costante per la sicurezza idrogeologica dei territori.
In Valle d’Aosta, la Dora Baltea registra una portata di mc/s 6,60 contro una media storica mensile di mc/s 17; incrementano i flussi del torrente Lys.
In Piemonte i livelli dei principali corsi d’acqua sono in calo: la portata del Tanaro registra un deficit di circa il 60% sui valori medi, la Stura di Lanzo è a -70% ca., mentre la Toce si attesta -42%; restano invece flussi superiori alla media nella Stura di Demonte.
In Lombardia, nonostante la riduzione dei volumi invasati nei laghi alpini e prealpini, le riserve idriche si mantengono abbondanti (+8,1%).
I grandi laghi hanno livelli idrometrici equamente divisi: Maggiore (riempimento: 86,5%)  e Benaco (70%)  superiori alla media, mentre Lario (34,7%) e Sebino (58,6%) sono sotto.
Sono sotto media le portate dei fiumi in Veneto: Muson dei Sassi -54%; Brenta -38%; Bacchiglione -28%.
In Emilia-Romagna risultano in crescita solamente le rilevazioni idrometriche del fiume Secchia, pur rimanendo inferiori di circa il 69% rispetto alla portata media mensile. Il fiume  Po decresce ovunque  al di sotto del livello tipico del periodo: a Pontelagoscuro la portata si attesta sui 1500 metri cubi al secondo, inferiore del 23% rispetto alla media.
In Liguria calano i livelli dei fiumi Vara, Magra ed Argentina, mentre una leggera crescita viene registrata nell’Entella.
In Toscana aumenta il flusso nel fiume Arno, mentre si riducono quelli di Ombrone, Sieve e Serchio. Un ulteriore calo viene registrato nelle altezze idrometriche dei fiumi nelle Marche: in particolare, Potenza, Esino, Tronto e Nera segnano livelli inferiori a quanto rilevato in questo periodo dello scorso quinquennio.
In Umbria continua ad essere critica la situazione del lago Trasimeno (-m. 1,53), cui mancano cm. 80 sulla quota media e cm. 33 su quella “minima vitale”; decresce il livello del fiume Chiascio.
Infine, a conferma della situazione di estrema difficoltà, che stanno affrontando i bacini lacustri dell’Italia Centrale, alle prese da anni con una significativa riduzione dei volumi idrici, nel Lazio tornano a scendere i livelli dei laghi vulcanici, che paiono immuni da afflussi meteorici importanti come quelli, che hanno interessato la provincia di Roma durante i mesi di settembre ed ottobre: il lago Sabatino ha perso 7 centimetri dall’ultima rilevazione di fine Ottobre, quello di Nemi cm. 4  nella scorsa settimana. La portata del fiume Tevere registra un incremento di circa il 21%, mentre sono in calo quelle di Aniene e Velino; stabile la Fiora.

                                                                                                           

SARDEGNA: INSIEME PER SALVARE L’AGRICOLTURA

Presente anche ANBI Sardegna, a Campanedda si è tenuta la riunione generale dei dipendenti ed amministratori del Consorzio di bonifica Nurra (con sede a Sassari) per affrontare alcune delle principali problematiche, che interessano le campagne del NordOvest alle prese con la piaga della siccità: i bacini sono vuoti, gli invasi Temo e Cuga sono all’asciutto per la quota riservata all’irrigazione e questo significa che il comparto agricolo non è in grado di programmare la stagione irrigua 2025 con pesanti conseguenze per centinaia di aziende.
Forte è il pressing dell’ente consortile sulla Regione Sardegna per autorizzare l’utilizzo delle acque reflue dal depuratore sassarese.
Un altro punto cruciale emerso nel corso della riunione riguarda il piano di manutenzione delle vecchie condotte ormai obsolete: l’80% è realizzato in cemento-amianto ed è indispensabile che la Regione Sardegna programmi un intervento di sostituzione, accantonando le risorse necessarie, evitando così all’ente consortile di dover intervenire in emergenza a causa di rotture.
Nel pomeriggio i dipendenti consorziali hanno preso parte a 6 tavoli tematici per analizzare i diversi ambiti ed individuare soluzioni: dalle manutenzioni alla progettazione di nuove opere, passando per l’innovazione ed i rapporti istituzionali.


I CONSORZI DI BONIFICA LABORATORI D’INNOVAZIONE

SI STA INSTALLANDO A GROSSETO IL PRIMO IMPIANTO AUTOMATIZZATO DI RACCOLTA RIFIUTI SULL’ACQUA

VINCENZI: “SOSTENIBILITA’ E ADATTAMENTO DEVONO ESSERE PRATICHE QUOTIDIANE”

A Grosseto sarà operativo, dalle prime settimane del 2025, l’innovativo sistema per la raccolta automatizzata dei rifiuti galleggianti, in fase d’installazione sull’emissario San Rocco: nasce dalla collaborazione tra Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud, Amministrazione Comunale e Regione Toscana con le società Estra, Ecolat, Sei Toscana, rappresentando un significativo passo nella tutela dell’ambiente e nella gestione dei corsi d’acqua.
L’impianto, denominato River Cleaner e sviluppato dalla “startup” Blue Eco Line, è composto da due nastri trasportatori, montati su un telaio e sorretti da cilindri di galleggiamento. Grazie ad una barriera sull’acqua, il sistema intercetta i rifiuti presenti in superficie, convogliandoli sui nastri, che li trasportano fino ad un camion, che sarà collocato su una piattaforma lungo la sponda del canale; l’ente consorziale ha già avviato i lavori per la realizzazione di una scogliera a protezione dell’impianto. Dopo il recupero, i materiali verranno trasportati ad un idoneo deposito dove, dopo un’accurata separazione, saranno indirizzati verso canali specifici di riciclo o smaltimento, creando una filiera virtuosa e sostenibile.
“E’ una best practice nazionale, che renderà un servizio importante alla comunità grossetana ed ai turisti, che potranno godere di un mare più pulito” ha spiegato Fabio Zappalorti, Direttore Generale “Cb6”.
“E’ questa un’ulteriore testimonianza della costante attenzione del nostro mondo all’innovazione nel segno della sostenibilità, secondo la prassi della ricerca applicata. Siamo orgogliosi di essere laboratori per soluzioni, che possono contribuire a salvaguardare gli ecosistemi” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“Non è solo una questione ambientale – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – La pulizia delle griglie all’imbocco degli impianti idraulici rappresenta una voce significativa nei bilanci dei Consorzi di bonifica. Una diffusa inciviltà, purtroppo, non solo costa economicamente, ma è ostacolo ad una corretta manutenzione idraulica.”
“Quest’idea – ha affermato Lorenzo Lubrano, Amministratore Delegato “Blue Eco Line” – è nata da un progetto, che avevamo in mente per contrastare il fenomeno dell’inquinamento marino. Documentandoci, abbiamo scoperto che l’80% dei rifiuti arrivano da terra, inquadrando quindi il tipo di intervento necessario. Non volevamo però pensare alle solite barriere – aggiunge – Così abbiamo progettato e realizzato questo sistema automatizzato, che permette di intercettare e raccogliere tutti i tipi di rifiuti, che galleggiano.”
“L’inquinamento marino da plastiche rappresenta un pericolo globale, che minaccia sia la biodiversità marina che l’equilibrio degli ecosistemi costieri. Ogni anno, oltre 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei mari: una quantità, che ha conseguenze devastanti sulla fauna marina, che può restare intrappolata o ingerire frammenti di plastica con effetti a catena, che raggiungono l’intera catena alimentare – ha dichiarato il Sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna – L’auspicio è che il modello River Cleaner diventi un punto di riferimento per altre realtà italiane.”
Ha concluso Fabio Bellacchi, Presidente Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud: “E’ un prezioso esempio di collaborazione fra enti. Iniziative come questa possono rendere la Maremma, un luogo ancora più bello.”


EMILIA ROMAGNA: ACQUA CAMPUS: INTENSO INCOMING INTERNAZIONALE

Il polo di ricerca Acqua Campus a Budrio, consolidando la centralità del modello dei Consorzi di bonifica italiani, ha ospitato una serie di incontri internazionali con nutrite delegazioni provenienti da molte parti del mondo (complessivamente 70 visitatori da Ecuador, Repubblica Dominicana, Francia, Repubblica Democratica del Congo e Brasile) e che hanno potuto confrontarsi e dialogare con i vertici del Consorzio C.E.R. -Canale Emiliano Romagnolo nel corso di momenti istituzionali, focalizzati sulle criticità causate dai cambiamenti climatici e le relative possibili azioni di adattamento da mettere in campo, grazie alle più recenti innovazioni studiate in loco nell’ambito della gestione sostenibile della risorsa idrica, cogliendo inoltre l’opportunità di visitare le avanzate infrastrutture dell’ente consorziale, studiandone anche i progetti di ricerca a servizio dell’agricoltura.
Entrando nel dettaglio del ricco calendario di incontri, una delegazione del Ministère de l'Agriculture et de la Souveraineté Alimentaire, composta da 19 ingegneri francesi, ha visitato “Acqua Campus” per approfondire la conoscenza le infrastrutture sul canale C.E.R. ed i progetti legati all'installazione di paratoie automatizzate, evidenziando l’interesse verso l’ottimizzazione tecnologica dei sistemi irrigui.
Altra visita di rilievo è stata quella organizzata in collaborazione con Macfrut e che ha visto ospiti una decina di rappresentanti della Repubblica Democratica del Congo; è stata incentrata sulla condivisione di conoscenze tecniche, nonchè buone pratiche per l’irrigazione e l’agricoltura sostenibile, in particolare per la coltivazione della patata, argomento che sarà al centro di importanti approfondimenti nel corso di workshop che il Consorzio C.E.R. organizzerà in occasione dell’edizione 2025 della fiera riminese.
Va anche segnalata la visita di una delegazione del Brasile, organizzata grazie all’impegno comune con i partner di “Acqua Campus” come Finapp e Irritec. L’ente consortile ha accolto anche 20 rappresentanti governativi provenienti dalla Repúbblica Dominicana, avviando legami di collaborazione e formazione nel settore dello sviluppo agroalimentare. Momento particolare è stato l’incontro con la delegazione dell’Ecuador accompagnata in visita all’area dell’impianto di sollevamento del Palantone, in località Salvatonica di Bondeno, per poter osservare da vicino le soluzioni implementate dal Consorzio C.E.R. sull’efficientamento idrico.
“La visita della delegazione ecuadoregna valorizza il nostro impegno nell’attività tecnico-scientifica – ha evidenziato Nicola Dalmonte, presidente del Consorzio di 2° grado C.E.R., con sede a Bologna – Siamo particolarmente attivi anche nell’avviare legami di collaborazione nel settore dello sviluppo agroalimentare, partecipando a workshop di formazione sia in Italia che all’estero.”
“Momenti istituzionali come questi, in cui si rafforzano la collaborazione internazionale e si condivide il reciproco know-how, confermano l'impegno di Acqua Campus nella promozione di soluzioni innovative per lo studio delle azioni d’adattamento ai cambiamenti climatici, posizionando i Consorzi di bonifica italiani come modello d’interesse globale per la gestione sostenibile delle risorse idriche – ha sottolineato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI ed ANBI Emilia Romagna – Discutere insieme delle criticità comuni, rafforzando le collaborazioni internazionali, supera pericolosi approcci ideologici, che tendono a contrapporre agricoltura ed ambiente, restituendo così doverosa dignità all'agroecosistema, cioè alla manutenzione dell'ambiente naturale adattato all'uomo.”


TOSCANA: SINERGIA OK

A poco più di un anno dall’alluvione si stanno ultimando i lavori di manutenzione, previsti dalla programmazione ordinaria 2024 del Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze). Si tratta di sfalci della vegetazione e di interventi forestali principalmente sulle zone più collinari o di manutenzioni incidentali per la riparazione di piccoli guasti imprevedibili e localizzati.
Sulle arginature più importanti l’ente consortile lavora, in stretto rapporto di avvalimento, direttamente con la Regione Toscana come nel caso degli interventi di manutenzione su tratti delle opere idrauliche del fiume Bisenzio e delle opere idrauliche del torrente Iolo nei comuni di Prato e Campi Bisenzio.
Con un investimento di 420.000 euro si è provveduto ad un’importante serie di restauri e sistemazioni, che hanno principalmente interessato l’argine destro del fiume: da una parte i ripristini di diverse frane, dall’altra la pulizia, il controllo ed il restauro del muro d’argine presente; si è trattato di un lavoro minuzioso di pulizia dalla vegetazione infestante, spicconatura dell’intonaco e delle stuccature ormai vecchie e di restauro murario che, insieme ai lavori di movimento terra, in oltre due mesi continui d’intervento hanno reso più solido e sicuro un importante tratto dell’argine fluviale.


EMILIA ROMAGNA: I 10 ANNI DI UNA CENTRALE IDROELETTRICA

Si è svolto a Reggio Emilia, nella sede del Consorzio di bonifica Emilia Centrale, un incontro per celebrare i 10  anni d’attività di B.I. Energia, la società partecipata (per il 52,5% dall’ente consortile e per il restante 47,5 % da IREN Energia), che ha in gestione la centrale idroelettrica San Michele dei Mucchietti, sul fiume Secchia, ad oggi una vera e propria scommessa di sostenibilità economico-ambientale ampiamente vinta, grazie alla promozione di un uso razionale dell’energia ed alla valorizzazione di fonti energetiche rinnovabili.
La realizzazione della centrale idroelettrica ha consentito che il nodo idraulico della Traversa, realizzato dalla Regione Emilia-Romagna negli anni ’80, acquisisse, oltre a quelle irrigua, industriale e di laminazione delle piene, anche la funzionalità di produrre energia pulita; l’importo complessivo dei lavori fu di 8 milioni di euro.
L’attività attuale della centrale può contare su una produzione di energia elettrica pulita sempre in crescendo, passando dai 2.468.221 Kilowattora del 2022 ai Kwh. 5.824.889 del 2023 e che, nell’anno in corso, ha già superato la produzione di Kwh. 5.000, coprendo il fabbisogno medio di 3.000 famiglie e puntando a raggiungere Kwh. 6.000 entro fine Dicembre.
L’impegno di “B.I. Energia” è in piena sintonia con l’obbiettivo 7 (“Energia pulita e accessibile”) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: prevede che tutti i Paesi si impegnino per garantire a chiunque l’accesso all’energia, con sistemi efficienti, moderni e sostenibili.
Infine, attenzione è stata posta anche sul valore dei progetti didattico-formativi, condotti dall’ente consorziale in collaborazione con ANBI Emilia-Romagna e che hanno visto, nel solo 2023, un calendario di ben 11 incontri all’interno del nodo idraulico di Castellarano ed oltre cinquecento studenti delle scuole di ogni ordine e grado, perfino  dall’estero, in visita alla centrale idroelettrica per scoprirne il funzionamento ed apprenderne i processi di produzione.


TOSCANA: UNA NUOVA PIOPPETA CON 135 PIANTE

Nasce una nuova pioppeta nel Comune di Massarosa, grazie all’accordo fra Comune, Consorzio di bonifica Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) e ditta Sgrò, proprietaria dell’area.
Prosegue così l’impegno dell’ente consortile per migliorare il microclima locale e ridurre gli impatti del cambiamento climatico, sfruttando le capacità rigenerative dell’ambiente. L’accordo prevede la realizzazione di una nuova pioppeta con la piantumazione di circa centotrentacinque piante.
All’interno del Protocollo d’Intesa, la ditta Sgrò mette a disposizione il terreno e continuerà ad occuparsi della manutenzione dell’area e delle piante, mentre l’ente consortile si fa carico dei costi di realizzazione dell’intervento e si impegna a sostituire i pioppi, che non dovessero attecchire entro un anno dalla messa a dimora. L’impianto prevede un ciclo di vita dai 10 ai 15 anni.
Dalla dichiarazione di emergenza climatica, approvata nel 2019 dall’ Assemblea consortile, l’ente ha messo a dimora migliaia di alberi e arbusti nei territori in gestione, dalla Lunigiana alla costa apuoversiliese fino a Lucchesia ed area pisana.


LOMBARDIA: INVASI AL CENTRO DEL CONFRONTO

Il tema degli invasi e delle possibilità di accumulo e di gestione delle risorse idriche continua ad essere centrale nelle politiche per l’acqua.
Sull’argomento ANBI Lombardia è intervenuta al seminario “Bacini di accumulo idrico: influenza su ambiente, territorio e clima”, organizzato dall’Ordine degli ingegneri della provincia di Milano.
L’incontro ha fornito una panoramica sulla situazione dei bacini di accumulo idrico (sbarramenti artificiali su corsi d’acqua, laghi naturali regolati, laghetti a scopo irriguo, falda sotterranea, ecc.) e la loro interrelazione con l’ambiente, il territorio ed il clima.


MARCHE: L’ACQUA SERVE PRIMA PER BERE E PRODURRE CIBO

Il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) ha portato il proprio contributo al convegno “Cambiamenti climatici e CSR. Marche: prevenzione del rischio idrico e idrogeologico” tenutosi ad Ascoli Piceno, presente l’Assessore Regionale Agricoltura, Andrea Maria Antonini.
Gli interventi, che si sono succeduti, hanno evidenziato tanto lo status attuale dell’agricoltura quanto i possibili scenari evolutivi, necessari per rispondere alla crisi climatica: dalle attività di monitoraggio della risorsa idrica alla ricarica delle falde, fino ad arrivare alle innovative  tipologie d’irrigazione.
L’ente consotile ha fatto il punto sulla situazione degli impianti irrigui e sugli interventi di ammodernamento già conclusi o in fase di realizzazione, sottolineando l’importanza del passaggio alle condotte a pressione rispetto alle storiche canalette per quanto riguarda il risparmio idrico.
Ha poi aperto una riflessione sulla necessità di rivedere le concessioni rilasciate sul territorio, chiedendo priorità per idropotabile ed irrigazione rispetto all’idroelettrico. Ha portato, come esempio, l’estate appena trascorsa e che ha messo fortemente in crisi il settore agricolo da Nord a Sud della regione, al punto che si è dovuto chiedere un’integrazione dalla diga di Talacchio, gestita da ENEL Green Power e dal pozzo del Burano.


DALLA TOSCANA

QUANDO LE BOTTIGLIE IN PLASTICA DIVENTANO “GIOIELLI” O GIOCHI

DAL MONDO DEI CONSORZI DI BONIFICA UNA NUOVA ESPERIENZA DIDATTICA PER TUTTI

VINCENZI: “UNA DIFFUSA CULTURA DELL’ACQUA È UN TASSELLO FONDAMENTALE PER LA RESILIENZA DEI TERRITORI”

Sembra un gioco, ma in realtà serve a prendere coscienza dei pericoli, che possono nascere dalla dispersione delle plastiche nei corsi d’acqua: è la più recente esperienza di comunicazione ambientale, nata nel mondo ANBI; il laboratorio per il riconoscimento ed il riuso delle plastiche raccolte lungo i fiumi è infatti uno degli strumenti utilizzati dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno per realizzare il progetto “Splastichiamo i fiumi”, sostenuto dall’Autorità Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale con risorse messe a disposizione dalla Legge Salva Mare.
“Quest’iniziativa è un esempio di promozione di quella cultura idrica, che indichiamo come asset indispensabile per un territorio più resiliente di fronte alla nuova situazione climatica, che caratterizza la Penisola; ad affiancarla devono essere la costante manutenzione del suolo per prevenire il dissesto idrogeologico, nuove infrastrutture idrauliche per contrastare i rischi di siccità ed alluvioni, innovazione e ricerca per la massima efficienza nell’utilizzo dell’acqua – ha evidenziato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - Per questo mettiamo in campo iniziative ad ogni livello: dall’approccio scientifico a quello didattico e popolare.”
“Porta una bottiglia vuota e te ne andrai con un coloratissimo oggetto da indossare o da utilizzare nella quotidianità”: è questo lo slogan, che accompagna l’iniziativa, che ha  esordito con grande successo a Figline Valdarno in occasione della 25° edizione di “Autumnia”, dove giovani e adulti, grazie ad una particolare stampante 3D ed all’ingegnosa collaborazione di “Eta Beta APS”, hanno potuto vedere un proprio rifiuto in pet, moplen od altro materiale plastico, trasformato in un simpatico monile o in un oggetto da gioco.
“L’abbandono delle plastiche nell’ambiente è un fenomeno purtroppo diffuso, che dobbiamo affrontare con la prevenzione e la formazione. I rifiuti abbandonati sono pericolosi sul piano idraulico, perché rappresentano un ostacolo al deflusso delle acque,  ma anche per l’ambiente e la salute umana: nel loro lungo viaggio verso il mare, infatti, si trasformano in microplastiche con un gravissimo impatto sulla qualità della vita, degli ecosistemi e delle persone” ha commentato la Presidente Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, Serena Stefani.
Dal Valdarno, l’iniziativa didattico-educativa-esperienziale diventa così patrimonio dei Consorzi di bonifica italiani.
“E’ un modo per educare alla continua attenzione per il fiume: quando si programmano scelte di sviluppo urbanistico; quando si acquista un immobile; quando si interviene per la manutenzione dell’alveo: una grande lezione, diretta ed efficace per tutti” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Ad Arezzo pensano in grande e così, in collaborazione con Legambiente, è già prevista la creazione del villaggio “plastic free” sulle sponde del torrente Chiassa alle porte della città.
“Iniziative come queste – ha concluso Gaia Checcucci, Segretario Autorità Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale - sono la migliore conferma di come l’alleanza tra istituzioni pubbliche e territorio, di cui i Consorzi di bonifica sono attori protagonisti, debba essere rinsaldata ed incentivata sempre più.”


LIGURIA: PASSEGGIARE LUNGO I CORSI D’ACQUA, ELEMENTO DI BENESSERE

La giornata dedicata alla prevenzione del tumore femminile, svolta di recente in Val di Magra ed organizzata da una rete di associazioni ed Istituzioni locali, ha riscosso successo; unendo forze e competenze, LILT La Spezia, Consorzio di bonifica Canale Lunense (con sede a  Sarzana, in provincia della Spezia), Coldiretti Donne, CAI e Soccorso Alpino La Spezia hanno offerto un'esperienza, che ha saputo intrecciare attività fisica, benessere e convivialità.
L'evento ha ricevuto il patrocinio dei Comuni di Santo Stefano e Sarzana, rappresentando un ideale proseguimento delle iniziative del Mese del Nastro Rosa. Il punto di partenza della camminata è stato la sede dell’ente consortile. I partecipanti si sono messi in marcia lungo il percorso del canale Lunense fino al complesso dell'ex Ceramica Vaccari.
All'arrivo, ad accogliere i partecipanti c’era una gustosa selezione di prodotti locali, genuini e a chilometro zero per porre l'accento sull'importanza di una corretta alimentazione. La giornata è proseguita con momenti di condivisione e approfondimenti sui benefici di uno stile di vita sano per finire con la passeggiata finale di rientro attraverso un percorso collinare, che ha riportato la comitiva al punto di partenza.


ANBI AD ACCADUEO

La presenza ANBI è annunciata a 2 convegni nell’ambito del salone Accadueo, in calendario negli spazi della nuova Fiera del Levante a Bari. Nel pomeriggio di mercoledì 27 Novembre p.v. si parlerà su “Le nuove sfide nel settore del trattamento delle acque reflue (aspetti economici e gestionali, riutilizzo delle acque reflue), mentre nella mattinata di giovedì è prevista una giornata di studio su “L’approvvigionamento idrico nell’area del Mediterraneo nel contesto del cambiamento climatico: criticità e innovazioni tecnologiche e gestionali”. 

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
Sito internet: anbi.it - eMail: anbimail@tin.it

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