PIEMONTE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, SERGIO MATTARELLA, CELEBRERA’ I 150 ANNI DEL CANALE CAVOUR
Appuntamento di straordinario prestigio domani, a Vercelli, in occasione della visita ufficiale del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, per la celebrazione dei 150 anni del Canale Cavour, promossa dall’omonima Coutenza (con sede in città), cui concorrono l’Associazione Irrigazione Est Sesia (con sede a Novara) e l’ Associazione Irrigazione Ovest Sesia (con sede a Vercelli). Proprio Palazzo Pasta, sede dell’AIOS, sarà visitata dal Capo dello Stato, anticipando la cerimonia ufficiale al Teatro Civico vercellese.
Ricevuta dal Copresidente della Coutenza Canali Cavour, Ottavio Mezza, la più alta carica dello Stato sarà accolta dai Consigli di Amministrazione dei due enti consortili; dal Presidente, Francesco Vincenzi e dal Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano; dal Ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina; dal Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino; dal Sindaco di Vercelli, Maura Forte; dal Prefetto della città, Mariarosa Trio; dal Presidente della Fondazione Cavour, Nerio Nesi; dal Presidente dell’Ente Risi, Paolo Carrà. A presentare l’attività dell’ente sarà il condirettore della Coutenza Canali Cavour, Luca Bussandri.
L’illustre ospite, dopo aver deposto una corona di fiori al monumento a Camillo Benso Conte di Cavour, è successivamente atteso, per la cerimonia ufficiale, al Teatro Civico di Vercelli; a “raccontare il Canale” sarà ancora Ottavio Mezza unitamente a Roberto Isola, condirettore della Coutenza ed al noto giornalista scientifico, Piero Angela.
ALLA VIGILIA DELLA DISCUSSIONE SUL BILANCIO DELLO STATO, ECCO IL PIANO ANBI CONTRO IL RISCHIO IDROGEOLOGICO
VINCENZI: “AL MINISTRO GALLETTI PRESENTIAMO 3.574 PROGETTI DEFINITIVI ED ESECUTIVI. PRONTI AD APRIRE I CANTIERI!”
Sono 3.574 gli interventi, articolati per regione, previsti dal Piano ANBI per la Riduzione del Rischio Idrogeologico “Manutenzione Italia 2016 – Azioni per l’Italia sicura”, presentato a Roma presso la Presidenza del Consiglio; sono perlopiù corredati da progetti definitivi ed esecutivi (serve cioè solo il finanziamento) per un investimento complessivo di circa 8.006 milioni di euro, capaci di attivare oltre 50.000 posti di lavoro. L’ANBI auspica che di tali indicazioni si possa tener conto nella prossima Legge di Stabilità, giacchè non è possibile stimare il valore della sicurezza, ma quello del costo del dissesto idrogeologico sì: 2,5 miliardi di euro all’anno.
Il Piano ANBI prevede perlopiù manutenzioni straordinarie di opere idrauliche ed il ripristino di fenomeni di dissesto geologico nei comprensori di bonifica; ad essi si affianca la costante azione di manutenzione ordinaria svolta dai Consorzi. Secondo dati del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, il 9,8% del territorio nazionale è costituito da aree ad elevata criticità idrogeologica; si tratta dell’82% dei comuni, dove si stimano a rischio 6.250 scuole, 550 strutture sanitarie, circa 500.000 aziende (agricole comprese), 1.200.000 edifici residenziali e non. Il totale dei comuni italiani interessati da aree con pericolosità da frana e/o idraulica risultano pertanto 7.145, pari all’88,3%, mentre i comuni non interessati da tali aree risultano solamente 947. La popolazione italiana a rischio frane è 5.624.402 abitanti (1.224.000 abitanti nelle aree a maggiore pericolosità), le imprese a rischio sono 362.369 (79.530 nelle aree a maggiore pericolosità), 34.651 sono i beni culturali a rischio (10.335 nelle aree a maggiore pericolosità). La popolazione a rischio alluvioni è di 9.039.990 abitanti (di cui 5.922.922 a pericolosità media ed elevata), le imprese a rischio sono 879.364 (di cui 576.535 a pericolosità media ed elevata), i beni culturali a rischio sono 40.454 (di cui 29.005 a pericolosità media ed elevata).
L’intensa urbanizzazione, sviluppatasi senza tenere in considerazione le aree fragili dal punto di vista idrogeologico (alluvioni, frane, dissesti), il contemporaneo abbandono delle aree collinari e montane da parte della popolazione e delle attività agricole, i cambiamenti climatici hanno acuito la fragilità del territorio. Nonostante un importante rallentamento negli ultimi anni, il consumo di suolo in Italia continua a crescere: tra il 2013 e il 2015, sono stati cementificati altri 250 chilometri quadrati di territorio, ovvero, in media, circa 35 ettari al giorno; una velocità di trasformazione di circa 4 metri quadrati al secondo dopo aver toccato anche gli 8 metri quadrati al secondo negli anni 2000!
I dati della rete di monitoraggio mostrano come, a livello nazionale, il suolo consumato sia passato dal 2,7% degli anni ’50 al 7% per il 2015: in termini assoluti, si stima che il consumo di suolo abbia intaccato ormai circa 2.110.000 ettari del nostro territorio.L’adeguamento delle opere di bonifica idraulica è quindi condizione fondamentale per la sicurezza territoriale, necessaria non solo all’esercizio dell’agricoltura, ma indispensabile per qualunque attività economica. Se non vi è stabilità del suolo non si realizzano investimenti per infrastrutture ed impianti.
“Il nostro Piano – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente dell' Associazione Nazionale Consorzi Getione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI) – è la risposta concreta all’invito del Ministro dell’Ambiente, Galletti, ad aprire cantieri contro il dissesto idrogeologico. Occorre agire secondo un approccio unitario al territorio perché, per tutelare la pianura, occorre intervenire in montagna, rilanciandone lo sviluppo a partire dalla collina attraverso azioni di sistemazione del suolo.”
Ecco alcuni esempi di interventi previsti dal Piano ANBI per la Riduzione del Rischio Idrogeologico “Manutenzione Italia 2016 – Azioni per l’Italia sicura”:
- in Piemonte, la riparazione della traversa sul fiume Orco (importo: 1.500.000 euro) garantirebbe la sicurezza idraulica, nel Canavese, a circa 900 ettari con oltre 4.500 abitanti;
- in Lombardia, la messa in sicurezza della Botte Villoresi sotto il fiume Secchia (importo: 6.000.000 di euro) per scongiurare il rischio alluvione su un territorio abitato da 160.000 persone, in provincia di Mantova;
- in provincia di Bolzano, la sistemazione idraulica ed il risanamento degli argini (importo: 3.500.000 euro) eviterebbero problemi ad un territorio agricolo di 91.500 ettari con 4.800 abitanti;
- in Veneto, il completamento dello scolmatore di piena Limenella Fossetta (importo: 9.800.000 euro) completerebbe la difesa idraulica della zona Nord di Padova, un’area residenziale di 1.500 ettari e 30.000 abitanti;
- in Friuli Venezia Giulia, gli interventi di manutenzione idraulica straordinaria sugli affluenti in destra del fiume Meduna (importo: 20.000.000 di euro) garantirebbero la sicurezza idraulica di un territorio di oltre 50.000 ettari con 177.000 abitanti, in provincia di Pordenone;
- in Emilia Romagna, la sistemazione idraulica del compartimento di Mezzani con i lavori di adeguamento del mandracchio del collettore Parmetta (importo: 6.000.000 di euro) garantirebbero la sicurezza idraulica di un’area di 4.200 ettari con 15.000 abitanti, in provincia di Parma;
- in Toscana, la sistemazione idraulico-forestale dei corsi d’acqua sul Monte Argentario (importo di 13.000.000 di euro) darebbe sicurezza ad un’area turistico-residenziale di 6.000 ettari con oltre 12.000 abitanti, in provincia di Grosseto;
- in Umbria, la sistemazione idraulica dei corsi d’acqua nel comprensorio della Bonificazione Umbra (importo: 34.000.000 di euro) garantirebbe sicurezza idrogeologica a 12.000 persone;
- nel Lazio, l’intervento di sistemazione idraulica sui fossi affluenti del fiume Fiora, (importo: 760.000 euro) interessa un’area agricola intensiva di 452 ettari, in provincia di Viterbo;
- in Abruzzo, il consolidamento delle sponde dell’invaso di Penne (importo: 10.400.000 euro) ridurrebbe il rischio di esondazione del fiume Tavo in otto territori comunali, floridi per l’agricoltura e con una popolazione di oltre 20.000 abitanti, in provincia di Pescara;
- in Molise, la sistemazione idraulica del tratto intermedio del torrente Sinarca (importo: 5.000.000 di euro) metterebbe in sicurezza un’area agricola di 13.500 ettari, in provincia di Campobasso;
- in Campania, la sistemazione idraulica della zona in Sinistra Picentino (importo: 1.500.000 euro) garantirebbe sicurezza ad un’area agricola di 3.000 ettari con 10.000 abitanti, in provincia di Salerno;
- in Puglia, la sistemazione idraulica del bacino del lago d’Anice (importo: 2.800.000 euro) metterebbe in sicurezza un’area agricola di 6.000 ettari con 5.000 abitanti, in provincia di Taranto;
- in Calabria, la sistemazione idraulica della rete idrografica minore (importo: 15.000.000 di euro) eviterebbe, in provincia di Crotone, danni ad un’area agricola di oltre 350 ettari;
- in Sicilia, il ripristino dei canali di scolo nella zona di Pantano Lentini (importo: 1 milione di euro) darebbe beneficio ad un’area di 1.674 ettari con 15.000 abitanti, in provincia di Siracusa;
- in Sardegna, gli interventi di sistemazione idraulica nel territorio della Gallura (importo: 32.000.000 di euro) garantirebbero sicurezza ad un territorio di 840 ettari con oltre 10.000 persone.
“Andiamo verso la stagione autunno-invernale, auspicabilmente piovosa, ma caratterizzata negli anni recenti anche dalla estremizzazione degli eventi meteo – conclude il Presidente ANBI – affinchè nessuno possa dire di non sapere…”
PRESENTATO IL REPORT ANBI “MANUTENZIONE ITALIA: AZIONI PER #ITALIASICURA”
“Nel momento, in cui il Paese piange ancora i morti causati dal sisma del 24 agosto scorso, si ripropone con forza il tema della prevenzione; l’ANBI, nel presentare il Rapporto 2016, indica al Governo progetti concreti per la cura e la tutela del territorio. Questo contributo è teso a realizzare un programma di manutenzione e prevenzione del dissesto idrogeologico sul territorio italiano, che potrebbe considerarsi la più importante opera pubblica di cui il Paese ha bisogno. Nel prendere atto del profondo cambiamento, verificatosi con la scelta del Governo di privilegiare la prevenzione rispetto all’intervento in emergenza come testimonia l’aver voluto creare l’Unità di Missione prima e “Casa Italia” poi, l’ANBI chiede l’assunzione di ulteriori scelte forti nella direzione della concretezza, tenendo conto del contributo progettuale dei consorzi di bonifica e del ruolo, che svolgono sul territorio del nostro Paese per la riduzione del rischio idrogeologico.”
Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, ha introdotto così i lavori per la presentazione del report “Manutenzione Italia 2016 - Azioni per l’Italia sicura”, svoltasi a Roma, presente anche il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. Questi, concludendo i lavori coordinati da Massimo Gargano (Direttore Generale ANBI), ha ribadito come, in materia di prevenzione idrogeologica, il problema non sia la disponibilità di risorse (ai circa 2 miliardi reperiti dalla Struttura di Missione nelle more dei bilanci pubblici si somma un altro miliardo di stanziamenti), ma la capacità di spesa; in questo, ha indicato come il Piano di progetti definitivi, redatto dall’ANBI, sia non solo un esempio da imitare, ma un patrimonio da cui attingere. “Dobbiamo aprire i cantieri!” ha più volte sottolineato.
Un ulteriore riconoscimento all’indispensabile lavoro dei consorzi di bonifica è venuto dal presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, mentre Erasmo D’Angelis e Mauro Grassi, rispettivamente capostruttura e responsabile di #italiasicura, nel ricordare il lavoro finora svolto, hanno plaudito alla capacità dei consorzi di bonifica di essere parte attiva del sistema che, sui temi della gestione del territorio, si va creando passo dopo passo. Ai lavori è intervenuto anche il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci.
CAMPANIA - UN MODELLO IRRIGUO
Una delegazione del Ministero dell’Agricoltura della Turchia, in Italia per studiare innovativi impianti d’irrigazione, è stata accompagnata a conoscere la rete irrigua gestita dal Consorzio di bonifica Destra Sele (con sede a Salerno).
D’intesa con l’Università Federico II di Napoli, sono stati visitati la diga di Persano, l’impianto d’irrigazione in località Boscariello di Eboli, il sistema automatizzato di distribuzione idrica e quello per il telecontrollo degli impianti.
VENETO - A SCUOLA DI TERRITORIO
É stato firmato a Padova, nell’ambito di Flormart, storica fiera dedicata al florovivaismo, un Protocollo d’Intesa tra ANBI Veneto e la rete delle scuole agrarie e forestali del Triveneto. Gli obbiettivi sono quelli di promuovere, negli istituti agrari, l’educazione alla tutela del paesaggio, della biodiversità, dell’uso corretto del suolo e delle risorse irrigue.
Si stimolerà la conoscenza del territorio del Veneto: le sue fragilità ed il fondamentale ruolo rivestito dell’agricoltura. Si elaboreranno quindi, per gli studenti, metodologie di apprendimento attivo con utilizzo di attività laboratoriali, alternanza scuola-lavoro e sperimentazione diretta di processi ecologici. Queste attività porteranno a realizzare progetti sperimentali di ricerca-azione, che potranno essere utilizzati come modello di educazione all’uso corretto del territorio da parte di altre strutture educative e formative regionali e nazionali.
EMILIA-ROMAGNA - ACCORDO SPERIMENTALE PER L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
In attuazione del Protocollo d’Intesa triennale sottoscritto lo scorso 22 Aprile, è stato siglato dall’Ufficio Scolastico Regionale e dall’ANBI Emilia Romagna, il piano attuativo per la realizzazione di attività di alternanza scuola-lavoro nell’anno didattico 2016/17. Nell’ambito di tale intesa (primo e per ora unico modello a livello nazionale nello specifico ambito di operatività dei Consorzi di bonifica) il piano esplicita le caratteristiche delle attività, che potranno essere svolte sia nel corso del periodo scolastico che durante l’estate.
Le opportunità di alternanza sono rivolte primariamente agli istituti tecnici del settore tecnologico (indirizzi Agraria, Agroalimentare e Agroindustria, Costruzioni, Ambiente e Territorio) ed agli istituti professionali ad indirizzo Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, ubicati negli ambiti provinciali, ospitanti sedi operative dei Consorzi (Piacenza, Parma, Reggio-Emilia, Modena, Bologna, Forli-Cesena, Ravenna) e secondariamente anche agli istituti tecnici del settore economico ed ai licei scientifici degli ambiti previsti dal Piano, per un totale di 69 percorsi realizzabili in regione. Le Istituzioni Scolastiche potranno presentare manifestazione d’interesse entro il 30 Settembre p.v..
LAZIO - MALTEMPO EVIDENZIA CRITICITA’ INSOLUTE
Il maltempo dei giorni scorsi nel comprensorio del Consorzio di bonifica Maremma Etrusca (con sede a Tarquinia, in provincia di Viterbo) ha riproposto problemi mai risolti sulla fragilità idraulica dei territori costieri. Fortunatamente gli effetti più gravi dell’evento sono stati circoscritti al bacino del fiume Marta, cosicchè i disagi per la popolazione sono stati inferiori a quanto registrato in altri anni: 2004, 2005 e 2012 solo per citare i più recenti.
Grazie alla disponibilità di mezzi meccanici idonei e di personale specializzato, l’ente consortile è intervenuto immediatamente per la risoluzione di problematiche legate soprattutto alla viabilità rurale. Sono state così avviate a risoluzione situazioni di disagio nelle località Pian di Spille, Piane del Marta, Fontanil Nuovo e Roccaccia: si è provveduto essenzialmente alla rimozione di relitti vegetali trascinati dalle acque ed al ripristino di cunette di scolo. L’ente consorziale ha inoltre eseguito capillari sopralluoghi nel comprensorio, volti ad accertare situazioni di particolare disagio o pericolo.
VENETO - NUOVE VASCHE DI LAMINAZIONE A CADONEGHE, LAVORI IN VIA DI ULTIMAZIONE
Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre) sta ultimando la realizzazione di un canale di collegamento tra lo scolo Bragni e lo scolo Bagnoli, in comune di Cadoneghe. Si tratta di un intervento importante per migliorare la sicurezza idraulica del territorio, grazie alla realizzazione di 2 vasche di laminazione e di un nuovo canale ottenuto dall’allargamento di una scolina esistente.
I lavori, voluti e finanziati dall’Amministrazione Comunale di Cadoneghe (€ 290.000,00) e dall’ente consortile per un importo complessivo di 330.000 euro, hanno consentito anche di intervenire alla messa in sicurezza del canale Vandura al confine dei comuni di Camposampiero e Santa Giustina in Colle.
TOSCANA - UNA RIFORMA DAI POSITIVI RISULTATI
Continua a gonfie vele il rapporto di collaborazione tra Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze) ed Unione dei Comuni della Val di Bisenzio: a dimostrarlo, la recente conclusione di 2 importanti interventi di difesa idraulica lungo il fiume Bisenzio: i ripristini delle difese di sponda in sinistra idraulica in località Ponte di Colle (comune di Cantagallo) ed in località Cangione in destra idraulica (comune di Vaiano). Si tratta di importanti opere di consolidamento rispettivamente per 185.000 euro e 320.000 euro finanziati dalla Regione Toscana e in quota parte dall’ente consortile.
La riforma regionale, che regola i rapporti fra ente consorziale ed Unioni dei Comuni sta dando buoni frutti: nella sola Val di Bisenzio, negli ultimi 3 anni, sono stati messi in campo, nell’ambito delle manutenzioni straordinarie, quasi due milioni di euro fra residui del P.S.R. (Piano Sviluppo Rurale) 2007/2013, altri finanziamenti regionali e contributo di bonifica.
LOMBARDIA - PRIMI RECUPERI DI FAUNA ITTICA
Con l’avvio, sul Naviglio Grande e sui canali derivati, dell’asciutta autunnale, il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) ha iniziato le operazioni di recupero della fauna ittica, in collaborazione con la F.I.P.S.A.S., la Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee.
Sotto la supervisione della Polizia Metropolitana, sono avvenute le prime reimmissioni di pesce presso lo scolmatore per un quantitativo di 500 chilogrammi. Le attività continueranno anche nelle prossime settimane.
CALABRIA - PAROLA D’ORDINE: SINERGIA
Continua incessante l’azione di collaborazione tra il Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede nel capoluogo provinciale) e ben 56 Comuni su un territorio di oltre centoquindicimila ettari, sul quale insistono circa duecentomila abitanti.
L’ente consortile, consapevole di intervenire come soggetto di “area vasta” a beneficio della sicurezza dei cittadini ed al servizio delle imprese agricole, pur nell’assenza ormai cronica di risorse da parte della Regione Calabria, persegue, con le proprie forze, l’obbiettivo di realizzare un vero piano comprensoriale di messa in sicurezza del territorio per la mitigazione del rischio idrogeologico. Una ulteriore spinta alla realizzazione di tutto ciò, viene dalla firma dell’Accordo di Programma con l’Amministrazione Comunale di Vallefiorita.
L’accordo immediatamente operativo è finalizzato alla gestione delle opere di difesa e tutela del territorio comunale, alla manutenzione del patrimonio boschivo esistente, ad interventi di difesa del suolo, sistemazione fluviale, sistemazione di versanti, manutenzione viabilità rurale e interpoderale, ingegneria naturalistica e valorizzazione ambientale, decespugliamento.
EMILIA-ROMAGNA - CONTINUANO GLI INCONTRI SUL PdC
Il lungo percorso informativo (rivolto a cittadini, amministratori e realtà associative) sul nuovo Piano di Classifica del Consorzio di bonifica Renana (con sede a Bologna) ha raggiunto la ventiseiesima tappa con l'iniziativa organizzata in comune di Casalecchio di Reno; infatti, in questi giorni stanno giungendo ai proprietari di immobili dell'area pedecollinare e collinare di Bologna, Casalecchio, Zola Predosa e Bazzano, gli avvisi consorziali di contribuenza, relativi all'applicazione del Piano di Classifica 2016.
Gli immobili di queste zone usufruiscono del beneficio di presidio idrogeologico, derivato da opere ed attività consortili per la difesa del territorio da fenomeni di dissesto idrogeologico; ad esempio, nel 2016 sono previsti i seguenti interventi: manutenzione idraulica straordinaria sui torrenti Ravone, Meloncello e Torriane (comune di Bologna), Bolsenda, dei Gamberi e Luna (comune di Casalecchio), Lavino (comune di Zola Predosa), Samoggia e Ghiaia (comune di Valsamoggia).
LOMBARDIA - MISTERO SVELATO
Risolto il mistero delle… acque color scarlatto: è questo lo scenario, che ha visto protagonista l’importante canale irriguo di bonifica Trigolaro, gestito dal Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po (con sede a Mantova), alla confluenza con il Collettore Principale, in comune di Suzzara.
A provocare questa colorazione rossa, è stata un’alga: la euglena sanguinea che, per difendersi dai raggi solari, nelle ore centrali della giornata, assume un colore rosso accesso: un fenomeno simile a quello, che si verifica nel Laghestel di Pinè o nel lago di Tovel, dove molti turisti vanno proprio per fotografare “l’arrossamento delle acque”.
Dall’ente consortile si è tenuto a far sapere che il suggestivo fenomeno è di origine naturale, causato da un’alga unicellulare, caratterizzata da ridotte esigenze ecologiche e che, di solito, dà origine ad intense fioriture proprio in acque tranquille e poco profonde.