Anno XXVI, n. 39 lunedì, 21 ottobre 2024

L’ALLUVIONE IN EMILIA ROMAGNA

VINCENZI: “CI APPELLIAMO ALLA POLITICA PERCHE’ UNITARIAMENTE PONGA LA SICUREZZA IDRAULICA COME PRIORITA’ DEL PAESE. ALLUVIONI E SICCITA’ STANNO PENALIZZANDO L’ECONOMIA MINANDO LA COESIONE SOCIALE. DI FRONTE ALLE DRAMMATICHE CONSEGUENZE DELLA CRISI CLIMATICA SERVONO SCELTE CONCRETE E VELOCI”

RIPARTITA LE RETE DI SOLIDARIETA’ DEI CONSORZI DI BONIFICA ITALIANI

“In un conflitto, quando a cadere è la capitale, generalmente significa la resa, ma questo non vogliamo che accada in Emilia Romagna, anche se ad essere colpita dall’estremizzazione degli eventi meteorologici stavolta è stata Bologna, capoluogo di una regione alla quarta, drammatica alluvione in 16 mesi. A poco importa ricordare che la rete idraulica minore, benché travolta dalle esondazioni dei fiumi come il resto del territorio, stia ora contribuendo in maniera determinante allo scolo delle acque alluvionali o che è ripartita la rete di solidarietà operativa dei Consorzi di bonifica da tutta Italia.  Il nostro appello è alla politica affinché, in maniera unitaria, ponga la sicurezza idrogeologica lungo l’intera Penisola al primo posto fra le priorità del Paese, perché le conseguenze di eventi meteo estremi stanno colpendo profondamente l’economia dell’Italia, pregiudicandone inevitabilmente anche la coesione sociale. Servono risorse subito, appellandosi anche all’Unione Europea: è dagli anni ’80 che in Italia manca un piano nazionale di interventi per la manutenzione del territorio, ora c’è il P.N.I.I.S.S.I. predisposto dal M.I.T., cui gli esperti indicano di destinare almeno un miliardo di euro all’anno, che però non ci sono. Non è nostro compito indicare dove reperirli, ma è nostro dovere dire che servono subito per evitare di compromettere definitivamente l’equilibrio dei territori.”: ad affermarlo con amarezza e preoccupazione è Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, che conclude:
“Alla politica chiediamo di assumerne una coscienza piena e determinata, noi continueremo a fare la nostra parte assieme agli altri soggetti deputati del territorio, ma oggi serve di più: c’è bisogno di creare urgentemente le condizioni per un piano straordinario di manutenzione e infrastrutturazione lungo l’intera Penisola.”


OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

ITALIA SEMPRE PIU’ A RISCHIO: PENURIA O ABBONDANZA D’ACQUA AUMENTANO IL PERICOLO ALLUVIONE

“Se l’attualità richiama attenzione alle nuove emergenze idrogeologiche, nel Mezzogiorno la siccità sta pregiudicando il tessuto sociale ed economico dei territori”: a segnalare la drammaticità della situazione è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
L’Osservatorio ANBI Risorse Idriche evidenzia, infatti, come in Sicilia le residue riserve idriche (meno di 181 milioni di metri cubi, cioè circa il 25% dei volumi invasabili, ma di cui sono utilizzabili solo 55 milioni), vadano esaurendosi più rapidamente di quanto previsto, nonostante i provvedimenti, che limitano le erogazioni. I paesaggi dell’entroterra siciliano stanno assumendo caratteristiche tipiche dell’Africa settentrionale con terreni brulli e polverosi a rimpiazzare pascoli e colture foraggere; i frutteti ormai rinsecchiti sono abbandonati in quello, che rischia di diventare un deserto anche economico: estati sempre più calde, aride (a Giugno e Luglio il deficit pluviometrico sull’Isola ha superato l’80%) e prolungate (ancora la scorsa settimana si sono sfiorati i 30 gradi), accompagnate da inverni miti e secchi (Gennaio e Marzo 2024 hanno registrato rispettivamente il 63% ed il 42% di pioggia in meno rispetto alla media) hanno non solo prosciugato gli acquiferi, ma compromesso la fertilità e la stabilità dei suoli. Così le piogge diventano una minaccia concreta a causa delle fredde correnti artiche, che vanno a scontrarsi con i venti caldi di scirocco su un mar Mediterraneo, dove la temperatura dell’acqua si aggira ancora tra i 23 ed i 25 gradi: una combinazione di elementi, che può generare fenomeni estremi.
In Basilicata il bacino di monte Cotugno trattiene solamente 53,85 milioni di  metri cubi, cioè l’11,2% della capacità d’invaso di quella, che è la più grande diga in terra d’Europa; il totale delle riserve idriche lucane è sceso a mln. mc.128,31 ,vale a dire 150 milioni in meno dell’anno scorso!
In Puglia, nei serbatoi della storicamente fertile piana della Capitanata restano meno di quaranta milioni di metri cubi d’acqua ed il bacino più grande (Occhito) trattiene appena mln. mc. 33,84, cioè il 13,5% del volume invasabile (250 milioni).
In Calabria il fiume Ancinale è quasi all’asciutto, la portata del Lao è decrescente, mentre quella del Coscile è in aumento, sfiorando i settanta metri cubi al secondo.
Adombrano scenari ricchi di incognite le domande, che ha posto il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano: “Quanto tempo e quanta pioggia ci vorrà, affinché i grandi bacini meridionali possano ricaricarsi e tornare ad assolvere al loro compito essenziale per la vita e l’economia del Mezzogiorno? Nel 2025 dovremo assistere alla stessa, sconfortante condizione fatta di turnazioni, limitazioni, interruzioni e provvedimenti emergenziali nella gestione dell’acqua?”
Nelle Marche tendono al ribasso le altezze idrometriche dei fiumi, evidenziandosi  inferiori in alcuni casi a quelle rilevate nello scorso quinquennio; negli invasi restano stoccati 35,7 milioni di metri cubi d’ acqua.
In Umbria, dove le piogge autunnali sono state generose (mm. 131 ca. a Settembre e già oltre mm. 100 ad Ottobre), dopo un lungo periodo di costanti ribassi torna finalmente a crescere il livello del lago Trasimeno, la cui condizione, però, resta critica (cm.77 più basso della norma); sono in calo le portate fluviali di Topino, Chiascio, Paglia.
Continuano invece a calare le altezze idrometriche dei laghi nel Lazio: nonostante le piogge, che hanno bagnato la regione tra la fine di Settembre e la prima decade di Ottobre, il livello del lago di Nemi si è abbassato di ulteriori 8 centimetri (in 3 mesi il piccolo lago dei Castelli Romani ha perso quasi venti centimetri d’altezza idrica); scende anche il livello del Sabatino. Tra i fiumi laziali a crescere è il solo Tevere, la cui portata attuale (mc/s 193) è superiore alla media. Sono in riduzione le portate dei fiumi Fiora, Aniene e Velino, con gli ultimi 2 ampiamente sotto media (rispettivamente -40% e -44% sulla media).
In Abruzzo il livello del fiume Vomano è pari a quello registrato lo scorso anno mentre, nel Pescarese, quello dell’Orta è inferiore al 2023.
In Campania tornano a ridursi le portate fluviali.
In Sardegna il deficit, che registrano gli invasi regionali rispetto al 2023, si attesta su mln.mc. 254,42 e nei distretti di Posada ed Alto Cixerri “l’acqua è agli sgoccioli”.
La Toscana, colpita da violenti nubifragi, vede crescere i livelli dei propri fiumi: da segnalare, la considerevole portata raggiunta dal Serchio: mc/s 59,30, cioè +163% sulla media!
Evidenza di un Paese meteorologicamente diviso a metà, la situazione si presenta paradossalmente a rischio per “troppa acqua” nell’Italia settentrionale, dove i livelli dei laghi segnano percentuali di riempimento ben superiori alla media del periodo ed il Maggiore è pressoché al colmo, nonostante portate quasi massime in uscita.
In Valle d’Aosta cresce la Dora Baltea, toccando mc/s 27,90.
In crescita sono anche i flussi nei fiumi del Piemonte con Tanaro e Stura di Demonte sopra la media (rispettivamente +42% e +104%), mentre Stura di Lanzo e Toce sono deficitari (-33% e -29%).
Restano sovrabbondanti le riserve idriche  in Lombardia (+11,8%).
In Veneto continuano ad esserci sovraccarichi d’acqua negli alvei fluviali con portate in alcuni casi più che doppie (Livenza  +112%) se non triple (Brenta +218%, Bacchiglione +176%) rispetto alla media storica.
L’inizio dell’anno idrologico è risultato estremamente “bagnato” anche in Emilia-Romagna: le portate dei fiumi appenninici sono cresciute ampiamente sopra le medie mensili con la Secchia superiore di quasi il 500% alla norma.
Infine, grazie alle piogge abbondanti, i flussi in alveo del Po sono aumentati esponenzialmente: nell’Alessandrino il “Grande Fiume” ha toccato i 500 metri cubi al secondo, crescendo di quasi duecento metri cubi in una settimana e registrando così un surplus idrico del 22%, rispetto alla media.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE A SERVIZIO DELLA GESTIONE IDRAULICA: NEL FERRARESE SI SPERIMENTA IL FUTURO

VINCENZI: “L’ADATTAMENTO ALLA CRISI CLIMATICA PASSA ATTRAVERSO L’INNOVAZIONE ENERGETICAMENTE SOSTENIBILE”

L’uomo, grazie ai sensi, può percepire, se le sue azioni stanno andando come dovrebbero o se bisogna reagire, attuando correzioni: l’azione ha quindi un segnale di ritorno (retroazione), che avvisa il cervello di ciò, che sta facendo e delle conseguenze. Con l’Intelligenza Artificiale si possono realizzare sistemi informatici, in grado di simulare il pensiero umano e di aggiungere all’azione (telecontrollo ed automazione) anche la retroazione.
Al proposito, il Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara sta realizzando, in collaborazione con le società “Open1 Eco Tech” e “Incico”, uno studio di fattibilità per potenziare la prevenzione dei rischi attraverso l’adozione di tecniche di Intelligenza Artificiale,  la manutenzione predittiva negli impianti fino alla garanzia di continuità del servizio attraverso cybersecurity; accanto a ciò la sostenibilità energetica prevede, oltre all’efficientamento degli impianti, maggiori apporti da fonti fotovoltaiche, ma anche la sperimentazione di nuove risorse rinnovabili.
“L’estremizzazione degli eventi meteo è passata da tendenza a normalità, richiedendo reazioni sempre più incisive, incrementando il livello delle già efficienti tecnologie attualmente in uso” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“L’approccio metodologico – ha precisato Stefano Calderoni, Presidente dell’ente consortile e Vicepresidente ANBI - considera un unico sistema, che va dal fiume Po al mare e si basa sull’analisi dello stato attuale di tecnologie e modelli operativi del Consorzio di bonifica mentre, per gli aspetti riguardanti il territorio, su consuetudini e modelli matematici esistenti.”
“La continua ricerca deve inevitabilmente essere compatibile con la sostenibilità energetica, adottando tecnologie innovative, perché quelle attuali stanno dimostrando i propri limiti” ha chiosato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Con un sistema di telecontrollo e grazie al monitoraggio, si potrà così passare dalla semplice azione di una pompa al funzionamento di una macchina idrovora con retroazioni (attuabile con l’uso del PLC - Controllore Logico Programmabile) permettendo, ad esempio, il controllo della velocità con cui il livello dell’acqua passa dal valore di arresto a quello di avvio oppure il controllo dei livelli idrici molto più a monte o molto più a valle dell’impianto.
Inoltre, si potrà controllare il funzionamento nelle ore di minor costo dell’energia, raccogliendo dati per l’ottimizzazione d’esercizio o la progettazione di nuovi impianti, migliorando l’efficienza nella gestione delle emergenze idrauliche (siccità e rischio alluvionale). Sede della sperimentazione sarà l’impianto Guagnino (in comune di Comacchio), che sarà dotato, tra l’altro, di un sistema di automazione e telecontrollo, nuovi motori elettrici in alternativa ai diesel, una fonte di energia rinnovabile (impianto fotovoltaico), un prototipo impiantistico per la progettazione dei futuri impianti: lì si valuterà l’applicabilità di una manutenzione predittiva e la gestione dell’impianto con tecnologie basate sull’Intelligenza Artificiale.

                                                                                             

VENETO: CLIMA ED AGRICOLTURA: PRESENTATI PROGETTI E SPERIMENTAZIONI

Si è tenuto a Codevigo il convegno “Clima e Agricoltura - Progetti per l’adattamento ai cambiamenti climatici per il mondo agricolo” organizzato dal Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) in collaborazione con la patavina Università.
La parola chiave è stata “sinergia” con gli enti, che operano nel territorio e con il mondo agricolo. I relatori hanno presentato i progetti e le sperimentazioni, che si stanno eseguendo nel territorio per far fronte alle nuove esigenze dettate dai cambiamenti climatici.
L’incontro ha previsto la presentazione del progetto CSR 2023 – 2027 dell’ente consortile in collaborazione con 13 aziende agricole del territorio per la realizzazione di azioni ambientali come la realizzazione di siepi, filari e fasce tampone.
Il Centro Studi del Consorzio di 2° grado L.E.B.-Lessinio Euganeo Berico (con sede a Cologna Veneta, nel Veronese) ha invece parlato di agricoltura e tecnologia, illustrandoo il progetto “Phito”, che si pone l’obbiettivo di mettere la tecnologia al servizio delle aziende agricole, partendo dalle loro esigenze di gestione. Infine, sono stati presentati i 2 casi studio, che l’ente consorziale sta realizzando con l’Ateneo padovano (dipartimenti TESAF e DAFNAE): le vasche di sperimentazione nel comune di Fossò e lo studio della “Ludwigia”, una pianta infestante, che sta proliferando nei canali, compromettendo la qualità dell’acqua.


ANBI: IN UN MOMENTO STORICO DIFFICILE

EMILIA ROMAGNA: RISPARMIO IDRICO DEL 13%

Il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella città del Teatro Regio) prosegue la sua costante attività per incrementare le performances nella gestione e nel risparmio  della risorsa idrica; da alcuni anni l’ente consortile sta intercettando rilevanti linee di finanziamento nazionali, regionali e comunitarie, che consentono di investire sul territorio, ottimizzando le attività sia in funzione irrigua che di scolo: è il caso, tra gli altri, dell’intervento nel comprensorio di irrigazione, denominato “Sanvitale”, che attraversa buona parte delle aree consorziali e che ha nella zona di Medesano, il centro nevralgico.
L’ammontare complessivo dei lavori, che permetteranno un importante risparmio idrico (oltre il 30%), integrato da un proficuo utilizzo dei sistemi avanzati di telecontrollo per incrementare gli standard di sicurezza idraulica, è di € 3.310.000,00 (€ 500.000 dal bilancio dell’ente consortile;  € 2.709.821,03  dal Ministero Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste; € 100.000,00 dalla Regione Emilia-Romagna).
L’intervento riguarderà primariamente l’irrigazione delle aree prospicenti il canale del Duca in un territorio di 13.622 ettari, dove vengono praticate colture tipiche come foraggio, cerealicole, orticole (per lo più pomodoro) ed avrà, come obbiettivo primario, l’ammodernamento della complessiva funzionalità sia strutturale che idraulica. Oltre a ciò, si effettueranno lavori anche sulla diramazione del canale del Duca, denominata “condotta di Medesano”, migliorandone il rivestimento.
Gli interventi saranno nel rispetto della massima sostenibilità e vocati al risparmio idrico mediante il ripristino dell'impermeabilizzazione delle sponde e le installazioni di paratoie “smart” (gestite da remoto e alimentate da pannelli solari), di misuratori dei volumi d’acqua erogati e di apparecchiature finalizzate al telecontrollo.
L’intervento sul canale del Duca unisce più valori in un unico progetto interessante un territorio fondamentale per le produzioni agricoli ed agroalimentari di qualità Dop e IGP; le attività progettuali consentiranno di migliorare anche il contesto ambientale, grazie alla realizzazione di trappole per sedimenti che, in linea con le direttive comunitarie e regionali, saranno concentrati in zone specifiche d’accumulo con il duplice vantaggio di diminuire la torbidità delle acque e facilitare le operazioni di loro asporto.
Questa metodologia operativa potrà ridurre e localizzare gli interventi di pulizia in alveo, causa talvolta di depauperamento della flora e fauna acquatiche.


TOSCANA: RESTYLING OPERE IDRAULICHE

Scelto per ospitare la prima “giornata della sicurezza” promossa dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) per formare e informare tecnici ed operai sui rischi e sulla prevenzione da attuare per lavorare sui corsi d’acqua, il torrente Lavanzone è tornato protagonista.
A Talla, dove il corso d’acqua è stato oggetto di manutenzione ordinaria in occasione della dimostrazione, che ha coinvolto tutto lo staff operativo dell’ente consortile, uomini e macchine si sono rimessi all’opera.
Dopo il controllo della vegetazione ed il taglio selettivo delle piante, infatti, l’attenzione si è spostata sulle opere idrauliche. Nella bonifica montana è essenziale, infatti, la funzione svolta da briglie e soglie, che hanno il compito di stabilizzare le quote di fondo dell’alveo, impendendone l’erosione.
Rispetto alle briglie, decisamente più imponenti, le soglie vengono  realizzate lungo tratti dove la pendenza progressivamente si riduce, proprio come accade nel tratto del Lavanzone, a poche decine di metri dall’abitato di Talla.


CALABRIA: INTENSO PIANO DI PULIZIA IDRAULICA

Sono circa duecento, tra canali e fossi di scolo, le infrastrutture idriche, che in questi mesi sono stati puliti dal Consorzio di bonifica Calabria (con sede a Catanzaro); tale azione proseguirà costantemente per mitigare il rischio allagamenti lungo i circa tremila i chilometri del reticolo idraulico di scolo, liberando gli alvei dalla vegetazione e dai detriti, che ostruiscono il regolare deflusso delle acque.
L’attività di manutenzione è stata intensificata nelle recenti settimane e nel frattempo è stata anche rafforzata l’azione di vigilanza sul territorio mediante l’attivazione di squadre di controllo in ciascuno degli 11 distretti di Bonifica per individuare scarichi e manufatti difformi.
A tal proposito il Consorzio di bonifica Calabria ha lanciato un appello, affinchè gli utenti, che scaricano acque bianche o regolarmente depurate nei canali di competenza, si rechino nelle sedi distrettuali dell’ente per ottenere le necessarie autorizzazioni e regolarizzare la propria posizione, evitando di incorrere nelle sanzioni di legge; l’ente consorziale, infatti, procederà alla segnalazione, alle competenti Autorità, di tutti gli scarichi privi di autorizzazione e dei manufatti difformi che, non consentendo una corretta attività manutentrice dei corsi d’acqua, costituiscono un pericolo per la pubblica incolumità.


TOSCANA: TORRENTE PIU’ SICURO

Continuano costanti gli interventi del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto) sul torrente Arbia: questa volta sono stati eseguiti lavori di manutenzione ordinaria per la messa in sicurezza dell'abitato di Ponte d'Arbia. La frazione di Monteroni d’Arbia, vicina anche al paese di Buonconvento, ora è più sicura dopo il decespugliamento della vegetazione infestante in eccesso sull’argine del corso d’acqua, operazione fondamentale la protezione delle abitazioni vicine. L’intervento è inserito nel piano delle attività di bonifica per l’unità idrografica Destra Ombrone.


MARCHE: CONSEGNATO PONTE DELLA RINASCITA

È stato riconsegnato, al territorio ed ai suoi cittadini, il ponte in località Poggetto, nel comune di Serra Sant’ Abbondio , danneggiato a seguito dell’alluvione di Settembre 2022. Progetto e direzione lavori sono stati eseguiti da “Bonifica Marche Engineering”, società “in house” del Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro). Primo di 3 ponti tutti sul fiume Cesano, il manufatto, rispetto al precedente, è stato rialzato, così da garantire maggiore sicurezza in caso di eventi alluvionali.
La riconsegna del ponte ha rappresentato per la comunità serrana, costretta a percorsi alternativi e tortuosi per raggiungere la strada provinciale, un importante tassello verso il ritorno alla normalità. All’inaugurazione era presente anche il Presidente di Regione Marche, Francesco Acquaroli.


EMILIA ROMAGNA: NUOVA VITA AL PONTE

Il Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) ha completato i lavori di restauro e manutenzione del ponte realizzato in corrispondenza dell’intersezione del canale Parmigiana-Moglia con la Strada Provinciale 413 Romana Nord.
In virtù di un accordo con AIPo (Agenzia Interregionale per il fiume Po), che ha competenza sulla gestione e sicurezza idraulica del canale, l’ente consortile si occupa della manutenzione della struttura.
Il personale consorziale  ha così provveduto al distacco di tutto l’intonaco ammalorato e, successivamente, al suo ripristino con malta cementizia resistente all’abrasione; sono state ricostruite le 4 scalette di accesso alle sommità arginali e si è provveduto ad effettuare le operazioni di tinteggio e finitura con colori al quarzo.
Il ponte sulla Parmigiana-Moglia consente il passaggio sul canale promiscuo, deputato sia all’irrigazione, poiché attinge acqua dal nodo di Boretto, sia allo scolo, in quanto collettore di scarico acque piovane del comprensorio.


I MUSEI DELL’ACQUA DIVENTANO AMBASCIATE DELLA PACE

CONCLUSA IN PORTOGALLO LA CONVENTION MONDIALE WAMU-NET

Sono decine i musei dell’acqua in Italia, declinati secondo vari format dai Consorzi di bonifica ed irrigazione e che ANBI indica come “ambasciate della pace” quale diretta conseguenza delle conclusioni della quinta Conferenza Internazionale della Rete Mondiale dei Musei dell'Acqua (WAMU-NET / UNESCO-IHP), cui ANBI aderisce,  tenutasi in Portogallo per affrontare come garantire prosperità attraverso l'educazione agli usi sostenibili dell'acqua che, trascendendo i confini nazionali, costituisce un ponte di dialogo fra diverse culture. Sono oltre cento i musei dell'acqua, affiliati a WAMU-NET in una quarantina di Paesi: si rivolgono a persone di tutte le età per sottolineare l'importanza di proteggere e ripristinare le risorse idriche.
“In un periodo di  conflitti, ma anche di inondazioni e siccità, conseguenza della crisi climatica, i musei dell'acqua riescono a riconnettere le persone” ha sottolineato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
A Porto si è parlato anche della necessità di migliorare la mappatura del patrimonio d’acqua, perchè molte risorse idriche e le relative ricchezze, visibili e non, sono degradate o sfruttate eccessivamente: ad affermarlo sono stati esperti di tutto il mondo.
“Poiché non poniamo più le risorse idriche al centro della nostra vita, oggi più che mai è necessario conoscere tutti i patrimoni legati all'acqua, da quelli naturali a quelli culturali: è invece un grande deficit del nostro Paese – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - La sfida, che la società si trova ad affrontare, implica una nuova idea di sviluppo, non più basata sull’ uso illimitato delle risorse, bensì su nuovi modelli incentrati sulla tutela del territorio, nonchè delle sue ricchezze umane e naturali. Sviluppo e protezione degli ecosistemi acquatici devono essere esempio di cooperazione lungimirante, migliorando il benessere di tutti.”
Durante la conferenza è stato anche lanciato un nuovo strumento educativo, basato su tecnologie digitali interattive: “Aquaplay”, uno strumento per imparare le sfide dell'acqua, giocando e colorando vari disegni on-line. È stata inoltre discussa la creazione di una nuova piattaforma dedicata all'educazione alla sostenibilità idrica, denominata “Water Cloud: Resources for Inclusive Sustainable Futures”.
Infine, come azione concreta di cooperazione nel settore idrico, è stata presentata l’attività realizzata da WAMU-NET per ricostruire il tradizionale mulino idraulico di Azzadan nell’Alto Atlante, in Marocco, distrutto dal terremoto. La prossima conferenza della rete mondiale dei musei dell’acqua sarà ospitata in Brasile, nel Memoriale Internazionale dell'Acqua (MINA), che è in corso di costruzione a Brasilia.


LIGURIA: FRANCIGENA ON FOOT

Il progetto “Francigena on Foot” di Filippo Arcelloni, l’attore noto come il Pellegrino della Salute, ha attraversato Aulla, Bibola, Vecchietto e successivamente Ponzano Superiore, la Brina e la pista ciclopedonale del Canale Lunense, fino all’arrivo a Sarzana, nella sede del Consorzio di bonifica Canale Lunense.
Lungo i 17 chilometri del percorso, Arcelloni ha fatto diverse soste per parlare con i residenti, trasmettendo il suo messaggio legato alla prevenzione del tumore ed al benessere: gli incontri, infatti, sono la vera anima di quest’iniziativa svolta con il sostegno della Lilt (Lega italiana lotta ai tumori).


PUGLIA: FORMAZIONE CONTINUA

Proseguono le attività di formazione del Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, indirizzate al personale consortile; le più recenti hanno interessato gli addetti alla posa della segnaletica stradale durante gli interventi di manutenzione in prossimità di strade e piste consortili.


AGENDA

Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, è annunciato nella mattinata di giovedì 24 Ottobre p.v. ma Basiliano, in provincia di Udine, per il convegno “Le nuove frontiere dell’irrigazione nella Pianura Friulana”; l’incontro, che si terrà nella sala del Consorzio Agrario del Friuli, è organizzato dal Consorzio di bonifica Pianura Friulana.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
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