Anno XIX, n. 14 venerdì, 7 aprile 2017

VENETO - SI AGGRAVA LA CRITICITA’ IDRICA

L’assenza di precipitazioni, soprattutto in montagna, determina in Veneto una situazione di grave criticità idrica che, per quanto riguarda le falde, è la peggiore da 20 anni e le conseguenze si vedono anche sui corsi d’acqua. Analizzando il periodo Ottobre-Marzo u.s., c’è un deficit di 170 millimetri di precipitazioni, che difficilmente potrà essere recuperato, considerate le insufficienti riserve di neve in montagna. Presente ANBI Veneto, il quadro della situazione è stato tracciato, con l’apporto di A.R.P.A.V. (Agenzia Regionale Protezione Ambiente Veneto), nel corso di un incontro per l’emergenza, convocato a Venezia dalla Regione per individuare possibili soluzioni nel breve e medio periodo sia per l’approvvigionamento idrico, sia per l’uso irriguo.
E’ stato deciso che, con Delibera Regionale, vengano adottate le proposte formulate dall’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici del Distretto Idrografico delle Alpi Orientali: è prevista l’attivazione di un tavolo di confronto con le Province Autonome di Trento e Bolzano per la gestione della risorsa idrica sul fiume Adige, che rappresenta attualmente il punto più critico del sistema sia come portata, sia per la risalita del cuneo salino alla foce; campagne di sensibilizzazione sull’uso dell’acqua, soprattutto nei confronti degli operatori agricoli; misure di contingentamento dei prelievi irrigui in base alle effettive e diversificate necessità (bacino per bacino), che verranno individuate d’intesa con i Consorzi di bonifica; l’indicazione ai gestori dei serbatori idroelettrici di trattenere i volumi corrispondenti alla riduzione delle competenze agricole.
La situazione resta in ogni caso costantemente monitorata.


EMILIA ROMAGNA
- SPETTACOLARE OPERAZIONE DI DRAGAGGIO

Il caldo da record del mese di Marzo e dei primi giorni di Aprile rappresenta un fatto eccezionale che ha significato quasi l’80% di precipitazioni in meno rispetto alla media del periodo: un dato assolutamente non sottovalutabile soprattutto per le colture, in cui la siccità potrebbe diventare preoccupante, se la tendenza non s’invertirà fra la fine del mese in corso e quello di Maggio.
Per queste ragioni, la richiesta irrigua da parte delle imprese agricole reggiane è crescente ed  il Consorzio di bonifica  Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) si è reso subito interprete di tale necessità, realizzando  un’utile operazione straordinaria e spettacolare  per incrementare la quantità di acqua disponibile per le colture tipiche. In stretta sinergia e sotto alta sorveglianza di A.I.Po (Agenzia Interregionale per il Po) si è provveduto, mediante l’impiego di un’imponente draga, a spostare  un’ingente quantità di  sabbia dall’alveo del fiume Po, dove  aveva  creato una  penisola di quasi duecwento metri di lunghezza.
Questo corposo tratto di fanghiglia limacciosa impediva che i 2 impianti idrovori consortili a Boretto potessero derivare i flussi per poi, attraverso la fitta rete di bonifica in gestione agli enti consorziali reggiano e  Terre dei Gonzaga in Destra Po (con sede a Mantova), consegnarli alle aziende agricole del territorio. L’operazione è durata circa tre giorni ed ora le pompe idrovore hanno ripreso a pieno ritmo la loro funzione, garantendo la fornitura della risorsa idrica in un comprensorio di circa centoquarantamila ettari, vocato a produzioni di pregio (Parmigiano Reggiano, vino, pere ecc.) .


CALABRIA
- ORA SERVONO I FATTI

Ottima riuscita della convention, tenuta dal Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede nel capoluogo di provincia, nella quale temi come territorio, sviluppo ed occupazione sono stati declinati con parole semplici  e senza interventi programmati.
Presenti  Sindaci, Consiglieri Regionali, Organizzazioni Professionali  Agricole, sindacati, associazioni, categorie produttive, Presidenti di tutti i Consorzi di bonifica, consorziati, agricoltori, operai,  il dibattito, che si è sviluppato, è stato intenso. La giornata di  ampia ed unanime condivisione è stata l’inizio di un’iniziativa incessante per un  impegno tangibile della Regione Calabria.


VENETO
- TORNA L’INCUBO DELLA SUBSIDENZA

Tutti i sindaci del Polesine hanno potuto  assistere, a Rovigo, alla presentazione pubblica del progetto Teodorico, fatta dalla società Po Valley:  si tratta di una piattaforma, che sorgerà, come definisce la legge, ad oltre dodici miglia dalla costa ravennate, ma troppo vicina secondo le Istituzioni polesane  al loro territorio.
E’ stato proprio il Consorzio di bonifica Adige Po (con sede a Rovigo)a smentire le rassicurazioni della società responsabile del progetto ed a chiedere il parere di una commissione di esperti. “In Polesine abbiamo i pesci, che nuotano più in alto del mangime,che beccano le galline nelle nostre campagne”:è questa l’efficace immagine,  che ben rappresenta  il problema della subsidenza in un territorio, che si trova ben sotto il livello del mare e che continua a sprofondare (3 metri in 20 anni).
Per questo, le Istituzioni polesane fanno fronte comune per dire no, o, se non altro, per chiedere un parere “super partes” per nulla convinti della relazione presentata dalla società.


EMILIA ROMAGNA
- ARRIVA IL SUPERDRONE

Il Consorzio di bonifica Piacenza (con sede in città)  ha presentato il nuovo sistema di pilotaggio remoto (meglio conosciuto come drone), che supporterà fattivamente l’attività dell’ente nelle diverse fasi operative. All’interno dell’incubatore di idee, giovani e tecnologia 4.0 made in Piacenza “Urban Hub”, infatti, l’ente consortile ha creato, lo scorso anno, “Water Lab” con l’intento di mettere a profitto ed ampliare un ricco bagaglio di conoscenze, dati ed esperienze, che consentiranno di poter disporre di “big data” territoriali completi (analisi idrologiche, morfologiche, catastali e paesaggistiche) di straordinario valore.
Dopo aver indetto il bando di gara in autunno  (hanno partecipato 6 “start up” da tutta Italia), l’ente consortile ha trovato in Cyberfed, partner di qualità certificata a livello europeo, l’esecutore materiale del progetto; la “start up” ha collaborato sinergicamente anche con le professionalità di “Urban Hub”, che hanno provveduto al confezionamento di un’ importante componente del drone, mediante l’utilizzo della stampante 3D. Tra i numerosi impieghi, il drone verrà fatto volare con lo scopo di ottenere in tempo reale fotogrammi aggiornati  rispetto ad una realtà ambientale, che è in progressivo mutamento: immagini video georeferenziate per mappare con precisione il comprensorio di bonifica e, più in generale, l’intero territorio piacentino. Il perimetro di volo in missione potrà essere programmato in base alle necessità segnalate dall’Ufficio Tecnico consortile.
Nel corso del tempo,  il drone potrà avvalersi di ulteriori applicazioni: potranno essere inseriti sensori adatti a svolgere funzioni analitiche specifiche come l’analisi di frane o la stima delle falde acquifere. Per realizzare questo esemplare di drone, che offre alti standard di sicurezza e che si inserisce nella categoria “esacottero”  (6 bracci, 6 motori e 6 eliche), sono serviti circa due mesi di lavoro. Sarà anche possibile trasmettere le immagini in diretta sulle varie piattaforme social (Facebook, You Tube ecc.)  a disposizione degli operatori chiamati a prendere decisioni utili in caso di contesti  di emergenza ambientale (alluvioni, frane, terremoti, siccità).
Diversi i collaboratori dell’ente consorziale,  che stanno affrontando il percorso di formazione destinato ad ottenere l’attestato di “Pilota di APR”, rilasciato per conto dell’Ente Nazionale Aviazione Civile.


TOSCANA
- MIGLIORA LA SICUREZZA IDRAULICA NEL SENESE

Il Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto) ha attivato una ventina di cantieri in provincia di Siena, vista la presenza di così tanti corsi d'acqua, troppo a lungo trascurati nel loro defluire; gran parte del territorio senese (29 comuni su 36) è adesso sotto l'attenzione, il monitoraggio e la cura soprattutto preventiva dell’ente consortile, dotato di un “esercito”  di escavatori, trattori, pompe idrovore, gruppi elettrogeni, autocarri.
E’ un territorio, quello della provincia di Siena, dove non c'è mai stata una programmazione costante  di interventi preventivi di difesa del territorio; adesso, anche con l'aiuto della tecnologia più sofisticata (compresi i droni), il territorio può essere monitorato nel suo insieme e gli interventi sono mirati; tre esempi, oggetto di un recente sopralluogo: nei pressi di Taverne, i mezzi  consorziali hanno provveduto a regimare il corso del fiume Arbia; in località Acqua Borra hanno invece effettuato un intervento di bonifica sulle sponde del torrente Malena, assente dagli anni ’70; infine, alle porte di Buonconvento, gli argini del fiume Ombrone necessitavano di un'opera di disboscamento di piante e fusti, che stavano impedendo il defluire delle acque e causa di precedenti inondazioni e alluvioni.


CALABRIA
- CONTRATTI DI FIUME: COLDIRETTI SCRIVE ALLA REGIONE SUL RUOLO DEI CONSORZI DI BONIFICA

“Sui Contratti di Fiume è necessario rimettere la palla al centro senza fughe in avanti che rischiano di generare solo confusione istituzionale e quindi condividere assetto e strategie”: questo, quanto chiesto da Coldiretti in una lettera scritta all’Assessore alla Pianificazione Territoriale della Regione Calabria, Francesco Rossi.
“La normativa”, proseguiva l’Organizzazione Professionale Agricola,” chiama in causa anche l’ Autorità di Bacino, in concorso con gli altri enti competenti, che predispone il programma di gestione dei sedimenti a livello di bacino idrografico (in Calabria sono 13), quale strumento conoscitivo, gestionale e di programmazione di interventi relativi all'assetto morfologico dei corridoi fluviali.   In questo contesto può trovare giusta collocazione il ruolo dei Consorzi di bonifica e di irrigazione, che hanno una governance fatta di agricoltori, Comuni, Regione, Province  e spiccate competenze tecnico-organizzative, ribadite ultimamente anche nel  Programma Regionale per le attività di sviluppo nel settore della Forestazione e per la gestione delle Foreste Regionali 2017, approvato da Consiglio Regionale caabrese.


TOSCANA
- CONSORZIO DI BONIFICA ED AGRICOLTURA: UN RAPPORTO CHE SI CONSOLIDA

Buone notizie sono in arrivo per i coltivatori del comprensorio del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca); si conferma, infatti, il sostegno dell’ente consortile al mondo dell’agricoltura: il contributo di bonifica, richiesto a queste categorie, cala in maniera sensibile (per i terreni “ordinari”, le serre e gli orti, il taglio complessivo alle bollette è addirittura pari al 25% di quanto  richiesto precedentemente.
Il tutto avviene senza ridurre l’impegno per i lavori di manutenzione e prevenzione per la sicurezza idraulica del territorio; anzi cresce, con l’acquisizione della competenza consorziale su  nuove porzioni di reticolo idraulico, così come deciso dalla Regione Toscana. La riduzione della contribuzione sarà coperta  in buona parte dal taglio delle spese burocratiche e da economie di scala, frutto della fusione fra i 2 preesistenti Consorzi.
Per illustrare le novità, è stata incontrata una delegazione delle associazioni agricole del territorio (Coldiretti, C.I.A.- Confederazione Italiana Agricoltori, Confagricoltura), che hanno apprezzato, in particolare, il coinvolgimento del mondo rurale nella pianificazione delle scelte strategiche. Il rapporto tra “Toscana Nord” ed agricoltura  è da sempre solido, tant’è che agli imprenditori agricoli viene anche affidata una parte dei lavori annuali di manutenzione ordinaria sui corsi d’acqua.


LOMBARDIA
- SOPRALLUOGO SUL TERRITORIO

Si è svolta, nel Municipio di Chignolo Po, una seduta del Comitato Esecutivo del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi, incentrata sul Basso Pavese. Nel corso della riunione sono stati presentati i progetti, che l’ente consortile intende candidare per ottenere i finanziamenti del Piano Irriguo Nazionale.
Si tratta di opere dal valore di oltre tre milioni di euro, che prevedono la sistemazione della Chiavica con la dotazione di un’idrovora ed il rifacimento del Canale Deviatore Acque Alte. Al termine dei lavori, i componenti del Comitato si sono spostati nella sede municipale di Costa de' Nobili per una riunione, presente  il Sindaco, per la presa in esame di possibili interventi migliorativi sul reticolo idraulico.
La trasferta del Comitato Esecutivo nel Basso Pavese si è conclusa con un sopralluogo al magazzino consorziale, localizzato a Chignolo Po: l’ente sta infatti valutando la possibilità di attuare la riqualificazione dello stabile.


VENETO - DUE PONTI IN STATO PRECARIO

Il Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, in provincia di Padova) ha iniziato i lavori per il rifacimento del ponte sulla roggia Ramo Ronchi a Villafranca Padovana. Tale manufatto, ormai datato, era infatti in grave stato di dissesto probabilmente per i carichi pesanti, cui era sottoposto. Analoga situazione, peraltro, riguarda un altro ponte di attraversamento dello scolo Liminella Vicentina; anche per esso è previsto il rifacimento a breve.
Approfittando delle favorevoli condizioni dell’ “asciutta” stagionale della roggia Ramo Ronchi per le normali manutenzioni, che precedono la stagione irrigua, il personale dell’ente consortile è entrato in azione, demolendo il manufatto esistente e sostituendolo con manufatti scatolari prefabbricati cementizi di più ampia sezione. I lavori si conta di ultimarli prima della metà di aprile. Senza alcuna sospensione, il personale consorziale proseguirà poi con i lavori dell’altro ponte sulla roggia Liminella Vicentina, che impegneranno l’ente per almeno un altro mese.
L’impegno diretto dell’ente consortile con la propria struttura ha consentito la più celere esecuzione dei lavori a discapito però dei programmi previsti, che hanno subito uno slittamento di un paio di mesi.


LOMBARDIA
- COMPLETATO INTERVENTO COMPLESSO

Il Consorzio di bonifica Territori del Mincio (con sede a Mantova) ha concluso i delicati lavori di rimozione e sostituzione delle paratoie "Gualante" poste sul Canale Gherardo, in comune di Bagnolo San Vito. Si tratta dell’importante canale, che diparte dall’impianto idrovoro della Travata, portando acqua irrigua dal fiume Mincio a Sud del comprensorio.
Le paratoie, che consentivano la regolazione del deflusso delle acque, erano ormai ammalorate da usura e vetustà; così è stata progettata la loro sostituzione con nuovi sbarramenti realizzati nell’officina meccanica dell’ente consortile. In futuro, grazie alla realizzazione e posa di una nuova passarella, i guardiani idraulici potranno movimentare le paratoie sopra il canale e non più dalla strada, come avveniva in passato, a beneficio della sicurezza di mezzi e personale.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
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