Anno XXIV, n. 10 venerdì, 18 marzo 2022

LUNEDI CERIMONIA INAUGURALE ANBI 100 A ROMA

Saranno Roberto Gualtieri, Sindaco Roma e Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, accompagnati dalla lettura di un testo del giurista partigiano, Silvio Trentin, interpretato dall’attore, Andrea Pennacchi, a dare l’avvio alle Celebrazioni di “ANBI 100: ad un secolo dalla nascita della moderna Bonifica”, previsto lunedì 21 Marzo p.v., alle ore 10.30, nell’evocativa ambientazione del Tempio di Adriano, a Roma.
Nel corso dell’evento sarà illustrato il volume “La grande storia d’Italia raccontata dall’acqua”, presenti gli autori Erasmo D’Angelis, Segretario Autorità Bacino Distrettuale Appennino Centrale; Elisabetta Novello, Docente Scienze Storiche Università Padova; Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Interverranno inoltre Francesco Battistoni, Sottosegretario Politiche Agricole Alimentari Forestali; Alessia Rotta, Presidente Commissione Ambiente Camera Deputati; Svetlana Celli, Presidente Assemblea Capitolina; Lorenzo Tagliavanti, Presidente Camera Commercio Roma; Alfonso Celotto, Docente Diritto Costituzionale Università Roma 3.

VENETO: 22 MARZO, PARTE TERREVOLUTE 100

Inizierà, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, “Terrevolute 100”, il calendario di eventi, che ANBI Veneto organizza per il Centenario del Congresso delle Bonifiche, che si tenne negli stessi giorni di un secolo prima.
Momento principale di “Terrevolute 100” sarà il Festival della Bonifica (26-29 maggio 2022), co-organizzato con l’Università degli Studi di Padova a San Donà di Piave. “Terrevolute 100” sarà presentato ufficialmente nella mattinata di martedì 22 Marzo p.v., a Palazzo Balbi, sede della Regione Veneto, con un intervento del Governatore, Luca Zaia.
Il 23 Marzo, a 100 anni esatti dal Congresso, si terrà, a San Donà di Piave, il convegno storico “Leggere il passato per immaginare il futuro”, organizzato da ANBI, ANBI Veneto con il locale Consorzio di bonifica Veneto Orientale  ed Università Padova. Nel corso del convegno verranno analizzati gli interventi dei principali relatori del 1922 a confronto con l’attualità e le prospettive future.
Entrambi gli eventi saranno in diretta streaming su Facebook/AnbiVeneto.

OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

IL NORD ITALIA E’ IN SICCITA’ DA UN ANNO, NEL PO MANCANO 100 MILIONI DI METRI CUBI DI ACQUA!

IN CRISI ANCHE VALLE D’AOSTA E TRENTINO ALTO ADIGE

La perdurante emergenza idrica sull’Italia, ma soprattutto le sue preoccupanti prospettive, non solo stanno facendo emergere i primi, evidenti attriti fra portatori d’interesse concorrenti, ma obbligano a cambiare la percezione ambientale  del Paese, visto che in cima alla classifica delle regioni siccitose c’è la Valle d’Aosta, una volta lussureggiante e dove le portate della Dora Baltea sono in caduta verticale. Ad indicarlo è il settimanale report dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche.
La situazione nel Nord Italia pare irrimediabilmente compromessa a causa del deficit pluviometrico, delle alte temperature e dell’insufficiente manto nevoso, destinato a sciogliersi entro breve, senza rimpinguare significativamente le falde e senza incidere sulle disponibilità irrigue. Il deficit idrico del Paese si protrae  dalla scorsa primavera e  ha raggiunto il suo apice in questo inverno estremamente secco (fonte: Consiglio Nazionale Ricerche). Zone siccitose, oltre alle valdostane, sono individuabili in Piemonte, Nord Emilia, Veneto Sud-Orientale, Lazio, Sardegna, Sicilia Sud-Orientale (fonte: Protezione Civile); sull’Italia settentrionale, le piogge cadute finora in questo Marzo sono state quasi ovunque pari a zero. Ne sono conseguenza i decrementi nei volumi idrici, trattenuti nei grandi laghi ed il  fiume Adda, che segna il record negativo del decennio.
Restando in Lombardia, le riserve idriche segnano un deficit del 56,8% (7 giorni prima era a -53,5%) ed il manto nevoso è inferiore del 68% alla media. Lungo tutta l’asta continua a decrescere anche il fiume Po, che scende ai minimi da 30 anni, mancando all’appello oltre cento milioni di metri cubi di portata. In Piemonte continuano a calare i livelli dei principali fiumi (unica eccezione, il Pesio) e l’Orco, nel Canavese, raggiunge la portata minima degli ultimi 14 anni.
Si aggrava la situazione in Veneto, dove i fiumi Adige, Brenta, Bacchiglione, Livenza, Gorzone, Astico, Boite, Cordevole, Piave sono ai minimi storici; le piogge invernali sono state inferiori del 50% alla media storica (fonte: ARPAV) ed in Marzo non è ancora piovuto. In Trentino Alto Adige, dove le temperature invernali sono state generalmente superiori di un paio di gradi alla media , l’indice SPI (Standardised Precipitation Index) registra  siccità severa in Val Venosta, sfiorando i minimi storici di pioggia in quasi tutte le stazioni di rilevamento della fascia occidentale della regione. In Friuli Venezia Giulia, fatta eccezione per 2 eventi  significativi tra Gennaio e Febbraio (mm.20 di pioggia), sono ormai 90 i giorni consecutivi senza precipitazioni, portando il deficit pluviometrico sulla media  a -40% in Gennaio e -60% in Febbraio.
I volumi idrici stoccati sono pari al 10% del volume massimo autorizzato negli invasi del bacino del Meduna, all’11% in quelli del bacino del Cellina ed a meno del 25% nel lago di Lumiei nel bacino del Tagliamento (15,7 milioni di metri cubi su una capacità di Mmc. 70). In Emilia Romagna, dove le piogge sono al 25% della media, la situazione peggiore si continua a registrare nel Ferrarese, indirizzato ad entrare in zona di siccità rossa ad inizio Aprile; con queste, critiche condizioni pluviometriche, tutti i fiumi della regione sono in calo e prossimi ai minimi storici. In Toscana si registra una timida ripresa nei flussi dei fiumi Serchio ed Arno, ma continuano a calare Sieve ed Ombrone, già prossimo alla portata di minimo deflusso vitale (mc./sec. 2).
“L’Italia idricamente capovolta è il tema dell’analisi, che stiamo sviluppando da tempo in vista delle celebrazioni per il centenario della moderna Bonifica, che ha disegnato l’Italia di oggi ed il cui evento inaugurale è previsto lunedì prossimo a Roma. I cambiamenti climatici, però, obbligano ormai ad approcci idraulici nuovi, mirati ad aumentare la resilienza dei territori ed a creare le condizioni per aumentare l’autosufficienza alimentare ed energetica del Paese” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Nelle Marche, seppur in calo, i livelli dei corsi d’acqua restano in linea con i valori degli anni recenti, così come i bacini, i cui livelli crescono di oltre 1 milione di metri cubi in una settimana. A differenza dello scorso anno è finora la fascia costiera adriatica centro-meridionale  ad avere maggiormente  beneficiato di precipitazioni consistenti (fonte: Protezione Civile).
Nel Lazio continuano a calare i livelli dei fiumi Sacco e Liri ed anche in Campania i principali corsi d’acqua risultano con portate inferiori  allo scorso quadriennio. Pur con performance minori rispetto al 2021, sono confortanti  le disponibilità idriche nei serbatoi di Puglia e Basilicata, cresciute rispettivamente di  14 ed 1 milione di metri cubi in una settimana. Interessante è, infine, l’analisi della condizione idrica della Sicilia, dove il surplus di risorsa stoccata (+30% sull’anno scorso e nettamente sopra la media del decennio) è dovuto soprattutto agli effetti dell’uragano mediterraneo di fine Ottobre, mentre  le precipitazioni invernali sono inferiori alla media (fonte: European Drought Observatory), raggiungendo livelli estremi di carenza d’acqua nell’entroterra centro-orientale e nell’Agrigentino.
“E’ l’ulteriore conferma della necessità di dotare i territori di infrastrutture multifunzionali, che abbinino la salvaguardia idrogeologica alla necessità di stoccare riserve idriche per i momenti di bisogno – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale  ANBI - Per il Sud Italia, il nostro Piano di Efficientamento della Rete Idraulica presenta 222 progetti di manutenzione straordinaria sulla rete idraulica e su 45 bacini, nonchè la realizzazione di 4 nuovi invasi ed il completamento di altri 6. L’investimento indicato è di circa un miliardo e novecento milioni di euro, capaci di attivare quasi novemilacinquecento posti di lavoro.”

VERSO IL CENTENARIO DELLA MODERNA BONIFICA E LA GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA

ANBI PRESENTA LE CIFRE DI UN PAESE IDRICAMENTE CAPOVOLTO

“In Italia, c’è un grande bacino dimenticato: è quello nascosto da oltre 72 milioni di metri cubi di materiali depositati sul fondo di 90 invasi e che ne riducono la capacità di quasi il 10%; pulirli necessita di circa 290 milioni di euro, capaci di garantire, però, oltre 1450 posti di lavoro”: a ricordarlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, promotrice del focus su “L’Italia idricamente capovolta”, presenti la Sottosegretaria a Sud e Coesione Territoriale, Dalila Nesci, insieme ai Presidenti Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, Filippo Gallinella e Gianpaolo Vallardi.
La siccità è una situazione critica, che si ripete da diversi anni, assumendo ormai i caratteri di un evento strutturale. All’estate 2021, caratterizzata da un aumento (+58%)  dei fenomeni climatici estremi (14 eventi ca. al giorno) rispetto all’anno precedente, sta seguendo un inverno particolarmente siccitoso nel Centro-Nord del Paese, con temperature superiori alla media stagionale ed una forte scarsità del manto nevoso sull’arco alpino ed appenninico. Lo scenario di una possibile crisi idrica nei mesi a venire preoccupa per le ripercussioni sui molteplici interessi, che gravano sulla risorsa acqua.
L’emergenza climatica in atto sull’Italia, con la tropicalizzazione dei fenomeni meteorologici (precipitazioni più violente, concentrate nel tempo e nello spazio, sfasamenti stagionali e repentini sbalzi termici), rende aleatoria ogni programmazione delle attività umane ed economiche. Destano particolare preoccupazione i fenomeni di crescente desertificazione (attualmente presenti in più del 21% del territorio nazionale), cui si affianca la risalita del cuneo salino nelle falde, anche a chilometri di distanza dalla zona costiera, con conseguente sterilità dei suoli. In un contesto caratterizzato da una diminuzione generalizzata delle risorse idriche disponibili, soprattutto nell’area Centro-Nord del Paese, è di primaria e strategica importanza aumentare le capacità d’invaso, migliorandone al contempo l’efficienza e riducendo ogni spreco determinato dalla vetustà delle infrastrutture (l’età media è di 62 anni).
L’Italia, pur essendo un Paese ancora idricamente fortunato per l’apporto annuo delle piogge (circa trecento miliardi di metri cubi), ne trattiene solo circa 5,8 miliardi di metri cubi (11%); il rimanente 89% va in mare pressoché inutilizzato. La capacità di immagazzinamento complessiva delle maggiori 534 dighe e dei circa tredicimila piccoli sbarramenti presenti lungo il territorio italiano è di 13,7 miliardi di metri cubi, ma il volume autorizzato è solo di 12 miliardi di metri cubi.
“È necessario incrementare sensibilmente la capacità di invaso in quanto, in molte aree del Paese, l’emergenza climatica porta le comunità ed il sistema economico a chiedere maggiori disponibilità idriche. Al proposito con Coldiretti abbiamo presentato il piano laghetti, che prevede la realizzazione di 10.000 bacini medio-piccoli in aree collinari o di pianura entro il 2030 – ha proseguito il Presidente ANBI -  Tanti sono gli invasi attualmente in esercizio, ma che necessitano di ristrutturazione o che operano in via sperimentale; tanti quelli, che sono attualmente non in esercizio o che non possono essere riempiti fino alla loro capacità massima, perché incompiuti o per mancanza di collaudo oppure per problemi statici. Il nostro Piano di Efficientamento della Rete Idraulica ne prevede il completamento di 16 per una capacità complessiva di oltre 96 milioni di metri cubi.”
L’85% del “made in Italy” agrolimentare (538 miliardi di euro, cioè il 25% del Prodotto Interno Lordo) dipende dalla disponibilità d’acqua irrigua, ormai necessaria per tutte le produzioni agricole in un’epoca, in cui l’autosufficienza alimentare costituisce un asset strategico per il Paese, come stanno dimostrando le emergenze pandemica e bellica. Sono circa tre milioni e mezzo, gli ettari serviti da impianti collettivi d’irrigazione,  che consentono (grazie ai sistemi di digitalizzazione, monitoraggio e gestione automatizzata e telecontrollata delle reti di adduzione e distribuzione)  un uso razionale ed efficiente della risorsa idrica.
“E’, quindi, determinante ampliare la superficie attrezzata con impianti irrigui collettivi, aumentando al contempo  di almeno ulteriori 5 miliardi di metri cubi, la capacità di immagazzinamento della risorsa pluviale, grazie alla realizzazione di piccoli-medi bacini multifunzionali” ha aggiunto Vincenzi.
Molti impianti irrigui collettivi, gestiti dai Consorzi di bonifica, sono inoltre alimentati con autoprodotta energia rinnovabile (idroelettrica e solare).
“Diventa importante, soprattutto in questa fase storica – ha evidenziato il Presidente  ANBI - incentivare economicamente la realizzazione e l’installazione di impianti idroelettrici e fotovoltaici, determinando una riduzione delle bollette per i Consorzi di bonifica ed irrigazione con positive ricadute sui costi agricoli, contribuendo alla transizione ecologica del Paese attraverso la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico. La disponibilità d’acqua è anche fondamentale per ridurre l’abbandono delle attività agricole, nonchè lo spopolamento delle aree interne e marginali di collina e bassa montagna, aumentando la loro  capacità di resilienza climatica e riducendone  il deficit socio-economico, concorrendo  alla ripresa economica dell’Italia. In questo quadro, gli investimenti in infrastrutture idriche rappresentano uno degli asset portanti per lo sviluppo e la rinascita del Sud.”
L’adeguamento delle opere idrauliche, fondamentale per la sicurezza idrogeologica, è condizione imprescindibile per un territorio, che voglia essere attrattivo verso gli investimenti economici.
“Questo è un processo, che richiede lo stanziamento di risorse finanziarie adeguate – ha proseguito Vincenzi – I 520 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (P.N.R.R.), oltre ai 440 milioni di euro della Legge di Bilancio 2022, cui unire le risorse finanziarie del Piano Invasi del Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibile, sono importanti, ma oggettivamente insufficienti di fronte agli almeno 3 miliardi di  danni, che annualmente si contano per eccesso o per scarsità d’acqua. I Consorzi di bonifica ed irrigazione possono svolgere un ruolo strategico in un momento, in cui gli effetti dei cambiamenti climatici non devono essere affrontati con la liturgia degli stati d’emergenza, che ristorano solo il 10% dei danni, ma con realizzazioni in tempi adeguati: nel solo Piano ANBI di Efficientamento della Rete Idraulica del Paese sono compresi 858 progetti, perlopiù definitivi ed esecutivi, del valore di circa quattromilatrecentotrentanove milioni di euro in grado di sviluppare oltre ventunmila nuovi posti di lavoro. Queste sono le cifre – ha concluso il Presidente ANBI – Ad altri spetta tirare le somme.”

 

ALLARME ANBI

I RINCARI METTONO A RISCHIO I CANTIERI DEL CIBO E DELLA SICUREZZA IDROGEOLOGICA

L’esempio arriva dall’Emilia Romagna e si chiama PRFV (Plastica Rinforzata con Fibre di Vetro), il prodotto (di provenienza perlopiù comunitaria o turca ed utilizzato per grandi tubazioni) che, in assenza di specifici interventi compensativi, sta minando l’equilibrio economico dei lavori avviati dai Consorzi di bonifica e già colpiti dagli incrementi record nei prezzi delle tubazioni in PVC (+105%): l’allarme arriva dall’ANBI che, sulla base delle segnalazioni dal territorio, denuncia un rincaro del 68% nel costo delle tubazioni in PRFV che, data la loro specificità, non sono previste in alcun prezziario ufficiale, ma sono soggette ad apposite analisi di costo, non essendo così ricomprese tra i materiali interessati dalle compensazioni post pandemiche, previste nei provvedimenti varati dal Governo.
L’eccezionalità degli aumenti riferiti a lavori contrattualizzati in anni pre-Covid impedisce, per altro, che tali rincari possano essere assorbiti dalle ditte appaltatrici con la conseguenza che, in attesa di specifici interventi compensativi, molti cantieri rischiano di essere sospesi. Stanti le attuali condizioni di mercato, la prospettiva è di non riuscire più a completare  i lavori oltre ai ritardi già accumulati nella loro realizzazione.
“La nostra richiesta – ha precisato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - è che anche le tubazioni in PRFV siano ricomprese nel prossimo decreto del M.I.M.S., inerente i lavori eseguiti nel primo semestre 2021 o quantomeno, data la loro composizione  materiale, siano equiparate alle tubazioni in PVC rigido o in polietilene ad alta densità.”
“Consci della drammaticità della contingenza internazionale – ha concluso Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - ci appelliamo però alla classe politica, affinché intervenga per limitare gli ostacoli sulla strada della ripresa economica, intrapresa dal Paese; in questo caso, ad essere pregiudicate, sono infrastrutture perlopiù a servizio dell’agricoltura, che produce cibo e di cui proprio gli eventi pandemico e bellico stanno evidenziando l’indispensabilità.”

FRIULI VENEZIA GIULIA: ULTIMATI I LAVORI, VISITA AL CANTIERE

Entrambi i corsi necessitavano di manutenzione, esigenza espressa dagli stessi imprenditori agricoli del territorio; detto fatto: i canali di Passons e di Bressa (grazie al lavoro congiunto di Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Campoformido e Consorzio di bonifica Pianura Friulana) sono stati puliti, decespugliati e livellati.
L’intervento, finanziato dalla Regione con 70.000 euro, è stato illustrato dai vertici dell’ente consortile (con sede a Udine) nella sala consiliare del Municipio, presente anche il Sindaco di Campoformido Erika Furlani; è poi seguito un sopralluogo al cantiere.
Durante l’incontro, in cui sono stati anche tratteggiati gli eventi alluvionali dell’ultimo secolo e la delicata situazione idraulica del torrente Cormor, si è evidenziato come in soli 12 mesi siano state individuate le risorse, predisposto il progetto e realizzati i lavori, ormai in fase di ultimazione.

TOSCANA: LA SICUREZZA GENERA BELLEZZA

Recuperare la piena sicurezza idraulica del territorio e garantire la sua bellezza: con questi obbiettivi, il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) è intervenuto sul rio Dezza a Camigliano, nella zona nord del Capannorese, proprio nell’area, che costeggia la cinta muraria della storica villa Torrigiani.
Si è trattato di lavori di ricentramento dell’alveo, eseguiti al fine di preservare la sponda in destra idraulica da fenomeni di erosione.
In questo modo  è stato recuperato il corretto deflusso delle acque, adoperandosi anche per la piena salvaguardia di una delle realtà monumentali più belle del territorio e che tanti turisti.

VENETO: PIU’ SICUREZZA IDRAULICA

Grazie alle risorse stanziate dalla Protezione Civile a seguito della tempesta VAIA del 2018, il Consorzio di bonifica Veronese (con sede nel capoluogo scaligero) ha ottenuto il finanziamento del progetto “Lavori per la messa in sicurezza idraulica del fiume Tartaro nei Comuni di Isola della Scala, Erbé, Nogara e Gazzo Veronese – 2° stralcio”, per un importo complessivo di 3.200.000 euro.
Questo secondo stralcio  costituisce il proseguimento della messa in sicurezza del fiume Tartaro, iniziata con gli interventi realizzati dall’ente consortile per risolvere i problemi idraulici nel tratto urbano di Isola della Scala; con questo nuovo intervento, iniziato a fine Febbraio, è prevista la prosecuzione degli interventi di sistemazione a valle del centro urbano.
Gli interventi sul Tartaro si sono resi necessari in quanto negli ultimi anni si è assistito ad un graduale aumento delle portate di piena del fiume, principalmente a causa del progressivo estendersi delle superfici impermeabilizzate (centri abitati, aree industriali e strade) con la conseguenza del verificarsi di piene frequenti e soprattutto più veloci, per le quali l’alveo risulta ormai inadeguato.
Inoltre, le forti escursioni dei livelli idrici stanno provocando frane spondali, che creano problemi di sicurezza idraulica con la compromissione della stabilità degli argini e l’accumulo di materiale in alveo. A peggiorare la situazione, c’è la presenza delle nutrie, che continuano a provocare ingenti danni particolarmente gravi  nel caso di arginature pensili. Come misura compensativa sotto l’aspetto ambientale e paesaggistico, conseguente al necessario taglio di alcuni alberi, l’ente consorziale provvederà a 120 nuove plantumazioni, secondo un piano condiviso con le associazioni ambientaliste e che prevede l’utilizzo di essenze arboree autoctone o naturalizzate, tipiche del contesto territoriale nel quale si sviluppa l’intervento.
Le operazioni di nuove plantumazioni si concluderanno entro questo mese, in modo da non generare disturbo alla nidificazione degli uccelli. L’intervento complessivo ha, invece, la durata di circa un anno e ne è prevista la conclusione per la primavera 2023.

TOSCANA: SISTEMATE TRE BRIGLIE

Manutenzione conclusa anche sul rio Sant’Alessio, in comune di Pistoia, per il Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze), che è intervenuto, in accordo con il Genio Civile Valdarno Centrale della Regione Toscana, per una manutenzione non programmata, ma che si era resa necessaria dopo che le piene dell’ inverno avevano destabilizzato un tratto del corso d’acqua.
Qui si è lavorato alla sistemazione di 3 briglie in pietrame, ricadenti in un tratto di circa cento metri, procedendo, nello specifico, alla ricostruzione completa di una briglia e al risanamento delle altre 2, oltre al ripristino delle scarpate di sponda.

LOMBARDIA: INDAGINE SU SPONDE ED ARGINI

Si sono svolti, in diversi  comuni del Naviglio Grande, alcuni interventi di carotaggio: si tratta di specifici rilievi e campionamenti effettuati sulle sponde e nel terreno degli argini per raccogliere informazioni sullo stato dell’infrastruttura idraulica. I dati così ottenuti vengono sottoposti ad esami di laboratorio e verifiche geologiche, i cui esiti (profili stratigrafici del terreno, capacità portanti delle alzaie, ecc.) saranno utili al Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) per progettare nuovi interventi di recupero.
Le attività hanno preso avvio  dalla città di Milano, interessando successivamente Gaggiano, Vermezzo, Abbiategrasso, Cassinetta di Lugagnano, Cuggiono e Robecchetto con Induno.

EMILIA ROMAGNA: UN PATRIMONIO D’ARTE APERTO ALLA COMUNITA’

Cittadini e turisti torneranno a godere della bellezza cinquecentesca di Palazzo Naselli-Crispi, sede cittadina del Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara, grazie alle aperture straordinarie gratuite, guidate da dipendenti e collaboratori dell’ente consortile.
Quest’anno le visite sono ancora più significative, perché si celebra un anniversario importante: i 100 anni, che legano l’ente consorziale alla storia di questo gioiello dell’architettura ferrarese; il 15 Febbraio 1922, infatti, veniva stipulato il rogito per la compravendita di Palazzo Naselli-Crispi tra il Consorzio della Grande Bonificazione e la Banca Credito Romagnolo. Il Consorzio acquistò il Palazzo per 190.000 Lire, di cui 90.000 versate come anticipo, e le restanti 100.000 "sborsate e pagate in tanti Buoni di Banca aventi corso legale" lo stesso giorno del rogito, davanti al "notaro", Luigi Venturini.
È giusto ora che questa  bellezza venga condivisa e che Palazzo Naselli-Crispi torni ad essere, come accade già da un anno, la “dimora” di tutti i ferraresi.

GARGANO A ROMA PER GIORNATA MONDIALE ACQUA

VINCENZI A SAN DONA’ DI PIAVE PER ANBI 100

Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverrà nella mattinata di martedì 22 Marzo p.v. alla presentazione del Libro Bianco “Valore Acqua per l’Italia” organizzato da The European House Ambrosetti in Palazzo Rospigliosi a Roma; nella stessa sede, al pomeriggio, parteciperà invece alla presentazione della traduzione ufficiale in  italiano del Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2022 “Acque sotterranee: rendere visibile la risorsa invisibile”, organizzato da Fondazione Univerde e Coldiretti.
Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, inaugurerà invece, nella mattinata di mercoledì 23 Marzo p.v. il convegno storico “Leggere il passato per immaginare il futuro”, organizzato al centro culturale Leonardo Da Vinci nell’ambito delle celebrazioni “ANBI 100”. 

 

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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