Anno XXI, n. 22 venerdì, 31 maggio 2019

ANBI SCRIVE LA PROPRIA STRATEGIA VERSO LA NUOVA PAC E LA DIRETTIVA QUADRO ACQUE

La final press conference per la dimostrazione dei risultati delle attività relative al progetto “PAC 2014/20: il contributo dell’irrigazione allo sviluppo delle aree rurali e delle imprese agricole e all’uso sostenibile delle risorse naturali” è stata l’occasione per la presentazione del libro “PAC post 2020 e Direttiva Quadro Acque: Consorzi di Bonifica, ANBI e Irrigants d’Europe rilanciano la sfida sulle risorse idriche” a Roma, nella sede ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue).
“La vera novità della prossima Politica Agricola Comune, la cui programmazione slitterà presumibilmente al 2022, è che, all’interno di un quadro generale , sarà data più flessibilità ai singoli Stati, che dovranno redigere, attraverso il New Delivery Model, un piano strategico nazionale, nella cui stesura l’ANBI dovrà essere soggetto attivo”: a dirlo è stato  Fabrizio De Filippis, Docente Economia Università Roma 3, che unitamente a Carlo Pilia, Docente  Scienze Giuridiche Università Cagliari e Piermichele Lasala, Ricercatore  Dipartimento Economia Università Foggia, hanno contribuito alla stesura del volume.
Partecipazione, semplificazione, più completa valutazione dei costi idrici, multifunzionalità dell’irrigazione: sono questi gli obbiettivi dell’azione verso le Istituzioni Comunitarie, svolta da Irrigants d’Europe, associazione, di cui ANBI è socio fondatore.
“Le politiche europee sulle risorse idriche – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - vengono assunte sulla base di sensibilità e conoscenze spesso parziali, senza considerare, ad esempio, le esternalità positive del servizio irriguo per l’ambiente. Inoltre, le scelte sul futuro delle risorse idriche non possono essere prese senza il coinvolgimento delle associazioni dei portatori di interesse, come i Consorzi di bonifica, espressione di sussidiarietà. Infine c’è bisogno di snellire le procedure burocratiche, utilizzando anche un linguaggio più facilmente comprensibile. L’obbiettivo comune- ha concluso il DG ANBI - deve essere educare ad un uso consapevole della risorsa idrica, senza penalizzare l’agricoltura mediterranea, ma valorizzando i servizi ecosistemici dell’irrigazione.”
Questi temi saranno anche al centro dell’annuale Assemblea ANBI, che si terrà a Roma il 3 e 4 Luglio p.v.

ANCHE LA BONIFICA ITALIANA PARTECIPA AL PROGETTO MAROCCO VERDE 2030: FIRMATA CONVENZIONE NEL VENETO ORIENTALE

L’ambizioso progetto “Marocco Verde 2030”, lanciato da re Muhammad VI, vede protagonista anche l’Italia attraverso il Consorzio di bonifica Veneto Orientale (con sede a San Donà di Piave, in provincia di Venezia), che ha sottoscritto una convenzione di collaborazione con l’Agenzia del Bacino Idraulico Guir-Ziz-Rhèris, competente su 3 regioni economiche (Meknès-Tafilalet, Oriental, Souss Massa Draa) e 5 province (Errachidia, Figuig, Tinghir,Midelt, Zagora): la notizia è emersa nel corso del Festival della Bonifica, dove era presente anche una rappresentanza del Paese africano. La partnership, fondata sullo scambio di esperienze, interesserà, tra l’altro, il modello di gestione idraulica dell’ente consortile ed in generale degli enti idraulici del nostro Paese. Si sta  verificando l’utilità dei modelli italiani per affrontare i problemi di gestione delle risorse idriche nella parte interna del Marocco, separata dal mare dalla catena montuosa dell’Atlante,  dove i grandi fiumi, paragonabili per portate  di piena al Piave o al Tagliamento, vanno a disperdersi nel deserto del Sahara.  Le aree interne ricevono precipitazioni medie di 400 millimetri di pioggia e vi sono in costruzione 6 delle 40 grandi dighe previste dal piano marocchino, nonchè una buona parte di altri 150 invasi minori.  La produzione agricola è attualmente limitata a palme, datteri di ottima qualità e frutta secca.
“La produttività agricola, ma anche la tutela della qualità e salubrità alimentare sono obbiettivi, cui concorre l’attività dei Consorzi attraverso l’irrigazione – ha evidenziato  Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, presente al Festival della Bonifica. Per questo, valutare la funzione irrigua in meri termini di bilancio idrico, come puntano a fare alcuni indirizzi dell’Unione Europea, è riduttivo. Basti pensare che l’irrigazione restituisce non di rado acqua, all’ambiente, di qualità migliore da come viene prelevata.”
“Siamo orgogliosi – ha aggiunto Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – che l’esperienza della Bonifica italiana possa contribuire all’evoluzione economica del Marocco; non solo: l’esperienza maturata in Africa può avere utili ricadute per aumentare la resilienza dei territori italiani ai cambiamenti climatici. E’ un’ulteriore testimonianza della capacità di utili relazioni internazionali dei Consorzi e dell’attenzione con cui si guarda alla nostra esperienza.”
 

EMILIA ROMAGNA: DA DESERTO A CATINO D’ITALIA… ED I FIUMI DIVENTANO TORRENTI

L’Emilia Romagna è la regione, dove attualmente è più evidente il paradosso dell’andamento meteorologico italiano accentuato dai cambiamenti climatici: l’alternarsi repentino di criticità idrogeologiche ed emergenze siccità, con aumento dei rischi per un territorio già fragile.
Ad affermarlo è stata l’ANBI  sulla base dell’analisi dei dati.
“Basti pensare – ha commentato  Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – che, solo 3 settimane fa, temevamo per la regolarità della stagione irrigua ed oggi siamo a contare le perdite per i campi allagati.”
L’esempio è il fiume Secchia, che ha avuto una portata di quasi centosessantotto  metri cubi al secondo, ma che, una settimana prima, era a poco più di cinquanta e la cui media di Maggio è inferiore ai venti  metri cubi al secondo. Analogo è l’andamento del torrente Enza passato, in una settimana, da 14 a 66 metri cubi al secondo contro una media storica mensile inferiore agli otto metri cubi (nello stesso periodo, lo scorso anno, era mc/sec 2,47). E’ invece rientrato nella normalità, pur rimanendo al di sopra della media stagionale (mc/sec 7,63), il fiume Savio che, tra il 10 ed il 12 Maggio scorsi, era passato da una portata di 15,54 a 387,2 metri cubi al secondo. Al contempo, il fiume Po, analogamente a quanto registrato in Lombardia, rimaneva a Pontelagoscuro sia sotto la media storica del periodo che sotto la portata registrata a Maggio 2018. Lo stesso andamento “a macchia di leopardo” è registrato dai grandi laghi: tutti sopra la media stagionale, tranne il lago di Como.
“L’accentuazione del carattere torrentizio delle portate – ha commentato  Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – è da collegarsi al cambiamento delle caratteristiche della pioggia, soprattutto al Nord, con eventi localizzati per intensità. Per questo, è quantomai necessario aumentare la resilienza del territorio, realizzando bacini e vasche di espansione in armonia con l’ambiente ed  in grado di trattenere le ondate di piena come dimostrato da quanto accaduto nel piacentino: pesanti conseguenze su decine di migliaia di ettari sono state evitate dalla diga del Molato, che ha laminato la piena del torrente Tidone, mentre a creare criticità a valle sono stati gli apporti idrici dell’affluente Tidoncello, il cui corso, però, non è regolato.
 

VENETO: RICEVUTO FINANZIAMENTO CONCLUSIVO

Ripartono, a Codevigo, i lavori di completamento del primo stralcio dell’impianto idrovoro Altipiano: il finanziamento dei lavori di completamento (€ 2.500.000,00) è stato assegnato al Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) dalla Regione Veneto, utilizzando fondi per il disinquinamento della laguna di Venezia. L’ente consortile si è attivato per realizzare, in via prioritaria, le attività all’interno dell’alveo del fiume Brenta; questi interventi sono stati  fatti contestualmente ad analoghi interventi eseguiti dal Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche, in modo tale da facilitare l’esecuzione e ridurre la spesa.
L’intervento dell’ente consorziale  prevede l’installazione di 2  elettropompe con una portata di 3.000 litri al secondo ciascuna, raggiungendo una portata totale di sollevamento dell’impianto, pari a 11.000 litri al secondo. A completamento dell’opera verranno installati i quadri elettrici necessari per il funzionamento e la gestione dell’impianto, uno sgrigliatore automatico ed un gruppo elettrogeno che permetterà il funzionamento dell’impianto nel caso di assenza di corrente.
La collaborazione con i Sindaci ha dato gli esiti sperati e così si è riusciti a sbloccare questo cantiere fermo da Gennaio 2017.

MARCHE: SI RECUPERA LA FUNZIONALITA’ DI UN PONTE

Buone notizie per la messa in sicurezza e la sistemazione definitiva del ponte Amelia, a Monte Cerignone. Il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) ha presentato il progetto definitivo per la ricostruzione dell’infrastruttura di proprietà della Provincia.
Tra poche settimane sarà pronto il progetto esecutivo e così si potrà dare il via alla gara d’appalto; si tratta di un intervento del costo di 1.300.000 euro ed i lavori dovrebbero iniziare già nel 2019. Grazie alla collaborazione tra tutti gli enti coinvolti, vedrà presto la luce un’opera di importanza strategica ai fini della viabilità non solo per il comune di Monte Cerignone, ma per tutto il Montefeltro. L’attraversamento del ponte rappresenta, infatti, l’unica strada d’accesso alla zona e dopo la dichiarazione di pericolosità segnalata dalla Provincia, la viabilità è garantita a senso unico alternato e con portata minima.
Il progetto prevede la realizzazione di un ponte con struttura in acciaio corten, conforme alle vigenti normative antisismiche; la manutenzione richiesta è praticamente nulla e questo è un vantaggio non da poco.

FRIULI VENEZIA GIULIA: TORNA L’ACQUA NEL RIO RIPULITO

Torna a fluire l’acqua nel Roiello dopo i lavori in alveo, eseguiti dal Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine), intervenuto “in asciutta” per ripulire le sponde e mettere in sicurezza il rio. A dare man forte all’ente gestore di questo storico canale artificiale, seguendone le indicazioni, 5 volontari del “Comitato del Roiello di Pradamano”, che hanno anticipato una parte dei lavori di sfalcio delle sponde per agevolare il successivo lavoro dell’ente consortile.
Recentemente, in occasione dell’Assemblea ordinaria 2019 del Comitato, è stata confermata la condivisione d’intenti con l’ente consorziale ed i Comuni di Udine e Pradamano. La collaborazione va nella direzione del “Contratto di Rio", il documento d'intenti, che ha trovato riconoscimento dall'Osservatorio Nazionale dei Contratti di Fiume.

LOMBARDIA: IN DUE E’ MEGLIO!

Un’attività estremamente impegnativa si prospetta per il Consorzio di bonifica  Terre dei Gonzaga in Destra Po (con sede a Mantova): si tratta di progettare, per il successivo appalto dei lavori (importo già assegnato: oltre otto milioni di euro), la delocalizzazione dell’antico impianto idrovoro di Revere lesionato dal terremoto, non riparabile a meno di opere eccessivamente onerose ed impattanti.  L’attuale assetto organizzativo del consorzio non permette di affrontare l’impegno, avvalendosi esclusivamente di personale interno  ed ecco quindi l’idea di una collaborazione fra Consorzi di bonifica.
Il rischio di ingigantire la struttura nella fase di ricostruzione post-terremoto e poi non avere le finanze per il suo mantenimento, a meno di importanti aumenti di contribuenza, ha convinto già da tempo ad instaurare collaborazioni fra enti consortili vicini: dal terremoto ad oggi il “Terre dei Gonzaga in Destra Po” ha sottoscritto convenzioni con i Consorzi di bonifica “Emilia Centrale” (con sede a Reggio Emilia), “Burana” (con sede a Modena), “Navarolo Agro Cremonese Mantovano” (con sede a Casalmaggiore, in provincia di Cremona) ed ora “Garda Chiese” (con sede nella “città di Virgilio”).
Questo accordo è un bel risultato, che sicuramente semplifica l’iter da seguire, perchè ha il pregio di ridurre notevolmente i tempi necessari per ottenere quanto il codice degli appalti richiede per dar corso alle opere pubbliche:  è un esempio del “ben fare”. Il Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po  sta gestendo, dal terremoto ad oggi, una cifra di quasi quaranta milioni di euro suddivisi in numerosi appalti, per ripristinare gli immobili lesionati.
 

EMILIA ROMAGNA:  VIA GLI SFALCI SUGLI ARGINI, MA AUMENTANO I DANNI DA NUTRIE 

Con l’atteso arrivo della bella stagione sono iniziati i lavori capillari di manutenzione del reticolo di canali regolati dal Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) fino ad oggi peseguiti solo in piccola parte a causa delle intense piogge, che hanno reso impraticabile l’attività. Si tratta di un complesso di canalizzazioni particolarmente articolato, che dalla pedecollina va a lambire il fiume Po a Boretto con una lunghezza complessiva estesissima di oltre tremilaseicento chilometri.
Gli interventi mirati sulla complessa rete prevedono lo sfalcio  delle sponde dei canali, nonché la ripresa delle frane e dei fontanazzi che, purtroppo, si registrano  di frequente anche a causa del numero crescente delle colonie di nutrie. Lo sfalcio dei canali viene eseguito di norma 2 volte all’anno, in primavera e in autunno; quest’anno, le particolari condizioni climatiche hanno, in molti casi, ritardato l’avvio di questi interventi.
Gli appalti hanno comportato una trentina di gare per l’affidamento di lavori dal costo complessivo di quasi tre milioni e quattrocentomila euro, per contratti in alcuni casi pluriennali. Queste attività sono fondamentali per garantire un adeguato grado di sicurezza idraulica del territorio, nonostante il costante aumento dell’urbanizzazione ed il cambiamento climatico in atto.
 

TOSCANA: VERSO LA MANUTENZIONE IDRAULICA “GENTILE”

Non solo fare i lavori di manutenzione sui corsi d’acqua di competenza, ma farli bene: una vera e propria “manutenzione gentile” in modo da garantire, assieme alla sicurezza idraulica del territorio, anche la sicurezza ambientale con la piena salvaguardia della flora e della fauna, in particolare quella nidificante, che lungo i rii vive e si riproduce. Con questo obbiettivo, il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca), ha convocato, alla vigilia dell’avvio dei cantieri di prevenzione, i propri operai, le ditte aggiudicatarie ed i direttori dei lavori per condividere tutti gli accorgimenti, utili a perseguire tale finalità.
Sono molte, in effetti, le strategie da porre in essere e riguardano i periodi degli interventi, l’affiancamento con esperti del settore, ma anche l’utilizzo di tecniche particolari (ad esempio: gli sfalci alternati tra le due sponde ed  il mantenimento delle fasce sulle sponde sopra il pelo d’acqua). Quest’anno, poi, l’ente consortile intende avviare un’importante sperimentazione, coinvolgendo direttamente alcune associazioni già convenzionate per collaborare nella difesa della fauna.
A tal fine, per alcune aree del territorio, sono stati anche siglati appositi Protocolli d’Intesa proprio per concordare una strategia condivisa sulle tempistiche e le modalità dei tagli. Tutto ciò, in attuazione della nuova direttiva della Regione Toscana in materia.

EMILIA ROMAGNA: DUE RUOTE IN BONIFICA

Il progetto VENTO Bici Tour ha fatto tappa alla centrale idrovora Finarda, gestita dal Consorzio di bonifica Piacenza (con sede nella città capoluogo). VENTO è una dorsale cicloturistica di oltre settecento chilometri, da VENezia a TOrino, in parte esistente e in parte in progetto; coinvolge un territorio ampio con l’obbiettivo di rigenerarlo, rilanciando il paesaggio italiano ed il piacere di visitarlo, attivando occupazione, socialità, urbanità.
Ad effettuare il bici tour (dall’impianto della Finarda fino a Cremona) è stato un gruppo di circa quaranta studenti del Politecnico di Milano, accompagnati anche da  una delegazione di Carabinieri Forestali. L’impianto idrovoro della Finarda, cornice della mattinata ed oggetto della visita guidata, è strategico per la città di Piacenza sia durante i periodi di piena del fiume Po che per lo scolo delle acque, che giungono dai 2 canali principali: Settentrionale e Rifiuto.
L’impianto è costituito da una centrale con 5 elettropompe con una portata complessiva pari a 25.000 litri al secondo.


VENETO: DOCENTI IN VISITA

Si è concluso il mini-ciclo di incontri formativi, rivolto ai docenti delle scuole agrarie del Veneto, realizzato da ANBI Veneto in collaborazione con la Rete Scuole Agrarie Forestali NordEst. Il corso, al quale hanno partecipato oltre venti docenti, si è articolato in 3 lezioni tenutesi all’Istituto Agrario Parolini di Bassano del Grappa e  dedicate rispettivamente alla legislazione dei Consorzi di bonifica, alla prevenzione del rischio idraulico ed all’irrigazione.
L’ultima lezione è stata seguita da un’uscita didattica al Parco delle Rogge a San Lazzaro di Bassano (dov’è situata la centrale idroelettrica del Consorzio di bonifica Brenta, con sede a Cittadella, in provincia di Padova) e successivamente alla grande opera di presa irrigua di Fener, ad Alano di Piave, nel territorio del Consorzio di bonifica Piave (con sede a Montebelluna, in provincia di Treviso). Il mini-corso si inserisce nel contesto di un Accordo Quadro, che prevede anche incontri con gli studenti e progetti alternanza scuola-lavoro in alcuni enti consorziali.
 

PIEMONTE: LANCIATO CONCORSO LEONARDESCO

L’Associazione Irrigazione Est Sesia, in occasione delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci, ha indetto il concorso “Le acque di Leonardo”, organizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte ambito territoriale di Novara (ex Provveditorato agli Studi) e con il Corriere di Novara. La presentazione, si è tenuta nella sede novarese di A.I.E.S. .
Il concorso, aperto a tutti gli studenti delle scuole secondarie di Novara e provincia, invita i ragazzi a dare libero sfogo alla loro creatività, producendo rappresentazioni o interpretazioni artistiche della vita e delle opere di Leonardo da Vinci quale uomo, artista, letterato, scienziato, con particolare riferimento al mondo delle acque e dell’irrigazione. Le  opere verranno in seguito esposte al salone del libro di Torino nello stand del Provveditorato, mentre in autunno saranno a Novara nella suggestiva sede dell’Archivio Storico delle Acque e delle Terre Irrigue presso la sede dell’ente consortile, dove sarà organizzato un convegno rivolto ai bambini della scuola primaria, in modo da stabilire un vero e proprio fil-rouge, che unirà mostra e convegno. Le opere verranno valutate in base alla loro originalità, all’efficacia comunicativa, alla trasferibilità e versatilità senza perdere la semplicità estetica.
Il termine per la consegna delle opere è previsto per fine ottobre; i premi, messi in palio dall’ente consorziale, sono: al primo classificato andrà un buono per l’acquisto di libri del valore di 350 euro, 250 al secondo e 150 al terzo. La speranza dei promotori è di  diffondere la cultura di Leonardo, legata territorio: a Vigevano c’è  il Mulino di Mora Bassa e il concorso sarà l’occasione per invitare gli studenti novaresi a visitare quella magnifica struttura, dove sono conservate riproduzioni di numerose macchine leonardesche, ricostruite in scala, tutte completamente funzionanti.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
Sito internet: anbi.it - eMail: anbimail@tin.it