ANBI PER LE REGIONI MERIDIONALI:
PRONTI PROGETTI PER 415 INTERVENTI, 1110 MILIONI DI INVESTIMENTO E 5700 POSTI DI LAVORO
“ANBI plaude al Premier, Conte, quando afferma di voler realizzare un piano integrato per ricostruire le 4 tipologie di capitale, che costituiscono la grande ricchezza del Sud e cioè le risorse umane, fisiche, naturali e sociali, sviluppando la dotazione infrastrutturale del Mezzogiorno e propone con orgoglio la grande opportunità offerta dalle centinaia di progetti, redatti dai Consorzi di bonifica per la sistemazione del territorio e la gestione delle sue acque e, ad oggi, in attesa di finanziamento.” Ad evidenziarlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI a corollario dell’incontro fra il Presidente del Consiglio e la neo Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
Nello specifico:
-in Puglia sono richiesti 131 interventi di irrigazione (6 progetti esecutivi, 11 definitivi, 112 preliminari e 2 di fattibilità) per un importo complessivo di circa 131 milioni di euro; nuova occupazione stimata: 655 unità. Richiesti anche 80 interventi per la riduzione del rischio idrogeologico (10 progetti esecutivi, 33 definitivi, 35 preliminari e 2 di fattibilità) per un importo complessivo di oltre 281 milioni di euro; nuova occupazione stimata: 1408 unità;
-in Basilicata sono richiesti 28 interventi per la riduzione del rischio idrogeologico (17 progetti esecutivi e 11 preliminari) per un importo complessivo di circa 341 milioni di euro; nuova occupazione stimata: 1707 unità;
-in Calabria sono richiesti 48 interventi di irrigazione (8 progetti esecutivi, 10 definitivi, 2 preliminari e 28 di fattibilità) per un importo complessivo di oltre 125 milioni di euro; nuova occupazione stimata: 628 unità. Richiesti inoltre 107 interventi per la riduzione del rischio idrogeologico (44 progetti esecutivi, 17 definitivi, 42 preliminari e 4 di fattibilità) per un importo complessivo di oltre 191 milioni di euro; nuova occupazione stimata: 958 unità;
-in Sicilia sono richiesti 4 interventi di irrigazione con progetti preliminari per un importo complessivo di 30,69 milioni di euro; nuova occupazione stimata: 153 unità. Richiesti anche 14 interventi per la riduzione del rischio idrogeologico (8 progetti esecutivi, 4 definitivi e 2 preliminari) per un importo complessivo di circa 31 milioni di euro; nuova occupazione stimata: 156 unità.
A questi dati vanno aggiunti i 1387 progetti approntati per l’Italia Centrale (Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise) e la Sardegna, per un importo complessivo di oltre 2.575 milioni di euro, capaci di garantire circa 12.000 posti di lavoro.
“Il patrimonio progettuale dei Consorzi di bonifica è una straordinaria opportunità di sviluppo per contribuire a colmare il riacutizzato divario fra Nord e Sud del Paese, come certificato dalle anticipazioni sul Rapporto Svimez 2019 – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Va sicuramente migliorata l’efficienza complessiva del sistema meridionale, ma è indubbio che se il Sud frena è l’Italia stessa a rallentare. Porre il territorio al centro di un nuovo modello di sviluppo permetterebbe di sfruttare l’enorme giacimento di risorse agricole ed ambientali, nonché turistico-culturali del Meridione, facendone un asset di crescita, originale, distintivo, identitario che sarebbe decisivo per un protagonismo virtuoso del nostro Paese nei mercati globali.”
PUGLIA: 3° MANAGEMENT MEETING PER PROGETTO IR2MA
Si è tenuto a Foggia, nella sede del Consorzio di bonifica Capitanata, il 3° management meeting del progetto Interreg V-A Grecia-Italia IR2MA: “Strumenti di gestione dell’irrigazione su larga scala per l’uso sostenibile dell’acqua nelle aree rurali e per la protezione degli ecosistemi acquatici recettori”. L’ente consortile, nella qualità di partner e soggetto beneficiario del progetto, aveva già ospitato a Marzo, nell’ambito del 2° management meeting, alcuni partner di progetto per una visita tecnica nel comprensorio Ofanto, incentrata sulle fonti di approvvigionamento: quelle convenzionali, invasate a Capacciotti e quelle alternative del bacino di stoccaggio e affinamento di Trinitapoli da utilizzare ai fini irrigui.
La riunione, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti dei partner italiani (oltre all’ente consorziale, C.N.R. - Istituto Scienze Delle Produzioni Alimentari, Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari CIHEAMB) e, in collegamento a distanza, dei partner dalla Grecia (Università Ioannina e Regione Epiro), era uno degli step di progetto programmati per fare il punto della situazione, evidenziare le criticità e studiare le soluzioni; fra i temi affrontati, i sistemi “smart” avanzati di supporto alle decisioni (DSS) per la gestione dell'irrigazione e la messa a punto di strategie di utilizzazione di acque reflue depurate per l’irrigazione di orticole. E’ stata anche sottolineato l’opportunità data dai progetti europei, cofinanziati dagli Stati dell’area Mediterranea, per approfondire le problematiche, che legano la distribuzione irrigua e la protezione degli ecosistemi recettori ad iniziare dalle esigenze degli utenti finali delle risorse idriche in una delle aree agricole irrigue, più avanzate ed intensive della regione Puglia.
#MALTEMPO VIOLENTO:
LE SPIAGGE DELLA VERSILIA PRESERVATE GRAZIE ALL’AZIONE DELLE IDROVORE
“C’è qualcosa di evocativo nei violenti episodi di maltempo, che hanno drammaticamente sferzato ampie zone d’Italia nel giorno, in cui l'uomo ha esaurito le risorse naturali, che la Terra può rigenerare in un anno; è una data, che arriva sempre prima: 30 anni in fa era in Ottobre, 20 anni fa in Settembre.”
E’ stato questo l’amaro commento di Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, all’indomani di una giornata, che ha visto le squadre dei Consorzi di bonifica impegnate a fianco di Protezione Civile, forze dell’ordine e volontari nel limitare i danni di eccezionali eventi climatici.
“I Consorzi di bonifica sono stati al lavoro – ha sottolineato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – nelle aree di maggiore criticità, non solo per il ripristino dei danni, ma anche per individuare possibili soluzioni al ripetersi di fenomeni, caratterizzati da una violenza sconosciuta al nostro Paese fino a poco tempo fa. E’ necessario aumentare la capacità di resilienza dei territori, evitando che, oltre ai danni immediati ed all’incommensurabile perdita di vite umane, si pregiudichi anche lo sviluppo locale.”
Esemplare è quanto accaduto in Versilia, dove l’ondata di maltempo non ha creato problemi di deflusso idrico, ma un grande lavoro contro enormi volumi di alghe e piante acquatiche, trascinate dalla forza della corrente nella rete di bonifica: una rimozione da record, con quantitativi mai visti e che, se non intercettati, avrebbero provocato danni consistenti alla gestione idraulica ed all’ambiente. La pianta in questione, infatti, è il temutissimo “miriofillo americano”, una specie aliena altamente invasiva, che ha tappezzato i canali interni. Le condizioni climatiche di questa estate torrida hanno favorito lo sviluppo straordinario di questa specie, che soffoca le specie autoctone e modifica fortemente gli habitat. Non solo: questo ammasso vegetale “alieno” non è arrivato sulle celebrate coste della Versilia, solo grazie all’azione degli sgrigliatori degli impianti idrovori del locale Consorzio di bonifica, attivi lungo i canali interni nelle zone di Pietrasanta e Camaiore, sotto il livello del mare.
LAZIO: MALTEMPO: GESTITA L’EMERGENZA
Il nubifragio, che nei giorni scorsi ha flagellato il Lazio, ha messo a dura prova anche il sistema regionale dei Consorzi di bonifica, che hanno retto con piena efficienza alla violenza della “bomba d’acqua” e vento. Gli interventi principali sono stati finalizzati alla messa in sicurezza delle idrovore, degli impianti irrigui e di sbarramento, proprio lì dove la furia del vento e della pioggia ha favorito l’accumulo, in poche ore, di tonnellate di arbusti e detriti. Le squadre di operai, mobilitate subito dopo la ricezione dell’allerta della Protezione Civile, sono intervenute con l’ausilio dei mezzi meccanici per liberare gli sgrigliatori dalla enorme massa di materiali trascinati dalle correnti e che avrebbero potuto ostacolare il regolare deflusso delle acque, che in breve tempo hanno gonfiato fiumi e canali.
I fronti caldi sono stati, in particolare, Terracina, Fondi, Focene (Fiumicino), Latina (interventi più impegnativi a Capoportiere e Fosso Rio dei Gamberi) e Rieti. I Consorzi di bonifica più direttamente interessati sono stati quelli “Agro Pontino” (con sede a Latina), “Fondi” (con sede nell’omonimo centro latinate), “Bonifica Reatina” (con sede a Rieti) e “Tevere Agro Romano”(con sede a Roma). Non sono stati segnalati allagamenti, né danni significativi alle colture in campo aperto, né alle serre che, nella piana pontina, ospitano parte rilevante delle coltivazioni.
Gli interventi tempestivi delle squadre di emergenza attivate dagli enti consorziali hanno garantito la percorribilità delle arterie principali e la sicurezza stradale, messa a dura prova dalla violenza del maltempo; auspicata “in tempi brevi la definizione di un quadro di certezze normative per riconoscere ai Consorzi, in virtù della capillarità della loro presenza, il ruolo di presidio di riferimento per la gestione del territorio”.
VENETO: PIANO TRIENNALE DA 54 MILIONI
Il Consorzio di bonifica Veneto Orientale (con sede a San Donà di Piave, in provincia di Venezia) ha fatto il punto sulle gravi criticità messe in evidenza dagli eventi calamitosi, che hanno colpito il comprensorio tra il 10 Agosto 2017 e il 30 Ottobre - 5 Novembre 2018. Durante quest'ultimo episodio, gli argini di difesa dalle acque esterne, fondamentali per impedire l'inondazione di buona parte del comprensorio, dalla Litoranea Veneta ai canali afferenti alla laguna di Caorle, hanno rischiato di essere sormontati, rendendo necessarie delle saccate di emergenza nell'abitato di Sindacale.
Per l’anno in corso si intende intervenire sull’argine Nord del canale Commessera nel bacino Assicurazioni Generali in comune di Caorle, sul Lugugnana Vecchio in comune di S. Michele al Tagliamento e sul canale Sindacale – Nicesolo in comune di Concordia Sagittaria. Relativamente al contenimento del “rischio residuo”, per il comune di Gruaro colpito dal fortunale del 10 Agosto 2017, è invece prevista la realizzazione di uno scolmatore di piena a protezione dai ricorrenti allagamenti del centro urbano. Fermo restando che la competenza sulle arginature dei fiumi maggiori, che attraversano il comprensorio (Piave, Livenza e Tagliamento) è della Regione Veneto, in comune di San Michele al Tagliamento è emersa la necessità del potenziamento dell’idrovora di Villanova della Cartera e della sistemazione di alcuni manufatti nei territori compresi tra il fiume Tagliamento e lo scolmatore Cavrato. Per l’anno in corso si prevede inoltre l’avvio di una campagna di indagini geognostiche e di progettazione, volte ad adeguare tutto il sistema arginale del Veneto Orientale rispetto ai livelli esterni eccezionali, tenendo conto non solo di eventi meteo particolarmente intensi, ma anche dell'innalzamento del medio mare.
L’importo totale degli interventi più urgenti è di 7 milioni di euro più altrettanti per il 2020 e il 2021 (21 milioni complessivamente), mentre il piano complessivo, che l’ente consortile ha presentato alla Regione, assomma a 54 milioni per il triennio. Chiaramente si tratta dell'optimum, comunque modulabile sulla base delle risorse, che saranno messe a disposizione; cifre di questa portata danno la misura delle minacce a causa di eventi climatici estremi.
LE “BOMBE D’ACQUA” NON DISSETANO IL TERRITORIO: CALANO LE RISERVE IDRICHE
E’ il fiume Po, l’osservato speciale di questa estate 2019 a testimonianza della necessità di una gestione maggiormente condivisa della risorsa idrica fra le 4 Regioni bagnate dal fiume. La principale asta fluviale italiana permane, infatti, nel suo tratto emiliano e veneto, largamente al di sotto non solo della media stagionale, ma anche della portata dello scorso anno.
Per quanto riguarda altri fiumi del Nord, restano rassicuranti le portate dell’Adige in Veneto e del Tanaro in Piemonte, regione dove, invece, Dora Baltea e Stura di Lanzo sono sotto le portate di un anno fa; sotto media sono anche i fiumi Savio e Secchia in Emilia Romagna. Fra i grandi bacini del Nord, continua la discesa verticale del livello del lago di Como,mentre ha rallentato quella del lago d’Iseo, mentre scende sotto la media stagionale anche il lago Maggiore. Continua, invece, a godere di buona salute idrica il lago di Garda, quest’anno sopra media anche nei momenti di maggiore criticità. Per quanto riguarda altre regioni d’Italia va segnalato il forte calo delle riserve idriche in Puglia dove, in una sola settimana, sono stati utilizzati circa quindici milioni di metri cubi d’acqua; migliore, rispetto allo scorso anno, è la situazione del lago di Bracciano.
“La situazione va tenuta sotto controllo, in vista soprattutto dell’atteso caldo d’Agosto, ma i bacini ed i principali contenitori idrici stanno facendo il loro lavoro – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - Per questo, è necessario aumentarne il numero, incrementando l’attuale capacità di trattenere solo l’11% della pioggia, che cade annualmente sull’Italia ed arricchendo così la resilienza dei territori di fronte ai cambiamenti climatici.”
LOMBARDIA: SITUAZIONE IDRICA CONFORTANTE, MA SI STA LAVORANDO PER PROGRAMMARE IL FUTURO
ANBI Lombardia ha inviato alcune note al Tavolo Regionale per l’Utilizzo in Agricoltura della Risorsa Idrica. Grazie alle precipitazioni cadute nel corso della primavera, che hanno finora garantito sufficienti livelli di invaso nei bacini prealpini, la situazione lombarda 2019 si può definire in generale meno grave rispetto alle recenti stagioni irrigue, seppur sia necessario non dimenticare la minaccia continua, rappresentata dai cambiamenti climatici. Le modificazioni previste nel regime delle precipitazioni, associate a quelle di temperatura ed evaporazione, porteranno ad un significativo aumento del numero e della durata degli eventi siccitosi. Per far fronte a questi scenari, tutt’altro che rosei, è necessario mettere in campo azioni di prevenzione e pianificazione.
ANBI Lombardia ed i Consorzi di bonifica con il supporto e il finanziamento di Regione Lombardia stanno lavorando su più fronti: investimento in conoscenza tramite il Centro Dati Acqua e Territorio Rurale (CeDATeR) con il coordinamento scientifico dell’Università degli Studi di Milano; realizzazione di serbatoi, vasche di espansione e laminazione delle piene per conservare e regolare la cospicua quantità d’acqua della stagione piovosa e conservarla per la stagione irrigua; coordinamento e supporto nella definizione degli interventi finanziabili tramite i Piani di Sviluppo Rurale.
La stessa Regione ha infine coinvolto ANBI Lombardia nella predisposizione del Piano Generale di Bonifica, nel quale verranno inseriti ulteriori indirizzi ed indicazioni strategiche in coordinamento con gli altri strumenti di piano regionali e locali (Piani Territoriale, Paesaggistico, di Governo, dei Parchi).
VENETO: MISURE STRAORDINARIE PER SERVIZIO IRRIGUO
Un uso corretto e controllato del servizio irriguo è esempio di “#Respect”: per questo, il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova), in accordo con la Regione Veneto ed il Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre), ha stilato un protocollo di gestione delle crisi idriche per regolamentare l’utilizzo dell’acqua, garantendo un servizio efficiente e riducendo gli sprechi.
Le indicazioni sulle derivazioni dell’acqua dal canale Novissimo prevedono la limitazione del prelievo in fasce orarie stabilite ed il coordinamento con il personale consortile per particolari manovre . Le zone interessate sono in particolar modo i comuni di Chioggia e Codevigo, dove sono presenti colture, che necessitano di un apporto idrico giornaliero. Quest’anno si è riusciti a disciplinare l’utilizzo dell’acqua anche nelle zone delle valli da pesca. L’ente consortile sta facendo la sua parte attraverso l’installazione di elettropompe e l’immissione d’acqua dal canale L.E.B., in modo da garantire sempre un servizio efficiente. In caso di criticità sarà richiesta la riduzione dei prelievi a tutti gli utenti.
MARCHE: CALDO TORRIDO: I BACINI TENGONO, MA L’ACQUA VA RISPARMIATA
Il caldo torrido ha fatto impennare i consumi d'acqua ed energia (per il raffrescamento), ma gli invasi, gestiti dal Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) hanno acqua sufficiente per passare questo periodo di caldo africano in relativa tranquillità, ma bisogna ridurre sprechi e dispersioni. Tra le buone pratiche, che l’ente consortile invita a rispettare, c’è quella di innaffiare di notte le colture a pieno campo (mais, erba medica, ecc.) per evitare l’evaporazione causata dalle temperature eccessive e dall’irraggiamento solare: consiglio questo, che andrebbe rispettato anche da chi ha piccoli orti e giardini.
I proprietari dei frutteti dovrebbero convertire il proprio sistema di irrigazione con uno “a goccia”, più efficace ed economico; tale scelta è già stata sposata da diverse aziende locali che, a fronte degli investimenti iniziali, hanno ottenuto, nel tempo, importanti risparmi.
EMILIA ROMAGNA: STAGIONE IRRIGUA EFFICIENTE
Sono stati efficientati il reticolo irriguo ed il sistema di telecontrollo degli impianti del Consorzio di bonifica Piacenza (con sede in città); ogni anno, vengono distribuiti 85 milioni di metri cubi di acqua, contribuendo ad un valore della produzione agricola piacentina pari a circa cinquecentododici milioni di euro con un indotto 5 volte superiore. L’ente consortile opera in 46 comuni su un’estensione territoriale di circa duecentosessantamila ettari; ad essere attrezzati sono circa quarantaquattromiladuecento ettari, di cui 25.000 irrigati dal servizio consorziale.
Lo schema irriguo gestito dall’ente consortile è strutturato in 3 diversi distretti in base alle fonti di approvvigionamento: Trebbia con prese fluenti a gravità; Tidone con invaso artificiale (diga del Molato) e sollevamento meccanico (impianto idrovoro di sollevamento di Pievetta); Arda con invaso artificiale (diga di Mignano) e con presa da acque fluenti, sollevata meccanicamente dal fiume Po (impianto idrovoro di sollevamento San Nazzaro).
TOSCANA: PARTE LA PROGETTAZIONE DI INVASI
Arriverà anche in Maremma una fetta delle risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale Interventi Settore Idrico – Invasi. A “conquistarla” è stato il Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto), che ha presentato 2 dei 57 interventi ammessi al finanziamento di cui 5 in Toscana. Al CB6 sono stati riconosciuti 600.000 euro per dare il via al percorso di progettazione di 2 invasi mutifunzionali sul torrente Gretano e sul torrente Lanzo, affluenti dell’Ombrone.
Si tratta di opere considerate strategiche per difendere l’area dalle inondazioni, ma non solo: le soluzioni, infatti, hanno la capacità di coniugare la laminazione delle piene del fiume con altre funzioni utili, quali quelle irrigue, antincendio, produzione energia idroelettrica e volendo uso idropotabile. In più presentano un innegabile valore ambientale: lo stoccaggio della risorsa idrica (3 milioni di metri cubi sul Gretano, 6 milioni di metri cubi sul Lanzo) potrebbe infatti assicurare una quantità d’acqua sufficiente (il deflusso minimo vitale) per la sopravvivenza della fauna ittica nei periodi di siccità, e, di conseguenza, contribuire a conservare, a valle degli sbarramenti, un corso d’acqua più vivo anche nella stagione estiva. Si tratta di interventi che, pur avendo un impatto contenuto dal punto di vista strutturale, rivestono un ruolo determinante anche per il contenimento delle piene del fiume Ombrone; al proposito, è fondamentale creare infrastrutture ad usi plurimi, che si possono integrare per rispondere alle necessità del territorio.
Per realizzare gli invasi sul Gretano e sul Lanzo occorreranno 47 milioni di euro (25 per il primo, 22 per il secondo). La stessa fase di progettazione è costosa e complessa e l’ente consorziale, con le proprie risorse, non sarebbe stato in grado di sostenerla; I’obbiettivo, però, è più ambizioso: conquistare anche il finanziamento degli step successivi, approfittando dell’orizzonte temporale di 10 anni, offerto dal piano nazionale varato dal Ministero Infrastrutture e Trasporti.
EMILIA ROMAGNA: DANNI SEMPRE PIU’ GRAVI CAUSATI DALLE NUTRIE
Con l’arrivo della bella stagione sono in corso i lavori capillari di manutenzione del reticolo di canali regolati dal Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia). Si tratta di un complesso di canalizzazioni particolarmente articolato e che dalla pedecollina va a lambire il fiume Po a Boretto con una lunghezza complessiva di oltre tremilaseicento chilometri.
Gli interventi prevedono lo sfalcio e la trinciatura delle sponde dei canali, nonché la ripresa delle frane e dei fontanazzi, che si registrano molto di frequente anche a causa del numero crescente di nutrie, che popolano gli argini, minandone gravemente la stabilità. Lo sfalcio dei canali viene eseguito di norma 2 volte l’anno, in primavera e in autunno. Quest’anno, le particolari condizioni climatiche hanno in molti casi ritardato l’avvio di questi interventi. Queste attività sono fondamentali per garantire un adeguato grado di sicurezza idraulica del territorio, nonostante l’eccessivo aumento dell’opera di urbanizzazione, che ha inciso pesantemente sul grado di impermeabilizzazione dei terreni ed il cambiamento climatico, che sta comportando un fenomeno di “tropicalizzazione” del clima.
CALABRIA: INSIEME A SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO
Il Comune di Pentone, nella pre-Sila catanzarese, ha stipulato un Accordo di Programma con il Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede nel capoluogo di provincia) per una serie di interventi, che hanno, come cardini, la gestione delle opere di difesa e tutela del territorio comunale, la manutenzione del patrimonio boschivo esistente, gli interventi di difesa del suolo, la sistemazione di versanti, la manutenzione della viabilità rurale, gli interventi di ingegneria naturalistica e la valorizzazione ambientale, il decespugliamento.
Questi interventi rientrano in un ambizioso progetto di riqualificazione e promozione turistica dei siti culturali e naturalistici del comune, facendo il paio con la recente ordinanza sulla prevenzione degli incendi boschivi.
TOSCANA: ARRIVA IL DRONE!
Continua il processo di innovazione tecnologica del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca): il prossimo investimento sarà per migliorare le attività tecniche con l’uso dei droni. Grazie all’utile d’esercizio, una quota andrà ad aumentare il parco mezzi con l’acquisto di un APR, (piccolo Aeromobile a Pilotaggio Remoto), che sarà utilizzato per effettuare monitoraggi mirati sui corsi d’acqua, soprattutto in zone difficilmente accessibili e per eseguire in autonomia le letture aerofotogrammetriche e le mappature GIS.
Le possibilità di applicazione dei droni alle attività, svolte dall’ente consortile, sono molteplici: si pensi ai rilevamenti territoriali, ma anche ai monitoraggi in caso di alluvioni ed allagamenti, alle documentazioni foto/video dei cantieri, alle verifiche dei lavori di manutenzione dei corsi d’acqua su grandi distanze, ma anche all’accesso in zone difficili da raggiungere, come i corsi d’acqua collinari. All’acquisto del parco volante corrisponderà anche la formazione del personale tecnico secondo i dettami della normativa ENAC.
NOMINE
Il neo Consiglio del Consorzio di bonifica Canale Lunense (con sede a Sarzana, in provincia di La Spezia) ha eletto Presidente, all’unanimità, Francesca Tonelli, ingegnere. L’ente consortile, con oltre quattordicimila consorziati, ha un comprensorio, la cui superficie supera i tremilacinquecento ettari nell’ambito dei comuni di Ameglia, Arcola, Castelnuovo Magra, Lerici, Luni, Sarzana, Santo Stefano di Magra, Vezzano Ligure, in provincia di La Spezia e dei comuni di Aulla, Carrara e Fosdinovo, in provincia di Massa Carrara.
Maurizio Ventavoli, già VicePresidente, è stato eletto al vertice del Consorzio di bonifica 4 Basso Valdarno, con sede a Pisa. Dei 28 membri componenti l’Assemblea, 15 sono stati eletti nella tornata elettorale dello scorso Aprile, 12 sono i nominati dal Cal (Comitato delle Autonomie Locali) tra i Sindaci del comprensorio, mentre 1 è stato indicato dal Consiglio Regione Toscana.
Infine, l'ex sindaco di Cabras, Cristiano Carrus, è stato nominato Commissario al Consorzio di bonifica Oristanese (con sede nella città capoluogo).
TOSCANA: LAVORO IN SINERGIA
Fare rete e lavorare in sinergia: è questo l’impegno dei 6 Consorzi di bonifica, riuniti in ANBI Toscana e che stanno portando avanti un lavoro congiunto, che tocca diversi aspetti; tanto è stato fatto a livello di coordinamento regionale in occasione delle elezioni dello scorso aprile, ma sono in arrivo altre iniziative, che puntano a rendere sempre più efficiente l’attività dei Consorzi toscani a livello operativo e amministrativo.
Il primo passo è stata la gara per l’invio di avvisi ai cittadini a livello regionale: una procedura aperta, interamente telematica, per l’affidamento di un accordo quadro per il servizio di stampa, imbustamento e recapito degli avvisi di pagamento, relativi al 2019; una volta trovato l’aggiudicatario (sarà scelto chi presenterà l’offerta economicamente più vantaggiosa), ogni Consorzio stipulerà singoli contratti derivati dall’accordo quadro. A breve si completerà anche una gara per individuare una società di revisione unica e una per il servizio di tesoreria unificato; in programma sono anche l’attivazione di un servizio unificato di SIT (Sistema Informativo Territoriale) per consultare, ad esempio, le mappe dei lavori in corso ed un servizio unificato di gestione dei contribuenti front e back office.
LAZIO: NUOVA ISCRIZIONE AD ENPAIA
Anche il Consorzio di bonifica Pratica di Mare (con sede ad Ardea, in provincia di Roma) è stato iscritto alla fondazione Enpaia, ente di previdenza per impiegati e addetti del settore agricolo, che associa oltre ottomila aziende per più di trentottomila assicurati tra dirigenti, impiegati e quadri.
L’ente consortile che quotidianamente è impegnato nella salvaguardia idraulica ed ambientale di un territorio importante e delicato, ha potuto procedere alla definizione e presentazione della pratica grazie alla riapertura dei termini di iscrizione ad Enpaia, la cui decorrenza avrà inizio dal 1 Gennaio prossimo.