DOPO AGOSTO, RIPARTE IL PIANO IRRIGUO NAZIONALE CON 500 MILIONI IN PIU’
VINCENZI: “E’ UN SUCCESSO DI SISTEMA, MA IL NOSTRO PLAUSO VA AL MINISTRO, MARTINA. E’ UN FATTO IMPORTANTE PER L’AGRICOLTURA E PER L’AMBIENTE”
E’ con grande soddisfazione che ANBI ha accolto l’annuncio, significativamente dato alla sua annuale Assemblea dal Ministro, Maurizio Martina, di conclusione, entro l’estate, dell’iter burocratico, legato al riavvio del Piano Irriguo Nazionale, corroborato da ulteriori 500 milioni di euro, che il C.I.P.E. (Comitato Interministeriale Programmazione Economica) ha destinato, integrando il residuo stanziamento iniziale di 300 milioni.
“E’ una scelta politica, che riconosce un progetto utile al Paese ed al suo sviluppo, a beneficiarne non sarà solo l’economia rurale, seppur l’86% del made in Italy agroalimentare dipenda dalla disponibilità d’acqua, ma l’ambiente nel suo complesso. Questo risultato è il frutto di quella alleanza per il territorio, per la quale ci impegniamo e di cui si è avuta percezione proprio all’Assemblea ANBI: i rappresentanti di Governo e Parlamento presenti insieme a quelli delle Regioni, delle Organizzazioni Professionali Agricole e del mondo ambientalista hanno dimostrato comunanza di sensibilità verso un nuovo modello di sviluppo, cui i Consorzi di bonifica concorrono anche in termini di innovazione come testimoniano il sistema irriguo esperto Irriframe e la recente area di sperimentazione applicata Acqua Campus.” È quanto ha sostenuto Francesco Vincenzi, Presidente Associazione Nazionale Consorzi Gestione e Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI).
“Lo sviluppo parte dai territori – ha aggiunto il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano – Le infrastrutture territoriali sono proposte per il Paese.”
“Ora, però – ha concluso il Presidente ANBI - dobbiamo guardare all’Europa tradizionalmente lontana dalle esigenze dell’agricoltura irrigua mediterranea. Per questo, entreremo nel Copa-Cogeca, l’organizzazione comunitaria degli agricoltori, per affermare la valenza multifunzionale dell’irrigazione e difenderla dagli irresponsabili attacchi di chi inquina e non paga, scaricando tali oneri sugli utilizzatori finali: gli agricoltori e, di conseguenza, i consumatori.”
ASSEMBLEA ANBI 2016
VINCENZI: “NON POSSIAMO TOLLERARE CHE A PAGARE PER L’INQUINAMENTO DELLE ACQUE SIANO GLI AGRICOLTORI E NON I RESPONSABILI”
“Consapevolezza, orgoglio, responsabilità”: sono questi i concetti, con cui Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, ha aperto i lavori dell’annuale Assemblea a Roma.
“Dalla disponibilità d’acqua, garantita dalla nostra rete d’irrigazione, dipende l’86% del made in Italy agroalimentare; pertanto non possiamo accettare che chi inquina non paghi e che tale costo sia scaricato sull’utilizzatore finale, cioè gli agricoltori” ha poi affermato con determinazione, sottolineando anche l’impegno dei Consorzi nell’utilizzo irriguo delle acque reflue. Ha proseguito: “La nostra battaglia a tutela della risorsa idrica vive oggi una giornata importante con l’istituzionalizzazione della cabine di regia permanenti, uno strumento indispensabile per contemperare nel rispetto delle priorità di legge, i crescenti interessi, che gravano sul futuro dell’acqua. Vogliamo inoltre portare, con forza, in sede comunitaria la peculiarità dell’agricoltura irrigua mediterranea e per questo abbiamo chiesto di aderire al Copa-Cogeca, l’organizzazione europea degli agricoltori” ha annunciato Vincenzi, che ha anche indicato, nella gestione idrogeologica dei territori montani, il prossimo obbiettivo dei Consorzi di bonifica, perché “non puo’ esserci sicurezza in pianura senza manutenzione del suolo a monte.”
La crescente importanza dell’acqua è caratterizzata anche dall’aumentata pressione della criminalità: è stato questo il filo conduttore dell’intervento di Gian Carlo Caselli, Presidente dell’Osservatorio sulle Agromafie, che ha denunciato come azioni illecite in materia idrica (dai pozzi agli scarichi abusivi) abbiano pesanti ripercussioni anche sulla salute pubblica oltre ad alterare le regole del mercato.
Particolarmente importante è stato l’intervento del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali, Maurizio Martina, che ha indicato, nella fine di Agosto, il termine per la conclusione dell’iter per il riavvio del Piano Irriguo Nazionale, ai cui 300 milioni iniziali si sommeranno 500 milioni dal Comitato Interministeriale Programmazione Economica. Il Ministro ha plaudito anche alla capacità di riformarsi dei Consorzi di bonifica, adeguandosi ai nuovi tempi, seppur il processo non sia ancora concluso, rimanendo la piaga dei commissariamenti nel Sud Italia.
Sul tema della qualità idrica per garantire la qualità agroalimentare si è incentrato l’intervento del Presidente Coldiretti, Roberto Moncalvo, che ha individuato nei moderni Consorzi di bonifica, un perno centrale dell’agricoltura presente e futura.
In mattinata sono anche intervenuti anche il Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Luca Sani, che ha ribadito la necessità di concentrare nei consorzi di bonifica sia la gestione del rischio idrogeologico (Alluvioni) che quella della risorsa a fini produttivi ed ambientali (irrigazione) e Gerardo Mario Oliverio, Presidente della Regione Calabria, che ha indicato nella sinergia fra Istituzioni (tra cui i Consorzi di bonifica), nel completamento dei grandi invasi e nell’efficientamento della rete idrica, le tre chiavi per il rilancio del territorio calabrese.
LA CULTURA DEL FARE SEMPRE PIU’ NECESSARIA PER IL PAESE
“Ed ora tutti al lavoro con rinnovato vigore, perché le aperture di credito vanno onorate con il nostro impegno quotidiano!”: ha concluso così Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, la seconda sessione di lavoro di un’intensa Assemblea annuale, svoltasi a Roma e tradizionale appuntamento per fare il punto sullo stato e le prospettive della risorsa idrica.
Non sono mancate le proposte ad iniziare dal Presidente della Fondazione Univerde, Alfonso Pecoraro Scanio che, nel sottolineare la necessità di valorizzare le “buone pratiche” in campo ambientale, ha annunciato un percorso comune con ANBI per arrivare a promuovere, con una mostra, le eccellenze presenti nei Consorzi di bonifica.
Una proposta “europea” è invece arrivata da Mario Guidi, Presidente di Confagricoltura, che ha reso noto un percorso avviato dalla sua Organizzazione Professionale Agricola per arrivare all’indicizzazione delle aziende rurali in base al contributo apportato alla sostenibilità ambientale, sposando così lo spirito, ma non la contestata applicazione, della pratica del “greening”. In questo ci sta, a pieno titolo, l’ottimizzazione d’uso dell’acqua irrigua.
Dino Scanavino, Presidente della Confederazione Italiana Agricoltori (CIA), ha invece ribadito come i Consorzi di bonifica siano parte importante di un sistema a servizio del territorio e che va valorizzato nei confronti della società civile, nonché della classe politica.
Infine, il Direttore della Struttura di Missione #italiasicura, Mauro Grassi, ha scaldato gli animi di una platea in sintonia, perché “siamo tutti gente di cantiere”; ha così ricordato i tempi lunghissimi delle pastoie burocratiche (8 anni e mezzo è il tempo medio per realizzare un’opera pubblica), denunciando come sia diminuita, negli anni, la capacità di investimento pubblico a fronte però di una spesa pubblica inalterata.
“Non arrendiamoci però – ha concluso – altrimenti vincono loro, quelli dell’immobilismo bizantinesco. I Consorzi di bonifica stanno dalla parte della gente; l’obbiettivo comune deve essere quello di arrivare a destinare 5 miliardi all’anno alle tante problematiche, che ruotano attorno alla gestione dell’acqua: dal potabile alla salvaguardia idrogeologica.”
Ai lavori è intervenuto anche Fabio Refrigeri, Assessore alle Infrastrutture della Regione Lazio, che ha toccato il tema della riforma dei Consorzi di bonifica che ha presentato e che, conferma il loro ruolo rilegittimandoli con le Istituzioni e i consorziati e modernizzandone le funzioni.
NELLA GIORNATA DEL SUOLO
GLI ITALIANI AMANO IL TERRITORIO IRRIGUO
Dall’agricoltura irrigua anche la collettività riceve diversi benefici (la ricarica delle falde acquifere, la creazione di aree umide, una maggiore sicurezza idrogeologica, il monitoraggio del territorio) al punto che si può parlare di un suo ruolo multifunzionale con riferimento alle funzioni economiche, sociali ed ambientali, che ne derivano.
Per stimare il valore economico monetario di tali benefici, è stata svolta un’indagine, utilizzando la metodologia dell’Esperimento di Scelta (Choice Experiment - C.E. ); così è stato costruito un questionario svolto mediante interviste on-line. I risultati sono stati ripresi all’Assemblea ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue), organizzata a Roma, presenti i rappresentanti dei 138 Consorzi di bonifica, operanti in tutta Italia.
Il C.E., predisposto per l’indagine sui benefici derivanti dall’agricoltura irrigata, si è sviluppato attorno all’analisi delle preferenze degli intervistati riguardo a diversi, ipotetici contratti di fornitura dell’acqua, costruiti in relazione ad alcune caratteristiche ritenute particolarmente significative e rappresentative dell’irrigazione.
In ciascuno dei contratti è previsto un diverso aggravio mensile della bolletta allo scopo di sostenere o meno l’agricoltura irrigata ed i suoi effetti sul contesto socio-economico-paesaggistico-ambientale locale.
È emersa così la Disponibilità A Pagare (D.a P.) per bolletta mensile familiare:
• € 7,80 per mantenere il paesaggio tipico da agricoltura irrigata;
• € 4,66 per la presenza della cultura contadina;
• € 1,58 per introdurre l’irrigazione in paesaggi, dove non è presente;
• 1,35 per il riempimento, anche se solo parziale, delle falde acquifere;
• generano invece valori negativi nella disponibilità a pagare: una situazione di assenza di prodotti di qualità ed il mancato ravvenamento delle falde acquifere.
Allo scopo di evidenziare la stima del valore complessivo dei benefici che derivano da un’attività agricola irrigua, i dati sono stati estesi all’intera popolazione italiana: supponendo che ogni nucleo familiare sia titolare di una bolletta dell’acqua, avremmo 24,6 milioni di famiglie che ricevono benefici da un paesaggio tipico da agricoltura irrigua; moltiplicando per la D.A.P., è stato stimato il valore dei benefici, che ammonta complessivamente a 191,88 milioni al mese (114,64 milioni al mese per quanto attiene alla presenza di un paesaggio della cultura contadina; 38,87 milioni al mese riguardo alla presenza di un paesaggio che non è irrigato solo in quanto si trova in situazione di siccità; il riempimento delle falde acquifere invece procura benefici alla collettività stimabili in 33,46 milioni al mese).
Tali risultati supportano, con quantificazioni monetarie, quanto già emerso: l’agricoltura irrigua genera maggiore reddito a favore delle aziende agricole e contribuisce alla ricchezza totale prodotta; esercita, inoltre, un ruolo significativo nel mantenimento dell’occupazione e, di conseguenza, nel contenimento del fenomeno dell’esodo rurale; attribuisce un rilevante ruolo sociale all’uso della risorsa idrica.
PUGLIA - SARA’ DRAGATO LO SCARICO DI FONDO AD OCCHITO
Con Decreto del Ministero Politiche Agricole Forestali Alimentari è stato approvato il progetto esecutivo di dragaggio dell’imbocco dello scarico di fondo della diga di Occhito sul fiume Fortore, attibuendo al Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) il relativo finanziamento di € 1.327.000,00. Si tratta di uno dei progetti ricompresi nella riprogrammazione degli interventi nel settore irriguo finanziati con delibere C.I.P.E. ed inseriti nel “Piano Irriguo Nazionale- Regioni Sud Italia”. È un intervento con carattere di priorità, insistentemente riproposto dall’ente consortile e che risolverà una criticità aumentata col passare degli anni. A breve è auspicato anche il finanziamento degli altri 6 progetti prioritari, previsti dal provvedimento C.I.P.E. del 2014, per l’esecuzione di importantissimi interventi nel comprensorio irriguo del Fortore.
VENETO/ ReNDiS: 123 PROGETTI IMMEDIATAMENTE CANTIERABILI
ANBI Veneto ha reso noto che sono 123 i progetti redatti dai Consorzi di bonifica della regione ed immediatamente cantierabili, per un investimento di 389 milioni di euro, inseriti nella piattaforma nazionale ReNDiS-web (Repertorio Nazionale degli interventi per la difesa del suolo) della Struttura di Missione #italiasicura. Tali enti consortili sono gli unici in Veneto, che ad oggi hanno predisposto un piano di azioni per contrastare il dissesto idraulico e pronto a partire da subito. Tra le opere venete prioritarie figurano l’installazione del terzo gruppo di pompaggio nell’idrovora di Portesine, a Roncade; la realizzazione di una “green belt” nella cintura periurbana di Venezia; i lavori di sistemazione idraulica del bacino Crespino nel rodigino; l’adeguamento dello scolo e dell’impianto idrovoro 'Cappuccini' a salvaguardia abitato di Monteforte d'Alpone; il potenziamento dell’impianto idrovoro Brentelle a Selvazzano Dentro; il riassetto idraulico del bacino Montà Brusegana a Padova; l’interconnessione idraulica tra i bacini della bonifica Cavariega, Gorzon Superiore, Frattesina e Adige per lo smaltimento delle piene della Bassa padovana; l’adeguamento del canale Loncon nel Veneto Orientale; la messa in sicurezza idraulica del fiume Tartaro nel tratto interessante i comuni di Isola della Scala, Erbè, Nogara e Gazzo Veronese; interventi per la messa in sicurezza e la salvaguardia strutturale del canale L.E.B. (Lessinio Euganeo Berico). La Struttura di Missione #italiasicura realizzerà quindi un piano nazionale di prevenzione e di contrasto al dissesto per gli anni 2015-2020, con l’apertura dei primi cantieri entro l’anno, secondo priorità di intervento. Il piano finanziario ipotizzato prevede, a livello nazionale, un investimento di circa sette miliardi in 6 anni: sarà sostenuto con la programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 e con risorse provenienti da fondi strutturali europei.
PUGLIA - DALLA SERBIA
Una delegazione dell’Istituto per l’Applicazione delle Scienze in Agricoltura di Belgrado, nell’ambito di un progetto di collaborazione l’Università di Foggia, ha fatto visita al Consorzio di bonifica Montana del Gargano (con sede nel capoluogo dauno). L’Istituto di Belgrado, impegnato nel trasferimento dell’innovazione tecnologica in agricoltura e zootecnia, nonché nella formazione e nell’aggiornamento professionale degli operatori del settore, rappresenta una delle più importanti istituzioni scientifiche della Repubblica della Serbia per il miglioramento della competitività del settore agricolo, che riveste un ruolo primario nell’economia del Paese balcanico, grazie innanzitutto al clima favorevole, alle buone caratteristiche dei terreni e al facile accesso alle risorse idriche. La delegazione di tecnici e ricercatori serbi si è confrontata con i dirigenti dell’ente consortile montano, che hanno illustrato le principali attività in materia di ingegneria naturalistica, irrigazione ed acquedotti rurali, recupero e valorizzazione sentieristica, rimboschimenti ed interventi di gestione forestale sostenibile. Si è così confermata la grande valenza delle sinergie e delle collaborazioni istituzionali anche in ambito tecnico-scientifico, funzionali in questa occasione alla conoscenza di una realtà agricola e zootecnica, che presenta diverse analogie con quella delle aree pedegarganiche.
TOSCANA - IMMIGRATI VOLONTARI PER LA PULIZIA DI ARNO E MUGNONE
Prima le convenzioni con i soggetti gestori dell’accoglienza, poi la fase di formazione a cura del Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze) e Chiantiform; ora, 8 dei richiedenti asilo ospiti nell’Ostello di Villa Camerata nella “città del giglio”) hanno cominiato l’attività volontaria di pulizia delle sponde dei fiumi Arno e Mugnone. Nei prossimi giorni sarà completata la formazione e saranno consegnati i dispositivi di protezione individuale anche ai migranti ospiti della Federazione delle Misericordie Toscane a Pistoia, che opereranno sui fiumi Ombrone e Brana. In totale sono una quindicina di giovani dell'Africa subsahariana, tra diciotto e ventotto anni, giunti in Toscana da Mali, Nigeria, Costa d'avorio, Senegal e Gambia. L’ente consortile ha voluto offrire ai richiedenti asilo, presenti sul proprio territorio, un’opportunità strutturata, per cui, a fronte del loro lavoro volontario, è stata messa a disposizione una formazione certificata sui temi della prevenzione dai rischi, della sicurezza sul lavoro, del primo soccorso e della gestione dei rifiuti, con un attestato, che potranno nella ricerca di un impiego. Questa attività porterà beneficio sia dal punto di vista della manutenzione di tipo idraulico propria dell’ente consorziale, sia da un punto di vista di pulizia generale e di decoro urbano.
MARCHE - UNA PROPOSTA PER PROGRAMMARE IL TERRITORIO
Il Consorzio di bonifica Marche ha incontrato, nella propria sede di Pesaro, i liberi professionisti del territorio per definire le linee di intervento nella mitigazione del rischio idrogeologico, dichiarando la massima disponibilità per organizzare la stesura di progetti riguardanti la mitigazione idraulica e il rischio frane. Presto, un incontro analogo sarà organizzato anche nella provincia di Ascoli. Il Governo, infatti, metterà a disposizione risorse per 2 miliardi all’anno; per accedere a questi fondi però occorrono progetti cantierabili. Viste le evidenti difficoltà sia economiche che tecniche degli Enti Locali, l’ente consortile si propone sia per valutare le situazioni di rischio che per collaborare con le Amministrazioni Comunali nel costruire un parco progetti finanziabile: loro daranno indicazioni e l’ente consorziale farà progetti, avvalendosi di liberi professionisti e del proprio personale. La progettazione durerà almeno 3 anni, perché il finanziamento è spalmato su più annualità.
VENETO - UNO SFIATO IRRIGUO
La stagione estiva mette come sempre sotto pressione gli impianti di irrigazione del Consorzio di bonifica Veronese (con sede nel capoluogo scaligero), impegnati a pieno regime per assicurare la dotazione d’acqua alle aziende agricole del territorio. Costante e necessaria è pertanto l’opera di manutenzione, per mantenere sempre gli impianti nel miglior stato di efficienza possibile: in località Tacconi, tra i comuni di Pastrengo e Cavaion Veronese, ci sono, ad esempio, i lavori di ripristino della funzionalità di uno sfiato su un ramo portante dell’impianto irriguo “a pioggia” di Cavaion. Lo sfiato viene sostituito per garantire una migliore funzionalità della rete irrigua e per una maggiore sicurezza, data l’adiacenza del terreno con l’autostrada del Brennero.
LOMBARDIA - UNA PICCOLA OFFICINA PER GRANDI OPERE
C’è un’officina meccanica, dove si scopre il piccolo estro degli inventori: accade al Consorzio di bonifica Territori del Mincio (con sede a Mantova), nell’officina dell’impianto monumentale della Travata; qui le ore, che non sono dedicate al servizio di irrigazione o di scolo, sono impiegate in officina anche per produrre in proprio quanto serve a regolare le acque. La mente, assommata all’esperienza, è quanto fa la differenza di uomini, che perfezionano i meccanismi (interamente autoprodotti!) per la regolazione delle acque. Accade così che il personale consortile, per altro appassionato di meccanica, si sia attivato per realizzare piccole grandi opere in autonomia come paratoie e le rispettive scatole con “coppie coniche” per azionarle. Il luogo dove si producono in proprio queste apparecchiature è l’officina di servizio del monumentale impianto della Travata, nata anch’essa nel 1928 e via via attrezzata. L’esempio più recente è dei giorni scorsi: sul Canale Molinella è stata posata una nuova paratoia di regolazione per il condotto Poletto. Il condotto irriga le campagne nel comune di Sustinente. La paratoia ha la particolarità di essere stata costruita nella officina del Consorzio, pur avendo dimensioni ragguardevoli (6,2 metri di larghezza per 1,2 di altezza) con un peso di q. 17,5 e sostituisce le vecchie panconature in legno, che necessitavano di 4 operai e di un mezzo meccanico per le manovre.
VENETO - EMERGENZA ED ORDINARIA MANUTENZIONE
In questi giorni, il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) si sta occupando del ripristino della sponda dello scolo Rialto, nel comune di Teolo, dove si è verificato un franamento. L’ente consortile è altresì impegnato in interventi di manutenzione ordinaria come lo sfalcio erboso lungo gli scoli di tutto il comprensorio.
LOMBARDIA - SELFIE IN DIGA
Ben 54 piccoli rappresentanti dell'asilo infantile di Turbigo, accompagnati dalle educatrici nel contesto delle attività organizzate per il Centro Estivo cittadino, sono stati accolti, a Panperduto, dal personale del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano), che ha assicurato lo svolgimento in sicurezza, considerata l'età dei bambini coinvolti, della loro visita presso l'opera di presa. Gli ospiti sono stati poi accompagnati nel Giardino dei giochi d'acqua, dove hanno trascorso un paio d'ore alle prese con mulini, canaline, piccole paratoie e pompe alla scoperta della forza dell'acqua. Dopo il pranzo al sacco, i bambini hanno concluso la visita con lo scatto di alcune foto di gruppo con i dipendenti dell’ente consortile.
GARGANO A CAMERINO
Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverrà, nel pomeriggio di mercoledì 20 Luglio p.v., al convegno “Mitigazione del rischio idrogeologico e valorizzazione paesaggistica del fiumi delle Marche”, organizzato in Palazzo Ducale a Camerino; tema dell’intervento: “Nuove esigenze ed opportunità dai territori, la proposta dei Consorzi di bonifica”.