Anno XXVI, n. 28 venerdì, 19 luglio 2024

MERCOLEDI 24 GIUGNO 2024 IN SEDE ANBI KICK OFF PROGETTO COMUNITARIO FARMWISE

Il “kick off” del progetto comunitario Farmwise (Future Agricultural Resource Management and Water Innovations for a Sustainable Europe) si terrà mercoledì 24 Luglio p.v. dalle ore 11.00 nella Sala Medici della sede ANBI, a Roma. Interverranno: Francesco Vincenzi, Presidente ANBI; Francesco Battistoni, Vicepresidente Commissione Ambiente Camera Deputati; Andrea Rocchi, Presidente CREA; Attilio Toscano, Vicedirettore Dipartimento Scienze e Tecnologie AgroAlimentari Alma Mater Studiorum, Università Bologna; Raffaella Zucaro, Direttore Generale Consorzio C.E.R. - Canale Emiliano Romagnolo; Elisa Michelini e Stevo Lavrnic, Docenti Università di Bologna. Dalla Svezia si collegherà Ronny Berndtsson, Componente Swedish Royal Academies.
Il progetto Farmwise per l'agricoltura irrigua e la sostenibilità ambientale, guidato dall'Università di Lund (Svezia) e finanziato dalla Commissione Europea, svilupperà innovativi strumenti basati su Intelligenza Artificiale, biochar e biosensori per la tutela delle risorse idriche in agricoltura.
Nel corso dell’incontro saranno esposte visivamente le prime risultanze sperimentali degli studi in corso tra il Centro di Ricerche Acqua Campus C.E.R. – ANBI e l’Ateneo felsineo.


EMILIA ROMAGNA: MIGLIORA QUALITA’ ACQUE CONSORTILI

La qualità delle acque irrigue consortili del Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città del Testro Regio”) migliora anche per il 2023: dall’approfondimento dei risultati analitici (effettuati da Bonifica Parmense LAB, laboratorio specializzato in analisi scientifiche sullo stato del corpo idrico consortile) emerge un quadro rassicurante, in linea con gli anni precedenti, nonostante l’emergenza siccità registrata nella prima parte dell’anno.
La relazione annuale mostra una positiva stabilità per quanto riguarda i dati sulla qualità dell’acqua per uso irriguo: le classificazioni, relative all’analisi di 16 punti strategici della rete di distribuzione irrigua di pianura, sono di qualità ottima e buona.
Inoltre il torrente Enza, in località Cerezzola ed il torrente Taro, presso l’impianto di Borgonovo, si trovano in classe di qualità ecologica elevata; anche i pozzi ricadono principalmente in qualità ottima.


UNIONE EUROPEA:

ANBI RAFFORZA RUOLO INTERNAZIONALE DI FRONTE ALLE RINNOVATE ISTITUZIONI COMUNITARIE

VINCENZI: “CONDIVIDIAMO GLI OBIETTIVI DEL GREEN DEAL MA CHIEDIAMO DI MODULARLO SULLE REALTA’ DEI TERRITORI”

Presidente di turno di E.U.W.M.A., forza trainante di Irrigants d’Europe, partner di progetti comunitari attraverso i Consorzi di bonifica, ANBI sta rafforzando il proprio ruolo internazionale.
“Della visione europea presentata dalla riconfermata Presidente della Commissione, Ursula Von Der Leyen, ci piace sottolineare tre punti, su cui siamo già concretamente impegnati: un piano per l’agricoltura volto ad affrontare la necessità di adattarsi ai cambiamenti climatici, una concreta attenzione al Mediterraneo per promuovere stabilità e cooperazione regionali, un fondo europeo per la competitività e l’innovazione – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, nonché della European Union of Water Management Associations (E.U.W.M.A.) – Ora si tratta di vedere quali saranno i prossimi passi, iniziando dalla nomina dei Commissari. All’Unione Europea chiediamo di modulare i provvedimenti sulle attuali realtà territoriali, a cominciare dal Green Deal, nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale, economica e sociale; altrimenti obbiettivi seppur condivisi rischiano di creare sconquassi invece di benefici.”
Mercoledì prossimo nella Capitale si terrà il “kick off” del progetto comunitario Farmwise per l’innovazione nel controllo della qualità idrica, ma un'altra, importante tappa avverrà sempre a Roma nel 2026 con l’organizzazione del Forum Euromediterraneo sull’ Acqua, di cui si cominciano a disegnare i contorni.
“Come anticipato alla nostra Assemblea da Maria Spena, Presidente del Comitato One Water, organizzatore dell’evento, stiamo lavorando ad un percorso di avvicinamento, che coinvolga l’intera Penisola per contribuire a diffondere la cultura dell’acqua – ha annunciato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Il Forum Euromediterraneo sull’Acqua richiamerà l’attenzione internazionale sull’Italia e, nello spirito del Piano Mattei, sarà una vetrina delle migliori tecnologie per combattere la sete del mondo. Abbiamo l’appoggio del Governo, attraverso l’impegno del Ministero degli Esteri, ma puntiamo al coinvolgimento di ampi settori della società, ponendo la giustizia distributiva fra i temi principali del meeting.”

 

OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

CRESCE LA PAURA DEI RUBINETTI ASCIUTTI: DOPO AGRICOLTURA ED AMBIENTE LA CRISI CLIMATICA PREGIUDICA IL FUTURO DEL TURISMO ESTIVO

VINCENZI
: “QUANDO SCARSEGGIA UNA RISORSA PRIMARIA COME L’ACQUA I MALESSERI SOCIALI SONO INEVITABILI”

“Piaccia o meno, ma gli eventi dimostrano che ormai anche il futuro del turismo estivo è a rischio, schiacciato fra temperature spesso insopportabili e la crescente insofferenza di residenti, che si sentono minacciati anche nella disponibilità di un bene primario quale l’acqua; ciò, che è accaduto nell’iberica Catalogna, dove gli abitanti hanno già  attuato azioni dimostrative e manifestazioni, è solo la punta di un malessere diffuso: quando la coperta è troppo corta, emergono prevedibili egoismi.”
A dirlo è stato  Francesco Vincenzi, Presidente Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue, di fronte al quadro disegnato dal report settimanale dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche.

L’anomala temperatura del mar Mediterraneo (30°, 3 gradi sopra il consueto) eguaglia ormai quella del mar dei Caraibi con evidenti conseguenze sugli ecosistemi marini e sul clima di Europa, Medio Oriente e Nord Africa; l’emergenza climatica ha riflessi diretti sull’economia del Sud del Vecchio Continente e del Maghreb, dove un asset fondamentale come il turismo sta risentendo dell’estremizzazione meteorologica (ondate di calore, fenomeni violenti e mancanza d’acqua).
In Grecia, dove il fabbisogno idrico arriva d’estate ad aumentare di cento volte, manca l’acqua sulle isole dello Ionio, del Dodecaneso e sulle Cicladi, dove lo sviluppo del turismo di massa ha messo in crisi le infrastrutture idrauliche dopo aver relegato l’agricoltura a piccoli orti familiari cancellando, in molti casi, antichissime produzioni vitivinicole. Nell’Attica è piovuto meno della metà del consueto e le ondate di calore, con temperature superiori ai quaranta gradi, si susseguono da oltre un mese con grave perdita di produzioni orticole, nonché di grano (-7,5% sulla media decennale). In Turchia, ad Istanbul, i serbatoi, che forniscono acqua a 15 milioni e mezzo di abitanti, trattengono meno del 29% di risorsa.
La Tunisia, dopo sei anni di siccità estrema, è diventata il quinto Paese più vulnerabile alla scarsità idrica nel mondo. In Marocco la siccità è la causa principale del più alto aumento mai registrato nel tasso di disoccupazione: +0,8%; ovviamente tra i settori più penalizzati c’è l’agricoltura (-206.000 posti di lavoro) seguita dal terziario (-63.000 posti). L’Italia Meridionale, a cominciare dalla Sicilia, è sfiancata dalla mancanza di pioggia e dal caldo torrido, assistendo impotente al prosciugamento delle residue riserve idriche che, a meno di un’inversione drastica della tendenza meteorologica, non saranno sufficienti nemmeno a soddisfare i bisogni primari della popolazione locale. Nell’assetata isola, dove si cercano affannosamente nuove fonti di approvvigionamento idrico, scatterà nei prossimi giorni un piano di razionamento dell’acqua persino a Palermo, capoluogo della regione!
Gli invasi, in soli 24 giorni e nonostante restrizioni all’uso per centinaia di migliaia di abitanti, sono calati di ben 21 milioni di metri cubi d’acqua. Sei bacini su 29 sono a secco (nel serbatoio di Fanaco, la cui capacità è di ben 110 milioni di metri cubi, non c’è più acqua disponibile), altri 6 hanno meno di un milione di metri cubi d’acqua utilizzabile, in 4 la disponibilità è inferiore ai due milioni di metri cubi!
Visto quanto accaduto nello scorso triennio, ancor più preoccupante sull’Isola come nel resto del Meridione è la prospettiva che il manifestarsi del clima autunnale avvenga in ritardo con prolungamento della stagione calda e secca fino ad Ottobre inoltrato. Nel frattempo, la produzione di grano duro si è ridotta del 60% e quella di frumento dell’80%!
In Puglia, nella sola Capitanata, ogni settimana le riserve idriche calano di oltre due milioni di metri cubi d’acqua tra quella utilizzata e quella evaporata; ne restano meno di centoundici milioni, mentre lo scorso anno ve ne erano quasi duecentottanta. Gli invasi di Basilicata trattengono attualmente 250 milioni di metri cubi d’acqua: in una settimana i volumi hanno subito una contrazione di 12 milioni (mln.1,7 al giorno); lo scorso anno c’era l’83% di acqua in più!
Nel Materano è stato chiesto lo stato di calamità. In Calabria la diga del Menta trattiene meno del 47% dell’acqua invasabile; nel Crotonese, le sorgenti hanno avuto un calo del 46%. In Abruzzo, esauritasi la disponibilità idrica dal bacino di Penne con le inevitabili ripercussioni sull’ agricoltura del comprensorio, l’attenzione si sposta su altri territori: la valle Peligna è già da settimane è alle prese con turnazioni ed interruzioni programmate nell’erogazione dell’acqua agricola per consentire la ricarica delle vasche d’accumulo, che faticano a riempirsi a causa delle esigue portate fluviali; la molisana diga di Chiauci, che serve però il Chietino, trattiene solamente il 46% dei volumi invasabili ed eroga 1000 litri d’acqua al secondo per i vari utilizzi (irriguo, potabile, industriale); i fiumi Sangro, Orta e Vomano hanno livelli idrometrici inferiori di circa dieci centimetri rispetto allo scorso anno.
In Campania, le dighe cilentane trattengono volumi idrici pari a 13,65 milioni di metri cubi, circa il 50% in meno d’acqua invasata rispetto a Luglio 2023, mentre i fiumi registrano riduzioni di portata, evidenti soprattutto nel bacino del Garigliano. Preoccupa la condizione di molti laghi dell’Italia centrale ed anche del principale bacino fluviale dell’Appennino Centrale.
Nel Lazio il lago di Bracciano si è abbassato di 21 centimetri in un anno; il livello del bacino lacustre di Nemi si sta ora riducendo di 1 centimetro al giorno, perdendo cm. 57 in un anno e cm. 163 in un triennio. A Roma, il fiume Tevere ha una portata quasi dimezzata (mc/s 76,70), rispetto al consueto; alla foce i livelli idrometrici particolarmente bassi agevolano l’intrusione salina, che oggi risale per 10 chilometri dallo sbocco a mare con il rischio di compromettere l’utilizzo irriguo dell’acqua; in calo sono anche le portate di Aniene e Velino.
In Umbria cresce la portata del fiume Topino, mentre si riduce ulteriormente l’altezza del lago Trasimeno (ora a -m.1,43), che si allontana sempre più dal livello minimo vitale (-m.1,20), nonché dai valori medi storici (-m.0,61). Le Marche possono contare ancora su abbondanti riserve idriche, stoccate nei bacini artificiali (mln. mc. 49,59), nonostante i livelli idrometrici dei fiumi marchigiani siano, in alcuni casi, inferiori a quelli dell’idrologicamente disastrosa annata 2021: è così per Potenza, Esino e Tronto. In Toscana aumenta il flusso idrico nell’alveo del fiume Serchio, la cui portata supera attualmente quella media del periodo; portate sopra la media anche per Sieve ed Arno, mentre va male per l’Ombrone, che nel Grossetano ha portata inferiore al deflusso minimo vitale, fissato in mc/s 2. In Sardegna, i serbatoi dell’Alto Cixerri sono al 13,59% dei volumi invasabili, mentre la quasi totalità degli altri bacini artificiali è ad un livello di allerta.
E’ buono, invece, lo stato di salute degli invasi della Liguria, ancora ricchi d’acqua seppur con portate fluviali calanti ma, tranne che per la Magra, superiori alla media. Nel resto del Nord Italia si registra una situazione di sovrabbondanza idrica: infatti, si chiedono i danni per i nubifragi, che hanno compromesso i raccolti (ad esempio, nell’Alessandrino) e le previsioni meteo promettono ancora precipitazioni consistenti su Alpi e Prealpi.
I laghi settentrionali devono smaltire velocemente il surplus d’acqua (altrimenti, un “tesoro” per i tempi di magra) in previsione di nuovi nubifragi, che potrebbero provocare non pochi problemi e così il Maggiore cala di 7 centimetri (riempimento:102,3%), il Lario è al 78,8% ed il Benaco al 95,7%; sale ancora il livello del bacino d’Iseo (riempimento: 97,9%) ormai a pochissimi centimetri dal massimo storico. In Valle d’Aosta è ancora molto abbondante la portata della Dora Baltea, che registra un surplus di quasi il 157% rispetto al consueto; anche il torrente Lys, grazie alla fusione nivale in quota, mantiene il ragguardevole flusso di mc/s 8 (negli anni scorsi, in questo periodo, si raggiungevano al massimo mc/s 3).
In Piemonte, sopra la media sono le portate dei fiumi Tanaro, Toce, Stura di Lanzo e Stura di Demonte. Il fiume Po si stabilizza dalla sorgente fino a Cremona, mantenendo portate fortemente superiori alla media (nell’Alessandrino +96%); avvicinandoci al delta, i flussi registrano un incremento fino ad arrivare a Pontelagoscuro a mc/s 2055,91, quando la media mensile indicherebbe invece mc/s 1140 (+80%). In Lombardia, rispetto alla media dei 6 anni precedenti, il fiume Adda (portata attuale: mc/s. 527) ha una sovrabbondanza idrica, pari al 105%. A differenza di quanto accade normalmente, il 2024 vede ancora, ad inizio Luglio, abbondante neve in quota (indice Snow Water Equivalent: mlc. mc.601,6); nel complesso, le riserve idriche regionali (mln. mc.2780) segnano +55,3% sulla media storica. Infine, nel Veneto lo scioglimento della neve fa aumentare il flusso in alveo del fiume Adige, che ha raggiunto mc/s 592, quando la media sarebbe mc/s 268 (+121%); qui, come sui bacini di Brenta, Piave e Po, nel mese di giugno si sono registrati i massimi apporti da ben 30 anni!
“Il nostro Paese – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - è spaccato in due dal clima, tra rischio alluvionale al Nord e regioni drammaticamente assetate nel Centro-Sud; è una situazione, conseguenza dell’estremizzazione degli eventi atmosferici, cui bisogna rispondere con politiche di adattamento, aumentando la resilienza dei territori. In questo, un aiuto importante deve arrivare dall’innovazione: mercoledì prossimo, a Roma, presenteremo alcune sperimentazioni in atto con il mondo universitario e diventate casi di studio europei. È un nostro contributo alla cultura scientifica per la ricerca di una nuova normalità idrica, evitando di vivere in emergenza continua.”

                                                                                                            

CONSORZI DI BONIFICA ED IRRIGAZIONE: CONTINUA LA STAGIONE DELLE INAUGURAZIONI

GIA’ IN MIGLIAIA HANNO ATTRAVERSATO L’ORIGINALE CONDOTTA-PONTE CHE PORTA ACQUA E BICICLETTE NEL BOLOGNESE

VINCENZI: “CONCRETO ESEMPIO DI MULTIFUNZIONALTA’ DELLA GESTIONE IDRAULICA”

L’obiettivo era rendere disponibile acqua rinnovabile di superficie alla pianura in sinistra idraulica del Reno: rispondendo ad un’esigenza del territorio, il Consorzio di bonifica Renana ha però progettato e realizzato, sulla tubazione lunga 400 metri a scavalco del fiume, un ponte ciclo-pedonale, già attraversato da migliaia di persone e che connette le ciclabili locali con la ciclovia del Reno.
"La condotta è in grado di fornire annualmente fino a 25 milioni di metri cubi d'acqua rinnovabile a zone oggi prive di risorsa stabile – ha precisato  Paolo Pini, Direttore Generale “Renana” – Questo, grazie all'integrazione di fonti complementari di superficie, tra cui la principale resta il fiume Po attraverso la connessione del Canale Emiliano Romagnolo. Ciò consente di ridurre l'uso dei pozzi nella zona, favorendo la conservazione dei livelli di falda e contrastando il grave fenomeno della subsidenza."
"Questo intervento – ha aggiunto Valentina Borghi, Presidente Consorzio di bonifica Renana - è frutto di un approccio fondato sulla collaborazione tra enti gestori della risorsa e che caratterizza la nostra intensa attività di progettazione idraulica con l'obbiettivo di adeguare la disponibilità idrica bolognese di fronte alle conseguenze della crisi climatica, aumentando la capacità di resilienza del territorio."
In virtù di questi elementi, il progetto di condotta-ponte sul Reno si è classificato primo nella graduatoria nazionale di finanziamento dell’odierno Ministero Agricoltura Sovranità Alimentare Foreste nell'ambito del Piano Nazionale di Sviluppo Rurale (P.S.R.N.) 2014-2020,  aggiudicandosi un finanziamento pubblico di  11.788.000 euro, con i quali l'opera è stata realizzata in 24 mesi.
“La condotta-ponte a  Trebbo di Reno è assolutamente innovativa, dimostrando quanto multifunzionale può  e deve essere la gestione dell’acqua. Averla finanziata attraverso il P.S.R.N. è esempio del rinnovato sguardo, con cui il settore pubblico deve necessariamente rivolgersi alle opere idrauliche” ha concluso Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
La condotta-ponte è dedicata alla persona, che l'ha ideata e resa tecnicamente realizzabile: Francesca Dallabetta, Direttore dell'area tecnica dell’ente consorziale e prima donna ingegnere capo di un Consorzio di bonifica, precocemente scomparsa a soli 61 anni nel Gennaio scorso, come ha ricordato la Vicepresidente Regione Emilia Romagna, Irene Priolo.


VENETO: NUOVA CASSA DI ESPANSIONE

I forti episodi temporaleschi, che hanno interessato il Veneto in questa prima metà dell’anno, hanno confermato ancora una volta l’importanza che le casse di espansione rivestono per la sicurezza idraulica del territorio.
Risonanza nazionale hanno avuto i grandi bacini gestiti dalla Regione Veneto a monte delle città, ma un ruolo imprescindibile per abitati, campagne ed infrastrutture viarie è rivestito anche dalle decine di piccoli e medi invasi realizzati e gestiti dai Consorzi di bonifica. Un nuovo tassello di questo articolato mosaico di opere antiallagamento è stato inaugurato a Breganze dal Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, in provincia di Padova) alla presenza del Presidente Regione Veneto, Luca Zaia.
L’opera, realizzata al confine con il comune di Colceresa, consente di invasare fino a quarantatremila metri cubi d’acqua del torrente Riale a beneficio di abitazioni e campagne (Breganze è terra di vigneti di pregio, tra cui il Vespaiolo D.O.C.), ma anche di un tratto della Superstrada Pedemontana Veneta e della sua complanare trincerata. L’intervento è stato reso possibile, grazie a un contributo di 1.500.000 euro (risorse post tempesta Vaia, stanziate da Protezione Civile e transitate tramite Regione Veneto), con il quale l’ente consortile ha progettato e realizzato l’opera; oltre al bacino, il torrente Riale è stato oggetto della pulizia e del risezionamento spondale di 900 metri per un costo di 550.000 euro. Inaugurata in questi giorni, l’opera era stata completata nel 2023 e da allora è già entrata in funzione 5 volte a riprova della sua utilità.


TOSCANA
: UN’AREA AGRICOLA COME NATURALE CASSA DI LAMINAZIONE

Sono partiti i lavori per la messa in sicurezza idraulica dell’abitato di Rapolano Terme. Il progetto del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto) porterà all’adeguamento di una strada comunale a rischio esondazione, di un tratto ferroviario ed alla messa in sicurezza del borro delle Ripi e del borro Madonna a Colle: l’intervento, necessario dopo l’alluvione del 3 Novembre 2019, è realizzato con un investimento di 1.300.000 euro, finanziato da Regione Toscana.
È così iniziato un intervento che la comunità di Rapolano Terme attendeva, sfruttando una zona agricola e non abitata come naturale cassa di laminazione.


VENETO
: DUE SOSTEGNI PER MIGLIORARE IRRIGAZIONE

I lavori per la realizzazione di due sostegni nello scolo Schilla tra i comuni di Brugine, Bovolenta, Piove di Sacco e Pontelongo, sono quasi conclusi. Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) sta attendendo la fornitura Enel per l’automazione dei due manufatti ed il controllo da remoto.
L’avvio della stagione irrigua ha richiesto la messa in opera dei sostegni, che vengono azionati manualmente dal personale consortile per permettere l’invaso e la distribuzione della risorsa idrica. L’opera è consistita nella realizzazione di due manufatti in cemento armato e l’installazione di due paratoie a sfioro, automatizzate e telecontrollate per la regolazione dei livelli irrigui.
I due manufatti sono stati progettati per permettere di invasare una maggiore quantità d’acqua e migliorare la gestione dei livelli idrometrici per consentire di servire aree prima difficilmente irrigabili nel comune di Arzergrande. L’intervento non si è concluso nei tempi previsti a causa degli straordinari eventi meteo, che hanno rallentato i lavori.
L’ente consorziale sta lavorando da alcuni anni per efficientare la gestione della risorsa irrigua in quelle zone. Infatti, è già stato realizzato un altro intervento funzionale a questo obbiettivo: la sistemazione dello scolo Ca’ Molin a Bovolenta per servire zone prima difficilmente irrigabili. L’ente consortile è in attesa dell’allacciamento alla rete elettrica Enel per automatizzare e telecontrollare i 2 manufatti. I lavori sono stati finanziati dalla Regione Veneto nell’ambito dei Progetti Speciali per Venezia: la spesa complessiva è stata di € 527.000,00.


EMILIA ROMAGNA
: CANTIERI PER 29 MILIONI

La collina, profondamente ferita dagli eventi alluvionali del Maggio 2023, è ancora alle prese con molte opere di ricostruzione; diversi di questi interventi sono eseguiti dal Consorzio di bonifica Romagna Occidentale (con sede a Lugo, in provincia di Ravenna) e sono legati alle risorse economiche, previste nelle ordinanze commissariali.
Mediante apposito accordo di programma, sottoscritto con Regione Emilia-Romagna, l’ente consortile è stato autorizzato alla realizzazione di interventi di ripristino del reticolo idrografico minore. Sono già in corso importanti cantieri progettati e diretti da personale interno per un importo di € 8.000.000,00 ed al termine del programma di interventi (durata: circa diciotto mesi) si potrà operare su circa duecento rii nel territorio collinare e montano del comprensorio consorziale nei comuni di Modigliana, Tredozio, Faenza, Brisighella, Riolo Terme, Casola Valsenio, Imola, Casalfiumanese, Borgo Tossignano, Fontanelice, Castel del Rio. Il “Romagna Occidentale” si sta occupando anche del ripristino degli acquedotti rurali: complessivamente saranno realizzati 45 cantieri su altrettanti acquedotti localizzati nei comuni di Modigliana, Tredozio, Brisighella, Riolo Terme e Casola Valsenio (importo: 3.200.000 euro).
Con altra Ordinanza commissariale il Consorzio di bonifica è stato delegato da Regione Toscana alla realizzazione di tutti gli interventi di rispristino dei corsi d’acqua, impattati dagli eventi alluvionali e che riguardano 36 cantieri sulle aste principali e sui relativi affluenti dei fiumi Lamone, Senio e Santerno, nei comuni di Marradi, Palazzuolo sul Senio e Firenzuola (importo complessivo: 1.600.000 euro).
Parallelamente a tali lavori, ne sono in corso molti altri non legati all’alluvione. Fra questi, il progetto di costruzione di invasi di accumulo al servizio degli impianti irrigui esistenti, denominati Ebola, Ovello, Vitisano, Poggio San Ruffillo, Rivalta e Santa Lucia, nei comuni di Brisighella e Faenza, per un importo di 16.200.000 euro; i lavori consistono nella costruzione di 3 invasi per una capacità di accumulo di 850.000 metri cubi d’acqua e la posa di 56.000 metri di condotte irrigue, oltre all’interconnessione con il sistema del Consorzio C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo: si renderanno irrigui circa mille ettari di territorio nell’area di Celle, compresa fra la destra idrografica del torrente Senio e la sinistra idrografica del fiume Lamone, fin sulle prime colline di Pergola.
Inoltre, in previsione dell’uscita dei bandi a valere sul P.S.R. - Programma Sviluppo Rurale per la realizzazione di opere irrigue, l’ente consortile sta progettando nove interventi sul territorio collinare, legati alla nuova costruzione ed all’ampliamento di impianti irrigui interaziendali. L’investimento di 29 milioni di euro nei cantieri attualmente in corso ed i futuri progetti di sviluppo rurale sono la testimonianza tangibile di un impegno costante per la sicurezza e il benessere delle comunità: al termine del programma di interventi, la capacità di gestione delle risorse idriche sarà notevolmente migliorata, garantendo maggiore protezione dal rischio idrogeologico ed una risposta efficace alle esigenze agricole ed ambientali.


TOSCANA
: PUNTO DELLA SITUAZIONE

Il Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze) e l’Amministrazione Comunale Quarrata hanno fatto un punto sui lavori di bonifica a distanza di poco più di sei mesi dall’alluvione del Novembre 2023.
Molti degli interventi di somma urgenza messi in campo fin dalle primissime ore dell’evento meteo sono ormai conclusi e molti altri con carattere d’urgenza, dopo le primissime lavorazioni, stanno via via arrivando a completamento.
Chiusi, per 224.000 euro, gli interventi di ricostruzione argine e sistemazioni in alveo in località Lucciano, la rimozione del materiale vegetale presso bocca tarate del torrente Fermulla, la protezione dell’argine del torrente Stella, la riparazione dei fontanazzi sul torrente Senice e la rimozione di un ponticino crollato nel torrente Impialla. Lavori ancora in corso e prossimi al completamento per altri 1.700.00 euro con interventi di manutenzione e riefficientamento idraulico.
Si procederà poi con altri 100.000 euro per lavori legati alla realizzazione di una cassa di espansione in località Barba. Nel novero degli interventi prioritari per il territorio di Quarrata, tra Piano delle Attività di Bonifica e segnalazioni inviate al Commissario Regionale per un piano post alluvione, si contano altri 17 progetti per un valore complessivo, stimato in quasi centotrentotto milioni da finanziare.
Intanto, la stagione estiva ha visto l’avviarsi delle classiche manutenzioni ordinarie sia mediante sfalci della vegetazione su un totale di 133 chilometri e 20 ettari nel solo comune di Quarrata; poi, da Luglio, terminata la stagione di fermo biologico, si procederà sui corsi d’acqua collinari con tagli selettivi della vegetazione arborea su complessivi 10 chilometri di estensione. Grazie alla collaborazione con Comune e Genio Civile, l’ente consortile ha quasi totalmente eseguito le principali riparazioni del dopo alluvione e si avvia nelle prossime settimane al completamento di tutte le somme urgenze attivate.


PUGLIA
: MANUTENZIONE ANTINCENDIO

Il Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) ha iniziato i lavori di pulizia e manutenzione delle piste di servizio all’invaso di Occhito e delle fasce spartifuoco dei boschi, che circondano il lago; tale attività è finalizzata a prevenire gli incendi.


CALABRIA
: EMESSO RUOLO IRRIGUO 2024 PREVISTE AGEVOLAZIONI PER AGRICOLTORI

Il Consorzio di bonifica Calabria (con sede a Catanzaro), dopo aver approvato le tariffe relative all’uso dell’acqua per l’anno 2024, ha emesso il ruolo irriguo, che sarà recapitato ai consorziati nei prossimi giorni. Una prima buona notizia: sono state mantenute le tariffe 2023; l’ente consortile ha così voluto dimostrare, nel concreto, sensibilità e vicinanza verso i propri consorziati irrigui, in particolare IATP e coltivatori diretti, per i quali c’è la possibilità di usufruire di un abbattimento del 25% sull’importo complessivo, pagando il dovuto in unica soluzione entro il 30 Luglio p.v. .
Il costo è contenuto allo scopo di non gravare ulteriormente sui bilanci delle imprese. Per gli altri utenti irrigui, il 50% va corrisposto entro il 30 Luglio ed il saldo entro il 30 Settembre p.v., con la possibilità di usufruire di un abbattimento del 10% sull’importo complessivo, pagando l’intero dovuto in unica soluzione entro il 30 Luglio.
Anche le modalità di pagamento sono state riviste per consentire ai consorziati di adempiere agevolmente per mezzo dei bollettini PagoPA allegati all’avviso bonario oppure utilizzando carta bancomat o carta di credito (POS) presso gli sportelli consortili o, infine, attraverso bonifico bancario.
Naturalmente per ulteriori informazioni e/o chiarimenti sono a disposizione gli uffici distrettuali del catasto consortile o si può scrivere all’indirizzo pec: catastocbcalabria@pec.it.


LIGURIA
: WORKSHOP SU ARCHITETTURA PAESAGGIO ED AREE VERDI

Un gruppo di laureandi del corso magistrale in ‘Progettazione delle Aree Verdi e del Paesaggio’ delle Università Genova e Milano ha partecipato ad un workshop in Val di Magra, dove uno dei temi salienti era il canale Lunense.
L’occasione ha permesso agli studenti di coniugare la formazione accademica con un'esperienza pratica sul campo, calandosi in una realtà paesaggistica di notevole pregio come il corso d’acqua artificiale, realizzato oltre cento anni fa per servire l’irrigazione locale. Sotto la lente di ingrandimento sono finite le principali attività ed i progetti, che il Consorzio di bonifica Canale Lunense (con sede a Sarzana, in provincia di La Spezia) realizza, con approfondimenti riguardanti la modernizzazione delle linee di distribuzione idrica, il potenziamento degli impianti idrovori e le diverse tipologie di manutenzioni, tra cui il particolare consolidamento spondale mediante sistemi di ingegneria naturalistica.
Il workshop, che ha impegnato i partecipanti in sopralluoghi, seminari, oltre ad una settimana di lavoro in aula, si è sviluppato sul tema: "Valorizzazione del paesaggio della bassa Val di Magra. Il lungofiume e le risorse naturalistiche, il Canale Lunense e la piana agricola, la costa tra Bocca di Magra e Marinella in relazione all'antica città di Luni.
È stata la prima volta nella sua storia che l’ente consortile ha incontrato il mondo universitario, sottolineando l’importanza di una gestione efficace delle risorse idriche, della manutenzione e cura del territorio per lo sviluppo della piana del Magra.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
Sito internet: anbi.it - eMail: anbimail@tin.it

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