Anno XXIII, n. 46 venerdì, 10 dicembre 2021

IMPORTANTI NOVITA’ DALLA RICERCA ANBI:

SI RISPARMIERANNO MILIONI DI METRI CUBI D’ACQUA CON LA PRECISIONE IRRIGUA 4.0 DEL PROGETTO POSITIVE

IL FUTURO DELLE RISORSE IDRICHE DISEGNATO DAL PROGETTO AGRI4FOOD

Un servizio di consiglio irriguo e fertirriguo, in grado di organizzare ed elaborare i  flussi di dati  (informazioni satellitari più quelle derivanti da sensori posizionati in campo) in mappe leggibili da macchine irrigatrici 4.0: è questa l’innovazione della ricerca POSITIVE (Protocolli Operativi Scalabili per l’Agricoltura di Precisione), presentata all’Università di Parma e che ha coinvolto  numerosi partner ed atenei con capofila CIDEA- Centro Interdipartimentale per l’Energia e l’Ambiente.
A conclusione delle attività, POSITIVE rende disponibili protocolli operativi, aperti per interconnettere i componenti, che abilitano l’irrigazione di precisione (oggi in Emilia Romagna), ottenendo il miglioramento delle colture con una riduzione dei consumi idrici ed energetici; inoltre, l’agricoltore potrà crearsi un archivio di esperienze d’irrigazione, associate alle proprie colture ed alle specifiche rese stagionali. 
Le informazioni, frutto della ricerca, avvalorano l’importanza  di integrare i dati satellitari con quelli, che derivano dal bilancio idrico del sistema “intelligente” Irriframe voluto da ANBI.
L’immagine dettagliata dello status della vegetazione consente di ottenere un più mirato consiglio per l’irrigazione, basato su sviluppo e stadio di maturazione: in questo scenario, se l’imprenditore agricolo  “informato” dispone anche di adeguata tecnologia d’irrigazione “a rateo variabile” 4.0, otterrà in tempo reale l’indicazione della quantità d’acqua da distribuire in ognuna delle aree del suo campo, in funzione delle colture a dimora e dei relativi consumi idrici.
“Il sistema POSITIVE – ha evidenziato  Stefano Anconelli, Direttore Ricerca Sviluppo Agronomico Consorzio Canale Emiliano Romagnolo (C.E.R.) – consente di risparmiare fino a duecento metri cubi per ogni ettaro. Una simulazione realizzata basandoci sui dati più recenti, considerando solo i circa centodiecimila ettari di superficie  emiliano-romagnola, coltivata a mais e pomodoro, individua indicativamente in venti milioni di metri cubi, il risparmio idrico annuo.”
“La siccità prolungata in numerose aree regionali durante l’anno – ha aggiunto il Presidente Consorzio di 2° grado C.E.R. (con sede a Bologna),  Nicola Dalmonte – stimola  la ricerca tecnico-scientifica dei nostri laboratori in campo, consolidando collaborazioni fattive con università e portatori d’interesse. Immagazzinare acqua, grazie alla costruzione di invasi adeguati alle necessità ed impiegare moderne tecnologie irrigue, contribuirà  ad incrementare le sicurezze della produzione agricola, di fronte alle  ripercussioni dell’emergenza climatica.”
Prosegue intanto anche lo studio, che ANBI e CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria) stanno conducendo nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Agri4food; in particolare ci si sta concentrando , attraverso l’analisi della sperimentazione in un’area agricola della provincia di Oristano, sulla quantificazione dei benefici ecosistemici, apportati dall’irrigazione, al fine di determinarne il valore, secondo le Direttive Europee (obiettivo prize water).
Oltre a ciò, l’impegno di esperti e ricercatori è indirizzato a definire lo sviluppo di linee di trattamento e di disinfezione innovative delle acque reflue (obiettivo grey water), l’individuazione di nuove tecniche di aridocoltura per aumentare l’efficienza d’uso dell’acqua (obiettivo green water), l’adattamento dell’irrigazione di precisione a risorse idriche limitate (obiettivo precision water), la gestione idrica e l’adattamento di fronte ai cambiamenti climatici (obiettivo future water).
“Disponibilità e qualità dell’acqua sono diventati elementi fondamentali di competitività per le aziende agricole e di sicurezza alimentare per i consumatori in una logica ormai indispensabile di multifunzionalità d’uso” ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI).

OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

SI CONFERMA L’ITALIA ROVESCIATA PIU’ ACQUA AL SUD, MENO AL NORD

Orsogna, comune abruzzese di circa tremilasettecento abitanti, è al centro dell’attenzione settimanale dell’Osservatorio ANBI  Risorse Idriche, perché interessante esempio delle conseguenze della crisi climatica sull’Italia: dal 1° Gennaio al 5 Dicembre scorsi, infatti, sono caduti 1.104 millimetri di pioggia (in linea, quindi, con la media nazionale), se non che oltre la metà (mm. 614) sono piovuti in un solo giorno (22 Giugno) con le inevitabili conseguenze idrogeologiche. Nella stessa regione, la diga di Penne trattiene oltre cinque milioni di metri cubi d’acqua, pari ad oltre il doppio della media dal 2016.
Nel confinante Molise, dove da Novembre sta piovendo molto, nell’invaso del Liscione, in poco più di un mese, ci sono circa otto milioni e mezzo di metri cubi d’acqua in più; a Campodipietra, in provincia di Campobasso, il 2 Dicembre sono caduti 262 millimetri di pioggia contro mm. 119,8 registrati in tutto Dicembre 2020  e mm.58,4 nello stesso mese del 2019 (fonte: MeteoNetwork).
Un'altra “case history” climatica arriva dalla Toscana, dove il fiume Ombrone, uno dei più lunghi della regione, conferma l’ormai acclarato carattere torrentizio e dopo la ripresa di portata, seguita ad un’estate praticamente in secca, torna ad allontanarsi decisamente dai livelli degli anni scorsi (5,87 metri cubi al secondo contro mc/sec 59,5 nel 2020!) in un territorio, dove invece Arno, Sieve e Serchio segnano una buona crescita idrica, pur rimanendo sotto la media storica mensile.
Corsi d’acqua in calo nel  Veneto (ad eccezione del fiume Piave) dopo un Novembre piovoso, ma non sufficiente a colmare il deficit di Ottobre: i primi 2 mesi dell’anno idrologico si chiudono quindi con -21% di precipitazioni; largamente negativo è il confronto con le portate di un anno fa quando, però, si registrò una violenta ondata di maltempo a Nordest, capace di creare danni per centinaia di milioni di euro (fonte: ARPA Veneto).
Andamento analogo in Piemonte dove, dopo un Novembre piovoso (+45%), decrescono tutti i corsi d’acqua, ad eccezione del Varaita; va così anche per il fiume Adda in Lombardia e per la Dora Baltea in Valle d’Aosta. Calano i livelli dei grandi laghi del Nord (Maggiore e Lario ampiamente sotto la media storica), come quelli del fiume Po, ovunque sotto media. In Emilia-Romagna diminuiscono i flussi nell’alveo del fiume Trebbia, ma crescono quelli di Savio, Secchia e Enza (tutti con portate largamente inferiori allo scorso anno), mentre resta costante il Reno; i livelli degli invasi piacentini permangono in linea con i volumi trattenuti negli scorsi anni (con l’eccezione dell’abbondante 2019). Scendono  leggermente i livelli dei corsi d’acqua nelle Marche, dove Tronto e Nera continuano però a registrare la migliore performance dal 2018 (fonte: Protezione Civile Marche); crescono le disponibilità idriche nei bacini che, con 31,92 milioni di metri cubi trattenuti, superano i livelli 2020. In Umbria aumentano di poco i volumi d’acqua, trattenuti nella diga di Maroggia, che resta deficitaria rispetto allo scorso biennio.
Nel Lazio torna a crescere il lago di Bracciano, così come il fiume Liri, mentre cala lievemente il fiume Sacco. In Campania, i livelli idrometrici dei fiumi Garigliano e Sele risultano in crescita, mentre Volturno e Sarno sono in netto calo; in forte crescita sono i volumi del lago di Conza e gli invasi del Cilento con numeri da record: il primo trattiene 3.300.000 metri cubi d’acqua più dell’anno scorso, così come il bacino di Piano della Rocca sul fiume Alento, che segna +31,61% sul 2020.
Infine, situazione confortante per le disponibilità idriche nelle regioni meridionali ed insulari: in Basilicata è cresciuta di oltre settanta milioni di metri cubi, mentre la Puglia segna +20 milioni di metri cubi; in Calabria, la diga Sant’Anna sul torrente Tacina trattiene 6,38 milioni di metri cubi d’acqua, record a partire dal 2015; in un mese si registrano oltre cento milioni di metri cubi d’acqua nei bacini della Sardegna (+Mmc. 66,12 sul 2020) e perfino i bacini della Sicilia segnano, a Novembre, una crescita di 4,58 milioni di metri cubi sul mese precedente, pur rimanendo deficitari per circa undici milioni di metri cubi sul già critico 2020 (fonte: Dipartimento Regionale dell’Autorità di Distretto del Bacino Idrografico della Sicilia).
“L’attuale situazione conferma l’immagine di un’Italia climaticamente rovesciata e con maggiori problemi di approvvigionamento idrico nelle regioni del Nord” ha evidenziato  Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“La fotografia della condizione idrica del Paese testimonia l’importanza dei bacini che, stanti gli attuali livelli, fanno presagire una stagione irrigua regolare in regioni meridionali,  tradizionalmente siccitose, garantendo così condizioni produttive e di reddito agli agricoltori” ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.

                                                                      

IN POLESINE, IL CARO ENERGIA CONDIZIONA L’OPERATIVITA’ DEI CONSORZI DI BONIFICA PER LA SICUREZZA DEI CITTADINI

VINCENZI: “AFFONDARE IL POLESINE È UNA SCELTA GIA’ FATTA NEL PASSATO E RIPETERLA OGGI È ANCORA PIU’ SBAGLIATO”

“L’Italia è maestra nel dimenticare gli eventi”: a sottolinearlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI  in occasione dell’evento organizzato a Rovigo dai locali Consorzi di bonifica per commemorare la disastrosa alluvione del 1951 in Polesine, un territorio che continua ad esistere solo grazie ad una sapiente opera quotidiana di gestione idraulica, coadiuvata da oltre duecento  impianti idrovori.
L’ “affondamento” del Polesine e del Delta Padano, dovuto agli emungimenti  metaniferi tra il 1938 ed il 1964, continua ad avere ripercussioni sull’economia e la vita sociale dell’area; tant’è che rilievi effettuati dall’Università di Padova hanno evidenziato un ulteriore abbassamento di 50 centimetri nel periodo 1983-2008 nelle zone interne del Delta del Po.
La congiuntura internazionale sta ora aggravando il già pesante onere economico, dovuto alla sola energia elettrica, utilizzata dai Consorzi di bonifica per “mantenere questi territori all’asciutto” e che sta velocemente raggiungendo costi insostenibili, richiedendo urgenti interventi di sostegno da parte delle autorità politiche.
“La lezione del Polesine, conseguenza di un errato modello di sviluppo oggi improponibile,  insegna che è necessario anticipare le emergenze, accentuate in tempi recenti dalla crisi climatica, che evidenzia l’inadeguatezza di una rete idraulica nazionale, il cui 70% ha oltre trent’anni di vita – ha proseguito  il Presidente ANBI - Eppure l’Italia riesce a spendere solo il 45% dei finanziamenti comunitari, destinati al Paese. Occorre guardare già oltre il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, individuando ulteriori risorse e sfruttando la grande capacità progettuale dei Consorzi di bonifica, determinante affinché la prossima Legge Finanziaria comprenda anche un nuovo Piano Invasi, fondamentale per dotare il Paese di maggiori disponibilità idriche, coniugandole alle esigenze di salvaguardia idrogeologica. Ma non basta – ha concluso Vincenzi – Bisogna finanziare nuove strutture irrigue con il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, contribuendo a colmare il gap infrastrutturale fra Nord e Sud dell’Italia. In questo quadro i Consorzi di bonifica ed irrigazione sono gli unici enti in grado di gestire l’intera filiera realizzativa: dalla progettazione alla rendicontazione delle opere.”

VENETO: MENO EMERGENZA PIÙ' RESILIENZA

L'ormai tradizionale appuntamento “I Consorzi del Polesine incontrano le Istituzioni”, promosso dai Consorzi di bonifica polesani Adige Po (con sede a Rovigo)  e Delta Po (con sede a Taglio di Po), si è tenuto nelcapoluogo rodigino coinvolgendo, grazie anche alla collaborazione con ANBI ed ANBI Veneto, la politica nazionale, rappresentata in questa edizione dal Presidente della Commissione Agricoltura del Senato (Gianpaolo Vallardi), dalla Vicepresidente della Commissione Finanze del Senato (Roberta Toffanin) e dalla Presidente della Commissione Ambiente della Camera(Alessia Rotta).
A 70 anni dall'alluvione, il Polesine ha colmato il gap economico e sociale con il resto del Paese, ma continua a cercare nuove occasioni di ulteriore rilancio attraverso le opportunità offerte dalla transizione ecologica e da una generale, rinnovata sensibilità per la sostenibilità ambientale, secondo gli obbiettivi dell’Agenda 2030: un percorso di sviluppo disseminato di ostacoli nuovi (i mutamenti climatici, i costi energetici crescenti) e vecchi (la subsidenza).
Il concetto forte, che il Direttore ANBI Veneto, Andrea Crestani, ha lanciato assieme al collega polesano, Giancarlo Mantovani ed ai Presidenti (Roberto Branco e Adriano Tugnolo dei 2 enti consortili organizzatori, riguarda la necessità di abbandonare l’approccio emergenziale nella gestione del rischio idraulico e di avviare un percorso programmato per la sicurezza del territorio, basato su investimenti e su una strategia di resilienza. Un esempio? Non è possibile ampliare idrovore e alzare argini all'infinito per rispondere ai mutamenti climatici; bisogna aumentare invece la capacità di invasare acqua, sfruttando al meglio la rete idraulica presente sia a fini di sicurezza che a fini irrigui.
Tra le numerose Autorità intervenute vanno  anche ricordati il Segretario Generale dell'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, Meuccio Berselli; l’Assessore regionle al Territorio , Cristiano Corazzari; il Direttore della Difesa del Suolo di Regione Veneto, Fabio Galiazzo; i rappresentanti del Comune di Rovigo e delle Organizzazioni Professionali Agricole.

TOSCANA: UNA MANUTENZIONE LUNGA DA AREZZO A VARSAVIA!

Oltre millecento chilometri di aste fluviali, evidenziati in rosso sulle carte, che riproducono il reticolo di gestione: è stata illustrata anche graficamente, area per area, l’attività programmata dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) per “tenere in forma” i corsi d’acqua nel 2022.
Per avere un’idea delle dimensioni del lavoro, che andrà a svolgere l’ente consortile, basti pensare che, potendo mettere in fila i tratti, che si prevede di “curare”, coprirebbero una distanza maggiore a quella, che separa il capoluogo aretino dalla città di Varsavia. Ancora una volta, i più attenzionati saranno fossi, torrenti e canali, che attraversano i centri abitati e le zone, dove si concentrano le attività umane e le infrastrutture principali; ma attenzione sarà riservata anche ai tratti montani per migliorare la sicurezza idraulica del fondovalle.
Non solo: la manutenzione ordinaria, oltre ad interessare i tratti fluviali, si estenderà alle opere areali come le casse di espansione e alle opere puntuali, a cominciare dalle briglie e dalle difese spondali. Questo, in sintesi, è quanto scritto nella proposta consorziale, tenendo conto delle indicazioni fornite dalla Regione Toscana, del costante monitoraggio del territorio, delle segnalazioni dei cittadini e delle richieste delle Amministrazioni Comunali.
La bozza è stata inviata alla Regione Toscana, cui spetta l’approvazione definitiva del documento: un impegnativo lavoro, che sarà realizzato con una spesa di poco inferiore ai dieci milioni di euro.

VENETO: SICUREZZA IDRAULICA DI ZONA PEDEMONTANA

Il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta (con sede a San Bonifacio, in provincia di Verona) procederà alla messa in sicurezza idraulica di una vasta area pedemontana a Monteforte d’Alpone.
L’intervento complessivo ha un valore di 4.700.000 euro e sarà messo in moto da un finanziamento di 400.000 euro, stanziato dalla Regione Veneto. Il finanziamento ricade nel Piano degli interventi  per l'emergenza Vaia ed i lavori  saranno  eseguiti in forza di una convenzione sottoscritta tra Comune ed ente consortile.
Il progetto individua complessivamente 6 siti di intervento dove, dopo aver provveduto a disboscamento, disgaggio (consolidamento delle sponde) e sghiaiamento di alcuni scoli tributari, si conta di ripristinare la corretta funzionalità idraulica del reticolo attraverso la realizzazione di nuovi tratti di canaletta, vasche di decantazione e rivestimenti delle sponde.
Il progetto è la traduzione in un piano di interventi delle soluzioni tecniche, attuabili per risolvere un problema noto, cioè quello della funzionalità idraulica del reticolo scolante dalle colline verso gli abitati.

MARCHE: INTERVENTO MINORE, MA IMPORTANTE RISULTATO

Il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) è intervenuto in contrada Valori a Venarotta, ultimando lavori di ripristino della sezione idraulica di deflusso e  la pulizia delle sponde del fosso Santo.
E’ stato interessato un tratto di circa cinquecento metri lineari, dove  sono stati rimossi tronchi e vegetazione presenti in alveo, nonché  recenti frane. Oltre al fosso Santo è stato rifatto interamente l’alveo di un piccolo affluente che, ad ogni precipitazione, puntualmente esondava, allagando i terreni circostanti.

TOSCANA: AZIONE COSTANTE

Nuovo intervento del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto) nella zona meridionale della Maremma: si tratta della manutenzione ordinaria sul fosso della Marruca, affluente destro del torrente Radicata, nella zona di Cutignolo, territorio comunale di Manciano.
La decespugliazione della vegetazione erbacea ed arbustiva, presente in eccesso sulle sponde, serve per ripristinare il regolare scorrimento delle acque verso valle: se il fosso non è perfettamente in ordine aumenta il rischio di esondazione ed allagamento delle aree adiacenti, che vanno protette anche per la presenza di terreni agricoli e di una strada con potenziale rischio per l’incolumità pubblica.

EMILIA ROMAGNA: ACQUA E CIBO: LE PRATICHE SOSTENIBLI ARRIVANO IN CLASSE

Sono ripresi  anche in presenza tutti gli appuntamenti “educational”, che ANBI Emilia Romagna, forte di un’esperienza  ultradecennale, ha confezionato per circa diecimila studenti delle scuole dell’obbligo della regione. Su ogni territorio vengono promossi percorsi informativi, aggiornati in virtù del ruolo svolto dal locale Consorzio di bonifica nella gestione della risorsa acqua e nella costante opera di mitigazione del dissesto idrogeologico.
Dopo il periodo emergenziale a causa della pandemia, nel corso di questa stagione scolastica alcuni incontri tornano a svolgersi anche in presenza, nonostante il format da remoto consenta comunque di raggiungere contemporaneamente un numero rilevante di alunni. Questo mix di modalità e fruizione permette  di presentare formule interattive di partecipazione ed esperti di alto livello.
Per le scuole primarie e secondarie di primo grado, tenuto conto della ampia e diffusa partecipazione degli anni scorsi, viene riproposto il concorso “Acqua & Territorio”; quest’anno gli studenti avranno l’opportunità di promuovere la propria realtà attraverso la realizzazione di un video volto a valorizzare il ruolo essenziale, giocato dalla risorsa idrica a tutela di ambiente e biodiversità ; il tema scelto, infatti, ispira la conoscenza approfondita dei paesaggi d’acqua: “Alla scoperta degli abitanti del villaggio d’acqua dolce”.
Per le scuole superiori viene confermata anche la sinergia con il Ministero della Istruzione Pubblica-Ufficio Scolastico Regionale, basata sul Protocollo d’Intesa triennale di orientamento (PTCO), che porterà numerosi studenti all’interno dei Consorzi di bonifica, grazie al progetto di Alternanza Scuola-Lavoro, per acquisire competenze trasversali. Infine, è stata unanime la riconferma  del progetto nato durante il periodo di lockdown: “Acqua da Mangiare”.
La scelta di unire le forze, sollecitata da ANBI er per raggiungere direttamente ragazzi e ragazze su piattaforma interattiva, ha visto il sostegno di Regione Emilia Romagna, Ministero Istruzione, Ministero Transizione Ecologica, Autorità Distrettuale Fiume Po, A.I.Po, A.N.C.I. Emilia Romagna, U.N.C.E.M., Coldiretti, CIA, Confagricoltura, Slow Food oltre alla partnership con gli chef dell’Associazione Chef to Chef e dell’Università Cattolica di Piacenza e con CREA- Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Nell’ambito di questo progetto, ANBI ER accompagna le classi alla stesura di un vero e proprio piano di comunicazione web social, che possa essere d’aiuto sia per la valorizzazione di quanto appreso sia per eliminare l’influenza delle molteplici “fake news”.
“Contribuire alla crescita della conoscenza e della consapevolezza nei più giovani di ciò, che provoca l’impatto del mutamento del clima nella nostra vita quotidiana, diventa prioritario visto il momento storico – ha sottolineato il presidente di ANBI, Francesco Vincenzi – Oggi conoscere il territorio e le realtà, che  vi operano per difenderlo e svilupparlo, significa al contempo comprendere meglio il rapporto, che lega l’utilizzo dell’acqua alla produzione di cibo sostenibile.”

LOMBARDIA: CONCLUSO CONCORSO FOTOGRAFICO

A Mantova  è conclusa, con la premiazione delle fotografie vincitrici, la XV edizione  del concorso fotografico “Campagne - il respiro dell’agricoltura mantovana”, promosso dal Consorzio Agrituristico Mantovano. La giuria ha premiato, come migliore, l’opera “Il campo perfetto” di Marco Cattani.
Sono stati assegnati altri 5 premi e 6 menzioni speciali con volumi fotografici pregiati e pubblicazioni, messe a disposizione da ANBI Lombardia.

NOMINE

Rosanna Clocchiatti è stata confermata al vertice del Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine); vicepresidenti sono Giorgio Venier Romano e Daniele Macorig. Perita agraria, socia dell’’azienda agricola di famiglia, la Presidente ha subito confermato un ancor più forte impegno per far fronte alle sfide relative a nuovi, importanti progetti sia irrigui che idraulici; negli anni scorsi l’ente consortile si è profondamente rinnovato con l’ingresso di nuove professionalità per poter adempiere ai nuovi compiti affidati all’ente: ad oggi il consorzio conta sul lavoro di 106 dipendenti (51 impiegati e 55 operai), oltre a 27 operai avventizi.
Il Sindaco di Vetto, Fabio Ruffini, è invece entrato a far parte del Comitato d'indirizzo del Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia), conoscendo in modo dettagliato, sia professionalmente che come Primo Cittadino di un importante Comune, le peculiarità di ogni area, con particolare attenzione alla zona collinare e montana.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
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