Anno XXIV, n. 28 venerdì, 22 luglio 2022

VINCENZI: “NEL RISPETTO DELLE DECISIONI PARLAMENTARI CI APPELLIAMO AFFINCHE’ SI DIA SEGUITO A SCELTE GIA’ ANNUNCIATE E FONDAMENTALI PER AFFRONTARE LA CRISI IDRICA”

“Nell’assoluto rispetto delle decisioni parlamentari, esprimiamo però grande preoccupazione per la fase politica, che si apre in un Paese alle prese non solo con la emergenza pandemica e bellica, ma anche con la carenza d’acqua, che sta pregiudicando agricoltura ed ambiente in vaste zone d’Italia.”
A dirlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, che ha proseguito:
“Rivolgiamo un appello, affinché si dia continuità a scelte già annunciate come l’attivazione di una struttura commissariale, sotto la guida della Protezione Civile, per la gestione della crisi idrica: è una scelta urgente a fronte delle prossime settimane idricamente più difficili, che attendono le comunità. Al contempo, auspichiamo che non si interrompano gli iter per cogliere sia gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che le scelte legate al “Piano Laghetti” ed infine le scadenze di fine anno, connesse alla questione acqua nella revisione della Politica Agricola Comunitaria 2023-2027.”
In precedenza, il Presidente ANBI aveva ringraziato il premier, Mario Draghi, per aver riportato la siccità ed il contrasto ai cambiamenti climatici al centro dell’agenda di Governo.
“L’aver citato un Piano Acqua accanto ai 4 miliardi di euro, previsti dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza per le Risorse Idriche e finalizzati soprattutto alla manutenzione delle reti idriche – ha affermato Vincenzi -  ci fa ben sperare sull’avvio di una strategia di interventi per incrementare le infrastrutture del territorio, che non potranno prescindere anche dalle progettualità, che da anni vengono sollecitate dai Consorzi d bonifica ed irrigazione.”

OSSERVATORIO ANBI SULLE RISORSE IDRICHE

SITUAZIONE SEMPRE PIU’ GRAVE IN DESERTO ITALIA LA SICCITA’ STA INTACCANDO ANCHE RISORSE IDRICHE SOTTERRANEE IL PO AL 10%  PORTATA MEDIA ROMA E VITERBO, CAPITALI ITALIANE DELLA SETE

Caldo soffocante ed assenza di piogge, dopo laghi e corsi d’acqua stanno compromettendo anche le riserve d’acqua sotterranea del Centro-Nord Italia, proseguendo un deficit pluviometrico, che si protrae dall’anno scorso e che conferma  i caratteri di una siccità endemica in territori, dove serviranno anni per riequilibrare il bilancio idrologico: lo segnala l’Osservatorio ANBI Risorse Idriche, in base ai dati del report settimanale.
Ne è esempio l’Emilia Romagna, dove le portate dei fiumi Enza (mc./sec. 0,4) e Reno (mc./sec. 0,6) scendono sotto i minimi storici: sulle pianure a Nord della foce del fiume Reno sono finora caduti, da inizio d’anno, solo  205 millimetri di pioggia, una quantità molto simile a quello registrata nei primi 6 mesi del 2021, influendo sulla ricarica della falda e sulla risalita del cuneo salino nelle zone costiere. Un’analoga condizione si registrò a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, ma ad aggravare l’attuale contingenza c’è l’aumento esponenziale delle temperature in un’Europa flagellata da disastrosi incendi. I bacini piacentini trattengono 6,2 milioni di metri cubi d’acqua, praticamente dimezzati rispetto alla media del recente quinquennio e lontanissimi dalla capacità massima di Mmc. 21,5.
“La siccità di quest’anno ha caratteri nuovi e di assoluta gravità, perché l’assenza di pioggia e neve sta intaccando anche riserve idriche, destinate prioritariamente all’uso potabile, provocando un deficit, che si protrarrà nel tempo – ha evidenziato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - Non intervenire urgentemente con un piano di infrastrutture per la raccolta delle acque piovane, come i 10.000 laghetti proposti da noi e Coldiretti, espone i territori al ripetersi di crisi sempre più devastanti, perché ricadenti su contesti già idricamente indeboliti.”
“I prelievi d’acqua a profondità maggiori – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – comportano gravi rischi per l’equilibrio idrogeologico. La risposta alla siccità non può essere la cultura del pozzo, bensì l’utilizzo razionale delle risorse di superficie, che devono essere incrementate, diminuendo la percentuale d’acqua, che termina inutilizzata in mare ed oggi pari all’89% dei circa trecento miliardi di metri cubi di pioggia, che annualmente cadono sul nostro Paese.”
I dati fotografano una situazione drammatica soprattutto per  l’agricoltura e quindi per la produzione di cibo: in una sola settimana, il volume d’acqua nel lago Maggiore è calato di ben 48 milioni di metri cubi, portando a quasi tre miliardi di metri cubi, il deficit rispetto alla media del periodo. Non va meglio per gli altri grandi bacini settentrionali, tutti abbondantemente sotto media: il lago di Como (riempimento: 0,6%) è ai minimi storici, quello d’Iseo è al 5% di riempimento e precipitano i livelli del Garda, attestandosi al 34,3% della capacità d’invaso. In Piemonte, i fiumi sono ai minimi termini: il Tanaro scende ad una portata di soli mc./sec. 2,5 vale a dire il 10% circa di quella del 2021, anno già di grave crisi; un importante calo si registra anche sulla Sesia mentre, tra gli altri corsi d’acqua, sono praticamente azzerati i flussi negli alvei di  Agogna, Chisola, Ellero, Sangone, Orba, Bormida, mentre Chisone e Dora Riparia sono dimezzati rispetto all’anno scorso ed il Toce è al 30% della portata 2021.
Le dighe della Baraggia Biellese e Vercellese (Ingagna, Ostola e Ravasanella) trattengono 6,35 milioni di metri cubi d’acqua, quando ne dovrebbero contenere circa il doppio. Appare senza fine la crisi del fiume Po, che settimanalmente segna record negativi di portata, arrivando a toccare mc./sec. 113,7 (ben 123 metri cubi al secondo in meno rispetto al precedente minimo storico!)  al rilevamento ferrarese di Pontelagoscuro, cioè circa il  10% della portata media (mc./sec. 1140) ed il 75% in meno della portata limite per l’intrusione del cuneo salino. In Valle d’Aosta, dove a Luglio non è praticamente piovuto, si riduce la portata della Dora Baltea, che rimane però sopra la media storica. In Lombardia, le portate del fiume Adda sono dimezzate anche rispetto  a quelle del  “annus horribilis” 2017 ed alle riserve idriche regionali manca ben 1 miliardo di metri cubi rispetto alla media (fonte: ARPA Lombardia).
Scendono ancora i livelli del fiume Adige in Veneto  e si attestano su valori oltre due metri inferiori a quelli dell’anno scorso; è di quasi un metro e mezzo, invece, la differenza con il livello del 2021 per la Livenza, mentre il Piave è calato di oltre sessanta centimetri  in soli 7 giorni. Grave è anche la situazione del Centro-Italia, dove sul Lazio è eccezionale il deficit pluviometrico, fin qui registrato  principalmente sulle province di Roma e Viterbo (in particolare, lungo il litorale): quasi dappertutto sono caduti un centinaio di millimetri di pioggia in quasi otto mesi ed il record negativo è detenuto da Ladispoli con soli mm. 94! Costante è il calo dei laghi di  Bracciano, arrivato a -32 centimetri rispetto all’anno scorso  e di Nemi, che ha  raggiunto  –cm. 96 sul 2021, ma anche il bacino di Turano cala di quasi un centimetro al giorno.
Nettamente inferiori alla media restano le portate del fiume Aniene, mentre quelle di Liri e Sacco sono ai minimi dal 2017; sono tornati sostanzialmente in linea con gli anni scorsi, invece, i livelli del Tevere. In Umbria, dove è piovuto pochissimo, i laghi di San Casciano e di Chiusi permangono a livelli minimi, mentre il bacino  di Corbara è sceso di 58 centimetri in 7 giorni. Adempiendo al compito di dare acqua alle campagne, calano i livelli nei bacini delle Marche, scesi di circa un milione e trecentomila metri cubi in una settimana, contenendone ora poco più di  quarantadue milioni, ma rimanendo al di sopra dei livelli del 2021. Permane grave la condizione dei corsi d’acqua in Toscana, dove il fiume Serchio registra una portata addirittura più che dimezzata rispetto a quella del Deflusso Minimo Vitale, così come l’Ombrone, da settimane in condizioni critiche (fonte: Centro Funzionale Regione Toscana).
In Lucchesia, il 2022 è stato finora il quinto anno più secco da oltre un secolo, ma il più siccitoso degli ultimi 19 anni per quanto riguarda la città di Lucca (fino a Giugno 2022 sono caduti solo mm. 302,8 di pioggia a fronte di una media di mm. 568,9). Nel bacino del lago di Massaciuccoli la pioggia caduta è stata invece di 221 millimetri, cioè la metà di quanto piove normalmente; a risentirne è proprio il bacino lacustre,  dove sono stati ridotti i prelievi idrici.
Per quanto riguarda il Sud Italia, in Campania, i livelli idrometrici dei fiumi Sele e Volturno appaiono in calo, mentre è stabile il Sarno; si segnalano in discesa i volumi idrici nei bacini del Cilento (l’invaso di Piano della Rocca è al 53% del riempimento e trattiene quasi il 20% in meno rispetto al 2021)  e nel lago di Conza (quasi cinque milioni di metri cubi in meno rispetto all’anno scorso). Pertanto, permane stabile la condizione di siccità nel bacino idrografico del Liri-Garigliano e Volturno. Infine, in 7 giorni, l’acqua trattenuta negli invasi di  Basilicata è calata di quasi tredici milioni di metri cubi, raggiungendo un deficit di oltre trentotto milioni sui livelli dell’anno scorso (fonte: Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale), mentre è di circa undici milioni di metri cubi la discesa di risorsa idrica nei bacini della  Puglia, dove però si registra un confortante + Mmc. 10,22 sul 2021.

È IN PERICOLO LA PIÙ GRANDE RISERVA IDRICA DELLA TOSCANA

VINCENZI: “IN ITALIA FUTURO RISORSE IDRICHE NON PUO’ ESSERE DESALINIZZAZIONE ACQUE MARINE”

La siccità sta pregiudicando la più grande riserva idrica della Toscana: un giacimento di oltre settecento milioni di metri cubi d'acqua, che si trova sotto la Piana di Lucca e rifornisce gli acquedotti di ben 4 delle 10 province della regione (Lucca, Pisa, Livorno e la Valdinievole, nel pistoiese), dissetando oltre un milione di abitanti.
A lanciare l'allarme è stata l’ANBI attraverso il locale Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord, il cui Presidente, Ismaele Ridolfi, ha diffuso una lettera aperta per mettere a disposizione delle amministrazioni e della collettività tutti i progetti predisposti dall'ente di bonifica per realizzare interventi straordinari sul sistema delle canalette nella pianura lucchese.
“La drastica riduzione delle portate del fiume Serchio e la mancanza di piogge significative stanno intaccando anche le nostre riserve sotterranee d'acqua – ha affermato Ridolfi - Il rischio di gravi conseguenze sulla tenuta della falda, con consistenti fenomeni di subsidenza e  la necessità di razionamenti per i vari usi, è reale e preoccupante.”
“I cambiamenti climatici in corso, con periodi di siccità sempre più lunghi, impongono ormai  di monitorare costantemente anche la quantità e la qualità delle riserve idriche sotterranee per  proteggerle e  programmarne l’uso  – ha evidenziato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI –  Nella Piana di Lucca, come nel resto d’Italia, sono necessari  piani d’investimento per l’infrastrutturazione idraulica del territorio, perché è grazie ad essa che può essere ricaricata, per infiltrazione, una parte importante della falda.”
“I Consorzi di bonifica ed irrigazione – ha concluso Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – hanno un portafoglio di centinaia di progetti, che mettono a servizio del Paese. Il  Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord ne ha predisposti per oltre 7 milioni di euro finalizzati ad  effettuare interventi straordinari sul locale sistema delle canalette, fondamentale non solo per l’agricoltura, ma anche per il settore cartario, uno dei distretti industriali più importanti d’Italia: si tratta di piani, presentati su tutte le linee di finanziamento possibili, messi  a disposizione della collettività e che l’ente consortile è pronto a realizzare rapidamente, una volta reperite le risorse. Auspichiamo che la crisi politica non fermi gli iter procedurali in atto ad ogni livello nel Paese, perché i territori non se lo possono permettere. Come sempre, il primo intervento deve essere tutelare e possibilmente incrementare il patrimonio disponibile. Il futuro delle risorse idriche in Italia non può certo essere legato alla desalinizzazione delle acque marine!”

VENETO: SI AGGRAVA CRISI IDRICA DEROGHE A DEFLUSSO MINIMO VITALE

La crisi idrica si aggrava in Veneto al punto che l’Osservatorio istituito presso l’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali, del quale fa parte anche ANBI Veneto,  ha innalzato al livello di severità idrica “alta” anche il fiume Adige, dopo Brenta e Piave.
Si aggrava anche la situazione nel Po, dove il cuneo salino ormai entra a 35 chilometri dalla costa. Per fronteggiare le situazioni particolarmente critiche nei fiumi Piave e Brenta, il Presidente Regione Veneto, Luca Zaia, ha emanato un’ordinanza, che prevede anche la deroga del 30% al Deflusso Minimo Vitale (DMV) dei 2 fiumi per trattenere maggiore risorsa nei rispettivi laghi montani ed utilizzarla a fini irrigui.
“La deroga al Deflusso Minimo Vitale per i fiumi Piave e Brenta consentirà di preservare parte della risorsa invasata sui laghi e costituisce pertanto l’ultima bombola d’ossigeno per un’agricoltura ormai allo stremo – ha spiegato ANBI Veneto – Bene dunque l’ordinanza del Presidente, Luca Zaia, che utilizza uno strumento, quello della deroga al DMV, previsto nel Piano di Gestione delle Acque per le situazioni di altissima criticità. La misura va in supporto del grande sforzo che i Consorzi di bonifica stanno facendo per evitare di restringere ulteriormente le turnazioni o peggio privare d’acqua alcuni territori. L’obbiettivo, dopo mesi di attenta gestione della risorsa, è salvare la produzione agricola, peraltro già molto compromessa, nell’ultima fase di maturazione delle piante e preservare i trapianti delle orticole. Siamo peraltro tutti consapevoli dell’impatto che la deroga al DMV potrebbe avere sui fiumi e pertanto i Consorzi di bonifica, in coordinamento con Regione Veneto, sono in contatto costante con le associazioni di pescatori per evitare danni alla fauna ittica”.

EMILIA ROMAGNA: BOLLETTINO CRISI IDRICA

In riferimento alla grave emergenza idrica, che colpisce la pianura padana ed in particolare il bacino del fiume Po, si informa che attualmente il sistema irriguo del Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena) continua ad essere sotto stress con il massimo delle richieste da soddisfare ed una disponibilità di risorsa irrigua, ancora in calo, che in taluni casi è 1/3 rispetto alla media degli altri anni.
Questa situazione ha reso indispensabile l’attivazione, nell’arco delle 24 ore, di protocolli operativi per intensificare manovre idrauliche, che possano garantire l’acqua alle varie zone con criteri di alternanza, agendo capillarmente sui diversi manufatti in grado di veicolare la risorsa unicamente dove strettamente necessaria.
Le maggiori difficoltà riscontrano nella fornitura d’acqua prelevata dal Po, tramite l’impianto Sabbioncello, ai 70.000 ettari di territorio, ricadenti nella provincia modenese e parte della bassa mantovana; per questo motivo sono stati attivati altri prelievi alla Chiavica Secchia (Bomporto) ed all’impianto Bozzala Secchia (San Prospero per soddisfare richieste localizzate in quelle zone.
L’acqua dal Po  viene prelevata al di sotto delle teoriche soglie di funzionamento all’impianto Sabbioncello di Quingentole; in questo impianto sono in funzione 5 pompe, che riescono a fornire solamente circa otto metri cubi al secondo (rispetto alla potenzialità di mc./sec.20) sufficienti, solo grazie ad una attività capillare di gestione delle manovre idrauliche sui manufatti  e con un grande impegno di energia elettrica. Rimanendo sull’asta del fiume Po, al polo Pilastresi di Stellata di Bondeno sono in funzione 7 pompe degli impianti Sussidiari, in grado di fornire circa mc./sec. 21  di risorsa irrigua per far fronte alla richiesta idrica, di cui beneficia principalmente il territorio del Consorzio di bonifica Pianura Ferrara (con sede nel capoluogo estense),  che non può prelevare dai propri impianti a causa della risalita del cuneo salino nel Po. Gravi criticità si registrano anche nei comuni di Nonantola e Ravarino, che sono serviti da 4 impianti sul fiume Panaro.
Questa zona viene inoltre servita dagli impianti di risalita dell’acqua proveniente dal C.E.R. (Canale Emiliano Romagnolo, che preleva acqua dal Po) e che fornisce circa 0,8 metri cubi al secondo nei pressi della paratoia Guazzaloca di Crevalcore, che alimenta i comuni bolognesi. Dal fiume Panaro a Savignano vengono prelevate portate modestissime, che hanno reso indispensabile la turnazione e la richiesta di deroga al DMV (Deflusso Minimo Vitale).
Come confermato dall’Autorità di Bacino del fiume Po, permane lo stato di grave severità idrica ma, grazie agli sforzi organizzativi della struttura consortile, tutti gli impianti pluvirrigui sono attivi fino a quando le portate ne consentiranno il funzionamento.
Si ravvisa quindi la necessità di un utilizzo più oculato possibile della risorsa idrica riducendone al minimo l’impiego e ricordando le raccomandazioni già espresse come per esempio dare priorità agli impianti di microirrigazione tenendo conto che l’agricoltura ha ancora bisogno di risorsa irrigua almeno per più di un mese.

FRIULI VENEZIA GIULIA: PUNTO SITUAZIONE IDRICA

Nelle zone del Medio Friuli si sono ulteriormente accentuate le problematiche negli impianti, che prelevano acqua dalla falda freatica. Si stanno riscontrando difficoltà di emungimento in numerosi pozzi nei comuni di Lestizza, Mortegliano, Bertiolo e Bicinicco; il personale del  Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede ad Udine) si sta adoperando per garantire i prelievi nei limiti delle capacità impiantistiche.
La situazione nel comprensorio irriguo di Orzano-San Giusto, nei comuni di Remanzacco e Premariacco, rimane difficoltosa; si è stabilito quindi di ridurre leggermente la pressione erogata, limitando la portata prelevata. La derivazione dal fiume Tagliamento, grazie alle integrazioni di portata da parte della società A2A S.p.A., rimane ad un livello tale da garantire una sufficiente portata nei canali, ma desta preoccupazione l’assenza di temporali nella zona montana.
Si sta valutando di porre “in asciutta” ulteriori canali (in particolare l’uso domestico di Dignano, l’uso domestico di Carpacco e il canale di Trivignano) rispetto a quelli già interessati dalle “asciutte” (canale di Passons, canale di Bressa e uso domestico “Sterpet”). A causa della scarsità d’acqua, a partire dal 25 Luglio è prevista la sospensione dell’irrigazione di soccorso dalla roggia di Udine e di Palma. Nella zona della Bassa Friulana, le maggiori problematiche si continuano a registrare nella zona occidentale, in particolare nella zona di Pocenia e Rivignano. Il progressivo calo dell’apporto dei corsi d’acqua di risorgiva accentuerà, in vaste aree, la difficoltà ad effettuare irrigazione di soccorso, mediante prelievo dai canali di bonifica opportunamente invasati.
Nella zona Bassa orientale, le portate dei canali sono ancora sufficienti per l’irrigazione di soccorso, mentre si segnala il funzionamento a pieno regime del recente impianto pluvirriguo di Fossalon, in comune di Grado, a beneficio di alcune decine di circa duecentocinquanta ettari di superficie, la maggioranza della quale destinata a colture di pregio. In tutta la Bassa si registra un’abnorme crescita di vegetazione acquatica nei canali, correlata alla scarsa portata ed alle elevate temperature. Il personale consortile si sta adoperando per eseguire sfalci straordinari, che venivano solitamente effettuati a partire dal mese di settembre al solo fine della salvaguardia idraulica dei territori.
Sul sito dell’ente consorziale è stato riportata una comunicazione destinata alle organizzazioni di categoria e agli utenti per richiedere collaborazione nella lotta al contrasto ai furti d’acqua e prelievi non autorizzati. Su questo punto massima rimane l’attenzione e la sorveglianza del personale consortile.

VENETO: PROROGATE TURNAZIONI IRRIGUE CRESCE PREOCCUPAZIONE

Il Consorzio di bonifica  Bacchiglione (con sede a Padova) ha deciso di prorogare, fino al 1 Agosto, la turnazione irrigua nei bacini Pratiarcati e Sesta Presa in destra Brenta, per garantire la distribuzione dell’acqua a disposizione. Inoltre, nel canale Novissimo è stato rilevato un livello di grave carenza idrica: pertanto i prelievi d’acqua nei bacini Settima Presa e Delta Brenta devono essere limitati alle quantità strettamente necessarie.
Sono state tempestivamente informate anche le Organizzazioni Professionali  Agricole ed i turni sono consultabili nella home page del sito consortile; si precisa che, visto lo stato di crisi, potrebbero verificarsi le condizioni, per cui anche nelle aree, in cui è prevista la turnazione, non sia possibile soddisfare la richiesta idrica.

CAMPANIA: PRONTI A NUOVE RESPONSABILITA’ MA CON NECESSARIE RISORSE REGIONALI

“Chi si occupa della Difesa del Suolo? La verità è che oggi la manutenzione del reticolo idraulico secondario, che innerva il nostro territorio, quando non è di competenza dei Consorzi di bonifica, è senza un soggetto in grado di gestirla. I Consorzi di bonifica sono a disposizione della Regione Campania per assumersi anche questo compito.”
A dichiararlo in una nota è stata ANBI Campania, che ha proseguito “I Consorzi di bonifica sono pronti ad agire nel settore della difesa suolo anche al di fuori dei territori di competenza già individuati come di bonifica integrale, ma nel quadro di un’azione concertata con Regione Campania, dove siano preventivamente individuati gli interventi da farsi (sia per favorire la regimazione delle acque ed il loro corretto allontanamento che quelli necessari per la loro raccolta e riuso ai fini irrigui), accordando ai Consorzi di bonifica le necessarie risorse, a cominciare da quelle del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) per almeno cinquanta milioni di euro.”

EMILIA ROMAGNA: PATTO PER VALORIZZAZIONE CATTEDRALI ACQUA

Un accordo strategico e quanto mai attuale è quello siglato tra  FAI (Fondo Ambiente Italiano) ed ANBI  Emilia Romagna: viene esplicitata la volontà congiunta di far conoscere e valorizzare l'imponente patrimonio architettonico ed ambientale che i Consorzi di bonifica custodiscono e gestiscono nel territorio delimitato tra il fiume Po', la dorsale appenninica ed il mare Adriatico; un patrimonio, che comprende le principali “cattedrali dell'acqua”, capolavori di archeologia industriale, realizzati tra la metà dell'800 e la metà del '900.
Si tratta di strutture eleganti e manutenute con cura, spesso inserite in contesti paesaggistici di rara bellezza, dove emerge la maestria secolare, con cui gli uomini e la tecnica hanno governato il delicato rapporto tra le acque e suoli; basti pensare agli impianti di inizio '900 di Codigoro (protagonisti dei quadri di De Chirico), Marozzo, Bondeno, Pilastresi, Saiarino, Vallesanta e Beccara Nuova in provincia di Ferrara; la Chiusa sul Sillaro e l'impianto di Bagnetto, nel bolognese; Boretto e Torrione nel reggiano; Fosso Ghiaia e Madonna del Pino nel ravennate e tanti altri.
Il FAI regionale e le Delegazioni dell’Emilia-Romagna contribuiranno ora a far conoscere la storia epica delle Bonifiche, la genesi e le caratteristiche ambientali e paesaggistiche del territorio padano, la società e le storie di persone, tecnici, famiglie, che con grande perizia e fatica le hanno prodotte.

TOSCANA: CANTIERI APERTI

La siccità ed il caldo non fermano i cantieri sui corsi d’acqua aretini. Nel capoluogo tanti sono i tratti “sotto i ferri” e tanti quelli che  saranno “sottoposti a terapia” dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo).
In tutto sono 160 i chilometri inseriti nel piano di attività 2022 e che, nel corso dell’anno, saranno sottoposti a manutenzione ordinaria. Cessati i divieti di taglio della vegetazione a tutela della fauna nidificante, adesso con la manutenzione ordinaria si corre per preparare il reticolo ad affrontare l’autunno, che la crisi climatica rende  ancor più incerto e  imprevedibile. L’attività annuale è partita, come sempre, dal centro urbano, ma la manutenzione sarà eseguita anche sui corsi d’acqua di zone considerate critiche dal punto di vista idraulico, come il rio di Pigli e  il fosso di Marcena.
Analoga cura è prevista sul torrente Castro, dove saranno rimossi alcuni esemplari di pioppo di grandi dimensioni, caratterizzati da importanti difetti strutturali e con prospettive di vita  gravemente compromesse e, proprio per questo, è essenziale rimuoverli per evitare pericoli e danni. Nella mappa dei cantieri cittadini ci va anche quello appena chiuso per la manutenzione delle casse di espansione del torrente Castro, in località Cognaia.
L’operazione “fiumi sicuri”, oltre al capoluogo, interessa tutto il territorio compreso nell’Unità Idrografica Omogenea: altri interventi di manutenzione ordinaria saranno eseguiti nei comuni di Subbiano e Capolona, dove “protagonista” principale è il fiume Arno.
Complessivamente in quest’area del comprensorio saranno portati a termine interventi per circa novecentomila euro. Sono più di trenta i cantieri attualmente aperti in tutto l’Alto Valdarno.

LAZIO: NUOVO COMMISSARIO FRUSINATE

“Per prima cosa calendarizzerò riunioni con i Sindaci, le rappresentanze sindacali e delle Organizzazioni Professionali Agricole.
Continuerò il percorso intrapreso da Stefania Ruffo, che ringrazio per il lavoro svolto per poter rendere il più virtuoso possibile il ruolo del Consorzio, che deve divenire motivo d’orgoglio per territorio, imprese ed Istituzioni oltre che per i consorziati”: così ha dichiarato Sonia Ricci all’indomani della nomina quale Commissario dei Consorzi di bonifica della provincia di Frosinone.
Come Presidente ANBI Lazio, Sonia Ricci già conosce i Direttori delle strutture e diverse figure del personale consortile, che intende comunque incontrare per poter fin da subito pianificare le attività più urgenti da implementare.

GARGANO A CAGLIARI

Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, parteciperà martedì 26 Luglio p.v. al convegno “Caro energia. Quale futuro per i Consorzi di bonifica della Sardegna”, che si terrà dalle ore 10.00 nella sala congressi del T Hotel, a Cagliari; l’organizzazione è a cura di ANBI Sardegna.
Il DG ANBI interverrà invece da remoto, giovedì 28 Luglio p.v., al convegno “Governo della risorsa irrigua nel Distretto dell’Appennino Meridionale”, previsto in Sala Zuccari, presso Palazzo Giustiniani del Senato della Repubblica a Roma, con inizio alle ore 16.00.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
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