Anno XXI, n. 3 venerdì, 18 gennaio 2019

L’ITALIA SI E’ CAPOVOLTA! I PRIMI DATI SULLE RISERVE IDRICHE LO CONFERMANO

VINCENZI: “NIENTE ALLARMISMI, MA LA SITUAZIONE E’ PREOCCUPANTE. NUOVI INVASI AUMENTERANNO LA RESILIENZA DEI TERRITORI”

Arrivano dal Nord le prime conferme allo stato di siccità evidenziato dalla scarsa portata  del fiume Po, inusuale per questa stagione; analogamente i  livelli idrici dei laghi di Como e dì Iseo sono  sotto media, mentre scendono anche quelli  del lago Maggiore. Mentre al Sud i bacini segnano mediamente dati di riempimento largamente superiori allo scorso anno, in Emilia Romagna gli invasi del piacentino  hanno scorte idriche dimezzate. Montagne a parte, dove la siccità ha fatto scattare anche allerta incendi decisamente fuori stagione, arriva dal Veneto la prima segnalazione territoriale di diffusa criticità idrica. Ad esserne interessata è il comprensorio  del fiume Brenta, le cui portate scendono a  valori minimi preoccupanti  (15 metri cubi al secondo), che costringono il locale ente consorziale  a gestire, con oculatezza, le derivazioni nelle rogge per garantire l’aspetto igienico-sanitario, la sopravvivenza di fauna e flora (in particolare quelle acquatiche), l’alimentazione di piccoli bacini, la ricarica della falda, gli usi industriali.
“La situazione è preoccupante soprattutto in previsione dei mesi più caldi; per ora la campagna riposa ma, in assenza di manto nevoso, rischiamo di non avere riserve idriche per i momenti di necessità” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela  Territorio ed Acque Irrigue). Il clima sta cambiando con repentini passaggi dalle alluvioni alla siccità: basti pensare che solo due mesi fa il Brenta rischiava di esondare ed il territorio venne salvaguardato dal bacino del Corlo, che trattenne le acque di piena. Il paradosso è che per prevenire ulteriori emergenze alluvionali, l’invaso è stato successivamente svuotato, rilasciando verso il mare un patrimonio idrico.
“Per evitare il ripetersi di simili situazioni – ha concluso il Presidente ANBI – chiediamo al MIT (Ministero Infrastrutture e Trasporti) che al più presto siano evase le necessarie burocrazie per aprire i cantieri dei  30 progetti, finanziati  nell’ambito del Piano Nazionale Invasi. E’ solo un primo stralcio e perciò sollecitiamo il Governo a finanziare altri progetti definitivi ed esecutivi, che i Consorzi di bonifica mettono al servizio del Paese per contribuire concretamente alla prima opera pubblica, di cui il Paese abbisogna: la sistemazione del territorio, prevenendo emergenze idrogeologiche. L’estremizzazione degli eventi climatici ne testimonia la necessità.”
Sempre di maggiore attualità, quindi, risulta la proposta del serbatoio del  Vanoi, che il Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, in provincia di Padova) ha sottoposto all’attenzione delle Autorità ormai da molti anni; a tal proposito, l’ente consortile ha recentemente  inviato un ulteriore appello a Governo e Regione Veneto sulla necessità dell’ opera.

VENETO - RIUNITO OSSERVATORIO RISORSE IDRICHE: MANCANZA DI NEVE E RISERVE D’ACQUA SOTTO LA MEDIA IN TUTTO IL NORD

“La stagione delle irrigazioni è ancora lontana ma, ad oggi, la situazione generale è vicina a quella registrata nel 2017, l’anno più siccitoso degli ultimi due secoli”: la preoccupata dichiarazione è stata di Giuseppe Romano, Presidente ANBI  Veneto, la regione dove, unitamente all’Emilia Romagna, si registrano i più evidenti segnali di criticità idrica. I dati sono emersi  nella prima riunione dell’anno dell’Osservatorio delle Risorse Idriche, che rappresenta l’organismo ufficiale di analisi e gestione delle crisi idriche, essendovi rappresentati l’Autorità di Bacino Distrettuale Alpi Orientali; le A.R.P.A. (Agenzia Regionale Protezione Ambientale) di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino; le ANBI (i Consorzi di bonifica ed irrigazione) del Nord Est. Non è solo la mancanza di piogge ad influire sulle portate dei corsi d’acqua,  è anche il generale impoverimento delle riserve di neve sulle montagne del Veneto e del Trentino: il manto nevoso, del tutto assente sotto i 1.500 metri, è in linea  con le medie stagionali solo a partire da quota 1.700; in Veneto, il serbatoio nivale del bacino del fiume Piave equivale attualmente a 80 milioni di metri cubi d’acqua,  al di sotto della media, seppur non di molto.
Sostanzialmente in  media è la risorsa idrica invasata nei laghi trentini,  fondamentale per la portata del fiume Adige e in parte del fiume Brenta: l’invaso di Santa Giustina, il più importante, è al 70% della sua capacità, mentre il lago di Forte Buso è riempito al 50%; sotto media è invece l’invaso di Stramentizzo, pieno al 30%. In Veneto, i laghi del bacino del fiume Piave sono al 60% della capacità d’invaso: un po’ meno rispetto agli anni scorsi; a destare la maggiore attenzione è il lago del Corlo, che alimenta il Brenta: al 60% della propria capacità segna  un - 25%  sulla media del periodo. Sono invece, nella media, grazie alle precipitazioni dello scorso autunno, i valori delle falde acquifere.
“E’ evidente che stiamo risentendo dei cambiamenti climatici in atto, con situazioni che appaiono surreali: si pensi che siamo passati dall’emergenza alluvionale ad una situazione di quasi siccità in appena due mesi” ha ribadito  il Presidente  ANBI Veneto.
“La scarsità di precipitazioni, che sta caratterizzando questo primo mese d’inverno,  comporta un abbassamento dei livelli d’acqua nei laghi e nei bacini settentrionali; senza inutili allarmismi, deve però destare attenzione – ha concluso Francesco Vincenzi, Presidente  ANBI – E’ necessario che prosegua la politica di investimenti per la sistemazione del territorio, sbloccata nel 2018 ed al contempo bisogna velocizzare gli iter burocratici per aprire i cantieri delle opere già finanziate.”
 

EMILIA ROMAGNA - TORNA A SPLENDERE UN  GIOIELLO SUL TORRENTE RECCHIO

Il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nel capoluogo “ducale”) prosegue il nutrito programma di interventi sul territorio, volto a riqualificare, aggiornandone e ampliandone le funzioni e la tecnologia dei mezzi impiegati, la gran parte degli impianti e dei manufatti, che consentono la gestione equilibrata dei flussi idrici.
Nel comune di Noceto tecnici ed operai hanno ultimato le migliorie realizzate con fondi consortili, completando i lavori di risanamento conservativo del Ponte sul Canale Sadino: le attività  hanno visto la coibentazione delle canalette, consentendo di evitare eventuali perdite di acqua; oltre a questo si è provveduto alla pulizia ed alla sistemazione della facciata del manufatto, riancorando i mattoni più antichi per salvaguardarne e conservarne il valore storico oltre che di funzione. 
Il manufatto, denominato anche "Nave del Sadino", è un piccolo gioiello artistico dalla pregevole identità storica, composto da 5 archi in mattoni della lunghezza totale di circa sessanta metri  e veicola l’acqua per uso irriguo nella zona Nord Ovest del territorio comunale su un’ estensione potenziale di circa trecento  ettari.

FRIULI VENEZIA GIULIA - “ASCIUTTA” DELLE ROGGE

“E’ fondamentale che i cittadini mantengano un comportamento virtuoso e che non considerino le rogge in asciutta come discariche a cielo aperto;  altrimenti si genera un danno non solo ambientale e paesaggistico, ma anche economico alla collettività, in termini di costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti”. Il Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede ad Udine), impegnato negli interventi di manutenzione lungo le rogge del capoluogo friulano e di Palma, ha invitato i cittadini a mantenere quel senso civico, che da sempre contraddistingue la popolazione friulana.
Udine si è sviluppata grazie alle rogge, è stato ricordato, e tutti hanno  il dovere di salvaguardarne il valore storico ed ambientale.  Il programma prevede che la roggia di Udine, nel tratto cittadino, rimanga “in asciutta” fino al 4 Febbraio, mentre dal 7 Febbraio e fino al 10 Marzo verrà posta “in asciutta” la roggia di Palma. Oltre ad interventi di decespugliamento e taglio selettivo delle piante cresciute sulle sponde delle rogge, sono previsti manutenzioni ad alcuni manufatti e interventi di  sistemazione idraulica. E’ prevista infine l’effettuazione di alcune video-ispezioni nei  tratti  tombinati,  al fine di verificare la presenza di materiali, che potrebbero ridurre la sezione di deflusso  con conseguente  rischio di allagamenti; in passato, infatti, sono stati trovati anche elettrodomestici abbandonati. 
A fine Gennaio, infine, avrà avvio  un intervento  a Cavalicco, in comune di Tavagnacco, finanziato a fine 2017, per il quale è stato appena ultimato l’iter autorizzativo piuttosto lungo, essendo le rogge vincolate dal punto di vista paesaggistico.

TOSCANA - UNA PULIZIA PARTECIPATA

Una bicicletta, una batteria per auto, un boiler domestico per il riscaldamento dell’acqua, bottiglie di vetro e tanta plastica: è  solo una parte delle centinaia di chili di rifiuti, che  sono venuti fuori dal Pubblico Condotto, nel centro storico di Lucca, durante la pulizia partecipata, che il gruppo civico “Guardare Lucca” ha organizzato assieme al Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca).
Il gruppo dei cittadini e l’ente consortile hanno, al proposito, stipulato una specifica convenzione. Sono state moltissime le persone, che hanno voluto partecipare a questo momento di cittadinanza attiva, rimboccandosi le maniche e scendendo, con appositi stivali, vanghe e forche, nel letto del Pubblico Condotto, raccogliendo  un’impressionante quantità di rifiuti, portati poi in discarica da “Sistema ambiente”. Mantenere in manutenzione i rii  ed evitare che vi finiscano rifiuti è il primo passo per scongiurare la presenza delle plastiche in mare; per questo l’ente consortile, in collaborazione con le associazioni e gli Enti Locali, ha lanciato l’iniziativa “La lotta alla plastica in mare comincia dai fiumi. Salviamo le tartarughe marine, salviamo il Mediterraneo”. Specificatamente per il Pubblico Condotto, l’ente consorziale sta investendo complessivamente quasi seicentomila euro.
In programma c’è ancora il completamento della pulizia del fondo del canale, nonché il completamento del ripristino di spallette e cancellate; appena  la Soprintendenza avrà espresso il suo parere, sarà apposta, lungo il tratto in centro storico del Pubblico Condotto, una serie di pannelli illustrativi per spiegare l’evoluzione storica e sociale dell’arteria idraulica.

VENETO - L’ECOMUSEO SI  APRE ALLA COMUNITA’

“Abbiamo accettato la proposta di gestione degli spazi dell’EcoMuseo voluto dal Consorzio di bonifica Veronese (con sede nel capoluogo scaligero), perché ha come vocazione il coinvolgimento attivo delle comunità, sostenendo il dialogo e la collaborazione tra pubblico e  privato, tra scuola e società”: con queste parole l’Associazione Culturale Humanitas Act ha inaugurato, presso il manufatto idraulico di Gangaion a Ronco all’Adige, le attività culturali, formative e di promozione del territorio, che verranno proposte nel nuovo anno all’interno dell’EcoMuseo del fiume Bussè e delle Valli Ronco e Tomba.
Dalla collaborazione tra l’ente consortile ed Humanitas Act  verranno elaborati progetti  ed azioni di promozione della cultura, nonchè della tutela del paesaggio; l’ente consorziale, che fornisce l’acqua di irrigazione a più di settanta comuni della provincia scaligera e che si occupa di tutela idrogeologica del territorio, da sempre opera anche per la promozione ambientale e culturale dei territori, dove svolge la propria attività.
Come scrive Hugues de Varine, è stato affermato, un EcoMuseo è un qualcosa che rappresenta ciò, che un territorio è  e ciò che sono i suoi abitanti, a partire dalla cultura viva delle persone, dal loro ambiente, da ciò che hanno ereditato dal passato, da quello che amano e che desiderano mostrare ai loro ospiti e trasmettere ai loro figli.”

LOMBARDIA - SCOPERTA PREGEVOLE “ANNUNCIAZIONE” IN IMPIANTO IDROVORO

A Moglia di Sermide sono recentemente terminati i lavori di consolidamento e messa in sicurezza delle pareti pittoriche nella sala macchine dell’impianto idrovoro “Revere”, gestito dal Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po (con sede a Mantova); a  seguito dell’autorizzazione della Soprintendenza  sono state eseguite le operazioni di pulizia delle pareti e di eliminazione delle efflorescenze saline, che hanno causato il distacco di porzioni di intonaco.
Le operazioni si sono quindi concluse con la fase di consolidamento delle superfici in distacco. Gli ornati pittorici all’interno della sala macchine risalgono al periodo di costruzione dell’impianto idrovoro, compiuto entro il 1925 e riportano gli stemmi dei comuni facenti parte del comprensorio consortile, realizzati in uno stile raffinato ed elegante nel periodo, in cui in Europa imperversava l’Art Deco. L’artista, ignoto, era certamente un professionista di una certa esperienza. Durante gli interventi di restauro è emerso un particolare misterioso: tre Comuni (San Giovanni del Dosso, Schivenoglia e Pieve di Coriano) riportano, infatti, uno stemma non pertinente, con croce bianca in campo rosso e corona reale, provvisto, nella parte inferiore, di un nastro con pendente, in cui è raffigurata un’annunciazione stilizzata. 
Gli esperti  sostengono trattarsi di uno stemma della casa Savoia  o stemma del Regno d’Italia, uno dei simboli patri, sostituito nel 1948 dall’emblema della Repubblica Italiana. Il simbolo del pendente si è scoperto essere relativo ad un ordine cavalleresco, creato dai Savoia: l’Ordine Supremo della Santissima Annunziata, la massima onorificenza concessa dalla casa reale. L’immagine dell’Annunciazione è racchiusa in tre nodi sabaudi. Perché questi 3 Comuni si fregiarono di tale stemma? E’ possibile pensare che  abbiano adottato il simbolo araldico sabaudo per fedeltà al regno, quale segno identificativo di appartenenza. In un momento, in cui all’Annunciazione sono state dedicate, a Mantova, mostre ed approfondimenti anche l’ente consorziale ha così scoperto una propria personalissima Annunciazione, celata tra le decorazioni della sala macchine dell’impianto idrovoro.
Questo singolare ritrovamento concorre ad evidenziare il ruolo culturale e di testimonianza, che i Consorzi di bonifica svolgono anche grazie agli impianti ed ai manufatti storici, fonte di scoperte e di piacevoli sorprese.

TOSCANA - VIA AL RINNOVO DELLA  GOVERNANCE

Nel comprensorio del Consorzio di bonifica Alto Valdarno (con sede ad Arezzo), come nel resto della Toscana, dal 2 al 6 aprile 2019 si andrà alle urne per rinnovare gli Organismi Amministrativi di tali enti consortili. Per favorire la massima partecipazione, è stato stabilito che nei  54 comuni del comprensorio sarà possibile votare per  più giorni: verranno allestite decine di sedi di voto;  i seggi rimarranno aperti dalle ore 9.00 alle ore 19.00.
Non solo:  per la prima volta, ogni cittadino avrà la possibilità di votare in qualunque seggio allestito nel perimetro consortile, indipendentemente dal comune, in cui ricade l’immobile di proprietà.  Sono queste le novità, volute dall’ente consorziale e condivise con la Regione Toscana, per  facilitare l’esercizio del diritto di voto. Alle urne, nel comprensorio “Alto Valdarno”, saranno chiamati 206.533 consorziati. Chi ritiene di avere diritto di voto, ma non è inserito nell’elenco, e chi rileva dati non coerenti con la propria posizione ha tempo fino al 24 gennaio per chiedere la rettifica, utilizzando l’apposito modulo presente sul sito www.bonificalvoto.toscana.it e sul sito dell’ente. L’elenco provvisorio è già disponibile per la consultazione nell’albo consortile on-line, nell’albo pretorio dei Comuni che ricadono nel perimetro consortile, nel sito Internet unico www.bonificalvoto.toscana.it.
Il corpo elettorale, come in passato, sarà suddiviso in 3 fasce o sezioni; ogni consorziato potrà votare  o candidarsi alle elezioni all’interno della sezione di appartenenza. In ogni caso, sarà possibile esprimere un solo voto, indipendentemente dal numero degli immobili di proprietà e, diversamente dal passato, non sarà ammesso l’uso della delega: ciò per incoraggiare la partecipazione   diretta. L’invito dell’ente consorziale è a partecipare al voto, perché le elezioni consortili sono uno strumento fondamentale per l’esercizio della democrazia e dell’autogoverno. 

 
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SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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