Anno XIX, n. 27 venerdì, 7 luglio 2017

12 LUGLIO: ASSEMBLEA ANBI A ROMA

Si terra mercoledì  12 Luglio p.v. l’annuale Assemblea dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), che quest’anno procederà al rinnovo del Consiglio Nazionale; l’assise si terrà al Centro Congressi dell’Hotel Sheraton “Parco de’Medici”, a Roma ed avrà per  tema “Aprono i cantieri dell’acqua…e riparte il Paese”.
L’inizio dei lavori è previsto per le ore 10.00 e prevede, accanto ai rappresentanti dei Consorzi di bonifica di tutta Italia, il consueto,  qualificato parterre di esponenti di Governo, Parlamento, Regioni, Istituzioni, Organizzazioni Professionali Agricole, Sindacati, Università, mondo ambientalista e  società civile. Alla prima parte dei lavori, che si concluderanno nel pomeriggio, è prevista la partecipazione anche del Ministro all’Ambiente, Gian Luca Galletti e del Vice Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.


CONTRASTO ALLA SICCITA’: PRESENTATI I PRIMI 218 PROGETTI  DEL PIANO NAZIONALE DEGLI INVASI.

ANBI E #italiasicura INDIVIDUANO  ANCHE LE FONTI DI FINANZIAMENTO

“Come sempre, prevenire è meglio che curare: se avessimo già investito i circa 3 miliardi di euro necessari per i primi 218 interventi da noi progettati  nella proposta di Piano Nazionale degli Invasi, avremmo evitato buona parte dei  5 miliardi di danni all’agricoltura, registrati in poche settimane”: è  stringente la sequenza logica di Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, in relazione all’avvenuta presentazione  a Roma, unitamente alla Struttura di Missione #italiasicura presso la Presidenza del Consiglio (rappresentata dal coordinatore, Erasmo D’Angelis), di  218 progetti di invasi e per il recupero della risorsa idrica, interessanti 17 regioni.
“D’altronde – ha chiosato Massimo Gargano, Direttore Generale  ANBI  tratteniamo solo l’11% degli oltre tre miliardi di metri cubi di pioggia, che annualmente cadono sull’Italia. Ora, i cambiamenti climatici e le differenti modalità degli eventi atmosferici, più violenti e concentrati nel tempo e nello spazio, obbligano a nuove scelte infrastrutturali, soprattutto al Centro Nord, fin qui abituato ad un clima mediterraneo, che ormai non esiste più.”
I progetti presentati dai Consorzi di bonifica sono perlopiù definitivi ed esecutivi, pronti quindi per essere finanziati; il maggior numero di proposte (73, tra cui un bacino sul torrente Astico, nel vicentino) interessa il Veneto, ma è la Calabria, la regione, che abbisogna di maggiori investimenti (527 milioni di euro, tra cui il completamento della diga sul Melito, nel catanzarese). Per avviare l’iter di questa grande programmazione infrastrutturale a servizio del Paese, la Struttura di Missione #italiasicura inizierà, la settimana prossima, una serie di incontri con i ministeri competenti, in vista della prossima Legge di Stabilità.  L’obbiettivo è individuare, nel cosiddetto Fondo per gli  Investimenti (comprensivo anche delle infrastrutture relative alla rete idrica e alle opere di collettamento), quote di finanziamento pluriennale anche facendo ricorso a finanziamenti comunitari (Banca europea per gli investimenti, Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa); sarebbero accompagnate dalla costituzione di un fondo “a rotazione” per il finanziamento delle progettazioni.  Si stima che, per evitare il ripetersi di crisi idriche penalizzanti il settore del “made in Italy agroalimentare” (267 miliardi di produzione, 38 miliardi di export, 3.300.000 occupati), l’Italia necessiti di circa duemila invasi medio-piccoli, collinari e di pianura, i cui 20 miliardi di investimento rientrerebbero in un piano ventennale di finanziamento.


EMILIA ROMAGNA - IMPORTANTI MISURE ANTI-SICCITA’ NEL REGGIANO

Se le precipitazioni degli ultimi giorni, cadute per lo più in modo disomogeneo sul territorio, hanno solo marginalmente regalato un timido, ma insufficiente sollievo all’agricoltura, il grave stato di siccità, che sta interessando  ormai da parecchi mesi  l’Emilia Romagna ed in particolare il comprensorio del Consorzio di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia), impone di valutare ogni possibile modo per mitigare, anche nelle annate a venire,  l’impatto della carenza idrica sulle produzioni agricole e sull’ambiente, in cui viviamo. Ciò, anche in considerazione del ripetersi  di estati caratterizzate da alte temperature ed un clima, che nel complesso risulta particolarmente siccitoso.
All’interno del comprensorio irriguo consortile (circa centoventimila ettari), la zona dipendente dalla derivazione dal torrente Enza in località Cerezzola di Canossa, è quella, dove lo squilibrio idrico ha assunto connotati di maggior gravità, a causa della portata particolarmente ridotta del corso d’acqua. In quest’area, la carenza idrica comporta un forte rischio di compromettere le colture  con gravi danni all’economia agricola locale ed anche all’ecosistema.
E’ in quest’ottica che i vertici consortili hanno inoltrato alla Regione Emilia Romagna la domanda di deroga al Deflusso Minimo Vitale (DMV) unitamente al Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”), che condivide una parte di competenze sul bacino. Come secondo rilevante provvedimento, l’ente consorziale, limitatamente alla zona servita dal torrente Enza in località Cerezzola, ha disposto il divieto di attingimento dell’acqua per finalità diverse da quelle destinate alla produzione agricola come l’irrigazione di campi sportivi, orti e giardini, il lavaggio di automobili ed automezzi, la pulizia dei piazzali.
 Di sicura evidenza è anche l’avviamento di un sondaggio immediato per verificare la presenza e disponibilità di pozzi da attivare celermente, previo accordi con i proprietari. Il summit ha portato anche ad altri risultati di rilievo, tra cui la richiesta  alla Regione Emilia Romagna di aprire al più presto un tavolo tecnico con ENEL per analizzare la fattibilità tecnico-economica di un eventuale utilizzo degli invasi a scopo idroelettrico nei bacini dell’Enza e del fiume Secchia; tra quelli indicati: l’invaso del Paduli o del Lagastrello in provincia di Massa Carrara e quello di Gazzano - Fontanaluccia, tra le province di Reggio Emilia e Modena.
Si tratta di 2 invasi aventi complessivamente una capacità di circa sei milioni di metri cubi d’acqua il cui anche solamente parziale utilizzo, anche a scopi irrigui, comporterebbe un rilevante beneficio all’attività di gestione dell’irrigazione nelle zone di alta pianura, dipendenti dai corsi d’acqua nelle province di Parma, Reggio Emilia e Modena, particolarmente esposte al fenomeno della siccità. Inoltre, trattandosi di invasi esistenti, il loro eventuale utilizzo anche a scopi irrigui non dovrebbe comportare  rilevanti costi di investimento, dovuti alla realizzazione di un nuovo invaso, ma unicamente nuove modalità per la gestione degli invasi, improntate alla collaborazione tra i 2 soggetti gestori: ENEL e il Consorzio di bonifica Emilia Centrale. In pratica l’eventuale utilizzo della risorsa idrica, accumulata in tali invasi, anche per l’irrigazione sarebbe sostanzialmente a “costo zero”.


LOMBARDIA - PRESENTATO IL PROGETTO ISIL

La risposta dei consorzi di bonifica alle richieste della Comunità Europea, relative alla necessità di approfondire le conoscenze sui sistemi irrigui e sugli usi delle risorse idriche, è stata l’argomento principale del convegno “Conoscere l’acqua. Il progetto I.S.I.L. – Indagine sui Sistemi Irrigui della Lombardia”, organizzato da U.R.B.I.M. - ANBI Lombardia  a Milano. Il progetto I.S.I.L., promosso dai Consorzi di bonifica e dall’Università degli Studi di Milano-DISAA, finanziato da Regione Lombardia, ha lo scopo di ottenere, per la prima volta, una conoscenza a scala regionale e locale di tutte le informazioni riguardanti l’adduzione e la distribuzione delle acque irrigue.
E’ stato sottolineato come il mondo dei Consorzi di bonifica  stia cambiando già da diversi anni grazie alla sollecitazione delle Istituzioni comunitarie, nazionali e regionali; tale processo  si sta articolando secondo 3 percorsi principali: aumento della conoscenza con il supporto scientifico dell'Università; instaurazione di un rapporto di fiducia con Regione Lombardia, C.R.E.A (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria), Organizzazioni Professionali  Agricole e consorzi irrigui privati; identificazione univoca dei referenti sui temi legati all'acqua (Regione Lombardia per la parte di governo ed enti consortili come gestori unici della risorsa).
Il progetto I.S.I.L., nel biennio 2015 – 2016, ha consentito di identificare i cosiddetti “comizi irrigui” nel 60% della superficie irrigua regionale, pari di fatto alle aree direttamente gestite dai Consorzi di bonifica. Per ciascun comizio è stata messa a sistema una serie di dati fondamentali comprendenti, ad esempio, le portate nominali, le efficienze e l’identificazione delle fonti dell’acqua distribuita. Unendo queste informazioni alle serie storiche di portate derivate dai corsi d’acqua naturali e alle misure delle variabili agrometeorologiche, potrà essere calcolato il bilancio idrico per ogni singolo comizio, rendendo cosi possibile l’identificazione delle zone, che presentano carenza idrica e le zone autosufficienti. Per il prossimo biennio 2017-2018, l’obiettivo è quello di completare la mappatura dei comizi anche nelle aree non direttamente gestite dai consorzi di bonifica.
Ai lavori è intervenuto, fra gli altri, anche il Consorzio di bonifica Garda Chiese (con sede a Mantova),c he ha presentato il proprio sistema di monitoraggio delle acque irrigue finalizzato al miglioramento della conoscenza del territorio e della rete, all’ottimizzazione della gestione, alla costituzione di banche dati utili per i Piani di bonifica e di Classifica, all’ottemperamento di quanto richiesto dalle normative sulla quantificazione delle portate irrigue; la rete è costituita da misuratori sulle fonti di approvvigionamento e sulle restituzioni: idrometri, pluviometri e contatori irrigui.


EMILIA ROMAGNA - “RECUPERATA” UNA SIGNIFICATIVA RISERVA IDRICA

Città Metropolitana di Bologna e Consorzio di bonifica Renana (con sede nel capoluogo felsineo) hanno siglato l’accordo per la gestione e l’utilizzo delle acque del bacino idrico artificiale Reno Vivo, in coordinamento con le strutture regionali competenti. L’invaso, inaugurato nel 2013 e che  può contenere circa ottocentomila metri cubi d’acqua, è alimentato dal Rio Eva e rappresenta un importante serbatoio idrico, da cui il fiume Reno può attingere, mantenendo così una regolare portata minima nei caldi e siccitosi mesi estivi. Un vero e proprio “lago”, che si trova in comune di Sasso Marconi (località Borgonuovo) con una superficie complessiva superiore a ventitre ettari (1 chilometro di lunghezza per 400 metri di larghezza) e l’altezza dell’acqua tra m. 1,80 e 6,3.
In virtù dell’accordo sarà l’ente consortile a gestire a titolo gratuito l’invaso per  3 anni, utilizzando questa riserva d'acqua per far fronte alle problematiche connesse alla scarsità della risorsa idrica nel fiume Reno durante i mesi estivi  per sostenere almeno in parte gli usi di valle. L’ente consorziale si farà inoltre carico della manutenzione ordinaria e straordinaria del bacino.


VENETO - ACCENSIONE INAUGURALE

Il Consorzio di bonifica Veneto Orientale (con sede a San Donà di Piave, nel veneziano) ha inaugurato, a Concordia Sagittaria, le pompe del nuovo impianto idrovoro Palù Grande;  si sono conclusi così i lavori del primo lotto dell’intervento di sistemazione idraulica del bacino Bandoquerelle Palù Grande (€ 3.000.000,00).
La nuova centrale affianca l’impianto esistente da 2.400 litri al secondo, divenuti progressivamente insufficienti con l’ampliamento dell’abitato concordiese, in particolare verso le zone altimetricamente più depresse, che sono purtroppo oggetto di frequenti allagamenti. Il nuovo impianto idrovoro, costato 1 milione e mezzo di euro, dispone di 3 pompe da 2500 litri al secondo ciascuna, elevando così la portata complessiva a circa diecimila litri al secondo ed è già dimensionato per l’installazione di una quarta pompa. L’ente consortile ha inoltre consegnato i lavori del 2° lotto (€ 1.500.000), di cui si prevede l’ultimazione per il prossimo anno e che comprendono il nuovo canale Deviatore Basse nonché, a valle, l’adeguamento del canale Fosson.
Un apposito sistema di comando automatico telecontrollato consentirà il collegamento idraulico regolato tra le reti delle 2 idrovore Bandoquerelle e Palù Grande, che potranno così lavorare in sinergia. A seguito dell’evento del Novembre scorso  sono stati anche ultimati i lavori di ripristino della funzionalità del quarto gruppo dell’idrovora Bandoquerelle con la sostituzione della tubazione di aspirazione irreparabilmente danneggiata . Si  avvia così a conclusione, dopo 30 anni di attesa per i necessari finanziamenti,  un piano di interventi, indispensabile per la salvaguardia idraulica dell’abitato di Concordia Sagittaria, ormai divenuto vulnerabile, soprattutto nei quartieri più bassi, ad eventi meteorici anche di non eccezionale entità.


TOSCANA - SARANNO PIU’ FORTI GLI ARGINI DELL’OMBRONE

Sono stati illustrati alla centrale idroelettrica di San Martino, alle porte di Grosseto,  i progetti finanziati dal Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, presente anche  il Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Luca Sani. I cantieri potrebbero già partire nel 2017; interesseranno anche il fiume Ombrone ed il consolidamento dell’argine nei pressi di Grosseto.
Il Ministero ha concesso, al Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede nel “capoluogo della Maremma”) un finanziamento di 6.300.000 euro, immediatamente disponibili. Due i risultati principali, che si otterranno con questi interventi: combattere l’intrusione salina nelle falde acquifere e quindi ottenere un notevole risparmio di acqua; rinforzare l’argine dell’Ombrone tramite l’intubamento del Canale Primario, che scorre parallelo allo stesso fiume.
L’opera rientra tra le 6 scelte dal Ministero in tutta Italia e ritenute prioritarie; uno dei requisiti fondamentali ,che hanno fatto si che il progetto venisse scelto, è stata la cantierabilità. Si è quindi fiduciosi che possa andare in appalto in maniera piuttosto veloce e che si riesca a partire con i cantieri già prima della fine dell'anno in corso.


VENETO - SICUREZZA IDRAULICA: VIA A NUOVI LAVORI NEL PADOVANO

Rialzo degli argini ed un nuovo impianto idrovoro: il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) ha dato il via ai lavori a Montegrotto Terme; conclusa positivamente la bonifica bellica e terminata la prima fase di rilievi archeologici, l‘ente consortile ha dato il via all’apertura del cantiere. Dopo gli allagamenti del Febbraio 2014 quando, a causa delle intense precipitazioni, l’acqua sormontò gli argini degli scoli consorziali, il “Bacchiglione” ha approvato un progetto di messa in sicurezza del nodo idraulico di Montegrotto e Battaglia Terme. La realizzazione di questo intervento si inserisce in un piano che l’ente consortile ha portato a termine, nei recenti 15 anni, nel bacino Colli Euganei, come la nuova botte del Pigozzo e gli interventi sugli scoli Rialto, Poggese e Menona.
Oltre al rialzo degli argini ed  al risezionamento degli scoli consortili Canella e Paiuzza, il progetto prevede la costruzione di un nuovo impianto idrovoro, che permetta di scaricare l’acqua nel canale Rialto anche in caso di forti piogge ed elevati livelli dei fiumi. Tutte le acque del bacino Colli Euganei (11.804 ettari ricadenti nei  comuni di Abano Terme, Montegrotto Terme, Battaglia Terme, Selvazzano Dentro, Teolo, Torreglia, Saccolongo, Veggiano, Cervarese S. Croce, Rovolon e Padova), infatti, vengono raccolte dallo scolo Rialto e, tramite la botte a sifone del Pigozzo, convogliate all’esterno del comprensorio consorziale nel canale di Sottobattaglia, un affluente del fiume Bacchiglione. 
All’interno del finanziamento complessivo, stanziato dalla Regione Veneto per un valore di 800.000 euro, i lavori  saranno ultimati entro la fine di Febbraio 2018.


TOSCANA - RISORSE EUROPEE

Grazie ai finanziamenti provenienti dall’Unione Europea per il Piano di Sviluppo Rurale, il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) ha avviato  i lavori di ripristino dell’alveo del torrente Ania, a cavallo dei comuni di Coreglia Antelminelli e Barga. Secondo i programmi, le opere di ristrutturazione termineranno tra circa un mese.
I 198.000 euro comunitari verranno utilizzati per la sistemazione dell’alveo; in questo modo, sarà  possibile regolare il flusso delle acque. L’opera verrà realizzata principalmente in pietrame, in modo da limitare l’impatto visivo sull’ambiente naturale circostante. Ben vengano gli interventi  propedeutici alla salvaguardia delle zone montane, in particolare modo per la messa in sicurezza dei versanti lungo i torrenti.


CALABRIA - SI INVESTE SULLE STRADE RURALI

Con grande soddisfazione del Consorzio di bonifica Ionio Crotonese (con sede nel capoluogo di provincia), tutte le 7 domande presentate nella Misura 04 del PSR (Piano Sviluppo Rurale) Calabria 2014/2020 per il sostegno ed il miglioramento/adeguamento delle infrastrutture di base a servizio delle aziende agricole, sono state ritenute ammissibili.
Ne saranno finanziate solo 6, a causa della limitata capienza dell’intervento e saranno rivolte a migliorare alcune strade della provincia per agevolare le condizioni di accesso e di lavoro all’interno dei comparti agricolo e silvicolo. Oltre un milione e centomila euro saranno dunque utilizzati per progetti  concordati e disegnati attraverso apposite convenzioni con i Comuni, che presentavano maggiori criticità affrontabili con questo strumento. E’ stato proprio due anni fa che l’amministrazione consortile aveva presentato la nuova Area Ricerca e Innovazione: è solo così che si possono raggiungere quegli obiettivi “obbligati”, che sopperiscono all’ azzeramento di risorse regionali e statali, anche per l’ordinaria amministrazione e manutenzione di infrastrutture.
Questo risultato non fa che rafforzare la convinzione che la strada dell’innovazione e dell’implementazione della capacità progettuale può arricchire il parco servizi dell’ente consorziale e, contestualmente, sopperire alla precarietà ed al dissesto generale della viabilità locale.


LOMBARDIA - UTILIZZO SICURO DEI CORSI D’ACQUA

A Robecco sul Naviglio, presente il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano),  si è tenuto un incontro con i rappresentanti delle amministrazioni degli Enti Locali, che si trovano lungo l’asta del Naviglio Grande.
Al centro del confronto, alcune problematiche di stretta attualità e che riguardano la frequente balneazione, nonostante i divieti assoluti vigenti, nelle acque dei canali e l’utilizzo delle strade alzaie; tra gli esiti della discussione, l’urgenza di costruire collaborazioni tra le parti interessate sia sul fronte educativo, sia per quanto riguarda gli aspetti più strettamente connessi alla vigilanza.
Tra i possibili strumenti per agevolare questo impegno, secondo quanto emerso, c’è l’ideazione di campagne informative a largo raggio.


SARDEGNA - MARRONE CONFERMATO PRESIDENTE ALLA “GALLURA”

Il Consiglio dei Delegati del Consorzio di bonifica Gallura (con sede ad Arzachena, nella provincia di Olbia Tempio Pausania) ha rinnovato la fiducia al presidente uscente, Marco Marrone; ringraziando, ha tra l’altro  affermato che “nel prossimo quinquennio,  il lavoro sarà volto da una parte alla ricerca di una nuova gestione della diga del Liscia, con la progettazione di infrastrutture capaci di garantire la risorsa a tutte le aziende agricole e dall’altra alla creazione di una centrale idroelettrica, che consenta di ridurre il costo dei ruoli a carico degli agricoltori.”
Al termine dell’assemblea, il dibattito tra i vertici dell’ente consortile con i rappresentanti del mondo politico locale e del Tag (Tavolo delle associazioni galluresi) si è concentrato sulla siccità e sulla gestione della risorsa idrica, cardine per lo sviluppo non solo dell’agricoltura, ma anche dei settori turistico ed economico. Nonostante la richiesta avanzata dall’ente consorziale per un investimento pari a 20 milioni di euro complessivi, destinati al recupero di nuova risorsa in favore del distretto irriguo di Olbia e nonostante il prossimo utilizzo dei reflui cittadini, è necessario uno sforzo collettivo da parte delle Amministrazioni Locali e delle associazioni di categoria per sensibilizzare la  Regione Sardegna su un tema così importante perché, se è vero che la Gallura ha fatto registrare nell’ultimo quadriennio indici di crescita tra i migliori d’Italia, è indispensabile che le infrastrutture abbiano standard adeguati; in caso contrario, il rischio è quello di disperdere  investimenti e capitali.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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