Anno XXVI, n. 11 lunedì, 25 marzo 2024

ANBI RILANCIA LA DENUNCIA DEI CONSORZI DI BONIFICA DELLA SARDEGNA: CAMPAGNE ALL’ASCIUTTO MA GRANDI QUANTITA’ IDRICHE SONO GETTATE IN MARE

SERVE UNA VARIAZIONE DI BILANCIO PER PORRE FINE ALLO SPRECO E DARE ACQUA ALLE CAMPAGNE NEL SUD DELL’ISOLA

“In Sardegna, mentre in alcune zone agricole si sta uscendo dall’emergenza idrica, in altre si applicano restrizioni, lasciando colpevolmente scorrere acqua inutilizzata fino al mare”:  è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI a fare propria la denuncia dei Consorzi di bonifica dell’Isola, che annunciano un’immediata richiesta di confronto sulle possibili soluzioni con la nuova Presidente della Regione. Nel fertile Campidano, ad esempio, il Consorzio di bonifica Sardegna Meridionale ha informato che l’irrigazione sarà ridotta al 70% dell’anno precedente.
“Ad Isili – ha reso noto noto il Presidente dell’ente consortile, Efisio Perra - rischiamo di non poter nemmeno aprire la stagione irrigua. Eppure, ci sarebbe la possibilità di trasferire la risorsa idrica attraverso l’interconnessione Tirso-Flumendosa, perchè dal lago Omodeo sul fiume Tirso si sta versando acqua in mare, mentre i bacini del sistema Flumendosa-Mulargia sono in grave sofferenza con 200 milioni di metri cubi in meno rispetto al 2023. Esistono le infrastrutture necessarie, realizzate decenni fa, ma serve destinare subito le adeguate risorse economiche per riattivare le pompe e dissetare così le campagne nel Sud dell’Isola come stiamo facendo per il distretto irriguo del Cixerri, dove da Aprile sarà finalmente avviato l’impianto di sollevamento Uta-Nord che, per questioni di competenze, non è mai entrato in funzione dagli anni ’80 del secolo scorso!”
“Realizzare le necessarie infrastrutture ed efficientare quelle esistenti deve essere un primo, doveroso obbiettivo della politica regionale per garantire acqua sia per l’uso potabile che per l’agricoltura, asse portante dell’intera economia della Sardegna” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
I più recenti rilevamenti indicano che a Febbraio nei bacini sardi erano presenti 1025 milioni di metri cubi d’acqua, pari a circa il 56,2% del volume di regolazione autorizzato: un incremento di 67 milioni di metri cubi rispetto al mese prima.
“Un passo in avanti dovuto solo a Madre Natura – ha commentato Gavino Zirattu, Presidente ANBI Sardegna – Non possiamo, però, confidare solo nella clemenza del meteo per mettere in sicurezza il lavoro nelle campagne.”
Nella Sardegna centrale è dagli anni ’90 che l’ente consorziale promuove studi per aumentare la disponibilità idrica dalla principale fonte: il fiume Posada.
“C’è la necessità di un invaso, a monte di quello di Maccheronis, in corrispondenza della stretta di Abbaluchente, dove confluiscono il rio Mannu e il rio Posada – ha spiegato Ambrogio Guiso, Presidente Consorzio di bonifica Sardegna Centrale - Il progetto definitivo del nuovo bacino è pronto dal 2004!”
“Nella Nurra, al Nord dell’Isola – ha indicato ancora Zirattu – va realizzato il bacino sul rio Crabolu, tra Pozzomaggiore e Suni, dove potranno essere invasati circa 52 milioni di metri cubi d’acqua, completando così lo schema idrico nel NordOvest dell’Isola, un’ area tra le più penalizzate in termini di disponibilità della risorsa. Nella Giornata Mondiale dell’Acqua – ha concluso il Presidente ANBI Sardegna – chiediamo alla prossima Giunta Regionale di assumersi la responsabilità di colmare il ritardo infrastrutturale, che la Sardegna patisce da oltre trent’anni in un comparto strategico per l’economia dei territori.”

OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

IN SICILIA ACQUA RAZIONATA AL SUD CRESCE LA PREOCCUPAZIONE PER IL BENESSERE UMANO ED ANIMALE

La Sicilia è già in grande affanno idrico, l’immagine di un primo giorno di primavera, dove la disponibilità d’acqua torna a segnare un ulteriore discrimine fra l’Italia del Nord e del Sud con scenari che, già ora ed in vista dell’imminente stagione calda, si prospettano allarmanti: a scattare la fotografia è stato il settimanale report dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche. Sull’Isola, dove già decine di comuni e centinaia di migliaia di abitanti vedono l’acqua razionata, ci sono invasi per uso potabile, dove manca oltre il 90% dell’acqua (Fanaco -92%); non va certo meglio per i bacini ad uso irriguo: Pozzillo (irrigazione, produzione idroelettrica) e Disueri  segnano -97%, Don Sturzo -79%, Furore -74%.
“La situazione è grave e molto preoccupante, perché comune a tutti i serbatoi della regione, dove purtroppo è diffusa anche la mancanza di pulizia dal sedime, risultandone così una capacità ridotta – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - Molti schemi idrici, inoltre, non sono completati anche per la limitata operatività dei Consorzi di bonifica, commissariati da decenni nonostante l’impegno dell’attuale giunta regionale a restituirli all’ordinaria gestione amministrativa fondata su autogoverno e sussidiarietà.”
I dati dell’Autorità di Distretto siciliana parlano di 299 milioni di metri cubi d’acqua invasata, cioè il 30% della potenzialità: è il valore più basso dal 2010. A Febbraio sull’Isola sono caduti circa settanta millimetri di pioggia, cui sono finora seguiti mm. 27 in Marzo, ma non sono stati sufficienti ad equilibrare le richieste di un territorio dove le temperature massime già ora superano i ventitre gradi.
“L’immediato futuro idrico della Sicilia si preannuncia critico per un’isola, dove l’estate tende ad arrivare sempre prima con crescenti preoccupazioni anche per il benessere degli esseri viventi a causa delle aumentate ondate di calore – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - La situazione climatica si preannuncia comunque complicata anche per il resto dell’Italia meridionale.”
In Calabria i fiumi Coscile, Lao e Ancinale registrano portate pari, rispettivamente, a circa 64%, 40% e 8% (!!) sulla media. Per quanto riguarda gli invasi, i consistenti apporti pluviali di fine Febbraio hanno solo parzialmente migliorato lo stato di riempimento: il Menta (sull’Aspromonte) al 47% e l’Alaco (serve 1/3 della popolazione calabrese) sono rispettivamente al 47% ed al 53% del volume di massima regolazione; sono valori nettamente al di sotto delle medie e che, data l’assenza di neve in quota, potranno migliorare solo a seguito di eventuali ed abbondanti piogge primaverili (fonte: SORICAL).
In Basilicata, in una settimana il volume d’acqua trattenuta dalle dighe è cresciuto di ben 11 milioni di metri cubi, ma ne mancano oltre cento rispetto al 2023. Ancora più ampio è il deficit nei serbatoi della Puglia: -mln. mc.107,27 rispetto all’anno scorso! Decisamente migliore è la condizione dell’invaso di Conza in Campania: i volumi disponibili si attestano sui quarantadue milioni di metri cubi, pari al 94% della capacità autorizzata. In Abruzzo, dove la portata dei fiumi è altalenante (Orta è inferiore all’anno scorso, mentre Sangro è superiore), si registra neve quasi inesistente in quota come nel resto della dorsale Appenninica: solamente a Campo Imperatore lo spessore del manto è evidente (cm.47), ma inferiore a quanto registrato nel già scarso 2023. La situazione montana è diametralmente opposta nell’Italia settentrionale, dove la neve sulle Alpi è nettamente superiore alla media, i bacini lacustri registrano livelli record e le portate dei fiumi sono abbondanti.
Le condizioni idrologiche dei grandi laghi segnano il record del decennio ed anche il Sebino supera il livello massimo del periodo. In Valle d’Aosta la quantità di neve al suolo è superiore alla media ed in alcune stazioni prossima ai livelli massimi: nel complesso, l’indice SWE (Snow Water Equivalent) è positivo in tutta la regione. Un marcato innalzamento delle temperature sta accelerando la fusione del manto nevoso, ingrossando i corsi d’acqua Dora Baltea e Lys. Rientrate le preoccupazioni legate al rischio idrogeologico, in Piemonte lo stato dei fiumi si può continuare a definire ottimo con portate superiori alle medie stagionali.
In Lombardia le riserve d’acqua registrano un ulteriore incremento: su tutti i bacini la risorsa nivale (+33%) ha raggiunto i valori massimi sulla media 2006-2020; con i laghi pieni al colmo ed il surplus di neve, il totale della risorsa idrica stoccata si attesta ora a 4921 milioni di metri cubi, cioè  35% in più rispetto alla media e ben +243% sul 2023, facendo prevedere un’estate tranquilla (fonte: ARPA Lombardia). In fase decrescente, ma ancora ricchissime d’acqua,  sono le portate dei fiumi veneti: Adige +95%, Livenza +249%, Brenta +86%, Piave +90%, Bacchiglione +48,5% sulle medie del periodo.
In Emilia-Romagna si conferma una situazione idrica eterogenea: i bacini montani occidentali e centrali registrano un netto surplus idrico, sulla pianura emiliana i valori rientrano nella norma, i bacini montani e di pianura romagnoli a Sud del fiume Reno sono in deficit. Il deflusso estremamente variabile dei fiumi appenninici emiliani, sempre più simile a quello dei torrenti, è testimoniato dall’andamento settimanale delle portate del Santerno e soprattutto dell’Enza, che fino alla scorsa settimana era al di sopra della media e che oggi ristagna nettamente al di sotto del minimo storico mensile (fonte: ARPAE). Il flusso del fiume  Po decresce considerevolmente lungo tutta l’asta, ma mantiene valori nettamente superiori alla media del periodo.
In Liguria la neve è già quasi totalmente sparita sui monti: ne rimane solo circa mezzo metro sulle Alpi Marittime. Tra i fiumi subiscono un decremento l’Entella, la Vara, la Magra, l’Argentina. In Toscana la decrescita dei fiumi Serchio, Sieve, Arno ed Ombrone li riporta ad un livello leggermente inferiore alla media degli scorsi 20 anni dopo gli exploit di portata, registrati nelle scorse settimane. Nelle Marche il calante andamento idrometrico dei fiumi testimonia come gli indici meteorologici sulla regione continuino ad essere negativi con cumulate di pioggia inferiori alla norma, neve praticamente assente sulle vette e conseguentemente livelli fluviali particolarmente bassi.
Confortante è che negli invasi rimanga stoccata una quantità di risorsa pari ad oltre cinquantuno milioni di metri cubi. Calano velocemente i livelli dei fiumi in Umbria, soprattutto la Paglia; critica permane la situazione del lago Trasimeno, il cui livello è tornato a scendere fino a -m. 1,29. Nel Lazio il fiume  Tevere vede ridursi la portata  di oltre duecento metri cubi al secondo in soli 7 giorni, tornando sotto media di circa il 43%; portata inferiore alla media anche per l’Aniene ed il Velino, mentre la Fiora, nonostante una significativa decrescita, mantiene un surplus d’acqua in alveo.
Tra i laghi rimane stabile il livello di Bracciano, in linea con l’anno scorso, mentre cresce leggermente l’altezza idrometrica del bacino di Albano e cala di 2 centimetri quella di Nemi. Infine, va segnalato che in Sardegna, grazie ai recenti apporti pluviometrici, il volume invasato nella diga Maccheronis è tornato sopra i 10 milioni di metri cubi, tornando così ad erogare acqua al territorio come deliberato dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino.

TORNA LO SPETTRO DEL DEFLUSSO ECOLOGICO: ALLARME DAL PIEMONTE CHE CHIEDE NUOVI BACINI E SPERIMENTAZIONI SUL LAGO MAGGIORE

VINCENZI: “SERVE UNA POLITICA EUROPEA PER L’ACQUA MODULATA SULLE DIVERSE  REALTA’ TERRITORIALI”

Arriva dal Piemonte il nuovo allarme sull’applicazione della normativa europea sul Deflusso Ecologico, prevista per il 2025: la prospettiva è di dover dimezzare i prelievi idrici dai fiumi, riducendo la distribuzione idrica sui territori, pregiudicando così gli ecosistemi ed aumentando le difficoltà idriche nelle ormai ricorrenti stagioni siccitose; ad esserne fortemente penalizzati sarebbero l’ambiente e le eccellenze agroalimentari del nostro Paese.
“Riteniamo che i coefficienti previsti siano troppo alti e vadano rivisti, mantenendo gli obbiettivi della Direttiva Europea, ma anche i benefici che il reticolo idraulico ha sul territorio e sulle sue comunità. L’Europa non è idricamente omogenea ed i provvedimenti di tutela della risorsa vanno tarati sulle diverse realtà: le portate ormai torrentizie del Po non sono certo quelle di fiumi come Danubio o Reno” ha affermato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“La nostra proposta è quella di non indicare un parametro fisso per il Deflusso Ecologico, ma di adeguare i livelli rispetto alla situazione idrica, presente in alveo” ha aggiunto Mario Fossati, Direttore A.I.E.S. - Associazione Irrigazione Est Sesia che, come i Consorzi di bonifica veneti due anni fa, richiama l’attenzione su un provvedimento capestro non solo per l’economia agricola italiana, ma anche per la produzione idroelettrica.
Fiumi in morbida ed alcuni anche in piena primaverile, falde che si sono alzate, lago Maggiore colmo: è questa  la situazione di disponibilità idrica in Piemonte, a seguito degli ultimi eventi meteorici, sicuramente migliore rispetto allo stesso periodo del 2023.
“Dovremmo però immagazzinare quest’acqua – ha aggiunto Fossati – perché possiamo essere ottimisti per la prima parte della stagione irrigua fino a Giugno, ma per  l’estate saremo ancora alla mercè dell’andamento meteo.”
Al proposito, va evidenziato un elemento, che potrebbe determinare criticità: poichè la stagione attuale non è siccitosa, non entreranno in vigore gli accordi per trattenere più acqua nel lago Maggiore (a quota 1.35), né tantomeno partirà la sperimentazione a quota 1.50;   si prospetta invece un  livello a quota 1.25.
“Sarebbe invece opportuno anticipare gli eventi – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – approfittando della situazione di abbondanza idrica per creare una riserva atta ad affrontare eventuali situazioni difficili.”
Per questo, in Piemonte, si parla anche di realizzare nuovi bacini per raccogliere acqua; in questo senso, A.I.E.S. guarda al territorio alpino ed ha  avviato un confronto con la Regione nel medio periodo: si parla, infatti, di un arco temporale almeno decennale per realizzare questo genere di progetti.
“I problemi da affrontare sono molti – ha proseguito Gargano - a partire dai costi per la progettazione e la realizzazione, l’iter burocratico e la sindrome Nimby, per cui nessuno vuole il bacino nel proprio territorio; serve quindi una trasparente comunicazione con le comunità locali.”
“Riteniamo che si debba spingere affinché Regione Piemonte promuova, da subito, un piano di invasi multifunzionali” ha concluso Fossati.

LOMBARDIA: AVVIATI LAVORI PER NUOVE VASCHE LAMINAZIONE

Il Consorzio di bonifica  Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) ha inaugurato, alla presenza dell’Assessore Territorio e Sistemi Verdi Regione Lombardia, Gianluca Comazzi, i lavori nei cantieri di Carnate e Gessate per la realizzazione delle vasche di laminazione per un importo complessivo rispettivamente di € 12.600.000,00 ed € 5.700.000,00.
La vasca di Carnate sul torrente Molgora avrà una superficie di 9 ettari e un volume di invaso di 350.000 metri cubi (mc.), mentre quella di Gessate sul torrente Trobbia prevede una superficie di 4 ettari e un volume di invaso di mc. 130.000. Le attività sono state avviate a fine 2023 e si concluderanno entro inverno-primavera 2025. A fronte dei cambiamenti climatici in corso sarà fondamentale per i Comuni interessati poter contare sui 2 nuovi manufatti, in grado di raccogliere le acque sovrabbondanti, portate da Nord dai torrenti Molgora e Trobbia, prima che raggiungano i centri urbani, generando allagamenti e condizioni di rischio per la pubblica incolumità.
Le vasche, una volta realizzate, contribuiranno all’attenuazione ed al ritardo del valore di picco della portata dei torrenti a beneficio dei tratti di valle con una sensibile riduzione dei rischi di esondazione.  La crisi climatica sta evidenziando il ruolo centrale, che la difesa del territorio è destinata a ricoprire e gli enti di bonifica rappresentano i soggetti meglio attrezzati, grazie al carattere fortemente operativo che da sempre contraddistingue la loro attività all’insegna di una consolidata capacità progettuale.
“I cambiamenti climatici in corso sono destinati ad indurre una serie di passaggi obbligati per quanto riguarda la protezione del suolo, tra i quali la dotazione di vasche di laminazione è senza dubbio strategica per il territorio” ha osservato il Presidente di “ETVilloresi”, Alessandro Folli.
“Opere come queste testimoniano l’impegno dell’ente consortile, accanto a Regione Lombardia, nella salvaguardia dei nostri territori; oltre a quelle di Carnate e Gessate, ETVilloresi è alle prese con altre 4 vasche di laminazione per un controvalore di oltre ottanta milioni di euro” ha aggiunto il Direttore Generale dell’ente consorziale, Valeria Chinaglia.
“L’apertura dei cantieri di queste due nuove aree di laminazione è l’ennesima testimonianza del lavoro costante, che Regione Lombardia svolge nella lotta al dissesto idrogeologico e per la difesa del suolo. Abbiamo investito complessivamente più di diciotto milioni di euro per queste vasche” ha affermato l’Assessore Regionale, Gianluca Comazzi.
“Con l'avvio di questi lavori si conferma la virtuosa sinergia fra Regione e Consorzi di bonifica lombardi, che ne fa un esempio nazionale nel campo della prevenzione idrogeologica. I cantieri, che si avviano ora, sono un concreto tassello nell'indispensabile azione di adattamento alla crisi climatica; le vasche di laminazione non solo proteggeranno la vita dei residenti, ma eviteranno che eventi atmosferici travolgano le prospettive di crescita dei territori, attivando al contempo benefici ecosistemici, dovuti alla gestione degli apporti idrici. L'azione del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi si conferma così un indispensabile fattore di sviluppo" ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.

VENETO: INAUGURATO BACINO ANTI ALLAGAMENTI

Il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta (con sede a San Bonifacio, in provincia di Verona) ed il Presidente Regione Veneto, Luca Zaia, hanno inaugurato il bacino di laminazione sul fiume Agno, in località Trissino e Tezze di Arzignano: un’opera fondamentale per la sicurezza idraulica di ampie zone nel Vicentino e nel Padovano, ma con importanti ricadute anche su parte del Veronese e del Veneziano.
Il bacino rientra nel quadro più ampio delle opere realizzate dopo la grande alluvione del 2010 ed è entrato recentemente in funzione durante la forte ondata di maltempo, che si è abbattuta a fine Febbraio sul Veneto e che ha interessato particolarmente proprio i territori di Vicenza e Padova.
Soggetto attuatore dell’opera è stato l’ente consorziale. Il bacino di Trissino ed Arzignano si estende su una superficie di 80 ettari tra i due comuni vicentini  ed è in grado di trattenere fino a tre milioni e mezzo di metri cubi d’acqua del torrente Agno.  Si articola in 2 grandi sottobacini: quello “di monte” e quello “di valle”. Il primo è in grado di trattenere 2.700.000 metri cubi d’acqua e si estende su 57,8 ettari. A sua volta si distingue in bacino “in linea” (volume invasabile 0,72 milioni di metri cubi su 14,3 ettari di estensione) e bacino “in derivazione” (volume invasabile 2 milioni di metri cubi su 43,5 ettari).
Il bacino “di valle” si estende su 23 ettari ed è in grado di trattenere 0,81 milioni di metri cubi. L’area è stata plantumata e ha acquisito un valore ambientale anche in virtù di diverse specie di uccelli, che vi nidificano. Grazie a diversi percorsi che sono stati realizzati a partire dalle sommità arginali, il bacino attrae nei fine settimana migliaia di cittadini, soprattutto famiglie con bambini, per attività ludico- ricreazionali all’aria aperta.

CAMPANIA: INSEDIATO COMITATO PER LEGALITA’, TRASPARENZA E VIGILANZA

Si è insediato il Comitato per legalità, trasparenza e vigilanza del Consorzio di bonifica Bacino Inferiore Volturno (con sede a Caserta), composto da 3 membri e presieduto da Natale Argirò, già questore a Benevento, Reggio Emilia e Trieste.
Il Comitato assiste l'amministrazione consortile, definendo le linee di indirizzo e di gestione dei principali rischi aziendali e partecipa alla redazione del Piano Triennale Anticorruzione. Inoltre, il Comitato verifica l'adempimento di tutti gli obblighi di legge in materia di prevenzione della corruzione e di pubblicità degli atti e, in occasione dell'approvazione del bilancio, elabora un rapporto sull'attività svolta. Nella vita quotidiana dell’ente, il Comitato comunica all'amministrazione consortile, al direttore generale, ai dirigenti ed alle rappresentanze sindacali aziendali, le criticità riscontrate fornendo un supporto metodologico nell'esercizio del controllo strategico e di gestione.
Inoltre, attua, d'intesa con il Responsabile della Prevenzione, della Corruzione e della Trasparenza (RPCT), i Protocolli di Legalità per la prevenzione di infiltrazioni mafiose. Il Comitato gestisce anche  le segnalazioni, secondo la nuova procedura “whistleblowing”, adottata dall’ente consorziale sulla base della Direttiva UE, che obbliga a rendere pubbliche le informazioni pervenute all’ente rispetto a tentativi di frode da parte di organizzazioni esterne.  Infine, il Comitato predispone gli atti necessari per l'adozione di un Modello Organizzativo e per la nomina di un Organismo di Vigilanza del Consorzio.
La costituzione del Comitato è stata fortemente voluta, al fine di rafforzare la prevenzione dai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata. sia in forma diretta che attraverso imprese e società “controllate”, soprattutto tenuto conto delle ingenti risorse assegnate all’ente consortile per le opere in fase di realizzazione. A presiedere il Comitato è stato chiamato Natale Argirò, sempre in prima linea nella lotta alla criminalità, già questore a Benevento, Reggio Emilia e Trieste.
Due i membri effettivi: Giuliano Agliata, avvocato, consulente di diverse Procure della Repubblica per processi penali in materia di appalti e forniture, esperto giuridico senior P.N.R.R. in affari legali e contrattualistica pubblica; Vincenzo Valletta, già Capo Ufficio Controlli della Direzione Provinciale delle Entrate di Caserta e componente dell'Osservatorio Studi di Settore.

TOSCANA: APPROVATI PIANI MANUTENZIONE ORDINARIA

“Siamo pronti a partire nelle prossime settimane con le prime opere di manutenzione ordinaria sul reticolo idraulico come prevede il Piano dell’attività di bonifica 2024, votato dall’Assemblea nel mese di dicembre. Sono stati ora approvati i progetti di fattibilità tecnica ed economica, elaborati dagli uffici e che prevedono sia interventi diretti da parte dell’ente consortile, sia affidamenti ad imprenditori agricoli, cooperative agricolo-forestali e cooperative sociali, che operano sul territorio; si tratta di sfalci, pulizie, taglio della vegetazione e riprofilatura degli alvei per garantire il corretto deflusso dei corsi d’acqua, attuando le buone pratiche di tutela della natura e dell’ecosistema, che rientrano nel programma della manutenzione gentile”.
Ad annunciarlo è il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca), che presenta così le previsioni dei Piani attuativi di manutenzione ordinaria, pronti a trasformarsi in cantieri nelle prossime settimane: saranno affidati e realizzati entro il mese di maggio.
Sono previste opere per circa dodici milioni di euro in tutto il comprensorio, così suddivisi per aree: lucchese, oltre un milione e mezzo di euro; Auser-Bientina, oltre un milione e seicentomila euro; Piana di Lucca-Capannori, duecentomila euro circa; Mediavalle, circa un milione e trecentomila euro; Versilia, 4 milioni e seicentomila euro circa; Massa Carrara-Costa, circa un milione e trecentomila euro; Massa Carrara-Lunigiana, poco meno di un milione di euro.

EMILIA ROMAGNA: FOCUS ACQUA SI APRE AL MONDO DELLA SCUOLA

Una tavola rotonda con esponenti del mondo agricolo a confronto con oltre  cento studenti degli istituti tecnici agrari di Parma, Piacenza e Castelnovo ne’ Monti sui capillari temi di acqua, clima e agro-alimentare, presenti anche i rappresentanti dei Consorzi di bonifica Parmense, Piacenza ed Emilia Centrale: con questa importante novità ha preso il via dalla Casa dell’Acqua a Parma il calendario 2024 di incontri sul territorio per lo sviluppo della community di Focus ACQUA, il forum permanente che raggruppa l’intera filiera idrica in agricoltura, contribuendo alla diffusione delle innovazioni per la produttività agricola, nonchè l’adattamento ai cambiamenti climatici, mirando a promuovere la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative per l'uso sostenibile delle risorse idriche in agricoltura, tenuto conto dei fabbisogni e degli interessi del settore e delle principali soluzioni disponibili.
L’intero progetto è redatto da “Acqua Campus” (laboratorio tecnico-scientifico del Consorzio d 2° grado C.E.R.- Canale Emiliano Romagnolo, con sede a Bologna) e la sua realizzazione è possibile, grazie al finanziamento del bando della Regione Emilia-Romagna P.S.R. 2014-2020. Da Novembre ad oggi il progetto Focus ACQUA è riuscito nell’intento di produrre un  documento d’intenti, redatto, diffuso e adottato sulle necessità di ricerca e sulle innovazioni più promettenti per affrontare i cambiamenti climatici attraverso un utilizzo razionale della risorsa idrica all’interno delle filiere agricole.
Le conclusioni sono state tirate da Francesco Vincenzi, in qualità di Presidente ANBI Emilia-Romagna, che ha evidenziato “la positiva apertura al contributo delle giovani generazioni, in un’ottica di reciproco scambio di vedute e spunti di riflessione, che contribuiranno indubbiamente al miglioramento dei contenuti di questo Forum”. Il forum di Focus ACQUA tornerà a riunirsi il 27 Marzo p.v. a Cesena, nella sede di Orogel, in occasione dell’incontro “Il riuso delle acque reflue: le opportunità di irrigazione e fertirrigazione e le nuove tecnologie per le aziende” al quale interverranno,  anche i rappresentanti di CREA, Università di Bologna, Rephyt, Caviro.

TOSCANA: AMICO CB2 SUL TORRENTE CHIASSA

“E’ bello vivere accanto al fiume”, “Il fiume ci dà tante cose”, “Mi sono divertito a fare il bagno e a giocarci con gli amici”, “Il fiume deve essere pulito”: sono tante, vivaci ed appassionate le  voci dei bambini della V elementare della scuola Pier Tommaso Caporali di Giovi di Arezzo e che in modo spontaneo hanno raccontato l’importanza del corso d’acqua, prima di esplodere in un corale e avvolgente “Amico CB2!”
È stato il loro modo di salutare il progetto di educazione ambientale, organizzato dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede nel capoluogo aretino) e che si è concluso, sulle sponde del torrente Chiassa, con una lezione all’aria aperta; il percorso didattico-educativo ha portato, nell’anno scolastico 2023-2024, l’ente consortile ad incontrare decine di classi e docenti con oltre trecento alunni delle scuole medie, elementari e dell’infanzia. La cosa più bella? Sentirsi dire : da grande mi piacerebbe lavorare per il Consorzio di bonifica!

MARCHE: A SCUOLA DI DIGA

I cambiamenti climatici ed i diversi fenomeni ad essi collegati (dalle piogge che si trasformano in nubifragi alla scomparsa del clima mediterraneo che tutti studiavano sui libri), nonché  la produzione di energia “green” hanno acceso i riflettori sulle dighe e sono sempre più numerose le scuole di ogni ordine e grado, che scelgono di approfondirne le diverse funzioni.
Oggi è possibile scoprirne il funzionamento, capire i meccanismi che regolano la quantità d’acqua invasata e poi rilasciata, sapere come e quanto la presenza di enormi quantità d’acqua abbia impattato su gli eco-ambienti,  che le circondano. Il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) gestisce 5 dighe sul territorio: Marcatale sul bacino del fiume Foglia; Castreccioni sul bacino del Musone; San Ruffino sul bacino del Tenna; Comunanza sul bacino dell’Aso; Rio Canale lungo l’asta di Rio Canale.
Ognuna di queste dighe è destinata a custodire l’acqua destinata agli impianti d’irrigazione dei diversi comprensori di appartenenza e, in alcuni casi, alla produzione dell’energia idroelettrica. Le scuole, che decidono di vivere un’esperienza in diga, vengono accolte dal guardiano della diga insieme ad uno o più tecnici del Consorzio di bonifica e da una guida naturalistica.
I mesi migliori sono quelli della tarda primavera, quando la quantità d’acqua raccolta durante l’inverno rende i laghi pieni ed emoziona la passeggiata lungo il coronamento.
L’ingresso alla diga è gratuito e a tutti i partecipanti vengono consegnati materiali utili ad approfondire quanto appreso durante la visita.

EMILIA ROMAGNA: WORKSHOP CON 200 STUDENTI

Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Piacenza), Consorzio di bonifica Piacenza (con sede nella città capoluogo) ed ANBI Emilia Romagna hanno celebrato la Giornata Mondiale dell’Acqua (World Water Day) con un workshop dedicato agli studenti dei licei e delle scuole superiori della provincia.
Obiettivo della mattina è stato quello di riflettere, da un lato, su cibo, stili alimentari degli adolescenti, tutela della salute e della sicurezza alimentare; dall’altro, sull’uso consapevole dell’acqua e la necessità di adattare i territori alla nuova fase climatica, che dimostra quanto repentinamente si passi dalla siccità al rischio alluvionale: un programma ricco ed alternato tra approfondimenti tenuti dai relatori e momenti di interazione coinvolgente gli studenti.
Durante l’incontro ci si è collegati via web con i tecnici consorziali che, presenti alla diga del Molato in Alta Val Tidone, stanno procedendo con il collaudo tecnico dell’opera dopo quasi cento anni di buon lavoro ed a seguito di manutenzioni anche straordinarie. Al workshop hanno partecipato circa duecento studenti appartenenti a scuole piacentine (Itas Raineri Marcora, Liceo Respighi, Itis Marconi, “Romagnosi”, Liceo Colombini e il “Marconi – Da Vinci”), ma anche da fuori provincia (“Gallini” di Voghera, “Magnaghi Solari” di Fidenza, “Ciampini- Boccardo” di Novi Ligure,  Istituto Alberghiero di Rosignano Marittimo, “Fermi” di Milano, “Don Milani” di Montichiari, “Bocchialini” di Parma).
Alla base della mattinata, il progetto didattico “Acqua da mangiare” che ha, come obbiettivo principale, l’approfondimento delle tematiche legate ai concetti di sostenibilità ambientale, alimentare e sociale, partendo dal ruolo fondamentale svolto dall’acqua, dal suo impiego razionale e dal ruolo strategico delle attività svolte dai Consorzi di bonifica sul territorio.

VENETO: NUOVO VIDEO

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, ANBI Veneto ha realizzato un breve video emozionale dal titolo “Io sono acqua”, realizzato con immagini girate nei comprensori di bonifica della regione ed ispirato al tema 2024 “Water for Peace”; è visionabile al link https://youtu.be/Mfdc_bViVzQ e scaricabile all’indirizzo Wetransfer https://we.tl/t-IECnGBDNO2.

VINCENZI A FORUM “ACQUA E AGRICOLTURA”

 

Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, interverrà nella mattinata di  martedì 26 Marzo p.v. al forum “Acqua e agricoltura, rapporti sostenibili”, organizzato a Roma, in Palazzo Rospigliosi, da Fondazione Univerde e Coldiretti; Vincenzi parteciperà alla tavola rotonda “Agricoltura e climate change: le sfide dell’efficientamento idrico e dell’economia circolare dell’acqua”.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
Sito internet: anbi.it - eMail: anbimail@tin.it

Disiscriviti ? Aggiorna preferenze