Anno XXIII, n. 41 venerdì, 29 ottobre 2021

ANBIL’URAGANO MEDITERRANEO INDICA LA NECESSITA’ DI UNA CULTURA DELLA PREVENZIONE CIVILE

“Il finora sconosciuto arrivo di un cosiddetto uragano mediterraneo sulle regioni meridionali dell’Italia, creando già drammatiche conseguenze in Sicilia e Calabria, evidenzia l’urgenza, dettata dalla crisi climatica, di una politica di prevenzione civile, che deve interessare la società nel suo complesso: dai corretti comportamenti individuali in caso di eventi meteo estremi a nuove tipologie costruttive, da una più equilibrata pianificazione urbanistica ad un grande piano di investimenti per la salvaguardia del territorio. Invece, non si riesce neppure ad approvare la legge contro lo sfrenato consumo di suolo, che aumenta esponenzialmente il rischio idrogeologico”: ad indicare l’urgenza di un’assunzione di responsabilità collettiva per contrastare l’incedere della crisi climatica è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed  Acque Irrigue).
“Sono gli eventi a chiamarci a nuove responsabilità – ha sottolineato  Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI -  I Consorzi di bonifica ed Irrigazione sono antenne sensibili alle trasformazioni del territorio e da questa capacità è nato il Piano di Efficientamento della Rete Idraulica del Paese, presentato nel 2019 e tassello di una politica di interventi per aumentare la capacità di resilienza delle comunità. Nel Sud Italia, in questi giorni in allarme idrogeologico, sono previsti 277 progetti definitivi, cioè ad avanzato iter procedurale: 222 interessano la manutenzione e l’adeguamento del reticolo idraulico, lungo oltre 80.000 chilometri, mentre 55 riguardano gli invasi, che sono determinanti per contenere le acque di pioggia, riducendo il rischio di allagamenti e creando, in una logica di multifunzionalità,  riserve idriche per i periodi di siccità; in questo quadro è previsto l’aumento di capacità per 45 bacini in attività, grazie all’asporto di oltre sessantotto milioni di metri cubi di sedime depositato sui fondali. Oltre a ciò, si prevede l’attivazione di 6 serbatoi da anni non completati e la realizzazione di ulteriori 4 per una capacità complessiva di oltre duecentotrentuno milioni di metri cubi. Il tutto, grazie ad un investimento di circa un miliardo e novecento milioni in grado di garantire quasi novemilacinquecento posti di lavoro. Come sempre – ha concluso il DG ANBI - mettiamo la nostra capacità progettuale a servizio dei soggetti decisori, invitando a fare presto per uscire dalla sterile logica della dichiarazione dello stato di calamità che molto preoccupa anche le giovani generazioni per il loro futuro.”

OSSERVATORIO ANBI SULLE RISORSE IDRICHE

URAGANO MEDITERRANEO DISEGNA SCENARI NUOVI E GRAVI

In attesa della nuova  ondata di maltempo, annunciata sull’Italia meridionale,  va registrato che sulla Sicilia, in 3 giorni, si è già rovesciato circa 1/3 dei 700 millimetri di pioggia, che mediamente cadono in un anno sull’isola (a Lentini, nel siracusano, i pluviometri hanno registrato mm. 275,4 con una punta di mm.150 in una sola ora!)) con punte di 1200 millimetri sull’Etna (alla stazione pluviometrica di Linguaglossa Etna Nord sono stati segnalati mm.398,8 in una giornata): ad evidenziarlo, sulla base dei dati forniti dal S.I.A.S. (Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano), è il report settimanale dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche.
“Dobbiamo essere consci che il rischio zero non esiste, ma l’uragano mediterraneo è un ulteriore segnale di aggravamento della crisi climatica in atto e che evidenzia sempre più l’inadeguatezza complessiva del nostro sistema di difesa del suolo”: ha commentato  Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“E’ un’emergenza cui, nell’immediato, possiamo rispondere solo con una campagna di prevenzione civile, atta a migliorare la capacità di resilienza delle comunità- ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Contestualmente è indispensabile accelerare l’iter per interventi strutturali, capaci di ridurre il rischio idrogeologico di fronte all’estremizzazione degli eventi atmosferici. I Consorzi di bonifica non solo sono impegnati quotidianamente sul territorio, ma hanno centinaia di progetti pronti in attesa del via definitivo. La violenza meteo e le vittime di questi giorni dimostrano che non c’è più tempo per  tergiversare su un grande piano infrastrutturale di salvaguardia idrogeologica.”
Per il resto, in una paradossale legge del contrappasso meteo, la gran parte dei corpi idrici settentrionali registra un calo dei livelli: è così per i grandi laghi (ad eccezione dell’Iseo), ma anche per la Dora Baltea in Val d’Aosta, per i fiumi piemontesi (Stura di Demonte, Pesio e Tanaro addirittura più che dimezzati rispetto all’anno scorso) e veneti (largamente inferiori al 2020), nonché per l’Adda in Lombardia.
Non va meglio per il fiume Po, che scende al di sotto dei  livelli dello scorso anno e praticamente dimezzati rispetto alla media storica. Anche  i fiumi toscani si mantengono sotto media mensile con un’impercettibile ripresa del solo fiume Ombrone.
L’estate scorsa in Toscana è stata la terza più siccitosa dal 1955 dopo quelle del ’62 e del 2017: tra Giugno ed Agosto nelle province di Massa Carrara, Pistoia, Lucca, Pisa, Livorno, il deficit è stato anche del 70% ed in Settembre la siccità è proseguita, arrivando a toccare -90% di pioggia nel Sud della regione (fonte: Consorzio Lamma);  le temperature estive hanno registrato +1,8 % rispetto alla media  1971-2000. Analoga è la condizione fluviale in Emilia Romagna, dove il Reno resta in “asciutta” e Trebbia, Enza, Secchia registrano minimi incrementi di portata. Diversa è la situazione nelle Marche dove, dopo mesi di crisi, i fiumi sono in leggera ripresa, così come i volumi d’invaso nei bacini artificiali, dove però resta amplissimo il gap con i dati delle annualità precedenti.
Nel Lazio sono  stabili i flussi del fiume Liri-Garigliano, mentre è in lieve incremento il Sacco, restando comunque al di sotto dei  livelli degli anni precedenti. In Campania, i livelli idrometrici dei fiumi Garigliano e Volturno risultano in crescita, mentre il Sele è in calo. I volumi del lago di Conza della Campania scendono sotto i valori di un anno fa, ma rallenta la discesa dei livelli nei bacini del Cilento.
In Basilicata, pur a stagione irrigua perlopiù conclusa, le disponibilità idriche negli invasi calano di ulteriori 2 milioni di metri cubi, mentre il decremento  in Puglia  sfiora i tre milioni.

                                                                            

LOMBARDIA: NUOVE RISORSE PER INFRASTRUTTURE IDRAULICHE

La Regione Lombardia ha approvato un piano di interventi per lo sviluppo del sistema infrastrutturale dei Consorzi di bonifica con finalità irrigue e difesa del suolo: con 16.800.000 euro saràfinanziata la realizzazione di 20 opere nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Milano e Pavia.
Le risorse sono state stanziate nell’ambito del Piano Lombardia per favorire la ripartenza economica post Covid.
Soddisfazione non solo per le risorse aggiuntive approvate, ma anche per l’importante sinergia creatasi ormai da tempo  tra Regione  e mondo della Bonifica, è stata espressa da ANBI Lombardia.

VENETO: FINANZIAMENTI PER LA DIFESA IDRAULICA

Anche per il 2021 il Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, in provincia  Padova) ha ottenuto 5 nuovi finanziamenti dalla Protezione Civile, tramite la Regione Veneto, a seguito degli eccezionali eventi meteorologici  tra Ottobre e Novembre 2018, noti come “tempesta Vaia”.
Già nel 2019 e nel 2020, il Veneto era stato fortemente impegnato su questa partita, che ha coinvolto l’ente consorziale con 7 interventi e un progetto esecutivo, per un finanziamento complessivo di 4.800.000 euro. Tali interventi sono già conclusi o ad avanzato stato di realizzazione.
Gli interventi, che sono stati finanziati nell’annualità 2021 per un importo totale di 4.146.000 euro, sono: 1) ripristino e consolidamento, con parziale ricostruzione delle murature, del canale Medoaco per un tratto di 1500 metri in comune di Bassano del Grappa (importo: € 1.500.000,00; 2) sistemazione del torrente Riale in comune di Breganze (importo: €  550.000,00); 3) realizzazione di una nuova cassa di espansione tra Colceresa e Breganze (importo: € 1.500.000,00); 4) potenziamento dello scarico dello scolo Bisatto nel canale Brentella, mediante installazione di una nuova pompa di sollevamento presso l’impianto idrovoro di Brentelle, in comune di Padova (importo: € 300.000,00); 5) scolmatore di piena dei canali Piazzola, Marina, Porretta e Barcarolo, in comune di Piazzola sul Brenta (importo: € 296.000,00).

EMILIA ROMAGNA: 20 ETTARI MESSI IN SICUREZZA DALLE ACQUE

Una stretta e proficua sinergia tra Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) e Comune di Carpi, insieme anche alla società multiutiliy Aimag, ha consentito di portare a termine il collettore di scolo Burra Levata, atto a garantire la sicurezza ed il corretto smaltimento delle acque meteoriche nell’area insediativa di nuova costruzione (20 ettari) a Sud della città e denominata ‘Via dei Mulini’: un articolato intervento dall’importo complessivo di oltre trecentoventimila euro, finanziato per € 100.000,00 con fondi dell’ente consortile, per 159.000 euro con fondi comunali, per il rimanente in parte da Aimag ed in parte dal lottizzante.
Ideazione, progettazione e realizzazione dell’opera sono state portate avanti sinergicamente grazie alla stipula di un protocollo di collaborazione fra i 3 enti; tale lavoro congiunto ha visto realizzare, negli anni scorsi, altri importanti interventi di miglioramento delle reti di smaltimento acque e rinaturalizzazione dei canali, come il progetto Life Rinasce.
Il collettore di scolo Burra Levata garantirà una maggior resilienza del territorio, migliorando la risposta in caso di eventi atmosferici straordinari e di gestione ordinaria delle acque.
La progettazione e la realizzazione di un intervento di questo tipo, effettuato in un’area con insediamenti abitativi, dimostra anche la capacità dell’ente consorziale di intervenire in tempi stretti in un non facile contesto urbanizzato.

TOSCANA: FOSSI RISAGOMATI

Un’opera importante e complessa  per rendere ancora più efficace il funzionamento delle opere idrauliche nell’area del Puntone a Bientina: a realizzarla è il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca), che ha provveduto alla risagomatura dei fossi, che convogliano le acque del padule verso l’idrovora del Puntone: nello specifico, il fosso degli Striscioni, il fosso Emissarino ed i fossi del Puntone.
L’intervento è la dimostrazione  delle capacità e delle professionalità tecniche, presenti all’interno della struttura consortile: sono infatti stati i tecnici dell’ente a realizzare, con la particolare dotazione strumentale a disposizione,  tutti i rilievi nell’area, propedeutici a progettare un complesso di lavori, in cui anche pochi centimetri di pendenza nei fossi possono fare la differenza.
Con questi interventi di risagomatura, le acque tornano a scolare efficacemente in direzione dell’idrovora del Puntone che, assieme alle altre idrovore presenti,  consente di tenere asciutta, anche durante la stagione delle piogge, una vasta area destinata all’agricoltura.

CALABRIA: MANUTENZIONE IDRAULICA MA NON BASTA

Uno dei più recenti  interventi  del Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede nella città capoluogo di provincia) è stato effettuato a Davoli, in località Marincola, dove è stato ripulito un fosso per la lunghezza di oltre cinquecento metri, permettendo il deflusso corretto delle acque meteoriche.
C’è però bisogno, sottolineano dall’ente consortile, di maggiori ed ulteriori finanziamenti, nonché di un piano di meccanizzazione dei mezzi che, proficuamente utilizzati, possano prevenire emergenze idrogeologiche.

VENETO: RIPRISTINO SPONDALE

Il Consorzio di bonifica Piave (con sede a Montebelluna, in provincia di Treviso) è intervenuto in questi giorni, con urgenza, lungo l’argine destro del fiume di risorgiva Musestre, in centro a Roncade.
I lavori sono stati resi necessari dall’avanzato stato di erosione delle sponde, dovuto al moto dell’acqua, aggravato in alcuni punti dalla presenza di nutrie.
Le tane dei roditori hanno di fatto provocato un’infiltrazione tra gli alvei del Musestre e del Montiron, che scorre parallelo. L’intervento segue di poche settimane un altro intervento d’urgenza, che aveva comportato il rafforzamento spondale con infissione di palancole.
L’intervento di questi giorni ha interessato un tratto di circa centodieci metri di sponda, che è stata ringrossata con l’utilizzo di terreno argilloso e di roccia trachitica calcarea.

EMILIA ROMAGNA: COLLAUDATA SINERGIA

Il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città del Regio”) ha portato a termine i lavori per la sistemazione idrogeologica a protezione delle strade Marzano, Ronzano e Busa nel comune di Salsomaggiore Terme.
In alcuni tratti delle tre strade erano presenti cedimenti del manto stradale, buche e smottamenti.
L’intervento (importo complessivo: 175.000 euro finanziati per € 82.500,00 con fondi di dell’ente consortile e per i restanti € 92.500,00 dal Comune interessato) ha visto, tra l’altro, la realizzazione di una scogliera in massi ciclopici di cava. Ampia soddisfazione è stata espressa  da entrambe le parti.

TOSCANA: IPOTESI CONTRATTO DI PALUDE

Un incontro operativo per fare il punto sui lavori relativi al programma di rinaturalizzazione del Padule di Fucecchio e sulle iniziative da promuovere per mantenere nel tempo il lavoro fatto: il Consorzio di bonifica 4 Basso Valdarno (con sede a Pisa) ha così riunito a Ponte Buggianese rappresentanti delle Istituzioni e di associazioni, che si occupano del Padule, per fare il punto, a 3 anni dal loro inizio, sullo stato dei lavori finanziati dalla Regione Toscana (2 milioni di euro per la riqualificazione idraulica ed ambientale dell’area umida) e portati avanti dall’ente consortile.
Il lavoro fin qui fatto (circa l’80% del progetto) è molto importante, essendo il Padule un polmone verde, che ospita tantissime specie vegetali ed animali da tutelare.
L’incontro ha affrontato anche il tema del futuro del Padule, una volta che il progetto attuale sarà concluso: è emersa la necessità di un programma pluriennale di investimenti,  visto il particolare assetto dell’area, che necessita di manutenzione costante da parte dell’uomo. Restano, però, i problemi relativi alla gestione burocratica ed  alle autorizzazioni, in particolare sulle aree private; da qui, l’idea di lavorare ad un accordo tra Regione, Consorzio di bonifica, Comuni e associazioni per creare, sul modello del Contratto di Fiume, una sorta di piccolo “Contratto di Palude”.

MARCHE: CRISI IDROPOTABILE: LA SOLUZIONE E’ L’INTERCONNESSIONE FRA BACINI

Passata l’emergenza idropotabile dell’estate, nelle Marche resta la sete cronica dei terreni, minacciati da un deficit idrico, che si ripete da anni.
Per trovare una soluzione al problema sono state avanzate molte proposte, tra cui l’idea di realizzare un invaso artificiale nell’alta valle del Candigliano.
Sull’argomento è voluto intervenire anche il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro), che di bacini ne gestisce  5 per una raccolta di 75 milioni di metri cubi d’acqua. Un lago è sempre utile, ha affermato l’ente consortile,ma non è la soluzione.
Dotarsi di un vero piano regionale degli acquedotti e delle irrigazioni collettive giocato tutto sulle interconnessioni degli accumuli è la vera soluzione.

FRIULI VENEZIA GIULIA: E’ LA STAGIONE DELLE ASCIUTTE

Prosegue l’attuazione delle “asciutte” dei canali gestiti dal Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine), al fine di realizzare i lavori di ricostruzione di un tratto del canale Principale per un importo complessivo di 14 milioni di euro, finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Grazie a quest’opera che, in continuità con quanto realizzato coi lotti precedenti interessa il comune di Martignacco, si otterrà un importante risparmio idrico; coinvolti anche i comuni di Coseano, San Vito di Fagagna e Udine per la posa di apparecchiature elettromeccaniche di regolazione della portata.
Per la realizzazione dei lavori è necessario porre “in asciutta” il canale principale ed i canali secondari, derivati da San Vito di Fagagna a valle; il personale consortile è impegnato da settimane nelle operazioni di raccolta della fauna ittica, coadiuvato da personale dell’Ente Tutela Patrimonio Ittico.
Prima che l’acqua venga tolta del tutto l’ente consortileprovvede infatti a ridurre le portate, agevolando in tal modo la cattura del pesce da parte del proprio personale, il quale lo affida, per il trasferimento in altri corsi d’acqua, agli operatori dell’ETPI.
La tecnica di cattura più efficace è quella della pesca elettrica, che consente, mediante l’utilizzo di un apposito generatore di corrente certiifcato, di stordire il pesce e quindi recuperarlo più agevolmente.
Si tratta di operazioni complesse, le cui difficoltà operative  sono legate soprattutto  alla presenza di sifoni, tombature, attraversamenti, che sono a volte difficilmente accessibili e dove il pesce tende a ripararsi in profondità,  sfuggendo così alla cattura.

LOMBARDIA: RINNOVATA CONVENZIONE

L’attuale normativa regionale prevede che l’adozione dei provvedimenti di polizia idraulica sui reticoli idrici minori sia di competenza comunale; gli Enti Locali possono però stipulare con i Consorzi di bonifica apposite convenzioni per la loro gestione.
E’ questo, per esempio, il caso del Comune di Mediglia che, per carenza nel proprio organico di adeguate professionalità, ha previsto di stipulare con l’ente consorziale Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) un apposito protocollo ora in fase di rinnovo quinquennale.
Il Comune di Mediglia rimane comunque titolare della funzione di autorità idraulica sui canali ed è quindi l’unico soggetto legittimato a formalizzare provvedimenti concessori  o autorizzatori sui beni demaniali e relative pertinenze; gli continuano dunque a competere le attività di sorveglianza, manutenzione ordinaria e straordinaria oltre a tutto quanto necessario per assicurare il buon regime delle acque e garantire così la difesa idraulica del territorio.

VINCENZI, FOLLI E GARGANO A ROMA PER CINQUANTENARIO ENPAIA-SNEBI

Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, il Presidente ed il Segretario Nazionale SNEBI, Alessandro Folli e Massimo Gargano,  interverranno nella mattinata di venerdì 5 Novembre p.v. alle presentazione del libro “Il riscatto della terra per il cibo del Paese attraverso il lavoro  fino all’agricoltura digitale”, edito in occasione dei 50 anni di ENPAIA (Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura) e SNEBI (Sindacato Nazionale Enti Bonifica e Irrigazione); l’evento avrà luogo a Roma,  Palazzo Baldassini, sede dell’Istituto don Luigi Sturzo.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
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