Anno XXII, n. 30 venerdì, 31 luglio 2020

ANBI ANNUNCIANELLE MARCHE MAPPATO UN SECOLO DI STORIA DEI FIUMI, E’ LA PRIMA VOLTA IN ITALIA

Conoscere il passato per progettare il futuro: è quanto si propone il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) che, in collaborazione scientifica con l’Università di Camerino, ha mappato il recente secolo di storia per i 14 fiumi principali della regione e per i loro affluenti più significativi; così, protagonisti della straordinaria operazione, prima in Italia, sono stati gli alvei di Misa, Foglia, Tronto, Chienti, Metauro, Ete Vivo, Tesino, Musone, Tenna, Esino, Potenza, Aso, Cesano ed Alto Nera.
Il grande lavoro di ricerca, applicando il sistema Idraim di I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale),  ha visto impegnati 27 professionisti, suddivisi in 7 gruppi di lavoro più un gruppo per gli studi climatologici ed un altro  di coordinamento tecnico. Per ogni corso d’acqua è stata raccolta un’ampia documentazione per analizzarlo attraverso parametri morfologici, idraulici, ecologici e paesaggistici, utili alla progettazione ed oggi indispensabili per affrontare le sfide di integrazione progettuale, chieste dall’Unione Europea; con un lavoro certosino e non privo di difficoltà burocratiche sono state studiate migliaia di cartografie (solo le mappe post belliche della britannica Royal Air Force non sono state reperibili) e sono state necessarie oltre 2.000 tavole interpretative. Tale lavoro, propedeutico alla formazione dei Piani di Bacino, oltre a monitorare la salute dei fiumi, punta ad individuare come intervenire  per valorizzarli quali elementi centrali della vita e del paesaggio. Per far ciò è necessario considerare i fiumi come un ecosistema complesso con una storia, un “comportamento” e specifiche esigenze. Si accerta così come, nel corso del secolo, i fiumi siano stati costretti ad adattarsi alle esigenze dell’uomo, salvo riprendersi, quando possibile, il territorio di loro pertinenza, esondando; così come le forzature idrauliche abbiano spesso interrotto la continuità ecologica delle rive con evidenti danni per la flora e la fauna fluviali. Analizzare tali mutamenti, ma soprattutto le risposte del corpo vivo del fiume, permetterà di ricercare una nuova armonia con un patrimonio inestimabile per la nostra vita; nascerà così un nuovo stile di progettazione con tante  potenzialità finora inespresse e che solo con un continuo lavoro di analisi ed incrocio dei dati raccolti riuscirà a delineare nelle dimensioni.
“Tra i dati più interessanti, che sono emersi – ha indicato Michele Maiani, Presidente ANBI Marche – c’è l’indicazione su  come sia cambiata l’area d’influenza dei nostri fiumi, che in molti casi si è ridotta anche dell’80%, oltre ai danni provocati dall’antropizzazione selvaggia, perpetrata negli ultimi 50 anni.”
“I fiumi ci parlano ed oggi è fondamentale guardarli come esseri viventi con un carattere, una storia e anche dei diritti naturali – ha affermato  Francesco Vincenzi, Presidente ANBI  - Questo approccio è indispensabile per prevenire il rischio idrogeologico. In passato, l’ingegneria di allora è spesso intervenuta  sulle singole problematiche, curando i sintomi, ma non la patologia; talvolta i problemi non sono stati risolti, anzi se ne sono creati di nuovi.”
“La Regione Marche – ha aggiunto Claudio Netti, Presidente del locale Consorzio di bonifica  - è impegnata sui Contratti di Fiume, cui  partecipiamo fin dall’inizio; ora bisogna che agli studi segua un piano delle opere indispensabili per una seria prevenzione delle  criticità idrogeologiche.”
“Il nostro Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, fatto di oltre tremilaottocento interventi in tutta Italia, capaci di garantire quasi cinquantacinquemila posti di lavoro, è una risposta concreta – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI -  Lo studio marchigiano permetterà di individuare le opere occorrenti per risolvere i problemi di tutti i corsi d’acqua della regione con l’obbiettivo di far tornare, ove ancora possibile, il fiume resiliente alle sollecitazioni dell’attività umana.”


                                                                     
 

OSSERVATORIO ANBI SULLE RISORSE IDRICHE

ARRIVA IL GRANDE CALDO: AL CENTROSUD SERVONO MILIONI DI METRI CUBI D’ACQUA OGNI SETTIMANA,PREOCCUPAZIONE PER IL FUTURO DELLE RISERVE IDRICHE. I DATI DELLA ROMAGNA CONFERMANO IL RISCHIO INARIDIMENTO LUNGO LA DORSALE ADRIATICA DELL'ITALIA

Si stanno inaridendo i territori adriatici dell’Emilia Romagna. La preoccupante conferma, primo segnale di un crescente rischio desertificazione, arriva dal settimanale bollettino dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, che ha analizzato l’andamento pluviometrico sulla regione: dal 1° Ottobre 2019 al 26 Luglio 2020, sui bacini occidentali tra i fiumi Parma e Trebbia, sono caduti 1.301 millimetri di pioggia, in crescita rispetto agli anni scorsi; sulla macroarea  sudadriatica, dal fiume Reno fino al confine con le Marche, sono invece piovuti solo 463 millimetri, quantità inferiore agli anni scorsi, ma soprattutto analoga (mm.456) al siccitosissimo 2017.
“Questi dati confermano quanto previsto dagli enti di ricerca sul rischio desertificazione per la dorsale adriatica del Paese. Bisogna averne coscienza, ora che il Paese sarà chiamato a ridisegnare il proprio modello di sviluppo verso un’economia più green” ha affermato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Rimanendo in Emilia Romagna, le portate dei fiumi sono in ripresa con Trebbia, Savio e  Reno  superiori alla media del periodo, mentre resta deficitaria la situazione del Secchia; negli invasi piacentini (Molato e Mignano) sono attualmente custoditi quasi 13 milioni di metri cubi d’acqua, una riserva rassicurante, comunque in calo ed inferiore agli anni più recenti (ad eccezione del sitibondo 2017). In ripresa sono anche le portate del fiume Po (916 metri cubi al secondo al rilevamento ferrarese di Pontelagoscuro), inferiori tuttavia alla media mensile e che destano qualche preoccupazione per il prosieguo della stagione irrigua; l’Autorità di Distretto ha già convocato l’Osservatorio per il 6 Agosto.
“Nell’occasione, in assenza di significative precipitazioni, sarà necessario assumere qualche provvedimento, affinchè sia assicurato l’apporto di risorsa idrica, indispensabile alla conclusione di alcuni cicli colturali irrigui” ha anticipato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Al Nord continua l’abbassamento dei livelli dei grandi laghi, tra i quali solo il Garda è sopra la media mensile. A beneficiare dei rilasci dai bacini lacustri sono soprattutto i fiumi lombardi (Adda, Mincio, Brembo, Chiese, Ticino), i cui livelli poco si discostano dagli anni scorsi, così come sostanzialmente nella media resta il fiume Adige, in Veneto, dove invece gli altri, principali fiumi (Bacchiglione, Piave, Livenza, Brenta) segnano altezze idrometriche inferiori al 2019. In discesa ed inferiori allo scorso anno sono anche le portate dei fiumi (Dora Baltea, Stura di Lanzo, Sesia) in Piemonte, le cui dighe (Ingagna, Ravasanella, Ostola), nella Baraggia, trattengono ancora quasi sedici  milioni di metri cubi d’acqua (volume massimo autorizzato: Mmc. 17,20 ), record del più recente quadriennio.
In Centro Italia, cresce la sete delle Marche, i cui bacini hanno perso 1 milione di metri cubi d’acqua in una settimana, scendendo a circaquarantatre milioni, quantità superiore solo al 2017 nel  recente quinquennio; resta invece confortante la situazione idrica in Lazio, Abruzzo, Sardegna mentre, in Campania, i fiumi Sele e Volturno registrano livelli superiori allo scorso anno. Analogamente deve dirsi degli invasi Sant’Anna e Monte Marello in Calabria, mentre resta deficitaria la situazione idrica in Sicilia. Continuano, infine, a diminuire le riserve idriche, trattenute negli invasi di Puglia e Basilicata: nella prima regione (utilizzati 10 milioni di metri cubi in una settimana) sono scese sotto i 118 milioni di metri cubi (-91 milioni rispetto all’anno scorso); in Lucania, invece, al ritmo di 2 milioni di metri cubi in meno al giorno, sono rimasti circa duecentonovantuno milioni (-64,26 milioni rispetto al 2019).

CAMPANIA: GRAVE CRISI IDRICA PER LE ALTE TEMPERATURE ESTIVE

Il Consorzio di bonifica Paestum (con sede a Capaccio Scalo, in provincia di Salerno) ha informato che, a causa del persistere delle alte temperature nella corrente ed afosa stagione estiva, si registra una considerevole crisi idrica nel bacino di propria competenza  con le fonti di emungimento, che hanno fatto registrare un preoccupante calo delle quantità di acqua ad uso potabile disponibile.
Inoltre, ASIS Salernitana Reti ed Impianti S.p.A. ha comunicato che, al fine di garantire un adeguato riparto delle proprie forniture in ragione della grave emergenza idrica in atto, intende effettuare  una riduzione della portata al Partitore Paestum (serve le località Licinella, Torre di Mare, Bivio Mattine e Spinazzo) nella misura almeno del 15%. Conseguentemente, l’ente consorziale ha comunicato la possibilità di una riduzione e/o di una razionalizzazione nella fornitura d’acqua potabile nelle aree servite dei comuni di Agropoli, Albanella, Altavilla Silentina, Capaccio Paestum, Eboli, Roccadaspide e Serre.

EMILIA ROMAGNA: ESTENSIONE RETE IRRIGUA

Il Consorzio di bonifica Romagna (con sede a Ravenna) sta eseguendo  i lavori di ampliamento della rete irrigua “San Leonardo”, che serve i territori di Forlimpopoli e Forlì, per un investimento complessivo di 1.800.000 euro, dei quali € 1.200.000,00  a carico della Regione Emilia-Romagna e 600.000 dell’ente consortile.
L’intervento dovrà essere ultimati entro il 10 Agosto 2021.  In particolare, l’opera consentirà un sicuro approvvigionamento d’acqua in territori a forte  vocazione agricola e sempre più specializzata in colture frutticole idroesigenti (0,25 litri al secondo per ettaro di superficie irrigata); il progetto, inoltre, rappresenta il secondo stralcio del completamento dello schema irriguo generale Ronco-Bevano. Obbiettivo strategico è consentire un migliore impiego delle acque del Canale Emiliano Romagnolo da parte  degli agricoltori che, utilizzando in maniera efficiente acque di superficie e di buona qualità  anziché acque di falda, contribuiscono a limitare il lento e progressivo abbassamento del suolo (subsidenza) presente in quel territorio.
Dal punto di vista operativo, l’intervento prevede la sostituzione delle condotte mobili esistenti con l’utilizzo di quasi tre chilometri e mezzo  di condotte mobili con linee interrate, che consentono sia di ridurre  le perdite di acqua che di avere un minor impatto visivo; l’efficientamento dei tratti terminali (circa mille ettari) dell’attuale rete irrigua servita dall’impianto consortile di Bastia; la fornitura di 47 idranti di nuova generazione con sistema di prelievo prepagato e chiave elettronica di accesso, consentendo quindi il massimo risparmio idrico.

VENETO: STUDIO DI FATTIBILITÀ PER BACINI IRRIGUI SUI COLLI EUGANEI

Il Consorzio di bonifica Adige Euganeo (con sede a Este, in provincia di Padova) sta mettendo a punto un nuovo modello irriguo per le zone collinari, basato su invasi scavati artificialmente, in cui raccogliere le acque piovane per poi convogliarle  verso le colture nei momenti di bisogno, sfruttando impianti di irrigazione efficienti e riducendo così gli sprechi d’acqua ed energia.
L’idea, che sottende al progetto, è quella di creare una sorta di “magazzino diffuso”, un reticolo di bacini di mezza costa, nei quali raccogliere l’acqua piovana senza dover ricorrere al pompaggio da fondovalle: una soluzione quasi obbligata vista la difficoltà di raggiungere con acqua di pianura gli oltre seimila ettari collinari. La sperimentazione partirà dal comune padovano di Vo’, a ridosso dei colli Euganei, simbolo della ripartenza post coronavirus, ma anche al centro di un territorio, che produce ottimi vini e che quest’anno sta soffrendo particolarmente la scarsità di piogge. A Vo’, l’ente consortile, in collaborazione con Regione Veneto, Parco Colli Euganei, dipartimento Tesaf (Territorio e sistemi agro-forestali) Università Padova ed Amministrazione Comunale realizzeranno un invaso per la captazione delle acque meteoriche, portate a fondo valle dai torrentelli, che si formano durante i periodi piovosi; l’investimento  previsto è di 300.000 euro.
La sperimentazione servirà a verificare aspetti tecnici (esempio, dimensioni e profondità del bacino), la sostenibilità ambientale e i costi.

EMILIA ROMAGNA: PRESENTATI 7 PROGETTI E CONVENZIONE PER FUTURO SOSTENIBILE ACQUA

In un periodo, in cui l’andamento stagionale dell’approvvigionamento d’acqua a beneficio delle colture tipiche fa conti salati con la scarsità di precipitazioni per poter far fronte all’ultima necessaria fornitura irrigua e portare a termine l’annata (con l’incidenza delle alte temperature sopra la media che causano abbondante evo traspirazione),  il Consorzio di 2° grado C.E.R. - Canale Emiliano Romagnolo, l’Assessorato Agricoltura di Regione Emilia Romagna ed il mondo accademico hanno sancito un solido accordo che avvia, presso i laboratori agronomici Acqua Campus a Budrio, i progetti più innovativi sulle pratiche virtuose nell’utilizzo della risorsa idrica, presentando la sinergia operativa a beneficio di imprese e territorio; l’accordo è stato stretto a margine dell’inaugurazione del 61° anno di ricerca agronomica del Consorzio C.E.R. (con sede a Bologna), presente l’Assessore all’Agricoltura di Regione Emilia Romagna, Alessio Mammi.
Nel corso della mattinata i tecnici agronomici dello staff consorziale hanno illustrato, mediante una sintetica ricognizione ai campi sperimentali e sull’asta del Canale, una precisa progettualità, frutto del lavoro di ricerca scientifica sul risparmio idrico, nonché  della pluriennale e proficua partnership con la Regione. All’approfondimento in campo hanno preso parte anche noti accademici del settore e che collaborano ai progetti.

VENETO: SPERIMENTAZIONE DEFLUSSO ECOLOGICO

Il Consorzio di bonifica Piave (con sede a Montebelluna, in provincia di Treviso) ha avviato i rilievi degli habitat sul fiume “sacro alla Patria” sulla base di quanto previsto nel “Progetto di Piano di Monitoraggio Ambientale sul Fiume Piave”, redatto dall’ente consortile, secondo quanto dispone la Direttiva Deflussi Ecologici e in conformità alle linee guida adottate dal Distretto Idrografico Alpi Orientali.
I rilievi sono volti a definire e caratterizzare gli ambiti omogenei di habitat in funzione della velocità, della portata e del tipo di alveo, secondo la metodologia MesoHabsim. Le operazioni sono state condotte da ditte specializzate, ognuna con specifici compiti ed appropriate attrezzature; presenti anche tecnici A.R.P.A.V. (Agenzia Regionale Protezione Ambientale Veneto) e dell’ente consorziale.
Contemporaneamente altri operatori specializzati hanno provveduto ai campionamenti biologici per la misurazione dei macroinvertebrati bentonici e dei parametri fisico-chimici di base nelle sezioni a monte e a valle dell’opera di presa di Nervesa della Battaglia e dell’opera di presa a Fener.

TOSCANA: COMPLETATI LAVORI PER SICUREZZA IDRAULICA

Oltre un anno di lavori, andati avanti anche con l’emergenza Covid  e finalmente si è inaugurato (presente Federica Fratoni, Assessore Ambiente di Regione Toscana) il complesso sistema di interventi per una maggiore sicurezza idraulica dell’area di Quarrata, compresa fra i corsi d’acqua Senice, Quadrelli e Case Carlesi: un territorio ad alto rischio, data la presenza di un reticolo idrico strettamente interconnesso e costretto all’interno di argini da mantenere solidi, sorvegliandoli con attenzione.
Di fronte ad eventi meteo  estremi, però, può non bastare e per questo necessitano  nuovi investimenti; non è un caso che le opere in corso di realizzazione siano state attivate, dimostrandosi utilissime già in occasione degli  eventi meteo di Novembre e Dicembre scorsi. Con un primo progetto da 1.300.000 euro  si è proceduto alla realizzazione di un nuovo tratto del fosso Senice per una  lunghezza di circa cinquecento metri; alla costruzione della cassa di laminazione podere Senice ( un bacino di circa tre ettari per un volume d’invaso pari a circa ventottomila metri cubi); al ringrosso degli argini del fosso Quadrelli per un tratto di circa un chilometro e mezzo. Con un secondo progetto, da circa settecentosessantamila euro, si è costruito, invece,  il nuovo impianto di sollevamento sul Quadrelli e proceduto ad interventi sulla cassa di espansione di Case Carlesi. Questo conferma la sinergia tra i gli uffici tecnici del Genio Civile Valdarno Centrale ed il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze). 
Il nuovo impianto di sollevamento Quadrelli  è ora costituito da 3 elettropompe sommerse (portata complessiva: circa un metro cubo al secondo), che si attivano automaticamente in successione al raggiungimento di prefissate quote idriche; sono presenti  sensori di livello sui fossi Senice e Quadrelli, paratoia automatica di scarico e sistema di monitoraggio da remoto. La nuova cassa di laminazione è stata attivata già in corso d’opera, in occasione degli eventi meteo del Novembre 2019 ed anche il gruppo pompe dell’impianto di sollevamento, dato l’andamento climatico della scorsa stagione invernale, è entrato in funzione negli eventi di Dicembre, Febbraio e Marzo scorsi, a testimonianza  della grande utilità di queste nuove sistemazioni.

VENETO: STOP AD ALLAGAMENTI

Risolte alcune criticità idrauliche a Ponte San Nicolò, grazie a 2 interventi del Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova):i lavori hanno previsto la realizzazione di un impianto di sollevamento, di una condotta ed il ripristino delle arginature su 2 tratti di fossatura “a cielo aperto”. 
La prima fase dei lavori ha previsto la pulizia e la rimozione della vegetazione lungo le sponde, lo scavo dei fossati per rendere le quote idonee allo scarico nello scolo Orsaro, la realizzazione delle riprese spondali e di un impianto di sollevamento con l’installazione di 2 pompe. In corso d’opera sono emerse nuove problematiche, che hanno portato, tra l’altro, al potenziamento dell’impianto con l’aggiunta di una terza pompa. Grazie al Protocollo d’Intesa fra Comune ed ente consortile si è potuto realizzare questo intervento di manutenzione straordinaria sulla maglia idraulica territoriale, fondamentale per mettere in sicurezza un’area in quasi totale abbandono e dove l’ostruzione delle condotte non permetteva il regolare deflusso dell’acqua.
Per la conclusione dei lavori si dovrà attendere il naturale abbassamento e assestamento del terreno; poi si potrà procedere con l’asfaltatura del tratto stradale.

CALABRIA: CONSEGNATO UN BOSCO ALLA COMUNITA’ LOCALE

Il Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede nella città capoluogo) ha consegnato, al Comune di Santa Caterina dello Ionio, 16 ettari di terreni rimboschiti e curati nel corso degli anni; l’atto ufficiale di consegna è avvenuto nella sede consortile a Catanzaro.
I terreni rimboschiti ricadono nell’ambito dei bacini idrografici del torrente Salubro e contermini; sono stati quindi collaudati con l’approvazione del relativo Piano di Coltura e Conservazione, che contiene gli obblighi di osservanza delle norme e prescrizioni. Tra le finalità istituzionali dell’ente consorziale, l'attività di forestazione, demandata dalla Regione Calabria, assume un ruolo rilevante per le molteplici funzioni economiche, sociali, ambientali, ma anche per le condizioni legate alla salvaguardia e sicurezza del territorio, nonchè per il rilancio delle comunità locali e delle zone interne.

ABRUZZO: SCHIUMA NEL FIUME LIRI:  POSITIVO IL PRIMO CONFRONTO TRA CONSORZI

“Un confronto utile, positivo e propositivo. È nelle intenzioni di entrambi gli enti di bonifica contribuire, per quanto di loro competenza, ad evitare il ripetersi di allarmi ambientali come quello della schiuma bianca comparsa sul fiume Liri ed agire in sinergia per la più efficace tutela del fiume che, oltre ad essere un prezioso e unico patrimonio pubblico, è anche risorsa essenziale per le produzioni dell’economia agricola locale”: è questo il commento al termine dell’incontro, nella sede di Avezzano, fra il locale Consorzio di bonifica Ovest ed il costituendo Consorzio di bonifica della provincia di Frosinone.
Un  primo, concreto risultato operativo è ch l’ente consortile abruzzese, ogni qualvolta procederà alla fase di scarico delle acque, informerà anche i colleghi del Consorzio di bonifica Conca di Sora (con sede nella cittadina frusinate), così da metterli nelle condizioni di agire con immediatezza sulle paratoie in territorio ciociaro. L’incontro ha comunque confermato che la soluzione al problema della schiuma bianca non può prescindere dal coinvolgimento diretto delle Regioni  Abruzzo e Lazio.

SARDEGNA: SERVE UNITA' PER RIACQUISIRE COMPETENZE DECISIONALI SUL TERRITORIO

Condivisione e unità: sono queste le parole d’ordine degli incontri territoriali promossi dal Consorzio di bonifica Nord Sardegna (con sede ad Ozieri, in provincia di  Sassari); 3 incontri (Ozieri, Perfugas e Valledoria) per aprire una stagione di confronto diretto con i consorziati, le associazioni di categoria e i rappresentanti politici, ai quali seguiranno confronti tematici.
Questo consentirà  di lavorare “in trasparenza”, informando su quanto si sta facendo, ma anche  di rafforzare il progetto consortile. L’ente consorziale, infatti, arriva da 20 anni di commissariamento ed è impegnato,  insieme agli altri Consorzi di bonifica per riottenere, dalla Regione Sardegna,  autonomia finanziaria e decisionale per poter finalmente “lavorare programmando dal basso”.

PIEMONTE: VENTISEIESIMO ESERCIZIO

Nella Sala Polifunzionale del Comune di Maglione si è svolta l'Assemblea del Consorzio Irriguo Angiono Foglietti (con sede a Villareggia, in provincia di Torino) per l'approvazione del bilancio consuntivo 2019,posticipata causa lockdown.
E' stato il 26° esercizio consortile e ha confermato il proficuo impegno  nella prospettiva della  prosecuzione dei lavori di ristrutturazione degli impianti di Mazzè e dei possibili finanziamenti regionali, comunitari e del Piano Invasi Nazionale, utili alla razionale utilizzazione della risorsa idrica ed al conseguente contenimento dei costi d’irrigazione. Alla luce di tale quadro, per il momento ancora positivo, il bilancio consuntivo 2019 è stato approvato all'unanimità.

TOSCANA: L’INFORMAZIONE  CORRE SUL TELEFONINO

Le notizie sui lavori realizzati sui corsi d’acqua e sulle allerte meteo interessanti il comprensorio del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sedea Viareggio, in provincia di Lucca)? Adesso, per tutti i cittadini, arrivano comodamente e gratuitamente sui telefonini, tramite la messaggistica istantanea di Whatsapp e Telegram.
Si chiama “Gocce di informazione del C1TN”, il nuovo servizio di comunicazione ed informazione, che l’ente consortile ha avviato in questi giorni. Iscriversi al servizio gratuito è semplicissimo. Chi desidera farlo, basta che aggiunga il numero 366/6657285 tra i contatti della rubrica del suo telefono, su Whatsapp apra una nuova chat, selezioni il nuovo contatto, che ha appena creato,  invii un messaggio con scritto NEWS e l’indicazione del comune di appartenenza. Per seguire il Consorzio su Telegram, invece, il cittadino interessato deve aggiungersi al nuovo canale dell’ente: basta digitare “Gocce di Informazione del CB1TN” nella ricerca globale di Telegram e quindi unirsi. L’ente consorziale ricorda che ogni utente potrà annullare la sua iscrizione, semplicemente inviando un messaggio con scritto "CANCELLAMI”.

CONSULTAZIONI DEL SENATO SUL DECRETO SEMPLIFICAZIONI: AUDITO GARGANO

“Il Decreto Semplificazioni  è un primo passo per superare la cosiddetta burocrazia difensiva, presente negli apparati pubblici, ma la sua efficacia dipenderà dall’immediatezza delle necessarie scelte politiche”: ad affermarlo è stato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, audito via web nell’ambito delle consultazioni promosse dalle Commissioni “Affari Costituzionali” e “Lavori Pubblici e Comunicazioni” del Senato della Repubblica. 
“Non possiamo – ha aggiunto il Direttore Generale ANBI -  che salutare con soddisfazione alcuni dei provvedimenti previsti come la riduzione dei pareri obbligatori del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che hanno rallentato gli investimenti nel Mezzogiorno. Al contempo, però, non possiamo esimerci dall’evidenziare che, mentre in questa sede stiamo parlando di Decreto Semplificazioni, in altri ambiti parlamentari si pensa di restaurare le Province con l’inevitabile, ulteriore carico burocratico ed economico.”
Infine, rifacendosi alle specifiche competenze ANBI in campo irriguo ed in particolare al Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (3869 progetti definitivi ed esecutivi per circa 11 miliardi di euro capaci di garantire oltre 54.000 posti di lavoro), Gargano ha sottolineato come “nel Decreto Semplificazioni ci sia solo un generico rimando alle Legge di Bilancio, mentre il Recovery Fund obbliga all’utilizzo delle necessarie risorse per finanziare la modernizzazione e la ripresa economica e occupazionale del Paese.”   

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
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