DI FRONTE ALLE TRAGEDIE IDROGEOLOGICHE DI QUESTI GIORNI
VINCENZI: “PER RISPETTO DELLE VITTIME, E’PROIBITO DIRE CHE NON SAPEVAMO”
“Sui cambiamenti climatici, gli scienziati lanciano, pressoché inascoltati, allarmi da anni; il 19,7% delle case italiane sono abusive ed al Sud sono il 47,3%, costruite spesso in zone a rischio idrogeologico; l’inarrestabile consumo di suolo cementifica 2 metri quadrati al secondo, diminuendo la capacità di assorbimento idrico del territorio, ma la legge di contrasto al fenomeno vaga dal 2012 nei meandri parlamentari senza giungere ad approvazione; ANBI redige da anni un piano di interventi per ridurre il pericolo di frane ed alluvioni e che indica la necessità di 8 miliardi di investimenti con mutui quindicennali contro i 2 miliardi di danni e la perdita di innumerevoli vite umane, subiti ogni anno in Italia; per la sistemazione del territorio, sono stati stanziati negli anni quasi 5 miliardi di euro, ma solo 450 milioni, destinati al mondo agricolo, sono stati recentemente sbloccati. Cosa c’è ancora da sapere per capire il perché delle tragedie, che stanno colpendo il Paese e la necessità di un grande piano di contrasto alla estremizzazione degli eventi meteo?”
L’amara riflessione è di Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, costernato di fronte al dolore di tante famiglie, cui ha espresso vicinanza.
“Per troppi anni – ha ricordato il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano - non è stata presa in considerazione alcuna manutenzione del territorio ed oggi è una corsa per aumentare la resilienza delle comunità, migliorando ed incrementando la rete di infrastrutture idrauliche, la più importante opera pubblica, di cui il Paese ha bisogno.”
“Le drammatiche esperienze di questi giorni – è tornato a ribadire Vincenzi - dimostrano come l’integrazione pubblico-privato sia l’unica scelta capace di ottimizzare le risorse a disposizione, permettendo un’azione di contrasto ad eventi meteo devastanti. In questo, restano incomprensibili i commissariamenti infiniti dei Consorzi di bonifica in alcune regioni del Sud Italia come la Sicilia; tale prassi, frutto delle ingerenze della politica, priva le realtà locali delle potenzialità di enti, espressione delle comunità attraverso autogoverno e sussidiarietà, che invece vanno valorizzate esaltando anche le risorse umane ed operative presenti in queste realtà – conclude il Presidente di ANBI - perché non sono fiumi ed alberi ad uccidere, ma l’improvvida sconsideratezza dell’uomo.”
VENETO- IN SOCCORSO DEI TERRITORI DISASTRATI
Dalla pianura al Bellunese devastato dal maltempo anche i Consorzi di bonifica del Veneto, dopo avere monitorato e verificato gli effetti arrecati dal maltempo sui propri comprensori, hanno fatto la loro parte nelle montagne violentemente colpite da pioggia e forti venti: 30 operai con esperienza di situazioni critiche, supportati da 5 escavatori cingolati con “pinza” per il taglio degli alberi più 10 autocarri con gru e “ragno” per il trasporto di materiali, hanno operato nel Bellunese per rimuovere pietre, terra, legname e mettere in sicurezza il territorio. Lo ha reso noto ANBI Veneto, informando anche che l’intervento si è protratto per diversi giorni in collaborazione con la Protezione Civile.
VINCENZI: “LA POLITICA CAMBI PASSO ED IN SICILIA DIA UN SEGNALE CONCRETO DI EFFICIENZA PER I CONSORZI DI BONIFICA COMMISSARIATI DA TROPPI ANNI”
“Il ripetersi di fenomeni meteorologici estremi, con notevoli danni in molte regioni italiane, dimostra la necessità di aumentare urgentemente la capacità di resilienza dei territori attraverso un piano straordinario di rafforzamento delle reti idrauliche del Paese, soprattutto a difesa delle aree urbanizzate; è la più grande opera pubblica, di cui l’Italia necessita, capace di dar vita a migliaia di posti di lavoro ed indispensabile a garantire un futuro economico.”
E’ tornato a ribadirlo Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, di fronte alla violenta ondata di maltempo, che ha colpito la Penisola.
“Come già per gli impianti irrigui, finanziati da Piano Nazionale di Sviluppo Rurale (P.N.S.R.) o per i bacini del Piano Nazionale Invasi, i Consorzi di bonifica hanno pronti migliaia di progetti definitivi ed esecutivi, interessanti tutte le regioni italiane. E’ un patrimonio della nostra cultura del fare bene, che mettiamo a disposizione del Paese e che i soggetti decisori non possono dimenticare.”
“Il rischio idrogeologico zero non esiste – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Dobbiamo imparare a convivere con eventi dalle caratteristiche monsoniche e di rara violenza; per farlo, bisogna tornare ad investire nella prevenzione idrogeologica.”
“Tali temi – ha concluso il Presidente ANBI – sono tra le priorità del Contratto di Governo. L’esperienza di queste settimane testimonia che le reti di Bonifica, laddove i Consorzi gestori operano secondo i principi di autogoverno e sussidiarietà, sono quelle, che rispondono meglio alle sollecitazioni, cui il territorio è sottoposto dai cambiamenti climatici. Alla politica chiediamo di estendere tali esperienze di efficienza anche laddove, come in Sicilia, i Consorzi di bonifica sono commissariati da troppi anni, nonchè utilizzati in modo improprio ed oggetto delle attenzioni “innaturali” di chi non conosce o di chi non si vuol rendere conto che oltre 25 anni di commissariamenti penalizzano la sicurezza dei cittadini, l’economia e la bellezza dei territori, la dignità del lavoro. All’inutile liturgia delle dichiarazioni dello stato di emergenza, bisogna sostituire concrete volontà per dare risposte preventive al territorio.”
SARDEGNA- CAMBIAMENTI CLIMATICI. NON LASCIARE SOLI GLI AGRICOLTORI
Per rispetto verso i familiari di chi ha perso la vita e verso chi ha avuto danni ingenti, ANBI Sardegna ha aspettato prima di intervenire in merito ai danni provocati da ripetuti e violenti eventi meteo. Quanto accaduto, infatti, getta molte ombre sul destino delle campagne sarde, dove, in un anno, si sono conosciuti la grande sete e gli allagamenti, la siccità ed il fango, che trascina via tutto: da un flagello all'altro.
La speranza è che questa volta, dopo l'indignazione di rito e le solite promesse, vengano fatte quelle scelte lungimiranti per prendere “di petto”, in Sardegna, il fenomeno del cambiamento climatico. Non bisogna lasciare soli gli agricoltori e gli allevatori, che ancora resistono, evitando che le campagne vengano abbandonate definitivamente. Già 10 anni fa nell’Isola era stato lanciato l'allarme sugli effetti del riscaldamento globale e purtroppo poco si è fatto; nel frattempo ci sono state diverse alluvioni ed esondazioni con il loro carico di danni. I Consorzi di bonifica, ultimo ente intermedio rappresentativo, rimasto a presidio del territorio, sono pronti a fare la loro parte.
La Regione Sardegna istituisca subito una cabina di regia, afferma ANBI Sardegna, per mettere in atto gli strumenti di prevenzione attraverso un piano di manutenzioni e di investimenti sulle infrastrutture idrauliche. È necessario fare chiarezza sul piano normativo, superando i conflitti di competenze. La Regione metta ordine alla normativa in vigore ed esamini finalmente le proposte, che gli enti consortili hanno presentato da anni.
EMILIA ROMAGNA- MALTEMPO CAUSA DANNI ANCHE ALLA MONTAGNA PARMENSE
Le incessanti precipitazioni, che si sono abbattute nei giorni scorsi sul comprensorio del Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”), restituiscono ora il quadro dei danni. Nonostante l’intensa perturbazione, la situazione è rimasta sotto controllo in pianura, dove lo stato dei corsi d'acqua maggiori (i fiumi Po e Taro) non ha presentato ripercussioni, sulla rete artificiale di canalizzazioni consortili, tali da attivare gli impianti di sollevamento idraulico, presenti sul territorio. Situazione diversa si è, invece, registrata in montagna, dove la quantità e l’intensità delle piogge cadute, in poche ore, hanno fatto registrare alcune criticità idrogeologiche nei comuni di Valmozzola, Terenzo, Borgotaro, Varsi, Berceto, Solignano.
UMBRIA- DIFESA IDROGEOLOGICA: IL QUADRO DEGLI INTERVENTI
Le ricorrenti emergenze climatiche, in atto da alcuni anni, hanno riproposto la preoccupante situazione di vulnerabilità del territorio, per la cui difesa, purtroppo, si continua ancora a privilegiare la cultura dell’emergenza rispetto a quella della prevenzione; per questo, ANBI Umbria ha diffuso una nota con i più importanti interventi in essere.
Il Consorzio di bonifica Val di Chiana Romana e Val di Paglia (con sede a Chiusi Scalo, in provincia di Siena) ha svolto, in questi ultimi anni, un’intensa attività di studio e di progettazione, che ha portato alla realizzazione di importanti opere strutturali quali una cassa di espansione sul torrente Tresa in comune di Città della Pieve ed un sistema di difese passive nel tratto vallivo del fiume Paglia, in corrispondenza di Orvieto Scalo – Ciconia, in comune di Orvieto; nell’ambito di quest’ultimo intervnto sono stati anche progettati i “Primi interventi di sistemazione idraulica del tratto vallivo del fiume Paglia” (importo complessivo: € 3.950.000,00) costituenti uno stralcio funzionale, che tuttora non ha trovato copertura finanziaria.
Il Consorzio di Bonificazione Umbra (con sede a Spoleto, in provincia di Perugia) ha elaborato numerose progettazioni in attesa di essere finanziate, come quella riguardante la sistemazione del fiume Topino dentro la città di Foligno, opera già finanziata per quasi due milioni di euro, ma in attesa di finanziamento per ultriori € 31.800.000,00. Sempre per quanto riguarda la città Foligno si è in attesa di finanziamento per i lavori di sistemazione idraulica del fosso Alveolo e del Fosso di Treggio, per quasi un milione e mezzo di euro il primo e per € 1.000.000,00 il secondo. Per quanto riguarda altri comuni, in particolare, sono stati già preparati i progetti: fosso Repace nel comune di Cannara per quasi due milioni di euro, fosso Alveolo nel comune di Trevi per circa un milione e mezzo di euro, fosso Marroggiolo nel comune di Spoleto per € 600.000,00.
Il Consorzio di bonifica Tevere Nera (con sede a Terni) sta eseguendo altri importanti lavori come le opere per la messa in sicurezza idraulica del fosso di Stroncone, in comune di Terni (importo: € 929.622,42).Relativamente all'attività per la messa in sicurezza idraulica si è in attesa di finanziamento per i seguenti progetti: lavori di completamento per la riduzione del rischio idraulico lungo il fosso di Stroncone, in comune di Terni (importo 2° stralcio: € 3.470.600,00); interventi di completamento per la riduzione del rischio idraulico sul fiume Nera in comune di Narni (importo 4° stralcio: € 30.000.000,00); messa in sicurezza idraulica del fosso Sargiola in comune di Polino (importo: € 288.238,29).
VINCENZI: “SBLOCCATI IN DUE SETTIMANE 450 MILIONI PER SICUREZZA TERRITORIO E CITTADINI. PLAUDIAMO AL MINISTERO, MA RILANCIAMO LA SFIDA DEL FARE BENE: PIANO NAZIONALE INVASI E NUOVI FONDI PER IL MEZZOGIORNO”
“E’ finalmente sulla griglia di partenza il Piano di Sviluppo Rurale Nazionale per il quale, a fronte di una disponibilità finanziaria pari a 283 milioni di euro, i Consorzi di bonifica hanno presentato progetti esecutivi per infrastrutture idriche pari ad oltre 1.300 milioni di euro; l’ANBI plaude, quindi, alla scelta del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo di finanziare un’ulteriore parte di questi progetti con 177 milioni di euro, stanziati dal Fondo Sviluppo e Coesione.”
A dirlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue) a margine di un incontro organizzato a Roma.
“I cambiamenti climatici – ha proseguito il Presidente ANBI - l’eccessivo consumo del suolo, l’individuazione di un nuovo e diverso modello di sviluppo dell’economia del Paese e di quella agricola, in particolare, hanno fatto emergere urgenti necessità di interventi in infrastrutture multifunzionali ed innovazioni di settore: saranno quindi realizzate vasche di espansione e laminazione delle piene, utili anche ad immagazzinare acqua per la stagione irrigua; inoltre bisogna ammodernare e razionalizzare le reti consortili per lo scolo delle acque, ma anche rendere più efficienti gli impianti d’irrigazione collettiva. E’ tempo di lanciare, a fronte di una cospicua disponibilità di progetti definitivi, una sfida del fare per chiedere un nuovo importante investimento con i Fondi di Coesione per il Mezzogiorno.”
Al proposito, la legge di bilancio 2018 ha previsto che, nelle more della definizione del Piano Nazionale Invasi, venisse adottato un Piano straordinario per la realizzazione degli interventi , in stato di progettazione definitiva o esecutiva, riguardanti bacini multiobbiettivo e risparmio idrico. Per la realizzazione del Piano straordinario è stata autorizzata la spesa di 50 milioni di euro annui dal 2018 al 2022: complessivamente, 250 milioni di euro.
“Essendo già disponibili numerosi progetti esecutivi – insiste Vincenzi – stiamo attendendo che possa rapidamente attivarsi la prima annualità di tale finanziamento: ci sono cantieri da aprire e le risorse per il 2019 da impegnare.”
Una stima della Presidenza del Consiglio dei Ministri valuta una spesa media di circa due miliardi di euro all’anno, dal dopoguerra ad oggi, per danni arrecati al Paese da frane ed alluvioni, con valori crescenti nel tempo a causa dell’eccessivo consumo di suolo, anche in aree a rischio idrogeologico, nonché per la mancanza di una capillare manutenzione del territorio. In Italia, purtroppo, la mancanza di manutenzione caratterizza ormai tutte le opere pubbliche e private; a questo va aggiunto l’eccesso di burocrazia: i cosiddetti “tempi di attraversamento”, cioè i tempi morti necessari al completamento delle procedure, incidono per oltre il 60% sui tempi di realizzazione.
“I progetti esecutivi dei Consorzi di bonifica – ha concluso il Presidente ANBI - sono a disposizione del Paese anche per dare sollecita concretezza al miliardo di investimenti in infrastrutture idriche, ricordato dal Ministro, Centinaio; il territorio lo chiede a gran voce come le recenti emergenze meteo stanno drammaticamente a dimostrare.”
All’incontro “Beni Pubblici globali, salvaguardia del territorio e innovazione. Il contributo dell’irrigazione per la competitività delle imprese agricole nel contesto della PAC 2014/2020” sono intervenuti, tra gli altri, Filippo Gallinella, Presidente Commissione Agricoltura Camera; Gianpaolo Vallardi, Presidente Commissione Agricoltura Senato; Giuseppe Blasi, Capo Dipartimento Politiche Europee Sviluppo Rurale Mi.P.A.A.F.T. . Hanno inoltre portato il loro contributo Bruno Valentini, ex Sindaco di Siena, in rappresentanza di A.N.C.I.; Giuseppe Vadalà, Generale Carabinieri e Commissario Discariche Abusive; Nicodemo Oliviero, Responsabile Agricoltura del Partito Democratico.
ALESSANDRA PESCE - Sottosegretario M.I.P.A.A.F.T.:
“177 MILIONI PER L’AGRICOLTURA A SERVIZIO DELLA SICUREZZA DEL TERRITORIO: COSI’ ABBIAMO MESSO A SISTEMA LE RISORSE”
“L’avere sbloccato 177 milioni del Fondo Sviluppo e Coesione, dando soddisfazione, scorrendo la lista dwi progetti , ad una decina di Consorzi di bonifica, i cui progetti non si era riusciti a finanziare nell’ambito del Piano Irriguo Nazionale, è un esempio di come mettere a sistema le risorse a servizio della sicurezza del territorio.”
Lo ha sottolineato Alessandra Pesce, Sottosegretario Ministero Politiche Agricole Alimentari Forestali e Turismo (Mi.P.A.A.F.T.), intervenuta, a Roma, all’incontro promosso da ANBI sul tema “Beni Pubblici Globali, Salvaguardia del territorio ed Innovazione. Il contributo dell’irrigazione per la competitività delle imprese agricole nel contesto della PAC 2014/2020”.
“Contro la paura degli eventi naturali, bisogna utilizzare concretezza – ha proseguito il Sottosegretario Mi.P.A.A.F.T. – La gestione delle acque è una variabile, che incide fortemente su agricoltura e territorio; ottimizzarne l’uso significa agire positivamente sulla redditività agricola, contrastando l’abbandono delle campagne, la cui manutenzione è il primo presidio territoriale.”
MARCHE- FINANZIATA ESTENSIONE IRRIGUA DAL MUSONE
Sta per partire il progetto per l’estensione dell’impianto irriguo del fiume Musone. Il Ministero Politiche Agricole Alimentari e del Turismo, dopo oltre un anno di verifiche e selezioni, ha riconosciuto l’importanza ed il valore dell’opera, che porta la nuova superficie irrigua lorda a 1.900 ettari, compresi nei comuni di Cingoli, Montefano e Filottrano . I lavori partiranno a Maggio 2019 e prevedono la realizzazione di un serbatoio di compenso (laghetto), in località San Faustino di Cingoli ed una rete di distribuzione con condotte in pressione per oltre quarantacinque chilometri, che serviranno più di centoquaranta ditte. L’importo complessivo del finanziamento è pari a 20.000.000 di euro e la durata dei lavori è stimata in 2 anni. I vantaggi economici e ambientali, oltre ai dettagli dell’iniziativa, sono stati presentati dal Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro)nella sede della Regione, ad Ancona, presente anche il PresidenteANBI Toscana, Marco Bottino, delegato a rappresentare l’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue.
“La scelta di un unico consorzio di bonifica delle Marche - ha dichiarato il Presidente della Regione, Ceriscioli - soprattutto come braccio operativo delle iniziative per la difesa del suolo ed il rilancio di agricoltura, sta dando frutti straordinari. C’è una grande capacità operativa di trasformare quelle, che sono risorse, in realizzazioni.”
“Non è un semplice progetto d’irrigazione - ha proseguito il Presidente dell’ente consortile, Claudio Netti - . Si passerà dal prelievo in falda a quello di acqua “perduta”, che se non fosse trattenuta dalla diga di Cingoli, finirebbe in mare. Con questo progetto riusciremo a contenere i costi ambientali e faremo salire in modo esponenziale il reddito agricolo; molte aziende di giovani agricoltori troveranno, con questo sistema, un incentivo ed un’opportunità.”
"Qui c’è un’Italia capace non solo di fare progetti, ma di concretizzarli, offrendo vantaggi veri al territorio - ha commentato Marco Bottino - Così si dà una risposta diversa per un Paese, che si modernizza anche con infrastrutture irrigue.”
"Questo non è solo un progetto - ha chiosato Michele Maiani, Presidente ANBI Marche - è già finanziato e sarà presto realizzato. Questo è un valore aggiunto che l’ente consorziale ha messo in campo".
Il Consorzio di bonifica Marche ha programmato fino ad ora 102 milioni di investimenti sui fiumi del comprensorio: 20 milioni di interventi sul Foglia, 35 sul Musone, 12 sul Tronto, altri 15 sul Tenna e 7 sull’Aso.
VENETO- RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE
Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre) ha iniziato, sul territorio di Zero Branco, lo scavo dell’alveo dello scolo Vernise, continuando così nella realizzazione del progetto di riqualificazione ambientale, finanziato dalla Regione Veneto, per un importo complessivo di 3.432.000 euro. L’intervento interessa in parte anche il territorio di Scorzè ed è mirato alla riduzione dei nutrienti, che annualmente defluiscono verso la laguna veneta.
Con questo progetto si punta a ridurre annualmente di kg.5.000 l’apporto di azoto e di kg.500 quello di fosforo attraverso la creazione di golene e aree umide destinate alla fitodepurazione. Vi sono poi altri aspetti ambientali come la riqualificazione estetico/paesaggistica del sistema idrografico del Vernise, la conservazione e l’incremento del suo ‘valore’ naturalistico: verranno raggiunti attraverso il rifacimento di buona parte delle immissioni di capofossi e scoline, nonchè la plantumazione di siepi ed alberature autoctone.
EMILIA ROMAGNA- LAVORI TERMINATI
L’attività del Consorzio di bonifica Piacenza, in territorio montano, è volta alla prevenzione del dissesto idrogeologico, nonchè alla manutenzione della propria rete stradale e acquedottistica. Per quanto riguarda l’intervento in località Case Ravazzoli di Gropparello, era stato il Comune a segnalare una situazione, che minacciava la stabilità della strada comunale per Montechino, chiedendo l’intervento dell’ente consortile (con sede nel capoluogo di provincia).
Al fine di progettare le opere di contenimento, adeguate a mitigare il pericolo, sono state eseguite una serie di indagini geologiche, che hanno permesso di ricostruire la stratigrafia del terreno e di riscontrare la presenza di una rilevante circolazione idrica, che costituiva la causa dell’innesco del movimento franoso lungo il versante. Si è resa quindi necessaria la regimazione delle acque così da diminuire il rischio di nuovi movimenti franosi.
Gli interventi realizzati sono stati 2: una rete drenante di circa duecentocinquanta metri metri in grado di smaltire le acque in modo sicuro e la realizzazione di una palizzata doppia in legname per stabilizzare la scarpata a monte della strada.
VENETO- NON SOLO MANUTENZIONE
Accanto ai lavori di ordinaria manutenzione sulla propria rete idraulica, il Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, in provincia di Padova) sta anche lavorando su opere, per le quali ha ottenuto finanziamento pubblico. Si tratta del progetto di riqualificazione delle risorgive di Bressanvido, che ha ottenuto un finanziamento europeo nell’ambito del programma europeo Life (lavori ultimati sulle risorgive Castellaro e Rozzolo; in corso quelli sulla risorgiva Tergola Scuole) e l’arginatura dello scolo Mestrina, in comune di Selvazzano Dentro. Per quanto riguarda il progetto di sistemazione del rio Chioro, in località Facca di Cittadella, predisposto in accordo con il Comune ed oggetto di finanziamento regionale, è stato recentemente approvato, per cui a breve si potranno avviare i lavori. L’ente consortile, inoltre, ha recentemente ottenuto, dalla Regione Veneto, il cofinanziamento deii seguenti interventi: realizzazione di un impianto idrovoro presso la chiavica del Bacchiglione sullo scolo Gabarda, tra Montegalda e Longare; sistemazione di un tratto della roggia Trona in comune di Cittadella, località Ca’ Moro; ammodernamento del sistema di automazione dell’impianto di irrigazione collinare nei comuni di Pianezze e Marostica; ammodernamento del sostegno ad uso irriguo nel fiume Tesina, in località Lupia di Sandrigo; riqualificazione della risorgiva Fontanon del Diavolo a Gazzo. Essi verranno avviati a breve, appena conclusa l’istruttoria regionale.
LOMBARDIA- CONSIDERARE LE SPECIFICITA’ TERRITORIALI
In occasione della Fiera Internazionale del Bovino da Latte a Cremona, si è tenuto il convegno dal titolo “I mutamenti climatici e l’agricoltura. Come gestire e risparmiare le risorse idriche”, organizzato dalla Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) Lombardia . Il convegno, al quale ha partecipato ANBI Lombardia, ha visto la partecipazione anche del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio.
Ad aprire i lavori è stato il Presidente CIA Lombardia, Giovanni Daghetta, auspicando che le azioni politiche e normative nell’ambito della gestione della risorsa idrica, come la definizione del Deflusso Minimo Vitale, vadano a tutelare l’agricoltura e tengano conto delle sempre più frequenti crisi idriche. Il Ministro, Centinaio, ha invece condiviso le riflessioni dei relatori ed ha rimarcato come sia disponibili un miliardo di euro per il potenziamento delle infrastrutture idriche. Il lavoro svolto in questi ultimi anni ed i progetti attivi di ANBI Lombardia sono la dimostrazione che è necessario far fronte ai cambiamenti climatici, attivando strategie di gestione della risorsa idrica, basate su studi e ricerche condivise.
E’ di fondamentale importanza che, nella predisposizione di misure ed azioni, si tenga conto della specificità del territorio lombardo e degli equilibri tra la pratica agricola ed il sistema ambientale della pianura irrigua (Deflusso Minimo Vitale, Deflusso Ecologico, riduzione del 5% nei volumi prelevati nel Bacino del Po).
TOSCANA- RISCOPERTA ANTICA FONTE PER UN PROGETTO TURISTICO
Erano stati dei normali lavori di manutenzione ordinaria effettuati dal Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto), a far emergere dalla fitta vegetazione che la ricopriva, l'antica fonte di San Bernardino, a Ravacciano, nel comune di Siena. L'idea dell'amministrazione cittadina è quella di fare una convenzione tra i 3 soggetti attivi (Comune, ente consortile ed associazione La Diana) per la creazione di un circuito turistico, che consenta la visita guidata non solo a Ravacciano, ma anche alle altre fonti medievali scoperte o riscoperte e che nel 1400 rappresentavano la vita per la città di Siena. L'Associazione La Diana si occuperà di fornire gli accompagnatori volontari, mentre l’ente consorziale penserà a mantenere puliti e fruibili i siti per i visitatori.
EMILIA ROMAGNA- IN VISITA AD UN MODELLO DI MANUTENZIONE VIRTUOSA
Sono arrivati a Gualtieri da tutta l’Italia, guidati dalla Presidente del C.I.R.F. (Centro Italiano Riqualificazione Fluviale), Laura Leone, esperti richiamati nel Reggiano dal modello di azioni sostenibili di cura e sviluppo della biodiversità che il Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) ha realizzato sul canale Collettore Alfiere, diventato così un esempio di manutenzione virtuosa a livello comunitario, grazie al Progetto Life Rinasce.
Per 5 giorni numerosi esperti (oltre duecentotrenta al giorno, per lo più appartenenti ad enti, associazioni, amministrazioni e ordini professionali, che si occupano quotidianamente di gestione del territorio) hanno presenziato al “IV Convegno Italiano sulla Riqualificazione Fluviale” che si è tenuto a Bologna, inaugurato da una giornata di “full immersion” sulle attività dei Consorzi di bonifica in tema di riqualificazione e sulle potenzialità resilienti dei territori nell’adattamento alle conseguenze provocate dai mutamenti climatici.
Ne è seguita un’ intera settimana di incontri per confrontarsi sullo stato della pianificazione e della gestione dei sistemi idrografici in Italia; in quest’ottica, è intervenuto anche il Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena), che ha illustrato la propria esperienza con video e relazioni. Molti progetti sono stati elaborati da tecnici consorziali, quali il raddoppio della cassa di espansione del Canale di San Giovanni e la cassa di espansione di Quarantoli, con lo scopo di aumentare la sicurezza ed al contempo proteggere le aree urbanizzate da frane ed alluvioni, migliorando lo stato delle acque, valorizzando il paesaggio e la biodiversità, prevenendo le crisi idriche e fornendo risorsa idrica idonea per la produzione di cibo sano e di buona qualità. Dal punto di vista ambientale, l’ente consortile ha fatto conoscere le proprie sperimentazioni su specie vegetali acquatiche e riparie, presenti nel comprensorio, fasce boscate per una superficie complessiva di 100 ettari e fornitura idrica per 500 ettari di zone umide all’interno di aree ZPS oltre ad altre esperienze legate alla meandrizazione e diversificazione del fondo dei canali, nonchè la realizzazione di stagni all’interno del complesso del sistema di fasce boscate. Sul sito dell’ente consorziale (www.consorzioburana.it si possono vedere il video ed i materiali tv prodotti).
TOSCANA- IN ARRIVO LA RICHIESTA DI CONTRIBUTO 2018
In questi giorni sono in arrivo gli avvisi di pagamento per l'annualità 2018, emessi dal Consorzio di bonifica 5 Toscana Costa (con sede a Venturina Terme, in provincia di Livorno). Il contributo richiesto è stabilito sulla base di un nuovo metodo di calcolo, che suddivide il comprensorio in 3 unità idrografiche omogenee. La riforma regionale dei Consorzi di bonifica ha ridefinito il tributo sulla base di alcuni parametri quali la pericolosità idraulica, i valori catastali degli immobili, la quantità di opere presenti, l’intensità della manutenzione ordinaria; tutto questo per valutare al meglio le necessità di intervento e la programmazione dei relativi lavori in ciascuna zona.
Con tale contributo (190.000 avvisi di pagamento emessi per 860.000 immobili interessati per un gettito complessivo di circa sette miloni e duecentomila euro) si finanzia l'attività quotidiana, che l’ente consortile svolge (66 operatori, 45 macchine operatrici, 270.000 ettari di comprensorio interessato da 3.300 chilometri di corsi d'acqua, presenti in 42 comuni. Oltre all'attività di ordinaria manutenzione, l’ente consorziale gestisce anche 6 impianti idrovori ed ha il compito di soddisfare il fabbisogno idrico di molte aziende agricole della Val di Cornia attraverso 4 distretti irrigui, in grado di mettere a disposizione 400.000 metri cubi d’acqua per le coltivazioni dell'area. L’accentuato processo di urbanizzazione, l'abbandono delle aree montane ed i mutamenti del clima, che incrementano la fragilità idrogeologica e moltiplicano dissesti come frane e allagamenti, rendono evidente quanto le attività di manutenzione svolte dall'ente di bonifica assumano importanza strategica per la crescita economica di un territorio, nonchè per la sicurezza delle persone e delle cose.
Si ricorda che il tributo è deducibile dalla dichiarazione dei redditi. Per ulteriori informazioni e approfondimenti è possibile consultare il sito internet www.cbtoscanacosta.it alla sezione “contributo”.
EMILIA ROMAGNA- ALLA SCOPERTA DELL’EVOLUZIONE DEL TERRITORIO
Ottimo riscontro di partecipazione per la passeggiata all’interno delle aree del bosco della Saliceta tra i comuni di Camposanto e Medolla. Accompagnati anche da personale del Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena), i partecipanti hanno potuto verificare l’evoluzione, che ha subito il territorio nel corso dei secoli. La bella giornata ha favorito la partecipazione di famiglie, che lungo le sponde dei canali hanno anche potuto conoscere le funzioni dell’ente consorziale e le opere gestite; nell’area dell’impianto pluvirriguo è stato infine offerto un piccolo ristoro con prodotti locali per far comprendere l’importanza della risorsa irrigua.
VINCENZI NEL BOLOGNESE
Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, concluderà, nella mattinata di martedì 13 Novembre p.v., la presentazione del bilancio irriguo 2018 e di nuovi interventi per la disponibilità irrigua, approntati dal Consorzio di bonifica Renana (con sede a Bologna); l’appuntamento, dalle ore 10.00,è in programma all’Hotel Marconi di Bentivoglio.