OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
I DATI SEGNALANO UNA VERITA’ SCONCERTANTE: PIOGGIA E NEVE NON RIESCONO PIU’ A SANARE IL DEFICIT IDRICO DELL’ITALIA. PRECIPITAZIONI VIOLENTE, ALTE TEMPERATURE, CEMENTIFICAZIONE RIDUCONO L’INFILTRAZIONE NEL TERRENO METTENDO A RISCHIO ANCHE LE FALDE
IL CASO LAZIO: ROMA LEADER NEGLI EVENTI ESTREMI CERVETERI NELLA SICCITA’
“Come qualsiasi bilancio a lungo in deficit, anche quello idrologico è ormai pregiudicato ed il riequilibrio non può prescindere da importanti interventi esterni”: a fare il paragone è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, il cui Osservatorio Risorse Idriche certifica l’impossibilità di recupero con gli attuali apporti pluviali.
L’esempio più evidente sono i grandi laghi del Nord (la più grande riserva idrica del Paese), tutti sotto media e la cui percentuale di riempimento è perlopiù inferiore a quella del Gennaio 2022, che fu preludio ad una straordinaria stagione siccitosa, figlia dell’anno più caldo di sempre in Italia (Nord +1,37°; Centro +1,13°; Sud +1° rispetto alla media): lago Maggiore 18%; lago d’Iseo 20,7%; lago di Como 23,5%; lago di Garda 36,4%.
“E’ ormai acclarata la necessità di un urgente programma di interventi articolati quanto coordinati e multifunzionali, capaci di trattenere le acque, soprattutto di pioggia, per utilizzarle nei momenti di bisogno: dai laghetti alla bacinizzazione, dalle aree di espansione al riutilizzo di cave abbandonate – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – Questo va affiancato ad una costante ricerca nell’ottimizzazione irrigua, senza dimenticare l’efficientamento delle reti idriche, né le possibilità di utilizzo delle acque reflue.”
“Rilanciando un nostro slogan, vogliamo ricordare, ad un’opinione pubblica e ad una politica distratte, che il cibo è irriguo e che la qualità del made in Italy, ma anche la sovranità alimentare, dipendono dalla disponibilità d’acqua. Questo lo diciamo all’inizio di un’annata che, allo stato attuale, si annuncia idricamente più difficile del già complesso 2022, soprattutto in regioni settentrionali, fulcro dell’economia agroalimentare italiana” ha concluso il Presidente ANBI.
Nonostante le recenti piogge, il fiume Po ha portata dimezzata a Torino ed è ridotto, lungo tutto il percorso piemontese, a circa 1/3 della portata del 2021, mentre a Pontelagoscuro, nel ferrarese, manca all’appello circa il 30% della portata media ed il livello delle acque è largamente inferiore all’anno scorso (fonte: A.R.P.A.E.). In Piemonte, dove si è registrato un considerevole apporto pluviometrico in Dicembre, i fiumi restano sui livelli 2022 dopo aver toccato portate largamente deficitarie (Varaita:-76%) nelle scorse settimane (fonte: ARPA Piemonte). In Valle d’Aosta, la Dora Baltea ha una portata di circa ventiquattro metri cubi al secondo, largamente superiore alla media storica (mc/sec 5) a conferma di un già avviato scioglimento delle nevi, la cui permanenza al suolo è fortemente condizionata dalle temperature.
In Lombardia, dove il manto nevoso è del 43% inferiore alla media ed il fiume Adda permane al minimo dei recenti 6 anni (portata: mc./sec. 90), un dato è clamoroso: le riserve idriche sono inferiori del 45,2% alla media storica e sotto anche a quelle largamente deficitarie del 2022: -1,84% . Dicembre è stato generoso di piogge anche in Veneto: +35% con record sui bacini del Po (+90%) e del Fissero-Tartaro-Canal Bianco (+70%). Nonostante ciò, a fine Dicembre, il deficit pluviometrico superava ancora i novanta millimetri con ulteriori ritardi nella ricarica della falda (in gran parte ai minimi storici) e scarsità di risorsa idrica su buona parte dell’alta pianura, dove si sono registrati livelli inferiori ai minimi assoluti rilevati negli scorsi 20 anni. Secondo A.R.P.A. Veneto, occorrerebbero alcuni mesi di precipitazioni sopra la media per riequilibrare il bilancio idrico delle acque sotterranee!
Da Ottobre a Dicembre il deficit di precipitazioni nevose è stato del 20% sulle Dolomiti e del 10% sulle Alpi, mentre l’ultima decade di Dicembre ha registrato temperature di 4 gradi superiori alla media. In Liguria, precipitazioni violente, con esondazione del fiume Entella a Chiavari, si sono recentemente abbattute sui territori del Levante fino alla provincia di Genova (mm. 160 di pioggia sono stati registrati a Parana, nello spezzino e nella stazione di Chichero, nel genovese).
In Emilia-Romagna, la stessa perturbazione ha comportato un picco di portata per i fiumi nella fascia centrale ed occidentale della regione (Secchia, Enza, Taro, Trebbia), confermandone il regime torrentizio. In Toscana, l’ondata di maltempo ha colpito in modo violento la Lunigiana e la Lucchesìa (a Stazzema, mm.170 di pioggia nelle 24 ore); i corsi d’acqua, dopo i picchi dei giorni scorsi, stanno lentamente tornando alla normalità.
Nelle Marche, da Dicembre i livelli dei fiumi sono scesi in maniera evidente come i volumi trattenuti dalle dighe. In Umbria, i livelli del fiume Tevere sono superiori alla media del periodo, ma quelli del lago Trasimeno, nonostante i circa centotrenta millimetri di pioggia, caduti sulla regione, non riesce a tornare sopra il livello di criticità, in cui si trova da mesi. Nel Lazio, le recenti piogge hanno apportato benefici sia al Tevere che all’Aniene, mentre risultano decrescenti i livelli dei fiumi Liri e Sacco. Esemplare è la condizione di Roma, dove è piovuto il 43,6% della media, ma resta capitale nel “global warming” con 23 eventi estremi, verificati l’anno scorso (79 dal 2010). A Cerveteri, in tutto l’anno, sono caduti 250 millimetri di pioggia (-68% sulla media), pari a quanto accade nelle regioni aride di Nord Africa e Medio Oriente! (fonte: ARSIAL).
In Campania, le portate dei fiumi sono in media, ad eccezione del deficitario Garigliano. E’ inferiore, rispetto al 2022, il volume d’acqua, trattenuto negli invasi di Basilicata: -26 milioni di metri cubi; opposta è invece la condizione dei bacini pugliesi: circa dieci milioni di metri cubi d’acqua in più sul già ottimo 2022. Infine, nei bacini della Sardegna, la risorsa accumulata si attesta oggi su circa millenovantotto milioni di metri cubi, pari al 60,21% della capacità d’invaso; 12 mesi fa era 83,12%.

VENETO: REGIONE ANCORA IN DEFICIT IDRICO, SI PREANNUNCIA UN ALTRO ANNO MOLTO DIFFICILE
"La mancanza di precipitazioni significative e le alte temperature hanno ostacolato la ricostituzione delle riserve di risorsa idrica, costituite da falde e depositi nivali. In mancanza di precipitazioni significative tra Gennaio e Febbraio, la stagione irrigua partirà già in grave deficit idrico": il Centro Studi ANBI Veneto fotografa la situazione idrica regionale nel bollettino relativo al mese di dicembre e lancia l'allarme.
I primi 3 mesi dell’anno idrologico (Ottobre-Dicembre) si sono conclusi con un deficit di precipitazioni di oltre il 28% rispetto alla media del periodo (mm.236 mm contro i mm. 328 della media tra il 1994 e il 2021).
A soffrire sono soprattutto le falde, che in questo periodo dell’anno dovrebbero rimpinguarsi con le piogge autunnali e che invece sono ai minimi rispetto alle medie del periodo.
Il mese di dicembre ha segnato una piovosità appena superiore rispetto alla media, ma il dato non deve ingannare, perché fortemente condizionato da pochi episodi, che si sono concentrati nei primi 15 giorni del mese. Anche i depositi nivali, che avevano beneficiato delle nevicate dell’Immacolata, a fine mese erano già in scioglimento: nel bacino del fiume Piave, a fine anno, le nevi erano il 20% in meno rispetto al 18 Dicembre.
TOSCANA: GIORNATE DI ALLERTA METEO
Precipitazioni molto intense con cumulate di oltre sessanta millimetri di pioggia si sono registrate in poche ore nel pieno della notte, simili all’evento meteo del 15 Dicembre scorso, ma anche questa volta reticolo idraulico, opere e sistemazioni idrauliche hanno retto bene il colpo.
A Nord del comprensorio del Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze), gli affluenti del versante destro dell’Arno sono cresciuti rapidamente in altezza, superando spesso il secondo livello di guardia (almeno su Ombrone Pistoiese, Brana, Stella, Bisenzio) e così sono entrate in funzione quasi tutte le opere di difesa idraulica disseminate sul territorio fra Pistoia e Prato: cassa Lavacchione; cassa ed impianto idrovoro Senice-Quadrelli con tutte e 3 le pompe in azione; sistema di espansione dell’Ombrone a Castelletti, un’opera che dalla sua recente realizzazione ha già evitato più e più volte l’allagarsi della strada di collegamento tra Signa e Poggio a Caiano.
Collaudo in corso d’opera anche per la cassa La Gora sul torrente Marina a Calenzano, dove l’acqua ha esondato nell’area di laminazione, senza che si siano registrati danni al cantiere per i lavori di incremento della sicurezza idraulica del Torrente Marina e dell’intera Piana Fiorentina sottostante (investimento: €1.500.000,00). Tecnici ed operatori dell’ente consortile sono stati impegnati nei consueti controlli agli impianti e in ispezioni sui più delicati nodi idraulici del reticolo idrografico; spesso, infatti, il passaggio delle piene, anche se non determina criticità sul momento, lascia danni alle strutture arginali più sollecitate, ma soprattutto accumuli di residui vegetali flottanti da rimuovere all’imboccatura di griglie, tombini e paratoie.
ANBI - PNRR E LOTTA ALLE INFILTRAZIONI CRIMINALI: A MODENA FIRMATO PATTO PER TRASPARENZA TRA CONSORZIO DI BONIFICA BURANA E GUARDIA DI FINANZA
L’obbiettivo è chiarissimo: scongiurare qualsiasi possibilità di infiltrazione criminale, individuando le più idonee misure di protezione dell’economia legale.
E’ un’intesa importante, quella siglata a Modena dal Consorzio di bonifica Burana (con sede in città) e dal locale Comando Provinciale della Guardia di Finanza: con tale accordo, si rafforza il sistema di monitoraggio e di vigilanza sull'esecuzione di opere pubbliche, in modo da migliorare ulteriormente l'efficacia complessiva delle misure volte a prevenire, ricercare e contrastare le violazioni a danno dell'Unione Europea e dello Stato, con particolare attenzione a quanto riguarda la prevenzione, l'individuazione e la rettifica delle frodi, dei casi di corruzione, dei reati di natura finanziaria e della duplicazione dei finanziamenti.
Il Consorzio di bonifica è riuscito nei mesi recenti a qualificarsi come uno dei maggiori destinatari di fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dovrà misurarsi con opere, per un valore di circa duecento milioni di euro, da realizzarsi in tempi assai ristretti, dettati dal rigido cronoprogramma comunitario. Per questo, l’ente consortile necessita di un’intesa molto puntuale e pragmatica, che possa consentire un costante monitoraggio procedurale da parte della Guardia di Finanza.
Soddisfatto dei contenuti del nuovo Protocollo si è dichiarato Francesco Vincenzi, Presidente dell’ente consorziale firmatario e di ANBI: “ Questa intesa con la Guardia di Finanza di Modena costituisce un elemento deterrente verso potenziali infiltrazioni criminali, che potrebbero allungare i tempi di esecuzione di opere indispensabili.”
Gianluca Capecci, al vertice del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Modena, ha rimarcato: “Il Protocollo sottoscritto garantisce un periodico flusso informativo verso la Guardia di Finanza, quale forza di polizia specializzata nella tutela della spesa pubblica; consentirà inoltre di condurre analisi mirate e, quando necessario, attività di controllo. La finalità della collaborazione è quella di rafforzare i presidi di legalità e trasparenza a tutela del corretto impiego dei finanziamenti e, nel caso, contrastare tempestivamente eventuali condotte illecite, che possano incidere sulla regolare esecuzione delle opere.”
Infine, il Direttore Generale dell’ente consortile, Cinalberto Bertozzi, ha precisato: “Tutte le opere, che dovranno essere realizzate, hanno valore per decine di milioni di euro e saranno conseguentemente soggette ad una specifica procedura di bando con tempistiche molto stringenti, che dovranno essere rispettate pena la revoca dei finanziamenti. Sono numerosi gli interventi, che dovranno essere conclusi e rendicontati entro Marzo 2026. Da qui l’esigenza di procedere celermente e su binari certi per centrare gli obbiettivi prefissati.”
CAMPANIA: NUOVI INVESTIMENTI PER IRRIGAZIONE
Il Consorzio di bonifica Bacino Inferiore Volturno (con sede a Caserta) avvia un importante programma di investimenti, a valere sui fondi del Ministero Agricoltura, Sovranità Alimentare Foreste (M.A.S.A.F.) e su risorse del Ministero Infrastrutture Mobilità per complessivi 24.700.000 euro.
Si tratta di interventi tesi al risparmio della risorsa idrica, nonchè al miglioramento delle infrastrutture irrigue e che si aggiungono a quelli già in corso. Intanto è stato già appaltato il primo intervento alla diga Traversa di Ponte Annibale sul fiume Volturno, posta tra Capua e Bellona, finanziato per 1.500.000 euro, a valere sui fondi del Ministero Infrastrutture.
Il progetto è nato dopo un accurato studio sulla sicurezza idraulica e sismica dell’infrastruttura irrigua, importante anche per la produzione di energia idroelettrica. L’ente consortile ha avviato la pubblicazione del bando per i lavori di ristrutturazione dei nodi idraulici e dei sistemi di consegna all'utenza a servizio dell'area irrigua dell'agro aversano: altri 8.200.000 euro, a valere sui fondi del Piano Nazionale Ripresa Resilienza, amministrati dal M.A.S.A.F. .
Partiranno a ruota ulteriori interventi di ristrutturazione del sistema di adduzione delle aree irrigue a Nord del fiume Volturno per altri 7.400.000 euro (sempre a valere sui fondi P.N.R.R. a regia M.A.S.A.F.); per la ristrutturazione delle opere a servizio delle aree irrigue della valle del fiume Peccia, affluente di sinistra del fiume Garigliano, l’ente consorziale ha ottenuto un ulteriore finanziamento per 7.600.000 euro, a valere sui fondi ministeriali. A beneficiare degli interventi saranno le aziende agricole su un'area di oltre novemila ettari.
SARDEGNA: C.B. NORD SARDEGNA LEADER NELLA PROGETTAZIONE NAZIONALE: IN ARRIVO ALTRI 16MILIONI DI EURO
Primo, secondo e terzo posto per punteggio ad altrettanti progetti del Consorzio di bonifica Nord Sardegna (con sede ad Ozieri, in provincia di Sassari) nella graduatoria dei progetti esecutivi, infrastrutturali ed irrigui dell’allora Mi.P.A.A.F. (oggi Ministero Agricoltura Sovranità Alimentare e Foreste): un risultato di grande rilievo, che garantirà la finanziabilità dei progetti per un totale di 16 milioni di euro.
I progetti dichiarati ammissibili a finanziamento in tutta Italia sono 312 per un totale di € 3.128.995.999,21. Al primo posto con 38 punti si è classificato un progetto da 8.500.000 euro per “la manutenzione straordinaria e implementazione di un sistema di monitoraggio delle reti dei tre distretti irrigui del Consorzio: la Piana di Chilivani, di Perfugas e la bassa Valle del Coghinas”.
Secondo con 37 punti, uno per 2.950.000 euro, che consentiranno la manutenzione straordinaria al sistema di accumulo di tutti e 3 i distretti e con l’aiuto della tecnologia si avrà un controllo da remoto. Infine, si è classificato terzo, con 36 punti, un progetto da 4.500.000 euro per l’impermeabilizzazione e la messa in sicurezza del canale adduttore del distretto irriguo del piano di Perfugas.
Per l’ente consortile si tratta di una conferma, visto che recentemente si era classificato ancora al primo posto nella graduatoria del Centro-Sud e secondo a livello nazionale su 249 progetti presentati sul Piano Nazionale Ripresa Resilienza: in questo caso si tratta di 3.200.000 euro per un’opera di fondamentale importanza, cioè implementare il sistema di monitoraggio dei volumi irrigui consortili, degli usi illeciti e delle perdite idriche.
Il nuovo anno si preannuncia impegnativo per l’ente consortile sul fronte dei cantieri per un totale di circa quaranta milioni di euro; saranno avviate importanti opere, che miglioreranno infrastrutture vecchie di 50 anni, andando verso un utilizzo sempre più oculato della risorsa acqua. Sono importanti progetti, cui si aggiungono la messa in sicurezza ed il sovralzo degli argini del Coghinas per 16 milioni di euro in un territorio a forte rischio idraulico e che aspetta da tempo questo intervento.
Sempre quest’anno partiranno anche il servizio di piena e la pulizia dei canali e dei fiumi, per 1.700.000 euro e con altri 3.100.000 euro si procederà, sempre nell’ottica di un migliore controllo dei consumi e contro gli sprechi, alla sostituzione dei contatori.
CONSEGUENZA DELLA CRISI CLIMATICA
È ALLARME IN TOSCANA: NELL’ARNO INDIVIDUATO IL POLIGONO DEL GIAPPONE. LE TEMPERATURE ANOMALE RALLENTANO IL CONTRASTO ALLA PIANTA ALIENA CHE MINACCIA LA SICUREZZA IDROGEOLOGICA
Il campanello d’allarme era già scattato qualche anno fa, quando fu individuato, per la prima volta in Italia, il “poligono del Giappone”, nome comune della Reynoutria japonica, pianta infestante altamente invasiva. L’allarme è ora diventato un autentico pericolo, perché il poligono del Giappone ha fatto la sua comparsa nel fiume Arno a Subbiano ed in Casentino, diffondendosi in altri alvei delle province di Arezzo e di Firenze.
“Per ora si tratta di nuclei limitati – ha precisato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – ma ad essere minacciato, in una stagione già idrologicamente difficile, sono l’equilibrio ecologico e la sicurezza idraulica di uno dei più importanti corsi d’acqua italiani.”
Attualmente i rinvenimenti più significativi sono in affluenti di destra dell’Arno: il torrente Resco, il torrente Faella, il borro di Cerberesi, il borro di Riofi delle Cave, il borro di Sant’Antonio, il borro Montemarciano, il torrente Ciuffenna, il borro del Tasso.
“Nell’Alto Valdarno, la specie aliena ha ormai conquistato 25 chilometri di sponde, rese più instabili dalla presenza della pianta, che condiziona fortemente gli interventi di ordinaria manutenzione idraulica: aumentano infatti i tratti, su cui gli sfalci vengono sospesi e rimandati alla fine della stagione vegetativa della pianta, prolungata dalle temperature anomale, per provare a contenerne la propagazione” ha spiegato Francesco Lisi, Direttore Generale Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno.
Pur ricadendo nella lista IUCN delle 100 peggiori specie alloctone, nonché nella lista di piante aliene, stilata dall’Organizzazione Europea e Mediterranea per la Protezione delle Piante (EPPO) già nel 2004, il poligono del Giappone non è ancora stato inserito negli elenchi comunitari delle specie invasive.
“La mancanza di linee guida nazionali e regionali per il contrasto a questa specie infestante ci espone al pericolo di una sua continua espansione lungo il reticolo idrografico, creando notevoli problemi al corretto deflusso delle acque, con impatti pesanti sui costi di gestione idraulica e sulla conservazione degli ecosistemi fluviali. D’altronde, le esperienze maturate in altri Paesi europei confermano l’utilità di intervenire tempestivamente con un’adeguata strategia di contenimento” ha evidenziato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Nasce così la decisione dell’ente consortile Alto Valdarno di chiedere, in collaborazione con l’Unione dei Comuni del Pratomagno, un intervento urgente della Regione Toscana per definire le misure operative, necessarie a limitare la diffusione della pianta infestante.
“In attesa di indicazioni regionali, abbiamo applicato le soluzioni operative, già sperimentate in altri territori per evitare la diffusione della specie e chiediamo ai cittadini di essere nostri alleati in questa complessa battaglia: al proposito, abbiamo realizzato e diffuso un vademecum per il riconoscimento ed il corretto contrasto al poligono del Giappone; si tratta di regole ed attenzioni, che dovrebbero essere applicate anche negli spazi privati” conclude Serena Stefani, Presidente Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno.
PUGLIA: SI AMMODERNANO TRATTE IDRICHE
Il Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) ha avviato i lavori di ”ammodernamento tratte ammalorate dell’Adduttore Primario “Foggia-Candelaro”.
L’adduttore Foggia-Candelaro è una delle condotte, che costituiscono la rete ad anelli, che consente di veicolare la risorsa idrica in una vasta area del comprensorio consortile, situata tra i comuni di Torremaggiore (Nord), Foggia (Sud), Castelnuovo della Daunia (Ovest) e Manfredonia (Est). È stato realizzato a fine anni ’80 ed è in esercizio dagli anni ’90; il suo tracciato si sviluppa dalla torre piezometrica P3, sita a Foggia, fino ad arrivare alla vasca di accumulo S3, sita in località Monte Aquilone, in agro di Manfredonia.
L’intervento si è reso necessario per prevenire episodi di rotture che, anche a causa dell’estrema vicinanza agli insediamenti civili ed alle strade, potrebbero provocare gravi danni.
I lavori di progetto prevedono, in alcune tratte particolarmente critiche, la sostituzione e/o l’affiancamento delle condotte esistenti in CAP (Cemento Armato Precompresso) con omologhe condotte in acciaio; in tratte, dove la condotta risulta interclusa in proprietà private o comunque ad esse estremamente prossima, l’ammodernamento viene invece realizzato tramite la tecnica del “relining”.
EMILIA ROMAGNA: VIA A LAVORI EFFICIENTAMENTO POZZI CONSORTILI
Un risparmio idrico annuale del 10% nei consumi totali, equivalente ad un volume d’acqua di circa trentacinquemilaottocentosettanta metri cubi: è questa la quantità di risorsa idrica in più, che sarà disponibile nel territorio di Parma, grazie ai lavori di efficientamento, relativi alla gestione di diversi pozzi ad uso irriguo, presenti in pianura e di competenza del Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”); si tratta di impianti di emungimento delle acque sotterranee (ubicati nei comuni di Parma, Sissa Trecasali, Fontevivo e Fontanellato) che, per un complessivo importo di 544.000 euro (€ 500.000,00 grazie al finanziamento governativo del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 ed i restanti provenienti dall’ente consortile) consentiranno di intervenire con modalità ancora più resilienti nel contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici, causa di estati sempre più calde e siccitose.
La soluzione progettuale proposta dall’ ufficio tecnico consorziale consentirà di effettuare un controllo costante sui pozzi, massimizzando le perfomances di gestione dei sistemi di pompaggio, con conseguente riduzione dei consumi energetici e valutando il reale consumo.
Gli interventi hanno l’obbiettivo del raggiungimento di un effettivo risparmio idrico in termini di contrazione dei volumi emunti, perseguito attraverso l’implementazione di sistemi di misurazione e telecontrollo: sistemi di acquisizione dati, misuratori elettromagnetici di portata e volume emunto, misuratori del livello idrico nel corso d’acqua ricettore delle acque emunte, misuratori del livello di falda.
La rete di monitoraggio automatico avrà il compito di rilevare i dati relativi a portata e volume d’acqua di prelievo dai pozzi in condotta, ai livelli di falda ed ai livelli idrometrici dei canali di raccolta dell’acqua ad uso irriguo nei diversi siti di interesse, attraverso 6 nuove stazioni automatiche e l’aggiornamento di 3 preesistenti, che saranno dotate degli innovativi “datalogger” CompactPlus, di idrometri radar WLR, di piezometri e misuratori di portata. Infine, mediante l’impostazione di soglie legate al livello idrico nei canali ricettori delle acque emunte, sarà possibile definire tempistiche e quantità dell’acqua da prelevare: ciò permetterà di evitare potenziali periodi di inutilizzo della risorsa nei canali, scongiurando rischi di ristagno e, conseguentemente, fenomeni critici, quali evaporazione ed infiltrazione, pericolosi in termini di perdita della risorsa, contribuendo così anche al mantenimento della salubrità degli ecosistemi.
TOSCANA: ACCORDO PER QUOTA BONUS NON TASSATO
Nuovissimo accordo sindacale, stipulato al Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) per andare incontro alle difficoltà dei dipendenti, dovute al carovita: si tratta della volontà dell’ente consortile, sostenuta dalle sigle sindacali, di attuare l’ultima versione del Decreto Aiuti, che potenzia il massimale di “welfare” aziendale non tassato, che il datore di lavoro può erogare ai propri dipendenti per rimborsare le spese di carburante e le bollette di acqua, luce e gas.
La misura prevede infatti che i dipendenti, su base volontaria, possano convertire in “welfare” aziendale, fino all’80% del proprio premio di risultato e quindi richiedere all’azienda il rimborso delle somme sostenute per le utenze domestiche e di una quota fissa di 200 euro di bonus carburante.
I vantaggi per i lavoratori sono diversi e immediati: principalmente le somme saranno rimborsate subito dall’ente, che opererà una vera e propria anticipazione rispetto ai normali tempi, in cui viene corrisposto il premio di risultato; inoltre la normativa prevede che questi importi siano totalmente detassati, sia dai contributi previdenziali e assistenziali che dalle imposte sul reddito, che normalmente vengono applicati al premio annuale. L’accordo assume quindi una finalità sociale per ogni dipendente, perché interviene sul pagamento delle spese essenziali, sostenute da ogni famiglia.
Il beneficio che ciascuno può ottenere varia da caso a caso, perché è calcolato in base al premio raggiunto, ma è stimabile un risparmio medio di circa trecento euro per ciascun lavoratore.
LIGURIA: VERSO IL CENTENARIO
Il tradizionale pranzo di Natale, per l’occasione allestito nella sala delle adunanze consortili, è stata l’occasione per uno speciale scambio di auguri tra amministrazione e dipendenti del Consorzio di bonifica Canale Lunense (con sede a Sarzana, in provincia di La Spezia).
Il 2023 sarà infatti l’anno del centenario dell’ente consorziale, costituito il 21 Marzo 1923 e riconosciuto con Regio Decreto del 1933. L’incontro è stato l’occasione per scambiare opinioni ed idee su iniziative ed eventi da organizzare per celebrare lo storico anniversario con uno sguardo al futuro nel campo delle opere di difesa idraulica ed alle nuove frontiere nel campo dell’energia pulita e della mobilità sostenibile.
LOMBARDIA: FOLLI RICONFERMATO PRESIDENTE DI ETVILLORESI
Nella sede di Milano si è riunito, per la prima volta, il nuovo Consiglio d’Amministrazione del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi dopo l'appuntamento elettorale dello scorso Novembre, quando sono stati rinnovati gli organi amministrativi dell'ente consortile.
I Consiglieri neo insediati sono stati chiamati ad eleggere il nuovo Presidente: riconfermato per acclamazione Alessandro Folli, mentre suo Vice sarà Alessandro Rota; la conferma è arrivata anche per Antonio Bonati a completare il Comitato Esecutivo.
“Sarà da subito prioritario condividere con il nuovo Consiglio di Amministrazione le misure da attuare nel caso si riproponesse nel 2023 una stagione irrigua difficile come quella passata – ha dichiarato Folli - E’ nostra intenzione non farsi trovare impreparati dinnanzi all’eventualità, nei prossimi mesi, di uno scenario altrettanto problematico.”
La prossima riunione di CdA è fissata a fine mese, quando il Presidente formalizzerà il conferimento di alcune deleghe ai Consiglieri e verranno definiti in modo collegiale gli obiettivi di mandato.
VERTICI ANBI IN EMILIA ROMAGNA E LOMBARDIA
Il Presidente, Francesco Vincenzi ed il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverranno martedì 17 Gennaio p.v. al convegno “Il CER, un canale al servizio del territorio”, organizzato dal locale Consorzio di 2° grado Canale Emiliano Romagnolo, con inizio alle ore 10.00, nell’oratorio S. Filippo Neri, a Bologna. I vertici ANBI saranno altresì giovedì 19 Gennaio p.v. all’inaugurazione del bacino di laminazione e delle piene, in località Bargnana di Castrezzato, nel Bresciano; la cerimonia, organizzata dal Consorzio di bonifica Oglio Mella (con sede nella città di Brescia) avrà inizio alle ore 11.00 .
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