PREVENIRE LE PIENE IMPROVVISE: BREVETTATO IN EMILIA ROMAGNA UN NUOVO SISTEMA DI PARATOIE INTELLIGENTI ALTAMENTE PERFORMANTI
VINCENZI: “EFFICIENZA E SOSTENIBILITA’ SONO I CARDINI DEL NOSTRO COSTANTE IMPEGNO NELLA RICERCA APPLICATA”
Automatizzare e controllare in tempo reale le derivazioni idriche, provenienti dai canali irrigui, al fine di gestire al meglio gli sbarramenti per garantire la sicurezza idraulica dei territori nei casi di improvvisa piena della rete secondaria, ormai non certo sporadici come conseguenza della crisi climatica: da oggi tutto questo è possibile, grazie al “know-how” maturato dai Consorzi di bonifica che, puntando sull’analisi integrata delle informazioni contenute nei “big data”, sono ora in grado di fornire un monitoraggio rigoroso sulla fittissima rete di canalizzazioni, non più basandosi esclusivamente sulle esperienze del personale e sulla regolazione manuale in campo.
Il progetto è stato ideato dal Consorzio di bonifica Emilia Centrale, includendo un modello di “paratoia intelligente”, controllata da un sistema composto da motore, stazione energetica e telecontrollo. L’ente consortile ha interamente coordinato lo studio, occupandosi della creazione e dello sviluppo tecnologico dell’intero sistema dotato di sensori di livello per il rilevamento di monte e di valle: in questo modo si avrà la possibilità di attivare contemporaneamente le “paratoie intelligenti”, sia da smartphone che dalla sede consorziale, attraverso il telecontrollo; grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici e componenti performanti a basso consumo, il sistema consentirà inoltre un risparmio energetico ed economico, poiché applicabile anche ad impianti muniti di semplici paratoie manuali, che attraverso un “upgrade” potranno essere automatizzate.
“Nonostante le drammatiche contingenze avverse, che ne hanno caratterizzato gli anni recenti, l’Emilia Romagna si conferma all’avanguardia negli interventi a tutela del territorio e della sua popolazione; in questo contesto i Consorzi di bonifica rivestono un ruolo di leadership, grazie a numerose esperienze di ricerca applicata, condotte in sintonia anche con il mondo universitario e riconosciute a livello internazionale” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“La conoscenza approfondita del territorio e l’applicazione delle tecniche più innovative per l’adattamento alle nuove condizioni climatiche ci consente di ottenere questo importante risultato – ha aggiunto il Presidente Consorzio di bonifica Emilia Centrale, Lorenzo Catellani – Abbiamo subito brevettato questo nuovo modello tecnologico per la sicurezza idraulica a dimostrazione che la nostra esperienza si traduce in valore per i consorziati, gli abitanti ed il comprensorio gestito.”
Il sistema ideato dal Consorzio di bonifica Emilia Centrale si avvale di paratoie in acciaio inox 314 (fino ad oggi venivano realizzate dapprima in ferro e successivamente zincate), ottenendo così un manufatto in lega resistente alle intemperie e con una struttura più leggera. Alla paratoia viene collegato un armadietto appositamente ingegnerizzato, contenente una parte meccanica, una elettrica ed una energetica. La brevettata soluzione progettuale prevede la posa di pannelli fotovoltaici con il compito di alimentare tutti gli elementi elettronici del sistema, determinando così un significativo contenimento dei costi e di fatto rendendosi indipendente dall’ente gestore di energia. L’obbiettivo è ora di estendere il progetto-pilota ad una serie di paratoie dislocate in tutto il comprensorio, utilizzando il sistema di telecontrollo, attraverso cui il Consorzio di bonifica monitora la maggior parte degli impianti e che, integrato con i dati “sul campo”, consente di gestire da remoto il loro funzionamento, agendo sui settaggi (velocità di movimentazione, tempi di azionamento, modalità di funzionamento, livelli da rispettare, etc.); al tempo stesso il “dugarolo” (personale di campo) accede alle informazioni pubblicate dal telecontrollo attraverso una specifica “app”.
“E’ un’integrazione fra sapienze per contrastare il fenomeno delle piene improvvise, causa di tragedie favorite anche dalla mancanza di una diffusa cultura dell’acqua – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – Quanto realizzato in Emilia Romagna, ma estendibile all’intera Penisola, è la virtuosa testimonianza dello spirito, che permea i Consorzi di bonifica, enti di straordinaria modernità con le radici nella storia, ma lo sguardo attento al futuro. La loro presenza nel panel degli incontri collegati al prossimo G7 dell’Agricoltura in Sicilia ne sarà la riconosciuta dimostrazione.”
ALGA DEGLI ALLIGATORI NEL FIUME ARNO: BIODIVERSITA’ SEMPRE PIU’ A RISCHIO
VINCENZI: “DOBBIAMO PURTROPPO ESSERE CONSAPEVOLI CHE NELLE ATTUALI CONDIZIONI I CONSORZI DI BONIFICA COMBATTONO UNA GUERRA AMBIENTALMENTE PERSA”
E’ denominata inquietantemente “alga o erba degli alligatori”, è una specie invasiva ed alloctona (Alternanthera philoxeroides), originaria della Florida ed arrivata chissà come nel fiume Arno, che dove si affianca alle distese della più comune “brasca” (Potamogeton natans); come ogni anno, la stagione estiva (alte temperature, scarsi afflussi idrici da monte, assenza di piogge per lunghi periodi) mette in seria difficoltà il fiume di Firenze, specie nel suo tratto cittadino, dove è costretto tra argini murari senza ombreggiatura, gravato da un carico antropico, accentuato dalle presenze turistiche: le acque si abbassano e si surriscaldano, l’ossigeno scarseggia, arrivando all’ipossia e aumentando le concentrazioni di azoto, favorendo così la prolificazione di diverse specie di alghe acquatiche.
“Si tratta di fenomeni naturali, indotti dalla presenza umana, aggravati dalla nuova condizione climatica ed ormai impossibili da evitare con soluzioni meccaniche, ma che in situazioni specifiche possono essere contenuti, grazie al lavoro dei Consorzi di bonifica” ha precisato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
E’ solo grazie a questa azione, infatti, che tra pochi giorni (7-8 Settembre) il capoluogo toscano potrà ospitare due prove del campionato italiano a squadre di pesca al colpo: mezzi operativi consortili, infatti, hanno operato per rimuovere le alghe, che crescono principalmente lungo le sponde, dove l’acqua è più bassa e calda nel tratto urbano del fiume Arno; i campi gara “Terrapieno” e “Fonderia” sono stati liberati per indicazione di Regione Toscana, su richiesta della F.I.P.S.A.S. (Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee), nell’ambito degli accordi e delle convenzioni sugli oneri ittiogenici per la ricostituzione della popolazione ittica.
“La diffusione di piante acquatiche invasive è particolarmente presente negli alvei fluviali della Toscana, dove i Consorzi di bonifica spesso operano aldilà delle competenze specifiche per spirito di servizio verso il territorio. La soluzione, però, non può prescindere da un ripensamento complessivo del sistema idraulico italiano, aumentando le disponibilità d’acqua in alveo attraverso l’innovazione irrigua ed opportune infrastrutture di raccolta delle piogge” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
“Purtroppo – ha concluso Marco Bottino, Presidente Consorzio di bonifica Medio Valdarno ed ANBI Toscana – nelle attuali condizioni è una guerra ambientalmente persa, ma che noi costantemente combattiamo per contrastare la perdita di biodiversità nei nostri ecosistemi.”

MARCHE: POST ALLUVIONE 2022 IL PUNTO SULLE EMERGENZE
È stato prorogato di un anno lo stato di emergenza, dichiarato in seguito agli eventi alluvionali, che hanno colpito le Marche nel Settembre 2022. Lo stanziamento di nuovi fondi da parte del Governo consentirà di proseguire tutte le operazioni di messa in sicurezza del territorio con interventi non solo di ripristino, ma anche di mitigazione del rischio idrogeologico.
Il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) ha operato in somma urgenza, su incarico della struttura del sub-commissario per l’alluvione, in diversi comuni delle province di Ancona e di Pesaro-Urbino, per un totale di cica centocinque chilometri di reticolo idraulico. Da Settembre 2023 ad oggi sono stati realizzati 30 interventi per un totale finanziato di quasi cinque milioni di euro: i comuni interessati sono stati quelli di Pergola, Serra dei Conti, Arcevia, Frontone, Serra Sant’Abbondio, S. Lorenzo in Campo, Senigallia, Sassoferrato, Montecarotto, Poggio san Marcello, Castelplanio, Barbara, Cantiano, Castelleone di Suasa.
A questi si andranno ad aggiungere i comuni di Genga, Cingoli, Cerreto d’Esi, Cagli, Acqualagna dove, grazie alla proroga allo stato di emergenza, si potrà proseguire con le operazioni di riprofilatura e risagomatura della sezione ordinaria di deflusso, rimozione delle ostruzioni e delle alberature cadute e compromesse: ulteriori 10 interventi in somma urgenza, finanziati dalla struttura commissariale per un importo di quasi un milione e mezzo di euro; in questo caso, i lavori sul reticolo idrografico saranno di circa ventiquattro chilometri per la provincia di Pesaro-Urbino, di km. 6,5 per Pesaro e di km. 5,5 per Macerata.
La proficua collaborazione con la struttura sub-commissariale ha consentito di portare avanti tanto la somma urgenza, quanto i cantieri dei 12 ponti danneggiati dall’alluvione: 3 sono già conclusi e gli altri proseguono secondo il cronoprogramma definito.
TOSCANA: SI RAFFORZA IL PROTOCOLLO PER LA SICUREZZA IDROGEOLOGICA DEL TERRITORIO
Si rafforza la sinergia tra Consorzio di bonifica Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca), imprese agricole e cooperative agroforestali per la cura e manutenzione del territorio.
È stato infatti sottoscritto il nuovo Protocollo d’Intesa con le organizzazioni di categoria e che prosegue sulla linea operativa adottata sin dal 2014, quando l’ente consortile fu il primo a dare concreta attuazione alla legge regionale, che riformò il mondo della bonifica in Toscana.
È in qualche modo l’applicazione del principio istituzionale di sussidiarietà, che però coinvolge imprese e cittadini, garantendo che le risorse trovino concreta realizzazione in loco, sostenendo attivamente l’imprenditoria agricola, che può così contare su un ulteriore introito.
La conoscenza dei luoghi fornita dalle aziende, unita all’esperienza dei tecnici consortili, ha portato ad un miglioramento dell’attività manutentiva, in quanto maggiormente specifica e calata sul territorio. Lo dimostrano i numeri: sono ormai un centinaio le convenzioni triennali con le aziende agricole locali, che prevedono non solo l’esecuzione di lavori di manutenzione ordinaria, ma anche il monitoraggio dei corsi d’acqua: infatti, con cadenza bimestrale, le aziende compiono specifici sopralluoghi durante i quali, oltre a verificare l’efficienza idraulica, provvedono a rimuovere rifiuti, compilando al termine un apposito report, dove segnalano eventuali criticità; l’affidamento pluriennale, poi, garantisce continuità nella manutenzione ed un miglioramento delle capacità di intervento puntuale.
I lavori vanno da quelli di somma urgenza alle difese spondali, dalla ripresa delle frane alla rimozione di parziali interramenti, ma anche sistemazione di versanti, ingegneria naturalistica, pulizia di argini, alvei e scarpate. Con il nuovo Protocollo, l’ente consorziale si impegna ad affidare ogni anno ad imprese agricole e cooperative agricolo forestali da un minimo del 45% ad un massimo del 70% dell’importo complessivo dei lavori affidati in appalto per la manutenzione ordinaria, prevista nel Piano delle Attività di Bonifica; le imprese devono però garantire che la retribuzione dei dipendenti non scenda al di sotto del salario minimo di legge nel rispetto dei contratti collettivi.
Infine, si guarda al futuro con l’obbiettivo di rafforzare la sinergia anche per la gestione del reticolo irriguo.
FRIULI VENEZIA GIULIA: STOP ALLAGAMENTI
Con la realizzazione del bacino di laminazione, il rio Rivolo non ha più causato allagamenti, nonostante diverse occasioni di particolare criticità, che avrebbero messo a dura prova il centro abitato di Buttrio: questo il commento dell’Amministrazione Comunale alla chiusura dei lavori di manutenzione, realizzati dal Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine) delegato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, che ha stanziato 200.000 euro per l’intervento.
Le manutenzioni hanno permesso di garantire stabilità ad alcuni manufatti esistenti lungo il corso d’acqua, migliorando il deflusso, che risultava parzialmente impedito da detriti e vegetazione in alveo.
Grazie a un’attenta gestione delle risorse disponibili ed all'impegno di Comune ed ente consortile, sarà possibile procedere nei prossimi mesi anche ad ulteriori lavori di sfalci e pulizia delle sponde a garanzia del mantenimento ottimale del sistema combinato con il bacino di laminazione, fondamentale presidio di sicurezza idraulica recentemente realizzato.
Il bacino di laminazione era entrato in funzione già ai primi di Agosto e a Novembre 2023 in occasione dell’allerta rossa, salvaguardando il centro abitato da una probabile esondazione.
VENETO: INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE SUL CANALE DEL SITO UNESCO
Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) sta per avviare un importante intervento di riqualificazione lungo un tratto del canale Alicorno, che lambisce l’Orto Botanico di Padova. L’intervento prevede la pulizia e la sistemazione dello scolo per un tratto di circa trecento metri.
Il progetto si inserisce all’interno del programma d’interventi presentato dall’Università di Padova, tramite il Centro Ateneo Orto Botanico, per il recupero e la valorizzazione del sito, patrimonio Unesco. La proposta ha ottenuto un finanziamento europeo con i fondi del P.N.R.R. (Piano Nazionale Ripresa Resilienza) nell’ambito “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici”.
L’opera è realizzata grazie ad un Protocollo d’intesa, sottoscritto tra l’Ateneo patavino e l’ente consorziale, che è stato incaricato di effettuare l’intervento di riqualificazione del canale Alicorno. Il costo complessivo dei lavori ammonta a 270.000 euro: si provvederà alla pulizia del fondo del canale attraverso la rimozione e lo smaltimento del materiale fangoso presente, la sistemazione delle sponde con la tecnica del “palo e sasso”, la rimozione e potatura della vegetazione spontanea.
Lo stato attuale dell’alveo presenta un fondale melmoso, ampiamente disseminato di residui ferrosi e rifiuti solidi urbani.
L’ente consortile stima che l’intervento porterà alla rimozione di circa cinquecento metri cubi di materiale per una profondità di scavo pari ad una ventina di centimetri. L’auspicio è che si possa in futuro ottenere le risorse per una completa riqualificazione del canale e del suo sistema di adduzione idrica da condursi in collaborazione con il Comune di Padova.
TOSCANA: AL LAVORO PER METTERE OSPEDALE AL RIPARO DALLE PIENE
Sta cambiando volto l’area attraversata dal tratto terminale del Borro al Quercio, in località La Gruccia, nel comune di San Giovanni Valdarno.
Lì, il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo), ha avviato l’intervento di manutenzione straordinaria, finanziato con risorse messe a disposizione dalla Regione Toscana, emanata a seguito degli intensi eventi meteorologici, verificatisi il 3 Novembre 2019. Fino ad oggi, questa porzione del territorio è stata soggetta a significativi fenomeni di rigurgito, che gli argini insufficienti non riescono a contenere, creando disagi e danni, ma soprattutto minacciando l’ospedale unico del Valdarno.
Il progetto, con un investimento di poco inferiore a trecentocinquantamila euro, porterà alla sostituzione dell’impianto meccanico anti-rigurgito esistente, ma ormai incapace di svolgere la funzione originaria: al suo posto sarà installata una nuova paratoia, adeguata alle attuali dinamiche meteorologiche ed alle conseguenti piene fluviali, ma anche opportunamente dimensionata per consentire il Deflusso Minimo Vitale nel corso d’acqua.
L’intervento sarà completato entro la fine dell’autunno. L’Amministrazione Comunale ha già candidato un intervento complessivo sul tratto fluviale ad alcuni bandi di Regione Toscana, augurandosi che possa essere finanziato quanto prima.
VENETO: INTERVENTI DOPO MALTEMPO PRIMAVERILE
Il Consorzio di bonifica Piave (con sede a Montebelluna, in provincia di Treviso) ha concluso l’intervento di somma urgenza per la messa in sicurezza di un tratto del fiume Meolo e del canale Correggio, le cui sponde erano state danneggiate dagli intensi eventi meteorologici, verificatisi a Maggio u.s. . Le straordinarie piogge primaverili avevano infatti provocato esondazioni del Meolo nel territorio comunale di San Biagio di Callalta (in località Rovaré) e del canale Correggio nel territorio di Meolo (in località Losson).
L’ente consortile è intervenuto in tempi brevissimi con lavori per un importo di € 135.000,00 finalizzati al ripristino della funzionalità dei due corsi d’acqua, necessaria a tutelare la pubblica incolumità. A seguito dell’esondazione del canale Correggio, l’ente consorziale ha anche effettuato una serie di rilievi, evidenziando i punti precisi, su cui intervenire.
LIGURIA: NUOVE LINEE D’IRRIGAZIONE
Una delegazione del Consorzio di bonifica Canale Lunense (con sede a Sarzana, in provincia di La Spezia) ha effettuato, insieme al Sindaco, Paola Sisti, un sopralluogo nella cosiddetta zona franca di Santo Stefano Magra per esaminare il progetto di ammodernamento delle linee di irrigazione.
Il progetto, nato dalla collaborazione tecnica fra ente consortile e Comune, prevede la sostituzione dei vecchi sistemi d’irrigazione “a solco” ed “a canaletta” con moderne linee “a pressione”, coprendo con tubi interrati in polietilene un tratto di km. 2,5 per ridurre le perdite fino al 70%.
L'intervento, escludendo le pause durante la stagione irrigua, durerà 180 giorni a partire dall'assegnazione del bando da parte del Comune. I lavori di efficientamento sono possibili grazie ad un finanziamento di 500.000 euro, ottenuto tramite i fondi regionali del Programma di Sviluppo Rurale (P.S.R.).
Questo progetto si aggiunge ad altri 2 interventi finanziati dal P.S.R., ciascuno con 500.000 euro: uno nella zona Bedale del Parmignola, realizzato in collaborazione tra Comune di Luni ed ente consorziale; l'altro nell'area irrigua del Piano di Ponzano, gestito esclusivamente dal “Canale Lunense”.
PIEMONTE: INTERESSANTI PROSPETTIVE INTERNAZIONALI
Nel prestigioso immobile di Palazzo Pasta l’ Associazione Irrigazione Ovest Sesia (con sede a Vercelli) ha ricevuto gli ambasciatori della Costa d’Avorio, Cisse Seydou e della Sierra Leone, M’Baimba Lamin Baryoh, accreditati presso la FAO.
La visita, sviluppatasi sul territorio visitando i principali nodi idraulici, ha permesso di far conoscere complessità, funzionamento e gestione della rete irrigua, oltre alle tecniche di rilievo topografico e batimetrico, nonché tecnologie alimentari all’avanguardia.
Nei giorni seguenti l’ospite ivoriano ha evidenziato, al Ministro Agricoltura del suo Paese, l’importanza di un moderno piano irriguo, auspicando la collaborazione con A.I.O.S. .
GARGANO A RABDOMANZIA 3.0 IN UMBRIA
Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverrà nella mattinata di Venerdì 6 Settembre p.v. al convegno nazionale “Rabdomanzia 3.0: l’acqua ce c’è, l’acqua che verrà” nell’ambito di “Gecko, il Festival dei Grandi Cambiamenti”; l’incontro si terrà nella Rocca Benedettina di Sant’Apollinare nei pressi di Spina di Marsciano, in provincia di Perugia.
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