Anno XXII, n. 8 venerdì, 28 febbraio 2020

ARRIVA DALLA CALABRIA, IL PRIMO ALLARME DI INGENTE SICCITA’

È quello della diga di Farneto del Principe, nel comune calabrese di Roggiano Gravina, il primo bacino italiano, per il quale si denuncia lo stato di ingente siccità: lo ha fatto il Consorzio di bonifica Bacini Settentrionali del Cosentino con sede a Mormanno, in provincia di Cosenza), che ha chiesto, ai Ministeri competenti, l’immediata istituzione di un tavolo di crisi per la parte settentrionale e jonica della Calabria, nonché ogni utile provvedimento inerente una rimodulazione del Deflusso Minimo Vitale sul fiume Esaro, al fine di evitare pesanti ripercussioni sulle attività agricole, già bisognose di irrigazione per un’anomala siccità invernale. La situazione d’emergenza è dovuta a precipitazioni piovose inferiori alle medie stagionali con conseguenti minori apporti fluviali, combinati a temperature invernali, insolitamente elevate nella Valle dell’Esaro. È la stessa, anomala situazione, che si continua a registrare in Puglia (le riserve idriche sono praticamente dimezzate rispetto ad un anno fa: oggi 141,57 milioni di metri cubi; l’anno scorso, 280,01), Basilicata (riserve idriche diminuite del 30% circa: oggi 260,09 milioni di metri cubi, un anno fa 415,13), Sicilia (oggi 539,99 milioni di metri cubi, nel Febbraio 2019 erano 612,78). Per quanto riguarda il Nord, l’Osservatorio ANBI sullo Stato delle Risorse Idriche segnala che il livello del lago di Como è sceso sotto lo zero idrometrico, rimanendo abbondantemente sotto le medie stagionali come il lago d’Iseo; situazione diametralmente opposta per i laghi Maggiore e di Garda. Si conferma una situazione idrica “a macchia di leopardo” in Emilia-Romagna, dove alla carenza idrica dei fiumi Secchia e Savio fanno da contraltare le abbondanti portate del fiume Panaro e l’acqua trattenuta nei bacini piacentini del Molato e del Tidone. Le portate del fiume Po restano sotto la media storica, ma superiori a quelle del Febbraio 2019; tale situazione è analoga a quella registrata per i principali fiumi piemontesi (Dora Baltea, Stura di Lanzo, Tanaro).
“L’evoluzione meteo delle prossime settimane sarà determinante – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – ma è evidente che aumentano le preoccupazioni per la prossima stagione irrigua, stante anche l’attuale insufficienza di invasi a servizio delle necessità idriche delle campagne.”
“Ci attiveremo – ha concluso il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano – per dare risposta alle legittime preoccupazioni degli agricoltori calabresi, così come, senza inutili allarmismi, continuiamo a monitorare lo stato delle risorse idriche del Paese, chiedendo alle Autorità di Bacino Distrettuale di avviare le necessarie concertazioni per programmare la gestione di possibili situazioni di crisi idrica.”

 

È SICCITA’ INVERNALEIL CANALE EMILIANO ROMAGNOLO ANTICIPA L’IRRIGAZIONE PER L’ULTIMO ANNO

Il Consorzio di 2° grado C.E.R. - Canale Emiliano Romagnolo, la più lunga asta irrigua italiana (133 chilometri da Selvatonica di Bondeno a Rimini), ha attivato tutti i suoi impianti di sollevamento idraulico, portando a livelli “quasi estivi”, le quote di risorsa idrica presenti all’interno dell’alveo, che serve tutto il comparto agricolo di Romagna e parte dell’Emilia Orientale. L’avvio dell’anno, come del resto già nel 2019, si è dimostrato siccitoso e l’assenza perdurante di precipitazioni, unita alle alte temperature per il periodo, rischiavano infatti di compromettere le primissime coltivazioni di bietola appena trapiantate, le semine di cipolla e le colture a foglia invernali. Questo scenario critico ha spinto l’ente consortile ad accelerare i lavori di manutenzione sul canale, consentendo l’avvio anticipato dell’irrigazione a beneficio dell’intero comparto agricolo.
Quest’anno le manutenzioni invernali sono state notevolmente impattanti sulla funzionalità dell’asta irrigua: infatti, oltre agli ordinari controlli di sicurezza sulle elettropompe, è stato ricostruito integralmente un tratto di rivestimento lungo circa un chilometro. Tecnicamente la manutenzione invernale, realizzata quest’anno e che proseguirà per altri 5,  impedisce  il prelievo delle acque dal fiume Po; il Consorzio di 2° grado C.E.R. (con sede a Bologna)ha quindi individuato una soluzione alternativa, programmando nuove immissioni durante l’inverno, in condizioni di sostanziale emergenza, derivanti dai torrenti Santerno e Senio che, nonostante le modeste portate, hanno consentito di incrementare i livelli idrici a favore delle irrigazioni avviate già da 15 giorni soprattutto in Romagna. Questa operazione ha risposto alle esigenze del territorio, ma sarà impossibile ripeterla nei prossimi anni, poichè l’ente consorziale dovrà effettuare importanti lavori di rafforzamento ed implementazione dell’impianto idraulico Palantone sul Po, ricostruendo diversi chilometri di rivestimento nel tratto iniziale del canale. Risulterà perciò impossibile avviare gli impianti irrigui prima di Marzo. Al proposito saranno fornite tutte le necessarie ed esaustive informazioni per pianificare le future semine in tempi utili.
“Questo approccio conferma la responsabile attenzione dei Consorzi di bonifica alle diverse esigenze del territorio, promuovendo tempestivamente un’azione di resilienza, che comporterà un’inevitabile riflessione sui cicli colturali” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“Quanto si sta profilando in Emilia-Romagna – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – porta in primo piano l’importanza delle aste irrigue, autentiche autostrade dell’acqua, gestite dai Consorzi di bonifica e capaci di trasformare l’economia di un territorio: accanto al Canale Emiliano Romagnolo, lo storico canale Cavour in Piemonte ed il canale Lessinio Euganeo Berico nel Veneto.

ANBI: È EMERGENZA IDRICA PER L’AGRICOLTURA CALABRESE. LO STATO DI CALAMITA’ NON È LA STRATEGIA!

“Comprendiamo e siamo vicini alla preoccupazione delle Organizzazioni Professionali Agricole ed al Presidente di Coldiretti, Franco Aceto in particolare, di fronte alla crescente crisi idrica calabrese, che sta pregiudicando le colture in vaste aree della regione, ma ci corre l’obbligo di ricordare che era il 31 Luglio 2017, quando ANBI presentò a Crotone la proposta di riforma regionale dei locali Consorzi di bonifica, indicandone la riduzione di numero per migliorarne l’efficienza gestionale e l’operatività nelle aree irrigue, di cui è peraltro evidente la necessità di ampliamento e chiedendo alla regione coerenza e serietà rispetto alla annosa questione dei forestali, in cui i Consorzi di bonifica e gli stessi operai forestali sono vittime in una palese sciatteria amministrativa.
A ricordarlo è Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI, che prosegue: “Da allora, però, nulla si è mosso per il disinteresse della Regione Calabria verso i temi della gestione irrigua e della prevenzione idrogeologica, aggravato da atteggiamenti autoreferenziali di alcuni protagonisti della politica e della rappresentanza locale.”
Non solo – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI - la Regione Calabria ha costretto i Consorzi di bonifica ad adire le vie legali per vedere onorati i riconosciuti 70 milioni di crediti vantati verso l’ente ed oggi addirittura soggetti a decreti ingiuntivi, a seguito di sentenze giudiziarie. Nonostante le comprensibili difficoltà economiche, i Consorzi di bonifica hanno proseguito il loro lavoro, continuando nella manutenzione ordinaria preventiva e nella gestione dell’acqua irrigua ed anche dimostrando una capacità progettuale, che ha loro consentito di ottenere alcuni finanziamenti nell’ambito del Piano Nazionale di Sviluppo Rurale e del Fondo Sviluppo e Coesione.”
“Per questo - insiste Vincenzi - ANBI torna a chiedere l’immediato avvio di un confronto istituzionale, teso ad avviare politiche virtuose per il settore agricolo, rigettando al contempo qualsiasi strumentalizzazione degli enti consorziali per interessi, che nulla hanno a che fare con quelli dei cittadini e del territorio calabrese.”
“Se liberati dai lacciuoli di certa politica e burocrazia inadeguata – conclude il DG di ANBI - i Consorzi di bonifica possono essere un cuore pulsante dell’economia calabrese, contribuendo a ridurre il divario con altre zone d’Italia. Per fare ciò serve il contributo di tutti, abbandonando la mera logica degli stati di calamità, il cui ricorso è pur comprensibile, ma ristorna, come abbiamo dimostrato dati alla mano, solo il 10% dei danni subiti. Ci piace ricordare il grido di aiuto per i 4.000 ettari che se non irrigati non solo non produrranno le orticole e reddito per le imprese ma non genereranno dalle 230 alle 250 giornate di lavoro ettaro all’anno che solo grazie all’irrigazione sono possibili. È evidente la scelta da fare.”


L’AUTOGOVERNO E IL PRESIDIO DEL TERRITORIO DEI CONSORZI DI BONIFICA ALLA BASE DI UN MODERNO MODELLO DI SVILUPPO PER PRODURRE ECONOMIA ED OCCUPAZIONE

È lo sviluppo dell’agricoltura irrigua, una risposta concreta alla difficile congiuntura dell’economia del Paese (160 tavoli di crisi aperti al Ministero dello Sviluppo Economico, 60.000 lavoratori a rischio disoccupazione, +57,6% nella Cassa Integrazione Straordinaria a Gennaio rispetto a Dicembre): ad affermarlo è  l’ANBI, analizzando i dati sugli investimenti in infrastrutture irrigue, previsti dal Piano di Sviluppo Rurale Nazionale (P.S.R.N.); si tratta di 35 progetti, che prevedono interventi sulla rete esistente per 47.000 chilometri e nuove realizzazioni per 70 chilometri, a servizio di una superficie di 395.000 ettari, corrispondente al 13% della superficie attrezzata per l’irrigazione nel nostro Paese. Il risparmio irriguo stimato dopo la realizzazione delle opere progettuali è pari a circa 120 milioni di metri cubi all’anno.
“È stato realizzato con progetti esecutivi, finanziati con risorse comunitarie, fatti dai Consorzi di bonifica capaci di garantire migliaia di posti di lavoro ed i cui cantieri sono in fase di apertura. Non solo: il miglioramento e l’ampliamento della rete irrigua, oltre ad importanti valori ambientali, permette lo sviluppo di un’agricoltura di qualità, aumentando reddito ed occupazione” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“La capacità progettuale dei Consorzi di bonifica e quella operativa dei propri operai – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – sarà rilanciata e presto presentata nel Piano Straordinario Manutenzione Italia utile anche a ridurre il gap infrastrutturale fra Nord e Sud del Paese.”

 

VENETO: PIANO ANTI INONDAZIONI

Il Consorzio di bonifica Piave (con sede a Montebelluna, in provincia di Treviso) ha commissionato lavori per 400.000 euro finalizzati alla messa in sicurezza del torrente Ru Bianco, che attraversa il centro del comune di Cornuda e ha causato diversi allagamenti nel 2018. I finanziamenti, messi a disposizione dal Commissario Delegato per la Tempesta Vaia, saranno impiegati per il risezionamento e la protezione delle sponde con massi di roccia.
Alla base delle esondazioni, l’ente consortile ha rilevato problematiche ingenerate negli anni da parte di cittadini, che non hanno rispettato le prescrizioni idrauliche: tombamenti insufficienti, restringimenti dell’alveo, occupazioni stabili della fascia di rispetto del corso d’acqua. I 400.000 euro rappresentano la prima tranche di un progetto di messa in sicurezza del territorio di Cornuda da completarsi con l’arrivo di ulteriori finanziamenti. 


TOSCANA: IL PUNTO SUI FIUMI

Istituzioni, enti e funzionari tecnici, amministrazioni ed associazioni locali, insieme per fare “Il punto sui fiumi” del comprensorio di bonifica 3 Medio Valdarno (Firenze, Prato, Pistoia, Mugello e Valdisieve, Chianti e Valdelsa fiorentini e senesi): hanno preso il via da Pistoia, una delle zone idraulicamente più complesse e delicate dell’intero comprensorio, gli appuntamenti di confronto con il territorio.
A fare da cornice al dibattito, la mostra “Fortezza d’acqua – L’energia idraulica nella storia dell’uomo” (www.fortezzadacqua.it), allestimento realizzato dal Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze), in collaborazione con la Soprintendenza e l’Università del capoluogo regionale, sulle trasformazioni idraulico-paesaggistiche del pistoiese, dalla preistoria ai giorni nostri.
All’appuntamento erano presenti, tra gli altri, l’Assessore all’Ambiente e Difesa del Suolo di Regione Toscana, Federica Fratoni ed il Presidente del Consiglio Regionale toscano, Eugenio Giani.


EMILIA ROMAGNA: MANUTENZIONE STRAORDINARIA DI UN CANALE STORICO

Prenderà il via, ai primi giorni di Marzo a Cavezzo, il cantiere del Cavo Canalino, che scorre sotto il centro del paese con la funzione di scolare le acque provenienti dal centro abitato. Si tratta di un manufatto risalente alla prima metà dell’800, lungo più di venti chilometri e che attraversa interamente i comuni di Cavezzo, Medolla e San Felice sul Panaro. L’opera, che nel tratto in corrispondenza del centro di Cavezzo si presenta con l’originale sezione a volta in laterizio, ha riportato danni in seguito ai terremoti del 2012.
I lavori, per un importo previsto di circa un milione e seicentomila euro, progettati dal Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena) gestore del canale, prevedono la sostituzione della parte del condotto in muratura con scatolari autoportanti in cemento armato ed il raccordo alla tombinatura esistente. Il canale in diversi tratti dovrà essere spostato di un paio di rispetto alla sede attuale; la parte storica verrà così dismessa. I lavori, della durata prevista di un anno, procederanno per step successivi di circa cento metri.
Dai primi di marzo verranno eseguiti interventi di pulizia e videoispezioni propedeutici all’inizio dei lavori, contestualmente all’informazione porta a porta, ad opera del Comune, a residenti ed esercizi commerciali lungo il tratto interessato. 


VENETO: LAVORI DI RIPRISTINO DOPO ECCEZIONALE MAREA NOVEMBRE

Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) sta ultimando, a Valli di Chioggia, i lavori di somma urgenza, resisi necessari a seguito dei ripetuti fenomeni di marea eccezionale del Novembre scorso. I danni provocati sono stati la frana della sponda del canale Novissimo per una lunghezza di circa ottanta metri e la conseguente instabilità della canaletta Roggia Barene nel tratto adiacente all’argine; inoltre l’alta marea ha fortemente danneggiato un lungo tratto della canaletta.
La presenza dell’ente consorziale è stata fondamentale durante il verificarsi degli eccezionali eventi di Novembre, limitando la fuoriuscita dell’acqua mediante la costruzione di saccate. L’intervento in corso si è reso necessario per garantire la sicurezza dell’area di Valli di Chioggia. I lavori termineranno all’inizio di Marzo per una spesa complessiva di circa duecentodiecimila euro.


EMILIA ROMAGNA: STRADA MESSA IN SICUREZZA

È un intervento fondamentale per la messa in sicurezza del territorio in una delle zone fortemente colpite negli ultimi anni da importanti precipitazioni, che hanno provocato il graduale deterioramento dell’asfalto: il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”) ha concluso alcuni lavori di manutenzione straordinaria sulla strada di bonifica Case Prefetto-Case Matteo, nel comune di Medesano. L’intervento è stato finanziato con fondi della Regione Emilia-Romagna.  Nello specifico l’intervento ha visto la sistemazione delle cunette stradali e la ripresa della pavimentazione, impermeabilizzandola per una lunghezza di 395 metri.

MARCHE: MANUTENZIONE DELLE STRADE VICINALI

Un piano complessivo per intervenire sulle strade vicinali ad uso pubblico (vie di proprietà privata che sono soggette a transito) e prive di consorzio stradale dell’intera regione: il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) ha deciso di mettersi a disposizione delle Amministrazioni Comunali per la manutenzione ordinaria e straordinaria. L’ente consorziale sta portando avanti un censimento a livello regionale, con il coinvolgimento dei Comuni, per arrivare successivamente ad un piano di classifica e riparto e da lì ad un accordo con le Amministrazioni per provvedere alla manutenzione di queste strade; ciò in ottemperanza di apposita Legge Regionale.
L’ente consortile ha cominciato a raccogliere dati ed informazioni, chiedendo a tutti i Comuni un quadro generale delle proprie strade vicinali: al momento hanno risposto 45 Amministrazioni.


TOSCANA: A SCUOLA DI BONIFICA E GESTIONE VEGETAZIONE FLUVIALE

I tecnici del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) tornano in aula per un aggiornamento sulle modalità sostenibili, con cui deve essere affrontata la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua per coniugare sempre meglio sicurezza idraulica e conservazione degli ecosistemi.
L’ente consortile invierà, infatti, 3 tecnici al corso di formazione ed aggiornamento professionale “Gestione della vegetazione ripariale nei corsi d’acqua naturali e canali di bonifica”, in programma presso il dipartimento DAGRI dell’Università di Firenze. Il corso partirà a breve ed avrà la durata complessiva di 72 ore.

GARGANO IN TOSCANA

Emergenza coronavirus permettendo, il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverrà venerdì 6 Marzo p.v. alla Presentazione del progetto della maxistruttura irrigua al servizio della Valdichiana, in calendario al Valdichiana Outlet Village di Foiano della Chiana; l’inizio dell’evento “Verso il distretto 23. Un’autostrada per l’agricoltura di qualità” è previsto alle ore 17.00. 

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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