Anno XIX, n. 37 venerdì, 6 ottobre 2017

A ROMA, ANBI HA PRESENTATO LE FIRME DELLE ISTITUZIONI DEL TERRITORIO PER IL RIFINANZIAMENTO DELLA LEGGE CONTRO I DANNI DA SUBSIDENZA

Il rifinanziamento della legge  per il contrasto degli effetti della subsidenza nei territori delle province di Ravenna, Ferrara, Rovigo; nella stessa area, il finanziamento di progetti per la messa in sicurezza del territorio; l’approvazione di una norma per l’eliminazione degli “oneri di sistema” (oggi pesano fino al 38%) sulle forniture di energia elettrica, finalizzate al funzionamento degli impianti idrovori ricadenti nei territori subsidenti: sono state queste le richieste sottoscritte, per iniziativa dei locali Consorzi di bonifica, da Istituzioni, organizzazioni economico-sociali del Delta del Po, del Ravennate e del Ferrarese, presentate al Governo nel corso di un forum, promosso dall’ANBI a Roma. 
“E’ ingiusto che i territori dell'Emilia Romagna e del Veneto, fra l’altro importanti asset turistici, continuino a pagare, da soli, le conseguenze di scelte prese dai Governi dell’epoca –  ha evidenziato  Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) - Per questo, il problema subsidenza deve tornare ad essere una responsabilità nazionale e non gravare solo sulle comunità locali, i cui Consorzi di bonifica devono godere delle tariffe elettriche riservate ai soggetti energivori.”
A fare eco sono stati gli Assessori regionali all’Ambiente dell’Emilia Romagna (Paola Gazzolo) ed all’Agricoltura del Veneto (Giuseppe Pan) che, condividendo le richieste dei Consorzi di bonifica, sottolineano gli impegni economici ed infrastrutturali, cui sono chiamati per far fronte ad una situazione di dissesto indotto da causa esterna. Tale posizione, condivisa dai parlamentari (dal pentastellato Gallinella, componente della Commissione Agricoltura della Camera, al dem  Crivellari, estensore di un’apposita Proposta di Legge) presenti al Forum, ha trovato il convinto sostegno anche del Sottosegretario all’Ambiente, Barbara Degani, impegnatasi a sostenere le richieste in questa importante fase di scelte per la prossima Legge di Stabilità; apertura verso l’indispensabile quanto onerosa azione di salvaguardia idrogeologica, svolta dai Consorzi di bonifica, è arrivata anche da Emilio Gatto, Direttore Generale dello Sviluppo Rurale presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
“I territori delle province di Rovigo, Ferrara e Ravenna – ha ricordato Giancarlo Mantovani, Direttore dei Consorzi di bonifica polesani (con sedi a Rovigo e Taglio di Po, nel rodigino) - sono stati interessati dallo sfruttamento di giacimenti metaniferi dal 1938 al 1964; l’emungimento di acque metanifere innescò un’accelerazione, nell’abbassamento del suolo, decine di volte superiore ai livelli normali.
L’ “affondamento” del Polesine e del Delta Padano ha causato un grave dissesto idraulico e idrogeologico, nonchè ripercussioni sull’economia e la vita sociale dell’area; il sistema di bonifica è attualmente costituito da un numero importante di impianti idrovori: 201 nel rodigino, 170 nel ferrarese e 144 impianti nel ravennate ed  il costo complessivo annuo per la sola energia elettrica sta velocemente raggiungendo i 20 milioni di euro, un costo annuale insostenibile per questi territori.
Il Sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, ha dichiarato: “Nel 1980 nasce la Legge Speciale, che porta il nome di Ravenna  e che presenta ancora oggi elementi di grande attualità, prima di tutto perché prevedeva una collaborazione interministeriale e con gli Enti Locali, poi per aver introdotto implicitamente concetti come la mitigazione e l’adattamento, prevedendo così risorse per investimenti ed opere tali da poter contrastare il fenomeno della subsidenza.”
La conseguenza dell’alterazione dell’equilibrio idraulico fu  infatti lo sconvolgimento del sistema di bonifica. Tutti i corsi d’acqua si trovarono in uno stato di piena apparente, perché gli alvei e le sommità arginali si erano abbassate, aumentando la pressione idraulica sulle sponde ed esponendo il territorio a frequenti esondazioni. Gli impianti idrovori cominciarono a funzionare per un numero di ore di gran lunga superiore a quello precedente (addirittura il triplo od il quadruplo), con maggior consumo di energia e conseguente aumento delle spese di esercizio a carico dei Consorzi di bonifica. Si rese inoltre indispensabile il riordino di tutta la rete scolante così come degli argini a mare.
Le spese per l’adeguamento delle opere di bonifica, rese inefficienti dallo straordinario abbassamento del territorio, furono assunte in buona parte dal Ministero dell’Agricoltura e Foreste che si fece carico anche delle spese di esercizio delle idrovore a partire dal novembre 1958 fino al 31 dicembre 1977; poi, negli anni ‘80, le leggi finanziarie statali attivarono specifiche linee di finanziamento per consentire ai Consorzi di bonifica di continuare ad attuare opere a presidio di un territorio compromesso per sempre.
“Recentemente – ha sottolineato  Riccardo Roversi, Direttore del Consorzio di bonifica Ferrara con sede nella città estense) -  sono cessati i finanziamenti statali, rientrando la materia nelle competenze delle Regioni che, data la difficile situazione economica, hanno però di fatto azzerato i finanziamenti ai Consorzi per mitigare i danni conseguenti alla subsidenza.”
“Servono segnali concreti per richieste, frutto di una rinnovata alleanza fra territori vicini di regioni diverse” ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.


EMILIA ROMAGNA - IL CER SI ALLUNGA

Si è svolta a Bellaria Igea Marina l’inaugurazione del nuovo tratto riminese del Canale Emiliano Romagnolo: il taglio del nastro dell’opera, strategica per l’intero comparto agroalimentare locale, è avvenuto alla presenza di numerose autorità istituzionali, civili e militari. La cerimonia , cominciata nel suggestivo parco del Castello Benelli, è stata anche occasione per confrontarsi su temi ambientali, economici ed agricoli, legati al ruolo dell’acqua, in particolare nelle aree, che ne sono scarsamente provviste come quelle romagnole: è in questo contesto, infatti, che si inserisce l’importante prolungamento del Canale Emiliano Romagnolo, che consentirà l’approvvigionamento idrico diretto ad 800  ettari di zone produttive, in buona parte rientranti nel comune di Bellaria Igea Marina.
Il Presidente del Consorzio di 2° grado C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo (con sede a Bologna), Massimiliano Pederzoli, ha sottolineato come l’opera sia una dimostrazione di come si può e si deve pianificare in tempo utile per il benessere della cittadinanza e delle imprese agricole. Il Presidente  ANBI, Francesco Vincenzi, ha invece sottolineato  come questo tipo di opere siano condivise col territorio.  L’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Simona Caselli, ha invece posto l’accento su come il cambiamento climatico incida sulla nostra realtà, obbligandoci a cambiare comportamenti ed atteggiamento mentale.
Il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha concluso, sottolineando come quella inaugurata sia un'opera, che vuole guardare avanti con lungimiranza, un esempio di cosa fare per invertire la rotta. In collegamento è intervenuto anche Paolo De Castro, Vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo. Il prolungamento dell’asta del Canale Emiliano Romagnolo, da valle del torrente Uso a valle dello scolo Rio Pircio, ha uno sviluppo complessivo di 1936 metri; va prevalentemente a servire il territorio del Comune di Bellaria e marginalmente quelli di Santarcangelo e Rimini.


SARDEGNA
- RESTA ALTA L’ATTENZIONE SULL’USO DELLA RISORSA IDRICA

Lo stato dei bacini, che alimentano il distretto irriguo del Consorzio di bonifica Sardegna Centrale (con sede a Nuoro) è disarmante: a causa di una siccità senza precedenti, gli invasi del Posada e del Cedrino sono ad un livello di massima allerta: il primo contiene 1.800.000 metri cubi d’acqua (pari al 7% del volume autorizzato), mentre il secondo contiene mc. 2.500.000 (pari al 16% del volume autorizzato).
Nonostante questo quadro drammatico, l’ente consortile si è prodigato per garantire una stagione irrigua più lunga possibile. Ora, però, l’emergenza idrica, che ha interessato la valle del Cedrino, si è acuita ulteriormente per la decisione assunta dall’Enas (Ente Acque della Sardegna,  gestore delle dighe) di anticipare la chiusura della stagione irrigua e di non immettere acqua all’interno della rete idrica, privando gli agricoltori non solo della possibilità di irrigare, ma anche di utilizzare la risorsa per fini aziendali. 
A quattro giorni da quella decisione, l’ente consorziale ha  comunicato  che, compatibilmente con le disponibilità attuali, immetterà in rete limitatissimi volumi idrici (26.000 metri cubi d’acqua) al fine di garantire gli usi  aziendali, l’irrigazione di soccorso delle aziende florovivaistiche, delle attività produttive dedite alla coltivazione delle specie ortive autunno-vernine e degli agrumeti. Sono esclusi dal provvedimento gli ambiti territoriali dei comuni di Galtellì, Onifai, Irgoli, Loculi, Orosei, Nuoro, Dorgali, Lula, Oliena ed Orune, alimentati dall’invaso di Pedra e Othoni.

VENETO - RECUPERATI PESCI, INDICATORI BIOLOGICI

Con il 30 Settembre si è chiusa una stagione irrigua straordinariamente complessa per il Consorzio di bonifica Veronese (con sede nel capoluogo scaligero), a causa di una siccità con pochi precedenti, ma in cui l’ente consortile, che fornisce l’irrigazione a 70 comuni, è riuscito comunque a garantire, per tutta l’estate, il servizio.
Al termine della stagione dell’irrigazione, come da tradizione e come previsto dalle norme, l’ente consorziale  ha provveduto al recupero ittico dal Canale Principale, a Bussolengo, prima della messa in secca dell’alveo: circa ottanta chilogrammi di trote fario, oltre ad un quantitativo importante di temoli, trote iridea e trote marmorate. Il personale ha inoltre recuperato  alcuni esemplari di spinarelli e di scazzoni, pesci che vivono solo in acque particolarmente pulite e che testimoniano, pertanto, la qualità dell’acqua utilizzata per l’irrigazione. Tutti i pesci recuperati sono stati successivamente rilasciati nel fiume Adige.


SARDEGNA - CONCLUSA LA STAGIONE IRRIGUA

A causa della crisi idrica, che ha caratterizzato l’annata in corso, il Consorzio di bonifica Gallura (con sede ad Arzachena, nella provincia di Olbia Tempio Pausania) ha concluso la stagione irrigua a fine Settembre. I livelli d’acqua presenti all’interno della diga del Liscia avevano spinto, già all’inizio della stagione estiva, ad adottare restrizioni nell’erogazione della risorsa idrica per garantire a tutti i consorziati di portare a termine i cicli produttivi; adesso, dopo 4 mesi e pochissimi millimetri di pioggia, si è stati però costretti ad annunciare la chiusura anticipata della stagione irrigua.
Per il secondo anno consecutivo, gli indicatori diffusi dal Distretto Idrografico Regionale associano alle quantità d’acqua, presenti nella diga del Liscia, uno stato di pericolo, confermando la siccità persistente e la crisi idrica, che sta investendo la Gallura; purtroppo la scarsità delle piogge e il prolungarsi della stagione calda hanno pregiudicato le produzioni delle colture estive e stanno compromettendo l’avvio delle colture autunno-vernine, danneggiando ulteriormente il comparto agricolo già fortemente penalizzato. In casi di particolari esigenze dettate dall’emergenza idrica, l’ente consortile si riserva il diritto di autorizzare temporanee forniture di risorsa a mero scopo di soccorso.


VENETO - APPROVATO ACCORDO DI PROGRAMMA

Far fronte al frequente rischio di allagamenti con un progetto di sinergia: con questo intento, nei giorni scorsi, il Comune di Piove di Sacco ha approvato l’Accordo di Programma con Regione Veneto e Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) per la realizzazione di alcuni interventi manutentori di carattere straordinario sulla maglia idraulica territoriale. Sebbene, dopo l’approvazione del Piano delle Acque, Amministrazione Comunale e privati si siano fatti carico della realizzazione di diversi interventi di carattere idraulico nelle località di Corte, Arzerello e Piovega, alcune criticità sono rimaste scoperte. L’Accordo rientra in un bando regionale dal valore complessivo di quasi  un milione e mezzo di euro e di cui l’ente consortile è il soggetto esecutore. Il Comune di Piove di Sacco ne è risultato vincitore insieme ad altri 14 Comuni ricadenti nel comprensorio consorziale e l’intervento specifico prevede un importo complessivo di 100.000 euro. A Piove di Sacco, così come per le altre Amministrazioni vincitrici del bando regionale, IL “Bacchiglione” si fa carico dell’esecuzione di progetti, che interessano la rete idraulica di competenza comunale, rivestendo comunque un importante risvolto pubblico per il beneficio, che portano alle zone residenziali ed alla rete stradale. 


LOMBARDIA - PIANO COMPRENSORIALE DI BONIFICA: AVVIATO L’ITER

Si è tenuta a Milano, nella sede di Regione Lombardia, la prima conferenza di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) in previsione della redazione del Piano Comprensoriale di Bonifica consortile, che rappresenta il documento di pianificazione e programmazione, attraverso cui l’ente consorziale  esplicita modi e tempi della propria attività istituzionale di rilevanza pubblica, nonché ogni altra azione connessa o dipendenti (navigazione, fruizione turistica, ecc.). Durante i lavori è stato presentato il documento preliminare del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede nel capoluogo lombardo)


TOSCANA - DUE LOTTI “EUROPEI”

Il Fosso della Franceschina, a Molazzana, diventa più sicuro, grazie agli interventi che il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) può realizzare, utilizzando risorse intercettate dall’Unione Europea sulla linea di stanziamento del Piano di Sviluppo Rurale. L’ente consortile sta infatti portando avanti lavori, suddivisi in 2 lotti, per un investimento totale che sfiora i cinquecentomila euro. Il cantiere ha già completato il ripristino del movimento franoso, prodotto da pregressi eventi alluvionali; le opere proseguiranno  col ripristino dell’attraversamento carrabile presente e con la rimozione del materiale accumulato in alveo. Sempre per il Comune di Molazzana, l’ente consorziale ha intercettato, sulla linea di finanziamento del P.S.R., altri 195.000 euro, che permetteranno di realizzare un intervento sul Fosso di Cascio, in località Casa Rebechi.


EMILIA ROMAGNA - NUOVO DIRETTORE CONSORTILE

Si chiama Fabrizio Useri, laureato all’Università degli Studi di Bologna in Ingegneria Civile (sezione Edile) ed è il nuovo direttore generale del Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”). Con questa scelta, l’ente consortile intende presidiare con particolare professionalità il settore dei contratti di appalto o di opera nelle pubbliche amministrazioni , avendo programmato una numerosa serie di lavori da realizzare per la salvaguardia idraulica del territorio, la lotta al dissesto idrogeologico ed il miglioramento della rete consortile in altrettanti comuni nel comprensorio.

TOSCANA - LA BONIFICA CHE ACCOGLIE

 

“La Bonifica che accoglie”: così si chiama il progetto messo in campo dal Consorzio di bonifica 5 Toscana Costa (con sede a Venturina Terme, in provincia di Livorno) nell'ambito dei lavori socialmente utili. Una convenzione è stata stipulata con la Croce Rossa di Piombino al fine di  impiegare, per  1 anno, 5 dei ragazzi ospitati presso le strutture di accoglienza gestite. Un impegno che l’ente consortile ha voluto prendersi, in linea con le sollecitazioni ricevute dalla Regione Toscana e con lo scopo di favorire il processo di integrazione. Si tratta di 5 persone  che, coordinate dal personale consorziale, hanno iniziato a lavorare per rendere l’ ambiente ed i  corsi d'acqua più puliti e più sicuri, contribuendo al benessere dei  cittadini.
Il “Toscana Costa”, nell'ambito del progetto “La Bonifica che Accoglie”, è intervenuto sulla Fossa Calda, dove i ragazzi hanno rimosso detriti e materiale di risulta e per la ripulitura dei laghi di Tufaia, utilizzati  come distretti irrigui. In questi giorni, i ragazzi coinvolti nel progetto hanno iniziato la sistemazione del lago Grande, abitato dalle anatre; stratta di un luogo di formazione e educazione, ogni anno visitato da scolaresche e gruppi di appassionati di flora, fauna e birdwatching.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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