E’ IN RETE IL NUOVO NUMERO DI “AMBIENTI D’ACQUA”
“…l’acqua costituisce un elemento fondamentale del paesaggio, non a caso inserito fin dalla prima legislazione repubblicana di tutela ambientale fra i contesti di salvaguardia assoluta”: è quanto scrive il Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini sul nuovo numero di “Ambienti d’Acqua”, magazine on-line di “cultura idrica”, edito dall’ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) ed ora in rete.
Tema centrale di questo numero è “L’economia della bellezza”, presentando anche interventi di Francesco Vincenzi, Presidente ANBI; Andrea Agapito Ludovici, dirigente WWF; Antonio Lopez, fotografo naturalista. A corredo del tema centrale sono pubblicati articoli su: l’area sperimentale di ricerca applicata all’irrigazione “Acqua Campus”, inaugurata in Emilia Romagna; l’inserimento di immigrati volontari in attività di manutenzione del territorio, avviato in Toscana; la convenzione per la promozione degli sport fluvali, siglata in Umbria; la manutenzione delle valle lagunari in atto nel Veneto. Il magazine “Ambienti d’Acqua” è disponibile anche sul sito www.anbi.it .
VENETO - UNA STRUTTURA OPERATIVA PER AFFRONTARE SICCITA’ E CAMBIAMENTI CLIMATICI
ANBI Veneto (Unione Regionale Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue) ha firmato, a Venezia, il Protocollo, che andrà ad istituire l’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici nel Distretto Idrografico delle Alpi Orientali (Alto Adige, Trentino, Veneto e Friuli). L’Osservatorio Permanente è una struttura operativa di tipo volontario e sussidiario, istituita su volontà del Ministero Ambiente Tutela del Territorio e Mare; ha l’obbiettivo di promuovere l'uso sostenibile della risorsa idrica e mettere in atto le azioni necessarie per la gestione delle emergenze e per l'adattamento ai cambiamenti climatici.
Si andranno quindi a raccogliere, aggiornare e diffondere i dati relativi alla disponibilità della risorsa idrica nel territorio distrettuale, promuovere le best practises, che mirano ad un uso parsimonioso della risorsa idrica ed alla gestione della “risalita” di acque salmastre in periodi di magra. In caso di evento siccitoso o di scarsità idrica l’Osservatorio opererà come cabina di regia al fine di individuare le azioni necessarie per la gestione proattiva delle criticità. Le attività saranno definite da un programma operativo, elaborato entro 9 mesi dalla sottoscrizione del Protocollo.
Ne sono firmatari: i Ministeri dell'Ambiente, delle Politiche Agricole, delle Infrastrutture; il Dipartimento della Protezione Civile; le Autorità di Bacino del fiume Adige, dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione; le Regioni Friuli Venezia Giulia,Veneto; le Province Autonome di Bolzano, Trento; gli enti C.R.E.A., I.S.P.R.A., I.S.T.A.T., ANBI Veneto, A.N.E.A. (Associazione Nazionale Autorità ed Enti d’Ambito), la Federazione dei Consorzi Irrigui e di Miglioramento Fondiario della Provincia di Trento, Utilitalia, Assoelettrica.
EMILIA-ROMAGNA - POCHI GIORNI E SARA’ CRISI IDRICA NEL PARMIGIANO
Il deficit idrico nella provincia di Parma , causato perlopiù dal protrarsi di temperature superiori alla media del periodo, potrebbe causare, già nei prossimi giorni, un contesto generale, pericoloso per le colture tipiche del territorio, provocando ripercussioni economiche negative. A lanciare l'allarme sull'approvvigionamento di acqua per le campagne è il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città del Teatro Regio”), che in questo momento sta svolgendo il compito di regolare i flussi di risorsa idrica, impiegando 40 addetti (10 in più dell'anno scorso); se lo stress da alte temperature non concederà tregua, però, parte dei 30.000 ettari di agricoltura ducale potrebbero subire un danno con particolare riferimento alle coltivazioni di pomodori, mais e foraggio, che rischierebbero di rinsecchire.
La stagione irrigua si era aperta, secondo le stime della Regione Emilia Romagna attraverso il sofisticato sistema di telerilevamento satellitare ICOLT, con una situazione stimata nella normalità degli ultimi 25 anni: una necessità di 61 milioni di metri cubi, scaturita dai fenomeni meteorologici, che avevano caratterizzato una primavera piuttosto piovosa; il calore improvviso di Luglio e la mancanza di precipitazioni di questi giorni hanno però incrementato le percentuali del rischio di rientrare nella cosiddetta "zona rossa" della carenza di acqua, caratterizzata da una serie di dati, che evidenziano come al territorio parmigiano servirebbero maggiori quantità di riserve idriche rispetto a quelle disponibili. In questi frangenti straordinari si evidenzia come l’ente consortile (a pieno regime di attività nei suoi 1.500 chilometri di canalizzazioni nella provincia e di cui 1.100 per uso anche irriguo) avrebbe bisogno di “magazzini” di acqua in grado di conservare quella caduta nei mesi precedenti.
La “Parmense” garantisce la presenza di acqua attraverso le derivazioni dai corsi naturali, nonchè mediante il riutilizzo di acque reflue, adeguatamente depurate, provenienti da 28 impianti ed i prelevamenti da pozzi, ma la richiesta, in momenti critici, palesa la mancanza di invasi o progetti a largo raggio e prospettiva in grado di sopperire alle richieste, fornendo più garanzie al comparto agroalimentare. A tal proposito il Consorzio di bonifica ha presentato 2 progetti in attesa di finanziamento (16 milioni di euro) dal Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Servirebbero 61 milioni di metri cubi e oggi l’ente consorziale ne riesce ad assicurare al massimo una trentina, con un deficit idrico stimato in quasi trentaquattro milioni di metri cubi (di cui ben 17 solo nel bacino idrografico del Taro).
VENETO - I CONSORZI INTERVENGONO PER RISPONDERE ALLE PRIME DIFFICOLTA’ IDRICHE
Come ogni anno si ripresenta la carenza di acqua irrigua nel canale Novissimo; richiede puntuali interventi per garantire una maggiore quantità di acqua nel periodo cruciale della semina e germinazione del radicchio nelle frazioni di Conche di Codevigo e Valli di Chioggia. Diversi sono gli interventi messi in atto dal Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova): sfalcio della vegetazione acquatica per favorire ed accelerare il transito delle acque irrigue; recupero della vegetazione acquatica e ricambio dell’acqua stagnante per migliorare l’ossigenazione e la qualità dell’acqua; installazione di 2 elettropompe del Centro di Emergenza Regionale (portata complessiva: 900 litri al secondo) per travasare l’acqua dallo scolo “Cavaizza di Lova” al canale Novissimo recuperando, a fini irrigui, acque colaticce grazi ai lavori, che l’ente consortile ha effettuato a Corte di Piove di Sacco.
Per fronteggiare la limitatezza della disponibilità di risorsa idrica per usi irrigui, anche il Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, in provincia di Padova) ha dovuto programmare misure straordinarie. Sono stati così posticipati di 3 giorni i turni irrigui per “scorrimento” dai canali derivati dalla roggia Molina. L’operazione si è resa indispensabile per salvaguardare alcune aree poste più a Sud e che rischiavano di veder vanificare i raccolti: in assenza di provvedimenti, non sarebbero riuscite ad avere acqua a sufficienza. La situazione sarà attentamente monitorata ed eventuali, ulteriori misure verranno tempestivamente comunicate.
LOMBARDIA - INTERVENTO IN TEMPI RECORD
L’ultimo in ordine di tempo è stato l’intervento sull’impianto pluvirriguo Rodigo-Goito, che garantisce l’irrigazione a 720 ettari di campagna, coltivata in gran parte a melone, ma per le squadre del Consorzio di bonifica Garda Chiese (con sede a Mantova) le riparazioni alle tubazioni interrate ed ai relativi impianti di sollevamento, che le alimentano, sono quasi quotidiane: un impegno gravoso, perchè le tubazioni si snodano su 1200 chilometri a servizio di un’area di circa undicimila ettari, la maggior parte dei quali in territorio collinare.
Il lavoro appena concluso, portato a termine in tempi record, riguardava la sostituzione di un elemento di tubazione in vetroresina della linea principale: dopo poche ore dal guasto, la rete era già operativa. In questi ultimi anni, le economie di gestione hanno infatti consentito di intervenire, con cospicui fondi del bilancio consortile, per adeguare e mettere a norma tutti gli impianti, nonché di migliorare le professionalità interne.
UMBRIA - VISITA DI PRESTIGIO
Una delegazione del World Water Assessment Programme (UNESCO Programme Office for Global Water Assessment), proveniente da Ghana, Etiopia, Malawi, Sud Africa, Sudan, Zambia e Capo Verde, ha visitato le opere del Consorzio di bonifica Bonificazione Umbra (con sede a Spoleto, in provincia di Perugia). A tutti gli ospiti è stato permesso anche l'accesso alle Fonti del Clitunno.
FRIULI-VENEZIA GIULIA - UNA GIORNATA IN TOUR
Porta acqua, dove manca e la toglie dove ce n'è troppa: questa, in sintesi, la funzione principale del Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine), che ha deciso di far “toccare con mano” le opere principali, gestite dall'ente, ai consiglieri regionali ed all'Assessore alle Risorse Agricole e Forestali del Friuli Venezia Giulia, Cristiano Shaurli, in un interessante tour: dalla suggestiva presa di Ospedaletto a Gemona (deriva dal fiume Tagliamento ed alimenta una rete di 350 chilomeri di canali, trasportando le acque nella pianura del Medio Friuli sin dalla fine del 1800) fino all'idrovora di Latisana-Aprilia Marittima.
L’ente consortile, nato dalla fusione dei Consorzi Bassa Friulana e Ledra Tagliamento, serve tutta la provincia di Udine, parte di quella goriziana fino alla laguna di Marano e Grado: ad Aprilia Marittima gestisce idrovore di terza generazione, realizzate sotto il piano campagna; il canale scolmatore del torrente Corno nel fiume Tagliamento, invece, salvaguarda dalle piene tutti comuni a valle (da Mereto di Tomba a Codroipo e Varmo) fino alla Bassa Friulana, assicurando un impatto ambientale limitato grazie ad una galleria sotterranea di 7 chilometri e dal diametro di 5 metri. L'assessore Shaurli, riconoscendo il ruolo del rinnovato enete consorziale, ha garantito forti investimenti: la Regione Friuli Venezia Giulia chiuderà l'annualità con il prossimo assestamento regionale, destinando 8 milioni di euro per le opere gestite dai Consorzi di bonifica.
MARCHE - PIU’ SOLUZIONI PER UN UNICO PROBLEMA
“Mitigazione del rischio idrogeologico e valorizzazione paesaggistica dei fiumi delle Marche”: è stato questo il tema del convegno organizzato dall’Università di Camerino e dal Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) per presentare uno studio, interessante l’area compresa tra il fiume Tenna a Sud ed il fiume Misa a Nord; obbiettivo della ricerca è quello di delineare lo stato e le criticità del reticolo idrografico marchigiano, esaminato in rapporto al contesto ambientale e paesaggistico, fornendo anche scenari di risposte progettuali.
Sono stati così individuati, attraverso ricognizione cartografica e rilievo diretto, i corsi d’acqua, che presentano le maggiori criticità, al fine di stilare una classifica di priorità di intervento; si è quindi proceduto alla definizione di soluzioni progettuali in grado di contemperare riduzione del rischio idrogeologico e valorizzazione paesaggistica dei corsi d'acqua, ponendo particolare attenzione alle interazioni con i percorsi di servizio alle attività agronomiche e con le infrastrutture necessarie alla fruizione delle aree ripariali.
PUGLIA - PERFETTA INTEGRAZIONE NEL PAESAGGIO
Sono stati completati, dal Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia), i lavori di sistemazione della pista di servizio, presso la diga di Occhito, realizzati con la tecnica “terra solida” e l’utilizzo di materiali specificatamente progettati, che riducono l’impiego delle risorse ed hanno un impatto ambientale ridottissimo o addirittura assente, consentendo la conservazione dell’equilibrio idrogeologico, altrimenti compromesso e la conservazione delle cromie paesaggistiche. Il risultato è perfettamente integrato con il paesaggio: una pavimentazione composta da inerte naturale calcareo presente “in situ”, addizionato al legante, riportata sopra la viabilità esistente a fondo naturale.
LOMBARDIA - NAVIGAZIONE SOSPESA PER MALTEMPO
Una tromba d’aria si è abbattuta, nei giorni scorsi, sulla zona ricompresa tra i comuni di Turbigo ed Abbiategrasso, causando la pericolosa caduta di ramaglie ed alberi d’alto fusto nel Naviglio Grande; l’evento ha richiesto l’intervento urgente del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano).
La presenza di arbusti divelti ha interessato anche alcuni punti della strada alzaia, la cui percorribilità è risultata estremamente difficoltosa. Una squadra dell’ente consortile, formata da 10 uomini, è stata prontamente attivata per avviare le operazioni di messa in sicurezza e per impedire, nelle ore successive, la caduta di ulteriori ramaglie.
Contemporaneamente è stato disposto il divieto assoluto di navigazione nel tratto interessato di Naviglio Grande, la cui situazione è comunque ora tornata alla normalità. Il maltempo ha causato disagi anche in altre zone del comprensorio consortile: a Monza, gli accumuli di ramaglie sugli sgrigliatori hanno provocato il temporaneo blocco di 3 dei locali 4 impianti idroelettrici .
TOSCANA - ADOTTATO NUOVO PIANO DI CLASSIFICA
Il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze) ha adottato il nuovo Piano di Classifica come previsto dalla nuova normativa regionale.
Il Piano di Classifica serve ad identificare, sulla base di diversi indicatori di tipo tecnico ed economico, un indice sintetico di beneficio relativo all’attività di manutenzione delle opere idrauliche ed alla vigilanza sul reticolo idrografico, affidate all’ente consortile; l’applicazione di questo indice al valore del terreno o del fabbricato determina poi l’importo, che il proprietario consorziato è tenuto a versare annualmente per l’esecuzione dei lavori elencati ogni anno nel Piano delle Attività.
Il processo di elaborazione del Piano è stato complesso e condiviso con i 65 Comuni, le categorie e le associazioni del territorio. A questa prima stesura definitiva si è giunti dopo una serie di presentazioni, incontri, simulazioni, aggiustamenti e verifiche sulle principali problematicità derivanti dal nuovo sistema di classificazione del territorio. Si è anche cercato di risolvere quelle situazioni critiche, che si erano venute a creare con l'elaborazione del Piano: fra tutte, l'aumento d’oneri verificatosi per il settore vivaistico che è stato calmierato attraverso l'utilizzo di uno specifico codice di perequazione.
LOMBARDIA - RICHIESTI CHIARIMENTI ALLA REGIONE
I Piani di Classifica ed i Piani Comprensoriali di Bonifica sono strumenti fondamentali nella gestione delle attività dei Consorzi. In quest'ottica, ANBI Lombardia (U.R.B.I.M.) ha richiesto, alle Istituzioni regionali, alcuni approfondimenti in merito a tempi e modalità di approvazione di tali Piani e sui rapporti tra questi a seguito dell'approvazione di un emendamento in VIII Commissione Consiliare.
TOSCANA - RUSH FINALE
Rigore ed equità contributiva, ottenuti con l’aggiornamento puntuale di tutti i dati catastali, nonchè delle relative banche dati, gestione efficiente, contenimento delle spese indirette: sono i principi alla base del nuovo Piano di Classifica del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) alla finale dell’iter di approvazione. La priorità del lavoro è stata quella di dotare l’ente consortile di uno strumento preciso e di facile consultazione anche per i cittadini; con la sua approvazione sarà data omogeneità alla situazione dei consorziati, superando le diversità derivanti dai diversi Piani di Classifica finora utilizzati nelle singole aree. La logica adottata è quella di “pagare tutti, per pagare meno”.
EMILIA-ROMAGNA - IN FIERA CON LA CIPOLLA DI MEDICINA
Come da antica tradizione, a Medicina, si è celebrata l'agricoltura di ieri, di oggi e di domani, con un'attenzione speciale alla locale cipolla tipica, produzione rinomata ed importante fattore economico per il sistema agroalimentare bolognese. Quest'anno, il Consorzio di bonifica Renana (con sede a Bologna) ha partecipato con uno stand a fianco delle principali realtà agricole del territorio. Obbiettivo della presenza è stato quello di illustrare il ruolo fondamentale, che l’ente consortile svolge sia nella gestione dello scolo delle acque di pioggia, sia nel fornire l'acqua irrigua, che rende possibile produzioni agricole di qualità; l’infopoint è stato così luogo di incontro e scambio di informazioni sia sul nuovo Piano di Classifica sia sul programma di rilevazione e risparmio irriguo “Acqua virtuosa”. Infatti, sono oltre settantaseimila gli ettari di pianura felsinea, irrigati grazie alla rete distributiva dell’ente consorziale, infrastrutturata con sistemi innovativi come, ad esempio, la distribuzione in pressione direttamente al punto di presa aziendale. Ogni anno, la “Renana” distribuisce mediamente 70 milioni di metri cubi d'acqua, che provengono esclusivamente da fonti di superficie (77% dal fiume Po tramite il Canale C.E.R., 9% dal fiume Reno e 14% da altri invasi): si tratta, quindi, di risorsa idrica rinnovabile, che non depaupera le falde acquifere.