Anno XXIV, n. 36 venerdì, 7 ottobre 2022

NELL’ITALIA DELL’ACQUA SI ACCENTUANO LE DIFFERENZE: IL NORD FATICA AD USCIRE DALL’EMERGENZA

“Il 2022 sta caratterizzandosi come uno spartiacque nella percezione anche comune di cambiamento climatico in Italia: il Nord  rimane assetato a dispetto di un Sud più piovoso, ma soprattutto  si registrano crescenti eventi meteo estremi, che nascono sul mar Tirreno, attraversano la Penisola rigenerandosi continuamente, superano gli Appennini caricandosi di energia,  giungono sull’Adriatico al massimo della potenza dopo aver devastato, in un breve lasso di tempo, territori localizzati, mettendo in crisi un sistema di difesa idrogeologica, che si mostra ormai inadeguato ad affrontare fenomeni simili”: ad evidenziarlo è stato  Francesco Vincenzi, Presidente Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue, commentando i dati del report settimanale dell’Osservatorio ANBI .
Ne sono esempio la nuova alluvione, che ha colpito le province siciliane di Trapani, Palermo, Agrigento (scesi  oltre centosette millimetri di pioggia a Contessa Entellina), ma anche  i 270 millimetri caduti sul monte Amiata in Toscana, così come i livelli del bacino di San Casciano, al confine con il Lazio, cresciuti di 3 metri in 24 ore dopo settimane di sofferenza idrica; al Nord, invece, i livelli dei grandi laghi sono prossimi ai minimi storici (il Maggiore è calato di 20 centimetri in 13 giorni), mentre il fiume Po  continua a segnare portate, che risulterebbero scarse anche in un’estate siccitosa (a Pontelagoscuro è a poco più del 30% della media): sconcertante è il confronto fra l’odierna  portata media in Piemonte (153 metri cubi al secondo) e quella di un anno fa (mc/s 2638), allora foriera di grandi preoccupazioni per la tenuta idraulica.
Analoga situazione si registra in Valle d’Aosta, dove la Dora Baltea è al 30% della portata del 2021, così come quella degli altri corsi d’acqua piemontesi, vittime di un deficit pluviometrico pari al 13,8% con punta del 57,1% sul bacino della Stura di Lanzo; su base mensile (Settembre) il record negativo spetta al bacino del fiume Sesia con -70% di precipitazioni.
In Veneto, il livello del fiume Adige è al minimo del recente  decennio, così come il Bacchiglione e la Livenza, il cui bacino registra il maggior deficit pluviometrico di Settembre (-18%; -41% su base annua) in una regione, dove il calo mensile è stato mediamente del 3%; per converso, si registrano surplus pluviometrici nei bacini di Tagliamento (+51%), Lemene (+38%) e Piave (+12%).  Nell’anno idrologico appena concluso gli apporti meteorici sono stati inferiori del 32% alla media (- 14.159 milioni di metri cubi d’acqua) con forti ripercussioni sulle falde, i cui livelli medi mensili sono fino ad 80 centimetri inferiori al minimo assoluto (fonte: Arpav). In Lombardia continua a calare la portata del fiume Adda, così come il volume d’acqua stoccata nei bacini e che si riduce di un ulteriore 10% in soli 7 giorni. Non va meglio in Emilia Romagna, dove le portate dei fiumi restano ancora  simili a quelle magre dell’estate e gli invasi piacentini sono  prossimi allo 0% di riempimento.
La situazione muta, man mano che si scende verso Sud, assumendo contorni più differenziati. In Toscana, il fiume  Serchio è in leggera ripresa superando, seppur di poco, il limite di Deflusso Minimo Vitale (DMV), mentre invece  torna a scendere la portata dell’Arno ; anche l’Ombrone decresce, ma mantiene  una portata ben al di sopra delle medie del periodo. Portate superiori alle medie stagionali si registrano per i fiumi marchigiani (Esino e Sentino) nelle zone colpite dalla tragica alluvione recente; restano stabili invece i livelli degli invasi.
L’accentuata localizzazione degli eventi atmosferici, a seguito dei cambiamenti climatici, ben si evidenzia in Umbria, dove i livelli del Tevere, nel quale sono confluite le piene di altri fiumi della regione,  sono superiori alla media storica ma, al contempo,  quelli dell’invaso  di Maroggia sono  ai minimi del recente passato ed il livello del lago Trasimeno è addirittura 80 centimetri più basso della media del periodo.
Nel Lazio diminuiscono i livelli dei laghi di Bracciano e di Nemi, così come quelli dei fiumi Aniene, Liri e Sacco. Nel Sud pontino, invece, si segnalano abbondanti precipitazioni e l’esondazione del Rio Fresco con l’allagamento di diverse zone della città di Formia (mm.120 di pioggia in 24 ore); l’alluvione ha colpito pesantemente anche altre località  pontine: Fondi (mm. 183,4 di pioggia) e Sabaudia (mm. 179,6).
In Campania i fiumi Sele, Sarno, Volturno e Garigliano sono in calo con forti accentuazioni per gli affluenti e per i corsi d’acqua di dimensioni minori; sono invece in aumento i volumi del lago di Conza  sul fiume Ofanto e dei bacini del Cilento sul fiume Alento. In Molise va segnalato come l’invaso della diga del Liscione abbia raggiunto quota m.108,1 sul livello del mare, cioè praticamente la stessa di Settembre 2021, l’anno peggiore in tempi recenti e cui seguì  il minimo assoluto (m. 106,85 s.l.m.), registrato in Ottobre.
In Calabria l’invaso di S. Anna ha un volume di poco superiore all’anno scorso, ma inferiore di oltre tre milioni di metri cubi rispetto al 2020.
In Puglia, infine, i volumi trattenuti dalle dighe continuano ad essere confortanti, mentre in Basilicata si sono ridotti di 2 milioni di metri cubi in soli 3 giorni, a testimonianza di una prolungata stagione irrigua.
“Di fronte ad una situazione così articolata, caratterizzata paradossalmente sia da una persistente sofferenza idrica che da un evidente rischio idrogeologico – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - ribadiamo l’urgente necessità, in attesa dei necessari interventi infrastrutturali, di un Piano di Efficientamento della Rete Idraulica, capace di mitigare le conseguenze della crisi climatica. Ancora nel 2020, ANBI ha presentato un Piano di 858 progetti, perlopiù definitivi ed esecutivi, capaci di garantire oltre ventunmila posti di lavoro, grazie ad un investimento di circa quattro miliardi e trecentotrentanove milioni di euro. Allora come adesso li mettiamo a disposizione del Paese.”

DALLA LOMBARDIA PRIMI ESEMPI CONCRETI DELLA STRATEGIA ANBI PER LE RISORSE IDRICHE ANCHE REFLUE

BRESCIA LABORATORIO D’ACQUE NEL RISPETTO DEI RECIPROCI RUOLI

Mentre a Castrezzato, in provincia di Brescia, sulla base di un’apposita legge regionale si sta procedendo alla trasformazione di un’ex cava in un bacino di accumulo idrico, a Milano sono stati presentati i primi 13 progetti del Piano Laghetti, proposto da ANBI e Coldiretti, mirati ad affiancare quello di Valnegra, già realizzato in provincia di Bergamo.
“E’ quantomai significativo – ha commentato  Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI  – che prima a presentare ufficialmente le proprie progettualità sia la regione, simbolo dell’economia italiana.”
Gli invasi, che saranno realizzati entro 76 mesi dal finanziamento, avranno una ricaduta economica, grazie alla loro multifunzionalità, stimata in circa diciottomila posti di lavoro. Primo obbiettivo sarà garantire risorsa per l’irrigazione di ulteriori 6.000 ettari di terreno, cui si affiancheranno oltre sette milioni di kilowattora annui, prodotti grazie a 14 nuovi impianti fotovoltaici galleggianti e ad una centralina idroelettrica. L’importo complessivo, previsto per la realizzazione dei 13 laghetti, ammonta a 174 milioni di euro e l’invaso più grande previsto sarà a Vighizzolo, nel comune bresciano di Montichiari, con una capacità di 3.500.000 metri cubi.
“Quelli lombardi – ha chiosato il DG ANBI – sono parte dei 223 progetti già pronti, perlopiù definitivi ed esecutivi, nell’ambito del più ampio obbiettivo dei 10.000 laghetti medio-piccoli, multifunzionali ed ecocompatibili da realizzare entro il 2030. E’ un patrimonio progettuale, che mettiamo a disposizione del Paese e del Governo, che lo rappresenterà.”
Grazie a tecnologie d’avanguardia, partirà da Brescia anche la cooperazione tra i diversi soggetti coinvolti,  in vista dell’applicazione del quadro normativo europeo sull’uso plurimo delle risorse idriche a partire dal Giugno 2023 ed interessante l’utilizzo delle acque depurate in agricoltura. In quest’ottica, ANBI Lombardia, “A2A” (attraverso la controllata A2A Ciclo Idrico) e “Acque Bresciane” hanno siglato un accordo, cui seguirà presto  una convenzione per definire precisi indirizzi sugli aspetti qualitativi e sui processi di controllo, necessari per l’utilizzo sicuro dell’acqua nei campi.
“Il sistema dei Consorzi di bonifica vuole essere sin d’ora protagonista di questo nuovo approccio al riutilizzo in agricoltura dell’acqua depurata – ha dichiarato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, evidenziando come l’obbiettivo sia quello “di tutelare l’assoluto valore delle produzioni agroalimentari italiane, cogliendo al contempo l’opportunità di nuove fonti di approvvigionamento irriguo, senza incidere sulle riserve d’ acqua dolce.”
“Il nostro impegno – ha aggiunto Mauro Olivieri, Direttore Tecnico “Acque Bresciane” - si focalizza sia nel garantire la qualità delle acque affinate ad uso irriguo, sia nel trovare soluzioni che consentano di valorizzarle 12 mesi l’anno. Per questo saranno costituiti tavoli fra le parti per identificare le modalità di stoccaggio più adatte.”
Tullio Montagnoli, Amministratore Delegato di “A2A Ciclo Idrico”, ha evidenziato  come “il confronto con ANBI sia stato avviato prima della recente crisi idrica, perché mondo agricolo e Bonifica giocano un ruolo fondamentale nell’ottimizzazione d’uso delle acque depurate. Questo accordo mira ad aumentare la qualità degli scarichi dei depuratori e la diffusione di sistemi irrigui tarati sulle specifiche coltivazioni, consentendo di integrare, se necessario, i volumi di acqua, già messi a disposizione dai depuratori limitrofi.”
“La recente siccità ha dimostrato come la crisi climatica rischi di travolgere l’agricoltura e più in generale l’economia del Paese; va quindi superata la logica dell’emergenza per elaborare un grande piano di investimenti in strutture ed innovazione come il reimpiego delle acque affinate ed il Piano Laghetti” ha concluso Alessandro Folli, Presidente ANBI Lombardia.

TOSCANA: CONSORZI FRA STORIA E INNOVAZIONE

Un focus sui progetti più innovativi realizzati dai Consorzi di bonifica della Toscana: si è tenuto alla Fortezza da Basso di Firenze, nell’ambito di Earth Technology Expo, il convegno “Consorzi fra storia e innovazione: 100 anni di bonifica” promosso da ANBI Toscana.
“I Consorzi sono profondamente attenti all’innovazione – ha detto il Presidente ANBI Toscana, Marco Bottino – Quello tra difesa dell’ambiente e nuove tecnologie è un connubio, che tutti i nostri enti portano avanti come dimostrano i progetti presentati.
“È nostro dovere far conoscere il lavoro, che facciamo e che impegna 600 persone e tanti mezzi - ha aggiunto Fabio Zappalorti, Direttore ANBI Toscana - anche per questo presentiamo 6 progetti d’innovazione a servizio dei cittadini.”
“L’Italia e l’Europa sono efficacissime in emergenza, ma meno attente nella prevenzione – ha detto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - In questo senso è importante il nostro Piano Laghetti, che prevede entro il 2030 la realizzazione di 10.000 bacini: i primi 245 progetti sono pronti ed auspichiamo di vederli presto finanziati.”
A margine della presentazione del suo libro “La grande storia d’Italia raccontata dall’acqua”, Erasmo D’Angelis Presidente della Fondazione Earth and Water Agenda EWA, ha posto l’accento sulla necessità di “insegnare ai cittadini a gestire le situazioni di rischio”.
“Come Regione abbiamo cercato di dare una mano alle aziende agricole, danneggiate dalla siccità, ma non ci si può limitare ai risarcimenti – ha detto Stefania Saccardi, Assessora Agricoltura Toscana - Per questo periodicamente facciamo un punto con i Consorzi ed abbiamo attivato un fondo di rotazione di 1,2 milioni di euro, che ci consentirà di finanziare 12 progetti, il 70% dei quali subito liquidabili. Inoltre, nell’ambito del decreto Sostegni Ter, abbiamo inoltrato al Governo la richiesta di riconoscere i Consorzi come imprese energivore per permettere loro le relative agevolazioni.”
“Siamo passati in poche settimane dall’emergenza idrica più grave degli ultimi 70 anni a bombe d’acqua ed allagamenti – ha detto Monia Monni, Assessora Ambiente Regione Toscana – E’ necessario rafforzare il processo di transizione ed  il Piano per la Transizione Ecologica, appena approvato, lo fa poggiando sulla lotta ai cambiamenti climatici, sulle manutenzioni e sulle opere di difesa idraulica, in cui i Consorzi sono molto forti.”
All’incontro hanno preso parte anche Alessandro Marchionne (Direttore Confagricoltura Toscana), Angelo Corsetti, (Direttore Coldiretti Toscana), Sandro Orlandini (Presidente Cia Toscana Centro) ed i rappresentanti dei 6 Consorzi di bonifica toscani, che hanno presentato una serie di progetti innovativi.

EMILIA ROMAGNA: LOTTA ALLE FRANE

Il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città del Teatro Regio”), in stretta sinergia con la locale Amministrazione Comunale e la Regione Emilia-Romagna, ha concluso un importante intervento per la messa in sicurezza di un movimento franoso ed  il ripristino della viabilità in località Alpicella di Calestano, fondamentale snodo di collegamento tra la val Parma e la val Baganza, dove la fruibilità della strada era fortemente compromessa.
L’intervento, diviso in 2 stralci dall’importo complessivo di 205.000 euro, è stato finanziato dall’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna insieme all’ente consorziale. In particolare, la Regione ha stanziato 53.000 euro per il primo stralcio (importo complessivo: € 85.000,00) e ha interamente finanziato il secondo con 120.000 euro.
Nello specifico, il complesso ’intervento è stato realizzato per ripristinare la strada utilizzata frequentemente dai residenti e ha previsto la regimazione idraulica del rio adiacente al movimento franoso, secondo le tecniche più innovative di ingegneria naturalistica.
Ma non vi sono soltanto interventi di natura emergenziale: l’ente consortile è particolarmente attivo anche nella  prevenzione come, ad esempio, con i lavori a protezione di un'azienda agricola da possibili fenomeni franosi in località Ravarano, finanziati sempre dalla Regione per un importo di 143.000 euro; in questo caso, la “Bonifica Parmense” si è occupata della realizzazione di una rete di drenaggi tradizionali su una lunghezza di oltre un chilometro.

VENETO: AMPLIAMENTO AREE FITODEPURAZIONE ED INTERVENTI SICUREZZA IDRAULICA

Il Consorzio di bonifica Adige Euganeo (con sede a Este, in provincia di Padova) ha ultimato i lavori relativi al progetto consorziale “Aumento dei tempi di ritenzione per l’autodepurazione nei bacini Giovannelli, Zuccona, Tassi, Foresto Superiore e Rebosola – 2° Stralcio" nel comune veneziano di Cona, finanziati dalla Regione.
Nello specifico, sono state realizzate 3 nuove aree di lagunaggio, ampie circa due ettari (volume complessivo di circa venticinquemila metri cubi di risorsa invasabile), distribuite lungo l’estesa del collettore di bonifica “Zuccona".
Con il materiale di risulta degli scavi si è proceduto al ringrosso di un tratto dell’argine sinistro del canale dei Cuori per uno sviluppo complessivo di 1.110 metri. Si è poi proceduto con la realizzazione di 4 ponti poderali, di cui uno dotato di paratoia integrata per la regolazione dei livelli irrigui, in sostituzione degli attraversamenti preesistenti, notevolmente sottodimensionati e non più funzionali alla bonifica idraulica del bacino “Zuccona”.
A completamento di queste principali lavorazioni sono state plantumate numerose piante di “popolus nigra” sulle aree emerse dei bacini di lagunaggio e fitodepurazione; sono stati inoltre realizzati 35 metri di condotta scatolare.

LOMBARDIA: INAUGURATO IMPIANTO IDROVORO

A Borgo Angeli si è svolta l'inaugurazione dell’impianto idrovoro di sollevamento Angeli dopo i lavori di ammodernamento ed efficientamento energetico, finalizzato al telecontrollo ed all’automazione del sistema di distribuzione irrigua.
A realizzarlo è stato il Consorzio di bonifica Territori del Mincio (con sede a Mantova).

VENETO: MANUTENZIONE CONTINUA

Nell’ambito del programma di costante manutenzione del territorio il Consorzio di bonifica Piave (con sede a Montebelluna, in provincia di Treviso) è impegnato in un intervento di sistemazione idraulica a Faè, frazione di Oderzo; il “restyling” interessa il torrente Bidoggia.

TOSCANA: LA “CAMPAGNA DI ASCOLTO”  DEI TERRITORI PARTE… DALL’ALTO

Con il mese di ottobre decolla l’ormai tradizionale “campagna di ascolto dei territori”, che il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) organizza ogni anno con gli amministratori locali per raccogliere e valutare le esigenze di tutte le aree, che compongono il comprensorio di competenza: oltre quattromila chilometri quadrati, suddivisi in 3 province e 54 comuni, attraversati da 6.200 chilometri di corsi d’acqua.
La maxi operazione di consultazione è indispensabile per programmare e realizzare un’attività di manutenzione  sempre più rispondente alle necessità idrauliche di un’area complessa e delicata. In calendario ci sono  54 incontri con Sindaci e tecnici comunali, nel corso dei quali, come in passato, viene consegnato un pratico vademecum con norme di riferimento,  responsabilità, compiti, competenze, ruoli e limiti di ciascuno dei molti soggetti chiamati ad intervenire sui corsi d’acqua. Il via del tour, che porterà alla stesura del Piano delle Attività di bonifica 2023 è stato dall’Ecomuseo della Castagna nel comune di Ortignano Raggiolo, scelto per evidenziare un tema strategico alla mitigazione del rischio idraulico: il potenziamento della Bonifica montana; per questo si sollecita un piano straordinario di interventi strutturali per la manutenzione dei “territori alti”, fondamentali anche per difendere il fondovalle dal rischio alluvioni, tenendo conto del rapporto di sussidiarietà tra pianura e montagna per una gestione più equilibrata delle risorse.
Al termine dell’incontro è stata organizzata una visita guidata al cantiere del ponte all’Usciolino sul torrente Teggina, bypass romanico recentemente ristrutturato dal Comune e dove l’ente consorziale è al lavoro per mitigare il rischio idraulico a ridosso del centro abitato di Raggiolo. Grazie alla collaborazione con l’ente consortile, il Comune, insieme a quello di Chiusi della Verna, è inoltre riuscito ad ottenere risorse P.N.R.R.(Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) per la realizzazione di un parco fluviale sui corsi d’acqua  Barbozzaia e Corsalone: 2 milioni di euro, che contribuiranno a migliorare la sicurezza idraulica, la qualità dell’ambiente e la fruibilità delle aree.

LAZIO: SUCCESSO PER L’APERITIVO SCIENTIFICO TARGATO CREA

ANBI Lazio ha ospitato nella sua sede di Focene, in collaborazione con ANBI Emilia Romagna,  l’evento organizzato dal C.R.E.A. (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria) sul tema: “La multifunzionalità dei Consorzi di bonifica nella gestione della risorsa idrica. Uno spettacolo... per l'acqua!”.
Alla giornata hanno preso parte diverse scolaresche del comune di Fiumicino, che hanno potuto seguire anche uno spettacolo teatrale e , per l’occasione, il Consorzio di bonifica Litorale Nord (con sede a Roma) ha aperto loro  le porte del locale impianto Idrovoro.
L’evento, volto a far conoscere l’importanza dei compiti originari svolti dagli enti consorziali (bonifica ed irrigazione), godeva anche  di una suggestiva mostra. Il fenomeno di antropizzazione ed espansione urbana, che ha investito il litorale Nord laziale, uno dei territori a più alto rischio idrogeologico d’Italia, fa sì che il ruolo svolto dall’ente consortile sia fondamentale per migliaia di agricoltori, che producono il meglio del “made in Lazio”, grazie all’irrigazione.
La siccità, che ha colpito la regione da Febbraio è un fatto allarmante e le attuali precipitazioni, perlopiù violente, non fanno che ribadire l’urgenza di realizzare piccoli invasi, in grado di aumentare la resilienza idrica delle comunità. Protagonista della giornata è stato anche il Consorzio C.E.R. - Canale Emiliano Romagnolo (con sede a Bologna), esempio di modello operativo di qualità in una Romagna resiliente alla perdurante situazione idroclimatica, grazie all’impiego di tecnologie avanzate e perfezionate nel centro di ricerca “Acqua Campus”.

TOSCANA: SABATO DELL’AMBIENTE: SPECIAL EDITION PER I 30 ANNI DI PULIAMO IL MONDO

Un “Sabato dell'Ambiente” davvero speciale quello, che si è svolto per iniziativa del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca), in contemporanea al 30° anniversario di “Puliamo il Mondo”, l'edizione italiana di “Clean up the World”, il più grande appuntamento di volontariato ambientale sul nostro pianeta: decine di volontari all'opera in ben 19 iniziative anche grazie ai circoli di Legambiente.
A Vecchiano tante e tanti volontari si sono ritrovati sul ponte della Bufalina per monitorare il canale e ripulire il locale bosco; in Lucchesia sono state 13 le iniziative, che hanno visto protagonisti i volontari per l'ambiente; a Torre del Lago, 4 associazioni si sono occupate della raccolta dei rifiuti abbandonati sulle sponde del lago di Massaciuccoli; in Lunigiana, si sono svolte 3 iniziative, mentre nel Massese i volontari di Apuania Frigido hanno controllato il fiume Frigido, in località Canevara.

EMILIA ROMAGNA: NOMINE

Pierangelo Carbone, già Direttore d’area tecnica, è stato indicato a ricoprire il ruolo di Direttore Generale ad interim del Consorzio di bonifica Piacenza, con sede in città; nello stesso ente Simone Maserati, Sindaco di Gazzola, è stato nominato all’interno del Consiglio di Amministrazione, quale rappresentante dei Comuni.

AGENDA

Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverrà nel tardo pomeriggio di lunedì 10 Ottobre p.v. alla tavola rotonda finale del convegno “L’attivazione delle partnership territoriali in risposta agli scenari di rischio di protezione civile” organizzato a Roma, nella sede di Confindustria per la Settimana Nazionale della Protezione Civile.
Il DG ANBI parteciperà poi nel pomeriggio martedì 12 Ottobre alla tavola rotonda “Nuove opportunità per il fotovoltaico in Italia: agrivoltaico, agrisolare e floating”, organizzata alla Fiera di Roma nell’ambito di “Zero Emission Mediterranean 2022 – International Conference and Exhibition”.
Infine, insieme al Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, sarà venerdì 14 Ottobre, nella mattinata, a Trento per la Celebrazione del Centenario della moderna Bonifica, organizzata dal Consorzio Trentino di Bonifica; nel pomeriggio, invece, saranno ad Udine per analoga celebrazione organizzata da ANBI Friuli Venezia Giulia.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
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