5 -7 OTTOBRE: A ROMA ARRIVA L’ACQUA TOUR 2018!
Da venerdì 5 a domenica 7 Ottobre p.v. arriverà, a Roma, l’ “Acqua Tour 2018” nell’ambito del Villaggio del Contadino Coldiretti, al Circo Massimo. Per 3 giorni saranno numerosi gli appuntamenti, con cui le ANBI Abruzzo, Lazio, Marche, Toscana ed Umbria animeranno uno stand, dove sarà presente anche un modello fisico, con cui i visitatori potranno approcciarsi ad un esempio di difesa idrogeologica del territorio.
Momento centrale sarà il workshop, che ANBI (unitamente ai sindacati FAI-CISL, FLAI-CGIL, FILBI-UIL) organizzerà, sabato 6 Ottobre, sul tema “Il contributo dell’irrigazione per la competitività delle imprese agricole nel contesto della PAC 2014-2020”, cui interverrà anche il Sottosegretario alle Politiche del Lavoro, Claudio Durigon; accanto al Presidente nazionale, Francesco Vincenzi ed ai Presidenti regionali ANBI (Luciana Pierdomenico, Abruzzo; Luciana Selmi, Lazio; Claudio Netti, Marche; Marco Bottino, Toscana; Giuliano Nalli, Umbria) parteciperanno: Elena Fattori, Vice Presidente Commissione Agricoltura Senato Repubblica, Maria Spena, componente Commissione Agricoltura Camera Deputati; Mauro Buschini, Capogruppo PD Regione Lazio; Luigi Salerno, Direttore Generale Gambero Rosso SpA; Onofrio Rota, Segretario Generale FAI-CISL; Sara Palazzoli, Segretaria FLAI-CGIL; Gabriele De Gasperis, Segretario Generale FILBI-UIL. I lavori saranno introdotti da Sara Paraluppi, Direttore Coldiretti Lazio e coordinati da Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI. Obbiettivo primo dell’iniziativa sarà evidenziare le possibilità economiche ed occupazionali, derivanti da uno sviluppo della rete irrigua, inserita a pieno titolo tra le infrastrutture strategiche del Paese.
VINCENZI:
“FINANZIARE PREVENZIONE IDROGEOLOGICA ED INFRASTRUTTURE IRRIGUE, DARA’ SICUREZZA AGLI INVESTIMENTI, AUMENTANDO LA RESILIENZA DEI TERRITORI”
“Il ripetersi di eventi meteorologici estremi, più o meno gravi ma ricorrenti, pone il tema della salvaguardia idrogeologica al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica. Ora, però, è il tempo delle scelte di bilancio per lo Stato e bisogna che alle parole seguano adeguate opzioni politiche. I Consorzi di bonifica operano quotidianamente su circa ducentomila chilometri di corsi d’acqua, reinvestendo in manutenzione ordinaria quanto ricevuto attraverso la riscossione dei contributi, ma non basta: servono quegli investimenti in prevenzione, mancati per 40 anni! L’annuale Piano ANBI per la Riduzione del Rischio Idrogeologico è un patrimonio di conoscenze, che mettiamo servizio del Paese; prevede circa 3.700 interventi per quasi 8 miliardi di spesa, finanziabili con mutui quindicennali.”
A ricordarlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI), intervenuto ad un convegno sul fiume Po, a Ferrara.
“E’ necessario decidere quale modello di sviluppo vogliamo per il nostro Paese al tempo dei cambiamenti climatici – ha proseguito il Presidente ANBI - Se la promozione del territorio e delle sue eccellenze è un asset fondamentale per il futuro dell’Italia, dobbiamo preservarlo, abbandonando la logica dell’intervento in emergenza, ma valorizzando la prevenzione, perché la sicurezza dai fenomeni meteorologici è indispensabile per essere attrattivi dal punto di vista turistico e produttivo. In questo quadro, un ruolo fondamentale assumono l’agricoltura di qualità ed il “made in Italy” agroalimentare, per i quali è indispensabile la disponibilità d’acqua. Sabato prossimo – ha ricordato Vincenzi - ne rilanceremo le prospettive economiche ed occupazionali nel corso della tappa romana dell’Acqua Tour 2018, perchè le risorse idriche devono tornare ad essere alleate del nostro sviluppo sui mercati globali e non essere un pericolo. Per questo, confrontarsi sulla valorizzazione del fiume Po è una scelta giusta e che guarda al futuro.”
LOMBARDIA - CINQUE POZZI PROFONDI PER DRENARE L’ACQUA NELLA FALDA
Stop agli allagamenti nel territorio di Grignano, frazione di Brembate: la sinergia tra il Consorzio di bonifica Media Pianura Bergamasca (con sede nel capoluogo orobico) e la locale Amministrazione Comunale ha consentito di realizzare un’opera innovativa, che ha definitivamente risolto gli annosi problemi della dispersione delle acque meteoriche.
Grazie alla riqualificazione di un tratto del torrente Rino attraverso la formazione di un campo pozzi perdenti profondi, l’acqua, caduta in seguito a forti precipitazioni, ora ritorna in falda senza più riversarsi nelle strade di Grignano, creando disagi alla popolazione, danni alle proprietà e problemi a livello di sicurezza: un’opera che, tra gli interventi del Comune per separare la rete fognaria da quella delle acque del torrente e la creazione dei pozzi da parte dell’ente consortile, è costata circa settecentomila euro. Dopo 9 mesi di lavori, l’opera è stata inaugurata ufficialmente e benedetta.
Il primo a prendere la parola e a fare gli onori di casa è stato il Sindaco di Brembate, Mario Doneda, la cui amministrazione si è occupata di importanti interventi infrastrutturali. Franco Gatti, Presidente dell’ente consortile, ha illustrato l’opera destinata ad allontanare le acque, che creavano disagi alla popolazione, mentre Alessandro Folli, presidente ANBI Lombardia, ha sottolineato la concretezza dell’azione degli enti consorziali. Infine, Paolo Franco, consigliere in rappresentanza di Regione Lombardia, ha sottolineato la volontà dell’ente di continuare a promuovere e sostenere opere in grado di far fronte ai cambiamenti climatici, garantendo sicurezza alle persone e giusto apporto idrico all’agricoltura.
VINCENZI:
“TRASFORMARE IL RISCHIO ALLAGAMENTI IN RISORSA IDRICA PER IL TERRITORIO. E’ QUESTA LA NOSTRA CONCRETA RISPOSTA AI DETRATTORI INTERESSATI”
Separare le acque di pioggia da quelle fognarie e deviarle, in caso di piena, dall’alveo del torrente Rino ad una vasca di decantazione per essere immesse nel sottosuolo, sfruttando la capacità autodepurativa dei terreni, ad una profondità di circa trenta metri attraverso 5 pozzi “perdenti”; questo patrimonio idrico riaffiora a valle attraverso la rete dei fontanili, rispondendo alla “sete” delle campagne: è l’innovativo impianto inaugurato a Grignano di Brembate, in provincia di Bergamo, abbinando funzioni irrigue ed ambientali alla sicurezza idraulica dell’abitato.
“Quanto realizzato dal Consorzio di bonifica Media Pianura Bergamasca – ha affermato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – è una testimonianza del concreto federalismo fiscale, di cui sono protagonisti gli enti consortili, che reinvestono sul territorio, quanto raccolto attraverso la riscossione dell’apposito contributo. Interventi come quello inaugurato in Lombardia, già testato dagli eventi meteo verificatisi nei mesi scorsi, ben rappresenta le opportunità di futuro, che offriamo al Paese nel tempo dei cambiamenti climatici.”
Sull’Italia, infatti, cadono mediamente circa mille millimetri di pioggia all’anno, ma l’attuale sistema idraulico riesce a trattenerne solo l’11%.
“La salvaguardia del territorio e le eccellenze del made in Italy agroalimentare necessitano di certezze ad iniziare dall’avvio del Piano degli Invasi, proposto da ANBI ed il cui primo stralcio era già compreso nella scorsa Legge di Stabilità, privilegiando la logica della prevenzione a quella del ristoro dei danni – ha concluso il Presidente ANBI – Il sistema Italia deve strutturarsi per utilizzare al meglio le risorse economiche disponibili perché, ad iniziare da quelle europee, adesso ci sono.”
LOMBARDIA - PATTO ANTI NUTRIE
Regione Lombardia, Provincia di Brescia, Associazione Nazionale Comuni italiani (A.N.C.I.), ANBI Lombardia hanno siglato il Protocollo Operativo Provinciale per efficentare ed uniformare il contenimento e l'eradicazione delle nutrie, che rappresentano un enorme problema, perché causano danni all'economia agricola, alle arginature dei corpi idrici, in cui costruiscono le tane e rischiano di contaminare i prodotti alimentari agricoli.
La novità dell'accordo riguarda il coinvolgimento attivo degli Enti Parco e dei consorzi irrigui. Regione Lombardia ha aumentato le risorse e, per il 2018, ha previsto un investimento di 400.000 euro per il contenimento e l'eradicazione. Nelle prossime settimane il documento sarà siglato anche in altre province. Si stima che nella regione siano presenti circa settecentomila esemplari di nutrie; nel 2017 ne sono state prelevate oltre ottantacinquemila.
TOSCANA - E’ “CACCIA” ALLA TANA, PER DIFENDERE GLI ARGINI
Le popolazioni di animali selvatici in costante e continuo aumento (nutrie, istrici, ma anche volpi e tassi) mettono a dura prova la “resistenza” dei corsi d’acqua; così, contro le tane, che possono compromettere la solidità e la stabilità degli argini, il Consorzio di bonifica Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) ha aperto una attenta e capillare “caccia”: portate alla luce, con la manutenzione ordinaria dei fiumi, decine di “scavi” di ogni dimensione, forma e profondità, adesso operai e tecnici sono partiti al lavoro per sistemare rapidamente le situazioni da sanare. La tempestività è indispensabile, perché la stagione autunnale è alle porte.
L’operazione è in atto sui corsi d’acqua Salarco a Montepulciano, Allacciante di Sinistra, sul torrente Esse a Foiano della Chiana e sul torrente Mucchia a Cortona; in lista di attesa anche il torrente Foenna a Sinalunga. Ma la guerra alle tane, iniziata dalla Valdichiana, sarà presto estesa anche agli altri territori.
L’intervento è piuttosto laborioso: occorre effettuare uno scavo per verificare l’entità del danno creato dalle tane e poi compattare adeguatamente l’argine; evidentemente, se la terra scavata dall’animale è stata asportata dalla corrente, occorre prevedere l’utilizzo di nuovo materiale. Il problema è che ogni anno bisogna ripetere gli interventi, perché le popolazioni sono stanziali e si concentrano sempre nelle stesse aree preferibilmente protette dalla vegetazione.
VENETO - AL VIA NUOVI LAVORI IN ALVEO
Stanno ripartendo i lavori del Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) sullo scolo Altipiano; interesseranno 2 tratti di scolo di circa dieci chilometri complessivi nei comuni di Codevigo, Arzergrande, Piove di Sacco e Brugine.
Gli interventi si inseriscono all’interno del progetto di disinquinamento della laguna di Venezia, finanziato dalla Regione Veneto. Dopo la conclusione della stagione irrigua è possibile riprendere i lavori in alveo e che consistono nella ricalibratura del canale attraverso lo scavo del materiale depositato sul fondo per una profondità di circa un metro, l’allargamento e la rinaturalizzazione delle sponde secondo criteri ambientali, il presidio delle sponde mediante la posa di pali e sassi trachitici o calcarei.
La realizzazione di questi interventi porterà ad aumentare l’invaso d’acqua all’interno dello scolo e la permanenza della stessa per un tempo prolungato prima di raggiungere la laguna; questo permette, attraverso la vegetazione che attua una depurazione naturale, di ridurre le sostanze nutrienti (azoto e fosforo), che si sverserebbero in laguna, provocando danni per l’ambiente. La conclusione dei lavori all’interno dell’alveo è prevista per Aprile 2019, in tempo per l’avvio della stagione irrigua.
TOSCANA - E’ NATO UN MODELLO
Anche grazie ai finanziamenti che il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) ha intercettato dall’Unione Europea sulla linea di stanziamento del Piano di Sviluppo Rurale, la Valfreddana può lasciarsi alle spalle i danni prodotti dall’evento alluvionale del 2014: sono state infatti ripristinate le parti del territorio, che hanno subito i danni più gravi ed ora si può investire ancora di più sulla prevenzione.
Di questo si è parlato nel corso dell’assemblea pubblica, che si è svolta a Monsagrati, per la presentazione degli interventi svolti localmente dall’ente consortile e cui ha partecipato anche l’Assessore regionale Agricoltura e Politiche Montagna, Marco Remaschi. Complessivamente, grazie ai finanziamenti del P.S.R., l’ente consorzale sta realizzando, sul proprio territorio, ben 88 progetti di prevenzione, per un investimento totale di 18milioni di euro. La velocità media dei tempi di esecuzione di ogni singolo lotto è inferiore ai 180 giorni.
Dopo l’alluvione del 2014, tutti gli enti coinvolti hanno dimostrato di saper lavorare bene in sinergia; è nato così quello, che è stato chiamato il “modello Valfreddana”: un sistema che ha saputo coordinarsi per intercettare le risorse necessarie al ripristino del territorio e per far crescere la prevenzione. In Valfreddana, gli interventi finanziati dal P.S.R. e realizzati dall’ente consortile riguardano il Solco di Capacchi, il Fosso del Pratalino, il torrente Vinciola; questi vanno aggiunti quelli finanziati sempre dal P.S.R., ma realizzati dal Comune e dall’Unione dei Comuni.
VENETO - CONCLUSI LAVORI SU IMPIANTI IDROVORI TERRAFERMA VENEZIANA
Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive ha concluso importanti lavori di manutenzione negli impianti idrovori di Mestre e Mira per un valore complessivo di 130.000 euro. Nello specifico, si tratta della sostituzione di 3 sifoni di scarico e delle pompe idrovore a Mestre, nonchè della riparazione dello sgrigliatore all’impianto idrovoro di Dogaletto, a Mira dove, in località Ca’ Sabbioni, si è provveduto anche alla messa a norma dell’impianto elettrico di una paratoia, mentre in località Malcontenta è stata cambiata la posizione del pluviometro; infine, l’ente consortile (con sede a Venezia Mestre) ha completato la manutenzione e l’ammodernamento dell’impianto elettrico alle paratoie tra i comuni padovani di Campodarsego e Vigodarzere.
CALABRIA - EMERGENZA IDRICA NEL CROTONESE, APPELLO AL PREFETTO
Vive un momento di incertezza il confronto fra Regione Calabria, società A2A, Consorzio di bonifica Ionio Crotonese (con sede nel capoluogo di provincia) e che aveva consentito di condividere l’emergenza idrica nella zona, individuando interventi immediati ed a medio periodo per la fornitura irrigua nell’altopiano di Isola Capo Rizzuto e Cutro, in particolare per la coltura del finocchio; attualmente le difficoltà nel garantire acqua agli agricoltori non risiedono, infatti, nella mancanza di acqua nei laghi silani, bensì nella turnazione pretesa dalla Regione e che sta creando enormi difficoltà. Un appello è stato lanciato al Prefetto, affinchè intervenga con la riconosciuta autorità.
EMILIA ROMAGNA - NUOVE REGOLE OPERATIVE PER MIGLIORARE L’AZIONE SUL TERRITORIO
Il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”) ha approvato il nuovo sistema di gestione della sicurezza sul lavoro, volto a migliorare l’azione operativa sul territorio attraverso il piano idraulico. La definitiva approvazione rappresenta l’ultimo atto di un lungo percorso per un nuovo modello di gestione organizzativa dell’ente, che ha, come obbiettivo, la certificazione dell’ente consortile per tutto ciò, che attiene al tema sicurezza e salute di quanti operano per la “Bonifica Parmense” e di coloro (cittadini, consorziati o visitatori esterni) usufruiscano dei suoi servizi.
Il modello organizzativo rappresenta lo strumento fondamentale per la trasparenza nell’ottica di stabilire, con assoluta precisione, il confine in cui operare secondo le norme più aggiornate, vigenti e codificate; questo, grazie alla capillare opera di sensibilizzazione programmata con vere e proprie “full immersion” formative e informative dedicate allo staff, ai collaboratori e ai portatori d’interesse. Le nuove regole hanno diversi scopi: favoriscono l'omogeneizzazione dei comportamenti nei diversi operatori, riducendone l’arbitrarietà e la possibilità di errori; definiscono le responsabilità e competenze a diversi livelli; tutelano gli operatori, ma anche i clienti/utenti; favoriscono l’inserimento e l’apprendimento di nuovi lavoratori; garantiscono un alto livello di controllo delle fasi a rischio per un’attività.
Le procedure approvate riguardano: accessi in Consorzio, sorveglianza sanitaria, formazione, informazione e addestramento, mezzi e attrezzature, campionamento acque, campionamento terre; ulteriori settori sottoposti a regolamentazione, ora al vaglio della “governance” consortile, riguardano: controllo dei cantieri e standard tecnico-strutturali dei luoghi di lavoro.
VENETO -ACQUA, TERRITORI, IDENTITA’: SE NE E’ PARLATO AL FLORMART
La gestione responsabile della risorsa idrica è fondamentale, non solo perché permette alle terre di essere fertili e produttive, ma anche perché ad essa è correlato gran parte del patrimonio immateriale di conoscenze, tradizioni, mestieri, con ricadute fondamentali sulla qualità della vita e nel rafforzare il senso di appartenenza alla comunità. L’ acqua, infatti, disegna i territori, ma anche l’identità di chi li abita.
È questo il senso del convegno, che ANBI Veneto ha organizzato al Flormart, expo-conference del florovivaismo negli spazi della Fiera di Padova; sul tema“Paesaggi fluidi: come l’acqua disegna i territori” sono intervenuti: Giuseppe Romano, Presidente ed Andrea Crestani, Direttore ANBI Veneto; Sabrina Diamanti, neoeletta Presidente Consiglio Ordine Nazionale Dottori Agronomi e Forestali; Elisabetta Novello, docente Università Padova; Laura Mosca, Direttore Osservatorio Locale Paesaggio Delta Po; Endri Orlandin, pianificatore.
EMILIA ROMAGNA - RADICI DEGLI ALBERI, MA ANCHE DELLE PERSONE
E’ stata la sesta edizione della Festa dell’Albero e della Natura, patrocinata da Regione Emilia Romagna, Provincia di Piacenza e Città di Bobbio, ad inaugurare l’anno scolastico, appena iniziato. Sono stati 350 gli studenti dell’Istituto Comprensivo Bobbio a prendere parte alla giornata dedicata al rispetto per l’ambiente e per la natura e che ha visto, tra i protagonisti, il Consorzio di bonifica Piacenza (con nella città capoluogo).
Alzabandiera, canto dell’inno nazionale e saluti delle autorità hanno aperto una giornata educativa e ricca di laboratori: dall’orienteering ed il trekking alla messa a dimora di piante autoctone, dalle attività naturalistiche alla caccia al tesoro senza tralasciare i laboratori di drone, pittura en plein air a cura dell’associazione culturale Arti e Pensieri. Tante le attività, ma unico è stato il tema: dare radici al futuro e permettere alle nuove generazioni di conoscere l’ambiente, in cui vivono per essere, domani, cittadini attivi e coscienziosi.