OSSERVATORIO ANBI SULLE RISORSE IDRICHE
NON SOLO PO, CRESCENTE ARIDITA’ LUNGO LA DORSALE ADRIATICA
Vaste aree di Abruzzo e Molise sono a rischio siccità estrema: ad indicarlo è l’European Drought Observatory e la tendenza è confermata dai dati del report settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche. Se il bacino di Penne, nell’interno, ha toccato il record dal 2016 nei volumi invasati, a registrare i maggiori decrementi nelle precipitazioni sono le zone costiere (in particolare territori nelle province di Pescara e Chieti) che, dopo la sofferenza idrica del 2020, continuano a registrare cali, che sfiorano il 70% su base mensile. Il dato è in linea con quanto si registra anche sul resto della dorsale adriatica ad iniziare dalla Romagna, dove le zone contermini alla foce del fiume Reno sono largamente sotto media nelle precipitazioni, conformando i territori meridionali a quanto già registrato l’anno scorso a Nord del corso d’acqua. Tutti in calo e largamente sotto le portate del periodo sono gli altri fiumi emiliani (fonte: A.R.P.A.E.) con l’Enza, che tocca il minimo storico a 2,4 metri cubi al secondo (precedente record: mc/sec 3,9) ed il Secchia, che segna mc/sec 3,1 contro una media mensile di mc/sec 31,2!
“I dati confermano l’accentuarsi del regime torrentizio dei principali corsi d’acqua, cui si deve rispondere, creando nuovi bacini per trattenere le acque di pioggia ed una rete in grado di trasferire acqua fra territori che, anche a breve distanza, possono avere condizioni radicalmente diverse” ha affermato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue).
Continua la decrescita delle portate anche nel fiume Po, particolarmente evidente nel mese di marzo, soprattutto a causa dei mancati apporti idrici dai torrenti appenninici: dagli inizi del mese la portata si è quasi dimezzata ed è ben al di sotto della media di periodo (-45%). Continua così, in attesa delle auspicate precipitazioni primaverili, la “magra” del Grande Fiume, nonostante le ricche riserve nevose presenti sull’arco alpino (fonte: Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po). Diminuiscono anche gli afflussi ai grandi laghi del Nord, mentre aumentano le richieste di prelievo, complici le alte temperature del periodo; i laghi di Iseo e di Como sono sotto media con quest’ultimo al 10,6% di riempimento. Il totale della riserva idrica invasata nei grandi laghi e negli invasi artificiali padani, nonché sotto forma di S.W.E. (Snow Water Equivalent) è leggermente calato rispetto ad una settimana fa (-3.3%), ma resta superiore alla media del periodo 2006-2020 (+11.8%). Restando al Nord, andamento altalenante dei fiumi piemontesi con Tanaro, Pesio e Sesia in crescita, mentre calano Maira, Stura di Lanzo e Dora Baltea, per altro sempre al top in Val d’Aosta (mc/sec 25 contro una media di 5 metri cubi al secondo).
In Lombardia crolla la portata del fiume Adda, mentre restano in media i corsi d’acqua nel Veneto. Sono tutti sotto media i principali fiumi toscani con Arno ed Ombrone a meno del 30% delle portate di un anno fa (fonte: Centro Funzionale Regione Toscana). Restano stabili i fiumi delle Marche, così come Tevere, Liri-Garigliano e Sacco nel Lazio dove, invece, dopo mesi cala il livello del lago di Bracciano (fonte: Bracciano Smart Lake). Sulla Campania sono tornate le belle giornate con temperature in aumento e si registrano nuove diminuzioni nei livelli idrometrici dei fiumi: il Sele presenta cali uniformi e contenuti, il Garigliano risente della diminuzione soprattutto nel tratto terminale, mentre il Volturno cala in maniera difforme lungo il suo corso; il lago di Conza della Campania e gli invasi del Cilento si segnalano in calo. Continuano a crescere i livelli degli invasi della Basilicata, raggiungendo + 135,87 milioni di metri cubi sul 2020; restano stabili, ma confortanti le disponibilità idriche nei bacini della Puglia (+Mmc. 295,19 sul 2020).
“Siamo in avvio della stagione irrigua, ancora caratterizzata da forti escursioni termiche pur con temperature in rapido rialzo – ha chiosato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Lo stato delle disponibilità idriche indica sofferenza, pur lenita dal progressivo scioglimento delle nevi montane, per uno dei “giacimenti” dell’agricoltura italiana di qualità, quale l’Emilia-Romagna, dove fondamentale per l’irrigazione si conferma il ruolo del canale C.E.R... In prospettiva deve indurre a riflessione il trend di crescente aridità lungo la dorsale adriatica, il cui deficit idrico viene aggravato dalla pressione antropica, soprattutto durante i mesi estivi. Per questo – ha concluso il DG ANBI - sono necessari interventi infrastrutturali, che ristorino il territorio e rispondano all’aumento stagionale di richiesta d’acqua.”
VENETO: PRESENTATO BOLLETTINO ANBI REGIONALE SU DISPONIBILITÀ RISORSA IDRICA
ANBI Veneto ha dato il via alla pubblicazione di un proprio Bollettino sulla Risorsa Idrica, che raccoglie mensilmente i dati regionali riguardanti le precipitazioni, i depositi nivali, i livelli dei laghi montani, le portate dei principali fiumi. i volumi delle falde acquifere. Il documento, pubblicato ogni metà del mese con riferimento al mese precedente, aggrega i dati provenienti da diverse fonti (Agenzia Regionale Prevenzione Protezione Ambientale Veneto, Radarmeteo, Autorità di Bacino, ecc.) e fornisce pertanto una visione d’insieme sulla disponibilità d’acqua nella regione, tema sempre più importante in un’epoca di mutamenti climatici.
“Il Bollettino intende essere uno strumento di comunicazione chiaro, esaustivo e di facile fruizione verso il nostro sistema e verso l’esterno” hanno spiegato da ANBI Veneto, proseguendo: “Con questa pubblicazione intendiamo farci interpreti sul nostro territorio dell’azione informativa, che ANBI svolge a livello nazionale”.
Il bollettino è facilmente consultabile e scaricabile sul sito di ANBI Veneto nella sezione “Bollettino della Risorsa Idrica” ben visibile nella parte alta della home page.

AVVIATO IL PIÙ IMPORTANTE CONTRATTO DI FIUME DELLA REGIONE LAZIO
Con la firma del Manifesto di Intenti per un “Contratto di Falda Lago per Albano, Nemi e per il Fiume Incastro” ha preso avvio uno dei più importati progetti integrati per un “rilancio territoriale” nuovo, nella prospettiva di coniugare cultura, storia, natura, innovazione, ripresa produttiva, sviluppo economico e sociale sostenibile nella più ampia prospettiva regionale, nazionale ed internazionale di tutela attiva del territorio. Questo risultato è stato conseguito in un periodo pandemico assai critico, grazie al ciclo di webinar “SOS LAGHI”.
Ad oggi hanno sottoscritto il Manifesto 23 soggetti, che dopo le festività pasquali si riuniranno in Assemblea per attivare il programma di lavoro intorno a questi beni idrici, paesaggistici e culturali da tutelare e per dare vita a tavoli di partecipazione. Questo Contratto, che si occuperà della gestione di acque lacuali e sotterranee, oltre che fluviali, aggiunge un tema di grande interesse nella politica di gestione delle risorse idriche in Italia, che conta oltre 1.500 laghi, tra bacini alpini di origine glaciale, vulcanica come Albano e Nemi, tettonica come il Trasimeno, artificiali e di sbarramento da frana come l’invaso di Scanno; tali serbatoi sono spesso il cuore della grande bellezza dei nostri paesaggi e di parchi stupendi. Basta ricordare quanti invasi oggi sono parchi regionali come il Furlo nelle Marche o Corbara in Umbria o proprio Albano e Nemi.
Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, nel compiacersi per la partecipazione del Consorzio di bonifica Litorale Nord, ha dichiarato “Lo studio e la protezione delle falde e delle acque sotterranee necessita un livello di attenzione ed investimenti elevati in questa fase di transizione ecologica, perché le acque sotterranee sono l’ultima risorsa e riserva, che la natura ci offre e che abbiamo per soddisfare il nostro fabbisogno idropotabile e con esso l’economia e l’occupazione dei territori circostanti.“
Endro Martini, Presidente del Comitato Promotore per il Forum Mondiale sull’ Acqua nel 2024, ha affermato che “Anche il tema dei laghi e delle acque sotterrane di falda costituisce uno dei pilastri trattati nel progetto del Forum Mondiale dell’Acqua, che vogliamo fare in Italia nel 2024.”
TOSCANA: CDF VALTIBERINA, TUTTI D’ACCORDO!
Stretta di mano virtuale tra Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo); Comuni di Anghiari, Monterchi, Pieve Santo Stefano, Sansepolcro; Unione Montana Comuni Valtiberina; Provincia Arezzo; l’Autorità Bacino Distrettuale Appennino Centrale: tutti insieme per il Contratto di Fiume “Tevere in Toscana” che, al suo debutto, ha ottenuto il via libera degli enti interessati per valorizzare il tratto toscano del corso d’acqua e per promuovere il territorio, che attraversa con i suoi affluenti.
La decisione è maturata nel corso del webinar organizzato dall’ente consortile per presentare il percorso partecipato, volto a migliorare un ambiente fluviale, che ha le carte in regola per farsi conoscere, scoprire ed apprezzare. Ora la bozza del Manifesto di Intenti, in cui sono racchiusi i macro-obiettivi da raggiungere e la proposta delle modalità di lavoro, sarà inviata ai Comuni per un approfondimento e poi per l’adesione formale.
Successivamente sarà avviato un confronto con il territorio attraverso 3 tavoli tematici: “Convivere con il fiume” per affrontare la questione della sicurezza idraulica, della pulizia del corpo idrico e della tutela della biodiversità; “Un fiume di idee”, all’interno del quale si approfondirà la conoscenza del tratto fluviale e delle sue modalità di fruizione e valorizzazione; “La ricchezza dal fiume”, per censire e promuovere le attività, che ruotano attorno all’acqua. L’obbiettivo è sottoscrivere il Contratto di Fiume entro la fine dell’anno.
FRIULI VENEZIA GIULIA: IL FUTURO DELLE ROGGE
Come sarà il Roiello e il suo paesaggio nell'anno 2030? Ad indicare gli scenari del prossimo futuro sono stati 23 stakeholders tramite un questionario somministrato dal Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine), predisposto dal Comitato Tecnico Istituzionale del Contratto di Rio per il Roiello di Pradamano, in collaborazione con l’Università di Udine, che partecipa al Contratto, in qualità di soggetto portatore di interesse.
Sette le domande poste dai ricercatori e 2 sono state le direttrici del lavoro di analisi: individuare le parole chiave, ricorrenti nelle risposte ed evidenziare i concetti emersi, mettendo in luce i temi più rilevanti per inserirli nel redigendo documento strategico. Alle domande hanno risposto i Comuni di Udine e di Pradamano e loro organizzazioni, la Direzione Regionale Ambiente, il Comitato Amici del Roiello di Pradamano, Legambiente, le parrocchie di Pradamano e di S. Gottardo, alcune aziende agricole, le associazioni imprenditoriali agricole ed artigianali, gli istituti scolastici di Udine VI e di Pavia di Udine, le associazioni sportive locali, l'Ordine degli Architetti, la NET, l'Acquedotto Poiana, l'Irtef, l'associazione Comunità del Melograno di Lovaria.
L’ente consorziale e gli altri soggetti coinvolti nel processo del Contratto di Rio del Roiello di Pradamano, vista l’ampia partecipazione dei portatori di interesse, proseguiranno le attività avviate 4 anni fa, orientate alla stipula del documento. L’interesse dimostrato attraverso l’adesione a questa iniziativa mette in luce, ancora una volta, l’efficacia dei processi partecipativi e delle politiche di “governance” per i beni appartenenti alla collettività, perché dà l'opportunità alla popolazione di "dire la propria" e di essere ascoltata e coinvolta a collaborare consapevolmente con gli enti e le organizzazioni alla programmazione e pianificazione del territorio.
Tutti gli attori si sono dimostrati consapevoli del valore storico e culturale del Roiello, ma anche della necessità di inserirlo nel contesto ambientale e paesaggistico; non a caso, il Decreto Ministeriale del 1989 vincola il Roiello e lo tutela come bene di notevole interesse pubblico. Le rogge del sistema Roiale di Udine costituiscono un complesso storico di notevoli e pregevoli caratteristiche estetico-ambientali.
CALABRIA: INCONTRATA SOTTOSEGRETARIA
Una delegazione di Coldiretti ed ANBI Calabria ha incontrato la Sottosegretaria per il Sud e la Coesione Territoriale, Dalila Nesci.
È stato illustrato il programma presentato dai Consorzi di bonifica calabresi alla Regione per l’utilizzo dei fondi del Recovery Plan e che si è voluto finalizzare all’ammodernamento delle infrastrutture irrigue e degli invasi, consentendo anche un recupero di superfici attrezzate, ma non utilizzate e che potranno assicurare migliaia di posti di lavoro. È stato inoltre chiesto l’intervento dell’esponente di Governo in merito all’obbligo di richiesta del D.U.R.C. (Documento Unico Regolarità Contributiva) agli enti consorziali, allorché eseguano opere pubbliche di bonifica.
Altro tema trattato ha riguardato infine i rapporti fra Regione Calabria ed enti consortili, costretti a rivolgersi alla magistratura amministrativa e civile per avere riconosciuti i propri diritti.
EMILIA ROMAGNA: SABBIE RECORD NEL PO
Lo snodo idraulico di Boretto (quasi cento anni a servizio di circa duecentoventimila ettari di territorio) ha attivato 6 delle 28 pompe idrovore, che prelevano le acque dal fiume Po per distribuirle alle colture tipiche dell’area e, in prossimità dello storico indispensabile impianto, sono entrati all’opera 2 escavatori per consentire la messa in funzione a pieno regime per soddisfare, in tempi adeguati, la crescente richiesta irrigua.
Purtroppo, per il secondo anno consecutivo, si rischia però di fare conti salati con il lascito invernale del Grande Fiume, che ha trasportato, proprio nell’ansa fluviale sottostante le pompe di prelievo idrico, un ingente ammasso di sabbie e detriti, che devono essere rimossi per permettere di pescare acqua a pieno ritmo. Fino ad alcune settimane fa, infatti, le quote idrometriche del Po non davano possibilità di accesso agevole all’operazione per evidenti ragioni idrauliche ed in pochissimo tempo, come ormai accade sempre più di frequente a causa anche del mutare repentino del clima, l’ammasso è aumentato notevolmente di dimensioni, accumulando materiale sabbioso superiore addirittura a quelli della scorsa stagione. L’azione di contrasto è già iniziata ed in pochi giorni il Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) arginerà il problema, ripristinando l’utilizzo complessivo della struttura, che serve un’area molto ampia in più province e condivisa con il Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po (con sede a Mantova), che opera prevalentemente nella zona lombarda, ma usufruisce dello stesso comune prelievo dal Grande Fiume.
C’è da dire, per l’esattezza, che il mantenimento e la corretta pulizia dell’alveo non competerebbe ai Consorzi, ma la Bonifica, volendo ripristinare rapidamente la funzionalità, svolge nella fattispecie un ruolo di supplenza per poter soddisfare tutti coloro, che necessitano di risorsa idrica in questo inizio d’anno particolarmente siccitoso.
L’irrigazione quindi sarà assicurata, ma va considerata con rinnovata attenzione, da parte delle Istituzioni competenti, una criticità, che con il passare degli anni peggiora visibilmente e può compromettere le produzioni locali, se non si porrà adeguato rimedio risolutivo.
LOMBARDIA: TORNA L’ACQUA ANCHE A MILANO
Nei giorni scorsi sono state effettuate alcune manovre di aumento delle portate del Naviglio Grande a Turbigo, mentre ad Abbiategrasso si è provveduto a sollevare lo sbarramento creato, in modo da permettere la fine dell’ “asciutta” totale anche nel tratto di canale sino a Milano e nel Naviglio Pavese.
E’ dunque alle porte l’avvio della prossima stagione irrigua, preparato dal Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) in questi mesi, con un serie puntuale di manutenzioni lungo il reticolo. Durante l’“asciutta” sono stati realizzati non solo interventi, ma anche pulizia in alveo, laddove il personale consortile si è dovuto confrontare con l’inciviltà di quanti considerano i canali come vere e proprie discariche.
Basti pensare al recupero, qualche settimana fa, di un divano in un tratto di Naviglio Grande ed alla sorta di rave party, che ha messo a soqquadro, all’insegna di musica, alcolici e persino di una rissa sedata dalle forze dell’ordine, la Darsena di Milano, alla vigilia del passaggio della Lombardia dalla zona gialla a quella arancione.
CAMPANIA: SENZA SOSTE
Il Consorzio di bonifica Sannio Alifano (con sede a Piedimonte Matese, in provincia di Caserta) si prepara alla stagione irrigua 2021, che come ogni anno inizierà il 1° Maggio, nonostante l’emergenza Covid-19.
Per capire le dimensioni del servizio, basti ricordare che nel corso della stagione irrigua l’ente consortile eroga alle migliaia di aziende agricole del comprensorio, su 18.970 ettari, mediamente più di cinquanta milioni di metri cubi d’acqua: una ricchezza vera per il territorio e non solo per l’agricoltura.
A partire dal 1° marzo, in anticipo rispetto alla norma, sono state effettuate le prime assunzioni di operai stagionali e sono iniziate le attività di manutenzione degli impianti, mentre gli uffici consorziali sono già pronti a ricevere le domande irrigue per l’anno 2021, allo scopo di poter organizzare nel migliore dei modi la distribuzione della risorsa idrica, secondo equità, nei tempi richiesti e nelle giuste quantità.
LAZIO: NUOVO SERVIZIO PER L’IRRIGAZIONE
Il Consorzio di bonifica Litorale Nord (con sede a Roma) guarda al futuro grazie alle moderne tecnologie informatiche, fornendo un nuovo strumento, atto a coniugare semplicità d’utilizzo e funzioni informative dinamiche.
La nuova funzione del sito (attivata in via sperimentale su 4 comprensori pilota) è dedicata alla stagione irrigua e permette, grazie ad una mappa multimediale, di verificare in tempo reale i settori attivi, quelli di prossima attivazione, di visionare le schede tecnico-informative e le news. La mappa offre un quadro specifico dei settori irrigui, che insistono in 4 comprensori (Ostia nel comune di Roma; Maccarese nel comune di Fiumicino; Arrone nei comuni di Roma e Fiumicino; Palidoro Santa Severa nei comuni di Fiumicino, Cerveteri e Ladispoli) e si estendono per circa quindicimila ettari, alimentati da 15 impianti irrigui, serviti da 650 chilometri di condotte in pressione al servizio di circa duemilacinquecento consorziati, soprattutto imprenditori agricoli.
VENETO: INTERVENTO DI RIPRISTINO SPONDALE
Il Consorzio di bonifica Delta Po (con sede a Taglio di Po, in provincia di Rovigo) ha avviato un intervento per la messa in sicurezza delle sponde del Canale Principale Veneto, compromesse dalle infiltrazioni provocate dalle piene del fiume Po e dalle tane delle nutrie, con conseguenti rischi per il deflusso delle acque; un intervento essenziale, perché il canale costituisce la dorsale principale del sistema di smaltimento delle acque dell'Isola di Ariano, che comprende anche i comuni di Corbola e Taglio di Po.
Gli interventi riguardano il risezionamento per un tratto di 14 chilometri, lo scavo di oltre settantamila metri cubi, la ricostruzione ed il rinforzo di 16.000 metri di sponde con i metodi dell'ingegneria naturalistica. I lavori, iniziati a febbraio, termineranno nella primavera 2022. Complessivamente il Canale Principale Veneto è lungo circa trentasei chilometri con una larghezza variabile tra 11 e 37 metri e profondità medie tra 1,3 e 2 metri.
Lungo il percorso raccoglie le acque, che giungono all'idrovora Goro; le idrovore Ca' Verzola e Conca vengono messe in funzione per fronteggiare eventi meteorici particolarmente intensi.
TOSCANA: AVANTI COI LAVORI
Il Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze) procede con regolarità nei lavori per le nuove aree di laminazione Bramasole e SNAM, nella bassa Val di Pesa, a Montelupo Fiorentino.
Recintata l’area di cantiere, si è proceduto nella zona denominata Bramasole valle all’esecuzione dei saggi archeologici, che non hanno riportato alla luce alcun ritrovamento, tanto che la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana fiorentina, nonché le Province di Pistoia e Prato hanno già rilasciato il via libera alla prosecuzione dei lavori.
L’intervento entra così nella vera e propria fase di movimentazione delle terre per abbassare il piano interno e realizzare gli argini di contorno all’area allagabile. Prossimi passi saranno i saggi preliminari all’eventuale bonifica bellica nelle aree denominate Bramasole monte e SNAM.
LIGURIA: ESERCITAZIONI CONGIUNTE
Il mondo della bonifica ed irrigazione e quello della protezione civile si sono incontrati lungo le sponde del Canale Lunense a Sarzana nell’ambito di un’esercitazione organizzata per mettere a punto l’addestramento antiallagamento e riguardante, in particolare, l’utilizzo di 4 nuove motopompe progettate per affrontare i pericoli alluvionali.
La prova di “allenamento all’emergenza” ha visto all’opera la squadra di Protezione Civile del Comune di Sarzana con il supporto del personale e dei mezzi del locale Consorzio di bonifica Canale Lunense (con sede nell’importante centro in provincia di La Spezia), cui è in capo l’asta irrigua, prestata alle operazioni di sollevamento ed immissione d’acqua senza perdite della risorsa. Con questa iniziativa, l’ente consortile ha rafforzato la collaborazione con la Protezione Civile, avviata da anni anche con la struttura regionale. Un secondo appuntamento di simulazione è previsto, allorché ente consorziale e Protezione Civile sarzanese si mobiliteranno nei luoghi dell’impianto idrovoro di Marinella.
Tali iniziative congiunte sono finalizzate a mettere a punto un piano per la salvaguardia della pubblica incolumità sempre più efficiente.
VENETO: RICERCA FONDI PER MESSA IN SICUREZZA RIO
Si è tenuto un incontro, nella sede dell’ente consortile a Cittadella (in provincia di Padova),fra il Consorzio di bonifica Brenta ed i Comuni di Longare, Montegalda, Grisignano di Zocco, Grumolo delle Abbadesse, Torri di Quartesolo: sul tavolo, gli interventi di messa in sicurezza del rio Settimo.
I territori di questi comuni sono, infatti, uniti dal transito di tale corso d’acqua, che ha funzione di bonifica, cioè di raccogliere le portate provenienti dalle piogge e veicolarle fino al recapito, che avviene nel rio Tesinella, affluente nel sistema del fiume Bacchiglione. Si tratta di un contesto in origine prettamente agricolo, ma che negli anni ha subito forti interventi di urbanizzazione con il conseguente incremento dei deflussi di piena.
L’ente consorziale aveva evidenziato le problematiche del rio Settimo già nel proprio Piano Generale di Bonifica, segnalando le necessità di intervento. Tale Piano, tuttavia, predisposto ormai da anni, non ha mai avuto la conclusione dell’istruttoria in ambito regionale e tanto meno ne è stato pianificato il finanziamento.
Nel frattempo, però, usufruendo delle possibilità messe recentemente a disposizione dal Ministero dell’Ambiente con i fondi del Piano Nazionale per la Mitigazione del Rischio Idrogeologico 2019, è stato finanziato il progetto di sistemazione di un primo tratto (importo: 1 milione di euro), interessante un tratto di 2.500 metri. L’’avvio dei lavori è ormai prossimo, essendo stato completato l’iter istruttorio. Tuttavia, l’esigenza di proseguire l’intervento anche più a monte risulta urgente.
L’incontro è stato così una necessaria opportunità per fotografare lo stato dell’iter ed attivare le necessarie sinergie per il reperimento delle ulteriori risorse economiche, che sono stimate in circa tre milioni e duecentomila euro.
SARDEGNA: NUOVA SEDE ALL’ORIZZONTE
A Giugno la Piana di Chilivani, uno dei territori più ricchi ed importanti della Sardegna dal punto di vista agricolo, disporrà di un importante centro nevralgico per tutta la zona: la nuova sede del Consorzio di bonifica Nord Sardegna (attualmente ad Ozieri, in provincia di Sassari) che, negli obbiettivi dei vertici dell’ente consortile dovrà essere luogo strategico per lo sviluppo dell’agricoltura nel territorio; partiranno a breve, infatti, i lavori di recupero dello stabile ex Enaip.
Tanti i vantaggi, che derivano da quest’opera di recupero: in primis, si riqualifica un immobile abbandonato all’incuria; inoltre, si rivitalizza il borgo di Chilivani. La nuova sede disporrà di un impianto fotovoltaico da 20 kilowatt per la produzione di energia elettrica e sarà, quindi, completamente autonomo energeticamente; inoltre saranno sostituiti tutti gli infissi e rinnovata l'impiantistica, abbattute le barriere architettoniche, realizzato un modernissimo impianto di videosorveglianza, recuperato e valorizzato il vasto parco, che circonda l’edificio.
A disposizione dell’ente consorziale sarà realizzata, inoltre, una sala conferenze con annessi servizi, completamente indipendente dagli uffici. Si punta ad ospitare anche altri servizi utili per il comparto, candidandosi come sede di eventi legati al settore primario. Il progetto prevede la spesa di 780.000 euro finanziati completamente dalla Regione Sardegna. Si sta anche lavorando per individuare nuove risorse, che consentano anche di valorizzare la storia di questi edifici.
EMILIA ROMAGNA: DOVUTA PRECISAZIONE
Il Consorzio di bonifica Piacenza (con sede nella città emiliana), rispondendo a pretestuose accuse, la cui gravità sotto il profilo penale verrà valutata dalle Autorità competenti, ha precisato in un comunicato che “gli attuali organi, permanendo in carica e governando l’Ente in questi mesi dopo la scadenza del loro mandato, non stanno commettendo alcun reato, ma stanno operando, autorizzati dalla Regione Emilia Romagna, nel pieno rispetto della legge e del dettato statutario.
Si ribadisce, dunque, che ove la Regione, il Parlamento od il Governo non dispongano il rinvio delle elezioni consortili, il Consorzio è obbligato a svolgerle, attendendosi, naturalmente, nell’organizzazione dei seggi e nelle operazioni di voto, al protocollo sanitario adottato dal Ministero della Salute per lo svolgimento delle consultazioni elettorali, nonché allo specifico protocollo sanitario e di sicurezza per lo svolgimento delle elezioni per i Consorzi di bonifica”, adottato dalla Regione Emilia-Romagna e già utilizzato per le elezioni in altri enti consortili nello scorso mese di dicembre.
MARCHE: TAR RESPINGE RICORSO
Il Tribunale Amministrativo Regionale ha respinto il ricorso di alcuni cittadini, avverso la regolarità della procedura elettorale, con cui sono stati eletti gli Organi Direttivi del Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro): il T.A.R. ha confermato la regolarità delle elezioni, riconoscendo che si sono svolte nel pieno rispetto sia dello Statuto che della legislazione vigente, dando piena legittimazione ai rappresentanti eletti nelle Assemblee e nel Consiglio d’Amministrazione.
Grande soddisfazione è stata espressa dall’ente consortile.
EMILIA ROMAGNA: NUOVI VERTICI REGIONALI ANBI
Il Presidente del Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena), nonché di ANBI, Francesco Vincenzi, è stato eletto al vertice anche di ANBI Emilia-Romagna, raccogliendo il testimone da Massimiliano Pederzoli dopo due lustri di mandato.
L’Assemblea ANBI ER ha eletto anche i 2 Vice dell’associazione: Valentina Borghi, bolognese neoeletta Presidente del Consorzio di bonifica Renana (con sede a Bologna) e Stefano Francia, anch’egli recentemente eletto alla Presidenza del Consorzio di bonifica Romagna (con sede a Ravenna).

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