EMILIA ROMAGNA - LA COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA HA VISITATO GLI IMPIANTI IRRIGUI DEL CONSORZIO CER
Far conoscere l’irrigazione dell’Emilia Romagna, esempio del sistema italiano, eccellenza internazionale, da cui dipende l’84% del “made in Italy” agroalimentare: questo l’obbiettivo della visita della Commissione Agricoltura Camera Deputati agli impianti del Consorzio di 2° grado C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo (con sede a Bologna) . All’invito di ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue) hanno risposto Filippo Gallinella, Presidente della Commissione, con i componenti Guglielmo Golinelli (Lega), Chiara Gagnarli (Movimento 5 Stelle), Francesco Critelli (Partito Democratico), Pasquale Maglione (Movimento 5 Stelle), Luciano Cillis (Movimento 5 Stelle). Accolti dal Presidente, Francesco Vincenzi e dal Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, nonché dal Presidente, Massimiliano Pederzoli e dal Direttore Consorzio C.E.R., Paolo Mannini, gli ospiti hanno dapprima visitato “Palantone”, il principale impianto di sollevamento dell’ente consortile dal fiume Po, a Salvatonica di Bondeno nel ferrarese, per poi trasferirsi al vicino impianto “Pilastresi”, gestito dal Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena) a Stellata di Bondeno; nel corso della mattinata sono stati illustrati il sistema di distribuzione irrigua, la sua importanza socio-economica e la necessità di forti investimenti per adeguarla, a livello nazionale, alle novità dettate dai cambiamenti climatici. Nel pomeriggio, la missione parlamentare ha raggiunto Mezzolara di Budrio, nel bolognese, per un sopralluogo ad “Acqua Campus”, il primo centro sperimentale italiano per le tecniche irrigue; qui, sono stati presentati lo stato delle ricerche agronomiche per il risparmio idrico e le migliori tecnologie per l’uso efficiente dell’acqua in agricoltura, tra cui “Irriframe”, servizio “esperto” nato dall’esperienza italiana, che offre il miglior consiglio irriguo direttamente sul computer o sul device dell’agricoltore.
“Essendomene interessato nella passata legislatura, è mio impegno far conoscere ai Commissari il modello irriguo italiano ad iniziare da quello gestito dal Consorzio C.E.R., che interessa oltre duecentomila ettari agricoli ad alto valore aggiunto – ha commentato Filippo Gallinella, Presidente Commissione Agricoltura Camera Deputati – Così, quando dovremo decidere in materia, avremo maggiore contezza della realtà, perché il territorio si mantiene anche preservandone le opere idrauliche.”
“La questione irrigazione – ha aggiunto Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – è determinante per il futuro dell’economia rurale italiana: senza acqua, infatti, non può esserci agricoltura di qualità, ma neanche un paesaggio, né un ambiente belli come quelli, che hanno reso l’Italia famosa nel mondo. Grazie, quindi, al Presidente della Commissione, Gallinella, per l’iniziativa, che ha voluto assumere, accettando il nostro invito per far conoscere da vicino, ad una delegazione di maggioranza ed opposizione, il mondo dei Consorzi di bonifica e le criticità, ma anche le grandi opportunità, che mettono a disposizione del Paese e del suo territorio.”
“Credo che la sia stata un momento molto importante per tutta la Bonifica italiana – ha dichiarato Massimiliano Pederzoli, Presidente Consorzio C.E.R. ed ANBI Emilia Romagna - La visita della Commissione Agricoltura Camera ci rende orgogliosi e consente di mostrare, ai rappresentanti del nuovo assetto istituzionale, l’importanza del nostro lavoro a servizio dell’agricoltura italiana e della sicurezza del territorio del nostro Paese.”
“Quella per l’irrigazione – conclude il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano – è una battaglia, che stiamo conducendo ad ogni livello: contro le lungaggini della burocrazia italiana, ma anche, attraverso l’associazione Irrigants d’Europe, contro l’approccio comunitario, che fatica a riconoscere la valenza ambientale, oltre che produttiva e quindi economica, dell’irrigazione nei Paesi meridionali del Vecchio Continente. Senza contare la fondamentale funzione di salvaguardia idrogeologica dei centri urbani, svolta dalla rete di Bonifica soprattutto in un Paese morfologicamente fragile quale l’Italia, come testimoniato dall’odierna presenza anche del Sindaco di Bondeno.”
ANBI ASCOLTATA IN COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA
Si è svolta a Roma la prevista audizione ANBI, davanti alla Commissione Agricoltura Camera Deputati, convocata informalmente nell’ambito di incontri sulla situazione del settore agroalimentare e della pesca italiani.
Coordinati dal Presidente dell’organismo parlamentare, Filippo Gallinella, i lavori sono stati aperti da una relazione del Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, che ha illustrato la realtà dei Consorzi di bonifica, operanti lungo tutta la Penisola. Hanno, quindi posto domande i Commissari Giuseppe L’Abbate (Movimento 5 Stelle), Antonella Incerti (Partito Democratico), Guglielmo Golinelli (Lega-Salvini premier), Maria Marzana (Movimento 5 Stelle), Paolo Parentela (Movimento 5 Stelle), Silvia Benedetti (Misto – MAIE Movimento Associativo Italiani all’Estero), Generoso Maraia (Movimento 5 Stelle). A rispondere è stato il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano. Tema ricorrente è stata la situazione dei Consorzi di bonifica nell’Italia Meridionale, dove le “scorribande” della politica, ben rappresentate da commissariamenti in atto da decenni, annichiliscono le potenzialità per i Consorzi ma soprattutto per i cittadini, l’economia e l’occupazione, che si evidenziano, invece, dove prevale l’autogoverno democratico degli enti.
Ciò nonostante, ANBI si è fatta interprete di una visione condivisa, che destinerà, alle regioni del Sud, l’80% dei 295 milioni, previsti dal Fondo Sviluppo e Coesione, di cui si attende, però, ancora il bando. Per i 300 milioni del Piano Irriguo Nazionale, si attende la graduatoria per avviare l’iter di apertura dei cantieri. Altro tema sottolineato è stato quello dell’organizzazione, che sovrintende al regime idraulico dei territori, oggi modernamente definita e facilmente individuabile, in quanto senza alcuna sovrapposizione, nelle competenze di programmazione, pianificazione e gestione. Infine, sono stati evidenziati i non sempre corretti rapporti fra enti, soprattutto nel mezzogiorno, che gestiscono i bacini ad uso plurimo.
ADDIO AL CATINO D’ITALIA: DAL FRIULI VENEZIA GIULIA I PRIMI SEGNALI DI SICCITA’
E’ soprattutto al Nord, che si evidenzia l’Italia “assetata” dal gran caldo dell’estate 2018: i laghi Maggiore e Garda sono sotto la media del periodo, mentre in Emilia Romagna le disponibilità idriche negli invasi sono dimezzate in un solo mese; ma è il Friuli Venezia Giulia il primo a parlare chiaramente di rischio siccità dopo alcuni precedenti, sporadici segnali d’allerta (dalla Lombardia alla Calabria): desta, infatti, notevole preoccupazione l’andamento delle portate del fiume Tagliamento e del torrente Torre, principali fonti di alimentazione della fitta rete di canali, che solcano il territorio del Medio Friuli (circa quarantaquattromila ettari irrigati) dove, oltre a garantire l’irrigazione, apportano benefici ambientali e paesaggistici.
A segnalarlo è il Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine), che annuncia problemi di approvvigionamento idrico, legati alla perdurante siccità nella zona montana; in particolare, presso le stazioni gestite dall’Osservatorio meteorologico regionale di Tolmezzo, Enemonzo e Tarvisio, rappresentative del bacino montano del Tagliamento, le precipitazioni nei mesi di giugno e luglio si sono attestate al 40% delle medie del periodo, facendo seguito a temperature estremamente elevate nel mese di maggio (+2,5° sulla media mensile).
L’ente consortile aveva segnalato l’emergente situazione, già a metà giugno, ai competenti uffici della Regione Friuli Venezia Giulia, che aveva provveduto a dichiarare lo stato di sofferenza idrica, in particolare lungo il fiume Tagliamento. La situazione è costantemente monitorata anche nei comprensori alimentati dalle acque derivate dal Torre, mentre non desta preoccupazione il livello delle falde freatiche, che si mantiene su valori prossimi alle medie del periodo. Si sta anche procedendo ad un monitoraggio quotidiano, a valle della presa di Ospedaletto, sul Tagliamento, per salvaguardare la fauna ittica; a tal fine, la portata fluente viene integrata con appositi rilasci dal bacino dell’Ambiesta. Nel caso perdurasse la situazione di deficit idrico, l’ente consorziale prevede di attuare misure di razionamento nella distribuzione dell’acqua a fini irrigui, già sperimentate nelle annate 2003 e 2006.
“Se finora – ha sottolineato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - tali misure non si sono rese necessarie, è grazie anche all’attuazione del programma di investimenti pubblici, stanziati dopo le annate 2003 e 2006, attraverso i quali, vasti territori sono stati oggetto di conversione irrigua (da scorrimento a pressione), garantendo un risparmio idrico pari a circa il 50%. Ciò testimonia sia la necessità di superare rapidamente l’impasse burocratico, che rallenta l’apertura dei cantieri necessari a concretizzare l’investimento di 300 milioni di euro previsto dal Piano Irriguo Nazionale, sia il costante impegno dei Consorzi di bonifica per l’ottimizzazione d’uso dell’acqua in agricoltura.”
“Considerata la frequenza, con cui si manifestano stagioni siccitose – ha concluso Rosanna Clocchiatti. Presidente del “Pianura Friulana” - diventa imprescindibile dare attuazione alla realizzazione del collegamento tra il sistema derivatorio Ledra–Tagliamento e lo scarico del lago di Cavazzo, come previsto nel Piano di Tutela delle Acque, recentemente approvato dalla Regione, coinvolgendo tutti i portatori di interesse in un percorso, che coniughi gli aspetti irrigui, paesaggistico-ambientali e idroelettrici.”
VENETO - ASSICURATA DISTRIBUZIONE IRRIGUA
Con l’arrivo di Luglio ed Agosto, l’aumento vertiginoso delle temperature e i consueti problemi di trattenere l’acqua a fini irrigui mettono, come ogni anno, a dura prova gli impianti idraulici del Consorzio di bonifica Veronese (con sede nel capoluogo scaligero), che fornisce l’acqua a 70 comuni nella provincia.
Ecco alcuni esempi: a Bussolengo, in località Galletto, nei tratti dove il fiume Tione dei Monti è più profondo, l’ente consortile ha sistemato massicciate di roccia calcarea per bloccare le numerose frane in alveo; a Sommacampagna si è invece dovuta trovare una nuova soluzione per lo scarico di acqua d’irrigazione del canale Terziario 40; a Valeggio sul Mincio, in prossimità della diga di Salionze, il personale consorziale ha eseguito la parziale chiusura del canale Seriola per poter ispezionare il bacino in previsione del rifacimento della griglia esistente.
In questo periodo è in corso anche un’intensa attività di sfalcio, pulizia e spurgo su tutto il territorio.
EMILIA ROMAGNA - DMV E DE: FINALMENTE SE NE PARLA!
A fine Giugno, l’Autorità distrettuale del fiume Po ha organizzato una giornata di formazione dal titolo “I Deflussi Ecologici per il raggiungimento degli obiettivi ambientali della direttiva 2000/60/CE. Attività in corso nel distretto idrografico del fiume Po", con lo scopo non solo di restituire agli interlocutori istituzionali e amministrativi un feedback relativo alle attività in corso a livello nazionale e da parte delle regioni del distretto, ma anche di aprire un confronto, che proseguirà fino al mese di Dicembre , con tutti i portatori di interesse.
L’obbiettivo, di cui si è parlato anche alla scorsa Assemblea ANBI, è quello di affrontare lo stato dell’arte e le esigenze future sull’attuazione della Direttiva Deflussi Ecologici, che si pone l’obiettivo di conseguire l’equilibrio fra 3 elementi: il buono stato dei corpi idrici, le richieste di utilizzo idrico e la minore disponibilità di risorse idriche a causa degli effetti dei cambiamenti climatici. Il tema del Deflusso Ecologico va quindi molto oltre l’applicazione di asettiche formule matematiche ed anche il Consorzio di bonifica Piacenza (con sede nella città emiliana), partecipando ai tavoli di consultazione, ribadirà la necessità di tenere conto delle condizioni dei torrenti appenninici, non confrontabili con i regimi idrologici dell’Europa e delle Alpi, chiedendo una forte revisione dell’impianto normativo attuale fortemente penalizzante le attività primarie.
In Emilia Romagna, afferma l’ente consortile, sarebbe semplice mitigare l’aggravio per il settore primario dell’attuale applicazione del DMV: basterebbe calcolare la portata dell’acqua, utilizzando il principio corretto della portata mediana. Non solo: il fiume Trebbia è stato censito come un corso d’acqua naturale, che non ha subito antropizzazioni, “dimenticando” che, nella sua storia, tale corso d’acqua non scorreva nell’attuale sedime, ma addirittura sfociava in un altro punto rispetto alla città di Piacenza!
TOSCANA - L’ALGA SPIRULINA PER SALVARE IL LAGO DI PUCCINI
La fitodepurazione è un ambito privilegiato della ricerca applicata, sviluppata dai Consorzi di bonifica per il risanamento ambientale e per rendere compatibili le acque depurate a fini agricoli, ambito in cui l’Italia sconta gravi ritardi e per questo è sotto infrazione europea.
Mentre, nel Veneto, prosegue il contributo operativo degli enti consorziali per il disinquinamento della laguna di Venezia attraverso l’attuazione di metodologie di riqualificazione fluviale, in Toscana si stanno cercando nuove soluzioni per migliorare l’ecosistema del lago di Massaciuccoli, conosciuto nel mondo come “il lago di Puccini”: in collaborazione con l’Università di Pisa, il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) ha realizzato la progettazione di un innovativo impianto di fitodepurazione, che utilizzerà l’alga spirulina, organismo unicellulare, in grado di assorbire e trattenere nitrati e fosfati; l'acqua, trattata con questo processo naturale, giungerà depurata nel bacino del lago, favorendo un processo di miglioramento ambientale di tutto lo specchio palustre.
La sperimentazione sugli impianti di fitodepurazione a servizio del lago di Massaciuccoli ha già un esempio di eccellenza nell’impianto di San Niccolò gestito dal 2013 con la supervisione della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. I risultati positivi hanno meritato l’ulteriore finanziamento di 2.500.000 euro per un prossimo ampliamento, che ne farà l’area di fitodepurazione più grande d’Europa.
"L'impegno di Consorzi di bonifica per il risanamento ambientale è massimo – ha concluso Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – Siamo consapevoli che la salvaguardia degli ecosistemi, grazie all’uso di tecniche naturali, è un contributo importante alla valorizzazione del territorio, bene inclonabile, attorno al quale deve crescere un nuovo modello di sviluppo per il nostro Paese.”
MARCHE - UNIVERSITA’ STUDIA BACINI IDROGRAFICI
Nell'Aula Rettorato dell’Università di Camerino, il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) ha presentato uno studio idrologico sui processi geomorfologici in atto nei principali bacini idrografici della regione; la ricerca è stata condotta da Terre.it srl, spin off di UniCam, su incarico dell’ente consortile e, partendo dal fiume Potenza, sarà poi esteso al resto dei bacini idrografici principali delle Marche. I corsi d’acqua marchigiani sono, infatti, soggetti a crescenti fenomeni di dissesto (esondazioni in pianura ed intensi fenomeni erosivi nei tratti montano-collinari), evidenziando la necessità d’interventi efficaci e concreti per la mitigazione del rischio idrogeologico.
Lo studio si inserisce in una serie di collaborazioni, che l’ente consorziale ha realizzato, con le Università di Camerino ed Urbino, per la raccolta di informazioni geologiche, biologiche ed urbanistico-territoriali, necessarie alla conoscenza del rischio idrogeologico. Il lavoro sviluppato sul bacino del fiume Potenza ha consentito la raccolta di tutti i dati pubblicati da vari enti ed un’approfondita conoscenza territoriale, propedeutica ad una corretta pianificazione degli interventi; contemporaneamente si è proceduto alla realizzazione d un quadro metodologico, complessivo, di analisi, valutazione post-monitoraggio e definizione delle misure di mitigazione degli impatti, denominato IDRAIM. Lo studio fa il punto sulla situazione e propone una metodologia a supporto della gestione dei corsi d’acqua e dei processi geomorfologici.
TOSCANA - NUOVO GUADO PER CICLISTI
A seguito di un accordo siglato dal Consorzio di bonifica Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) ed il Comune di Figline-Incisa Valdarno, l’ente consortile ha dato il via ai lavori sul torrente Cesto; l'operazione di manutenzione straordinaria prevede, tra l’altro, il ripristino del guado, danneggiato dalle piene passate e particolarmente sentito dai cittadini, soprattutto da quanti amano spostarsi in bicicletta.
Oltre alla riqualificazione funzionale del fondo dell'alveo, infatti, saranno realizzati due tratti di rampa per l'accesso al guado, rafforzando l'argine esistente per evitarne l'erosione; successivamente il Comune provvederà a realizzare una passerella definitiva.
VENETO - SCAMBIO DI ESPERIENZE
Una delegazione del Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre) ha reso visita al confinante Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, in provincia di Padova). Gli ospiti hanno potuto visitare un’area di ricarica della falda, effettuata con l’innovativa tecnica delle A.F.I. (Aree Forestali di Infiltrazione), a Tezze sul Brenta; un manufatto storico recentemente ristrutturato (il partitore ai Livelloni, a Rosà) ed il parco delle centrali idroelettriche e delle antiche prese irrigue di San Lazzaro, a Bassano del Grappa.
Si tratta di opere e manufatti idraulici, che rivestono un comune interesse: infatti le acque, che partono dal comprensorio consortile a monte, in parte raggiungono, sia attraverso canali superficiali che tramite falde sotterranee, il territorio consorziale posto a valle.
SICILIA - NUOVO PRESIDENTE ANBI REGIONALE
Giuseppe Palmeri, Commissario Straordinario del Consorzio di bonifica Sicilia Occidentale (con sede a Ribera, in provincia di Agrigento) è stato eletto Presidente di ANBI Sicilia (ASCEBEM). Nel corso della seduta sono stati approvati anche il rendiconto consuntivo 2017 e il bilancio di previsione 2018.
...APPUNTAMENTO A SETTEMBRE!!!