Anno XXVI, n. 17 lunedì, 6 maggio 2024

8 – 10 MAGGIO 2024: È TEMPO DI MACFRUT

Conservare l’acqua per nutrire il futuro: il Piano Laghetti”: è questa l’headline della presenza ANBI al Macfrut 2024, salone fieristico in calendario dall’8 al 10 Maggio p.v. all’Expo Centre di Rimini; l’inaugurazione ufficiale dello stand è previsto per le ore 12.00 ca. della prima giornata.
Nella 3 giorni espositiva l’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue, in collaborazione con ANBI Emilia Romagna, Consorzio CER – Canale Emiliano Romagnolo, SNEBI, Consorzio di bonifica della Romagna e CEA – Consorzio Energia Acque, ha organizzato 11 eventi oltre a laboratori ed esperienze pratiche all’area Acqua Campus Field Solution.


APPALTI: I CONSORZI DI BONIFICA BRESCIANI FIRMANO PROTOCOLLO DI LEGALITA’ CON PREFETTURA

VINCENZI: “CONCRETE GARANZIE DI TRASPARENZA E SICUREZZA PER I LAVORATORI”

“E’ un impegno concreto non solo per la trasparenza nell’utilizzo di risorse pubbliche, ma anche per il controllo sull’osservanza rigorosa delle disposizioni in materia di collocamento, igiene, sicurezza sul lavoro, tutela dei lavoratori sia contrattualmente che sindacalmente: temi di drammatica attualità e su cui ribadiamo la nostra, massima attenzione in tutta Italia.”
Ad affermarlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, annunciando la  firma del Protocollo di Legalità per la Prevenzione dei Tentativi di Infiltrazione della Criminalità Organizzata negli Appalti Pubblici tra il Prefetto di Brescia, Maria Rosaria Laganà ed i Presidenti dei locali Consorzi di bonifica, Luigi Lecchi (Cdb Chiese) e Renato Facchinetti (Cdb Oglio Mella).
I 2 enti consortili sono impegnati nella realizzazione di importanti opere per la gestione dell’acqua, grazie alle risorse pubbliche, stanziate dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.), nonchè da fondi nazionali e regionali; da qui l’esigenza di salvaguardare la realizzazione delle opere da possibili tentativi di infiltrazione da parte di gruppi legati alla criminalità organizzata, in grado di condizionare le attività economiche. Come strumento efficace, per conseguire gli obbiettivi di tutelare la trasparenza nelle procedure concorsuali di appalto, è stato esteso l’obbligo di acquisire le informazioni antimafia prima della sottoscrizione dei contratti, che vedranno l’inserimento di precise clausole nel merito.
“Mai come ora devono essere rafforzati gli strumenti di prevenzione antimafia ed anticorruzione salvaguardando, al contempo, l'esigenza di assicurare certezza e celerità nell’esecuzione dei lavori pubblici" ha dichiarato il Prefetto, Laganà.
La sottoscrizione del Protocollo di Legalità nasce su iniziativa di ANBI e vede i Consorzi di bonifica bresciani tra i primi firmatari.
“L’atto sottoscritto a Brescia conferma l’impegno dei Consorzi di bonifica ed irrigazione per la trasparenza e la prevenzione dei tentativi d’infiltrazione della criminalità organizzata: ora sono ampliate le informazioni antimafia nei bandi di gara e viene rafforzata la vigilanza sulla sicurezza dei lavoratori. È il nostro, fattivo contributo a far sì che il 1 Maggio non sia mera celebrazione della Festa dei Lavoratori, ma impegno quotidiano” ha dichiarato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Con il Prefetto, i Presidenti dei Consorzi di bonifica “Chiese” ed “Oglio Mella” hanno condiviso anche la necessità di proseguire gli investimenti dedicati alle infrastrutture idriche, indispensabili all’intera provincia sia per l’irrigazione, sia per la salvaguardia di un territorio idrogeologicamente fragile.


TUTELA DELLA BIODIVERSITA’: ESPERIENZA PILOTA NELLE FORESTE CASENTINESI

LA LEZIONE DELLA MANCATA ALLUVIONE

VINCENZI: “NOI FACCIAMO LA NOSTRA PARTE ED ALLA POLITICA CONTINUIAMO A CHIEDERE LA LEGGE CONTRO L’INDISCRIMINATO CONSUMO DI SUOLO”

“La terra si preserva con un’adeguata legge contro il consumo indiscriminato di suolo, attesa ormai da un decennio, ma anche cambiando metodi per conservare delicati equilibri, preservando la ricchezza degli ecosistemi, senza rinunciare alla sicurezza idraulica.
Questo porta i Consorzi di bonifica ad intervenire sull’habitat fluviale con estrema attenzione e delicatezza soprattutto nelle cornici naturali più preziose”: a dirlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, presentando l’intesa operativa per le Foreste Casentinesi fra Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, Carabinieri Forestali ed il locale Ente Parco, finalizzata ad una valutazione congiunta sulle possibili criticità idrauliche, decidendo  quali materiali legnosi, in genere caduti naturalmente, debbano essere prelevati per evitare che impediscano il regolare deflusso delle acque.
“Via solo tronchi e rami caduti, che potrebbero ostruire gli alvei; gli altri restano al loro posto e continuano a far parte del complesso e ricco ecosistema fluviale – ha precisato Serena Stefani, Presidente  Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno - La manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua qui si fa ancora più gentile, perchè l’impatto sugli ecosistemi deve essere ridotto al minimo, soprattutto nelle aree meno antropizzate. A questo servono i sopralluoghi progettanti, che sono stati ideati e sperimentati dall’ente consortile per trovare un doveroso equilibrio tra uomo ed ambiente.”
“La nostra attività all’interno del Parco e della Riserva Biogenetica di Camaldoli si svolge, tenendo conto della particolare ricchezza ambientale, in cui operiamo – ha chiosato Enrico Righeschi, ingegnere dell’ente consorziale - Il sopralluogo congiunto in fase progettuale è utilissimo, perchè serve a definire il corretto approccio ingegneristico-naturalistico da adottare nella gestione dei corsi d’acqua.”
Si tratta di uno scrupoloso lavoro di analisi: ogni pianta è un piccolo “tesoro” e ha un posto preciso all’interno dello “scrigno verde”, che si allunga tra Toscana ed Emilia Romagna.
“La priorità è la conservazione degli ecosistemi – ha aggiunto il Tenente Colonnello Carabinieri Forestali, Stefano Ignesti - Con l’invecchiamento del bosco e lo sviluppo di strutture più naturali dell’ecosistema forestale, la necessità di manutenzione progressivamente diminuisce. All’interno del Parco, dove la mano dell’uomo lavora da millenni, ci sono diverse opere idrauliche: un’azione di monitoraggio è necessaria per vedere, se queste opere svolgono ancora la loro funzione oppure sono state sostituite dalla naturale azione protettiva della foresta. Con questa attività congiunta di controllo sorvegliamo la situazione.”
“La nostra filosofia è di intervenire  solo nei punti, in cui si riscontra un’effettiva necessità: per il resto manteniamo la natura al massimo della sua conservazione, lasciando al corso d’acqua la sua capacità di autoregimazione” ha precisato Alessandro Fani, tecnico Ente Parco Foreste Casentinesi.
Esemplare è quanto accaduto un anno fa in occasione degli eventi meteo, che hanno causato la disastrosa alluvione di Romagna; il territorio toscano delle Foreste Casentinesi ha risposto in maniera adeguata, le opere di regimazione hanno retto e la dinamica fluviale ha mantenuto intatti gli ambiti naturali, che si trova ad attraversare.
“Questo territorio di congiunzione fra 2 regioni  ha una lunga storia: qui l’uomo è sempre intervenuto con opere idrauliche – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Pensando al valore del patrimonio ambientale che si sta proteggendo, un’attività di prevenzione costante attraverso un monitoraggio continuo dell’ecosistema rappresenta  un risparmio non solo ecologico, ma anche economico nel segno di un modello di sviluppo, che abbia il territorio al centro.”


OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

IN UN SUD SEMPRE PIU’ ASSETATO LO SCONTATO E RICORRENTE DILEMMA DELLA SICILIA: ACQUA PER IL TURISMO O PER I CAMPI?

VINCENZI: “LA RISPOSTA OLTRE LA LITURGIA DELLO STATO D’EMERGENZA E’ NELLA PROGRAMMAZIONE DI INTERVENTI INFRASTRUTTURALI”

SEGNALI DI CRISI ANCHE LUNGO LA FASCIA APPENNINICA ADRIATICA

Anche se, negli ultimi giorni, la temperatura globale si è adeguata alla stagione, quello appena concluso, in continuità con gli 11  mesi precedenti, si caratterizzerà come l’Aprile più caldo della storia, analogamente a quanto sta succedendo da oltre un anno per i mari.
In questo quadro planetario si colloca l’ormai drammatica situazione idrica della Sicilia, dove sono quasi vuoti i bacini di Disueri, Comunelli e Cimia, in provincia di Caltanissetta, trattenendo volumi d’acqua inferiori al milione di metri cubi. Nonostante una timida ripresa (poco più di tredici milioni di metri cubi in un mese), negli invasi siciliani mancano complessivamente circa seicentosettanta milioni di metri cubi d’acqua (-68%), ma soprattutto si è ben 145 milioni sotto al precedente record negativo, registrato nel siccitoso  2017.
Secondo il Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (S.I.A.S.), da Settembre 2023 il deficit pluviometrico medio sulla regione si aggira sui trecento millimetri con punte di mm. 350  sulla provincia di Catania: ciò significa che l’apporto d’acqua nei mesi tradizionalmente più piovosi (da Settembre ad Aprile) è praticamente dimezzato rispetto alla media storica di mm. 620!
Il mese di marzo sull’Isola è stato estremamente siccitoso per le province centrali e soprattutto Sud-Orientali, dove le cumulate registrate sono state tra  il 70% ed il 90% inferiori alla norma in buona parte dei comuni tra le province di Catania, Siracusa, Enna e Caltanissetta.
“Di fronte a questa situazione, la risposta non può limitarsi alla dichiarazione dello stato d’emergenza, ma abbisogna di interventi strutturali. La ricetta è sempre la stessa: completamento degli schemi idrici, manutenzione straordinaria degli invasi, ritorno all’ordinaria amministrazione dei Consorzi di bonifica, secondo i principi di autogoverno e sussidiarietà, dopo decenni di malgoverno commissariale” commenta Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“Stanti le attuali condizioni climatiche e con una stagione turistica già avviata, diverrà sempre più difficile conciliare le destinazioni idriche per usi potabili ed agricoli con scontate, pesanti conseguenze per il settore primario, eccellenza del made in Italy nel mondo. Lo sconcerto deriva dal periodico ripetersi dell’emergenza in una situazione infrastrutturale, priva delle necessarie scelte politiche” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Secondo il report settimanale dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche, sul resto della Penisola la situazione non si discosta molto da quella delle recenti settimane. Al Nord i grandi bacini naturali mantengono un riempimento superiore  al consueto.
Sulle Alpi la neve in quota rimane abbondante e superiore alla media, rappresentando una riserva idrica, fondamentale per i mesi più caldi. In Valle d’Aosta la portata del torrente Lys cresce, mentre cala quella della Dora Baltea. In Piemonte i fiumi Tanaro e Stura di Demonte registrano un arretramento nei flussi, mentre a crescere  sono Stura di Lanzo e Toce. In Lombardia il surplus delle riserve idriche si attesta ora intorno al 39%; la neve resta abbondante sulle cime ed il quantitativo si aggira sui duemilaottocento milioni di metri cubi, quasi il 50% in più della media del periodo (indice: Snow Water Equivalent).
Il livello del fiume Adda risulta decrescente, ma rimane rilevante il flusso in alveo (mc/s 224). Il Veneto vede una riduzione nelle portate fluviali di Adige (+62% sulla media) e Piave (portate in linea con la media), una sostanziale invarianza di Muson dei Sassi, Livenza e Bacchiglione, una crescita del Brenta. In Emilia-Romagna sono le pianure romagnole a Sud del fiume Reno a preoccupare per la scarsità di piogge cadute nei primi 4 mesi di quest’anno: solo mm. 190.
Nel resto della regione, sia sui bacini montani che in quelli di pianura, la quantità d’acqua caduta è in linea con la media del periodo, se non addirittura superiore come nei casi dei bacini montani dalla Trebbia al Panaro e delle pianure occidentali dal Tidone alla Parma (fonte: Arpae). Tra i fiumi appenninici, il Nure, l’Enza, la Secchia ed il Panaro mantengono un flusso superiore alla media mensile. La seppur decrescente portata del fiume Po non solo rimane in linea con i valori medi del periodo, ma li supera in Lombardia e in Emilia-Romagna (a Pontelagoscuro, nel Ferrarese, +15%).
In Liguria, mentre i fiumi Vara ed Argentina mantengono livelli idrometrici più alti della media, l’Entella rimane in linea e  la Magra è deficitaria. Nonostante una stagione primaverile finora idricamente abbondante sui bacini montani settentrionali, calano vistosamente i flussi dei fiumi toscani, che tornano rapidamente sotto media: Arno a mc/s  49; Serchio a mc/s 31,40; Sieve sotto 7 metri cubi al secondo. Cresce l’Ombrone, ma il deficit sulla media mensile del recente ventennio rimane ampio: -33%.
Il 2024 è stato finora avaro di precipitazioni sui versanti adriatici dell’Appennino: questa situazione, unitamente alla siccità estrema del Meridione ed alle temperature record, fa purtroppo presagire un futuro idricamente simile al difficile 2020: deficit pluviometrici sull’Italia orientale (dalla foce del fiume Reno alla Puglia) e dighe vuote a Sud. Nelle Marche, intanto, i livelli dei fiumi continuano a calare e specialmente il bacino dell’Esino mostra evidenti segni di sofferenza; gli invasi fortunatamente continuano a trattenere quasi cinquantatre milioni di metri cubi d’acqua, cioè un valore che in anni recenti è inferiore solo al 2023.
In Umbria, il livello del lago Trasimeno guadagna 1 centimetro, ma mancano ancora cm.7 per raggiungere quantomeno l’altezza minima vitale (cm. 84); tra i fiumi, minime contrazioni si registrano nelle portate di Topino e Chiascio, mentre stabile resta la Paglia.
Nel Lazio, in crescita è la portata del fiume Tevere (mc/s 99.41 a Roma), che resta però molto lontano da una condizione di normalità: manca oltre il 58% del flusso medio di questo periodo. Crescono anche i livelli del Velino nell’Alta Sabina e della Fiora nella Maremma laziale, mentre l’Aniene è in calo. In Basilicata gli invasi trattengono poco più di trecentoquaranta milioni di metri cubi d’acqua, cioè una disponibilità più che dimezzata  rispetto ad una capacità totale di mln. mc. 743; l’anno scorso, in questo periodo, le dighe trattenevano il 36% in più d’acqua (mln. mc. 462,85).
In Puglia il confronto con il 2023 è altrettanto impietoso: -113,72 milioni di metri cubi; il bacino San Pietro sul fiume Osento ne trattiene a malapena 2,5 su una capacità d’invaso pari a mln. mc. 17. In Calabria, infine, è quasi asciutto il letto del fiume Ancinale nel Catanzarese mentre, al confine settentrionale con la Basilicata, il Lao registra una portata di soli mc/s 3,35, cioè il 63% in meno della media del periodo. Cresce invece il Coscile, che mantiene un flusso impetuoso, registrando valori superiori a mc/s 16 contro una media mensile inferiore a sette metri cubi al secondo.

MARCHE: INAUGURATE CASSE D’ESPANSIONE

Si è tenuta l’inaugurazione delle 2 casse di espansione, realizzate dal Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) sul fosso San Sebastiano e sul fosso Cannettacci nel bacino idrografico del fiume Esino.
Nate da un accordo programmatico della Provincia di Ancona con i Comuni di Falconara Marittima, Ancona e Camerata Picena, le 2 opere, realizzate a protezione degli abitati di Castelferretti e Fiumesino, rientrano in una serie di interventi finanziati dalla Regione Marche (investimento: circa 3 milioni e cinquecentomila euro) e che concorreranno ad una considerevole riduzione del rischio esondazioni su aree considerate sensibili già dall’evento meteorologico del 2006: un traguardo, che ha raccolto l’entusiasmo ed il sollievo dei Sindaci interessati, presenti al taglio del nastro insieme all’Assessore Regionale Protezione Civile, Stefano Aguzzi.


EMILIA ROMAGNA: APERTA BOCCHETTA ANTINCENDIO

Alla presenza del Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Carlo Dall’Oppio e del Sindaco di Castel Bolognese, Luca Della Godenza, si è svolta la simbolica cerimonia d’inaugurazione della bocchetta antincendio, realizzata nell’impianto irriguo interaziendale Biancanigo-Campiano, sito nel territorio del comune di Castel Bolognese.
La bocchetta sarà al servizio dei Vigili del Fuoco per il riempimento di autobotti in caso di necessità urgenti.
Il Consorzio di bonifica Romagna Occidentale (con sede a Lugo, in provincia di Ravenna) è fortemente impegnato nel fornire supporto alle aziende agricole, costituite in consorzi irrigui, mediante l’attività di progettazione e realizzazione, nonchè la successiva gestione di impianti irrigui interaziendali.
Obiettivo degli impianti collinari è quello di contrastare, con una distribuzione irrigua il più possibile capillare, gli andamenti siccitosi, sempre più lunghi e frequenti; tale acqua, in caso di necessità, può ora essere utilizzata anche per le attività istituzionali del Corpo dei Vigili del Fuoco, grazie alla disponibilità di oltre cinquanta aziende agricole di Biancanigo, Campiano e Tebano.


LOMBARDIA: TERMINANO “ASCIUTTE” TOTALI

Fine dell’ “asciutta” totale nel Naviglio Grande a valle di Castelletto di Abbiategrasso:  sono state, infatti, effettuate, di notte  a Turbigo, le manovre di aumento delle portate del canale ad opera del personale del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) con l’immissione di 5 metri cubi al secondo d’acqua.
Poche ore dopo, alle 7.00, la regolazione dello sbarramento mobile ad Abbiategrasso ha consentito il passaggio dell'acqua nel tratto prima interessato dai cantieri, verso il capoluogo regionale, raggiungendo poi la Darsena per entrare anche nel Naviglio Pavese.
In vista del pieno avvio della stagione irrigua, l’ente consortile pianificherà nuove manovre di progressivo aumento delle portate.


VENETO: RISTRUTTURAZIONE ADIGETTO NEL RISPETTO CRONOPROGRAMMA

Proseguono a pieno ritmo i lavori di ristrutturazione del canale Adigetto ad opera del Consorzio di bonifica Adige Po (con sede a Rovigo) e resi possibili, grazie a 30 milioni di euro stanziati, con fondi P.N.R.R. (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) dal Ministero Agricoltura Sovranità Alimentare Foreste. Attualmente gli interventi si focalizzano su 2 lotti.
Per quanto riguarda il lotto numero 3, che comprende il tratto del canale Adigetto da Cambio di Villadose a Fasana per una lunghezza complessiva poco superiore ai dodici chilometri, il cantiere è arrivato a circa il 30% dei lavori, nel pieno rispetto delle tempistiche previste. In  questa zona il canale non era ancora stato adeguato pienamente alle esigenze irrigue del territorio: il progetto finanziato prevede la movimentazione di 40.000 metri cubi di terreno e la manutenzione straordinaria di entrambe le sponde con pietrame posato su geotessuto e con materiali, che rispettano pienamente i criteri ecologici e di sostenibilità ambientale. Per quanto riguarda il quarto lotto di lavori, l'opera si rivolge principalmente all'adeguamento dei 18 manufatti, che regolano l'Adigetto: un minuzioso lavoro di carpenteria, telecontrollo dei livelli ed automazione delle paratoie, che è quasi completato in prossimità di Botti Barbarighe e di Ramalto, arrivando a circa il 12% di esecuzione dell'opera da contratto.
Da notare che il termine dei lavori, indicato dal P.N.R.R., è l’autunno 2025 e l’ente consortile è attualmente è in linea con le tempistiche, grazie anche al grande lavoro tecnico fatto in fase progettuale e che ha permesso di prevedere tutte le potenziali criticità, oltre al monitoraggio costante da parte dei tecnici consorziali.
Gli interventi previsti nel quarto ed ultimo lotto esprimono appieno il concetto di adattamento ai cambiamenti climatici: tutti i manufatti che regolano il deflusso, le uscite e le entrate d’acqua nell’Adigetto sono stati concepiti in un’epoca, dove non si parlava di scarsità d’acqua; ora, con i lavori in atto, saranno adeguati e dotati di un sistema di controllo ed automazione, che in primo luogo permetterà di ridurre le perdite.
Inoltre, il nuovo sistema di regolazione permetterà di accumulare acqua nel canale per poterla rilasciare e distribuire quando la risorsa scarseggerà.


EMILIA ROMAGNA: COMPLETATI LAVORI DI SOMMA URGENZA

Sono alle battute finali gli interventi di somma urgenza, relativi alla messa in sicurezza ed alla rifunzionalizzazione dei corsi d’acqua naturali rio Riazzolo, rio Fornaci e rio Castello, nel territorio del comune di Casalgrande.
Si tratta di lavori per la regimazione idraulica, finanziati da Regione Emilia-Romagna per un importo pari a 262.000 euro e della cui progettazione, nonché direzione si è occupato il Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) nell’ambito della convenzione per la gestione del reticolo interconnesso nell’area pedecollinare reggiana:
un protocollo, sottoscritto nel 2022 e che ha consentito una pronta risposta operativa sul territorio dopo che gli eventi temporaleschi di forte intensità della scorsa primavera (le piogge cumulate avevano superato i duecentocinquanta millimetri, corrispondenti a circa 1/4 della precipitazione media annua) avevano causato un ingente trasporto di sedimenti, alcune erosioni spondali, la caduta di piante lungo i sopracitati corsi d’acqua e la loro esondazione in alcuni punti del reticolo idrografico.
Sono state così riportate le sezioni d’alveo alla loro piena efficienza, asportando il materiale accumulato ed ampliando la loro capacità di invaso; inoltre sono state ripristinati territori franati ed erosi, rafforzando le sponde indebolite, grazie alla posa di massi ciclopici; infine, per evitare ostruzioni dei tratti tombati, sono stati realizzati dispositivi per il trattenimento della vegetazione secca galleggiante.
La fascia pedecollinare rappresenta uno snodo cruciale tra le terre delle alte valli appenniniche e la zona delle aree di pianura.


VENETO: PIU’ SICUREZZA IDRAULICA

Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) è stato impegnato in un importante intervento di manutenzione dello scolo Malgaro nel comune di Stra.
I lavori hanno interessato un tratto di complessivo di 630 metri, nei quali è stata realizzata la pulizia del fondale, la ripresa delle sponde con l'infissione di pali di castagno e la posa di sasso calcareo, il ripristino della sezione originaria dello scolo.
L'intervento permetterà di migliorare il deflusso delle acque, grazie anche al ripristino delle pendenze originarie delle sponde e di aumentare la sicurezza idraulica di una zona in località San Pietro.


TOSCANA: IMPIANTI IDROVORI, RETE STRATEGICA SEMPRE IN EFFICIENZA

C’è una rete di infrastrutture tecnologiche e meccaniche, distribuita sul territorio gestito dal Consorzio di bonifica Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca), che garantisce l’attività umana, economica, agricola e residenziale tutto l’anno: senza gli impianti idrovori, infatti, ci sono aree, che finirebbero sott’acqua con la falda poco al di sotto del terreno e che tende ad affiorare.
Questo accade in particolare durante le mareggiate, quando i corsi d’acqua non riescono a sfogare neppure la normale portata alla foce. La funzione della quarantina di idrovore è quindi anche quella di mantenere questi territori asciutti ed al sicuro: Marina di Massa, Marina di Carrara, tutta la zona costiera della Versilia, il lago di Massaciuccoli e zone limitrofe. Senza dimenticare che ogni impianto è dotato di sgrigliatori, che trattengono quintali e quintali di rifiuti, che altrimenti finirebbero in mare e sulle spiagge.
Sono i numeri a dimostrare nel dettaglio anche quest’ultima importante funzionalità: in condizioni normali, infatti, le griglie degli impianti idrovori raccolgono mediamente dalle 180 alle 220 tonnellate di vaglio all’anno.
Mantenere questi impianti efficienti e funzionali rappresenta una delle principali missioni dell’ente consortile, che proprio per questo ha ora approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per la manutenzione ordinaria, mettendo a disposizione oltre trecentomila euro.


LIGURIA: STUDENTI ERASMUS IN VISITA

Lungo le sponde del canale Lunense, 3 gruppi di studenti con i loro insegnanti provenienti da Turchia, Spagna e Grecia si sono uniti ad un gruppo di alunni dell’Istituto Comprensivo ‘De André’ di Santo Stefano Magra per una camminata di circa cinque chilometri nell’ambito del progetto Erasmus dal titolo “Save the Planet”.
La passeggiata ha attraversato una parte del suggestivo percorso della pista ciclopedonale e, per un lungo tratto, ha portato la comitiva ad ammirare il fiume Magra: un viaggio alla scoperta sia delle moderne strutture irrigue, sia delle opere idrauliche di un passato glorioso.
L'obiettivo comune di sensibilizzare i giovani sulle sfide ambientali e promuovere una cultura del rispetto per l'ambiente ha così consentito al Consorzio di bonifica Canale Lunense (con sede a Sarzana, in provincia di La Spezia) la condivisione di temi che accomunano come, in particolare, l’uso consapevole della risorsa acqua in tempo di crisi idrica.


TOSCANA: CITTA’ A MISURA DI BAMBINO

Il Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con  sede nel capoluogo regionale toscano) ha partecipato, per la prima volta, all’evento “Firenze dei Bambini” con una proposta, che ha voluto guidarli nella conoscenza di fiumi e torrenti con un particolare riferimento ai temi del cambiamento climatico, della resilienza e della prevenzione idrogeologica.
La manifestazione, sotto il titolo “Germogli”, ha avuto una doppia connotazione: in primo luogo è stata dedicata ai bimbi che, benchè oggi siano piccoli, saranno in grado di fare la differenza, ma ha voluto anche  rendere omaggio al centenario della morte del compositore, Giacomo Puccini.
Tra le numerose attività, che Firenze ha offerto, ci sono stati incontri con zoologi e scienziati, spettacoli, proiezioni di film e letture; anche l’Orto botanico ha visto protagonisti i più piccoli, che hanno potuto liberare la loro creatività, diventando cartografi alla scoperta degli ecosistemi e della natura.


VINCENZI A MESTRE PER FESTIVAL GEOPOLITICA

Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, interverrà nel pomeriggio di venerdì 11 Maggio p.v. al Festival della Geopolitica nell'auditorium del museo M9 a Venezia Mestre. Parteciperà alla tavola rotonda "Sfamare il mondo salvare l'ambiente”.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
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