Anno XIX, n. 46 venerdì, 8 dicembre 2017

ANBI: LAGO MAGGIORE AL MINIMO STORICO!!! TUTTI I GRANDI BACINI DEL NORD ITALIA SONO IN DEFICIT IDRICO NONOSTANTE IL MALTEMPO

VINCENZI: “DOPO MESI DI SICCITA’ NON BASTA QUALCHE GIORNO DI PIOGGIA. SERVONO SOLLECITI INTERVENTI PER RISPONDERE AD UNA CRISI COMPLESSA”

I livelli del lago Maggiore hanno raggiunto il minimo storico ed il bacino racchiude solo il 6.5% della capacità di invaso, ma tutti i grandi serbatoi del Nord sono abbondantemente sotto media e verso record negativi: il riempimento del lago di Como è al 6.5%, quello del lago d’Iseo è al 10.7%, il lago di Garda è riempito per il 26.4% .
“Questi dati dimostrano come l’insufficienza idrica del nostro Paese stia assumendo, a causa dei cambiamenti climatici, caratteristiche strutturali, cui si deve rispondere aumentando la capacità di resilienza del territorio. Non sono bastati, infatti, alcuni giorni di maltempo per recuperare le risorse idriche mancanti a causa delle insufficienti precipitazioni registrate nei mesi scorsi.” E’ stato questo il commento di Francesco Vincenzi, Presidente ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue), che ha proseguito: “Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, c’è però un maggior manto nevoso in quota, le cui modalità di scioglimento condizioneranno le disponibilità idriche future. Per gestire una situazione, che si preannuncia complessa, chiediamo che, fin da gennaio, si tornino a convocare tavoli di concertazione, ad ogni livello, per contemperare le tante esigenze gravanti su un bene limitato come l’acqua, nel rispetto comunque della priorità attribuita dalla legge all’uso agricolo dopo quello umano.”
“E’ indispensabile – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - avviare sollecitamente il Piano Nazionale Invasi, cui la Legge di Stabilità destina 50 milioni all’anno per un quinquennio, al fine di aumentare la quantità di acqua meteorica, trattenuta prima di terminare in mare; attualmente conserviamo solo l’11% dei circa 300 miliardi di metri cubi di pioggia, che annualmente cadono sull’Italia. Il deficit idrico, che si registra da mesi in molte regioni italiane, dal Nord al Sud, dimostra la necessità di creare riserve d’acqua per i momenti di bisogno, affiancando tale funzione a quelle di difesa idrogeologica e tutela ambientale. In questa logica vanno anche snellite le normative, che impediscono un diffuso utilizzo delle acque reflue dai depuratori urbani. Serve, infine, una nuova cultura dell’acqua, di cui i Consorzi di bonifica sono esempio nella costante ricerca per ottimizzarne l’uso come testimoniato anche dalle molte delegazioni straniere, che vengono a studiarne impianti e modalità operative.”


5 DICEMBRE 2017: GIORNATA DEL SUOLO E DI UNA LEGGE DESAPARECIDA

VINCENZI: “CHE FINE HA FATTO LA LEGGE CONTRO IL CONSUMO DEL SUOLO? LA MANCATA MANUTENZIONE DEL TERRITORIO COSTA 136.000 GIORNATE DI LAVORO OGNI ANNO!”

“Non si possono perdere mediamente  136.000 giornate di lavoro all’anno a causa di incuria e mancanza di programmazione nella tutela del territorio”: a ricordarlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, in occasione del 5 Dicembre, Giornata Mondiale del Suolo.
Ogni anno sono circa due miliardi e mezzo i danni causati da frane ed alluvioni al territorio, fattore economico, che genera oltre duecentosessantasette miliardi di valore.
“Serve urgentemente l’approvazione della legge contro lo sfrenato consumo di suolo – ha proseguito il Presidente ANBI - impantanatasi nei meandri parlamentari dal 2013, quando Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, era Mario Catania…; al contempo bisogna che, in materia urbanistica, si inizi a dire dei no e si dia nome e cognome ai responsabili del dissesto del territorio.”
Il consumo di suolo in Italia continua a crescere: una velocità di trasformazione di circa 4 metri quadrati al secondo. In termini assoluti, si stima che il consumo di suolo abbia intaccato ormai circa 2.110.000 ettari del nostro territorio. L’intensa urbanizzazione, sviluppatasi senza tenere in alcuna considerazione le aree fragili dal punto di vista idrogeologico, il contemporaneo abbandono delle aree collinari e montane da parte della popolazione e delle attività agricole, i cambiamenti climatici hanno acuito la fragilità del territorio. L’impermeabilizzazione rappresenta la principale causa di degrado del suolo anche in Europa; comporta un rischio accresciuto di inondazioni, contribuisce ai cambiamenti climatici, minaccia la biodiversità, contribuisce  alla progressiva e sistematica distruzione del paesaggio  soprattutto rurale. Circa il 10% del territorio nazionale è costituito da aree ad elevata criticità idrogeologica. I dati IS.P.R.A. sono eloquenti: i comuni italiani interessati da aree con pericolosità da frana e/o idraulica risultano 7.145, pari all’88,3%, dove si stimano a rischio oltre 6.000 scuole, 500 strutture sanitarie, circa 500.000 aziende (agricole comprese), 1.200.000 edifici residenziali e non. La popolazione italiana a rischio frane è calcolata in 5.600.000 abitanti, le imprese a rischio sono 362.000, 34.700 sono i beni culturali in pericolo. La popolazione a rischio alluvioni è invece  pari a circa 9.000.000 di abitanti, le imprese a rischio sono 879.000, i beni culturali in pericolo sono 40.400.
L’adeguamento delle opere di bonifica idraulica è quindi condizione fondamentale per la sicurezza territoriale, indispensabile per qualunque attività economica; se non vi è stabilità del suolo non si realizzano investimenti per infrastrutture ed impianti. Per ridurre il rischio idrogeologico, ANBI propone annualmente un piano pluriennale di interventi: quello 2017 prevede 3.709 interventi per un importo complessivo di quasi otto miliardi di euro. I Consorzi, sono attivi su oltre diciassette milioni di ettari, più della metà del Paese e nei quali rientra tutta la pianura, la maggior parte della collina, una parte minore della montagna, nell’ambito di comprensori idraulicamente definiti a livello nazionale, i cui confini comprendono unità idrografiche omogenee.
I Consorzi hanno realizzato e provvedono alla manutenzione, nonchè all’esercizio di un immenso patrimonio di impianti, canali, altre infrastrutture destinate alla difesa del suolo (circa duecentomila chilometri di canali, ottocento impianti idrovori, ventiduemila briglie, ecc.). La superficie di pianura italiana è servita per ben 7,1 milioni di ettari da opere di scolo e 1,2 milioni di ettari, soggiacenti al livello del mare, richiedono il sollevamento meccanico dell’acqua, cui provvedono i Consorzi con risorse dei propri consorziati. Ogni anno, infatti, circa sette milioni ed ottocentomila contribuenti
  versano, ai Consorzi di bonifica, oltre seicento milioni di euro (650 milioni nel 2016) per la salvaguardia idrogeologica del territorio attraverso la gestione e la manutenzione ordinaria della rete idraulica e di irrigazione.
“E’ l’unico esempio di federalismo fiscale applicato, giacchè le risorse vengono utilizzate nel territorio, da cui provengono ed il cui utilizzo può essere facilmente controllato dall’opinione pubblica –ha proseguito il Presidente ANBI – E’ una risorsa aggiuntiva alla fiscalità ordinaria, testimonianza di quell’attenzione al territorio, che una ricerca ANBI-SWG ha indicato tra le priorità degli italiani.”
Ma non basta: il sistema di difesa idraulica richiede ora azioni di manutenzione straordinaria per poter garantire un funzionamento idoneo a ridurre il rischio connesso al mutato regime delle piogge ed all’aggravata fragilità del territorio.
“Occorrono investimenti pubblici per la manutenzione straordinaria in tutto il Paese, necessaria ad adeguare gli impianti idraulici alla profonda trasformazione subita dal territorio ed al mutato regime delle piogge- ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – Vanno recuperati i danni di scellerate scelte urbanistiche, di condoni edilizi, di mancata cultura nelle scelte strategiche di lungo periodo.”


SODDISFAZIONE GENERALE PER IL CORSO SNEBI SULLA SICUREZZA

Sono stati 22 i partecipanti al corso di formazione sulla sicurezza (addetti prevenzione incendi rischio basso), tenutosi in sede ANBI a Roma, per iniziativa di S.N.E.B.I. (Sindacato Nazionale Enti Bonifica Italiani); oltre alla visione di 2 video sulle cause più frequenti di incendio, sono stati affrontati temi come quelli del “cosa fare” in caso di alluvione, tromba d’aria, attacco terroristico, incendio, terremoto.
Al termine, generali sono stati una valutazione molto positiva del corso, la soddisfazione per l’illustrazione chiara ed esauriente e l’apprezzamento per le metodologie adottate. L’ottima riuscita del corso è stata sottolineata anche dal Presidente S.N.E.B.I., Massimiliano Pederzoli.


SICILIA - SI APRE UNA NUOVA FASE

In Sicilia si è avviata l’attuazione della riforma dei Consorzi di bonifica, voluta dalla Regione per adeguare e razionalizzare l’operatività del settore; si è così proceduto all’unificazione dei comprensori consortili nel Consorzio di bonifica Sicilia Occidentale (con sede a Palermo, accorpa i Consorzi di bonifica di Palermo, Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Gela) e nel Consorzio di bonifica Sicilia Orientale (con sede a Catania, accorpa i comprensori dei Consorzi di bonifica di Enna, Catania, Caltagirone, Ragusa, Siracusa, Messina).
Il Commissario Straordinario dei neo istituiti consorzi, Francesco Greco, ha proceduto alla nomina dei nuovi  Direttori Generali: Giovanni Tomasino, già Direttore del Consorzio di bonifica di Palermo, è stato nominato Direttore Generale della “Sicilia Occidentale”, mentre Fabio Bizzini, già Direttore del Consorzio di bonifica di Caltagirone, è stato nominato Direttore Generale della “Sicilia Orientale”. E’ stato nominato anche il nuovo Direttore di ANBI Sicilia (A.S.C.E.B.E.M.):  Maria Vitale, già Direttore Generale del Consorzio di bonifica n. 4 Caltanissetta.


CALABRIA
- ASSUNTI 38 STAGIONALI

Grazie all’impegno di Regione Calabria, il Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede nella città capoluogo) ha avviato al lavoro, con rapporto stagionale,  38 operai; grazie ad un dettagliato  cronoprogramma, che partirà dal 2 Gennaio 2018, svolgeranno una fattiva opera di manutenzione negli impianti consortili irrigui e acquedottistici, nonchè interventi sulla rete di scolo con accurati interventi, che saranno svolti, di comune accordo con i Sindaci dei 56 comuni, in cui opera l’ente consortile.  Si tratta di un risultato ragguardevole, raggiunto grazie alla determinazione di molti.
Ancora una volta l’ente consortile ha così dimostrato di saper mantenere la parola data e di questo ha  ringraziato il
Presidente della
Regione Calabria, Mario Oliverio.


PUGLIA - UN’AREA RESTITUITA ALLA NATURA ED ALLA LEGALITA’

Una nuova stagione di legalità e valorizzazione ambientale si apre per l'“Ex Valle da Pesca”, nota anche come Riservetta di Manfredonia. Dopo la demolizione dei numerosi manufatti abusivi, realizzati sull'area e i ricorsi al TAR promossi dagli occupatori per rivendicarne la proprietà, il Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) ha chiuso definitivamente la vicenda, raggiungendo soluzioni conciliative per le controversie insorte, tali da rendere non più contestabile la titolarità in capo all’ente consortile dei terreni e la loro naturale vocazione naturalistico-ambientale.
Sono stati infatti perfezionati, con gli ex occupatori, singoli atti di concessione in uso di una piccola parte dell'intero compendio, divisa in lotti, per esclusive finalità agricole, ritenute compatibili con gli interessi pubblici coinvolti e con espresso impegno al pieno rispetto delle normative urbanistiche, paesaggistiche ed ambientali, nonché dei vincoli presenti sull'intera area. Un lavoro sinergico svolto negli anni da ente consorziale, Regione Puglia, Prefettura di Foggia, forze dell'ordine e che ha portato alla demolizione di 13 fabbricati, per un volume costruito di 1500 metri cubi, nonché di 1500 metri quadrati di piazzali in calcestruzzo, consentendo così la regolare prosecuzione dei lavori finanziati dall'Unione Europea nell'ambito del Programma LIFE+ Natura e Biodiversità 2009, promosso dalla Regione Puglia, grazie ai quali è in corso il ripristino delle zone umide, che in passato erano state prosciugate. Si tratta di un’area ad alto valore ecologico, che conserva un'indispensabile funzione di equilibrio idrogeologico al servizio delle aree bonificate; senza di essa, anche le aree messe a coltura o successivamente urbanizzate, rischierebbero di essere nuovamente allagate o impaludate.
Di grande interesse  è il sito dove si è intervenuti, localizzato presso la foce del Candelaro, uno dei corsi d’acqua più inquinati della Puglia, dove la presenza di zone umide rappresenta un determinante effetto mitigatore dell’inquinamento e degli eventi idrologici (alluvioni, esondazioni). Ora è finalmente possibile voltare pagina e quindi  lavorare alacremente per la riqualificazione della zona,  vasta oltre quaranta ettari e collocata tra la foce del torrente Candelaro, la riserva dello Stato di Frattarolo e l'Oasi Lago Salso, con  enormi potenzialità di valorizzazione ambientale.
A tal fine, l'intera area della “Ex Valle da Pesca” è stata affidata in gestione al Centro Studi Naturalistici onlus, che potrà assicurare una corretta conservazione  delle aree recuperate.


TOSCANA - FASE FINALE PER LAVORI DI MANUTENZIONE

Cresce la sicurezza idraulica a Santa Maria a Colle, nell’Oltreserchio: il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca), infatti, sta completando lo scavo di oltre due chilometri di rii ( Fosso Fregonaia, Rio delle Gorelle ed affluente, Fosso Corte Bel Tempo), ma il reticolo messo in manutenzione coinvolge, nel paese, moltissimi altri rii.
Il piano annuale consortile dei lavori di manutenzione, previsti a Santa Maria a Colle come nel resto del comprensorio, è ormai in fase di completamento.
Le opere sono state portate avanti, in stretta collaborazione coi comitati e con gli abitanti della zona; una parte degli interventi sono stati assegnati, così come la legislazione permette, agli agricoltori dell’area, perchè meglio di qualsiasi altro conoscono il territorio e possono quindi operare con cura e massima attenzione.


LOMBARDIA
- LAVORI SUL RETICOLO ED ASCIUTTE

Tra Ottobre e Novembre, il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) ha eseguito alcuni interventi sia per il ripristino dei manufatti che per il rifacimento delle sponde e del fondo del derivatore 1 di Castano Primo.
L’ente consortile ha anche approvato il calendario delle “asciutte” 2018: il Canale Villoresi e i Navigli occidentali (Grande, Bereguardo, Pavese) entreranno in “asciutta” totale (il primo a partire dal 26 Febbraio 2018, i secondi dal 19 Febbraio 2018); il Naviglio Martesana osserverà invece un regime di “asciutta” parziale dal 26 Febbraio prossimo. Durante la secca, oltre alla navigazione, sarà severamente vietato l’ingombro dell’alveo dei canali.


VENETO - SCAVI ARCHEOLOGICI

Nei giardini sul retro del Torrione a Legnago un gruppo di ragazzi del liceo classico “Cota” ha effettuato una ricerca archeologica nell’ambito di un progetto promosso dalla stessa scuola, con il sostegno della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della Province di Verona, Rovigo e Vicenza, del Comune e del Centro ambientale archeologico. Scopo dello scavo è quello di scoprire e far riscoprire l’antico nucleo della città, il “castrum” legnaghese, lo storico castello del IX secolo, di cui il Torrione rappresenta il successivo ampliamento. I primi scavi hanno già portato alla luce materiale databile al Basso Medioevo.
Anche il Consorzio di bonifica Veronese (con sede nella città scaligera) partecipa a questo progetto, fornendo assistenza tecnica con i propri mezzi di movimento terra per aprire e chiudere lo scavo archeologico.


MARCHE - SCAMBIO DI “BUONE PRATICHE”

Dopo aver incontrato nei mesi scorsi i colleghi dell’Umbria, della Toscana e dell’Emilia Romagna,  dirigenti e tecnici del Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) hanno visitato gli impianti e le strutture del Consorzio di bonifica Piave (con sede a Montebelluna, in provincia di Treviso) per un percorso di condivisione, che mira al miglioramento dei servizi offerti.
Dopo aver fatto il punto sul ruolo, che gli enti consorziali devono oggi ricoprire, sono stati analizzati i tanti aspetti e le buone pratiche, che caratterizzano i rispettivi comprensori. L’ente consortile ospite, che vanta una storia pluricentenaria, ha illustrato il funzionamento delle grandi idrovore, che hanno permesso di restituire all’agricoltura oltre diecimila ettari di terreni sotto il livello del mare. Tali pompe lavorano con grandi volumi d’acqua e salti modesti; la prima risale addirittura al 1920 ed è ancora in esercizio ma, accanto al vecchio impianto, ne è stato fatto uno nuovo, di pari potenza, in modo che lo smaltimento delle acque sia più rapido.
Loro volta, i tecnici veneti sono rimasti  colpiti dal modello organizzativo dei marchigiani ed in particolare ha suscitato forte interesse la piattaforma per la segnalazione delle criticità, a diretta disposizione dei cittadini. Presto una delegazione del Veneto ricambierà la visita.


VENETO - BUONI PROPOSITI PER L’ANNO NUOVO

Il Natale si avvicina, l’anno vecchio volge verso la sua fine e con il 2018 alle porte per il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) è già temo di pianificare l’attività futura.  Nei giorni scorsi è stato approvato il bilancio preventivo 2018 senza aumenti per i contribuenti: dall’intensificazione delle attività di manutenzione (grazie anche a nuove macchine operatrici) all’ulteriore impulso all’appalto ed alla realizzazione delle nuove opere finanziate dalla Regione, il piano annuale delle attività si presenta come “un piatto ricco di portate”.
Dal bilancio di previsione emerge chiara la volontà dell’ente consortile di proseguire  nel segno di una stretta collaborazione con i Comuni del comprensorio come confermano gli interventi sulla fossatura privata, cofinanziati da Regione Veneto e Comune, già realizzati a Casalserugo, Saonara, Ponte San Nicolò, Piove di Sacco ed attualmente in corso a Legnaro.
Fra gli obbiettivi per l’anno nuovo si inseriscono, inoltre, la realizzazione di interventi di manutenzione e restauro degli immobili di proprietà o in gestione all’ente consorziale (il manufatto di porta Trento a Padova, gli edifici del complesso idrovoro di Santa Margherita di Codevigo, la sede padovana del Consorzio) ed il miglioramento del servizio irriguo a partire dal lavoro già svolto per affrontare la siccità del 2017.
Non manca, infine, l’attenzione per le scuole primarie e secondarie, nelle quali il “Bacchiglione” intende proseguire la realizzazione del progetto didattico “Ama le acque del tuo consorzio”, promosso in collaborazione con il Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua ed al quale hanno aderito 25 classi delle province di Padova e Venezia.


EMILIA ROMAGNA
- ACQUA: FONTE DI BIODIVERSITA’ TRA NATURA ED AGRICOLTURA

“Racconta con un breve video come l’acqua della rete dei Consorzi di bonifica contribuisce alla conservazione della biodiversità sia nell'ambiente naturale che per i campi coltivati”: è questo l’invito lanciato dal Consorzio di bonifica Renana (con sede a Bologna) per il nuovo concorso scuole (scadenza: 21.03.2018).
Gli alunni, con il supporto degli insegnanti e grazie alla partecipazione al modulo didattico gratuito dell’ente consortile, realizzeranno un video, che evidenzi ricchezza e biodiversità del paesaggio generato dalla presenza dell'acqua disponibile grazie alle opere di bonifica (casse d'espansione, canali, invasi, maceri, riserve idriche e aree naturalistiche...).
L'illustrazione del tema “Acqua: fonte di biodiversità tra natura ed agricoltura” è aperta alla fantasia ed agli strumenti dei ragazzi, tenendo conto degli aspetti tipici del patrimonio territoriale locale come le culture materiali, la pratica irrigua per l’agricoltura tradizionale ed il paesaggio rurale, le strutture idrauliche a difesa del rischio alluvionale e la biodiversità collegata.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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