Anno XXIII, n. 44 lunedì, 29 novembre 2021

INDIRIZZI DI LEGGE PER RECUPERO CICLABLE VIE D’ACQUA: MERCOLEDI’ PRESENTAZIONE ON-LINE

Il documento “Indirizzi per una legge nazionale sul recupero a fini ciclabili delle vie d’acqua” sarà illustrato mercoledì 1 Dicembre p.v. alle ore 11.00 sul canale You Tube di ANBI nel corso di una presentazione on-line, cui interverranno Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue); Italo Meloni, Direttore CIREM (Centro Interuniversitario Ricerche Economiche Mobilità) –Università Cagliari; Riccardo Palma, Docente Dipartimento Architettura Design Politecnico di Torino; Giorgio Ceccarelli, Vicecoordinatore FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) Nordovest.

OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

IN MOLISE UNA SECCA ECCEZIONALE FA RIEMERGERE UN PONTE ROMANO

L’immagine del ponte romano, riemerso nell’invaso del Liscione in Molise, è l’immagine più eloquente dell’attuale condizione idrica dell’Italia, dove alle copiose e talvolta violente piogge delle scorse settimane, sta seguendo il repentino abbassamento dei livelli nella gran parte dei corpi idrici: ad evidenziarlo è il report settimanale dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche, che segnala come le acque trattenute dalla diga di Guardalfiera registrino un’altezza di m. 106,85 sul livello del mare contro i m. 109.30 s.l.m. del 2017, anno della “grande siccità” (fonte: Molise Acque).
È così per i corsi d’acqua della Val d’Aosta, ma soprattutto del Piemonte, dove le portate di Stura di Lanzo e Pesio, dopo essere velocemente aumentate di 10 volte, sono altrettanto repentinamente calate.
È così per i fiumi dell’Emilia Romagna dove, dopo la ripresa seguita ad un’estate idricamente complicata, diminuiscono  drasticamente  i livelli soprattutto di Secchia ed Enza (fonte: ARPAE). È così per la Toscana, dove le portate nei principali alvei risultano dimezzate, confermando il trend deficitario lungo l’intero 2021 (fonte: Centro Funzionale Regione Toscana). Calano anche i flussi fluviali nelle Marche, seppur migliori delle annate scorse.
Diversificate sono invece le condizioni dei grandi laghi del Nord: stazionari i livelli di Maggiore e Lario, in leggero calo l’Iseo, in crescita il Garda . Altrettanto vario è l’andamento del fiume Po che, mentre cala nel tratto piemontese, prende vigore man mano che si avvicina alla foce. Invariata è la portata del fiume Adda in Lombardia, mentre i livelli idrometrici, registrati nel Veneto,  si mantengono vicini ai più bassi del quinquennio.
Nel Lazio, il lago di Bracciano cresce di 11 centimetri, mentre cala leggermente il fiume Liri ed il Sacco si mantiene ai livelli più bassi del quinquennio. In Campania, i livelli idrometrici dei fiumi Garigliano, Volturno, Sarno e Sele risultano in aumento; i volumi del lago di Conza  si confermano in ripresa, mentre rallenta il calo dell’acqua trattenuta negli invasi del Cilento. Al Sud continua la lunga stagione irrigua della Basilicata, i cui invasi registrano un ulteriore calo di 1.200.000 metri cubi, mentre i principali bacini della confinante Puglia registrano un aumento di disponibilità idrica, pari a circa 3 milioni e mezzo di metri cubi (fonte: Autorità Bacino Distrettuale Appennino Meridionale).
“Il contraddittorio andamento idrologico di regioni anche vicine deve portarci ad analizzare l’Italia come un unico, grande corpo idrico, dove continuano a cadere circa mille millimetri di pioggia all’anno, seppur in maniera diversificata nei modi e nei tempi. Si conferma quindi la necessità di un grande Piano Invasi con funzione calmieratrice per un grande potenziale idrico, di cui tratteniamo, però, solo l’11%” ha indicato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“Rientrano in questa strategia – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - i mille laghetti proposti insieme a Coldiretti, così come i 23 nuovi bacini previsti dal nostro Piano di Efficientamento  della Rete Idraulica del Paese, unitamente al completamento dello schema idrico di altri 16 e la manutenzione di ulteriori 90 invasi.”

                                                        

VINCENZI: “UN TAVOLO PERMANENTE NAZIONALE ANBI - AUTORITA’ DI DISTRETTO PER PROPORRE SOLUZIONI CONCRETE ALLE REGIONI”

Un tavolo permanente di confronto con le 5 Autorità di Bacino Distrettuale per proporre concrete soluzioni d’intervento alle Regioni, utilizzando la capacità progettuale dei Consorzi di bonifica ed irrigazione che, dopo il ridimensionamento delle Province e delle Comunità Montane, sono rimasti l’unico “front office” di area vasta nel territorio: è quanto ha indicato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, per rispondere alla necessità di aumentare la resilienza delle comunità di fronte all’emergenza climatica.
“Perché tale strategia sia adeguata alla velocità di incedere degli eventi meteo servono – ha proseguito Vincenzi, intervenuto a Torino ad un convegno organizzato da ANBI Piemonte – anche uno snellimento degli iter burocratici ed una visione omogenea delle Regioni, che individuino negli enti consortili, un partner privilegiato, destinando maggiori risorse alla manutenzione del territorio ed ampliandone, nel caso, le competenze nel quadro dell’Accordo Quadro del 2008. Non è possibile – ha insistito il Presidente ANBI – che di fronte alle conseguenze spesso drammatiche della crisi climatica, l’Italia sia capace di spendere solo il 40% delle risorse comunitarie assegnate e che possono essere utilizzate a servizio del territorio. È necessario, in una logica di multifunzionalità, sviluppare anche le infrastrutture irrigue, affermando la funzione ambientale della gestione idrica in agricoltura. Contro la giustamente criticata pratica del blabla, i Consorzi di bonifica ed irrigazione hanno messo in campo un Piano per l’Efficientamento della Rete Idraulica del Paese, fatto di 858 progetti definitivi, capaci di garantire oltre ventunmila posti di lavoro, grazie ad un investimento di circa quattro miliardi e trecentotretanove milioni di euro. Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha concluso Vincenzi - sono stati ammessi a finanziamento progetti per circa un miliardo e seicento  milioni, ma le risorse disponibili ammontano a solo 520 milioni. Serve uno sforzo comune per colmare questo gap, riducendo al contempo il divario fra Nord e Sud d’Italia anche nell’infrastrutturazione idraulica, ormai inserita tra gli asset strategici per il Paese.”

VINCENZI: “COME IN ALTRI 23 PAESI UE SERVE IL PIANO NAZIONALE DI ADATTAMENTO AL CLIMA. NEL FRATTEMPO CHE FINE HA FATTO LA LEGGE CONTRO IL CONSUMO DI SUOLO?”

I dati diffusi dall’Osservatorio CittàClima di Legambiente non lasciano dubbi sull’incedere della violenza degli eventi atmosferici: in 11 anni sono stati registrati 1.118 eventi meteorologici estremi sull’Italia , 133 dei quali negli scorsi 12 mesi, segnando un +17,2% ed interessando 602 comuni (+18%), tra cui Roma, ove dal 2010 su sono registrate 56 emergenze (9 negli ultimi 12 mesi), Bari e Milano, dove i fiumi Lambro e Seveso sono esondati almeno 20 volte. Di fronte a questo quadro, l’ANBI condivide l’urgenza, evidenziata dall’associazione ambientalista, di approvare quanto prima il Piano Nazionale di Adattamento al Clima, che deve comprendere anche la ristrutturazione di una rete idraulica ormai obsoleta. Sono 23 i Paesi dell’Unione Europea, compreso il Regno Unito, che hanno adottato un piano nazionale o settoriale di adattamento al clima e tra questi non c‘è però l’Italia, che continua a spendere mediamente 7 miliardi all’anno per riparare i danni da eventi naturali.
“Non solo – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – ci chiediamo che fine abbia fatto la legge contro il consumo di suolo, ferma da anni nei meandri del Parlamento. Approvarla rappresenterebbe un importante atto contro l’inarrestabile cementificazione, evidente amplificatore delle conseguenze causate dall’emergenza climatica in atto.”

ITALIA: DALLA CRISI ALL’EMERGENZA CLIMATICA INDICATO IL CRONOPROGRAMMA  DEL PIANO LAGHETTI ANBI-COLDIRETTI

“In Europa, solo la Romania investe meno dell’Italia in infrastrutture idrauliche, la cui età lungo la Penisola supera mediamente i 30 anni; la conseguenza è che quasi  otto milioni di persone vivono in aree a rischio alluvionale e negli scorsi 50 anni lo Stato italiano ha speso 175 miliardi di euro  per riparare i danni da eventi naturali, pur riuscendo a ristorare solo il 10% dei danni subiti dalla popolazione”: a sottolinearlo è stato  Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Alcuni dati fotografano una situazione ormai da piena emergenza climatica nel Paese: in pochi giorni la Sicilia è passata dalla siccità alla violenza degli uragani; nel 2021, l’estate è stata la più calda dei recenti 30 anni, il numero degli incendi boschivi è aumentato del 320%, i territori a rischio desertificazione sono cresciuti del 21%, arrivando a toccare le Marche e l’83% delle frane europee è in Italia.
“Eppure – ha proseguito il DG ANBI - la sicurezza idrogeologica è condizione primaria per attrarre investimenti. Non solo: sull’Italia cadono annualmente circa trecento miliardi di metri cubi di pioggia, ma ne tratteniamo solo l’11%, nonostante l’acqua sia indispensabile in agricoltura per garantire qualità e sicurezza alimentare, oltre che rese produttive e quindi reddito agli imprenditori del settore. Dagli anni ’90, grazie a ricerca ed innovazione tecnologica, il fabbisogno idrico nei campi si è ridotto del 40%. Di fronte alla crisi climatica, però, ora servono investimenti per la ripresa del Piano Invasi, secondo obbiettivi di multifunzionalità: dalla prevenzione idrogeologica alla gestione irrigua, dalla produzione idroelettrica alla funzione ambientale fino alle opportunità di sviluppo turistico.”
In questo quadro, si inserisce il cosiddetto “Piano Laghetti”, proposto da ANBI e Coldiretti: 4000 bacini consortili da affiancare a 6000 invasi aziendali; indicato ora anche il cronoprogramma: progettazioni esecutive entro il 2025, iter burocratici ed appalti da espletare entro il 2026, realizzazione entro il 2030.
“Dobbiamo guardare oltre il Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza, individuando altre forme di finanziamento ad iniziare dalle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione – ha indicato Gargano - Mettiamo le nostre progettualità a servizio del Paese e, in particolare, del Contratto Istituzionale di Sviluppo per l’Acqua, annunciato dalla Ministra per il Sud, Mara Carfagna, al recente Forum Internazionale Coldiretti su Agricoltura ed Alimentazione. C’è bisogno di scelte coraggiose – ha concluso il DG ANBI - perché la disponibilità idrica non solo è indispensabile per contrastare la crescente aridità dei terreni, ma è un indispensabile asset per ridurre il divario fra Nord e Sud del Paese.”

LOMBARDIA: NUOVA COLLABORAZIONE PER USO INTELLIGENTE ACQUA

Arrivare ad usare l’acqua in maniera più intelligente: questo l’intento del progetto IrriGate, che coinvolge il Consorzio di bonifica Garda Chiese (con sede a Mantova)  ed  i ricercatori del gruppo di Idraulica Agraria dell’Università di Milano. “IrriGate”, finanziato da Regione Lombardia con fondi del P.S.R. (Programma  Sviluppo Rurale), ha come obbiettivo, quello di mettere a sistema tutte le tecnologie  oggi disponibili per poter migliorare l’efficienza  dei sistemi irrigui a gravità (tra questi  il sistema “a scorrimento”) sia dal punto di vista idraulico che gestionale.
Per farlo, i ricercatori hanno avviato studi pilota in contesti agricoli, caratterizzati da un utilizzo consistente dell’acqua per colture estensive come il mais ed il riso, che rappresentano, per il Nord Italia, un settore agroalimentare di interesse strategico a livello europeo. I dettagli dei risultati emersi  in alcuni appezzamenti sperimentali, irrigati “a scorrimento” nel comune di Volta Mantovana, sono stati prima discussi fra gli “stakeholders” e successivamente illustrati durante una visita didattica degli studenti del terzo anno del corso di laurea in Agrotecnologie per l’Ambiente e il Territorio dell’Ateneo milanese.
Nella prima stagione agraria di sperimentazione (2021) sono state esaminate le modalità di gestione della distribuzione dell’acqua in alcuni appezzamenti coltivati a mais in pianura; lo scopo principale era confrontare l’utilizzo dell’acqua rispetto ai reali fabbisogni della coltura. Sebbene le misurazioni condotte si riferiscano ad un solo anno di monitoraggio, i risultati preliminari forniscono già molti elementi utili per impostare strategie di miglioramento delle pratiche irrigue, rendendole più aderenti ai fabbisogni della coltivazione.
Il proseguimento della sperimentazione nella prossima stagione agraria consentirà di consolidare i risultati ottenuti ; la sfida sarà sintetizzarli e tradurli in linee guida operative per migliorare la gestione delle irrigazioni “a gravità”.

CAMPANIA: CONTRO IL CARO ENERGIA,RICHIESTO INTERVENTO REGIONE

ANBI  Campania ha recentemente sollecitato un intervento urgente della Regione per incrementare il capitolo di bilancio, destinato ai rimborsi regionali delle spese sostenute dai Consorzi di bonifica per consumi di energia elettrica, legati al funzionamento di idrovore, pompe per l’irrigazione ed altre apparecchiature di pubblica utilità.
Servono infatti , stando alle stime di ANBI Campania, almeno 5 milioni di euro in più  per questa specifica bolletta dell’elettricità, a causa del “caro energia”, che ha colpito anche gli enti di bonifica per tenere asciutti terreni altrimenti paludosi  e portare acqua irrigua nei campi.
Da Agosto 2020 ad Agosto 2021 l’aumento percentuale del prezzo dell’energia elettrica ha toccato, in alcuni casi, addirittura il 243% per un incremento complessivo atteso a fine anno del 302%. La sollecitazione ha già generato un interessamento della Regione Campania, che attraverso l’Assessorato Agricoltura ha richiesto a tutti gli enti consorziali di circostanziare le rispettive previsioni di maggiori costi a tutto il 31 Dicembre 2021, al fine di poter incrementare adeguatamente lo stanziamento originario sul corrente bilancio gestionale, dotato finora di 10 milioni di euro.
Al momento gli enti consorziali stanno sopperendo ad un conto elettrico aumentato con economie su altri capitoli dei propri bilanci, ma il perdurare di questa situazione, cioè senza i ristori regionali previsti per legge,  comporterà inevitabili ripercussioni sull’utenza consortile, già provata negli ultimi due anni da emergenze climatiche e dal Covid-19.

VENETO: SFALCIO ANTI ALGHE

Il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta (con sede a San Bonifacio, in provincia di Verona) ha ultimato il fondamentale intervento di sfalcio e rimozione delle piante acquatiche infestanti, in particolare l’alga Myriophyllum Spicatum, sul lago di Fimon, area di Rete Natura 2000, appartenente al Sito di Interesse Comunitario Colli Berici; l’intervento ha interessato una superficie contenuta dello specchio d’acqua lacustre e ha portato alla rimozione di circa duecento quintali di biomassa.
La crescita abnorme dell’alga può infatti avere gravi conseguenze sull’ecosistema del lago che, a causa del deposito della biomassa sul fondo, è portato ad un progressivo interrimento; l’alga Myriophyllum Spicatum, infatti, se venisse lasciata proliferare senza controllo, coprirebbe interamente lo specchio d’acqua, togliendo ossigeno alle altre specie viventi.
In base alle dinamiche ecologiche del lago, secondo uno studio dell’Università di Parma, è proprio tra Ottobre e Novembre, il periodo ottimale per lo sfalcio delle alghe, che in questo momento stanno terminando il ciclo vitale e la loro parte aerea si stacca dal fondo, cominciando a galleggiare prima di inabissarsi durante la stagione invernale.
L’intervento è stato possibile, grazie ad un accordo di collaborazione tra l’ente consortile e la Provincia di Vicenza: l’intesa prevede anche la “manutenzione gentile” dei corsi d’acqua, adiacenti al lago.

LAZIO: OTTIMI RISCONTRI

“I commenti positivi arrivati dall’amministrazione comunale di Ceccano, a seguito dei lavori eseguiti per la salvaguardia idrogeologica di un importante porzione di territorio, rappresentano il miglior risultato per i nostri operai e la nostra attività”: così si legge in una nota del Consorzio di bonifica A Sud di Anagni (con sede ad Anagni, in provincia di Frosinone).
“La manutenzione dei canali e dei fossi di bonifica non può e non deve più essere parziale a causa delle diverse competenze”, si legge ancora, “vanno instaurati rapporti di collaborazione e nel caso di convenzioni con tutte le Amministrazioni Comunali della provincia per far si che quanto di buono fatto a Ceccano possa essere replicato anche in altre  aree del Consorzio”.

CAMPANIA: ABITAZIONI PIU’SICURE

Il piano delle attività del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto)prosegue con un altro intervento sul reticolo del fiume Albegna: sono stati eseguiti lavori di manutenzione ordinaria su un canale, che scorre all'ingresso dell'abitato di Albinia e si immette nel canale principale numero 6, affluente secondario.
L’ente consortile si è occupato della decespugliazione meccanica della vegetazione presente in eccesso nell’alveo: ciò  favoriva fenomeni di esondazione nelle aree adiacenti. L’intervento ha riguardato un tratto di circa quattrocentocinquanta  metri ed è servito a rendere più sicure le abitazioni presenti nelle vicinanze del corso d’acqua.

VENETO: LAVORI ALL’OASI

Procedono i lavori del secondo stralcio dell’oasi di Noale ad opera del Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia  Mestre).
Il progetto prevede il completamento della riqualificazione ambientale, lungo il basso corso del fiume Draganziolo, nell’area utilizzata in passato come cava d’argilla per una fornace ed è finanziato con i fondi del Piano Direttore della Regione Veneto per la riduzione dei nutrienti versati nella laguna di Venezia.
Ai 20 ettari del primo stralcio, ultimato nel 2007 con la creazione di un invaso da 230.000 metri cubi per una spesa di 4 miliardi di lire, si aggiungeranno presto i 23 ettari del secondo stralcio, finanziato per 2.300.000 euro, con un volume di altri 100.000 metri cubi. L’ulteriore bacino consentirà di gestire ancor meglio il taglio del picco di piena del fiume Draganziolo e consegnare al territorio un’altra area verde di pregio. Come già fatto per gli interventi del primo stralcio, anche questo nuovo bacino andrà ad integrare un habitat già esistente che, attraverso la fitodepurazione, funzionerà da “filtro” dell’acqua, trattenendo azoto e fosforo.
Grazie ad un percorso di circa tre chilometri sarà inoltre  possibile visitare l’oasi. I lavori prevedono lo scavo di un bacino di invaso ad ampliamento dell’oasi ed un nuovo canale per garantire l’alimentazione idraulica dell’area; la terra proveniente dagli scavi è stata impiegata per la realizzazione dell’arginatura di contenimento. Un canale di scarico garantirà anche una maggiore sicurezza idraulica all’area. I lavori proseguiranno per buona parte del 2022.

TOSCANA: PRONTO PIANO MANUTENZIONI ORDINARIE

Si è concluso il laborioso percorso di incontro con le Amministrazioni Locali per permettere al Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo, di raccogliere il parere ed il  contributo di 54 Comuni e di 4 Unioni Comuni per la predisposizione del Piano delle Attività di Bonifica (PAB) 2022.
Cartografia alla mano, in modalità “webinar” o in presenza, tecnici ed amministratori dell’ente hanno illustrato la proposta da realizzare sul reticolo in gestione di ciascun territorio comunale: un lavoro certosino, partito dalla verifica degli interventi conclusi o in fase di ultimazione e di quelli realizzati gli anni precedenti. L’intensa e costruttiva attività di concertazione si è appena conclusa.
Adesso le richieste, le integrazioni e le segnalazioni degli amministratori pubblici saranno valutate e contribuiranno alla redazione della  proposta del PAB 2022. Successivamente la proposta di Piano sarà inviata alla Regione Toscana per la sua approvazione con l’assunzione della delibera di Giunta.
È lungo e complesso  l’iter d’approvazione del “pacchetto” di manutenzioni ordinarie per mitigare il rischio in un’area complessa, l’Alto Valdarno, con circa seimilacinquecento chilometri di corsi d’acqua affidati all’ente consorziale.

CAMPANIA: CONTI IN ORDINE NONOSTANTE IL CARO ENERGIA

Nel 2022 non aumenteranno i contributi dovuti dall’utenza al Consorzio di bonifica Destra Sele (con sede a Salerno), nonostante un notevole incremento dei costi a causa del caro energia: è quanto emerge dall’approvazione della variazione al bilancio 2021 ed al bilancio preventivo 2022.
Il valore della contribuenza consortile si è attestato a 4.369.000 euro, mentre l’utile di esercizio resta invariato, come nelle previsioni, a 1600 euro. In mezzo a queste due cifre c’è l’incremento dei costi energetici di ben 850.000 euro e che ha portato l’esborso complessivo per questa voce a ben 3.140.000 euro, solo parzialmente coperto dal contributo di Regione Campania rispetto alle previsioni, costringendo ad economie di gestione su altre voci di bilancio.

LAZIO: POLO OSTIENSE ED ECOMUSEO DEL LITORALE, MOTIVI D’ORGOGLIO

“Siamo orgogliosi di poter ospitare, nella nostra sede legale di Casalpalocco, l’Ecomuseo del Litorale Nord”: ad affermarlo in una nota è stato  il Consorzio di bonifica Litorale Nord (con sede a Roma), in occasione dell’intitolazione del Polo Ostiense dell’Ecomuseo alla sua fondatrice Maria Pia Melandri.
L’ente consortile intende così continuare a percorrere tutte le strade utili a raccontare l'opera di ricostruzione e diffusione della storia della Bonifica del litorale, attuata dai braccianti ravennati sul delta tiberino a partire dal 1884; in special modo si guarda alla sensibilizzazione delle scuole primarie di Ostia e Fiumicino con l'auspicabile supporto delle Amministrazioni Locali.

EMILIA ROMAGNA: A NOCETO IL PREMIO REGIONALE ACQUA & TERRITORIO

Hanno atteso più di un anno, a causa dello stop dovuto alla pandemia, ma gli alunni delle classi 1C e 1D della scuola secondaria “Biagio Pelacani” dell’Istituto Comprensivo “Rita Levi Montalcini” di Noceto sono riusciti a centrare l’impresa ed a ritirare il meritato alloro finalmente in presenza.
Lavorando esclusivamente su piattaforma on-line, i giovani studenti parmensi non hanno mai spento il loro entusiasmo, riuscendo a guadagnare sia il primato provinciale che quello regionale del concorso-scuole “Acqua & Territorio”, il “format educational”, ideato da ANBI Emilia Romagna e che ormai da un decennio coinvolge, ogni stagione, migliaia di alunni nelle diverse province. Il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”) ha così stimolato le scolaresche a confrontarsi con il proprio staff tecnico per approfondire tutte le possibili tematiche ambientali ,che riguardano la gestione, l’utilizzo ed il risparmio della risorsa idrica, la lotta al dissesto idrogeologico e la sostenibilità idrica/irrigua.
Così, dopo gli incontri informativi, le classi nocetane della Pelacani hanno confezionato un video, in cui la narrazione accompagna  in un viaggio nel territorio per comprendere meglio le ragioni storiche ed economiche della creazione e dello sviluppo dei canali Sanvitale dalla nascita, nel 1200, fino ai giorni nostri; si tratta di un corso d’acqua di grande rilievo per quest’area emiliana, caratterizzato da una miriade di fossi, scoline e cavi minori che costantemente drenano e collettano le acque di origine meteorica o quelle risorgive dall’Appennino fino alla Bassa, dal tratto medio del fiume Taro fino a Fontanellato, passando naturalmente per il comune di Noceto.
Nei giorni scorsi, nell’anfiteatro dell’istituto, è stata finalmente consegnata la targa-premio di ANBI ER e della “Bonifica Parmense” ad attestazione dell’ottimo lavoro svolto nei mesi scorsi.

VINCENZI A ROVIGO, GARGANO IN SICILIA

Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverrà da remoto, nella mattinata di  lunedì 29 Novembre p.v., al convegno “Il batticuore: l’Arno che verrà e il mare”, organizzato dal Consorzio di bonifica 4 Basso Valdarno a Pisa; il giorno dopo, invece, parteciperà a Gerbini, in provincia di Catania, al convegno “Acqua, Territorio e Agricoltura in Sicilia – Esigenze e prospettive” organizzato dalla FLAI-CGIL regionale.
Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, sarà nel pomeriggio di venerdì 3 Dicembre p.v. a Rovigo per il tradizionale evento “I Consorzi di bonifica incontrano le Istituzioni” dedicato quest’anno al  tema “A 70 anni dall’alluvione. Energia, subsidenza, investimenti: le sfide di un territorio che guarda al futuro” ed organizzato dai 2 enti consortili polesani con ANBI Veneto.  

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
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