Anno XIX, n. 25 venerdì, 23 giugno 2017

E’ NATA IRRIGANTS D’EUROPE, LA LOBBY COMUNITARIA DELL’IRRIGAZIONE. DETERMINANTE IL RUOLO DI ANBI

E’ stata siglata, in Portogallo, la “dichiarazione di Santarem” a sostegno dell’irrigazione; a sottoscriverla ANBI – Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (Italia), FENACORE – Federacion Nacional de las Comunedades de Regantes (Spagna), Irrigants de France (Francia), FENAREG – Federacao Nacional de Regantes (Portogallo): nasce così “Irrigants d’Europe”.
“Quasi un tragico segno ammonitore,  il drammatico incendio che ha colpito i boschi di Pedrogao Grande – ha evidenziato  il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, rientrato dal Paese lusitano, dove ha firmato l’importante documento – dimostra come i cambiamenti climatici obblighino a ridare all’acqua il necessario ruolo centrale per l’ambiente e l’agricoltura soprattutto nei Paesi mediterranei alle prese con un’emergenza idrica, che minaccia di essere epocale.”
“Irrigants d’Europe” (aperta alle prossime adesioni di Grecia, Cipro, Malta e forte dell’esperienza delle associazioni fondatrici, che rappresentano  7.700.000 ettari irrigati, pari al 75% della realtà irrigua nel Vecchio Continente) avrà sede a Bruxelles per  essere interlocutore privilegiato delle Istituzioni Europee nei settori dell’irrigazione e della gestione idrica, elementi determinanti per le sfide ai cambiamenti climatici ed alla sicurezza alimentare. “Irrigants d’Europe” raggruppa, quindi, in un’unica associazione, le maggiori organizzazioni europee deputate all’irrigazione, accomunate dalla consapevolezza che l’agricoltura irrigua è essenziale per una bilanciata e sostenibile crescita dell’intero comparto agricolo comunitario. L’innovazione tecnologica offre grandi opportunità per l’agricoltura irrigua ma, mentre cresce il contributo della scienza e dell’esperienza contadina, diminuisce la percezione dell’importanza del settore fra i cittadini europei. Così l’innovativa forza del settore primario è limitata dalle incertezze: del futuro a causa di politiche talvolta colpevolmente miopi rispetto ai benefici dell’irrigazione, dei mercati a causa della speculazione e dalla volatilità dei prezzi dei prodotti agroalimentari, dei costi a causa innanzitutto della penalizzante discussione sul prezzo dell’acqua in agricoltura. “Irrigants d’Europe” vuole dar vita ad una strategia europea per l’agricoltura irrigua come risposta alle grandi sfide del nostro tempo: i cambiamenti climatici e la salute umana, il consumo energetico, lo sviluppo e la multifunzionalità rurale, la sicurezza alimentare. Per questo, si propone di partecipare attivamente ai processi decisionali europei, offrendo l’esperienza dei territori, che rappresenta: se attenzione deve essere data alle politiche idriche per l’area mediterranea, evidenziando le ineludibili necessità dell’agricoltura irrigua nel Sud Europa, si devono al contempo creare le condizioni per lo sviluppo armonioso e sostenibile di nuove aree irrigue nell’Europa centrale, dell’Est e del Nord.
“L’agricoltura irrigua – ha concluso Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – ha grandi potenzialità per la produzione di beni alimentari di qualità ed è oggi sostenuta da innovazioni tecnologiche, ancora poco valorizzate. Irrigants d’Europe, da noi fortemente voluta, punta a farne emergere le potenzialità, lavorando a stretto contatto con le Istituzioni europee.”


SICCITA’ E’ EMERGENZA NAZIONALE

Se in Emilia Romagna non ci saranno significative precipitazioni a breve quella, che oggi è già una situazione di emergenza  potrebbe trasformarsi  in una catastrofe, scatenando conflitti per l'acqua tra i territori e danni colossali per l'intero agroalimentare regionale. I dati rilevati in campo negli ultimi giorni dicono chiaramente che, a livello regionale, le falde sono completamente scariche e che i livelli raggiunti sono, in quasi tutti i territori della regione, al di sotto di quelli registrati durante l'inverno. Il dramma dell’insufficienza  idrica, con gravi ripercussioni sull’economia agricola e sull’equilibrio ambientale, non interessa però solo l’Emilia Romagna, dove il Governo ha proclamato lo stato di emergenza per le province di Parma e Piacenza, ma sta colpendo gran parte del territorio italiano. Il Consorzio di bonifica Baraggia Biellese e Vercellese (con sede a Vercelli) ha interrotto l’irrigazione delle zone coltivate a mais per preservare l’allagamento delle risaie a seguito di una forte riduzione negli approvvigionamenti  idrici (-60%).
Nel Veneto, le falde acquifere sono al di sotto del minimo storico degli ultimi 20 anni. Per la mancanza di riserve nevose e per le scarse precipitazioni primaverili, gli invasi montani si trovano attualmente a circa il 20% della loro capacità. Per quanto riguarda la Lombardia, la disponibilità complessiva della risorsa idrica è calata di un ulteriore 18% rispetto all’11 giugno scorso, attestandosi ben al di sotto del valore medio del periodo 2006-2015 (-35%) e molto vicino al valore dell’anno critico di riferimento (2007).
La situazione è critica ed i Consorzi di bonifica stanno già provvedendo a razionare l'acqua e ad organizzarsi per attuare, in caso di perdurante siccità, il "doppio turno" per l'irrigazione. In Toscana è grave la crisi idrica in Maremma, ma la situazione sta rapidamente peggiorando in tutta la regione; i Consorzi di bonifica si erano mobilitati per anticipare la stagione irrigua e sono attivi per incrementare i controlli contro possibili sprechi. La Regione ha dichiarato lo stato di emergenza idrica.
Nel Lazio, i bacini segnano -46% nella loro capienza rispetto al 2014 e ci sono fondate preoccupazioni sul prosieguo della stagione irrigua; la crisi idrica interessa con particolare gravità anche il settore idropotabile. In Campania, le zone del Cilento, Alento e Piana del Sele segnalano una grave crisi idrica così come  una parte del Beneventano e della provincia di Caserta. Il Consorzio di bonifica Destra Sele (con sede a Salerno) ha comunicato agli agricoltori che l’acqua sarà disponibile con turnazioni, vista la scarsa disponibilità idrica dei fiumi Sele e Tusciano, che hanno raggiunto i livelli più bassi degli ultimi 40 anni, con una riduzione delle portate derivabili fino al 70%.
In Sicilia, i bacini delle 23 principali dighe hanno accumulato il 15% in meno di risorsa idrica rispetto allo sorso anno. Anche in Sardegna è stato di crisi idrica con le situazioni più gravi nei comprensori dei Consorzi di bonifica Nurra (con sede a Sassari) e Gallura (con sede ad Arzachena, in provincia di Oristano).


LOMBARDIA - IL  GARDA CONTINUA A CALARE

Sono stati oltre trecento gli agricoltori, che  hanno affollato le 2 riunioni sulla crisi idrica, promosse dal Consorzio di bonifica Territori del Mincio (con sede a Mantova) a Governolo ed a Roverbella. Il lago di Garda, che “rifornisce”,  tramite il fiume  Mincio, il comprensorio consortile (oltre che quello del Consorzio di bonifica Garda Chiese, anch’esso con sede nella “città di Virgilio”), è pieno per meno della metà della capacità, cioè circa il 30% in meno della media del periodo.
I recenti temporali nel basso mantovano non hanno migliorato la situazione e le previsioni meteo dell’arco alpino non sono incoraggianti, a causa del rafforzamento dell’anticiclone africano. E’ per questo che si stanno  valutando, anche d’intesa con altri Consorzi, le contromisure da mettere in atto; infatti, in base alla legge regionale che demanda ad A.I.Po  (Associazione Interregionale per il fiume Po) la gestione del lago di Garda, più il livello del grande lago è basso e minore è l’acqua rilasciata. Tra i comparti a rischio ci sono  pomodoro, mais, riso, ortofrutta, foraggi per il Grana Padano.


VENETO -  ADIGE, OSSERVATO SPECIALE

ANBI Veneto ha reso noto che nel territorio regionale è ancora presente una condizione di deficit idrico generalizzato rispetto ai valori medi stagionali; in particolar modo, la situazione di carenza  idrica nell’Adige mette a rischio l'approvvigionamento idropotabile nelle zone servite da acquedotti con prelievi dal fiume.
La persistenza di portate così basse renderà impossibile derivazioni irrigue e civili e principalmente potrebbe consentire la risalita del cuneo salino nel fiume, con gravi conseguenze ambientali. Le derivazioni irrigue sono ridotte dal 30 al 40%. Secondo l’ordinanza della Giunta Regionale, quando si arriverà ad un valore di portata  dai 140 ai 100 metri cubi al secondo, le derivazioni saranno ridotte del 50%; in caso scendesse sotto i  100 metri cubi al secondo, scatterebbe il blocco delle derivazioni.


CAMPANIA - SI CERCANO NUOVE FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO IDRICO

Emergenza idrica a Capaccio capoluogo: dopo l’allerta già diramata ad  inizio  Giugno,  nella  quale  si  segnalavano  i  bassi  livelli  idrici  nei  bacini  di  raccolta, invitando   contestualmente gli utenti ad un utilizzo consapevole e razionale della risorsa  sia ad uso irriguo che potabile, il Consorzio bonifica  Paestum (con sede a Capaccio Scalo, in provincia di Salerno) ha moltiplicato sforzi ed impegno a seguito del preoccupante perdurare del periodo di eccezionale siccità, che sta arrecando criticità quotidiane, nonchè ingenti danni ad aziende agricole e coltivatori diretti nella Piana del Sele e nel Cilento.
In  primis  è stato  disposto un incremento “ragionato” dei  turni  di  erogazione idrica,  intensificando  al  contempo  i  controlli  atti  ad  accertare un uso corretto e responsabile della risorsa; non solo: nelle ore, in cui l’acqua  giunge  con maggiore  potenza,  l’ente consortile  ne  riversa  parte  in  serbatoi  e  vasche  di  accumulo,  per poterla poi utilizzare, come preziosa riserva, nei periodi di massima necessità. Nel Luglio 2013, in sinergia con l’Amministrazione Comunale capaccese, l’ente consorziale  realizzò una condotta per rifornire le località Seude,  Tempa San Paolo e Scigliati; in  questi  giorni,  il “Paestum”  sta  ulteriormente potenziando l’impianto di sollevamento a Scigliati per aumentare la portata nella zona.
La vera svolta, però, potrebbe arrivare dai ‘Lavori di consolidamento statico della galleria del ripartitore  principale  irriguo  in  sinistra  Sele Campo Pozzi’: in uno stralcio dell’appalto  (circa ottocentomila euro), infatti, è previsto non solo il potenziamento della rete idropotabile, ma anche  la  ricerca  di  nuove  fonti  di  approvvigionamento  idrico  in  località  Castrullo  di Campagna, Campo Fiorito di Serre ed a ridosso di Capaccio capoluogo, dov’è stato localizzato un pozzo profondo circa duecento metri; le  indicazioni idrogeologiche  sono favorevoli  e ad  inizio  Settembre potrebbero    iniziare  le  ricerche  idriche previste,  sperando effettivamente di trovare la risorsa in profondità.


VENETO -  L’ACQUA SCARSEGGIA

Grazie a un’oculata gestione dei serbatoi idroelettrici montani operata dall’Enel, anche grazie all’interessamento della Regione Veneto, dallo scorso fine settimana c’è stato un incremento nelle portate del fiume Brenta; ciò ha consentito di far fronte alle notevoli carenze idriche, che si stavano manifestando in pianura. In particolare è stata reimmessa l’acqua nei tre canali già interessati  da provvedimenti  emergenziali di sospensione idrica: roggia Grimana Vecchia, roggia Isacchina Superiore, roggia Contessa.
L’irrigazione inoltre favorisce la ricarica delle falde e quindi ci si aspetta un beneficio anche sul sistema delle risorgive posto a valle; la situazione, però, permane critica e potrebbe nuovamente mancare l’acqua. Situazioni di criticità idrica potrebbero anche portare a malaugurate morìe di pesce e, al proposito, l’ente consorziale ha già avvisato le Province e le associazioni dei pescatori. Già a fine Aprile si era verificata una situazione di incipiente crisi del sistema idrico: le derivazioni d’acqua nei canali erano arrivate addirittura a valori di portata, pari alla metà di quella media stagionale ed il Brenta segnalava  valori di deflusso molto ridotti.
Le piogge di fine Aprile e dei primi di Maggio avevano concesso una tregua: le portate nel Brenta, provenienti dalle zone montane, erano risalite ed il bacino del Corlo, che invasa le acque del torrente Cismon (principale affluente del Brenta), si era riempito, costituendo una preziosa riserva d’acqua per l’estate. Esso tuttavia  può assicurare, nei momenti di caldo, un’autonomia massima di una trentina di giorni. Restano quindi forti le preoccupazioni per la stagione irrigua. Torna così d’attualità la realizzazione del nuovo serbatoio sul torrente Vanoi, affluente del Brenta in zona montana, in modo da costituire una riserva d’acqua; l’ente consorziale sollecita tale infrastruttura da anni.


LOMBARDIA - SICCITA’: RICHIESTA D’INCONTRO AL  PREFETTO

Un incontro urgente al Prefetto di Brescia è stato chiesto dal Consorzio di bonifica Chiese (con sede a Calcinato, nel bresciano) e dalle Organizzazioni Professionali Agricole provinciali. La grave situazione di siccità, che va manifestandosi in tutto il Nord-Italia, sta infatti assumendo picchi di notevole criticità nel bacino Lago d'Idro Fiume Chiese: il volume concesso per garantire l'irrigazione dei tenitori di pianura dell’ente consortile è destinato ad esaurirsi entro una data compresa fra il 1O ed il 15 1uglio prossimi.
Stante la situazione in campo, con colture che richiedono ancora notevole disponibilità di risorsa, è impensabile una drastica riduzione della portata erogata dal lago d'Idro pena ripercussioni negative anche in ambito ambientale per i comuni del comprensorio. Si sono  pertanto richiesti provvedimenti di natura straordinaria, volti al reperimento di ulteriori 20 milioni di m3 d'acqua nel bacino Lago d'Idro Fiume Chiese, al fine di consentire il proseguo della stagione irrigua almeno fino al 31 Luglio p.v. , mantenendo  l'attuale portata  derivata già ampiamente  inferiore  alle esigenze  del comparto irriguo sotteso.


IRRIGAZIONE: VENTUNO PARLAMENTARI PRESENTANO UN’IMPORTANTE RISOLUZIONE  IN COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA. IL PLAUSO DI ANBI

Grande soddisfazione viene espressa dall’Associazione Nazionale dei Consorzi  per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) per la presentazione di una risoluzione in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, sottoscritta da 21 componenti (primo firmatario: Nicodemo Oliverio) per impegnare il Governo a “destinare risorse aggiuntive straordinarie alla realizzazione di interventi infrastrutturali mirati a raccogliere l’acqua in eccesso, evitandone gli effetti catastrofici, e a conservarla per il periodo primaverile/estivo, mitigando così la scarsità di risorse idriche”.
Lo stesso documento chiede di “destinare risorse mirate in modo specifico alla progettazione e realizzazione di tecniche innovative di ricarica degli acquiferi e di gestione delle risorse idriche a fini irrigui, attualmente nel patrimonio conoscitivo e progettuale dei Consorzi di bonifica”, nonché di “accelerare le procedure necessarie al tempestivo utilizzo delle risorse finanziarie già disponibili per il settore irriguo, tenuto conto della esistenza di idonei progetti già cantierabili presso i Consorzi di bonifica.” A fare da premessa alla sollecitazione al Governo, c’è la consapevolezza delle pesanti conseguenze, che i cambiamenti climatici, anno dopo anno, arrecano all’agricoltura (le Organizzazioni Professionali Agricole già parlano di un miliardo di danni per quest’anno) e dell’importanza ambientale dell’irrigazione, riconoscendo il ruolo fondamentale, che svolgono “i Consorzi di bonifica e irrigazione che, in regime di sussidiarietà e di autogoverno, con le loro attività polivalenti diffuse sul territorio, provvedono a realizzare e gestire azioni finalizzate nel contempo alla sicurezza territoriale, alimentare ed ambientale.”
 Il documento ricorda anche come “nelle più qualificate sedi tecnico-scientifiche ed istituzionali è emersa già da tempo l’esigenza di indispensabili interventi finalizzati all’ammodernamento di importanti impianti pubblici esistenti, di azioni di manutenzione straordinaria e di introduzione di innovazioni tecnologiche finalizzate sia a una migliore efficienza degli impianti irrigui che alla raccolta delle acque per evitarne la dispersione a mare durante le stagioni di pioggia, con la realizzazione, ad esempio, di casse di espansione e l’utilizzazione di cave dismesse.” A tal proposito, si legge, “di recente il Governo ha destinato 300 milioni di euro per il finanziamento di azioni nel settore irrigazione, finalizzandoli al miglioramento dell’efficienza del sistema di reti pubbliche di distribuzione irrigua ed al completamento degli impianti; il MIPAAF ha recentemente reso noto che, nell’ambito degli investimenti per lo sviluppo infrastrutturale del Paese, gli sono stati assegnati 107,65 milioni di euro per la realizzazione di interventi riguardanti infrastrutture irrigue e di difesa del suolo, allo scopo di garantire una maggiore efficienza delle reti irrigue e di realizzare importanti sistemazioni idrauliche; tali investimenti, pur attestando la particolare attenzione riservata al settore dell’agricoltura irrigua, non risultano però sufficienti per poter realizzare tutte le opere necessarie a limitare i danni conseguenti al cambiamento climatico; risulta quindi necessario un incremento dell’impegno economico finalizzato alla disponibilità dell’acqua irrigua e alla lotta alla desertificazione, per garantire sia la sicurezza territoriale, alimentare e ambientale sia la valorizzazione delle risorse locali con il sostegno alle attività produttive, turistiche, artigianali e civili, in una prospettiva di sviluppo sostenibile dell’economia e dell’occupazione.”
“La presentazione di questa risoluzione in Commissione Agricoltura della Camera – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – è un ulteriore tassello nel percorso di affermazione dell’irrigazione non solo come elemento produttivo fondamentale per l’agricoltura mediterranea, ma anche come determinante elemento di equilibrio ambientale”.
“La sensibilità politica che sta maturando, ad ogni livello, conforta non solo l’azione quotidiana dei Consorzi di bonifica sul territorio, ma anche azioni come la recente nascita dell’associazione “Irrigants d’Europe”, che ci ha visto protagonisti nella costruzione di un fronte comune con le agricolture irrigue di Francia, Spagna e Portogallo per incidere maggiormente a livello comunitario” ha concluso il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano.


MARCHE - SICCITA’: DIGA FOGLIA DETERMINANTE PER IL TERRITORIO

Nonostante il periodo di grave siccità, che sta mettendo in ginocchio molte regioni, il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro), grazie alla diga di Mercatale, sta tenendo vivo l’equilibrio biologico del fiume Foglia. Pur tenendo in considerazione primaria le esigenze idropotabili e di irrigazione agricola, il rilascio medio settimanale di acqua, che l’ente consortile attualmente effettua sul fiume, è di 700 litri al secondo. Nel week end, quando non viene prelevata acqua per l’irrigazione, il rilascio resta comunque buono, cioè  400 litri al secondo, quasi il doppio del deflusso minimo vitale.
Questo permette al fiume di mantenere il suo equilibrio biologico, evitando morie di pesci e agevolando una minore proliferazione di alghe; un rilascio inferiore infatti, rischierebbe di mettere in secca i gorghi delle anse fluviali, creando piccole pozze bollenti e mortali per la fauna ittica. Tutto ciò, nonostante l’apporto dei fiumi alla diga di Mercatale sia in questo momento decisamente esiguo: si parla di appena 30 litri al secondo, dovuti totalmente al Foglia, già ridotto al lumicino, in quanto l’Apsa è già in secca. Ad oggi la quota d’invaso a Mercatale è di 217,70 metri sul livello del mare, che corrispondono a circa quattro milioni di metri cubi d’acqua; tale riserva d’acqua permette ad oggi di garantire un ampio margine di gestione sia ai fini irrigui, che per l’idropotabile ed anche per la vita biologica del fiume.
La situazione evidenziata  riporta al centro dell’attenzione la questione delle dighe, fondamentali anche in occasione delle forti piogge  per controllare le ondate di piena e  che debbono essere rinnovate nelle loro funzioni di mitigazione degli squilibri ambientali. Proprio in questi giorni sarà avviata, tra l’altro, la definizione del progetto, che permetterà di recuperare la capacità di invaso dell’impianto di Mercatale attraverso la rimozione del materiale sedimentato.


GIORNATA MONDIALE CONTRO LA DESERTIFICAZIONE E LA SICCITA’. ANBI: LA SICILIA E’ LA REGIONE A MAGGIORE RISCHIO

In occasione della Giornata Internazionale contro la Desertificazione e la Siccità, il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, ha dichiarato: “Il pericolo desertificazione deve ormai entrare, anche per il nostro Paese, tra le possibili conseguenze dei cambiamenti climatici, così come testimonia l’attuale crisi idrica, conseguenza delle insufficienti precipitazioni dei mesi scorsi e di un caldo inusuale in un periodo, che non è ancora estivo.”
Secondo i dati del C.N.R.(Consiglio Nazionale Ricerche) la regione a maggior rischio desertificazione è la Sicilia con il 70% del territorio minacciato da insufficienza idrica; seguono il Molise (58%), la Puglia (57%),la Basilicata (55%) e  poi Sardegna, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Umbria e Campania con percentuali oscillanti fra il 30% ed il 50% dei territori a rischio.
“Alcune tendenze sono ormai conclamate: il clima è cambiato e con esso anche le precipitazioni meteorologiche; è necessaria un’assunzione di consapevolezza collettiva, adeguando le infrastrutture a servizio dell’agricoltura e dell’ambiente, perché senza acqua e senza cibo non c’è vita. Serve un Piano Nazionale degli Invasi, interessante soprattutto l’Italia settentrionale, per raccogliere le acque di pioggia, bene sempre più prezioso e raro” ha concluso il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano.


PUGLIA - SODDISFAZIONE PER UN PROGETTO NAZIONALE NEL GARGANO

Il progetto di sistemazione idraulica del torrente Mattinatella, in agro di Mattinata, è stato inserito tra i 6 progetti infrastrutturali strategici del Ministero Politiche Agricole Alimentari Forestali (Mi.P.A.A.F.)  a sostegno dell'agricoltura e della messa in sicurezza dei territori, destinandogli circa tre milioni e novecentomila  euro  per un intervento cantierabile in tempi brevi.
Il progetto interessa un’area ad alta pericolosità idraulica di oltre dodici chilometri quadrati e che include abitazioni rurali, numerose attività turistico-ricettive, ma anche infrastrutture per attività di maricoltura, nonché la stessa Strada Statale 89.
Il Consorzio di bonifica montana Gargano (con sede a Foggia), promotore del progetto ha espresso grande soddisfazione per l’importante risultato, ringraziando l’ANBI per la costante azione di supporto in sede ministeriale e che ora proseguirà nelle Commissioni parlamentari competenti , coinvolgendo anche  i parlamentari dauni impegnati nei diversi organismi.


TOSCANA - FIUME SERCHIO: DOPO ANNI, PER LA PRIMA VOLTA, SI ASPORTA MATERIALE DALL’ALVEO

Gli argini puliti e controllati per 2 volte (una adesso, la seconda ad inizio autunno); l’alveo manutenuto nell’intero tratto e, per la prima volta dopo anni, l’avvio dello scavo e della rimozione del materiale di accumulo in alveo: il primo passo di un piano pluriennale, che nel tempo riguarderà tutti i paesi  lungo il fiume Serchio;  infine, lotta alle discariche e all’abbandono di rifiuti, anche grazie alla collaborazione delle associazioni del territorio.
E’ ricco e complesso il piano annuale degli interventi, che il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) realizza sul fiume Serchio, la principale arteria idraulica del comprensorio. I cantieri, finanziati per 600.000 euro dalla Regione Toscana e per 20.000 euro direttamente dall’ente consortile, sono partiti da pochi giorni: i tecnici consorziali, assieme al presidente dell’ente di bonifica, Ismaele Ridolfi ed al Sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini hanno effettuato il primo sopralluogo sui lavori in corso. La presenza istituzionale dei due enti non è un caso: le opere consorziali su alveo ed argini si intrecceranno, infatti, coi lavori di pulizia, recupero e valorizzazione che il Comune di Lucca, in sinergia con Opera delle Mura e Sistema ambiente, realizzerà sul parco fluviale. I cantieri proseguiranno, senza interruzioni, fino ad Ottobre.
La manutenzione del fiume dimostra quanto la sicurezza idraulica possa essere un’efficace leva di sviluppo del territorio: nei lavori, infatti, saranno coinvolte 8 aziende del territorio con decine di tecnici ed operai. I cantieri saranno realizzati tenendo conto, costantemente, dell’equilibrio naturale presente nell’habitat fluviale. Insieme al Comune e a Sistema ambiente, inoltre, sarà dato il via anche ad una vera e propria lotta alle discariche ed all’abbandono di rifiuti nell’alveo e nel parco fluviale; per far questo, saranno stipulate apposite convenzioni con le associazioni del territorio, che supporteranno l’attività di vigilanza e di sopralluoghi lungo il corso del  fiume.
I lavori saranno realizzati all’insegna della collaborazione e della sinergia: tutti i  lucchesi amano il loro fiume  e  plaudono ad interventi, che lo fanno più curato, più pulito, più sicuro, più fruibile.
Intanto, alla direzione del Consorzio di bonifica  1 Toscana Nord c’è un avvicendamento tra donne: la dott.ssa Helga Fazion succede alla dott.ssa Daniela Marini.


VENETO - SIGNIFICATIVO RINGRAZIAMENTO

“Grazie per gli interventi che avete effettuato sulle risorgive”: è quanto ha scritto la Riseria Ferron al Consorzio di bonifica Veronese (con sede nella città scaligera). Gli interventi realizzati sulla Fossa Toniola e sulla Fossa Calfura dall’ente consortile  sono stati attuati in modo innovativo  attraverso il diradamento preliminare della boscaglia degradata, la rimozione dei rifiuti, l’espurgo del fondale e, in particolar modo, la formazione di una banchina a lato della sponda, che consentirà il transito di pedoni e di piccoli mezzi d’opera, che potranno intervenire senza intaccare la vegetazione riplantumata.


LOMBARDIA - ISTITUZIONALIZZATI I RAPPORTI

Il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato la Legge di semplificazione 2017.
Il provvedimento istituzionalizza, fra l’altro, i rapporti tra Regione ed ANBI Lombardia, riconoscendo, a quest’ultima, un ruolo ufficiale rispetto a quanto realizzabile grazie ai contributi forniti da Regione per l'attuazione di obbiettivi attinenti alla Bonifica ed all’irrigazione.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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