AD UN MESE DALL’ALLUVIONE IL GRIDO DELLA BONIFICA: DA SOLI NON CE LA POSSIAMO FARE!
ANBI: IN ROMAGNA È GIA’ CORSA CONTRO IL TEMPO
In Romagna è urgente il ripristino delle funzionalità della rete scolante e delle apparecchiature elettromeccaniche.
“Non intervenire velocemente significa aumentare il rischio idraulico per quel territorio, anche solo per le piogge, che potrebbero cadere sul reticolo di bonifica, travolto dalle rotte fluviali” ha segnalato il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi.
“Questi interventi, il cui costo è stimato in centinaia di milioni di euro, non possono essere finanziati con risorse proprie dei Consorzi di bonifica, i cui introiti sono commisurati solo sull’ordinaria manutenzione – ha precisato il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano.
“Occorrono stanziamenti urgenti di risorse e serve un intervento normativo di accelerazione degli iter procedurali per l’affidamento dei lavori. In questo riproponiamo la necessità della nomina di un Commissario ad hoc” ha chiosato Vincenzi.
Nei 25.000 ettari gestiti dal Consorzio di bonifica Romagna Occidentale i canali, che richiedono intervento, hanno uno sviluppo lineare di 450 chilometri; danneggiati anche 9 impianti idrovori, 4 centrali di pompaggio irrigue ed un importantissimo impianto di regimazione idraulica. Altri impianti sono tuttora fuori servizio per i danni subiti dalle cabine di trasformazione, dai quadri e motori elettrici; altri ancora sono solo parzialmente funzionanti per danni alle tubazioni di scarico ed agli sgrigliatori. La fuoriuscita tumultuosa d’acqua limacciosa dai fiumi ha provocato diffusi danni alla rete di bonifica, quali rotte arginali, fontanazzi, erosioni, interrimenti. In alcuni casi, al fine di accelerare il deflusso dalle aree allagate, si è provveduto ad effettuare aperture controllate negli argini dei canali per favorire l’immissione dell’acqua in alveo e l’allontanamento dal territorio. Gli interventi più urgenti sono ora il risezionamento e l’espurgo dei corsi d’acqua, il contenimento di frane e la ricostruzione di rotte arginali su circa cento chilometri di canali.
Il Presidente Consorzio di bonifica Romagna Occidentale, Antonio Vincenzi, ha concluso: “Finora siamo intervenuti con opere d’urgenza, atte a prevenire il rischio di ulteriori rotture ed esondazioni anche con eventi atmosferici di modesta entità. Adesso bisogna realizzare le opere definitive nel più breve tempo possibile per scongiurare situazioni di immanente rischio idraulico e per poter soddisfare le richieste di approvvigionamento irriguo, che già stanno pervenendo da numerose aziende agricole.”
Ad essere danneggiati dai vasti allagamenti nel comprensorio del Consorzio di bonifica Romagna Occidentale sono stati 9 impianti idrovori (Sabbadina nel comune di Conselice; Brignani e Fossa Raulla nel comune di Lugo; Tratturo, Secchezzo, Ballirana, Taglio Corelli, Dane, Molinazza nel comune di Alfonsine), 4 centrali di pompaggio irrigue (Selice nel comune di Argenta; Tarabina nel comune di Conselice; Santerno-Senio 1 nel comune di Lugo; Santerno-Senio 3 nel comune di Castel Bolognese), 2 gruppi di pompaggio irrigui (Cer - Canale dei Mulini e Fossatone di San Bernardino nel comune di Lugo), un importantissimo impianto di regimazione idraulica (Ponte Chiavica nel comune di Ravenna).
LIGURIA: ANCHE DALLA LIGURIA IN AIUTO ALLA ROMAGNA ALLUVIONATA
Per sostenere la Romagna alluvionata, anche il Consorzio di bonifica Canale Lunense (con sede a Sarzana, in provincia di La Spezia) ha inviato propri dipendenti ed una grande idrovora mobile, solitamente usata nella piana di Marinella, per collaborare con il coordinamento ANBI al fianco della Protezione Civile e dei volontari.
Il “Canale Lunense” ha fatto parte di una squadra composta da Consorzi di bonifica, capaci di fornire, in tempi brevi, aiuti tecnici ed umani, arrivati prima dall’Emilia Romagna e poi da molte regioni d’Italia. Le capacità operative ed il parco mezzi consorziali si sono dimostrate indispensabili anche per le emergenze scattate in Romagna.
Il lavoro svolto in Romagna dal “Canale Lunense”, intervenuto insieme alle altre realtà consortili nazionali, è stato apprezzato e ha ricevuto un caloroso ringraziamento dalla popolazione come quello di una bimba, Dalida, che ha donato il disegno di un grande arcobaleno: “Grazie di tutto” si legge sul foglio.
OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
L’ITALIA E L’ACQUA: NONOSTANTE LE EMERGENZE RIMANE UN PAESE CICALA
VINCENZI: “GIA’ DIMENTICATE LE LEZIONI DI ROMAGNA E PIEMONTE FACCE OPPOSTE DI UNO STESSO PROBLEMA CHIAMATO GESTIONE IDRAULICA DEL TERRITORIO”
E’ la pianura ferrarese l’immagine dell’instabilità climatica, contro cui l’Italia deve attrezzarsi: sono bastate infatti solo poche settimane per passare da emblema di un Paese a rischio desertificazione (intrusione salina, agricoltura in sofferenza, territori assetati) a registrare ora il record di precipitazioni da 60 anni a questa parte (dallo scorso 1° Ottobre sono caduti mm. 620,4 di pioggia, ma ben mm. 300 solo a Maggio)!
“In meno di un mese e mezzo – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - l’aspetto idrologico dell’Italia ha subito una radicale mutazione: se fino alla fine di Aprile si parlava di invasi vuoti, fiumi a secco e territori inariditi, oggi si parla di piogge record e bacini da svuotare.”
“La sconcertante realtà è proprio questa, a dimostrazione di come la lezione sia difficile da assumere a cultura del Paese: al termine di una fase pluviometricamente copiosa e purtroppo foriera anche di gravi conseguenze materiali ed umane, ampie zone del territorio torneranno a rischio siccità, impossibilitate a capitalizzare il surplus di risorsa idrica, di cui stanno beneficiando – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Passano i secoli, ma la morale della favola sulla cicala e la formica ci resta sconosciuta!”
Il report settimanale dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche continua a segnalare come il permanere dell’incertezza atmosferica sulla Penisola provochi il succedersi di fenomeni estremi, causa di disagi e danni al Paese. Negli scorsi 7 giorni, “bombe d’acqua” ed allagamenti hanno interessato: Torino, dove sono caduti 60 millimetri di pioggia in un’ora (nelle 5 ore successive sono diventati mm.100); Sezze, in provincia di Latina, dove un nubifragio (caduti mm.106) ha inondato la città, mentre a Roma gli oramai consueti temporali pomeridiani si manifestano in maniera progressivamente più violenta, rovesciando sulle strade fino a 80 millimetri di pioggia in 4 ore e provocando enormi disagi ad una città, che di certo non eccelle per resilienza agli eventi meteo; la provincia di Arezzo ed il Chianti, dove cumulate di pioggia, superiori ai cinquanta millimetri, sono state registrate in poche ore, mentre a Siena un nubifragio (mm.32,2) ha allagato la città; Catanzaro, dove le cumulate hanno rapidamente toccato i 53 millimetri.
Al Nord, i livelli dei grandi serbatoi naturali sono in rapida crescita, con il lago d’Iseo al 99,3% di riempimento ed il Maggiore al 96,2%; anche il Lario (83,5%), ma soprattutto il Benaco (80%) sono tornati dopo molti mesi in linea con le medie del periodo. In Valle d’Aosta la portata della Dora Baltea mantiene un “trend” positivo, grazie a copiose precipitazioni ed al progressivo scioglimento delle nevi in quota; anche il torrente Lys conserva abbondante acqua in alveo.
In Piemonte crescono le portate dei fiumi, che in larga parte si attestano su valori superiori alla media. In Lombardia continua a ridursi il deficit nelle riserve idriche: ad oggi, per tornare in media servirebbe il 15,6% d’acqua in più (dopo aver toccato anche il -60%). Sono costanti i livelli del fiume Adda come quelli di Serio e Mincio, mentre è in calo l’Oglio. In Liguria si segnala la crescita delle portate nei fiumi Magra ed Argentina, un’invarianza nell’Entella ed un lieve calo nella Vara.
In Veneto, a Boara Pisani, il fiume Adige risulta essere in calo e, se è vero che il livello del fiume è 10 centimetri superiore all’anno scorso, nel confronto con le annualità precedenti solo nel siccitosissimo 2017 si registrò un dato più basso. Diminuiscono le portate anche di Brenta e Bacchiglione, mentre crescono quelle di Piave e Livenza.
Sulla Regione, il mese di maggio è stato più piovoso della media (+52%) con punte del +143% sul bacino del Fissero-Tartaro-Canal Bianco (massimo assoluto dal ’94) e del 114% su quello del Po. Resta purtroppo critico lo stato delle acque sotterranee che, seppur in ripresa, registra livelli pari od inferiori ai minimi storici nel settore occidentale a causa dell’inerzia dell’acquifero; anche nell’alta pianura trevigiana i livelli della falda non si discostano molto dai valori minimi (fonte: Arpa Veneto).
In Emilia-Romagna aumentano in maniera consistente le portate dei fiumi appenninici, dove spiccano la portata della Secchia, che ora raggiunge i 66 metri cubi al secondo e la netta ripresa, dopo un lungo periodo di crisi idrica, della Trebbia che, nonostante il perdurare del deficit pluviometrico all’interno del suo bacino, dalla fine di Maggio riesce a mantenere portate superiori alle medie storiche del periodo.
Il fiume Po rimane sotto media nelle stazioni di rilevamento emiliane e lombarde, mentre a Nord conferma livelli più confortanti. In Toscana, nonostante le piogge continuino a ripetersi da giorni, le portate dei fiumi, rispetto agli exploit della settimana scorsa, risultano ridimensionate, pur rimanendo, nella maggior parte dei casi, superiori alla media degli anni più recenti.
Decrescono anche i fiumi delle Marche, ma gli invasi regionali sono ormai al colmo del riempimento con la conseguenza che i volumi eccedenti i limiti di regolazione verranno rilasciati a mare. In Umbria, il livello del lago Trasimeno cresce di 4 centimetri, ma resta assai lontano dal livello medio mensile. Un contenuto aumento dei volumi invasati (circa ottantmila metri cubi) viene registrato alla diga di Arezzo, mentre decrescono i livelli dei fiumi Tevere, Nera e Chiascio. Accomunati dalle stesse difficoltà di recupero idrico sono, nel Lazio, i laghi di Nemi, Albano e Sabatino (Bracciano) che, privi di immissari, dipendono strettamente dalla situazione di acque sotterranee compromesse, oltre che dai lunghi periodi di siccità ed anche dall’eccessiva antropizzazione dei territori.
A Roma, il Tevere si mantiene su una portata (mc/s 150 ca.) superiore alla media, così come i livelli di Aniene e Fiora; sulla Capitale, nell’anno in corso sono già caduti, soprattutto grazie agli apporti meteorici di Maggio e Giugno, all’incirca cinquecento millimetri di pioggia ovvero un quantitativo superiore alle precipitazioni cumulate nell’intera annata 2022 (mm. 459). In continuità con lo scorso anno, restano invece scarse le piogge sul litorale Nord delle province di Roma e Viterbo, mentre il fiume Liri, pur calando, nel frusinate si mantiene a livelli più alti rispetto al recente passato.
Anche in Abruzzo, il mese di maggio ha registrato abbondanti precipitazioni con cumulate fino a 200 millimetri nel Fucino e sulla costa teramana e pescarese; nel complesso, sulla provincia di Teramo il mese scorso è caduto il 342,2% in più della media mensile di Maggio ed anche nelle altre province il surplus di precipitazioni supera il 200% (fonte: Regione Abruzzo).
In Molise crescono i livelli del fiume Volturno, che proseguono anche in Campania per poi diminuire verso la foce; in quest’ultima regione cala anche la portata del Sele, mentre cresce quella del Garigliano. Infine, continua la stagione felice per le riserve idriche di Basilicata (+ 60 milioni di metri cubi rispetto all’anno scorso) e Puglia (circa sessantacinque milioni di metri cubi in più sul 2022).

LOMBARDIA: INAUGURATO NUOVO IMPIANTO IDROVORO
Un occhio all’irrigazione ed uno alla sicurezza idraulica del territorio: anche il nuovo impianto “Gambolo” del Consorzio di bonifica Garda Chiese (con sede a Mantova) mette insieme le 2 funzioni, cardini del sistema consortile: lungo il fiume Oglio, al confine tra le province di Mantova e Cremona, l’intervento vede la realizzazione di un impianto idrovoro, in grado di convogliare nell’alveo fluviale le acque di piena dell’omonimo canale di scolo.
Questo consente, quando i livelli raggiunti in alveo non permettano lo scarico “a gravità”, di mettere in sicurezza le aree lungo l’argine maestro con l’attivazione della pompa idrovora da 600 litri al secondo. L’impianto “Gambolo” di Carzaghetto, frazione di Canneto sull’Oglio, è diventato anche il perno di una rete irrigua a servizio di 720 ettari, grazie all’opera di sollevamento delle acque dal fiume con una portata massima di 580 litri al secondo.
La nuova derivazione dall’Oglio va così a integrare le disponibilità dei canali esistenti (Gambolo, vaso Canneta e scolo Malangola), gestiti dall’impianto di rilancio di Casalromano, il cui reticolo secondario è stato ricalibrato e adeguato. Grazie ad un finanziamento regionale di 1.600.000 euro è stato colto il duplice obiettivo di potenziare l’irrigazione in un comprensorio storicamente segnato da ridotte disponibilità d’acqua e, nel contempo, di ridurre il rischio idraulico di queste aree lungo la sponda sinistra dell’Oglio.
I lavori per il nuovo impianto idrovoro hanno riservato particolare attenzione al contesto paesaggistico dell’area, che fa parte del Parco regionale Oglio Sud, come ha evidenziato l’Assessore Agricoltura Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, presente alla cerimonia inaugurale.
TOSCANA: CANALE RIPORTATO IN SICUREZZA
Al via i lavori per riportare in sicurezza il canale Usciana, condotti dal Consorzio di bonifica 4 Basso Valdarno (con sede a Pisa): si tratta di interventi di manutenzione straordinaria, che interessano il tratto a valle di Ponte a Cappiano nel comune di Fucecchio.
Gli interventi, che ammontano a 200.000 euro, sono finanziati con fondi della Regione Toscana, che ha approvato il finanziamento di un primo stralcio d’interventi per risolvere le criticità causate dagli eventi meteo, che hanno colpito la zona nel Novembre 2019.
Nel dettaglio, il progetto prevede il taglio della vegetazione e la rimozione delle alberature instabili, il ripristino di banche franate sia attraverso la ricostruzione delle arginature che attraverso opere di protezione della sponda; previsto anche il ripristino dell’immissione di un fosso privato e del rio Palagina, entrambi attualmente colpiti da frane.
VENETO: MISURE DI EFFICIENTAMENTO IRRIGUO
Dopo le difficoltà derivanti dalla grave siccità, che ha colpito le campagne patavine (e non solo) la scorsa estate, il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) è alle prese con diversi interventi di adeguamento della propria rete idraulica per efficientare la distribuzione della risorsa idrica.
In questi giorni, l’ente consortile ha installato a Battaglia Terme un misuratore di portata sull’omonimo canale per mantenere monitorata la quota del canale in vista della stagione irrigua. Il sensore è collegato con un sifone consortile e permetterà di avere costantemente la situazione dei livelli idrici sotto controllo, permettendo di intervenire in caso di necessità.
In caso di portata inadeguata, l’ente consorziale sarà in grado di garantire comunque il servizio irriguo attraverso la posa tempestiva di elettropompe. Proprio sul canale Battaglia, nei giorni scorsi, il “Bacchiglione” aveva installato, nel comune di Maserà (limitrofo a Battaglia Terme), una motopompa d’emergenza in grado di sollevare fino a trecento litri al secondo.
LOMBARDIA: RISORSE IDRICHE PRIMI DATI CONFORTANTI
La commissione irrigua del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano), alla luce dei livelli raggiunti dai principali bacini lacuali e dell’andamento climatico, ha deciso un aumento della portata del canale Villoresi, incrementata di circa tre metricubi al secondo per andare incontro alle esigenze espresse dagli agricoltori e raggiungendo mc/s 32,5; l’orientamento è quello di aumentare tale portata in modo progressivo sulla base di eventuali necessità sopraggiunte.
E’ iniziato intanto anche l’aumento dei livelli dei Navigli: la portata del Naviglio Martesana è passata da mc/s 26 a mc/s 32. Tra Maggio e Giugno si sono inoltre concluse le attività di taglio della vegetazione sulle sponde dei Navigli, mentre sono in corso le operazioni di eradicazione delle piante acquatiche con l'utilizzo delle imbarcazioni consortili “Leonardo”.
LAZIO: CONTINUE ATTIVITA’ DELLA BONIFICA
Il Consorzio di bonifica Litorale Nord (con sede a Roma) continua il programma di attività con l'obbiettivo di garantire il corretto deflusso delle acque e la tutela dell'ambiente: sono stati così completati una serie di lavori di sfalcio della vegetazione spontanea lungo fossi e canali di competenza.
In particolare, le attività hanno riguardato alcuni canali nel perimetro del X Municipio e, sempre sul territorio del comune di Roma, nel perimetro del IX Municipio, dove il personale consortile ha provveduto ad interventi di manutenzione idraulica sul fosso Malafede e sul fosso Trigoria; stesse attività anche su corsi d’acqua nei comuni di Fiumicino (fosso Polidoro e fosso Mentuccia), Pomezia (fosso della Vaccareccia, fosso Rio Torto della Maggiona, fosso dell’Isolotto), Cerveteri (fosso del Marmo, fosso Montetosto Centocorvi), Montalto di Castro (canale Margherita, fosso Tafone), Tarquinia (fosso Rompicollo/Fornello; fosso Valfragida).
TOSCANA: CENTINAIA DI INTERVENTI PER SICUREZZA IDROGEOLOGICA
Sono partiti in tutta la provincia di Massa Carrara i lavori, che il Consorzio di bonifica Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) dedica ogni anno alle manutenzioni dei corsi d'acqua.
Gli interventi riguardano gli alvei più grandi come il Magra, il Carrione, il Frigido ed il connesso reticolo minore, tra affluenti collinari e canali in pianura, affidati dalla Regione Toscana.
Su tutti viene eseguita la manutenzione ordinaria: in generale, si tratta del contenimento della vegetazione infestante, ma anche interventi di ripresa sponde, rimozione di ostruzioni o alberi pericolanti. Dalla Lunigiana alla Costa Apuana sono centinaia i cantieri avviati per oltre due milioni e quattrocentomila euro, che provengono dal contributo di bonifica e che tornano sul territorio per la prevenzione dal rischio idrogeologico.
Tempi e modalità dei lavori sono calibrati dai tecnici consortili sui singoli territori: in Lunigiana si interviene principalmente in inverno e durante l'estate, mentre in pianura, dove la pendenza dei canali è minore e il deflusso è più lento, le manutenzioni si concentrano prima delle piogge stagionali e vengono ripetute 2 volte all'anno. Per tutti i lavori viene riservata la massima attenzione al rispetto dell'ambiente con interventi concordati con biologi ed esperti forestali per conciliare la sicurezza idrogeologica con la tutela degli ecosistemi fluviali.
Così in pianura vengono eseguite manutenzioni gentili con il mantenimento di fasce di vegetazione, che funge da riparo per le popolazioni di uccelli nidificanti, ma anche da ombreggiante per i pesci ed anfibi. Tagli selettivi sono effettuati anche nelle zone collinari e montane e nei greti dei corsi d'acqua maggiori, dove lo sviluppo degli arbusti viene contenuto prima delle nidificazioni o nei periodi successivi di fermo vegetativo.
Infine, sono stati appaltati i lavori di asporto dei sedimenti dal fondo della fossa Maestra; inizieranno non appena terminate le indagini finalizzate ad accertare l’assenza di ordigni bellici.
EMILIA ROMAGNA: A SCUOLA DI BONIFICA BILANCIO DI UN ANNO
A conclusione delle attività formative, educative e didattiche del Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) per l’anno scolastico 2022-2023, svolte in sinergia con ANBI Emilia-Romagna, 74 alunni provenienti dall’Istituto Comprensivo Montegranaro di Fermo, nelle Marche, hanno assistito ad una suggestiva performance multimediale presso il museo permanente, allestito alla Chiavica di Boretto; attraverso il racconto i giovanissimi hanno potuto apprendere il significato dell’attività di bonifica e le principali funzioni necessarie alla tutela dei comprensori gestiti e alla difesa delle comunità: dalla sicurezza idraulica, con l’attività di contrasto al dissesto idrogeologico, all’irrigazione necessaria per le coltivazioni del territorio all’insegna della sostenibilità e dell’efficientamento idrico.
Contattato dagli insegnanti marchigiani, rimasti positivamente colpiti dal ricco programma di attività raccontate attraverso diversi canali di comunicazione (dal sito dell’ente alle pagine social consortili), l’ente consorziale ha eccezionalmente esteso la possibilità di accogliere i giovani studenti di Fermo in un’ottica di interscambio extraterritoriale, che potesse avvicinare i territori dell’Emilia e delle Marche in una sorta di “gemellaggio” tra Bonifiche.
È il felice epilogo di un anno scolastico in cui, con la fine della pandemia, è stato possibile effettuare una ripresa a pieno regime di tutti i progetti formativi imbastiti dall’ “Emilia Centrale”, che ha allestito un’offerta sempre più diversificata nelle attività, in grado di coinvolgere oltre duemilatrecentocinquanta ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado della regione (e oltre): dalle visite agli impianti consortili ai progetti per promuovere una cultura della sostenibilità in modo coinvolgente e innovativo; dalle visite all’orto botanico dell’impianto consortile di San Siro a San Benedetto Po e del nodo idraulico di Mondine a Moglia alla creazione dell’Officina Etica ambientale per le prime classi della primaria; ancora uscite sul territorio, spettacoli, conferenze.
Si è già al lavoro per l’anno scolastico 2023-2024 con un nuovo progetto dal titolo “Il viaggio delle acque, dal crinale al Po”, piccolo atelier geostorico rivolto alle classi della scuola primaria a partire dalla terza e che avrà, come obbiettivi, la conoscenza del territorio attraverso l’approfondimento sia storico che geografico, la riflessione sulle modalità di regolamentazione delle acque di superficie da parte dei Consorzi di bonifica, il rispetto per l’ambiente con cenni al “climate change” ed all’Agenda 2030.
LOMBARDIA: “TERRA CHIAMA TERRA”
Si è tenuta la 4^ edizione di Voghera Fotografia, festival nazionale dedicato alla fotografia d’autore organizzato e promosso da Spazio 53. La manifestazione 2023 aveva come titolo “TERRA CHIAMA TERRA. Bellezza, fragilità e risorse del Pianeta” e poneva l’accento sui cambiamenti climatici per far riflettere sulla bellezza, la fragilità e le risorse del nostro pianeta; in esposizione 13 progetti fotografici con oltre duecento immagini ad opera di grandi autori della fotografia italiana e internazionale.
Completavano il racconto 4 esposizioni con fotografie provenienti da Oasis Photo Contest, World Water Day Photo Contest, FIAF - Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, ANBI Lombardia. Per Voghera Fotografia 2023, ANBI Lombardia ha esposto una serie di immagini dei grandi impianti idraulici ed irrigui, fotografati da Gabriele Basilico e di monumenti iconici ed identitari, raccontati da Mimmo Jodice, tratte dalle campagne fotografiche dei progetti "OsservaTeR" e "Civiltà dell’acqua in Lombardia" per la conoscenza e la rappresentazione del territorio rurale e del paesaggio agrario della pianura.
Ricco è stato anche il palinsesto delle iniziative collaterali con talk, presentazione di libri, visite guidate e incontri con gli autori.
VENETO: CLASSE IN VISITA
Far conoscere agli alunni delle scuole primarie del Veneto il mondo della bonifica, a partire dal canale vicino a casa: è questo l’obbiettivo principale del progetto didattico “Il mio amico canale”, che ha coinvolto la classe seconda della scuola primaria di Campretto, nel comune di San Martino di Lupari.
Il progetto didattico prevede anche una visita all’oasi naturalistica “Ae Vae”, dove gli alunni sono stati accompagnati dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre) alla scoperta degli alberi in quest’area naturalistica, gestita dall’associazione di volontariato “Uniti per Campretto”.
Il progetto è promosso da ANBI Veneto nell’ambito del programma “Acqua Ambiente e Territorio. Bonifica è Sostenibilità” ed è sostenuto da Regione Veneto e USR per il Veneto.
Sono 22 le classi di scuola primaria coinvolte. Grande interesse ha suscitato la presenza di un mezzo meccanico, utilizzato dall’ente consortile per gli interventi di manutenzione lungo i corsi d’acqua; accompagnati da un operatore, gli alunni sono potuti salire all’interno della cabina di comando ed apprendere la funzione della macchina operatrice.
AGENDA
La prossima sarà una settimana ricca di impegni istituzionali: il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, sarà nel pomeriggio di martedì 20 Giugno p.v. ad un’iniziativa sullo stato delle infrastrutture irrigue del Consorzio di bonifica Sicilia Occidentale, prevista presso la diga di Trinità a Castelvetrano; il pomeriggio di mercoledì 21 Giugno sarà, invece, in località Quadrelletto nel comune umbro di San Gemini, all’inaugurazione dell’invaso “C”, organizzata dal Consorzio di bonifica Tevere Nera; inoltre, venerdì 23 Giugno sarà a Bari per partecipare al Water Innovation Summit.
Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, sarà a Roma, giovedì 22 Giugno, per intervenire in mattinata alla presentazione dell’edizione ufficiale in italiano del Rapporto mondiale sullo sviluppo delle risorse idriche 2023 (WWDR2023) e del XIII Rapporto “Gli italiani e l’agricoltura”, organizzata da Fondazione Univerde.
Infine, a Roma la sede ANBI ospiterà, nella mattinata di martedì 20 Giugno, l’evento nazionale del progetto Medway Cap sul tema: “Strategie sostenibili e innovazioni tecnologiche per l’uso di risorse idriche non convenzionali”. |