ANBI: L’IMMOBILISMO DI FRONTE ALLA CRESCENTE FRAGILITA’ IDROGEOLOGICA CONSEGNA IL PAESE AD ESSERE IL NOTAIO DEGLI STATI DI CALAMITA’
“Se, per stessa ammissione del Ministero dello Sviluppo Economico, è stato finora reso operativo solo circa il 20% dei decreti attuativi, legati all’emergenza Covid, è evidente che l’Italia ha un grande problema: ad affermarlo è stato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, intervenuto ad un convegno on-line dell’Accademia dei Georgofili.
“Verso l’aggravarsi dei problemi idrogeologici del Paese – ha proseguito il DG ANBI – la politica non può avere un atteggiamento meramente notarile, limitandosi alla dichiarazione degli stati di calamità, che ristorano solo il 10% dei danni. La sistemazione del territorio è condizione indispensabile per lo sviluppo, ma oggi è minata non solo dalla crisi climatica, ma dall’inarrestabile consumo di suolo e dalla cultura del pozzo, presente in territori non serviti dall’irrigazione collettiva, gestita dai Consorzi di bonifica e garanzia di qualità della risorsa. Su questi temi c’è un grave ritardo culturale, esemplificato dal paradosso di un Paese, in cui si susseguono ciclicamente emergenze sia per alluvioni che per siccità. Sulla gestione idraulica siamo esperti, così come sono chiare le competenze; eppure, permane una forbice tra il dire ed il fare. Per questo – ha continuato Gargano - abbiamo presentato, lo scorso Settembre, il Piano Nazionale di Efficientamento della Rete Idraulica, composto da 858 progetti definitivi ed esecutivi, il cui iter potrà rispettare le scadenze comunitarie per i fondi del Next Generation EU: istruttorie completate entro il 2023, realizzazione dei lavori e rendicontazione finale entro il 2026. Non solo: in prospettiva c’è l’applicazione delle norme europee sull’uso delle acque reflue in agricoltura, a partire dal 2024; è necessario avviare la concertazione fra i soggetti interessati per evitare che si ripetano le disattenzioni registrate in occasione dell’approvazione della Direttiva Quadro Acque, di cui sono conseguenza i nuovi parametri del Deflusso Ecologico, restrittivi rispetto al precedente Minimo Deflusso Vitale. Allo stato attuale, la loro applicazione, a partire dal 1° gennaio 2021, penalizzerà le disponibilità irrigue a servizio delle eccellenze dell’agroalimentare italiano. Se esiste volontà politica – ha concluso il DG ANBI - probabilmente c’è ancora modo di porre qualche correttivo, nel pieno rispetto degli ecosistemi fluviali, prima dell’avvio ufficiale della prossima stagione irrigua.”
LA BUONA NOTIZIA D’INIZIO ANNO
A VENEZIA, NON SOLO MOSE: QUASI CENTO ETTARI DI BARENE LAGUNARI PRESERVATI GRAZIE A LIFE VIMINE PROGETTO PARTECIPATO DI RECUPERO SOSTENIBILE, CHE CREA NUOVI POSTI DI LAVORO
Sono 95, gli ettari di barene della laguna Nord di Venezia (tra la palude dei Laghi e le isole di Burano, Mazzorbo, Torcello), protetti dall’erosione, in particolare causata dal moto ondoso, grazie al progetto Life Vimine, co-finanziato dal programma Life+Nature 2012 della Commissione Europea. I soggetti aderenti, tra cui il Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre), hanno deciso, dopo i positivi risultati della fase sperimentale, di dare seguito a questa attività, estendendo gli interventi protettivi ad altre barene e paludi più interne nella laguna. Per proteggere i quasi cento ettari di barene sono state utilizzate, nei quattro anni di sperimentazione, 4.000 fascine prodotte con legno locale, infissi 11.000 pali in laguna, rimossi 60 metri cubi di rifiuti.
“Esemplare della moderna Bonifica – ha evidenziato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – il progetto Life Vimine, attraverso piccoli interventi di ingegneria naturalistica a basso impatto ambientale, prevede l’utilizzo di materiale biodegradabile, principalmente legno e fascine di rami, proveniente perlopiù dall’attività di gestione forestale e manutenzione idraulica, eseguita dall’ente consorziale nella Terraferma veneziana.”
A spingere i soggetti attuatori di “Life Vimine” (oltre al Consorzio di bonifica: il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia; la Regione Veneto; il Comune di Venezia; l’Università di Padova) a continuare l’attività con la sottoscrizione di una convenzione della durata di ulteriori 5 anni è anche il coinvolgimento delle comunità locali.
“Un’attività come il progetto Life Vimine – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – non solo consente di proteggere un ambiente di grande valore ambientale in modo integrato e sostenibile, ma crea nuovi e stabili posti di lavoro per manodopera qualificata, costituita ad esempio dai locali pescatori. Inoltre, un ambiente lagunare ben conservato contribuisce a sostenere l’occupazione, legata ad attività come pescaturismo, ecoturismo e, più in generale, al turismo sostenibile.”
A supporto del progetto si è svolta anche un’intensa attività di comunicazione, che ha coinvolto circa ventisettemila persone con la promozione di buone pratiche, quali la riduzione della velocità in barca e la segnalazione di criticità riscontrate nelle barene, come l’abbandono di rifiuti.
“La sperimentazione – ha concluso Carlo Bendoricchio, Direttore dell’ente consorziale – ha confermato che si tratta di un metodo di intervento rispettoso delle valenze ecologiche e paesaggistiche dei fragili ambienti lagunari, nonchè sostenibile dal punto di vista sociale ed economico.”

QUASI IL 17% DEL TERRITORIO ITALIANO È AD ALTO RISCHIO
PER INCREMENTARE LA SICUREZZA IDRAULICA, EMILIA ROMAGNA COME LE MALDIVE: SI SPERIMENTANO I PLUVIOMETRI DEL FUTURO
Insieme al Republic Hydrometeorological Institute of Serbia, al sistema locale della Città di Belgrado ed alla rete del Maldive Meteorological Service, il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”) è tra i primi al mondo ad aver installato pluviometri di ultimissima generazione, dotati di sofisticati strumenti tecnologici per il monitoraggio, in tempo reale, dell’intensità delle precipitazioni: a renderlo noto è stata l’ANBI.
Ubicati in aree dei comuni emiliani di Fontanellato, Colorno e Soragna (un quarto sarà installato nei prossimi mesi a Sorbolo Mezzani), i pluviometri sono in grado, tramite il 3G integrato, di misurare, registrare “in locale” ed inviare “in autonomia”, ad un server FTP, i dati relativi non solo alla precipitazione cumulata, ma anche alla sua intensità al minuto; il tutto senza collegamento ad un “datalogger” esterno. Calcolata dallo strumento sulla base dei ribaltamenti della bascula, l'intensità reale di pioggia in ogni minuto viene espressa in millimetri all’ora con una precisione determinante per scongiurare criticità idrauliche, consentendo di intervenire tempestivamente per prevenire un evento di piena ed aggiungendo alle tecniche attuali, nonché all’esperienza degli enti consorziali, anche un “big data” preziosissimo per programmare gli interventi idraulici da compiere.
“E’ questa un’ulteriore testimonianza di quella cultura del fare, caratteristica dei Consorzi di bonifica, costantemente impegnati a migliorare la resilienza dei territori di fronte alle conseguenze della crisi climatica; in questo momento così difficile per la vita e l’economia italiane, continuiamo a guardare al futuro” ha evidenziato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Il nuovo pluviometro studiato, elaborato ed assemblato da “CAE innovation for a safer world S.p.A” (società leader nella misurazione del rischio ambientale, causato dai fenomeni naturali) in collaborazione con alcune Università, fornisce dati di altissima precisione ed analisi approfondite sull’entità delle precipitazioni, che cadono su un territorio, avendo evidenti ripercussioni anche sul reticolo idraulico.
“E’ di questi giorni l’ennesimo allerta per rischio idrogeologico in molte zone di un Paese, in cui oltre 3 milioni di famiglie vivono in zone ad alta vulnerabilità, dove sorgono oltre 550.000 edifici minacciati da frane ed oltre 1 milione di immobili sono in pericolo nel caso di alluvioni; tra questi ci sono anche molte scuole e strutture sanitarie, cui aggiungere migliaia di siti culturali e storici – ha commentato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Nella prospettiva del Recovery Fund ribadiamo che urgono interventi urgenti e concreti, cui possiamo e vogliamo concorrere sia con i piani territoriali per gli invasi e l’efficientamento della rete idraulica, sia con la ricerca e l’innovazione tecnologica, proprie dei Consorzi di bonifica ed irrigazione.”
“Il nostro sguardo è costantemente rivolto al futuro – ha concluso il Direttore Generale del “Parmense”, Fabrizio Useri – Puntiamo sempre a maggiori e più funzionali strumenti per agevolare l’operatività, garantendo una più celere e precisa risposta alle esigenze dei territori.”
CAMPANIA: L’INVASO PIANO DELLA ROCCA E’ AL COLMO
A seguito delle cospicue precipitazioni delle ultime settimane, la diga di Piano della Rocca sul fiume Alento ha visto il raggiungimento della quota di massimo invaso di regolazione, per un volume stimato in 26,5 milioni di metri cubi d’acqua. Tale livello non veniva raggiunto da Marzo 2018.
A comunicarlo è stato il Consorzio di bonifica Velia (con sede a Prignano Cilento, in provincia di Salerno). Oggi la diga di Piano della Rocca contribuisce contemporaneamente tanto alla laminazione delle acque ed alla regolazione dei flussi verso valle, quanto alla conservazione “in situ” della risorsa idrica del Cilento da destinare ad uso irriguo, consumo umano (previo trattamento di potabilizzazione) ed alla produzione di energia.
L’ irrigazione del bacino del fiume Alento è consentita grazie ad importanti opere idrauliche quali 6 dighe con invasi artificiali, 5 traverse di derivazione fluviali, 526 chilometri di condotte interrate ed a pressione; sono 2 gli impianti di potabilizzazione ed 8 le minicentrali idroelettriche. Oltre all’impianto irriguo Alento, che serve 2616 ettari in 13 comuni del Cilento ed è sempre in esercizio per l’intero anno, l’ente consortile dispone dell’impianto Palistro per 647 ettari nei comuni di Ceraso e Ascea, nonchè dell’impianto Badolato, a servizio di 432 ettari nel comune di Castelnuovo Cilento.
SARDEGNA: INVASO DEL CUGA: INDISPENSABILI LE PARATOIE PER EVITARE LO SPRECO DEGLI SVERSAMENTI A MARE
“Abbiamo chiesto ripetutamente alla Regione Sardegna di eseguire gli interventi strutturali, che consentano al bacino del Cuga di sfruttare la maggiore capienza possibile. Dispiace vedere l'acqua, che in questi giorni entra copiosamente nell'invaso e subito viene scaricata verso il mare, perché non c'è modo di trattenerla”: a segnalare l'opportunità persa di incrementare la capacità del lago tra Uri e Putifigari, gestito da Enas, è stato il Consorzio di bonifica Nurra (con sede a Sassari).
Oggi il bacino ha una capacità autorizzata di 21 milioni di metri cubi di acqua; ripristinando il sistema delle paratoie, si sarebbe potuta raggiungere la capacità del passato, pari ad una trentina di milioni di metri cubi, che diventano preziosi nei periodi di siccità che colpiscono sempre più duramente l’Isola. L’ente consortile ha chiesto che vengano sfruttate le fonti di finanziamento statali e regionali per progettare e realizzare quegli interventi strutturali, che possono permettere in tempi rapidi di ritornare alle quote autorizzate nel passato, poiché è fondamentale incrementare le riserve a carattere pluriennale, in modo da rimanere coperti nei periodi siccitosi.
CAMPANIA: FIUMI IN CRESCITA
I principali fiumi della Campania hanno registrano livelli idrometrici superiori a quelli della settimana scorsa a causa delle piogge di Natale, invertendo la tendenza delle 2 settimane precedenti: significativi gli incrementi dei livelli in Garigliano, Volturno e Sele.
È quanto emerso dall’indagine settimanale di ANBI Campania, che ha segnalato anche come l’invaso di Conza della Campania sull’Ofanto sia costante con un surplus di oltre trentamila metri cubi rispetto allo scorso anno.
LOMBARDIA: REGIONE: NO A NAVIGAZIONE SU CANALE VIRGILIO
Si è tenuta nei giorni scorsi una videoconferenza tra l’Assessore Agricoltura Alimentazione Sistemi Verdi di Regione Lombardia, Fabio Rolfi ed i rappresentanti di ANBI Lombardia, Consorzio di 2° grado Mincio e dei Consorzi di bonifica Garda Chiese, Territori del Mincio e (tutti con sede a Mantova) per un confronto sulla proposta di realizzare una via navigabile tra Mantova ed il lago di Garda, utilizzando anche il canale Virgilio. Dopo il secco no delle associazioni agricole, è così arrivata anche la bocciatura anche dell'Assessore, Rolfi: “No alla navigabilità del canale Virgilio - ha dichiarato - Il canale ha esercizio irriguo e idroelettrico e così deve rimanere.”
Dello stesso avviso anche ANBI Lombardia, che ritiene il progetto irrealizzabile; la priorità deve essere data all’irrigazione ed alla sicurezza idraulica di territori, in cui un tale cambiamento comporterebbe gravi danni soprattutto in occasione di eventi atmosferici particolarmente rilevanti. È toccato altresì al “Garda Chiese” spiegare l’impossibilità tecnica del progetto, i cui costi stimati sono destinati ad aumentare per le molte opere da intraprendere. La gestione del Canale Virgilio comporta un'attenta regolazione di portate e livelli, che possono e devono essere modificati rapidamente per garantire il soddisfacimento delle utenze (15.000 aziende del settore alimentare e 2 centrali idroelettriche da 18 milioni di Kilowattora all'anno) e la sicurezza idraulica dei territori. La sua funzione non è pertanto compatibile con i vincoli legati alle esigenze di navigazione.
Per Regione Lombardia, le priorità da realizzare con le risorse del Recovery Plan sono gli interventi di ammodernamento e messa in sicurezza delle reti irrigue e di bonifica, che devono essere tutelate per la loro importante funzione pubblica anche in ottica di risparmio idrico. Al proposito, la Direzione Generale Agricoltura della Regione si è già attivata ed ha proposto al Governo un documento con tutti i progetti concordati con ANBI Lombardia ed i Consorzi di bonifica regionali.
LIGURIA: ASSESSORE REGIONALE IN VISITA
E’ stata una visita conoscitiva attraverso la terra della Val di Magra, quella svolta dall’Assessore Agricoltura di Regione Liguria, Alessandro Piana, al Consorzio di bonifica Canale Lunense (con sede a Sarzana, in provincia di La Spezia); il Vicepresidente della giunta regionale ha così potuto conoscere alcune importanti realtà agricole e vinicole, vedere il lavoro specializzato di manutenzione dei canali e delle macchine idrovore, visionare i punti strategici dove l'apporto di nuove condotte irrigue consentirebbe ulteriore sviluppo delle coltivazioni.
Accolto dai vertici consortili nella sede storica di via Paci, Piana ha ricevuto il dossier di tutti i progetti per opere di ammodernamento della rete idraulica, predisposti dall’ente consorziale: per quanto riguarda l’irrigazione, si tratta di progetti per 2 invasi della capacità di 120.000 metri cubi oltre alla trasformazione della rete idrica da “scorrimento” a “pressione” ed alla sua ristrutturazione integrale con l’estensione del servizio alla piana di Marinella; per quanto riguarda la Bonifica, sono invece previsti i progetti di adeguamento della Gora dei Mulini nei comuni di Vezzano e Santo Stefano. Inoltre, il “Canale Lunense” ha presentato all’Assessore Regionale altri 2 progetti in fase di approntamento: la ristrutturazione dello storico palazzo consortile in via Paci e l'adeguamento dei colatori di bonifica. La visita al comprensorio è iniziata dalla centrale idroelettrica sul canale Lunense per poi trasferirsi in un’azienda produttrice di basilico, prima dello spostamento sugli argini del colatore San Michele, dove sono in corso lavori e visitare l’idrovora di Luni; ulteriori tappe hanno toccato varie imprese orticole ed i vigneti doc del Vermentino.
“Il Consorzio di bonifica – ha sottolineato l’Assessore, Piana - sta facendo un lavoro fondamentale e strategico per la piana del Magra.”
VENETO: TERMINATI IMPORTANTI LAVORI
Il nuovo anno parte in positivo con la conclusione degli interventi sul canale Altipiano: il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) ha terminato nei tempi previsti l’ultimo lotto di lavori; la realizzazione dei 2 tratti mancanti ha messo la parola fine all’intervento di ricalibratura del più lungo canale dell’ente consortile (circa ventuno chilometri).
I lavori, iniziati ad Ottobre 2017, si sono svolti salvaguardando la funzione irrigua del canale ed eseguendo, pertanto, i lavori in alveo da Ottobre ad Aprile. La riapertura dei cantieri ad Ottobre dell’anno scorso ed il loro proseguimento anche durante il lockdown hanno permesso il completamento del tratto di km. 6,3 ,nei Comuni di Arzergrande, Piove di Sacco, Brugine e la realizzazione di un ulteriore tratto di circa cinque chilometri nei comuni di Brugine, Polverara, Bovolenta. Gli interventi hanno comportato l’escavo del canale con l’abbassamento del fondo per quasi un metro, nonché l’allargamento e la ricalibratura delle sponde.
Si tratta di un intervento del valore complessivo di quasi sette milioni di euro finanziati dalla Regione Veneto, grazie ai fondi della Legge Speciale per Venezia con l’obbiettivo della salvaguardia ambientale: mediante l’aumento degli invasi e la rinaturalizzazione delle sponde, si favorisce la riduzione delle sostanze nutrienti (azoto e fosforo), sversate dal canale Altipiano nella laguna di Venezia. Contestualmente, l’allargamento del canale migliora la sicurezza idraulica di un bacino esteso più di seimila ettari e che comprende il territorio di nove comuni del Piovese.
Si tratta di uno dei più importanti interventi realizzati dall’ente consorziale e punti di forza sono stati la collaborazione con le Amministrazioni Comunali e le Organizzazioni Professionali Agricole, nonché il rispetto del cronoprogramma. L’ente consortile ha provveduto anche alle ultime rifiniture con la sistemazione e l’asfaltatura delle strade comunali, danneggiate durante l’esecuzione degli interventi.
TOSCANA: ULTIMATE RIPARAZIONI ARGINALI
Una grande intesa, professionalità appassionate del loro lavoro e del territorio e strumenti amministrativi innovativi in grado di garantire risorse certe e tempi rapidi per far fronte il prima possibile alle tante criticità, che di volta in volta emergono lungo i corsi d’acqua, specie dopo le piene più importanti: sono questi gli elementi fondamentali alla base dell’ultima serie di interventi messi in atto dal Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze) insieme al Genio Civile Valdarno Centrale della Regione Toscana sui torrenti Settola di Montale e Bure, nella piana pistoiese.
Sul Settola di Montale sono stati ultimati gli interventi di riparazione dell’arginatura sinistra, mentre sul Bure si è proceduto al rifacimento dell’arginatura sinistra con realizzazione di una nuova rampa di accesso all’alveo; valore economico degli interventi a cavallo tra i comuni di Pistoia e Montale: oltre sessantacinquemila euro. In questo caso è da sottolineare la funzionalità dello strumento amministrativo dell’accordo quadro, grazie al quale i tecnici consortili e regionali riescono ad avere risorse ed imprese a disposizione, pronte per essere impiegate sul campo e risolvere presto e bene ogni tipo di criticità.
Le tipologie principali di interventi all’interno dell’accordo quadro in corso consistono nella movimentazione delle barre fluviali di deposito all’interno dei corsi d’acqua per il ricentramento dell’alveo e il ripristino della sezione idraulica originaria; la bonifica delle tane di animali; la realizzazione di difese di sponda in scogliera; la riparazione di paramenti murari; l’esecuzione di movimenti terra per il ripristino o la costruzione di rampe di accesso; la manutenzione dei manufatti di scarico.
EMILIA ROMAGNA: CORREGGIO PIÙ SICURA
Il comprensorio di Correggio, nel reggiano, è più sicuro grazie alla collaborazione tra il Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) ed il Comune di Correggio, foriera del funzionale ripristino del cavo Traiolo e del condotto Fellini: lavori di natura complessa che, con la coordinata sinergia fra i 2 enti, garantiranno anche la percorribilità dei relativi tratti stradali (danneggiati in seguito agli eccezionali eventi atmosferici di Ottobre 2018) e la messa in sicurezza delle sponde dei canali adiacenti (valore complessivo dell’intervento: oltre duecentomila euro).
Nel dettaglio, è stato effettuato il tombamento del condotto Fellini, mentre sul cavo Traiolo è stato realizzato un muro di contenimento a difesa di una scarpata.
I lavori hanno complessivamente posto in sicurezza oltre mille metri di alvei.
PIEMONTE: AIES INFORMA
Prosegue l’attività dell’Associazione Irrigazione Est Sesia (con sede a Novara); una nota ha informato che è stata posizionata la prima centina sotto l'arcata del ponte canale del Canale Cavour sul torrente Cervo.
TOSCANA: VIA LIBERA A LAVORI PER 11 MILIONI
È stato approvato il bilancio previsionale 2021 del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo). Lo strumento di programmazione economico- finanziaria , strettamente legato al piano delle attività di bonifica, prevede circa undici milioni di euro per l’attività di manutenzione ordinaria del reticolo idraulico.
L’attività, nei prossimi 12 mesi, è destinata a crescere in adeguamento alle disposizioni fissate dalla Regione Toscana: verrà quindi realizzato 1 milione di euro di lavori in più rispetto al 2020, sempre più modellati sulle esigenze delle differenti realtà, che compongono il comprensorio.
Cresce l’attività, ma anche l’efficienza dell’ente con l’obbiettivo di richiamare nuove risorse extra contributo di bonifica da investire sul territorio per ridurre il rischio idrogeologico ed ottimizzare la gestione della risorsa acqua.
VENETO: UNIVERSITARI A LEZIONE NEL DELTA PO
Il Consorzio di bonifica Delta del Po (con sede a Taglio di Po, in provincia di Rovigo) è stato oggetto di studio per gli universitari del primo semestre del corso di laurea magistrale di “local development” dell'Ateneo di Padova, insegnamento di “geographical space: theoretical and empirical approaches”. Il corso si è sviluppato in una prima parte teorica, dove gli studenti hanno appreso quali sono gli strumenti di analisi del territorio ed in una seconda parte pratica, dove hanno applicato tali strumenti all'analisi territoriale del Delta del Po; da qui l’importanza della Bonifica e degli enti consorziali.
L'obbiettivo del laboratorio era far comprendere agli studenti come la Bonifica abbia avuto ed abbia tuttora un ruolo fondamentale nel sostegno allo sviluppo di un territorio fragile, che richiede grande impegno per essere mantenuto asciutto. A causa dell'emergenza sanitaria in corso, la ricerca si è svolta principalmente in modalità telematica, offrendo diversi stimoli e spunti di approfondimento agli studenti: presentazioni, riferimenti bibliografici, video e conoscenze di base riguardanti l’ente consortile.
Alle lezioni a distanza si è aggiunta una giornata in presenza (essendo studenti provenienti da tutto il mondo, erano presenti solo gli studenti, che hanno avuto la possibilità di raggiungere l'Italia per tempo, mentre gli altri hanno seguito la giornata on-line), durante la quale gli studenti hanno rapidamente visitato il territorio e, divisi in tre gruppi, hanno svolto un lavoro “sul campo” e che ha previsto l'impiego di interviste per raccogliere informazioni su 3 aspetti: pratiche di costruzione e di controllo del territorio da parte del Consorzio di bonifica, assetti delle relazioni tra associati, rapporti di vicinanza o distanza tra l’ente consorziale e territorio, associati, Istituzioni, società locale.
LOMBARDIA: ASCIUTTE 2021-2022: VILLORESI E NAVIGLIO GRANDE SENZ’ACQUA PER LAVORI PROGRAMMATI
È stato approvato dal Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) il calendario provvisorio delle “asciutte” 2021-2022.
È stata confermata per il Canale Villoresi l’asciugatura totale (già in corso), che si protrarrà sino ad inizio Aprile 2021; previsto, in autunno, un ulteriore periodo di asciutta totale, che interesserà, oltre al Canale Villoresi (proseguimento delle opere di impermeabilizzazione) anche il Naviglio Grande (esecuzione di alcuni importanti interventi di recupero spondale).
La programmazione calendarizzata dei periodi di “asciutta” potrà subire variazioni anche significative, in base allo stato di avanzamento dei lavori programmati ed alle tempistiche di erogazione dei finanziamenti attivati.
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