OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
LA LEZIONE DI MILANO E DELLA LOMBARDIA E’ LA CONFERMA DI UNA RETE IDRAULICA INADEGUATA ALL’ESTREMIZZAZIONE DEGLI EVENTI ATMOSFERICI
VINCENZI: “SERVE URGENTEMENTE UN PIANO DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEL TERRITORIO”
“Gli allagamenti in Lombardia sono l’evidente conferma di quanto sosteniamo da anni: i bacini di espansione sono un’assicurazione per la salvaguardia idrogeologica dei centri urbani, come ha dimostrato anche il fiume Seveso; allo stesso tempo, diventano velocemente inadeguati di fronte ad eventi meteo di copiosità finora sconosciuta, come conferma lo stesso Seveso ed i lunghi tempi per realizzare un’opera pubblica, cioè mediamente 11 anni, rischiano di renderla obsoleta ancor prima di essere inaugurata.”
Ad analizzare così quanto registrato a Milano ed in altri territori della regione è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Le elaborazioni dei dati meteo, condotte dal CeDATer (Centro Dati Acqua e Territorio rurale di ANBI Lombardia), confermano che in questi primi mesi dell’anno si è assistito sulla regione ad una significativa anomalia nei volumi di pioggia: basti pensare che nel mese di marzo sono caduti mediamente oltre duecentodiciotto millimetri d’acqua, cioè 3 volte la media del periodo 2006-2020 e ben sopra il precedente massimo di 140 millimetri!
Nella sola settimana scorsa gli afflussi nei bacini lombardi hanno superato i settecentocinquanta milioni di metri cubi, di cui il 35% ha interessato aree di pianura con precipitazioni, che nelle province più occidentali della regione hanno sorpassato i cento millimetri. E’ cresciuto il fiume Adda che, grazie alle abbondanti piogge (causa delle criticità idrauliche lungo i fiumi Lambro, Seveso ed il canale Muzza), ha raggiunto la ragguardevole portata di 438 metri cubi al secondo (in un giorno +mc/s 203).
“I Consorzi di bonifica sono intervenuti tempestivamente con adeguate manovre idrauliche per accelerare il defluire delle acque e limitare i danni al territorio , ma la quantità di pioggia caduta ha reso insufficiente la capacità della rete, nonostante non fosse ancora pienamente invasata per la stagione irrigua- ha sottolineato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – La realtà è che l’estremizzazione degli eventi atmosferici ha reso inadeguata, in tutta Italia, la rete di scolo delle acque; la situazione è poi aggravata dall’inarrestabile cementificazione del territorio. Ancora nel 2019 abbiamo presentato un piano di efficientamento, che prevede 858 interventi con un investimento di circa quattro miliardi e trecentoquaranta milioni di euro. Isolati interventi sono stati realizzati, ma serve la volontà politica per avviare un piano straordinario di manutenzione del territorio lungo l’intera Penisola.”
Le riserve idriche regionali sono ai massimi con un surplus di quasi il 35% sulla media, ma soprattutto (indice Snow Water Equivalent) con 924 milioni di metri cubi di neve più del normale: un tesoro, ma anche un rischio, qualora le temperature crescessero repentinamente e la neve disciolta andasse ad alimentare bacini fluviali, già saturi d’acqua.
L’Osservatorio ANBI Risorse Idriche informa che, monitorando le mappe dell’ European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (E.C.M.W.F.) e del sistema Copernicus, ci si rende conto che la crisi idrica nell’Italia del Sud, così come negli altri Paesi del Mediterraneo, è destinata ad aggravarsi. Il Nord Africa, fatta eccezione per Marocco ed Algeria, segna temperature superiori ai quaranta gradi e si prevede che, nei prossimi giorni, si raggiungeranno i 46 gradi in Libia; l’ondata di estremo calore attraverserà anche il mare, portando la colonnina di mercurio a superare i 30° nel Sud della Sicilia.
La temperatura dell’acqua marina lungo le coste italiane raggiungerà, entro lunedì, i 21 gradi (fino a + 2° sulla media), mentre il mar Mediterraneo orientale (Grecia, Turchia, Cipro e Medio Oriente) toccherà i 23° in un contesto, in cui anche il mese in corso (nei primi 13 giorni, una temperatura media di 15,67° ed un’anomalia di 0,65°sulla media ’91-’20) pare indirizzato ad aggiudicarsi il primato del Maggio più caldo della storia, esattamente come accaduto per gli 11 mesi che l’hanno preceduto. Il bacino del Mediterraneo si conferma così l’hotspot europeo della crisi climatica e consente l’incursione, sul Vecchio Continente, delle caldissime correnti, che da oltre un mese stanno riscaldando, da oriente ad occidente, l’ampia fascia a Nord dell’equatore, provocando danni e vittime. In questo quadro, la Sicilia subisce il ruolo di avamposto europeo della crisi e lo conferma l’analisi pubblicata dal Sias (Servizio informativo agrometeorologico siciliano), da cui si apprende che anche Aprile 2024 è stato particolarmente siccitoso, con poco più di tre giorni di pioggia ed un deficit medio del 44% su base regionale, ma con punte tra il 70% e l’82% su larga parte del Catanese e delle province sud-orientali nonché del Trapanese; dal 1° Settembre 2023, sull’Isola è piovuto la metà del consueto con record negativi sempre sul Catanese, dove la pioggia caduta è stata inferiore di oltre il 70% sulla media storica, con 191,2 millimetri in 8 mesi, cioè il secondo valore più basso da oltre un secolo!
La situazione di estrema sofferenza della Sicilia non deve far dimenticare le gravi difficoltà idriche, in cui versano le altre regioni meridionali e la Sardegna; in Aprile, su buona parte dell’Isola (dalla Gallura al Sud Sardegna) il deficit pluviometrico mensile si è aggirato tra i 40 ed i 59 millimetri (Fonte: ARPAS), impedendo di recuperare l’enorme deficit complessivamente accumulato nei mesi vernino-primaverili, soprattutto in quei territori, come l’Alto Cixerri, dove gli invasi trattengono ormai meno di tre milioni di metri cubi d’ acqua. In Puglia l’aumento delle temperature e le piogge insufficienti aumentano il fabbisogno idrico del comparto agricolo, con conseguente riduzione dei volumi stoccati negli invasi: negli scorsi 7 giorni, quasi sei milioni di metri cubi in meno ed il deficit sul 2023 sfiora ormai i centoventiquattro milioni di metri cubi. Addirittura maggiore è il gap, che in Basilicata divide l’annata in corso da quella passata: -144,08 milioni di metri cubi.
In Calabria soffrono i fiumi Lao ed Ancinale, rispettivamente con portate pari al 37% ed al 5,2% sulla media mensile. Risalendo la Penisola, in Campania, il fiume Sele, così come il Volturno, registra un buon livello idrometrico, superiore rispetto al quinquennio scorso. Nel Lazio, l’altezza idrica del lago di Nemi ha perso esattamente 40 centimetri in un anno, mentre il bacino di Bracciano registra un deficit di “soli” 4 centimetri sul 2023. Anche questa settimana è da segnalare la performance fortemente negativa del fiume Tevere, che a Roma non raggiunge neppure mc/s 90 contro una media mensile superiore ai duecento metri cubi al secondo.
Leggeri cali sono stati registrati anche da Aniene e Velino, entrambi sotto media, mentre la portata della Fiora, nella Maremma laziale, rimane invariata rispetto a 7 giorni fa ed ampiamente superiore alla media (+158% circa). In Umbria torna a calare il livello del lago Trasimeno, così come del Chiascio e della Paglia; stabile il Topino.
Pure l’Abruzzo è vittima di una lunga stagione siccitosa dall’inizio del corrente anno idrologico e, fatta eccezione per la fascia collinare centro-meridionale, anche il mese di aprile è stato avaro di piogge: questo, unitamente all’assenza di neve invernale su larga parte dei massicci della regione, è causa della scarsità di risorsa idrica, stoccata nei bacini; la diga di Penne ,con i suoi 3,25 milioni di metri cubi attualmente invasati, trattiene appena il 43% dell’acqua normalmente presente in questo periodo (la media degli ultimi 14 anni è mln. mc. 7,52). Nelle Marche segno meno per le portate dei fiumi Potenza ed Esino, mentre rimangono sostanzialmente stabili i livelli di Tronto e Sentino.
La quantità d’acqua stoccata nei bacini regionali (oltre cinquantadue milioni e mezzo di metri cubi) rappresenta una sicurezza per il prosieguo della stagione irrigua anche in caso di primavera avara di pioggia.
In Toscana, in una settimana, si sono registrate riduzioni nelle portate dei fiumi Serchio, Sieve, Ombrone ed Arno; questi ultimi 2 risultano nettamente deficitari rispetto alla media dello scorso ventennio (rispettivamente -45% e -20%). In Liguria decrescono i livelli dei fiumi Entella, Magra, Vara ed Argentina. Ad un anno dalla seconda alluvione, segno meno per le portate dei fiumi appenninici in Emilia Romagna, tra cui solo la Trebbia e l’Enza mantengono flussi superiori alla media mensile; il deficit del Reno sale a quasi il 50% (fonte: ARPAE). Come noto da settimane, una situazione idrica, diametralmente opposta a quella del Mezzogiorno, si sta vivendo nell’Italia Settentrionale dove nuove, copiose piogge vanno ad alimentare corpi idrici, già sovraccarichi d’acqua, grazie ad abbondanti precipitazioni ed alla fusione nivale, provocata dall’aumento delle temperature primaverili.
I livelli dei grandi laghi del Nord registrano l’ennesima crescita: il Maggiore è 31 centimetri più alto della media, Sebino e Benaco sono vicinissimi alla quota massima. In Valle d’Aosta l’innalzamento delle temperature ha permesso lo scioglimento, sopra i duemila metri, di quasi quaranta centimetri di manto nevoso con conseguenti, rapidi aumenti di portata della Dora Baltea (+229%) e del torrente Lys (+100%).
In Piemonte calano i fiumi Tanaro e Stura di Lanzo, pur mantenendo valori superiori alla media, mentre la crescita impetuosa della Toce permette di registrare un +65% sulla media mensile. La portata del fiume Po è alterna, ma confortante: cresce nella sezione piemontese, arretra in quelle lombardo-emiliane; a Pontelagoscuro la portata in alveo è di circa duemilatrecentonovanta metri cubi al secondo, cioè il 20% in più rispetto alla media mensile.
Infine, in Veneto, dove il maltempo delle scorse ore ha portato qualche isolato allagamento, i fiumi Adige e Piave vedono accrescere le portate, mentre calano quelle di Livenza, Brenta, Bacchiglione e Muson dei Sassi.
LOMBARDIA: RECORD DI PRECIPITAZIONI, MA IL RETICOLO CONSORTILE EVITA IL PEGGIO
Dal Milanese sino al Po nel Mantovano i Consorzi di bonifica sono stati in campo per garantire la sicurezza idraulica in moltissime aree coinvolte dalle piogge eccezionali.
“La fitta rete di canali consortili ha svolto la sua funzione indispensabile insieme agli impianti idrovori lungo il Po” ha sottolineato una nota ANBI Lombardia, che prosegue: “I nostri territori mostrano, come in queste ore, segni di grande fragilità di fronte agli eventi meteo estremi. Per questo sono stati concentrati gli sforzi sulla sicurezza idraulica ed anche in questi mesi sono tanti cantieri al lavoro, insieme ai tanti impianti esistenti, per assicurare la difesa idrogeologica di vaste aree”.
I dati meteo confermano che nei primi mesi 2024 si sta assistendo a una storica anomalia nei volumi di pioggia.
“Questo rafforza la nostra convinzione” ha concluso ANBI Lombardia “che sia indispensabile continuare ad investire in opere idrauliche, rafforzando la cultura della prevenzione e della cura del territorio con il superamento dell’approccio emergenziale.”

VENETO: FENOMENO ESTREMO IN VENETO, RETE IDRAULICA A TRATTI SATURATA
“I Consorzi di bonifica del Veneto sono a lavoro giorno e notte per far fronte ad un fenomeno meteorologico estremo. Nei territori più fragili sono al lavoro da martedì per preparare i canali a raccogliere quanta più pioggia possibile, ma con certi volumi è inevitabile che la rete idraulica vada in saturazione”: ad affermarlo è stata ANBI Veneto.
In alcune aree le idrovore si sono dovute fermare per l’impossibilità di scaricare l’acqua nei fiumi al colmo e questo ha comportato allagamenti temporanei nelle campagne. Dopo la grande pioggia di fine Febbraio, ecco dunque un altro fenomeno intenso abbattersi soprattutto sul Veneto centrale, sul Vicentino e sulla Bassa Padovana, con picchi di oltre duecentotrenta millimetri di pioggia in 24 ore, causando sfondamenti arginali sulla rete idraulica per sifonamenti dovuti alla fauna selvatica ed allagamenti.
La situazione più difficile si è registrata nel comprensorio del Consorzio di bonifica Adige Euganeo (con sede ad Este, in provincia di Padova), che serve la provincia patavina ad Ovest dei colli fino al fiume Adige. Oltre centoquaranta millimetri di pioggia in 2 ore nella mattinata di ieri, cui se ne sono aggiunti altri 30 nella notte, hanno comportato la saturazione della rete idraulica e conseguenti allagamenti un po’ ovunque.
Già martedì, l’ente consortile aveva predisposto la propria rete idraulica per affrontare le precipitazioni, sebbene non fosse prevista una simile intensità; conseguentemente erano state chiuse le prese irrigue ed abbassati tutti i sostegni per facilitare il deflusso delle acque piovane. Nel pomeriggio, le pompe delle idrovore sono entrate in funzione in tutti i bacini colpiti, mentre venivano chiusi gli scarichi naturali sui fiumi regionali.
Nel tardo pomeriggio è stato istituito il servizio di piena, con un presidio continuativo delle opere idrauliche, operando su turni distribuiti nelle 24 ore. Le maestranze consorziali hanno operato anche nella notte per effettuare numerosi interventi mirati alla regolazione ed all’attivazione di paratoie di sicurezza, liberando ponti e tombini ostruiti dai detriti trasportati dalla corrente.
La situazione è resa critica anche dall’ l’impossibilità, in certi momenti, di scaricare nel Fratta Gorzone in piena. Particolarmente colpito è anche il comprensorio del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta (con sede a San Bonifacio, in provincia di Verona), che serve il territorio tra Adige e Astico, cioè la parte orientale del Veronese e la parte occidentale del Vicentino: oltre duecento millimetri a monte (Velo d’Astico, Arsiero, Recoaro, Valli del Pasubio) e mm.140 in alcune zone di pianura hanno richiesto l’operatività a pieno regime del personale per mettere la rete idraulica minore a supporto dei corsi d’acqua principali, che destano preoccupazione.
Chiampo, Orolo e Guà scaricano infatti le acque nella rete idraulica minore in gestione all’ente consortile, impegnato sia a gestire i livelli critici che a monitorare eventuali nuove rotture arginali, dovute al sovraccarico della rete.
Problemi si sono registrati nella parte veronese, in sinistra Adige, dove si sono verificate la tracimazione del corso d’acqua Ronego ed il collasso arginale dello scolo Nicola a Val Liona; in Val d’Illasi, il Progno ha rotto in diversi punti; il Retrone si è avvicinato ai massimi livelli di piena; il Guà ha rotto tra Cologna Veneta e Zimella, in zona di campagna.
Nel comprensorio del Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova), si è registrata una notte impegnativa con criticità soprattutto nella zona NordOvest. Nella zona dei Colli Euganei sono state segnalate precipitazioni intense con 40 millimetri in un'ora e picco massimo a Treponti (mm.60). I comuni interessati da tracimazioni sono stati Abano Terme (in località Monteortone), Torreglia e Teolo, dove si è verificata anche una frana. Criticità in molte zone di Padova, dove gli impianti hanno allontanato complessivamente 2 milioni di metri cubi d'acqua.
Nel comprensorio del Consorzio di bonifica Veronese (con sede nel capoluogo scaligero), le situazioni più difficili si sono verificate nelle zone Sud della provincia scaligera. L’evento ha rappresentato un test importante per le casse di laminazione, da poco realizzate nei comuni di Cerea, Isola Rizza e San Pietro di Morubio e che hanno svolto perfettamente il loro compito, ricevendo l'enorme massa d’acqua, che altrimenti avrebbe potuto esondare, creando problemi anche ai centri abitati.
A seguire e monitorare la situazione c’è il personale consortile, operativo nei punti più critici; inoltre 2 squadre tengono continuativamente sotto controllo gli argini dei corsi d'acqua per intervenire in caso di cedimenti dovuti al sommarsi tra le eccezionali precipitazioni e le profonde tane create dalle nutrie. Allagamenti significativi sono stati segnalati anche nei comprensori dei Consorzi di bonifica Adige Po (con sede a Rovigo), Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre) e Veneto Orientale (con sede a San Donà di Piave, nel Veneziano).
IN UNA COMPLICATA FASE METEOROLOGICA PARTE LA SETTIMANA NAZIONALE DELLA BONIFICA E DELL’IRRIGAZIONE
VINCENZI: “EMERGENZA MALTEMPO AL NORD E SICCITA’ AL CENTRO SUD. APRIAMO LE PORTE DI IMPIANTI E STRUTTURE PER FAR CONOSCERE LA REALTA’ DEL NOSTRO SISTEMA A DIFESA DI UN TERRITORIO SEMPRE PIU’ FRAGILE”
Con il patrocinio dei Ministeri della Cultura, dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica si apre, sabato 18 Maggio p.v., la Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione, anticipata quest’anno da maltempo ed allagamenti al Nord, mentre al Sud si registra una preoccupante situazione di carenza idrica; tema dell’edizione 2024: “L’acqua ci nutre e dà la vita”.
“Non è certo un caso che quest’anno avessimo programmato di dare grande spazio all’impegno del sistema consortile per la gestione idraulica di territori sempre più fragili di fronte all’estremizzazione degli eventi meteo. Così, soprattutto nei due weekend fino al 26 Maggio, il pubblico potrà usufruire di visite ed itinerari guidati agli impianti deputati ad assicurare la salvaguardia idrogeologica ed a distribuire risorsa idrica alle campagne” ha annunciato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Come consuetudine, a caratterizzare gli otto giorni della Settimana, sarà il susseguirsi di eventi lungo la Penisola: passeggiate, discese fluviali, mostre, convegni, appuntamenti musicali e teatrali, attività per il benessere fisico; non mancherà la tradizionale, grande attenzione al mondo della scuola, dalle elementari alle università, con esperienze mirate e finalizzate alla conoscenza del territorio e delle attività consortili.
“Con le tante iniziative promosse dai Consorzi di bonifica ed irrigazione lungo la Penisola, vogliamo promuovere la cultura dell’acqua, considerandola indispensabile parte integrante della nostra strategia di adattamento alla crisi climatica ed affiancandola agli altri tre pilastri: efficienza della rete idrica, nuove infrastrutture idrauliche, costante ricerca delle soluzioni più efficaci – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, presente al prologo della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione, organizzato a Cagliari dai 7 enti consortili della Sardegna - All’Italia serve un piano di manutenzione straordinaria del territorio: basti pensare che sulle dighe si interviene mediamente ogni 67 anni! Serve anche un piano invasi per stoccare acqua da utilizzare per i momenti di siccità e produrre energia rinnovabile. Anche questo riproporremo con forza durante la Settimana.”
Per informazioni sui programmi della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione consulta la sezione dedicata sul sito ANBI www.anbi.it.
LAZIO: SETTIMANA NAZIONALE BONIFICA ED IRRIGAZIONE: CONTO ALLA ROVESCIA
Dal 18 al 26 Maggio si terrà l’annuale appuntamento con la Settimana Nazionale della Bonifica e della Irrigazione ed il sistema dei Consorzi di bonifica del Lazio ha predisposto un programma con varie iniziative.
Le iniziative sono state presentate nella sede del Consorzio di bonifica a Sud di Anagni, nell'omonima località frusinate, alla presenza di Giancarlo Righini, Assessore Agricoltura e Sovranità Alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e Foreste, che ha sottolineato “l’importanza del connubio tra sport, ambiente, istituzioni ed enti locali anche attraverso manifestazioni come la “Corsa dell’acqua”.
Tanti e vari gli appuntamenti organizzati nelle sedi degli enti consortili laziali: previste passeggiate ecologiche, pedalate sociali, visite degli impianti di bonifica storici e poli museali, oasi ambientali e paesaggistiche e passeggiate fotografiche.
“È fondamentale - ha dichiarato Sonia Ricci, Presidente ANBI Lazio - che le persone abbiano modo di comprendere al meglio il lavoro, che garantiamo ogni giorno. Visitare territori fortemente legati al mondo della bonifica rappresenta un tassello importante in quel lavoro di ulteriore conoscenza che istiamo portando avanti con ancor maggiore vigore. Sul sito www.anbilazio.com tutti gli appuntamenti previsti e le modalità di adesione.
TOSCANA: CERFONE: TERAPIA IN CORSO
È ancora in corso la terapia messa a punto dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo), che eliminerà i “nei” lasciati dalle ultime piene invernali sul torrente Cerfone, che attraversa i comuni di Monterchi e di Anghiari. Sono state individuate criticità importanti, che saranno corrette con un intervento di manutenzione ordinaria ad hoc ed un investimento di 50.000 euro.
Le piene invernali hanno lasciato segni importanti sulle sponde del torrente: nel tratto, che attraversa il centro di Monterchi, sono state risagomate le sponde e ripristinata la luce di un attraversamento.
La tempistica dell’operazione è stata concordata con Legambiente per ridurre l’impatto delle lavorazioni, salvaguardando flora e fauna presenti nell’ecosistema fluviale.
Sempre sul Cerfone, operai e macchine si sono poi spostati in località Le Ville, dove è stato ripristinato un argine; quindi, si sono trasferiti sul torrente Padonchia per rinforzare le sponde in erosione nei pressi dell'abitato di Ripoli.
Gli interventi interessano, oltre al comune di Monterchi, anche il territorio comunale di Anghiari. L’area interessata dalla manutenzione ordinaria, sul finire del 2023, è stata oggetto di interventi strutturali, realizzati con un finanziamento della Protezione Civile per 250.000 euro.
EMILIA ROMAGNA: QUASI CONCLUSA DEMOLIZIONE PONTE
È quasi conclusa la demolizione del ponte sul rio del lago Moo, in località Taravelli, sulla strada di bonifica Ferriere-Rocca in comune di Ferriere ed è prossima la costruzione della nuova opera. Per il ponte, non più in sicurezza, non era possibile il recupero.
Per questo, il Consorzio di bonifica Piacenza (con sede in città), che gestisce la strada, aveva già provveduto, lo scorso anno, ad attivare un percorso viabilistico ed alternativo, che seppur temporaneamente aveva permesso il collegamento tra l’abitato di Toni e Rocca-Chiesa/I Cerri.
In contemporanea erano stati avviati la progettazione della nuova opera, l’iter di acquisizione dei pareri e nulla osta rilasciati dagli enti competenti, la richiesta dei fondi necessari alla Regione Emilia Romagna.
L’intervento prevede la demolizione integrale del manufatto, in quanto staticamente non recuperabile e la realizzazione di una nuova infrastruttura composta da 2 spalle in calcestruzzo armato. Il nuovo ponte avrà una sola campata lunga circa 17 metri con un’unica corsia carrabile.
L’importo totale dell’intervento è di 500.000 euro (€ 350.000,00 finanziati dalla Regione Emilia Romagna ed i restanti € 150.000,00 con fondi consortili). Attualmente è quasi conclusa la demolizione ed è presumibile l’inizio della costruzione del nuovo ponte dal mese di giugno.
TOSCANA: OPERAZIONE RISANAMENTO SPONDALE
Il Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze) è al lavoro sul torrente Bagnolo per la risistemazione delle murature laterali per rafforzare la tenuta delle difese di sponda.
Su diversi tratti del corso d’acqua, già nel corso della scorsa estate, era intervenuto il Genio Civile Valdarno Centrale, andando a realizzare diverse sistemazioni in scogliera; il lavoro dell’ente consortile serve adesso a risanare i tratti rimasti, andandosi a raccordare con le scogliere già realizzate.
A seguito dell’evento meteo del 2 Novembre u.s., si sono rivisti anche i tratti interessati dall’intervento; resta invariato l’importo complessivo dell’investimento, ma si va prediligendo la sponda sinistra, che ha subito maggiori danneggiamenti e dietro la quale sono presenti abitazioni. I lavori sono in corso e hanno interessato finora un tratto di circa duecento metri del muro in sinistra idraulica, proprio dove le murature erano più dissestate e dove si è provveduto alla chiusura di svariate “brecce” ed alla ricostruzione completa, con la tecnica del “scuci-cuci”, di alcuni tratti.
Va precisato che l’intervento dell’ente consortile prevede il risanamento dei muri già esistenti, senza alterarne le dimensioni geometriche, togliendo e ricollocando al loro posto le pietre instabili o ricostruendo com’era laddove vi siano pietre mancanti; solo in taluni casi, su indicazione del Genio Civile si prevedono rialzamenti mirati.
L’intervento in corso si inserisce in una campagna di risanamento delle vecchie murature di sponda e che va avanti ormai da quasi dieci anni con investimenti ingenti che, tratto dopo tratto, hanno risanato e rafforzato diverse antiche difese spondali su tutto il territorio pratese e pistoiese.
LAZIO: INSIEME AD UNIVERSITA’ PER IRRIGAZIONE SOSTENIBILE E RESILIENTE
Si è tenuto, nell'aula magna dell’area di ingegneria dell'Università di Cassino e del Lazio Meridionale, un convegno, in vista della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione, incentrato sulla gestione sostenibile e resiliente della risorsa idrica nell'irrigazione.
Nell’occasione ANBI Campania ha illustrato la missione dei Consorzi di bonifica e ha rimarcato il ruolo strategico del telerilevamento da satellite con tecnologia Irrisat nella gestione ottimale delle risorse idriche. ANBI Lazio ha invece fornito un quadro delle attività che i 6 enti consorziali svolgono nella regione, governando la manutenzione idraulica di un territorio di oltre un milione e cinquecentosettantamila ettari e garantendo l’irrigazione di oltre ottantanovemila ettari.
È stato anche presentato un quadro delle attività congiunte tra Istituzioni Universitarie ed enti consortili, finalizzate, tra l’altro, all'ottimizzazione d’uso della risorsa idrica ed all'inserimento professionale di neolaureati.
Il Consorzio di bonifica Valle Liri (con sede a Cassino, in provincia di Frosinone) ha inoltre effettuato una panoramica storica e normativa sulla Bonifica, rimarcando il nuovo ruolo dei Consorzi anche alla luce dei mutamenti climatici e sintetizzando le strategie per il risparmio idrico negli impianti irrigui, alimentati dal fiume Gari, utilizzando la tecnologia satellitare.
È stato inoltre presentato il progetto Clepsydra, finanziato dalla Comunità Europea e volto al monitoraggio quali-quantitativo delle acque sotterranee, mediante l’applicazione di algoritmi di Intelligenza Artificiale.
La giornata si è conclusa con una tavola rotonda, che ha delineato le future linee di collaborazione tra l'Università di Cassino ed i Consorzi di bonifica laziali, mirate alla gestione sostenibile dell'acqua.
La collaborazione con l'Ateneo è basilare per promuovere la ricerca e l'innovazione nel settore idraulico, garantendo una gestione sostenibile delle risorse idriche in ambito irriguo.
EMILIA ROMAGNA: OSPITI IN TRASFERTA
Il Consorzio di 2° grado C.E.R.-Canale Emiliano Romagnolo (con sede a Bologna) ha organizzato, insieme al Consorzio di bonifica Litorale Nord (con sede a Roma), una visita didattica degli studenti che frequentano il master in Food Policy dell’American University of Rome ed orientata alle recenti innovazioni sull’uso sostenibile dell’acqua: l’incontro si è svolto presso la sede consortile di Focene, nel comune di Fiumicino.
Gli studenti hanno anche visitato gli impianti d’irrigazione e le piantagioni di mandorlo della locale azienda agricola Maccarese. La gestione sostenibile delle risorse idriche è fondamentale per garantire la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale.
MARCHE: FERMO FAUNISTICO
Dal 1 Marzo al 30 Giugno p.v. tutte le attività di bonifica ordinaria, che prevedono tagli di vegetazione in alveo o diradamento della vegetazione ripariale, sono sospese in ottemperanza a quanto richiesto dalla Regione Marche con apposita legge.
Il periodo di fermo è necessario per consentire la nidificazione dell’avifauna. Il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) usa questi mesi per programmare le attività future, che si concentrano poi nei mesi estivi ed autunnali in previsione dei periodi di pioggia. Eventuali urgenze verranno valutate singolarmente e richiederanno il nullaosta a procedere della Regione.
5° CONCORSO FOTOGRAFICO OBIETTIVO ACQUA: IN TOSCANA E LAZIO LE OPERE VINCITRICI
ANBI, COLDIRETTI E FONDAZIONE UNIVERDE CONFERMANO L’IMPEGNO PER PROMUOVERE LA CULTURA IDRICA
Sono la toscana Pamela Doretti (con lo scatto “Splash” nella categoria “colore”) ed il romano Franco Tulli (con lo scatto “L’impero dell’Acqua” nella sezione “bianco e nero”) i vincitori della 5° edizione del Concorso Fotografico Nazionale “Obiettivo Acqua”, organizzato da ANBI, Coldiretti e Fondazione Univerde. Oltre ottocento sono state le opere concorrenti a testimonianza del crescente successo del contest, che ha, come protagoniste, diverse sfaccettature della risorsa idrica.
“Non bisogna dare per scontata la disponibilità d’acqua ed il concorso serve a ricordare la vitale funzione della risorsa – ha ricordato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – E’ altresì necessario riprendere una politica di programmazione degli interventi per uscire dalla logica degli stati d’emergenza e va trovato un giusto equilibrio fra agricoltura ed ambiente, facce imprescindibili di una realtà chiamata territorio.”
“Senza acqua non può esserci nè qualità, né quantità in agricoltura; non solo: l’acqua è elemento determinante per la bellezza dei nostri territori – ha affermato Ettore Prandini, Presidente Coldiretti - Per questo occorre programmare investimenti per efficientare le infrastrutture idriche esistenti e realizzarne di nuove, consapevoli che la gestione dell’acqua è fondamentale anche per la manutenzione del suolo: servono bacini di accumulo, che abbinino prevenzione idrogeologica e disponibilità irrigua. In questo, chiediamo più coraggio alla politica.”
“Il concorso fotografico Obiettivo Acqua ci ricorda la necessità di dare impulso ad azioni concrete per la conservazione e la gestione sostenibile degli ecosistemi, che devono continuare a prosperare – ha aggiunto Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Fondazione UniVerde - Dobbiamo essere più responsabili nei confronti dei paesaggi d’acqua dolce, tutelarli dalle frammentazioni, dalla cementificazione e dal degrado causato dagli inquinamenti. L’uso insostenibile dei territori sta portando molti ecosistemi pericolosamente vicini al collasso: è ancora possibile passare a pratiche più sostenibili per la qualità dell’acqua, ripristinando anche la salute del suolo; i paesaggi con un ciclo idrologico funzionante forniscono acqua e cibo, sostengono la biodiversità e contribuiscono alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici.”
Alla premiazione sono intervenuti anche Nazario Palmieri, Generale Comandante Carabinieri Tutela Forestale e Parchi; Aldo Mattia, Componente Commissione Ambiente Territorio Camera; Vincenzo Gesmundo, Segretario Generale Coldiretti; Francesca Salvemini, Capo Segreteria Tecnica Ministero Ambiente Sicurezza Energetica.
Durante la cerimonia conclusiva, svoltasi a Roma in Palazzo Rospigliosi, sono state assegnate anche 9 menzioni speciali: “Le forme dell’acqua” al lavoro dell’umbro Fulvio Sudati per l’immagine “Rugiada”; “Un tesoro per l’uomo” al toscano Flavio Vieri per la fotografia “Sentieri curvi”; “Crisi climatica: difendere l’acqua – difendersi dall’acqua” al romagnolo Massimo Cavallari per lo scatto “Alluvione Maggio 2023: cascina nelle campagne di Lugo completamente isolata”; “Acqua fonte di cibo” dalla Fondazione Campagna Amica all’emiliana Donatella Drovandi per lo scatto “I prati di Sara”; “A due ruote lungo l’argine” dalla F.I.A.B. (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) al lombardo Marco Carè per l’opera “Tramonto sull’argine dell’Oglio”; “Scatti d’acqua, lo scorrere perpetuo da ANBI E.R. alla romagnola Elena Ghini per l’immagine “Alluvione in Romagna – Maggio 2023”; “Come ti cucino il Consorzio: acqua dolce, dal canale alla tavola” da ANBI Liguria al genovese Vittorio Ricci per la fotografia “Val Gargassa”; “Lombardia, una regione disegnata dall’acqua” da ANBI Lombardia al bresciano Andrei Domanin per lo scatto “Lago di Garda”; “Myacqua” da ANBI Marche alla pesarese Paula Castelli per l’opera “Nell’acqua, sull’acqua”.
“La cultura dell’acqua è uno dei tasselli della nostra strategia per incentivare l’adattamento alla crisi climatica e che si fonda anche su nuove infrastrutture idriche, efficientamento di quelle esistenti ed investimenti in innovazione – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – La nostra azione non si ferma e sabato prossimo, 18 Maggio, in tutta Italia inizierà la Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione.”
VENETO: UNA FESTA CON GLI STUDENTI DI TUTTO IL VENETO
Oltre duecento studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado del Veneto si sono dati appuntamento al teatro “Aldo Rossi”di Borgoricco per l’incontro conclusivo del progetto scuola “Acqua, ambiente territorio. Bonifica è sostenibilità” promosso da ANBI Veneto nel quadro del Protocollo d’Intesa siglato con la Regione Veneto.
Il Progetto scuola “Acqua, ambiente, territorio. Bonifica è sostenibilità” nell’edizione 2023/2024 ha visto il coinvolgimento di oltre mille studenti di tutto il Veneto; a completare il progetto sono state anche alcune iniziative di PCTO (ex alternanza scuola-lavoro).
L’iniziativa ha fornito l’occasione ai ragazzi di esporre i lavori svolti nell’ambito delle progettualità “Il mio amico canale” (scuole primarie) e “le Stagioni della Sostenibilità” (scuole secondarie di primo grado). Si tratta di video, foto, disegni, che illustrano il rapporto tra acqua, campagna ed ambiente nei rispettivi territori.
In ciascuno dei comuni coinvolti i ragazzi hanno avviato un percorso di conoscenza del canale, che passa vicino al proprio istituto scolastico, apprendendo le diverse funzioni, che hanno i corsi d’acqua e le azioni, che il personale dei Consorzi di bonifica appronta quotidianamente per mantenerne al meglio le funzionalità, siano esse irrigue, di sicurezza idraulica o promiscue.
Alla fine di questo percorso, che si articola in lezioni in classe, laboratori multidisciplinari e visite guidate, i ragazzi hanno ribattezzato il canale con un soprannome da loro inventato.
Parlare di territorio significa parlare di futuro ed è per questo che per i Consorzi di bonifica è strategico il rapporto con il mondo delle scuole. |