VINCENZI: “SULLA DISPONIBILITA’ D’ACQUA SI GIOCA IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA ITALIANA”
“Bisogna essere consapevoli che disponibilità d’acqua e suoi costi di utilizzo sono determinanti per il futuro della filiera agroalimentare italiana; è una sfida di modernità, che va affrontata con lungimiranza e trasparenza, come stanno dimostrando i Consorzi di bonifica nel campo dell’innovazione.”
E’ quanto ha affermato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, incontrando i vertici delle Organizzazioni Professionali Agricole del Veneto in occasione del Consiglio Nazionale dell’organismo di rappresentanza dei Consorzi di bonifica, svoltosi a Verona.
“Entro breve diventeranno cantieri i 300 milioni del Piano Irriguo Nazionale, cui seguiranno gli interventi infrastrutturali, cui sono destinati i 295 milioni del Fondo Strutturale di Coesione – ha proseguito il Presidente ANBI – Non solo però: in Europa c’è un ingiustificato pregiudizio nei confronti dell’irrigazione, cui non si riconosce l’importante funzione ambientale; per questo, siamo stati promotori di Irrigants d’Europe, tavolo permanente operativo e riconosciuto dalla legge del Belgio, fra Paesi mediterranei, dove l’irrigazione è indispensabile per assicurare reddito agli agricoltori, il cui lavoro è fondamentale nella gestione del territorio soprattutto a fronte dei cambiamenti climatici in essere.”
“Un segnale importante – ha proseguito Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – è lo stanziamento di 50 milioni, ripetuti per 5 annualità, destinati a finanziare i primi interventi per il Piano Nazionale degli Invasi, da noi proposto ed assunto dal Governo nella Legge di Stabilità. Certo, di fronte al miliardo annuale di investimenti da noi indicato come necessario, lo stanziamento è poco, ma conferma quella inversione di tendenza, già manifestatasi con la creazione del fondo progettazioni e le risorse destinate dalla Struttura di Missione #italiasicura. Ora, per valorizzare l’economia del made in Italy e la bellezza del nostro Paese, serve un Patto per il Paese fra i soggetti operanti sul territorio e la burocrazia di Stato e Regioni per utilizzare rapidamente i fondi che ci sono, ma ora vanno spesi! Altrimenti, mutuando un’efficace immagine mediatica, si può amaramente affermare che il dissesto del territorio è doloso.”
VENETO - 25 PROGETTI ESECUTIVI ATTENDONO I FINANZIAMENTI PER APRIRE I CANTERI
Si è tenuta a Verona, nella sede del Consorzio di bonifica Veronese (presente il Presidente, Antonio Tomezzoli), la presentazione dei dati relativi alle opere necessarie per la messa in sicurezza idrogeologica del Veneto; contestualmente sono state presentate anche le opere, che verranno inserite nel nascente Piano Invasi, previsto nella Legge di Stabilità 2018. Sono ben 697 (valore complessivo stimato in € 1.745.551.167,00) le opere necessarie alla prevenzione del rischio di dissesto idrogeologico nel Veneto.
L’elenco, redatto da ANBI Veneto, raccoglie le segnalazione degli 11 Consorzi di bonifica della regione ed è inserito nel rapporto ANBI 2017 “Manutenzione Italia: Azioni per l’Italia Sicura”. I progetti esecutivi, in attesa cioè solo degli stanziamenti per essere realizzate, sono state inserite nella piattaforma ReNDiS (Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo), il database digitale di I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) e che costituisce, di fatto, il registro delle opere da finanziare; per il Veneto si tratta di 25 progetti esecutivi per un valore complessivo di 65 milioni di euro. Il rapporto “Manutenzione Italia” include anche gli invasi multifunzionali, per i quali si è aperta una strada diretta di finanziamento con la Legge di Stabilità.
“L’inserimento del Piano Invasi nella Legge di Stabilità prevede lo stanziamento di complessivo di 250 milioni di euro in 5 anni, dal 2018 al 2022 – ha spiegato Andrea Crestani, Direttore ANBI Veneto -Sono risorse non sufficienti, se si pensa che 250 milioni non coprono neanche un decimo del valore delle opere, di cui il solo Veneto ha bisogno, ma rappresentano comunque un primo passo importante.”
“Anche il Veneto, come del resto tutta l’Italia, deve uscire da un’ottica di emergenza e lavorare in maniera sistemica alla messa in sicurezza idrogeologica dei territori – ha affermato il Presidente ANBI Veneto, Giuseppe Romano - Per questi fondamentali obbiettivi serve l’impegno sia dello Stato che delle Regioni. Il nostro auspicio è che anche la Regione Veneto, già nella Legge di Bilancio che sta discutendo, metta in campo le risorse necessarie per contribuire al finanziamento di opere fondamentali per il territorio ed i cittadini. Si tratta di interventi, che non possono essere più procrastinati.”
“Il Paese – ha affermato, infine, il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano - ha bisogno di un nuovo modello di sviluppo, che metta al centro il territorio ed i suoi valori: il made in Italy agroalimentare, le grandi bellezze artistiche, paesaggistiche ed ambientali. Questa è la sfida per il futuro dei giovani, per il lavoro e per la competitività sui mercati globali.”
TOSCANA - I CONSORZI DIMOSTRERANNO ALLA REGIONE DI LAVORARE CON EFFCIENZA E TRASPARENZA
«Non abbiamo ancora comunicazioni ufficiali sulla ‘diffida’ inviata dalla Regione Toscana a 3 Consorzi di bonifica, ma appena ci arriveranno risponderemo con precisione e attenzione alle richieste, sicuri che i dati chiariranno il quadro e dimostreranno il lavoro svolto». È questo il commento di ANBI Toscana alla notizia in merito alla diffida inviata, su decisione della Giunta della Regione Toscana, nei confronti dei Consorzi di bonifica 1 Toscana Nord, 2 Alto Valdarno, 4 Basso Valdarno, chiedendo chiarimenti sul piano delle manutenzioni e su altri aspetti del lavoro degli enti.
«Per ora non conosciamo gli atti – continua la nota di ANBI Toscana - quindi non abbiamo elementi per poter intervenire nel merito. In attesa di avere la documentazione, ci preme però sottolineare ancora una volta cosa sono e cosa fanno i consorzi toscani. I sei enti, nati con la Legge Regionale 79/2012, hanno messo in atto, in questi anni, uno sforzo operativo importante per gestire un reticolo idraulico praticamente triplicato, come voluto dalla Regione, per assicurare al territorio toscano ed ai cittadini un livello di investimenti e manutenzioni sempre maggiore. Tutto ciò senza procedere con aumenti indiscriminati del tributo, ma solo ad adeguamenti nelle zone, che non erano allineate alla media e in sintonia con la mole di interventi effettuati. I Consorzi di bonifica inoltre hanno svolto, con grande efficienza, un prezioso lavoro di progettazione e realizzazione di manutenzioni straordinarie, con cui hanno saputo intercettare fondi regionali e risorse europee, messe a disposizione dal Piano di Sviluppo Rurale. Questa attività, tutt’altro che scontata, ha permesso di modificare completamente il volto di alcune zone molto fragili della Toscana. In ultimo, ma non in ordine di importanza, la preziosa funzione svolta dai Consorzi di bonifica, partner del Governo e della Regione Toscana, nella realizzazione di tante opere strutturali di fondamentale importanza per la messa in sicurezza del territorio.»
Chiarito il quadro generale e l’operato del sistema consortile toscano, il comunicato entra quindi nel merito del provvedimento della Regione. «Per il momento rimaniamo in attesa di vedere gli atti della Regione, che svolge un puntuale lavoro di controllo e verifica. Accoglieremo come sempre queste sollecitazioni con la massima disponibilità e trasparenza. A proposito dell’unico dato, che ad oggi appare analizzabile (quello dello stipendio del direttore), precisiamo che gli stipendi dei direttori generali dei consorzi toscani sono uguali o inferiori a quanto stabilito dalla Regione Toscana, vale a dire equiparati al dirigente regionale di livello inferiore. Comunque tutti i dati sono disponibili nello spazio “amministrazione trasparente” nei siti dei consorzi. Appena avremo a disposizione la delibera, faremo in modo che i chiarimenti richiesti vengano forniti nei tempi indicati dalla Regione, certi che i dati non potranno che confermare l’esistenza, in Toscana, di consorzi efficienti, che operano in modo trasparente ed efficace su tutti i fronti.»
EMILIA ROMAGNA - DUE PREMI ALLA SOSTENIBILITA’NELLA TUTELA E GESTIONE DELLE ACQUE
Dopo il Premio Innovazione, assegnato in occasione dello SMAU 2017, il Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre) si è aggiudicato un altro prestigioso riconoscimento: il primo premio “Sviluppo sostenibile”, aggiudicato dall’omonima Fondazione (presieduta da Edo Ronchi) e da Ecomondo, la fiera del settore ambientale allestita a Rimini; da quando il premio, giunto alla 9° edizione, è stato istituito, sono oltre 1.300 le aziende della “green economy made in Italy”, che vi hanno partecipato. L’obbiettivo è premiare realtà “capaci di coniugare qualità ambientale e competitività industriale, particolarmente distintesi per attività ed impianti, che producano rilevanti benefici ambientali, abbiano un contenuto innovativo, positivi effetti economici e occupazionali ed abbiano un potenziale di diffusione”.
L’importante riconoscimento, cui è stata conferita la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica, è stato assegnato ad “Acque Risorgive” nella categoria “Tutela e gestione delle acque”, premiando gli interventi realizzati “per la riqualificazione del reticolo idrografico del bacino della Laguna di Venezia attraverso la valorizzazione integrata di processi naturali di fitodepurazione, di salvaguardia ed espansione delle zone umide e della biodiversità, nonché di messa in sicurezza del territorio dai rischi di alluvioni”. Le aziende vincitrici nelle altre due sezioni (“Economia circolare” e “Mobilità sostenibile”) sono 3C Filati di Prato ed Enel. Accanto ai 3 primi premi, altre 27 realtà, 9 per settore, sono state indicate migliori nella loro categoria. Tra queste anche il Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena); recita la motivazione “Per avere realizzato e gestito una infrastruttura verde utilizzando una cassa di espansione nel bacino del fiume Panaro, con un volume di invaso di circa 800.000 mc, attivando sia una capacità di laminazione delle piene, sia un bacino d’acqua quale riserva irrigua, nonché una zona umida di particolare pregio naturalistico e fruibile(un SIC per la direttiva Habitat e una ZPS per la direttiva uccelli). Il progetto innovativo, multifunzionale ed integrato, unisce buoni risultati ambientali, con riduzione dei rischi di alluvioni e vantaggi per l’agricoltura ed è pertanto replicabile.”
“Questi prestigiosi riconoscimenti – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue) – testimoniano come i Consorzi di bonifica siano anche fucina di innovazione applicata, coniugando le migliori pratiche e la multifunzionalità nell’utilizzo efficiente di una risorsa indispensabile, quale l’acqua. I Consorzi di bonifica italiani sono un modello studiato nel mondo, perché affondano le radici nella storia, applicando i principi dell’autogoverno e della sussidiarietà, ma sanno guardare al futuro, interpretando tempestivamente i cambiamenti nell’interesse del territorio e delle sue comunità.”
CALABRIA - DIGA MELITO: L’ESITO DEL TAVOLO TECNICO-OPERATIVO
Se la puntualità è sinonimo di grande interesse e convinzione, si può ben dire che il “tavolo tecnico - operativo”, tenutosi nella sede della presidenza della giunta regionale, parte nelle migliori condizioni: questo il commento a margine della riunione, che era stata fissata per affrontare la situazione relativa al rifinanziamento ed alla realizzazione della diga sul fiume Melito.
E’ stato confermato che la diga va assolutamente realizzata e quindi rifinanziata; nel dettaglio sono stati esaminati i punti di forza, che consentono alla Regione Calabria ed al Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede nella città capoluogo) di proseguire all’unisono in questa delicata, ma fondamentale fase. L’ente consortile ha fatto il progetto preliminare e poi, a sgomberare ogni dubbio riguardo al contenzioso, la sentenza ultima della Suprema Corte di Cassazione ha accolto le sue ragioni; ma, oltre a questo, le motivazioni ed i fatti sono ancora più profondi e concreti: la legge di bilancio 2018, in discussione al Parlamento, all’art. 49 “Piano invasi” stabilisce 2 condizioni, che l’ente consorziale soddisfa ampiamente (il Consorzio di bonifica deve essere titolare della concessione di derivazione e che che l’opera sia inserita nella “Banca Dati delle Pubbliche Amministrazioni-BDAP”).
Il clima e le prospettive, quindi, sono di ragionevole ottimismo poiché, con queste essenziali condizioni e con la forte volontà della Regione Calabria, c’è la netta convinzione, che si possa raggiungere l’obbiettivo e che le parole “rifinanziamento e realizzazione” dell’invaso diventino fatti concreti.
EMILIA ROMAGNA - TURCHI IN VISITA
“Acqua Campus” si conferma come una tappa fondamentale nei tour europei delle missioni ufficiali straniere: a visitarlo nei giorni scorsi è stata questa volta una delegazione del Ministry of Food Agriculture and Livestock della Turchia nell’ambito del TAIEX (Study Visit on Revision studies of water conservation sub-measure under agri-environment measure of Turkey) organizzato dal C.R.E.A..
La giornata è cominciata con la visita all’area dimostrativa, dove il personale del Consorzio di 2° grado C.E.R. - Canale Emiliano Ronagnolo (con sede a Bologna) ha illustrato la struttura, le sue finalità, soffermandosi sulle attrezzature di maggior interesse per il contesto, in cui si muove il ministero ospite. Successivamente la delegazione si è trasferita nell’aula dell’area ricerca,dove sono stati affrontati i temi legati all’irrigazione, contenuti nei Piani di Sviluppo Rurale, con approfondimento tecnico sul servizio di irrigazione aziendale Irriframe, che ha attirato l’attenzione degli ospiti per la possibilità di esportare tale esperienza virtuosa anche nel loro Paese.
TOSCANA - RESTAURATO L’ANTICO IDROMETRO IN MARMO AGLI UFFIZI
Il lavoro di manutenzione e riqualificazione dei corsi d’acqua fiorentini, gestiti dal Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede proprio a Firenze) incontra anche la storia, la cultura e l’artigianato della città con il restauro dell’antico idrometro a vista sul fiume Arno agli Uffizi: la lastra numerata, posizionata su un angolo del muro di sponda a due passi dalla porta di accesso alla Società Canottieri Firenze, dopo diversi anni e diverse ondate di piena si era ormai danneggiata sia nel marmo che nella muratura, cui era ancorata e così, nell’ambito dei lavori svolti in accordo e collaborazione con il Genio Civile della Regione Toscana, l’ente consortile ha affidato il restauro di uno strumento comunque ancora utile per le rilevazioni immediate o in caso di mancanza di energia elettrica.
La presentazione dell’idrometro ritrovato si è tenuta simbolicamente proprio il giorno prima del cinquantunesimo anniversario dell’alluvione fiorentina. In un’annata oltremodo siccitosa è comunque necessario fissare l’attenzione sulle altezze di m. 3 e m. 5,5 metri come riferimenti per il primo ed il secondo livello di guardia al raggiungimento dei quali, da oggi ben visibili anche sull’antico idrometro restaurato, far scattare le necessarie azioni da parte di enti, Istituzioni e cittadinanza.
VENETO - VIA AI LAVORI DI RICALIBRATURA
Annunciata, lo scorso Maggio, la ripresa dei lavori per l’intervento di ricalibratura del canale Altipiano, il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) dà ora il via al cantiere: hanno, infatti, avuto effettivo inizio i lavori sul canale Altipiano, che percorre, per oltre venti chilometri, il territorio della Saccisica da Bovolenta a Codevigo. Sono 8 i comuni interessati (Codevigo, Arzergrande, Correzzola, Piove di Sacco, Pontelongo, Campagna Lupia, Brugine e Polverara) dall’intervento, il cui valore complessivo è di quasi sette milioni di euro, finanziati dalla Regione Veneto con fondi per il disinquinamento della laguna di Venezia.
La salvaguardia ambientale è la prerogativa di questo intervento che, attraverso un aumento degli invasi e la rinaturalizzazione delle sponde, favorirà la riduzione delle sostanze nutrienti (azoto e fosforo), sversate in laguna. L’allargamento del canale e la realizzazione di sponde con minore pendenza migliorerà, inoltre, la sicurezza idraulica di un bacino esteso più di seimila ettari. La conclusione dei lavori appaltati, ossia per un tratto di 5 chilometri, è prevista per Aprile 2018, in tempo per l’apertura della stagione irrigua.
Negli anni scorsi era stato eseguito un primo stralcio dell’intervento, riguardante la realizzazione di manufatti (lo sbarramento del canale Altipiano nei comuni di Brugine e di Codevigo più il manufatto di derivazione in località “Botti”); ora rimane da completare la parte riguardante l’alveo del canale: abbassamento del fondo (in alcuni tratti di oltre un metro), difesa degli argini con pali e sasso, risagomatura delle sponde con notevole ampliamento del letto.
TOSCANA - IL LEGNAME COFINANZIA L’INTERVENTO
Il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) investe poco meno di centocinquantamila euro per la messa in sicurezza dei Bottacci del Guappero (nella zona sud di Lucca) e del reticolo idraulico limitrofo.
L’ente consortile, infatti, sta realizzando la seconda manutenzione, prevista nel piano annuale, di tutti i corsi d’acqua, che fanno riferimento ai bacini idraulici di Vorno e Coselli oltre a quelli del Guappero e dei suoi Bottacci: le opere di sfalcio e pulizia vengono quindi ripetute in pochi mesi per garantire l’ abbattimento del rischio idraulico in questa vasta area della zona sud della città di Lucca.
Vista la portata dell’intervento, sarà realizzato con un piano dalle caratteristiche pluriennali, avendo sempre cura di porre la massima attenzione al rispetto della flora e della fauna. Inoltre, l’accordo con la ditta incaricata dei lavori, permetterà di finanziare una parte dell’opera attraverso il legname prodotto dal lavoro di disboscamento selezionato: si tratta di un buon risparmio, che sarà destinato ad ulteriori interventi.
Nel programma dei lavori per l’area c’è anche la previsione di un cantiere sui corsi d’acqua di Gora Lazzari, Fosso Cortacce, Fosso al Colletto ed in località Al Cantone, dove si interverrà sugli argini per chiudere alcune buche prodotte da animali selvatici e per la riprofilatura delle sponde.
VENETO - “ASCIUTTE” STRAORDINARIE
In considerazione del perdurare della situazione climatica, il Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, in provincia di Padova) ha dovuto programmare la messa in asciutta straordinaria della Roggia Rosà e delle sue “derivate” (principalmente le rogge Balbi e Munara) dalla presa del canale Medoaco a Bassano del Grappa fino ai territori di Cassola, Loria, Rosà, Rossano Veneto, Tezze sul Brenta e Cittadella.
A fronte di un’ulteriore riduzione delle portate del fiume Brenta, l’ente consortile ha dovuto programmare anche l’ “asciutta” straordinaria di un’altra roggia, l’Isacchina Superiore, dalla presa in località Marchesane di Bassano del Grappa fino al territorio di Nove. Si è pervenuti a tali decisioni per le gravi difficoltà a causa degli sbalzi di portata, che raggiungono valori minimi, costringendo a ripartire le già ridotte portate del Brenta per non rischiare gravi danni alla fauna ittica. Si è chiesto quindi l’intervento dei volontari delle associazioni dei pescatori per il recupero del pesce presente nei canali interessati.
MARCHE - NEL SEGNO DELLA “TRASPARENZA”
Il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) ha incontrato i rappresentanti degli ordini professionali regionali (geologi, ingegneri ed agronomi) per condividere le linee di ricerca di soggetti professionisti, in vista della realizzazione di progetti e lavori per la lotta al dissesto idrogeologico e per la manutenzione idraulica dei fiumi.
Tali professionisti saranno scelti sulla base del codice degli appalti, in virtù delle competenze ed esperienze indicate nel proprio curriculum professionale. E’ stato condiviso con gli Ordini cosa chiedere ai candidati ed anche i criteri di valutazione dei curricula; nella commissione sarà inoltre presente un rappresentate indicato dall’Ordine per garantire la massima trasparenza e regolarità delle procedure.
LOMBARDIA - VERSO LE ELEZIONI
In occasione del rinnovo degli organi amministrativi del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) per il quinquennio 2018-2022 (le votazioni avranno luogo i prossimi 1 e 2 Dicembre), la Città Metropolitana di Milano ha reso noto il nome del rappresentante dei Sindaci dei comuni facenti parte del comprensorio consortile e che siederà nel nuovo Consiglio di Amministrazione dell’ente: si tratta di Paolo Razzano, votato dall’Assemblea riunitasi lo scorso 26 Ottobre e consigliere del Comune di Magenta.