8-10 SETTEMBRE: LANCIATE TRE INIZIATIVE ANBI E A FINE SETTIMANA IL FESTIVAL DELLA BONIFICA
La prossima sarà una settimana ricca di impegni per l’Associazione Nazionale Consorzi Gestione e Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI).
Si inizierà martedì 8 Settembre, alle ore 9.30, con il “virtual” meeting “Goccia Verde: il progetto ANBI per l’agricoltura sostenibile”, sulla piattaforma del progetto Macfrut Digital 2020. Al webinar sul progetto di certificazione volontaria della sostenibilità idrica sono annunciati, tra gli altri, i contributi, di Teresa Bellanova, Ministra Politiche Agricole Alimentari e Forestali; Donatella Bianchi, Presidentessa WWF Italia; Giuseppe Mistretta , Direttore Generale Ministero Affari Esteri per Paesi Africa sub-sahariana; Ettore Prandini, Presidente Coldiretti; Davide Granieri, Presidente Unaprol; Bruno Piraccini, Presidente ed Amministratore Delegato “Orogel”. Per partecipare, iscriversi sul sito www. macfrutdigital.com .
Mercoledì 9 Settembre, alle ore 11.00, si terrà, invece, nella sede ANBI a Roma, la conferenza stampa “Resilienza ai cambiamenti climatici, transizione ecologica, Recovery Fund, Green Deal: la proposta immediata dei Consorzi di bonifica”, in cui sarà presentato il piano di interventi definitivi ed esecutivi per efficientare la rete idraulica del Paese; all’iniziativa, pensata in vista dei prossimi impegni del Governo in Europa e della Legge di Bilancio, interverranno 3 Sottosegretari (Giuseppe L’Abbate, Salvatore Margiotta, Roberto Morassut), il Presidente Commissione Agricoltura Senato (Gianpaolo Vallardi) nonché il Presidente e la Vice (Filippo Gallinella e Susanna Cenni) dell’omologa Commissione Camera Deputati, il Capo Dipartimento Casa Italia - Presidenza Consiglio Ministri (Fabrizio Curcio), il Segretario Generale Autorità Bacino Distrettuale Appennino Centrale (Erasmo D’Angelis).
Si tornerà on-line giovedì 10 Settembre, alle ore 11.30, per il webinar “Irrigazione tra sostenibilità ed innovazione”, organizzato in collaborazione con ANBI ER, Consorzio di 2° grado C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo (con sede a Bologna) e Consorzio di bonifica Romagna (con sede a Ravenna) sulla piattaforma di “Macfrut Digital 2020”; tra gli altri sono previsti i contributi di Alessio Mammi, Assessore Agricoltura Regione Emilia Romagna; Meuccio Berselli, Segretario Generale Autorità Distrettuale Bacino Po, nonché qualificati rappresentanti di primarie realtà quali le Università Ferrara e Bologna, gli istituti di ricerca Nomisma e C.N.R, la società Romagna Acque.
“Con queste 3 iniziative – ha indicato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – offriamo, al Governo e più in generale al Paese, progetti concreti per quel nuovo modello di sviluppo, che deve vedere al centro il territorio in un quadro di sviluppo della green economy. Troppe volte l’Italia non ha saputo pienamente usufruire delle opportunità comunitarie; questa volta, c’è un’occasione senza precedenti, cui vogliamo concorrere con proposte, frutto della nostra esperienza e dell’innovazione, presenti nei Consorzi di bonifica.”
Nel prossimo fine settimana (11-13 Settembre), infine, torna nel veneziano, a San Donà di Piave, il Festival della Bonifica “Terrevolute”, giunto alla terza edizione ed organizzato in collaborazione con ANBI Veneto ed Università di Padova. Quest’anno la manifestazione, incentrata sul tema della sostenibilità e posticipata dalla primavera a causa della pandemia, accanto ai consueti appuntamenti (incontri, spettacoli, tour nel territorio), vedrà la presenza costante del Comitato Tecnico Scientifico, istituito a livello nazionale per coordinare la preparazione al grande appuntamento del 2022, quando saranno celebrati i 100 anni dal Congresso che, nella città del Piave, vide la nascita della moderna Bonifica. Il Festival, nel rispetto delle disposizioni anti Covid, proporrà, anche quest’anno spettacoli rivolti al grande pubblico con gli attori Andrea Pennacchi, Giovanna Digito, Mirco Artuso, nonchè la Banda Osiris ed il divulgatore scientifico, Telmo Pievani.
“Sarà un’occasione importante, cui stiamo dedicando molte energie – ha commentato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – perché l’appuntamento sandonatese, che sta crescendo anno dopo anno, non solo rappresenta una kermesse popolare, ma è un momento di riflessione sulla Bonifica, che ha saputo negli anni adeguarsi alle nuove esigenze della società. Fra 2 anni celebreremo un evento, che possiamo affermare con orgoglio, è stato fondamentale per la crescita del territorio e della società italiani.”
OSSERVATORIO ANBI SULLE RISORSE IDRICHE:
L’ITALIA SPEZZATA IN DUE DALLA PIOGGIA: AL NORD DISASTRI IN CAMPAGNE E CENTRI ABITATI. AL SUD SICCITA’
ANBI: “URGONO SCELTE CONCRETE PER MIGLIORARE L’ASSETTO IDRAULICO DEL TERRITORIO. NELLE ATTUALI CONDIZIONI L’AGRICOLTURA NON PUO’ REGGERE”
Le abbondanti piogge dei giorni scorsi sembrano avere messo positivamente fine alle attuali preoccupazioni sullo stato delle risorse idriche nel Nord Italia; ancora una volta, però, l’andamento non è omogeneo a conferma della necessità di incrementare le infrastrutture idrauliche del Paese (Piano degli Invasi, in primis) per trattenere le acque, riducendo il rischio idrogeologico e creando riserva idrica per i momenti di bisogno.
“In vista delle scadenze per accedere ai grandi finanziamenti previsti dal Recovery Fund, mercoledì 9 Settembre – ha anticipato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – presenteremo ufficialmente e consegneremo virtualmente al Governo il nostro contributo di progetti definitivi ed esecutivi per migliorare l’assetto idraulico del territorio.”
Infatti, segnala l‘Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, se i laghi Maggiore e Lario sono passati rispettivamente dal 10% al 78% e dal 18% al 73% del riempimento (tornando abbondantemente in media come già erano Iseo e Garda), non altrettanto può dirsi del fiume Po che, in attesa di importanti apporti pluviometrici, è restato sotto la media storica seppur superiore allo scorso anno. Non altrettanto deve dirsi del fiume Adige, che in una settimana è cresciuto di 4 metri, segnando il record di portata dal 2014; tale impetuoso andamento si conferma in Veneto (le portate di Piave, Livenza, Bacchiglione e Brenta sono al top del recente quadriennio) e Piemonte (Dora Baltea, Stura di Lanzo e soprattutto Sesia largamente al di sopra delle portate dello scorso anno), mentre in Lombardia, in attesa dei rilasci lacustri, ci si discostava meno dalle portate 2019.
L’Emilia Romagna conferma un’annata idrologicamente “a macchia di leopardo” con i fiumi Savio, Taro e Secchia in grande recupero sulle portate di una settimana fa e sulla media storica (il Secchia è cresciuto da mc/sec 1,69 a mc/sec 34,85), mentre il Reno torna in sofferenza. Andamento idrologico sostanzialmente confermato nel Centro Sud con le portate dei fiumi Liri Garigliano (nel Lazio) e Volturno (in Campania) inferiori allo scorso anno, diversamente invece dal Sele. Nell’estate 2020, Giove Pluvio si scorda, invece, di Basilicata e Puglia, dove non piove significativamente da mesi ed i bacini si abbassano ogni giorno rispettivamente di 2 milioni e di 1 milione di metri cubi (il deficit lucano sullo scorso anno è di circa quarantanove milioni di metri cubi, mentre quello pugliese supera gli ottantuno milioni).
“La stagione irrigua ormai volge al termine, ma la preoccupazione per il Sud è già rivolta agli anni a venire – ha osservato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Le riserve idriche largamente deficitarie trattenute negli invasi meridionali rappresentano un pesante fardello per le prossime stagioni agricole, il cui bisogno d’acqua, a causa dei cambiamenti climatici, inizierà già con i primi mesi dell’anno. Considerando che la gran parte dei laghi artificiali sono a riempimento pluriennale, è quantomai necessario accelerare l’iter per l’utilizzo di risorse aggiuntive, che deriverebbero, ad esempio, dall’infrastrutturazione del bacino di Campolattaro in Campania o dagli accordi fra le Regioni Puglia e Molise. Sono interventi, su cui ormai esiste un largo consenso; sollecitiamo l’avvio delle necessarie procedure, perché i cicli colturali non possono aspettare.”

EMILIA ROMAGNA: NUTRIE: COSTI ESORBITANTI E ALTI RISCHI
Che i danni causati dalle nutrie in Emilia-Romagna potessero essere ingenti era un sospetto fondato già da alcuni anni, ma che addirittura l’incremento incontrollato di questa specie infestante, non autoctona, potesse costare milioni di euro ai cittadini, oltre ad incrementare ogni anno il rischio idraulico alle comunità e i danni economici al settore agricolo, palesa oggi che occorre prendere decisioni, senza ulteriori tentennamenti e non più revocabili. Il monitoraggio capillare dei danni causati dal roditore alla rete idraulica, sui 20.000 chilometri di canalizzazioni nei vasti comprensori (in parte anche extraregionali) dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, è stato fatto da ANBI Emilia-Romagna.
Il bilancio certificato delle spese dirette, sostenute l’anno scorso dagli enti consorziali per arginare le conseguenze nefaste dell’opera delle nutrie raggiunge e supera i tre milioni di euro, che ricadono sui cittadini di queste aree, ma che potenzialmente rappresentano solo la punta dell’iceberg del costo complessivo al sistema idraulico nell’eventualità di malfunzionamenti, rotture o interruzioni di servizio, per altro già capitate con frequenza nell’ultimo lustro; in quel caso, infatti, l’ammontare delle ripercussioni indirette raggiungerebbe un totale complessivo fino a settanta milioni di euro.
La nutria, classificato da normativa come animale nocivo alloctono da eradicare, ma fino ad oggi, per vari motivi, mai contrastato nei fatti, è causa certificata di eventi drammatici come la rottura sul fiume Secchia nel 2014 o più recentemente, nel 2019, la rottura dell’Idice nel Bolognese con conseguenti allagamenti diffusi nei comuni e nelle zone agricole circostanti. Sarebbe, dunque, auspicabile un’azione energica e coordinata per attivare al più presto un contenimento di questa specie su ampia scala: sia per aumentare la sicurezza delle comunità toccate da questo fenomeno diminuendo, al contempo, i danni reali alla rete di bonifica e gravando meno sui cittadini, sia per impedire che l’animale possa danneggiare le colture tipiche, fiore all’occhiello del nostro “made in Italy”. ANBI Emilia-Romagna ha comunicato inoltre che, secondo una stima prudenziale al ribasso in considerazione anche del mancato controllo in periodo Covid, il numero di esemplari del roditore, nei diversi comprensori emiliano romagnoli, potrebbe aver raggiunto e superato il mezzo milione di esemplari.
CAMPANIA: SI TORNA ALLA PIENA OPERATIVITA’ IN UN TERRITORIO AD ALTO RISCHIO IDROGEOLOGICO
Quando il ritorno alla regolarità del servizio fa notizia: accade in Campania, grazie all’attività quotidiana del Consorzio di bonifica Comprensorio Sarno (con sede a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno), operante in un’area ad alto rischio idrogeologico e purtroppo nota per l’alluvione che, nel 1998, causò 160 vittime. Oggi l’ente consortile garantisce la manutenzione ordinaria della rete scolante comprensoriale attraverso la sistemazione degli alvei (dalla rimozione degli ostacoli per il regolare deflusso delle acque al ripristino delle sponde) così come delle vasche di laminazione delle piene; oltre a ciò, provvede al controllo della vegetazione acquatica ed all’efficienza della rete irrigua consortile.
Nel caso, infine, segnala, alle autorità competenti, la presenza di eventuali immissioni di reflui non depurati. L’ente consorziale, insomma, è custode di legalità ed è tornato alla piena operatività in sintonia con i principi di autogoverno e sussidiarietà.
CALABRIA: RIPRISTINATA FORNITURA IDRICA
I cicli colturali non possono aspettare e così il Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede nella città capoluogo) è intervenuto con fondi propri per rimettere, “in forma ed in funzione”, la fornitura idrica agli agricoltori che, nel comune di Davoli, lamentavano l’assenza del servizio di fornitura d’acqua, interessante circa duecento ettari di territorio.
L’intervento si è reso necessario a seguito del cedimento di una briglia sul fosso Peramo nei pressi della confluenza con il fiume Ancinale. La briglia era stata realizzata dalla Regione Calabria per regolare e mitigare l’azione torrentizia ma, avendo perso circa metà della sua sezione longitudinale, ormai risultava inadeguata. La soluzione è stata la realizzazione di un pozzetto e la posa di un tubo interrato per consentire di immettere acqua nelle condotte consortili. Un particolare ringraziamento è stato espresso alle maestranze consortili che, in tempi record, hanno realizzato l’intervento.
EMILIA ROMAGNA: PROGETTO CANALI EFFICIENTI
Uno stanziamento pari a 876.000 euro a vantaggio dell’agricoltura e di una migliore gestione delle richieste di irrigazione che, quest’anno, hanno superato la quota di dodicimila: è quanto emerge dal vertice, che il Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) ha tenuto nel comune di Montefiorino, approvando ben 12 progetti di intervento per l’efficientamento e l’ottimizzazione dei canali consortili. I lavori, che verranno appaltati entro l’anno, vedono il contributo della Regione Emilia–Romagna, oltre che dello stesso ente consortile.
Il Consiglio di Amministrazione consorziale, riunitosi nei pressi della centrale idroelettrica di Farneta (realizzata nel secolo scorso dalla Bonifica per alimentare le imponenti idrovore, all’epoca in costruzione, di San Siro e Mondine) ha visto anche l’approvazione di un accordo aziendale che, in attuazione della relativa normativa di legge, regola i criteri di riparto dell’incentivo dovuto ai tecnici dell’ente, che operano su progetti finanziati con fondi diversi da quelli consortili (Stato, Regione o Unione Europea). Sono stati approvate, infine, anche le Norme Generali del Modello Organizzativo (va ad integrare il Sistema di Gestione Integrato Qualità Ambiente e Sicurezza, su cui il Consorzio basa la sua organizzazione) ed il Codice Etico, che individua i valori fondanti, cui dipendenti ed amministratori devono attenersi.
TOSCANA: SOPRALLUOGO AL CANTIERE
Prendono forma i lavori, che metteranno in sicurezza idraulica San Colombano e Segromigno in Piano: procede, infatti, a grandi passi e come da cronoprogramma, l’intervento, che il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) sta eseguendo lungo il rio Ampollora.
Una delegazione congiunta (Comune – ente consortile) ha visitato il cantiere per verificare i progressi dell’opera che, una volta conclusa, migliorerà il deflusso del torrente ed assicurerà maggiore tranquillità agli abitanti anche della frazione di Rimortoli.
L’appalto è stato reso possibile dallo stanziamento di Regione Toscana ed al cofinanziamento dell’ente consorziale, che ha investito il 30% dei 600.000 euro necessari. In alveo spiccano ora le massicce scogliere in massi naturali ciclopici, costruite per consolidare il torrente nei tratti curvi, dove l’acqua potrà scorrere in sicurezza. I lavori proseguiranno fino ad autunno inoltrato lungo un tratto di circa un chilometro e mezzo.
Grande soddisfazione è stata espressa dal Sindaco di Capannori, Luca Menesini, che ha ricordato un altro intervento importante da fare: le casse di espansione del Casale.
VENETO: MANUTENZIONI: PIÙ ATTENZIONE ALLE FASCE DI RISPETTO
Un appello alla collaborazione di cittadini e titolari di aziende è stato rivolto dal Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, in provincia di Padova) per il mantenimento delle fasce di rispetto laterali ai canali, onde consentirne la pulizia. Sulla questione l’ente consortile ha chiesto aiuto alle Amministrazioni Comunali, perché non ha potere diretto di intervento, né di sanzione: dove non basta il buon senso dei frontisti, è necessaria un’ordinanza del Sindaco, affinché le fasce di rispetto vengano liberate; non sempre, però, giungono le sperate risposte a supporto.
Le difficoltà, in cui operano gli addetti consorziali, impegnati nella pulizia e manutenzione di canali ed argini, sono quotidiane: recinzioni, murette, baracche, gazebo, parapetti, capezzagne, trasformate in strade asfaltate, siepi, colture agrarie spinte fino al ciglio dei canali ed arature, che a volte (magari perché affidate a terzisti, che devono massimizzare i redditi) avvengono, addirittura sfondando i cigli dei fossi ed invadendo la sezione dei canali. Il tutto si riflette non solo nelle difficoltà per le operazioni di pulizia idraulica, ma anche nell’aumento della fragilità del territorio.
PUGLIA: BOSCO DIDATTICO OCCHITO: RICONFERMATI I REQUISITI PER ISCRIZIONE ALBO REGIONALE
Ottimo giudizio è stato espresso da parte di Regione Puglia in merito all’esito del sopralluogo finalizzato all’accertamento della sussistenza dei requisiti specifici per il mantenimento dell’iscrizione del bosco di Occhito, ubicato nei pressi dell’omonimo invaso in agro di Carlantino, all’Albo Regionale dei Boschi Didattici. Strutture di accoglienza, aule didattiche, cartellonistica e servizi sono stati riscontrati in perfetto ordine così come i sentieri pedonali ed i percorsi didattici, pronti per essere utilizzati non appena possibile.
La visita dei rappresentanti regionali è stata anche l’occasione per mostrare i caratteri e gli elementi peculiari, distintivi dei luoghi, che rendono unico e prezioso il bosco di Occhito sia per gli aspetti paesaggistici che ambientali; non è mancato, infine, un momento di confronto con il Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) sulle future iniziative da intraprendere in linea con gli obbiettivi strategici, fissati dalla Regione ed in relazione all’evoluzione dell’emergenza sanitaria Covid-19.
LOMBARDIA: LE VIE DELLA BONIFICA
ANBI Lombardia ha dato avvio alla pubblicazione (con l’apporto del Touring Club Italiano e della Fondazione Cariplo) di una serie di guide cicloturistiche di lunga percorrenza per far conoscere, utilizzando la “mobilità dolce”, i grandi impianti di bonifica e di irrigazione, nonchè i paesaggi tipici della pianura lombarda.
Nel primo fascicolo viene descritto il tratto occidentale delle Vie della bonifica, che dalle dighe di regolazione del lago Maggiore e del Panperduto percorre i navigli Grande (il più antico d’Europa) e di Bereguardo fin quasi al fiume Po, il territorio del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) e dell’Associazione Irrigazione Est Sesia (con sede a Novara); la pista tocca così i luoghi più significativi: le antiche abbazie, i mulini ancora esistenti, i fontanili e le marcite, ma anche le grandi cascine storiche, dove si ha modo di assaggiare le specialità enogastronomiche di una terra fertile e generosa.
EMILIA ROMAGNA: IL CALENDARIO CON I DISEGNI DE RAGAZZI DELLA PRIMARIA: SUCCESSO PER L’ESORDIO DEL CONCORSO
Sono stati ben 166 i disegni arrivati al Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara (con sede nel capoluogo estense), realizzati dai giovani studenti della primaria delle scuole di tutta la provincia, mostrando come i loro occhi vedono il ciclo dell’acqua, il ruolo della Bonifica, la sua utilità e gli impianti.
L’iniziativa è stata lanciata dall’ente consortile proprio nei primi giorni del lockdown, pensando ai più giovani e al loro continuo bisogno di avere la creatività stimolata, dando vita alla prima edizione di un concorso per scegliere i migliori elaborati da trasformare in un calendario: dalla copertina al retro, partendo da Settembre 2020 per terminare ad Agosto 2021, saranno 15 disegni ad accompagnare lo scorrere dell’anno scolastico. I disegni vincitori riceveranno anche premi in buoni acquisto per materiale didattico e culturale.
TOSCANA: NOTE SULL’ACQUA PER PROMUOVERE IL TERRITORIO ED UN FESTIVAL RIMANDATO
Un messaggio musicale valorizza il Casentino, territorio reso unico dai suoi suggestivi corsi d’acqua, manutenuti dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo).
A dimostrarlo sono state le decine di persone, che si sono date appuntamento alla Pescaia di Pratovecchio, nel comune di Pratovecchio-Stia, per assistere al concerto di “Naturalmente Pianoforte”, festival musicale che, alla quinta edizione, ha dovuto fare i conti con la pandemia e si è inventato un nuovo format per dare appuntamento al 2021. Il pianoforte a filo d’acqua, con le note che, mescolandosi allo scorrere idrico, hanno regalato emozioni , diventerà un filmato destinato a circolare nel mondo.
Il fiume Arno è qui tornato ad essere punto di attrazione e di riferimento per i cittadini, i turisti e le associazioni che, insieme, lavorano per rendere il fiume sempre più sicuro e frequentato. Le operazioni di sfalcio dell’erba e di taglio selettivo delle piante hanno ha restituito funzionalità idraulica al fiume e hanno contribuito a rendere il corso d’acqua più bello e fruibile.
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