OSSERVATORIO ANBI SULLE RISORSE IDRICHE
DIVENTA STRUTTURALE LA SOFFERENZA IDRICA DEL NORD MENTRE AL SUD PIOVE SUL BAGNATO
Dopo le percezioni localizzate è la “fotografia” nazionale, fornita dall’Osservatorio ANBI Risorse Idriche, a confermare come le recenti piogge, pur ristorando i territori, non abbiano arrecato significativi apporti alla soluzione delle criticità idriche, che stanno colpendo soprattutto il Nord Italia.
“Scarsi livelli pluviometrici e crescente urbanizzazione riducono la permanenza dell’acqua sul territorio. Per questo – è tornato a ricordare Francesco Vincenzi, Presidente ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue) - è necessario creare una rete di piccoli e medi invasi, capaci di trattenere le piogge per utilizzare tale disponibilità idrica nei momenti di bisogno.”
“Soprattutto in una contingenza difficile come l’attuale è urgente intervenire per ottimizzare ed aumentare le disponibilità idriche, ormai non solo indispensabili per la vita, ma fattore produttivo, determinante per l’autosufficienza alimentare ed energetica. Ancora una volta, il 90% della pioggia caduta è andata inutilizzata verso il mare: è come avere un serbatoio bucato” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
I grandi laghi settentrionali hanno registrato incrementi minimi ed il lago di Como ha addirittura segnato il record negativo di riempimento, precedentemente registrato nel 1949; in Piemonte, i bacini artificiali trattengono acqua solo per il 23% della capacità. Nella stessa regione, le precipitazioni dei giorni scorsi si aggirano intorno ai ventotto millimetri (maggiori a Torino con circa sessanta millimetri, minori a Vercelli con circa dodici). I corsi d’acqua restano stabili con la portata della Sesia, che cresce di quasi dieci metri cubi al secondo, ma quella del Pesio, ad esempio, che addirittura diminuisce. In Valle d’Aosta, la portata della Dora Baltea rimane sostanzialmente invariata rispetto alla scorsa settimana, mentre la neve è tornata a cadere in montagna (a Courmayeur, quasi ottanta centimetri contro una media del periodo di cm. 85). In Liguria, le precipitazioni medie della scorsa settimana si aggirano sui trentacinque millimetri: maggiori nel Levante, minori a Ponente. In Lombardia, le perturbazioni hanno portato mediamente mm. 23,4 di pioggia, senza alcuna positiva conseguenza sulle esangui portate del fiume Adda.
Le riserve idriche permangono al 40% della media storica, mentre manca circa il 70% del manto nevoso. Escono dai minimi storici, ad eccezione del rilevamento di Cremona, le portate del fiume Po, restando comunque al 70% della media storica. In Emilia Romagna, risultano sorprendentemente positivi gli andamenti dei corsi d’acqua nei bacini orientali (riminese e ravennate), sia montani che di pianura: da alcune settimane, i fiumi Lamone e Savio risultano in controtendenza rispetto agli altri corsi d’acqua della regione; le recenti piogge hanno comunque permesso a Reno e Trebbia di uscire dalla “zona rossa” di criticità, mentre i fiumi modenesi e reggiani (Secchia ed Enza) segnano record negativi di portata.
Gli invasi emiliani sono ai minimi degli anni recenti, mentre migliora la situazione nel ferrarese, dove circa trentatre millimetri di pioggia hanno quantomeno attenuato la condizione di siccità, che si registra da oltre un anno. In Veneto, resta inalterata la situazione idrologica: i flussi nei fiumi Adige, Bacchiglione e Brenta sono ai minimi. Un po’ di ristoro è arrivato anche alle campagne del Friuli Venezia Giulia, dove le piogge sono state più intense nelle Valli del Natisone, ad Est della regione.
A beneficiare maggiormente delle piogge dei giorni scorsi paiono essere i fiumi della Toscana, che vedono le portate stabilizzarsi sui livelli medi del periodo e, nel caso dell’Arno, anche superarli. Le precipitazioni più copiose (oltre ottanta millimetri) sono state in Lucchesia, mentre le minori nel Massese (circa trentadue millimetri). Sulla regione sono mediamente caduti circa 63 millimetri di pioggia in 5 giorni, quando a Marzo la media era stata di mm. 44 con un deficit pluviometrico del 41% fino a punte di -76% nel bacino del fiume Magra e fino a - 72% nei bacini di Serchio, Cecina, Versilia, Cornia, nonché in parte di quelli di Arno e Ombrone.
Nelle Marche, le disponibilità idriche sono in crescita; leader di portata è il fiume Esino e l’acqua trattenuta dalle dighe è cresciuta di oltre un milione di metri cubi in 7 giorni. In Umbria, dove nel bacino di Maroggia c’è solo metà dei volumi d’acqua degli anni precedenti, i temporali di questi giorni hanno portato mediamente 43 millimetri circa di pioggia. Nel Lazio, il lago di Bracciano torna a crescere di 4 centimetri, così come buona è la performance del Tevere e dei fiumi del bacino del Liri; resta altresì in sofferenza idrica l’ Aniene, la cui portata è largamente inferiore alle medie del passato, nonostante siano caduti oltre ottantaquattro millimetri di pioggia sul suo bacino (sul resto della regione, la media pluviometrica è stata di mm. 51 con i valori massimi, registrati sulla provincia di Frosinone e quelli minori sulla costa romana).
In Abruzzo, dove scarse sono state le piogge su alcune zone della costa teatina (meno di un millimetro), si registrano invece discrete nevicate sull’Appennino: maggiori nella Marsica (Pescasseroli: cm. 57,3 in due giorni), minori nell’Aquilano (Campo Imperatore cm. 35,2 in 4 giorni). Ottima è la condizione di tutti i fiumi campani, suffragata da abbondanti piogge con record toccati sulla penisola sorrentina e sui monti Picentini (a Ravello sono caduti ben 192 millimetri di pioggia, mentre a Vietri sul Mare, nel salernitano, ci si è fermati a mm. 175,4).
Eccezionale è la crescita dei volumi d’invaso in Basilicata: in soli 11 giorni sono aumentate le riserve stoccate di oltre trentaquattro milioni di metri cubi, superando abbondantemente i già importanti valori dello scorso anno e mettendo al sicuro la prossima stagione irrigua; a confermare la salute idrica della regione sono anche le portate del fiume Agri, superiori agli anni precedenti.
Analoga, positiva condizione, ma con numeri più limitati, si registra Puglia, dove i volumi invasati sono aumentati di 1 milione di metri cubi al giorno. In leggera controtendenza rispetto ad altre regioni meridionali è, invece, la Calabria dove, a fronte di 32 millimetri di pioggia, caduti mediamente sulla regione, l’invaso Sant’Anna ha registrato il volume idrico più basso dei recenti 7 anni: 7,49 milioni di metri cubi.
In Sicilia, l’apporto pluviometrico medio è stato di 23 millimetri, ma con una distribuzione “a macchia di leopardo”: se a Ragusa sono caduti quasi settantadue millimetri di pioggia, a Catania si sono registrati poco più di due millimetri, mentre a Marsala ed Agrigento mm. 7,9 e 9,7 rispettivamente. Infine la Sardegna, dove i volumi invasati nei bacini artificiali sono leggermente inferiori alla media dello scorso decennio, ma con forti differenze fra il Nord dell’Isola, dove si registrano evidenti criticità in tutti i serbatoi, mentre positivi sono i dati del sistema idrico Tirso-Flumendosa-Gallura.

ANBI: NONOSTANTE LE PIOGGE LA FALDA TOCCA -200% NEL BACINO PADANO
Nonostante le recenti piogge, utili comunque a ristorare la superficie dei terreni per permettere le semine, lo scenario idrologico presenta un deficit assai rilevante, rappresentando un gap storico di impoverimento della falda nel sottosuolo. Il dato più allarmante arriva dall’Emilia Romagna, dove l’acqua stoccata nel sottosuolo, normalmente accessibile alle colture, presenta quantitativi che vanno da -150% a -200% rispetto alla media storica del periodo.
L’Agenzia regionale Prevenzione Ambiente Energia (ARPAE) segnala come il contenuto idrico dei terreni è oggi inferiore alla norma (soprattutto nel settore nord-est del ferrarese), mentre nelle falde superficiali si registrano livelli, che sono generalmente tipici delle estati più siccitose. Si stima che, nel comprensorio servito dal Canale Emiliano Romagnolo, la mancanza di piogge abbia reso critica la gestione delle colture di graminacee su una superficie di circa cinquantamila ettari e grosse complicazioni si registrano anche nella semina delle colture primaverili-estive, la maggior parte delle quali irrigate.
“La siccità è diventata un fenomeno strutturale a seguito dei cambiamenti climatici, cui deve corrispondere un adeguamento della rete idraulica, soprattutto ora che autosufficienza alimentare ed energetica sono diventati obbiettivi prioritari nelle scelte di futuro per il Paese” ha evidenziato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Ne è conseguenza la necessità di attuare in tempi adeguati la gestione efficiente e sostenibile dell’acqua, impiegandola per una pluralità di usi: dall’irrigazione alla produzione idroelettrica senza dimenticare gli utilizzi industriale, civile ed ambientale.
“In questo senso – ha proseguito Vincenzi – vanno sia il nostro Piano di Efficientamento della Rete Idraulica del Paese, sia il cosiddetto Piano dei 10.000 laghetti, proposto insieme a Coldiretti.”
La “buona pratica” arriva dal Canale Emiliano Romagnolo, una delle grandi aste irrigue del Paese e per la quale è necessario monitorare costantemente il livello idrometrico del fiume Po, al fine di gestire gli eventi siccitosi.
“Da un punto di vista idraulico, sappiamo che quando il livello del Grande Fiume, al rilevamento di Palantone, scende a circa due metri e mezzo metri sul livello del mare, il sistema idraulico va in sofferenza, rischiando il blocco delle pompe – ha sottolineato Raffaella Zucaro, neo Direttore Generale Consorzio di 2° grado C.E.R. – Per questo, già da 2 anni, sono stati avviati i lavori di ammodernamento dei sistemi elettroidraulici.”
Oltre a ciò, il Consorzio C.E.R. si sta dotando di ulteriori 4 nuove pompe tecnologicamente avanzate, in grado di favorire un migliore adattamento al mutamento del clima, che sta condizionando le portate del principale corso d’acqua italiano.
“Nella difficile condizione idrica, vissuta da ampie zone del Paese, si conferma la lungimiranza del sistema irriguo nazionale Irriframe, voluto da ANBI a servizio dei Consorzi di bonifica italiani e sulla cui piattaforma sono integrati i principali strumenti tecnici, sviluppati in termini di modalità d’irrigazione, automazione degli impianti, sensori e dati satellitari, al fine di fornire il miglior consiglio irriguo all’agricoltore” ha ricordato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Il Consorzio C.E.R., oltre alla nuova interfaccia webgis IrriFrame, si sta attrezzando per fornire supporto diretto all’agricoltore in campo, concentrando la poca acqua disponibile nelle fasi più critiche delle colture, contenendo i danni potenziali della siccità.
“In questo clima di grande incertezza climatica ed economica, con i costi proibitivi dell’energia e dei fertilizzanti – ha concluso il Presidente Consorzio C.E.R., Nicola Dalmonte – oltre alle quotidiane azioni resilienti, la struttura di ricerca agronomica è all’opera, presso il laboratorio Acqua Campus a Budrio, per dare soluzioni concrete al settore agricolo.”
Forte della sua esperienza sul campo anche in situazioni critiche, il Consorzio C.E.R. si conferma così indispensabile punto di riferimento nazionale nelle azioni di contrasto alla perdurante siccità.
PIEMONTE: IRRIGAZIONE: DUE MILIONI PER ADEGUAMENTO STRUTTURALE
Si è tenuto a Torino il tavolo regionale per l'irrigazione e la bonifica.
In particolare, ANBI Piemonte ha espresso apprezzamento per la scelta della Regione di attivare un bando per oltre due milioni di euro a sostegno dei Consorzi per interventi di adeguamento al cambiamento climatico sulla rete irrigua.
Il bando è rivolto al finanziamento delle spese di progettazione di opere infrastrutturali, finalizzate a rendere più efficiente la gestione dell'irrigazione.
LOMBARDIA: FINE ASCIUTTE
Con le manovre di aumento delle portate nel Naviglio Grande è terminata l’ “asciutta totale” in tutto lo storico canale.
La progressiva reimmissione dell’acqua è stata appositamente pianificata dal Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) alla luce dell’attuale deficit idrico, che le piogge dei giorni scorsi hanno consentito di alleviare solo in minima parte.
I 5 metri cubi al secondo d’acqua, immessi a Turbigo, vanno ad aggiungersi ai 7 metri cubi, introdotti in alveo, lo scorso 28 Marzo; ulteriori manovre, che verranno effettuate nelle prossime settimane in base alle esigenze idriche, espresse dagli utenti in avvio di stagione irrigua, riporteranno progressivamente il canale sino alla competenza di 64 metri cubi al secondo.
PUGLIA: SACCHEGGIATI IMPIANTI IRRIGUI
Ancora una volta, le reti della distribuzione irrigua nel Nord Fortore, gestite dal Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) sono state oggetto di furto delle apparecchiature in ottone e dei contatori, creando criticità all’intero sistema di distribuzione.
Quanto accaduto rappresenta un danno economico per l’ente consortile, già in seria difficoltà per l’aumento dei costi di gestione e di manutenzione degli impianti a causa dell’impennata nei costi dell’energia e delle materie prime, ma anche per l’agricoltura, che potrebbe subire il ritardo di un servizio essenziale quale l’irrigazione.
Quello dei furti nelle campagne è un fenomeno grave, che già le Organizzazioni Professionali Agricole avevano denunciato, richiedendo un intervento dello Stato.
VENETO: BOTTE A SIFONE DI NUOVO IN SICUREZZA
Si è conclusa la messa in sicurezza della botte a sifone di Conche di Codevigo. Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) ha terminato l’importante intervento di ripristino e ristrutturazione interna delle canne, continuando così a garantire la sicurezza idraulica del territorio.
Tramite tale manufatto defluiscono le acque di un vasto bacino di 9000 ettari, ricadente nel territorio di 8 comuni: Arzergrande, Bovolenta, Brugine, Codevigo, Correzzola, Piove di Sacco, Polverara e Pontelongo. I lavori finanziati dalla Regione Veneto con fondi di protezione civile per la “Tempesta Vaia” si sono conclusi in anticipo rispetto al termine previsto. L’ultima ispezione, con messa in asciutta, risaliva a 90 anni fa. Recentemente un’ispezione con un robot telecontrollato aveva rilevato qualche anomalia ed era quindi doveroso verificare lo stato di salute del manufatto.
Grazie all’intervento appena concluso si sono risanate le canne ed in particolare una danneggiata. Il manufatto è già stato rimesso in funzione e fa defluire nel canale Montalbano, dopo aver sottopassato il fiume Brenta, le acque del canale Altipiano e del canale di Scarico dell’idrovora di Santa Margherita per poi raggiungere la laguna di Venezia tramite il canale Novissimo.
LAZIO: L’ESEMPIO DEL LAGO DEI PAPI A CASTEL GANDOLFO: ORA SONO I CORPI IDRICI AD ALIMENTARE LE FALDE A CAUSA DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI E DI UNO SCONSIDERATO USO DEL TERRITORIO
“Il progressivo abbassamento del lago di Castel Gandolfo, le cui acque rimpinguano la sottostante falda fiaccata dai cambiamenti climatici e dagli eccessivi prelievi, è la dimostrazione della necessità di un nuovo modello di sviluppo, che valorizzi acque e territorio, bloccando l’eccessivo ed ingiustificato consumo di suolo, nonché la presenza di milioni di pozzi, spesso abusivi, figli di una cultura ormai insostenibile”: a ricordare il caso, non unico in Italia, è stato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, intervenuto ad un convegno promosso dalla Fondazione Univerde.
“Le drammatiche contingenze pandemica e bellica, nonché gli obbiettivi della transizione ecologica, dimostrano che è tempo di una grande coalizione sociale per scelte di futuro, che abbiano al centro la disponibilità delle risorse idriche, indispensabili anche per l’autosufficienza alimentare ed energetica. Il cosiddetto Piano Laghetti ANBI-Coldiretti, cioè 10.000 invasi medio-piccoli entro il 2030, va in questa direzione, rendendo disponibili maggiori risorse idriche per usi potabili ed agricoli, nonché per la produzione di energia rinnovabile – ha aggiunto Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - I Consorzi di bonifica sono centrali in questa sfida per ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche ed aumentare la produzione agricola. Attraverso l’innovazione ed il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ci vogliamo assumere nuove responsabilità verso le giovani generazioni.”
“Stiamo vivendo una fase di cambiamento epocale e c’è bisogno di un grande piano infrastrutturale per governarlo: grazie ad 1 miliardo e 480 milioni del P.N.R.R, il nostro impegno è realizzare 129 progetti entro il 2026” ha concluso il DG ANBI.
TOSCANA: PROSEGUE LA LOTTA ALLA CARBONATAZIONE
Continua la lotta contro la carbonatazione delle opere idrauliche in calcestruzzo, presenti nel comprensorio Alto Valdarno.
Il fenomeno chimico aggredisce i manufatti introdotti dall’uomo per controllare l’efficienza dell’asta fluviale, fino a comprometterne la funzionalità.
Il problema si verifica soprattutto nelle aree montane, dove l’acqua è più ricca di anidride carbonica che, reagendo con il calcestruzzo, favorisce il progressivo deterioramento delle opere idrauliche, fino a renderle inutili e, in qualche caso, addirittura pericolose. Vittima, ancora una volta, il torrente Marecchia, che attraversa l’omonima valle per arrivare fino a Rimini e che, a seconda della stagione, presenta variazioni di portata notevolissime, caratterizzate da piene violente in autunno (anche di oltre milleduecento metri cubi al secondo) e secche totali in estate.
Così, il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) è tornato in azione di nuovo, a distanza di pochi mesi. Nel comune di Badia Tedalda, in località Rofelle, la soglia “sbriciolata” da dilavamento e carbonatazione risulta completamente rimodellata.
L’ente consortile ha programmato l’intervento per ragioni di funzionalità idraulica, ma senza perdere di vista la tutela dell’ecologia del fiume: in modo precauzionale, sono stati evitati intorbidimenti delle acque per la massima tutela della fauna, che popola il torrente.
EMILIA ROMAGNA: PRESTO, NUOVO PERCORSO CICLOPEDONALE
Valorizzare il territorio, incentivare la mobilità dolce, ampliare la rete degli itinerari ciclabili e dei percorsi ciclo-pedonali, sviluppare la connessione tra le frazioni del territorio comunale: la stretta sinergia tra il Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) ed il Comune di Novi di Modena ha portato alla stipula di una convenzione per la realizzazione di un collegamento ciclopedonale tra le frazioni di San Antonio in Mercadello e Rovereto sulla Secchia.
Il prosieguo del primo stralcio del progetto, avviato da alcune settimane, prevede il tombamento del canale Rovereto Basso, migliorandone la funzionalità irrigua; l’intervento è necessario per creare il sedime del percorso ciclopedonale, oltre che per ottimizzare la distribuzione delle acque, attraverso la sostituzione del canale con uno scatolatore. Il progetto complessivo prevede un investimento di oltre seicentosettantotto mila euro
TOSCANA: PIANTATI 105 NUOVI ALBERI
Cresce l’impegno resiliente del Consorzio di bonifica Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) per contrastare i cambiamenti climatici e si arricchisce con l'adesione al progetto nazionale, promosso dal Ministero per la Transizione Ecologica, "Un albero per il futuro", adottando 105 alberi da piantare in tutti gli spazi verdi di proprietà dell'ente consortile.
È una vera “rivoluzione verde”, quella avviata dal primo ente consorziale ad aver sottoscritto in Italia la dichiarazione di emergenza climatica, rivedendo le proprie modalità operative e di utilizzo dell’ l'energia, costruendo collaborazioni in tutti i territori e coinvolgendo i Comuni nelle plantumazioni di alberi, che hanno permesso anche il recupero di aree verdi, oggi trasformate in parchi urbani e percorsi vita per il benessere dei cittadini. Nel 2021 hanno aderito al progetto i Comuni di Aulla, Barga, Bientina, Borgo a Mozzano, Camaiore, Capannori, Fosdinovo, Vicopisano ed altre amministrazioni si stanno aggiungendo in questi mesi.
Le nuove piantine vanno ad arricchire il "bosco diffuso" del “Toscana Nord”, che conta oggi 1.491 nuovi alberi; l’obbiettivo è arricchire i territori con 3.000 nuovi alberi in 3 anni. Aceri, frassini, lecci, sughere, roverelle, ornielli, cornioli e ginestre si inseriranno perfettamente anche nelle sedi consortili: Capannori, Viareggio, Camaiore, Pietrasanta, Castelfranco di Sotto, Massa e Carrara. La posizione di ogni piantina viene condivisa sul portale digitale del Ministero della Transizione Ecologica per testimoniare la presenza insieme a tutte le altre, che dal Nord a Sud dell'Italia vengono piantate da scuole ed Istituzioni, che hanno aderito al progetto nazionale.
NOMINE
L’Associazione Irrigazione Est Sesia (con sede a Novara) ha un nuovo Presidente: è il dott. Camillo Colli.
Sono invece 21 i nuovi Accademici Corrispondenti, nominati dalla prestigiosa Accademia dei Georgofili: tra loro, anche Marco Bottino, Presidente Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze). |