Anno XXVI, n. 5 venerdì, 9 febbraio 2024

OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

IL MEDITERRANEO SCOTTA: IN SICILIA È GIA’ SICCITA’ CONCLAMATA

ANBI: ATTIVARE CABINE DI REGIA PER GESTIRE AL MEGLIO LE RISORSE DISPONIBILI

Arriva dall’European Drought Observatory la più recente attestazione sulla grave situazione idrica, che sta colpendo ampie zone del bacino mediterraneo (regioni insulari d’Italia, Algeria, Marocco, Spagna Sud-Orientale comprese le isole Baleari); lo stesso Osservatorio indica come il 16,1% dell’Europa sia ormai minacciato da grave siccità, ma soprattutto l’1,2% sia già in allarme conclamato: le spagnole Murcia, Regione Valenciana, Maiorca, oltre alla Sicilia.
Nell’iberica Catalogna, dove non piove significativamente da 3 anni, sono già scattate restrizioni sull’uso civile dell’acqua, mentre gli invasi marocchini trattengono solo il 23,2% della capacità (nel siccitoso inverno 2023 erano al 31,5%!) a causa di un deficit pluviometrico pari al 70% della media. Nel nostro Paese, le 2 maggiori isole stanno già facendo i conti con limitazioni nell’uso agricolo della risorsa idrica, ma le temperature eccezionalmente alte, la scarsità di precipitazioni e l’assenza di neve lungo la dorsale appenninica stanno velocemente disegnando uno stato di grave sofferenza idrica per le regioni peninsulari, più accentuato al Sud, ma in costante allargamento verso le regioni centrali. Criticità stanno evidenziandosi anche nelle regioni del Nord: in particolare, su alcuni bacini piemontesi, in Liguria ed Emilia Romagna orientale. Va meglio a Nord-Est dove, nonostante le temperature miti, nel mese di gennaio le precipitazioni sono state superiori alla media e lo stato di innevamento su Dolomiti e Prealpi risulta nella norma, soprattutto in Veneto.
“Guardiamo con apprensione l’evolversi della situazione meteo, perché si stanno delineando le condizioni per un’altra estate d’emergenza idrica con gravi ripercussioni soprattutto per l’economia agricola” ha commentato un preoccupato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“Alte temperature e carenza di piogge sono un mix, che sta mettendo sotto stress da settimane le infrastrutture idrauliche del Mezzogiorno, che finora riescono a rispondere alle esigenze dei campi, che si eleveranno però con l’incedere dei mesi più caldi, quando aumenterà anche la pressione antropica, dovuta all’arrivo dei turisti. Aldilà dei provvedimenti emergenziali è necessario attivare da subito le cabine di regia fra tutti i soggetti interessati per gestire al meglio, nel rispetto delle priorità di legge, le risorse disponibili” ha indicato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Detto dell’emergenza idrica, che sta generandosi in Sicilia, il report settimanale dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche parte dalla Sardegna, dove la crisi d’acqua non si attenua: i bacini sono al 50% del riempimento; rispetto al 2023 mancano 440 milioni di metri cubi ed il deficit rispetto alla media degli ultimi 14 anni è del 32% circa. Drammatica è la condizione degli invasi nell’Alto Cixerri, dove trattengono soltanto il 10,33% della capacità, seguiti dal serbatoio Maccheronis al 16,94% e da quelli dell’Ogliastra a poco più del 28%. In Basilicata, gli invasi contengono il 40% d’acqua in meno rispetto all’anno scorso; in Puglia il deficit sale addirittura al 44%.
In Campania, il fiume Volturno, specialmente nelle sezioni a monte, presenta livelli nettamente inferiori alle medie degli anni passati; ancora peggiore è la condizione del Garigliano il cui deficit sul 2023 si quantifica in 65 centimetri. In Abruzzo, a Gennaio, le piogge si sono concentrate principalmente lungo la fascia collinare litoranea (provincia di Chieti: +40%), lasciando a secco i monti Aquilani e la Marsica (-41%).
Nella diga di Penne rimangono solamente 1.250.000 metri cubi d’acqua, mentre sui rilievi la neve è presente soltanto alle quote più alte e sui versanti in ombra dei massicci della Maiella e del Gran Sasso, lasciando desolatamente brulli i restanti territori montani. Sul Lazio, le piogge di inizio d’anno sono state minime: sulla Capitale, dal primo di Gennaio ad oggi, sono caduti solo 21 millimetri mentre, negli scorsi 18 anni, la media del mese si aggirava sui settantasei millimetri: attualmente, quindi, il deficit è di oltre il 72% e la temperatura media è stata superiore di 2 gradi e mezzo al consueto. Il fiume Tevere, nonostante un aumento nel tratto romano, registra una portata pressoché dimezzata rispetto alla media del periodo; calano anche l’Aniene e, seppur di poco, il Velino nel Reatino ed il Liri in Ciociaria, mentre resta stabile la Fiora nella Tuscia.
Anche in Umbria le piogge sono finora scarse nel 2024 (circa trenta millimetri) e stanno condizionando lo stato dei corpi idrici superficiali: oltre al lago Trasimeno, in sofferenza idrica da oltre un anno (il livello idrometrico continua a segnare -cm 138 contro una media mensile di -cm. 57), arrancano anche i bacini fluviali con gli alvei di Nera, Topino, Paglia, Chiascio, che stanno peggio dell’anno scorso.
Nelle Marche contrazioni minime si registrano nei livelli dei fiumi Potenza, Esino e Sentino, mentre quelli di Tronto e Nera registrano una sostanziale invarianza; confortano i volumi trattenuti dalle dighe (46,52 milioni di metri cubi d’acqua), perché rimangono superiori agli anni passati. Le portate dei fiumi della Toscana sono tutte ampiamente sotto la media degli scorsi 20 anni: Serchio al 34%; Sieve al 31%; Arno al 36%; Ombrone al 14%. In Liguria non c’è praticamente neve ed i livelli dei fiumi stanno rapidamente calando, soprattutto quelli di Entella e Magra.
In Emilia-Romagna è esemplare la rapidità, con cui la Secchia è scivolata al di sotto della portata minima storica: attualmente nel tratto modenese, il fiume, già osservato speciale per i rischi alluvionali, ristagna a mc/s 0,46 di portata, cioè quasi due metri cubi al secondo in meno, rispetto al record finora minimo (mc/s 2,32). Tutti i fiumi della regione sono in secca con deficit maggiori nei bacini centro-orientali (Savio al 5,95% della portata media!) rispetto a quelli più occidentali (portata della Trebbia praticamente dimezzata rispetto al consueto del periodo); se in altitudine manca la neve, sono i territori romagnoli a registrare i maggiori scarti negativi in termini di precipitazioni nei mesi autunno-invernali: sulle pianure tra Conca e Lamone a Sud della foce del Reno, da Ottobre ad oggi, sono caduti solamente duecento millimetri circa di pioggia (fonte: ARPAE).
In Veneto, le precipitazioni di Gennaio sono state  superiori del 40% alla media con il maggiore surplus registrato sui bacini dei fiumi Lemene (+78%) e Sile (+73%), nonché sulla pianura tra Livenza e Piave (+68%); nonostante la terza decade eccezionalmente calda (+4,5° sulla media) e la quasi assenza di nevicate nella seconda metà del mese, lo spessore nevoso è basso, ma nella norma. I livelli di falda, fatta eccezione per l’alta pianura veronese, dove persiste un deficit significativo, risultano nella media. Per quanto riguarda le portate dei fiumi, sono in calo quelle di Adige, Livenza, Muson dei Sassi, Brenta e Bacchiglione; pressoché invariato il Piave ed in crescita il Cordevole (fonte: ARPAV).
In Lombardia il fiume Adda continua a calare, pur mantenendo una portata ben superiore allo scorso biennio; le riserve idriche, nonostante gli abbondanti volumi d’acqua immagazzinati dai laghi, sono inferiori del 14,2% alla media del periodo, a causa del 35% di neve che manca in quota. In Piemonte, il mese appena trascorso è stato secco (-25% di pioggia) specialmente sui bacini settentrionali dei fiumi Toce (-51%), Ticino (-59%), Orco (-44%) e Sesia (-41%), che a fine Gennaio risultava quella maggiormente in crisi insieme al Tanaro, la cui portata continua ad abbassarsi ed attualmente vede scorrere oltre il 70% d’acqua in meno rispetto alla media; calano Varaita e Stura di Demonte (fonte: ARPA Piemonte).
La neve è ovunque poca (indice Snow Water Equivalent: -35%), ma è particolarmente scarsa sul Piemonte Meridionale (indice SWE: -86%). Stante l’attuale congiuntura idrica, anche il fiume Po subisce un ulteriore arretramento, che lo allontana sempre più da una condizione di normalità: a Boretto, la portata scende addirittura al di sotto dei minimi storici mentre verso il delta, a Pontelagoscuro, il deficit si attesta “solo” al 37% circa. In Valle d’Aosta, nei bacini della bassa valle, l’indice SWE è ai minimi storici, mentre nell’alta valle e nelle valli di Rhemes, Valsavarenche e Valgrisenche è nella norma; tra fine Gennaio ed inizio Febbraio, però, il manto nevoso è andato assottigliandosi, complici l’assenza di precipitazioni e temperature davvero anomale: ad Aosta si sono sfiorati i ventiquattro gradi di massima e temperature superiori ai venti gradi si sono avvertite in molte altre zone della regione. Calano i livelli della Dora Baltea mentre restano costanti i deflussi del torrente Lys (Fonte: Centro Funzionale Regionale Valle D’Aosta).
Infine, nonostante un progressivo abbassamento dei livelli lacustri, ad eccezione di quelli del Benaco, la risorsa idrica contenuta negli invasi del Nord Italia resta abbondante: solamente il lago d’Iseo ha un livello più basso rispetto alla quota normale di questo periodo (-cm.35).

 

DI FRONTE ALLA CRISI CLIMATICA SI ATTIVA LA RESILIENZA DEI TERRITORI

DAL FRIULI VENEZIA GIULIA: STOP AL SERVIZIO IRRIGUO PER I GIARDINI E INCENTIVI PER PICCOLI SERBATOI DOMESTICI

Nel tempo della crisi climatica, innaffiare orti e giardini delle aree residenziali  richiede così tanta acqua da causare talvolta problemi al funzionamento degli impianti di pompaggio con ripercussioni negative sulle necessità delle campagne.
Un segnale arriva da Udine, dove il Consorzio di bonifica Pianura Friulana ha deciso lo stop alle nuove forniture di servizio irriguo per le utenze domestiche, tutelando così le necessità delle aziende rurali; la decisione, nel quadro di scelte per l’adattamento alla crisi climatica, interessa anche i futuri progetti di trasformazione irrigua e quelli in fase di predisposizione, finanziati da Stato o Regione.
“Considerata la frequenza, con cui si manifestano periodi siccitosi, anche prolungati e la conseguente scarsità di risorsa idrica – ha spiegato la Presidente dell’ente consortile, Rosanna Clocchiatti - la priorità deve andare alle imprese professionali, per le quali la produzione agricola rappresenta la principale, se non l’unica fonte di reddito.”
Contestualmente prosegue la collaborazione con le Amministrazioni Comunali per incentivare interventi finalizzati alla raccolta delle acque meteoriche e “bianche”, attraverso la creazione di piccoli serbatoi domestici a beneficio di orti e giardini. A tal fine, proprio la Regione Friuli Venezia Giulia ha recentemente approvato una norma, che istituisce una nuova linea di contributi per l’installazione di sistemi per il recupero ed il riutilizzo delle acque piovane ad uso irriguo e domestico.
“L’esempio del Friuli Venezia Giulia avvalora l’approccio del Piano Laghetti, proposto da ANBI e Coldiretti e che prevede, lungo l’intera Penisola, la realizzazione di 6.000 invasi aziendali accanto a 4.000 consortili; non solo: saranno multifunzionali ed in sintonia con l’ambiente, perchè ormai sono molti gli interessi, che gravano sulla risorsa idrica, senza dimenticare, però, che è l’irrigazione a produrre cibo” ha sottolineato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Sono diverse le azioni, che i Consorzi di bonifica ed irrigazione stanno perseguendo in tutta Italia per il risparmio idrico e così il “Pianura Friulana” sta attuando un programma di interventi per la trasformazione dei sistemi irrigui da “scorrimento” a “pressione”, finanziati dalla Regione Fvg, dal Ministero Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste e dal Ministero Infrastrutture e Trasporti; nella stessa ottica il Consorzio di bonifica ha in corso una sperimentazione quadriennale per accertare il Deflusso Minimo Vitale alla presa di Ospitaletto sul fiume Tagliamento.
“Quanto deciso in Friuli Venezia Giulia è un ulteriore esempio della complessità di scelte resilienti, ma anche dell’indispensabile cultura della prevenzione complementare all’azione di protezione civile, di cui l’Italia è eccellente esempio; recenti report hanno testimoniato come gli interventi affidati ai Consorzi di bonifica ed irrigazione siano in linea con i cronoprogrammi previsti dai finanziamenti.  Per contrastare le conseguenze della crisi climatica è necessario, però, sviluppare azioni di adattamento anche nelle pratiche quotidiane perché, come recita un proverbio africano, il vento non spezza l’albero, che si piega” ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.

EMILIA ROMAGNA: STIMATO IL VALORE ECOSISTEMICO DELL’IRRIGAZIONE CONTRO IL CUNEO SALINO NEL DELTA PO

Il contrasto all’ingressione delle acque dal mar Adriatico nel fiume Po passa anche attraverso lo studio di progetti capaci di offrire rilasci d’acqua dolce per infiltrazione, capaci di opporsi ai processi di salinizzazione della falda e del suolo: in tal senso Gestfalda (gli studi condotti dal centro di ricerca Acqua Campus , in collaborazione con il Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara e l’Università di Bologna) si è concluso positivamente, pervenendo ad un modello concettuale, che definisce le potenzialità di quelle aree umide, che contribuiscono al contrasto della risalita del cuneo salino, grazie alla soprastante lente d’acqua dolce da esse alimentata.
Finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 di Regione Emilia-Romagna con l’obbiettivo generale di fornire strumenti conoscitivi ed operativi a consorzi di bonifica ed aziende agricole nella zona costiera, “Gestfalda” ha stimato il valore del servizio ecosistemico, svolto dalla rete consortile di scolo attraverso la consegna delle acque in aree critiche, quali il Delta del Po, in provincia di Ferrara.
Inoltre, grazie all’implementazione dei dati afferenti al sistema irriguo Irriframe, è stato possibile ottenere un modello, che consente il calcolo dell’ulteriore apporto irriguo, necessario al dilavamento di quelle concentrazioni di sali fortemente dannose e che potrà essere effettuato per qualsiasi tipologia di coltura; in più, l’implementazione di “Irriframe” ha consentito un esatto calcolo dei fabbisogni idrici della coltura di riso.
Oltre a definire nuove soluzioni per il contrasto al cuneo salino ed alla salinizzazione dei suoli, il progetto Gestfalda ha stimato i servizi ecosistemici forniti dall’attività irrigua: in particolare, nel caso di studio sotteso al canale di gronda Bosco Eliceo dell’ente consortile di Ferrara, è stato stimato un beneficio di oltre un milione e mezzo di euro all’anno.

VENETO: SCAMBIO INTERNAZIONALE DI CONOSCENZE E BUONE PRATICHE

Il Consorzio di bonifica Veneto Orientale ha ospitato, nella propria sede a San Donà di Piave nel veneziano, una delegazione di tecnici ed alti funzionari della Direzione Generale delle Opere Idrauliche DSI, organismo del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali di Turchia, impegnati in una missione volta a studiare buone pratiche di gestione della risorsa idrica; al centro dello scambio i temi legati al cambiamento climatico, che sempre più affligge le coste mediterranee e che sono al centro dell’agenda dell’ente consortile e dell’associazione Deltamed.
Successivamente, i tecnici consortili hanno illustrato le caratteristiche del comprensorio e le attività quotidiane, svolte dalle maestranze.
La giornata è quindi proseguita con la visita all’impianto idrovoro del Termine ed al sostegno irriguo di Brian, dove gli ospiti hanno potuto verificare l’importanza del “sistema Brian” nell’ambito della gestione sostenibile della risorsa idrica, con particolare attenzione alla pratica irrigua.

PUGLIA: LAVORI SU IMPIANTO IDROVORO

Il Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) ha iniziato i lavori presso l’impianto idrovoro di Ciccallento, in agro di San Marco in Lamis, finanziati nell’ambito del Patto per la Puglia FSC 2014-2020 “Infrastrutture per la risorsa idrica”.
Gli interventi prevedono la demolizione e ricostruzione dell’intero edificio, l’installazione di un nuovo gruppo elettrogeno, un quadro per comando pompe, un quadro per l’automazione ed il telecontrollo dell’idrovora.

TOSCANA: LAVORI SU PESCIOLA ED ELSA

Il Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze) è al lavoro a Castelfiorentino: escavatori in azione sul fiume Elsa in pieno centro e sono stati appena conclusi 2 altri importanti interventi sul torrente Pesciola, uno dei principali affluenti dell’Elsa appena a monte del centro abitato del capoluogo.
Sul Pesciola il primo intervento è servito a ripristinare il muro di contenimento della sponda sinistra del torrente che risultava ormai deteriorato dal tempo e da eventi di piena; un secondo intervento ha visto la realizzazione di una scogliera lungo la sponda sinistra del torrente per la sistemazione di un’erosione pronunciata. Ora i mezzi consortili sono invece in azione sul fiume Elsa per il ricentramento dell’alveo.

LAZIO: BENNE IN AZIONE

Escavatori in opera nel comprensorio del Consorzio di bonifica Lazio Sud Ovest (con sede a Latina) su fossi, canali ed affluenti per proteggere il territorio.  Sono stati recentemente ultimati gli interventi di trinciatura della vegetazione, profilatura delle sponde e riescavo dell’alveo sul fosso Bottagone nel comune di Cisterna di Latina, sul fosso Lentrisco nel comune di San Felice Circeo e sul fosso Fontana delle Rose nel comune di Sabaudia.
Anche Terracina, con il fosso Mortacino, è stata interessata dalle attività di trinciatura sulle sponde. Analoghi interventi di manutenzione sono stati eseguiti sul canale Sant’Antonio nel comune di Monte San Biagio e sul canale Sant’Andrea nel comune di Fondi, dove sono state ultimate le attività di trinciatura sulle sponde e lo sfalcio dell’alveo sui due collettori della centrale idrovora di Sant’Anastasia, uno dei 32 impianti dell’ente consortile, che drena una superficie di 296 ettari.
Queste attività sono essenziali per la difesa idraulica del territorio, in quanto consentono il corretto deflusso delle acque e preservano l’ambiente circostante.

LOMBARDIA: PARTE LA MANUTENZIONE STAGIONALE DEI CANALI

In queste settimane entra nel vivo la stagione della manutenzione invernale delle principali rogge gestite dal Consorzio di bonifica Oglio Mella (con sede a Brescia). Gli interventi annuali consentono di svolgere al meglio le 2 principali funzioni del reticolo consortile: il presidio di sicurezza idraulica del territorio e l’irrigazione. Per svolgere al meglio i lavori è necessario ogni anno mettere “in asciutta” i canali principali, in modo da consentire anche l’ingresso dei mezzi d’opera.
Come previsto dalla normativa regionale, nelle operazioni di svaso viene data particolare attenzione alla tutela della fauna ittica, presente nei corsi d’acqua. Il recupero dei pesci viene affidato a una ditta specializzata che, con l’intervento di operatori qualificati e mezzi di trasporto, dotati di vasche con aeratore, li trasferisce in altri tratti sotto la vigilanza del Nucleo Ittico Venatorio della Polizia Provinciale. I numeri dell’operazione danno conto dell’impegno nella tutela della fauna acquatica: mediamente per ogni roggia principale si contano fino a due tonnellate di specie ittiche, messe in salvo.
Si tratta di centinaia di cavedani, persici, gobioni e scardole, che rappresentano i pesci più comuni nei corsi d’acqua della pianura bresciana, ma anche decine di barbi, tinche, carpe, pighi e savette, che testimoniano la varietà ittica di questi ambienti, censita puntualmente nei verbali di recupero, redatti da un agronomo appositamente incaricato.
I pesci siluro catturati vengono invece soppressi e smaltiti secondo le indicazioni del Piano regionale di contenimento, contribuendo così a limitare i danni arrecati da questa specie invasiva e predatrice, che in pochi decenni ha colonizzato le acque lombarde.

TOSCANA: A FIERAGRICOLA IL CB2 ANNUNCIA L’AMPLIAMENTO DELLE RETI IRRIGUE

In occasione degli eventi ANBI in Fieragricola a Verona, il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) ha annunciato l’imminente messa in funzione della rete irrigua nel comune di Castiglion Fiorentino, mentre sono in fase di gara, i lavori per la realizzazione, nel comune di Foiano della Chiana, della prima tranche di condotte deputate a trasportare l’acqua dalla diga di Montedoglio ad un sempre maggiore numero di imprese agricole.
L’adozione di sistemi tecnologicamente innovativi permette un sensibile risparmio della risorsa: i dati elaborati su alcuni progetti di  irrigazione di precisione, da parte di ANBI, raccontano di un percorso “green”, grazie al quale l’agricoltura ha ridotto fino al 38% le richieste idriche, mettendo a disposizione una maggiore quantità di acqua per altri utilizzi e per l’ambiente.

VENETO: INCONTRO IN FIERA

Nel contesto di FierAgricola 2024 il Consorzio di bonifica Veronese (con sede nel capoluogo scaligero) ha tenuto un incontro per le scuole, nello stand gestito con ANBI, dal titolo “Consorzi di bonifica: tutela del territorio e salvaguardia delle valenze ambientali”.
Nel corso dell’evento, che ha coinvolto gli studenti della classe BT2 dell’ITS Academy Agroalimentare Veneto (sede di Buttapietra), si è parlato di gestione delle risorse idrica da parte dell’ente consortile ai fini della sicurezza idraulica e per l’irrigazione delle coltivazioni agricole; affrontati anche i temi delle strategie di contrasto al cambiamento climatico, nonchè della salvaguardia e valorizzazione del paesaggio della pianura veronese e delle sue valenze ambientali.
Sempre nel contesto di Fieragricola, l’ente consorziale ha presentato la nuova app, con cui saranno “a portata di cellulare” le informazioni più aggiornate, relative ai lavori in corso, al meteo ed agli aspetti amministrativi.

AGENDA

Il Presidente, Francesco Vincenzi ed il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverranno la mattina di lunedì 12 Febbraio p.v.  all’evento ”Da botte Reno a Crevenzosa”, organizzato dal Consorzio d 2° grado Canale Emiliano Romagnolo in occasione dell’inaugurazione dell’opera per il miglioramento dell’efficienza del primo tratto del canale C.E.R.; la cerimonia avrà luogo nell’impianto Crevenzosa a Galliera, nel bolognese. Vincenzi interverrà, inoltre, nella mattinata di mercoledì 14 Febbraio p.v. all’evento inaugurale del cantiere per il completamento dello scolmatore Fiumarello; la cerimonia, organizzata dal Consorzio di bonifica Volturno, si terrà presso il Centro di Educazione e Documentazione Ambientale Pio La Torre, in località Ferrandelle di Santa Maria La Fossa, nel casertano.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
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