ANBI-SVIMEZ: ANCHE SULL’ACQUA VA COLMATO IL DEFICIT INFRASTRUTTURALE FRA NORD E SUD D’ITALIA
ANNUNCIATO EMENDAMENTO A FINANZIARIA PER MAGGIORI RISORSE ALLA GESTIONE IDRAULICA
Un emendamento da presentare alla Commissione Bilancio per destinare maggiori risorse alla gestione idraulica del territorio nella prossima Legge Finanziaria: è quanto ha annunciato l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio (ANBI) all’indomani della “call to action”, organizzata con Svimez (Società per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno) e che ha visto la partecipazione di sindacati, Utilitalia, Autorità di Bacino Distrettuale a confronto con rappresentanti di Governo e Parlamento.
“Non ci si può rassegnare ai 520 milioni previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, quando i soli Consorzi di bonifica ed irrigazione hanno avuto ammessi a finanziamento progetti definitivi per oltre 1 miliardo e 620 milioni – ha affermato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – È necessario trovare altre risorse, ad iniziare dal Fondo Sviluppo e Coesione, anche per colmare il gap infrastrutturale fra Nord e Sud del Paese.”
“Il Mezzogiorno può essere il laboratorio sperimentale per la bioeconomia e le nuove tecnologie, laddove proprio in quest’area si stanno manifestando, sul versante idrico, maggior frequenza ed intensità di eventi climatici estremi – ha indicato Luca Bianchi, Direttore SVIMEZ - Una gestione unitaria dell’acqua per uso irriguo e civile; una governance condivisa tra le autorità competenti degli investimenti previsti dal P.N.R.R. al Sud; un piano di esecuzione degli interventi, affidato alle strutture preposte sul territorio, purché le Pubbliche Amministrazioni locali si dotino di personale qualificato, con un monitoraggio nazionale, dotato di effettivi poteri sostitutivi, perché il tema resta quello della messa a terra delle politiche dopo le prime criticità avute col bando per la realizzazione di interventi irrigui, a causa di una risposta asimmetrica dei territori.”
In Italia, le calamità naturali provocano mediamente danni per 7 miliardi di euro, di cui 1 a carico delle attività agricole; tra il 2010 ed il 2020 si sono registrati 946 eventi estremi (frane ed alluvioni), che hanno causato 251 vittime e 50.000 sfollati.
“Tra le concause – ha evidenziato il Presidente ANBI - c’è l’inarrestabile consumo di suolo, contro il quale ribadiamo la necessità di approvare la legge, che giace da anni nei meandri parlamentari.”
L’Italia, infatti, è il primo Paese europeo per superficie urbanizzata (2.100.000 ettari, pari al 7,11% del territorio) ad un ritmo di 2 metri quadri al secondo (14 ettari al giorno), di cui il 16,7% è in aree ad elevato rischio alluvione ed il 5,2% a pericolo di frana.
“L’essere passati in pochi anni dalle bombe d’acqua alle tempeste ed ora agli uragani non solo accentua l’inadeguatezza della nostra rete idraulica all’emergenza climatica, ma pregiudica lo sviluppo economico del Paese – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – Un territorio idrogeologicamente insicuro non incentiva gli investimenti.”
In Italia, dal 2013 al 2019 ci sono state 87 dichiarazioni di stato d’emergenza per eventi idrogeologici con oltre 11 miliardi e 426 milioni di danni; gli importi realmente ristorati al territorio, però, superano di poco i 959 milioni, cioè meno del 10%.
“Oggi è il tempo delle scelte di fronte alla crisi climatica e, come dimostrano le cifre, la soluzione non sono le dichiarazioni di calamità – ha concluso Vincenzi - È indispensabile che la rete idraulica sia concretamente considerata al pari delle altre infrastrutture strategiche del Paese ad iniziare da un Piano Invasi, come quello lanciato nel 2017 da ANBI, per realizzare bacini medio-piccoli in tutto il Paese. È un disegno ancora di straordinaria attualità e utilità per l’ambiente, la falda, il potabile, le imprese.”
Gli allarmanti e sempre più dannosi cambiamenti meteo, che si stanno abbattendo su tutta l’Italia, erano stati al centro dell’incontro, tenutosi presso il Centro Congressi Roma Eventi. Al convegno dal titolo “Conservare l’acqua per rispondere al grido d’aiuto dei territori” sono intervenuti Filippo Gallinella (Presidente Commissione Agricoltura Camera), Alessandro Morelli (Viceministro Infrastrutture e Mobilità Sostenibili), Fabio Melilli (Presidente Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione Camera), Francesco Battistoni (Sottosegretario Ministero Politiche Agricole Alimentari Forestali), Attilio Toscano (Struttura Tecnica di Missione Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibili), Gianpaolo Vallardi (Presidente Commissione Agricoltura Senato), Giuseppe L’Abbate (Commissione Agricoltura Camera), Alessia Rotta (Presidente Commissione Ambiente Camera), Erasmo D’Angelis (Segretario Autorità Bacino Distrettuale Appennino Centrale), Tina Bali (Segretaria Nazionale FLAI-CGIL), Giordano Colarullo (Direttore Generale Utilitalia).
DA G 20 A COP 26
ANBI: PER DARE RISPOSTE CONCRETE AI GIOVANI BISOGNA AUMENTARE LA CAPACITA’ DI SPESA PRODUTTIVA
“L’Italia spende solo il 45% delle risorse comunitarie assegnate: questo deve essere un assillo per tutti i soggetti decisori; dobbiamo dare risposte immediate per garantire un futuro migliore alle giovani generazioni”: l’appello è di Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, intervenuto al cinquantenario della convenzione fra ENPAIA (Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e gli Impiegati in Agricoltura) e SNEBI (Sindacato Nazionale Enti Bonifica e Irrigazione), da cui nacque il fondo mutualistico a tutela dei lavoratori consorziali.
“Per contrastare l’emergenza climatica – ha aggiunto Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – serve un grande sforzo comune e nuove risorse per la sistemazione del territorio, ad iniziare dall’assetto idrogeologico. È necessario lavorare insieme per scrivere una pagina nuova del Paese. In questo, i Consorzi di bonifica ed irrigazione dimostrano capacità progettuale e rispetto dei cronoprogrammi.”
OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
IN SICILIA È EMERGENZA MALTEMPO, NEL VENETO È SICCITA’
Mentre l’allarme meteo sta di nuovo interessando la Sicilia (registrata una punta di 240 millimetri di pioggia nelle 24 ore sull’area sud occidentale dell’isola), una preoccupante quanto paradossale indicazione arriva dal Veneto, dove ad Ottobre si è registrata una diffusa siccità (indice S.P.I. – Standardized Precipitaton Index a 3 mesi) con un calo medio del 56%, con punte del 70%, nelle piogge (bacino del fiume Sile: -74%), fino ad arrivare a condizioni definite di siccità estrema nel Medio-Alto Polesine e nell’area centrale tra le province di Venezia, Padova e Treviso; nello stesso mese i fiumi della regione hanno registrato una media mensile largamente inferiore agli anni scorsi con il Piave, che ha registrato la media più bassa dei recenti 20 anni: lo ha reso noto l’Osservatorio ANBI Risorse Idriche nel settimanale report, che indica anche come permanga deficitaria la condizione idrica dei corsi d’acqua veneti.
Analogamente rimane molto preoccupante la condizione dei fiumi toscani (Arno ed Ombrone, in primis), che arrivano a segnare portate anche 10 volte inferiori alle medie mensili (fonte: Centro Funzionale Regione Toscana).
Per il resto, nel Nord Italia, sono le piogge a condizionare l’andamento idrologico: se i livelli dei grandi laghi restano costanti pur con una marcata differenza (Lario al 30% del riempimento, Iseo è all’80%), non altrettanto può dirsi per la Dora Baltea, in calo nella Valle d’Aosta, dove è altresì vistosa la risalita di portata del torrente Lys. Sono in rialzo le portate dei corsi d’acqua piemontesi, ad eccezione della Stura di Lanzo, così come del fiume Po, che nel suo fluire verso il mare supera i valori 2020, pur rimanendo al di sotto delle medie storiche.
In Emilia Romagna, dove la crescita di portata è generalizzata, spicca in particolar modo quella del fiume Trebbia, salito in un giorno fino a toccare i 60,2 metri cubi al secondo; i bacini di Molato e Mignano, nel piacentino, si avvicinano, invece, ai deficitari livelli del siccitoso 2017. Anche la ripresa dei fiumi marchigiani pare consolidarsi su livelli superiori a quelli degli anni recenti: ottima le performance dell’Esino, ma soprattutto del Sentino; si avvicinano a quelle degli anni scorsi anche le disponibilità idriche nei bacini della regione. In Umbria, se il lago Trasimeno registra il livello idrometrico più basso degli ultimi 9 anni, il fiume Nera segna livelli trimestrali, superiori alla media.
Sul fronte delle precipitazioni Ottobre è stato un mese piovoso, ma le precipitazioni si sono concentrate in soli 3 giorni, accentuando il rischio idrogeologico. Nel Lazio, rispetto all’anno scorso, sono in crescita i livelli del lago di Bracciano e dei fiumi Liri e Sacco; i trend però sono diversi a seguito di un mese caratterizzato da un disomogeneo andamento pluviometrico: dai valori minimi della costa Nord, dove in alcune zone l’accumulo mensile è stato di poco superiore ai 16 millimetri fino ai 1278 millimetri (!!!) registrati a Norma sul versante occidentale dei monti Lepini; curiosi sono anche i 278 millimetri di pioggia, caduti in un mese su Ostia Lido, vale a dire più del doppio rispetto alla media registrata nel resto della città di Roma.
In Abruzzo si segnala un leggero aumento del volume d’acqua nel bacino di Penne, che non raggiunge comunque il milione di metri cubi. In Campania, i livelli idrometrici dei fiumi Garigliano, Volturno, Sarno e Sele risultano in crescita, mentre quelli del lago di Conza e degli invasi del Cilento sono in calo. Il Volturno, in particolare, è in netto aumento per l’incremento dei volumi provenienti dal Calore e dall’alta valle del Molise, così come sono in ripresa gli afflussi d’acqua dal versante campano del Matese.
Per quanto riguarda gli invasi, quello della diga di Piano della Rocca sul fiume Alento contiene il 20% della capacità con un volume inferiore del 24,13% rispetto ad un anno fa; l’invaso di Conza presenta una scorta idrica, inferiore di quasi un milione e seicentomila metri cubi rispetto ad un anno fa. In Puglia paiono essere terminati i prelievi dai maggiori bacini ad uso irriguo; non altrettanto può dirsi della Basilicata, i cui invasi sono ulteriormente calati di circa tre milioni di metri cubi.
“È evidente – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – che un quadro idrologico così diversificato, anche localmente, necessiti di infrastrutture come gli invasi, capaci di fungere da calmiere per le esigenze dei singoli territori.”
“Già nel 2017 – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – Coldiretti ed ANBI proposero un piano ventennale per la realizzazione di 2.000 bacini medio-piccoli con un investimento di circa venti miliardi di euro. Aggiornare quella proposta con le necessità di manutenzione dei bacini esistenti, è un intervento concreto, che poniamo con forza all’attenzione dei soggetti decisori.”
“Di fronte all’emergenza climatica, che pregiudica territori ed economie – ha concluso il Presidente ANBI - è quantomai urgente superare la sindrome del Vajont.”

L’ITALIA È CLIMATICAMENTE ROVESCIATA: AL SUD EMERGENZA IDROGEOLOGICA AL NORD BISOGNO D’ACQUA
ANBI: “È NECESSARIO APRIRE UN CONFRONTO CON GOVERNO E PARLAMENTO”
“Invitiamo la Regione Sicilia ad agire in maniera più efficace per contribuire a ridurre gli effetti catastrofici della crisi climatica”: è unanime la richiesta del mondo agricolo siciliano a seguito dell’ondata di piogge eccezionali e dell’inedito uragano mediterraneo Apollo, che hanno arrecato danni ingentissimi alle province di Catania e Siracusa.
“E’ necessario uscire dalla logica delle dichiarazioni d’emergenza, che ristorano mediamente solo il 10% dei danni subiti, per abbracciare politiche di prevenzione che, nell’Isola, significano anche terminare il trentennale regime commissariale dei Consorzi di bonifica, frutto di una mal interpretata funzione delle politica, restituendoli all’ordinaria gestione democratica, indispensabile volano d’efficienza come dimostrano le esperienze operanti nel resto d’Italia” ha affermato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
La conferma arriva dal Nord Italia dove, in quest’Italia climaticamente rovesciata, si stanno programmando risposte ad una crescente siccità, mentre al Sud l’emergenza idrogeologica affianca il rischio desertificazione, verificato in alcuni territori.
Così il Consorzio di bonifica di Piacenza e la società multiutility IRETI hanno stretto fattiva collaborazione per rispondere alla crisi idrica, che sta colpendo la Val d’Arda, dove l’invaso della diga di Mignano, utilizzato per scopi irrigui ed idropotabili, presenta una quota idrometrica progressivamente diminuita a causa delle scarse precipitazioni. Attualmente l’acqua dell’invaso di Mignano è a completo supporto della rete idrica potabile. Grazie ad una comune volontà, da qualche settimana si stanno però raccogliendo tutte le acque disponibili, che vengono convogliate grazie ad un sistema mobile di pompaggio e quindi immesse nella rete acquedottistica dopo aver subito il normale processo di trattamento e potabilizzazione. Questo intervento emergenziale sta permettendo di contenere l’abbassamento del livello dell’invaso, che costituisce un presidio fondamentale non solo per la conservazione e la distribuzione della risorsa idrica, ma per il contenimento delle piene, per lo sviluppo del tessuto socio-economico locale e per la valorizzazione turistica della vallata.
La seconda testimonianza arriva dal Veneto dove, per la prima volta nella sua storia, il Consorzio di 2° grado L.E.B. – Lessinio Euganeo Berico allungherà di un mese il periodo di irrigazione che inizierà il 1° Marzo, anziché il 15, per concludersi il 31 Ottobre, anziché a metà mese. A beneficiarne saranno le aziende agricole operanti su oltre ottantaduemila ettari nelle province di Verona, Vicenza e Padova; avranno, infatti, l’opportunità di aumentare la qualità e la quantità della produzione con un incremento di valore stimato in 130 milioni di euro all’anno. Il canale L.E.B., lungo 48 chilometri, preleva acqua dal fiume Adige e, sulla base di un costante monitoraggio, la distribuisce per l’irrigazione ai 3 Consorzi di bonifica, che lo costituiscono: Adige – Euganeo, Alta Pianura Veneta e Bacchiglione.
“A causa dei mutamenti climatici, l’agricoltura veneta richiede sempre più acqua per fronteggiare periodi maggiormente siccitosi e le richieste di un mercato globalizzato. Abbiamo quindi deciso di estendere la stagione irrigua, pur continuando a rispettare le portate d’acqua già concesse. In questo modo sarà possibile irrigare anche le coltivazioni precoci primaverili e quelle autunnali. In caso di necessità, come già avvenuto ai primi di Marzo, sarà possibile attivare anche l’irrigazione anti-brina” ha precisa il Presidente Consorzio L.E.B., Moreno Cavazza.
Nel 2021 il Consorzio L.E.B. ha distribuito 445.500.000 metri cubi d’acqua su un comprensorio pari a 82.675 ettari. La portata media derivata dall’Adige è stata pari a 24,3 metri cubi al secondo, cioè +25% rispetto al 2020. Durante i mesi estivi, la portata del canale Lessinio Euganeo Berico sale a mc./sec. 34, mentre in inverno scende a mc./sec. 10 con scopo essenzialmente di vivificazione ambientale.
Il Consorzio è in attesa di un finanziamento pubblico pari 33 milioni di euro per completare i lavori già iniziati per il rifacimento del canale irriguo Adige Guà; il progetto, tra i più importanti d’Italia, permetterà di avere un’infrastruttura idraulica rinnovata ed all’avanguardia per il sistema di distribuzione irrigua.
“E’ questo un ulteriore esempio della capacità progettuale dei Consorzi di bonifica, che hanno avuto ammessi , al Piano Nazionale di Ripresa Resilienza, progetti per oltre due miliardi di euro a fronte, però, di una disponibilità pari a soli 520 milioni – ha evidenziato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - A partire da questo dato, a fronte per altro dei 7 miliardi di danni annualmente causati da eventi naturali, abbiamo deciso di aprire un confronto con il Governo e le forze parlamentari.”

VENETO: ANCORA ATTIVO SERVIZIO IRRIGUO
Un inizio d’autunno anomalo con caldo inconsueto e mancanza di piogge sta condizionando le aree ancora coltivate e di conseguenza il servizio irriguo del Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, in provincia di Padova) prolungato ben oltre il tradizionale 21 Settembre; alimentate per caduta tramite collegamenti by-pass, le centrali di Romano Spin, Romano Sacro Cuore e Cassola per irrigare diverse varietà di verdura (broccolo, radicchio) come anche, nei vivai, le piantagioni di alberi, quali ad esempio gli abeti natalizi. I territori interessati sono Cassola, Rossano Veneto, Loria, Bassano del Grappa e Rosà.
In questi ultimi due comuni si è utilizzato anche il sollevamento dal canale Occidentale di Ponente per l’irrigazione “a pioggia” di importanti coltivazioni orticole, mentre nella zona centrale, in comune di Fontaniva, tramite il prelievo dalle rogge Cartara e Del Molino, si è irrigato, in particolare, il radicchio tardivo.
Va ricordato che l’acqua distribuita viene prelevata dal fiume Brenta, le cui portate però in questo periodo risultano essere modeste, confermando il suo carattere torrentizio.
MARCHE: RISCOPERTO UN PONTE ROMANO
Su segnalazione del Comune di Comunanza, il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) si è attivato nei pressi del lago di Gerosa: a poca distanza dalla diga è stata portata a termine una serie di interventi: dalla rimozione di tronchi e vegetazione, che ostruivano il passaggio delle acque del fiume Aso al recupero del percorso pedonale vicino all’antico ponticello romano; dagli argini il lavoro si è sviluppato fino alla “riscoperta” dell’attraversamento prima completamente coperto dalla vegetazione.
La riqualificazione ha visto la sistemazione del sentiero con staccionate in legno e ghiaia, che lo rendono ora fruibile.
TOSCANA: ROGGIA TORNA IN FORMA
Sospiro di sollievo degli abitanti di Camucia di fronte all’intervento di manutenzione straordinaria sulla Reglia dei Mulini, finanziato dalla Regione Toscana e realizzato dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo).
L’intervento ormai quasi concluso interessa il tratto a valle del tombamento, che attraversa l’abitato della frazione: gran parte del corso d’acqua risulta libera dai materiali, che ne riducevano la sezione di deflusso e ha quindi ritrovato la sua funzionalità di scolo.
Cinquecentomila euro: è questa la cifra, stanziata da Regione Toscana e che ha permesso di eseguire il restyling della Reglia con la ricostituzione della sezione di alveo originaria ed il recupero della pendenza necessaria allo scorrimento delle acque; in alcuni punti è anche prevista l’introduzione di opere longitudinali in massi ciclopici per il consolidamento delle sponde.
Restituire funzionalità alla Reglia dei Mulini è stato strategico poiché, con alcuni affluenti, rappresenta il principale vettore drenante di tutta l’area urbana di Camucia, la più grande e popolosa tra le frazioni del comune di Cortona, dove insistono la grande maggioranza delle attività produttive del comune; una situazione, complicata dalla particolare orografia e, soprattutto, dalle geometrie globali di vallata, che costringono il canale a pendenze quasi insignificanti.
In quest’area, le acque tendono a ristagnare e a depositare il trasporto solido; così, con il tempo, le sezioni si riducono e via via vengono private delle originarie funzioni. L’intensa urbanizzazione, sviluppatasi con gli anni, ha contribuito ad impermeabilizzare la zona. L’intervento, in corso di realizzazione, è stato presentato all’Assessore all’Ambiente di Regione Toscana, Monia Monni che, con la Vicegovernatrice Stefania Saccardi, ha partecipato alla giornata di approfondimento, dedicata a criticità e progetti per il comprensorio Alto Valdarno, organizzata dall’ente consorziale e cui hanno partecipato amministratori e stakeholder del territorio.
VENETO: INTERVENTI IN RIVIERA BRENTA
Sono stati ultimati i primi interventi idraulici, inseriti nel più ampio progetto “Ottimizzazione della gestione delle acque irrigue nella Riviera del Brenta”, che vede impegnato il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova), grazie ai finanziamenti per la prevenzione del rischio idraulico e per la mitigazione dei danni post tempesta Vaia.
In particolare, ad inizio Novembre è stato completato il primo di 2 bacini in comune di Dolo, aventi funzione irrigua, di laminazione e di fitodepurazione. Il progetto prevede anche l’installazione delle apparecchiature di automazione e telecontrollo, nonché l’adeguamento degli organi meccanici in 27 manufatti; le operazioni sono circa al 50%. L’importanza di questo progetto riguarda un’area di circa cinquemiladuecentocinquanta ettari e ben 7 comuni tra le province di Padova e Venezia. Grazie a questi interventi si sarà in grado di regolare al meglio i livelli dello scolo e gestire l’acqua, che viene fatta defluire, utilizzando l’area umida anche come bacino di sfogo, se dovessero verificarsi forti piogge.
Non solo, il bacino ha anche un’importante funzione ambientale, in quanto permette di migliorare la qualità dell’acqua che, attraverso un percorso obbligato, in circa cinque giorni, viene “ripulita” dalle sostanze nutrienti in eccesso, quali azoto e fosforo, per essere poi reimmessa nella rete dei corsi d’acqua, che defluiscono nella laguna di Venezia.
La seconda fase dell’intervento, riguardante l’area umida di Dolo, prevede, tra l’altro, la plantumazione di canne della specie “phragmites australis” per l’azione di fitodepurazione; l’inizio della seconda fase dei lavori è previsto per metà Novembre.
LIGURIA: MANUTENZIONE TORRENTIZIA
Il Consorzio di bonifica Canale Lunense (con sede a Sarzana, in provincia della Spezia) sta ultimando i lavori di manutenzione lungo la parte alta del torrente Calcandola, svolti per la prima volta.
Si tratta di un importante intervento per scongiurare i pericoli delle alluvioni: dove c’erano piante a boscaglia e vegetazione infestante, ora c’è una distesa pianeggiante di terreno adiacente al letto del torrente, area di sfogo per le piene.
L’ente consortile, operante nella Val di Magra, è intervenuto nell’ambito di un accordo con il Comune di Sarzana e che interessa anche altri corsi d’acqua locali.
TOSCANA: IMPORTANTE MANUTENZIONE
Si sta concludendo l’importante intervento di manutenzione ordinaria lungo il fiume Bruna, svolto dal Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto).
Mezzi e uomini consortili sono impegnati da settimane su un tratto di oltre tre chilometri del corso d’acqua, da Macchiascandona verso valle; il Bruna rappresenta uno dei corsi d’acqua più importanti nel bacino idrografico, cruciale per l’equilibrio di un’ampia zona della Maremma.
La particolarità dell’intervento ha richiesto un impegno importante: qui, infatti, si assiste ad un accumulo consistente di sedimenti sulle golene e che comportano un aumento del livello delle acque con il rischio crescente di esondazioni ed alluvioni; agli scavi per la rimozione del materiale in esubero viene affiancata la ricalibratura della testa dell’argine.
LOMBARDIA: CONVENZIONE CON REGIONE
Dopo l’approvazione di un piano di interventi per lo sviluppo del sistema infrastrutturale dei Consorzi di bonifica con finalità irrigue e di difesa del suolo (finanziato al 100% con 16,8 milioni di euro) e nel quale è ricompresa anche la rifunzionalizzazione del canale Derivatore di Magenta nell’Altomilanese, il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) ha deliberato lo schema della convenzione da sottoscrivere con Regione Lombardia.
L’atto disciplinerà l’effettuazione dell’intervento, rispetto al quale è stato stanziato 1 milione di euro.
LAZIO: SIGLATO NUOVO PROTOCOLLO COMUNALE D’INTENTI
È stato siglato il Protocollo di Intenti, tra il Consorzio di bonifica Agro Pontino (con sede a Latina) ed il Comune di Aprilia, per le attività di manutenzione e gestione dell'assetto idrogeologico del territorio locale; la firma mette, a disposizione delle competenze dell’ente consortile, le risorse destinate alla manutenzione idrica della città di Aprilia, al fine di arginare fenomeni di dissesto idrogeologico.
Lavorare in sinergia con i Comuni fa sì che le risorse destinate alla manutenzione del reticolo idrografico comunale vengano utilizzate tempestivamente, in maniera mirata e precisa, da chi conosce perfettamente il territorio e le sue priorità.
Nei comuni della provincia di Latina, dove la spiccata antropizzazione e la coltivazione in serra limitano la permeabilità del suolo, è quantomai necessario effettuare una manutenzione integrale e non parziale (a causa delle differenti competenze amministrative) dei canali di bonifica ed al tempo stesso è necessario studiare soluzioni future per la raccolta delle acque pluviali.
EMILIA ROMAGNA: GIORNATA CONOSCITIVA IN BONIFICA
Il Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena) ha organizzato una giornata conoscitiva per permettere a figure istituzionali e politiche del territorio di toccare con mano il lavoro svolto e le strutture di Bonifica.
In particolare, dopo un primo momento informativo sul ruolo dell’ente consortile e sul comprensorio, in cui opera (si tratta infatti di un ente interprovinciale e interregionale, che presta la propria attività in 53 comuni distribuiti su 5 province: Modena, Bologna, Ferrara, Mantova e Pistoia nelle regioni Emilia-Romagna e Lombardia), il gruppo si è portato agli impianti di Bondeno, dove per pendenza naturale dei terreni si indirizzano, con l’aiuto delle idrovore, gran parte delle acque raccolte dai canali nella bassa pianura a Nord della città di Modena.
Qui è stato spiegato l’importante ruolo rivestito dagli impianti di bonifica durante la rotta del fiume Panaro di Dicembre 2020 e in quella di Secchia del Gennaio 2014. Proprio per aumentare la potenzialità di scolo è stato progettato il nuovo impianto di sollevamento Cavaliera, che sorgerà a fianco di quello Pilastresi e servirà a fronteggiare piene anche anomale, in tempi più rapidi; ma è nella gestione ordinaria dei 242.521 ettari di territorio in gestione, nei pompaggi, nella sorveglianza attiva lungo 2.400 chilometri di canali, nelle manovre idrauliche di ogni giorno, nei lavori di manutenzione, che si rivela la forza basilare dell’ente consorziale. Alla giornata informativa ha partecipato, tra gli altri, il nuovo Prefetto di Modena, Alessandra Camporota.
VENETO: NUOVO PROGETTO SCOLASTICO SU SOSTENIBILITA'
Entra nel vivo, con un format completamente rinnovato, il Progetto Scuola 2021-2022 di ANBI Veneto e dei Consorzi di bonifica della regione.
Si è infatti tenuta la presentazione, ad oltre quaranta istituti scolastici, (70 docenti ) dell'articolato piano di attività che ANBI Veneto ha ideato per coinvolgere gli studenti dalla scuola primaria alla secondaria di secondo grado: 3 tipologie di iniziative che avranno, come comune denominatore, il tema della sostenibilità e la conoscenza del territorio con occhio particolare al prezioso lavoro di gestione delle acque. Lo sguardo, coerentemente con il percorso intrapreso da ANBI a livello nazionale e che si basa sugli obbiettivi dell'Agenda 2030, è ovviamente rivolto al 2022, anno di Terrevolute, celebrazione del centenario del Congresso della Bonifica a San Donà di Piave.
Tra i principali aspetti del nuovo Progetto Scuola figura la volontà di consolidare la rete di relazioni tra Istituzioni regionali, che a vario titolo si occupano di didattica ed ambiente, in una prospettiva pluriennale che mira ad allargare nelle prossime edizioni il numero dei partner. Intanto, il "progetto" può già vantare il patrocinio di Regione Veneto, la collaborazione attiva di “Veneto Agricoltura” , il coordinamento con l'Ufficio Scolastico Regionale e l'Assessorato all'Istruzione e Formazione della Regione Veneto.
Ecco, in breve, come si articola il progetto: per le scuole primarie di primo grado si punterà a trasmettere ai ragazzi informazioni di base sul proprio territorio, attraverso l'osservazione di un corso d'acqua artificiale, che scorre in prossimità del loro istituto.
Il progetto, chiamato "Il mio amico canale", prevede una sorta di "adozione" di un tratto del corso d'acqua da parte dei ragazzi, che attraverso piccole azioni (plantumazioni, pulizia delle sponde, ripopolazione dell'ittiofauna) si prenderanno cura dell’alveo fino a "ribattezzare" con un vero e proprio nome il tratto interessato dal loro intervento.
Per le scuole secondarie di primo e secondo grado (classi 1° e 2°) verrà realizzato il concorso "Le stagioni della sostenibilità", nel quale le classi aderenti potranno illustrare, attraverso foto e disegni, la loro idea di sostenibilità ambientale, legata alla gestione dell'acqua e del suolo. Per le scuole secondarie di secondo grado (classi 3^,4^ e 5^) è infine previsto un progetto pilota PCTO (Percorsi di Competenze Trasversali e Orientamento) finalizzato alla realizzazione di materiali di comunicazione, che potranno essere utilizzati da ANBI Veneto e dai Consorzi di bonifica.
TOSCANA: I GIOVANI PROTAGONISTI DEL SABATO DELL’AMBIENTE
Tanti giovani hanno partecipato al “sabato dell’ambiente”, organizzato dal Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca), che ogni fine mese vede le associazioni del territorio, impegnate nella pulizia degli alvei e degli argini da rifiuti e plastiche.
L’appuntamento sta sempre più caratterizzandosi come un’occasione intergenerazionale: tra i volontari, infatti, cresce il numero delle ragazze e dei ragazzi.
LAZIO: GARGANO OSPITE AL CONSIGLIO REGIONALE ANBI
Proficua riunione del Consiglio di ANBI Lazio nella sede di Focene (Fiumicino), ospite il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, che si è soffermato, tra l'altro, sugli importanti risultati conseguiti e che oggi si traducono in molteplici opportunità concrete per i territori.
Snellire e semplificare la burocrazia rappresenta uno dei punti sui quali, con la realizzazione di servizi comuni, ANBI Lazio si attrezzerà per competere, dando risposte, realizzando progetti esecutivi, applicando buone prassi nelle attività quotidiane per rappresentare al meglio il ruolo di protagonista nella difesa del territorio a vantaggio di imprese e cittadini.
VINCENZI IN PIEMONTE
Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, concluderà, lunedì 15 Novembre p.v., il convegno “I consorzi irrigui ed il futuro dell’acqua in Piemonte: quali strategie a fronte dei cambiamenti climatici?”, organizzato da ANBI Piemonte nella Reggia di Venaria Reale, comune della città metropolitana di Torino. L’inizio è previsto alle ore 14.30. |