OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
CALABRIA E SICILIA SEMPRE PIU’ SAHARIANE! NASCE L’EUROPA DEL CALDO: ANCHE DOVE PIOVE TEMPERATURE FUORI MEDIA
VINCENZI: “SERVONO POLITICHE COMUNITARIE DI ADATTAMENTO CLIMATICO MODULATE SUI TERRITORI”
Come previsto, quello 2024 è stato il Marzo più caldo di sempre con una temperatura media globale di 14,11 gradi (+0,07°C sul precedente record del 2016), ma soprattutto con una crescente anomalia termica, arrivata a toccare, il 1° Aprile, i 14,73 gradi, cioè +0,26°C rispetto al precedente record del 2017 e addirittura +0,84°C sulla media 1991-2020! Ciò non solo qualifica il primo trimestre di quest’anno come il più caldo di sempre in epoca moderna, ma suggerisce un preoccupante cambio di prospettiva, ipotizzandolo come il più fresco degli anni a venire.
D’altronde i dati forniti dal sistema Copernicus confermano come la crisi climatica sia globale e molto grave: a Pasqua la colonnina di mercurio è salita oltre i trenta gradi, non solo in Sicilia, ma anche in Romania, Bulgaria e Serbia; sui Balcani ed in Germania, Austria, Polonia e nelle Repubbliche Baltiche, la temperatura ha superato ogni precedente record, oscillando tra +8 e +12 gradi sulla media del periodo. Idem per i mari, che hanno raggiunto, il 1° Aprile, il primato di 21,06 gradi: +0,17° sul record precedente (2023) e +0,53° sulla media 1991-2020.
“Sono questi dati, che devono richiamare l’attenzione sulla necessità di porre la questione climatica al centro del confronto politico in vista delle prossime elezioni europee. L’innalzamento delle temperature sta stravolgendo le economie del territorio, ma se comune è il problema non altrettanto possono essere le soluzioni, date le molteplici realtà, che fanno la ricchezza del Vecchio Continente e dell’Italia, in primis. Affermati i principi e condivisi gi obbiettivi è necessario che i provvedimenti per l’adattamento siano modulati sulle specifiche realtà, ad iniziare proprio dalla gestione delle acque” ha afferma Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“Di fronte all’estremizzazione degli eventi atmosferici, dettata dalla crisi climatica, siamo fortemente preoccupati dalla grande quantità d’acqua, che stiamo rilasciando verso il mare per l’assenza di un’adeguata rete di bacini. Il timore è che possano seguire settimane senza pioggia e speriamo allora di non dover rimpiangere la ricchezza idrica, che oggi tratteniamo solo in piccola parte. Il territorio ha bisogno manutenzione straordinaria, nonché di nuove e adeguate infrastrutture idrauliche” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Il settimanale report dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche può essere sintetizzato così: nell’Italia settentrionale l’acqua è perfino troppa, mentre al Sud, le temperature raggiungono ormai i 30°, continua a non piovere e ne sono conseguenza incendi anzitempo come quello, che ha incenerito la macchia mediterranea a Gibilrossa, in provincia di Palermo, alimentato anche dai venti di scirocco.
In Valle d’Aosta, le montagne sono cariche di neve (3 metri e mezzo a Morgex-Lavancher) ed aumentano anche le portate della Dora Baltea e del torrente Lys . In Piemonte, tutti i fiumi registrano livelli in forte crescita: nel Tanaro attualmente scorre il 276% di acqua in più rispetto al consueto e la Toce segna addirittura +687%!
Il lago Maggiore (con un afflusso di oltre duemiladuecentoquaranta metri cubi al secondo) ha superato di ben 54 centimetri il livello record del periodo, arrivando a toccare il 158% di riempimento con conseguenti esondazioni; anche gli altri, grandi bacini naturali del Nord sfiorano o superano la capacità massima: Lario al 76,5%, Sebino al 96,4%, Garda al 101,4% (fonte: Enti Regolatori dei Grandi Laghi). In Lombardia, i grandi apporti idrici rilasciati dal lago di Como riempiono l’alveo del fiume Adda, in cui ora scorrono ben 602 metri cubi d’acqua al secondo.
In Veneto, le portate dei corsi d’acqua sono tutte ampiamente sopra le medie del periodo e la piena del Tagliamento ha provocato anche lo straripamento dello scolmatore di Cavrato (in Friuli, il livello del fiume ha subìto un’impennata di ben 2 metri in 24 ore).
La portata dell’Adige, sfiorando i duecentosettantanove metri cubi al secondo, è del 62% superiore alla media mensile; analogo trend per i principali flussi fluviali: +102% nel Brenta, +173% nel Bacchiglione, +263% nel Muson dei Sassi (fonte: Arpa Veneto). In Emilia Romagna solo la costa romagnola rimane deficitaria in quanto a piogge, tant’è che la portata del fiume Reno è ampiamente sotto media (-73%) ed inferiore anche a quella del 2023; per il resto, i fiumi della regione attualmente sono ricchissimi d’acqua (Secchia +355%, Enza +569%, Trebbia +586%) e gli invasi piacentini sono al colmo (Mignano al 99,3% di riempimento, Molato al 101%).
Ovunque la portata del fiume Po, così come avviene da una quarantina di giorni, si mantiene largamente al di sopra della media del periodo: a Cremona, il flusso in alveo è di 3081,88 metri cubi al secondo, pari ad un surplus del 175%. In Liguria i livelli dei fiumi (Entella, Vara, Magra, Argentina) hanno registrato l’innalzamento di oltre un metro in 7 giorni. Le piogge della Settimana Santa hanno arricchito anche i bacini fluviali della Toscana: l’Arno raddoppia la propria portata (ora mc/s 139,30) così come la Sieve (mc/s 23,60), mentre il Serchio la quadruplica (adesso mc/s161,50) e l’Ombrone addirittura la quintuplica (mc/s 59,80).
Segno più anche per i fiumi delle Marche (Potenza, Esino, Sentino e Tronto); buona anche la condizione degli invasi artificiali, che questa settimana segnano un importante incremento di 2 milioni di metri cubi d’acqua. In Umbria, per la prima volta dopo mesi, l’altezza idrica del lago Trasimeno cresce di 5 centimetri, così come i livelli dei fiumi Chiascio, Topino e Paglia. Nel Lazio, se il livello del lago di Bracciano sale di 4 centimetri, quello di Nemi rimane stabile su quote basse; buone le performances dei fiumi Tevere ed Aniene, che però restano ampiamente sotto media così come in calo è il Velino, mentre la Fiora consolida il surplus d’acqua in alveo (ora +99%). In Campania crescono i livelli dei fiumi Volturno e Garigliano, mentre restano stabili quelli della Sele.
È la dorsale appenninica a fare da spartiacque climatico e, al contrario dell’arco alpino, continua ad essere brulla: salvo i 22 centimetri di Campo Imperatore in Abruzzo, sulle restanti cime dell’Italia centro-meridionale la coltre bianca rimane solo un ricordo. In Basilicata la poca pioggia caduta in questi giorni ha solamente scalfito l’enorme divario tra le riserve idriche, stoccate l’anno scorso (determinanti nel consentire all’agricoltura regionale di affrontare le torride temperature estive) e quelle di questo 2024: il deficit quindi si aggira ancora sui cento milioni di metri cubi e gli invasi attualmente sono pieni solo per il 46%.
Al 58% dei volumi invasabili sono invece i bacini del Tavoliere di Puglia, comunque lontani dai 100 milioni di metri cubi di Aprile 2023. Purtroppo, nei giorni scorsi, dal cielo di Sicilia è caduta nient’altro che sabbia del Sahara: mentre al Nord nevicava e diluviava, sull’isola non solo non pioveva, ma le alte temperature roventi hanno favorito l’evaporazione della poca acqua trattenuta nei bacini.
Nel mese di marzo la pioggia caduta sull’Isola è praticamente dimezzata (mm.36 contro una media mensile di mm.73, fonte: SIAS) così come al 50% del riempimento sono i bacini palermitani, costringendo al razionamento delle forniture idriche.

LOMBARDIA: MENO CRITICITA’ PER L’AVVIO DELLA STAGIONE IRRIGUA
Il 1° Aprile si è avviato il periodo di competenza irrigua per le derivazioni dai corsi d’acqua principali. Quest’anno la partenza non sconta le forti criticità del 2022 e dell’anno passato: la pioggia e la neve delle scorse settimane hanno, infatti, portato ben oltre la media le riserve idriche nei bacini regionali: ad informare è le newsletter “Di Acqua in Acqua”, redatta da ANBI Lombardia.
Guardando alla stagione irrigua resta però l’incognita legata alle piogge dei prossimi mesi e all’andamento delle temperature, che potrebbero causare una fusione anticipata della neve ed un fabbisogno crescente per le colture in campo.
I modelli previsionali indicano, per il prossimo trimestre (Aprile, Maggio e Giugno), un’assenza di tendenze marcate riguardo alle precipitazioni. Tuttavia, a livello di singolo mese, si osserva la tendenza ad un eccesso di precipitazioni per il mese di aprile, cui seguirebbe una tarda primavera ed un inizio estate meno piovosi della norma. La stessa tendenza pare confermarsi anche per il mese di luglio. Di contro, le temperature mostrano invariabilmente una tendenza a valori in media superiori alla norma.
EMILIA ROMAGNA: UTILIZZO ACQUE DEPURATE: UN’OPPORTUNITA’ MA PRIMA BISOGNA REALIZZARE NUOVI INVASI
Una community propositiva, alla costante ricerca delle migliori soluzioni praticabili per consentire al mondo agricolo (e non solo) di adottare le strategie più avanzate nel segno della sostenibilità produttiva e nel massimo rispetto delle risorse disponibili: è questa, in sostanza, la ratio che, grazie ad un progetto finanziato dalla Regione Emilia-Romagna permette ad enti gestori della risorsa idrica, tra cui i Consorzi di bonifica, di approfondire periodicamente le innovazioni tecnico-agronomiche, in grado di favorire l’impiego dei processi produttivi più virtuosi e resilienti.
Al centro del workshop Focus Acqua Day, organizzato dal Consorzio di 2° grado C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo (con sede a Bologna) e tenutosi presso la sede del Gruppo Orogel a Cesena, si sono esaminate tutte le prospettive sul tema “Riuso delle acque reflue: opportunità di irrigazione e fertirrigazione e le nuove tecnologie per le aziende agricole”.
Si è così analizzato il quadro normativo relativo al riuso e parallelamente i risultati positivi in termini di sicurezza e salubrità della risorsa depurata; poi, in rassegna, sono passati i modelli sostenibili di reimpiego. Dalla tavola rotonda è emerso un monito rilevante: le esperienze di riuso delle acque depurate rappresentano, in prospettiva, una soluzione integrativa praticabile, solo se possono costantemente essere garantiti i massimi livelli di sicurezza e salubrità per le colture.
Oltre a ciò, occorre realizzare in tempi celeri un “asset” di invasi e laghetti, in grado di trattenere la risorsa idrica, quando presente e rilasciarla durante i periodi di maggiore stress per le colture.
L'annus horribilis 2022, il più siccitoso di sempre, è infatti molto vivo nella memoria del ondo agroalimentare e, affinché non si verifichi ancora, è fondamentale agire tempestivamente.
IL CONSORZIO C.E.R. A CAPO VERDE: ESPERIENZA ED INNOVAZIONE ANBI A SERVIZIO DEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO
VINCENZI: “UN’OPPORTUNITA’ DI GRANDE SIGNIFICATO IN QUESTA DELICATA FASE STORICA”
Il Consorzio C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo e Agua de Rego (ADR), l'autorità per la gestione delle risorse idriche del Governo di Capo Verde, stanno definendo l’accordo per una collaborazione scientifica, volta a promuovere la gestione sostenibile delle risorse idriche in campo agricolo; questa partnership coinvolgerà Acqua Campus, il polo tecnico-scientifico del Consorzio C.E.R., targato ANBI.
La collaborazione prende avvio dalla riconosciuta esperienza virtuosa dei Consorzi di bonifica italiani nel campo dell’irrigazione collettiva e sulla sua replicabilità nei Paesi in via di sviluppo.
“Sviluppare capacità e professionalità nel campo dell’agricoltura sostenibile è la vera risposta alle crescenti esigenze planetarie di cibo ed è l’unico modo di bloccare fenomeni migratori, altrimenti inevitabili in assenza di sicure prospettive di vita” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Le attività di consulenza e formazione, previste dall’intesa, partiranno dal monitoraggio e dalla gestione della qualità idrica: si affronteranno le questioni legate ai quadri di campionamento, alle politiche ed agli schemi di supporto per l’uso dell'acqua in agricoltura ed il riuso da fonti civili.
Si passerà poi alla gestione dei “big data”: verranno studiate le modalità per favorire la raccolta, l'armonizzazione e l'integrazione di diverse fonti, al fine di facilitare la pianificazione territoriale e la gestione delle emergenze.
L’innovazione promossa da ANBI vivrà due momenti: verrà presentato Irriframe, sistema di supporto decisionale, che fornisce informazioni su quando e quanto irrigare, consentendo agli agricoltori di risparmiare acqua, ridurre i fertilizzanti, aumentando la sicurezza alimentare e la produzione agricola; saranno inoltre esplorate le più recenti soluzioni per l'irrigazione efficiente (dalle tecniche “a goccia ultralow” alle paratoie “intelligenti” per la gestione del reticolo irriguo).
Sono inoltre previste attività di supporto per la creazione di “joint ventures” nei settori dell’irrigazione, dello sviluppo rurale e della ricerca economica. La partnership mira infine all’interscambio di esperienze attraverso incontri, visite di studio ed altre forme di cooperazione, secondo programmi congiunti e concordati tra Consorzio C.E.R. e Agua de Rego.
“Come nostra prassi – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - la collaborazione con Capo Verde prevede anche la partecipazione a progetti bilaterali e multilaterali, nonché la promozione congiunta di attività di ricerca nel campo della gestione delle acque, dell'irrigazione e dello sviluppo rurale. La nostra esperienza è a servizio di tutti.”
EMILIA ROMAGNA: AL LAVORO IN 7 COMUNI APPENNINICI COLPITI DA FRANE
Sette interventi di somma urgenza suddivisi su 6 territori montani per un importo complessivo dei lavori pari a 206.000 euro: è il bilancio dei danni subìti dalle “strade consortili” montane durante le ultime piogge invernali tra la fine di Febbraio e la prima settimana di Marzo 2024.
Nei territori di Val Baganza, Val Ceno e Val Parma, dopo aver liberato le strade di bonifica dal materiale franato sulla carreggiata, il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città del prosciutto”) sta ancora intervenendo per le fasi successive alla somma urgenza: ad esempio, sulla strada Marzolara-Torre-Tordenaso, nel comune di Calestano, sarà effettuata la costruzione di opere drenanti e di una gabbionata a protezione del versante, oltre alla sostituzione di due attraversamenti stradali; ma l’elenco dei paesi del comprensorio, che necessitano dell’operatività post emergenziale dell’ente consortile è vasto e comprende anche Bardi, Varsi, Bedonia, Corniglio e Tornolo.
La quantità di precipitazioni, pur se caduta lentamente, è stata cospicua, ma si confida di ripristinare al più presto tutti i collegamenti stradali colpiti.
MARCHE: MESSA IN SICUREZZA E COMPENSAZIONE AMBIENTALE
Ammaloramento stradale, allagamenti continui ed episodi franosi avevano reso la strada “Folgaretti”, a Morrovalle, teatro di numerosi incidenti stradali. Il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) è intervenuto, a fronte di una convenzione sottoscritta con il Comune e grazie a fondi del Ministero dell’Interno, con un progetto di messa in sicurezza, che ha interessato un tratto di un chilometro circa fra Trodica di Morrovalle e San Claudio.
Suddiviso in 2 stralci, il progetto ha richiesto l’attenta analisi della situazione geomorfologica dell’area e idrologica del torrente Trodica, nonchè dei fossi minori; le criticità più evidenti venivano dalla mancata regimentazione delle acque superficiali, che provocavano allagamenti e vere e proprie colate di fango sulle carreggiate con conseguente deterioramento del manto stradale. L’ente consortile ha effettuato un intervento di ripristino ed allargamento della sede stradale, la realizzazione del sistema di raccolta dell’acqua piovana, l’apertura di nuovi canali e fossi di scolo tanto a monte quanto a valle; sono stati rifatti gli attraversamenti esistenti e, laddove necessario, realizzate opere di protezione sui versanti di terra sopra la strada.
Il progetto ha richiesto l’abbattimento di piante ed alberi tutelati; in un’ottica di compensazione ambientale, l’ente cosorziale ha prima censito le piante interferenti con il progetto e poi è andato a “ripiantare” quanto rimosso: una parte nell’area dell’intervento e l’altra in aree concordate con il Comune. Le circa duecento piante, fra giovani alberi ed arbusti, sono state acquistate dal Vivaio Forestale Regionale dell’AMAP di Pollenza, che ne ha garantito il carattere autoctono.
Le 4 aree destinate alla plantumazione sono state ripulite sia dalle piante infestanti che da eventuali rifiuti presenti; il lavoro è stato fatto in collaborazione con la cooperativa agricola NaturaCrea di Camerino.
VENETO: NUOVA DIGA ANTISALE SUL FIUME ADIGE
In un incontro pubblico tenutosi a Rosolina, il Consorzio di bonifica Delta Po (con sede a Taglio di Po, in provincia di Rovigo) ha presentato la nuova barriera anti sale, che verrà realizzata nei prossimi mesi alla foce del fiume Adige in sostituzione dell’attuale, ormai inadeguata.
L’esigenza di un nuovo sbarramento è dettata dai cambiamenti climatici ormai conclamati, che si traducono in periodi siccitosi sempre più lunghi e nel conseguente aumento della risalita d’acqua salata con infiltrazione nei canali irrigui e grave danno alle colture. Le crisi idriche delle estati scorse hanno evidenziato l’urgenza, che quest’opera riveste per il mondo agricolo, che ha perso grandi quantità di raccolto a causa della siccità e del sale.
La nuova struttura, realizzata non distante dell’attuale, sarà composta da 14 paratoie d’acciaio, movimentate da cilindri elettromeccanici e da altre 2 paratoie più piccole mosse da argani a fune; alla sommità sarà posto un impalcato con una passerella ad uso ciclo-pedonale a 5 metri dal livello massimo del fiume per consentire il passaggio delle imbarcazioni.
Proprio per preservare la navigabilità anche nei periodi estivi, quando lo sbarramento sarà chiamato ad un lavoro maggiore, è previsto un canale laterale per garantire il passaggio delle imbarcazioni.
I lavori di realizzazione dell’opera dureranno 30 mesi; il Ministero Infrastrutture ha stanziato 33 milioni di euro, ai quali andranno a sommarsi altri 9 milioni tra I.V.A. ed altri oneri finanziari, raggiungendo così un valore complessivo di 42 milioni di euro.
LOMBARDIA: PROGETTI BRESCIANI
Il fiume Bova, che prende le sue acque dal Mella e la ruota idraulica di quello, che è ora il Museo del Ferro nel quartiere San Bartolomeo a Nord di Brescia, rappresentano un’icona dello strettissimo legame del territorio locale con le acque.
L’ex opificio (una delle 3 sedi del Musil, il Museo dell’Industria e del Lavoro) ha ospitato un’iniziativa dedicata al governo della risorsa idrica nel Bresciano tra storia e attualità. L’incontro, organizzato da ANBI Lombardia e Musil con i due Consorzi di bonifica Oglio Mella (con sede nella città “Leonessa d’Italia”) e Chiese (con sede a Calcinato, in provincia di Brescia) insieme all’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, è stata occasione per un confronto su temi, che hanno anche una forte valenza culturale, come dimostra l’European Route of Industrial Heritage per lo sviluppo della Strada Regionale dell’Acqua sui luoghi simbolo, legati all’uso della risorsa.
Gli usi plurimi dell’acqua richiedono un approccio multidisciplinare anche in termini di pianificazione territoriale. Nel corso dell’incontro sono stati tratteggiati numeri ed obbiettivi dell’opera di recupero di una cava dismessa a Calcinato, destinata a diventare un bacino polifunzionale con la trasformazione del sistema irriguo su quasi duecento ettari dell’alta pianura orientale.
La Provincia di Brescia ha formalmente chiesto ai Consorzi di bonifica una manifestazione d’interesse per un possibile, futuro utilizzo, quali vasche di laminazione o bacini di accumulo, delle aree oggetto di coltivazione, eventualmente anche pregressa, incluse negli Ambiti Territoriali Estrattivi, individuati dal Piano Cave.
Il Consorzio di bonifica Oglio Mella, dopo anni di gestione in convenzione, vede ora l’intero reticolo idrico minore del comune di Brescia nella propria competenza diretta: una sfida importante, che vedrà già quest’anno un investimento dedicato all’automazione ed al telecontrollo di alcune opere di regolazione lungo l’asta del fiume Mella.
GRAZIE AL CONTRATTO DI FIUME IN TOSCANA IL MONDIALE DI PESCA SPORTIVA: UN RICONOSCIMENTO ALLA MANUTENZIONE IDRAULICA ED AMBIENTALE DEI CONSORZI DI BONIFICA
VINCENZI: “LA PREVENZIONE IDROGEOLOGICA VOLANO DI SVILUPPO PER I TERRITORI”
Dove la mitigazione del rischio idraulico si sposa con la valorizzazione di un territorio e del corso d’acqua, che lo attraversa: accade nel comune toscano di Castel San Niccolò dove, dal 4 al 7 Aprile 2024, lungo le sponde del torrente Solano si tiene il Campionato del Mondo di pesca alla trota in torrente con esche naturali per nazioni e club.
“E’ un ulteriore esempio di come un’efficiente gestione idrogeologica significhi non solo sicurezza per le comunità e le economie locali, ma possa essere volano di sviluppo sia per i grandi centri urbani che per territori indirizzati ad un turismo di nicchia. I Consorzi di bonifica dimostrano quotidianamente di saper dare risposte concrete ad entrambe le casistiche ed è per questo che, accanto a piani pluriennali di investimenti per la manutenzione del suolo, chiediamo specifiche attribuzioni di competenze anche sui fiumi che attraversano le città, come già avviene a Firenze, Pisa e Milano” ha evidenzia to Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Il Campionato del Mondo di pesca è destinato a richiamare un numero eccezionale di appassionati e turisti per la zona: è questo uno degli obbiettivi del Contratto di Fiume Casentino H2O, promosso dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno e sottoscritto da oltre 50 “stakeholders” pubblici e privati.
“Il Contratto di Fiume, al cui interno si inserisce l’evento, prevede molte azioni volte alla qualificazione dei corsi d’acqua ed alla valorizzazione del territorio – ha precisato Francesco Lisi, Direttore Generale dell’ente consortile - Ci ha fatto quindi particolarmente piacere che il Solano sia stato scelto per i Mondiali di pesca: è un riconoscimento anche per il Consorzio di bonifica che opera, tenendo sempre conto del contesto ecologico e ambientale, in cui va ad intervenire.”
L’area, su cui si svolge il Campionato, è particolarmente attenzionata dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, perché “è interessata dalle confluenze di alcuni corsi d’acqua ed è idraulicamente molto delicata, interessando l’abitato di Strada in Casentino attraversato anche da altri alvei” come sottolinea Enrico Righeschi, ingegnere referente della Unità Idrografica Omogenea del Casentino.
“Nel campo gara si pratica pesca no kill, quindi il pesce catturato viene rilasciato – ha informato Nicola Venturini, Presidente Associazione Pescatori Casentinesi - Dopo avere ospitato gare regionali e nazionali, questo tratto fluviale fa ora il salto di qualità e viene individuato per ospitare una competizione mondiale, che ci stiamo adoperando per sfruttare al meglio come occasione di crescita per il nostro territorio.”
“Essere designati sede di un campionato del mondo è una scelta, che inorgoglisce l’intero, nostro sistema perché, assieme alla capacità organizzativa dei locali referenti sportivi, rappresenta un riconoscimento internazionale all’impegno del Consorzio di bonifica nella gestione oculata del torrente attraverso un’attenta manutenzione; in tal modo, l’ente si conferma attore protagonista verso un modello di sviluppo, che deve avere il territorio al centro” ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
IL SALUTO DI ANBI AI NUOVI VERTICI ISMEA
“Nell’augurare buon lavoro al neoPresidente, Livio Proietti ed al riconfermato Direttore Generale, Maria Chiara Zaganelli, nonché al rinnovato Consiglio d’Amministrazione di ISMEA, auspico la possibilità di nuove collaborazioni nel comune interesse a servizio dello sviluppo del settore primario. L’avvenuto completamento della riorganizzazione dell’ente è un importante tassello a sostegno dell’agroalimentare italiano, eccellenza riconosciuta nel mondo ed alla cui qualità contribuisce anche il determinante apporto idrico, fornito dai Consorzi di bonifica ed irrigazione”: a dichiararlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, nel salutare l’avvio del nuovo corso all’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare.
“Ad accomunarci, in particolare, è l’attenzione a creare le condizioni per il mantenimento del presidio rurale sul territorio, favorendo l’insediamento dei giovani: sono, infatti, gli agricoltori i primi tutori dell’equilibrio dell’ambiente e della manutenzione del suolo” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
LOMBARDIA: INCONTRI CON GLI UTENTI
Il Consorzio di bonifica Media Pianura Bergamasca (con sede nel capoluogo orobico), tra fine di febbraio e per tutto il mese di marzo scorsi, ha organizzato incontri informativi, dedicati ai proprietari e conduttori di terreni agricoli delle aree servite dagli impianti irrigui di Caravaggio, Roggia Borgogna, Roggia Nuova, oltre che dall’impianto pluvirriguo “Fiume Adda”.
Tecnici e i dirigenti consortili hanno illustrato i progetti di miglioramento della rete irrigua e l’attività di manutenzione svolta in questi mesi, a cui si è aggiunto un focus sulla condizione idrogeologica 2024. Per quanto riguarda il distretto Caravaggio, sono in corso d’opera lavori per il miglioramento fondiario dei fontanili, nonché l’adeguamento ed ammodernamento degli impianti di sollevamento pozzi.
L’impianto pluvirriguo dell’Isola, alimentato con acqua derivata dal fiume Adda, è interessato dalla realizzazione dei lavori di ricollocazione della rete interferente con la tangenziale di Calusco d’Adda. Per Roggia Borgogna è invece in corso un miglioramento fondiario.
AGENDA
Un intervento del Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, è previsto nella mattinata di lunedì 8 Aprile p.v. in occasione della celebrazione del Centenario dell’Associazione Idrotecnica Italiana, prevista nella Sala del Chiostro-S.Pietro in Vincoli del Dipartimento di Ingegneria dell’Università La Sapienza, a Roma; sempre nella Capitale, il mattino di martedì 9 Aprile, il DG ANBI interverrà al convegno “Acqua e sole, un connubio perfetto. Bacini idrici: una risorsa per combattere la siccità e per autoprodurre e immagazzinare energia” in programma nel Palazzo dei Gruppi della Camera dei Deputati. |