ANBI: “E’ EMERGENZA SICCITA’ NEL NORD ITALIA”
Prosegue l’ondata di grande caldo, che sta colpendo l’Italia e che, in Luglio, ha fatto raggiungere le temperature record del più recente secolo. In assenza di significative precipitazioni (non violente e prolungate nel tempo altrimenti c’è il paradossale rischio di alluvioni e frane a causa dell’incapacità di assorbimento da parte del terreno arido) si aggrava la crisi idrica del Nord Italia, solo leggermente lenita dalle piogge dei giorni scorsi, che hanno portato momentaneo ristoro alle campagne ed alle portate dei corsi d’acqua (fiume Po, in primis); continua inoltre il deficit idrico dei grandi laghi.
La situazione di maggiore preoccupazione si registra nel bresciano, dove il Consorzio di bonifica Chiese (con sede a Calcinato, in provincia di Brescia) ha ormai solo pochi giorni di autonomia idrica, nonostante il razionamento degli apporti irrigui, giacchè il lago d’Idro ha raggiunto il minimo storico. E’ in questi frangenti che emerge il ruolo fondamentale dell’irrigazione non solo per la qualità, ma per la stessa sopravvivenza delle colture in campo.
Analoga, critica contingenza si sta vivendo nel comprensorio del Consorzio di bonifica Delta del Po (con sede a Taglio di Po, in provincia di Rovigo), dove si è registrata una risalita del cuneo salino per diversi chilometri nell’entroterra, rendendo inutilizzabili le falde e compromettendo i raccolti. Problemi si stanno registrando anche nelle lagune, dove l’elevata temperature delle acque ha favorito il proliferare della alghe, che sta causando la moria delle vongole.
Paradossale è la situazione, che sta vivendo la città di Parma, attraversata dall’omonimo torrente oggi in secca, ma che solo pochi mesi fa tanti danni aveva arrecato alla città ducale. Grandi preoccupazioni arrivano dalle zone risicole lombardo-piemontesi, dove le Organizzazioni Professionali Agricole ed i Consorzi di bonifica hanno già attivato turnazioni per garantire l’ottimizzazione d’uso delle risorse idriche disponibili.
“La situazione di crescente siccità, che si sta registrando nelle campagne – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI) – ripropone, con drammatica urgenza, la necessità di dare avvio concreto al 2° Piano Irriguo Nazionale, consci comunque che i 300 milioni stanziati sono largamente insufficienti rispetto alle esigenze del territorio. Finalmente qualcosa, sul piano burocratico, è finalmente tornato a muoversi; ora bisogna accelerare e poi, lo stiamo proponendo con forza da qualche tempo, l’istituzione di un tavolo permanente che sia legittimato ad operare in prevenzione su emergenze che i cambiamenti climatici rendono sempre più vicine e prevedibili”.
VENETO - TRE POMPE PER CONTRASTARE L’EMERGENZA IDRICA
E’ allarme siccità nel comprensorio del Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) per risolvere la mancanza d’acqua nel canale Novissimo: sono 3 le pompe del Centro di Emergenza Regionale, installate dall’ente consortile a Rosara di Codevigo per prevenire problemi di irrigazione. Da metà Luglio a metà Agosto, infatti, è il periodo di semina del radicchio nelle frazioni di Conche di Codevigo e Valli di Chioggia; la mancanza d’acqua, anche per una sola giornata, potrebbe vanificare la produzione di un anno. Il Novissimo è il canale regionale, fondamentale per fornire acqua irrigua ad un vasto territorio, che comprende i comuni di Campagna Lupia, Codevigo e Chioggia. Mediante le 3 motopompe è stato alimentato il Novissimo con una portata complessiva di 900 litri al secondo. In 5 giornate sono stati immessi 300.000 metri cubi, che hanno fatto tornare un livello d’acqua accettabile, circa un metro sopra il livello medio del mare. L’abbassamento dei livelli nel Novissimo comporta infatti il fermo degli impianti irrigui per evitare l’ingresso dell’acqua salmastra della laguna. L’installazione delle pompe di emergenza è stata resa possibile dai lavori, che l’ente consortile ha recentemente ultimato a Corte di Piove di Sacco e che consentono il recupero delle acque dell’area della Riviera del Brenta a vantaggio delle zone più a valle.
LOMBARDIA - IN SOCCORSO DEI FIUMI IN MAGRA
Considerata la situazione di emergenza idrica, il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano), dopo aver valutato la situazione irrigua e colturale del territorio comprensoriale, ha dichiarato la propria disponibilità a ridurre le portate derivate dal fiume Ticino per quanto riguarda il Canale Villoresi ed il Naviglio Grande.
Da venerdì 31 Luglio è stata già compiuta una sensibile riduzione delle portate derivate da tutti gli utenti sul Naviglio Martesana in relazione alla situazione di sofferenza idrica del lago di Como, ormai sotto lo zero idrometrico.
VENETO - SITUAZIONE DI EMERGENZA IDRICA
Prosegue inesorabile la calura tropicale e la gestione delle scarse risorse idriche conseguentemente è sempre più problematica.
Il Consorzio di bonifica Brenta (con sede a Cittadella, in provincia di Padova) ha già dovuto attivare azioni straordinarie, sospendendo, ad esempio, l’irrigazione ad una zona del territorio servita da acque del fiume Brenta per salvare un’altra zona più a valle e che aveva fatto registrare gravissime carenze dovute al notevole abbassamento delle falde.
Si è però ora arrivati ad un momento, in cui le riserve montane dei bacini del Corlo e del Senaiga sono disponibili per pochi giorni, dopo di che si dovranno attuare ulteriori provvedimenti di emergenza. La situazione di quest’anno dimostra, afferma l’ente consortile, che gli invasi sono fondamentali e che bisogna realizzarne altri per tesaurizzare l’acqua nei momenti di abbondanza e rilasciarla quando invece scarseggia. Al proposito, l’ente consorziale caldeggia da tempo un nuovo serbatoio sul torrente Vanoi e che potrebbe avere una funzione sia per prevenire le piene fluviali che come scorta idrica.
Il flusso d’acqua nelle reti consortili, attivo fin dai tempi della Serenissima, non è importante solo per le colture agrarie, ma anche dal punto di vista ambientale, nonché sotto l’aspetto igienico-sanitario, giacchè le acque correnti offrono un benefico effetto di vivificazione.
PIEMONTE - SICCITA’: PREOCCUPA IL FUTURO DEL RISO
Si sono riunite a Novara, su iniziativa della locale Associazione Irrigazione Est Sesia (A.I.E.S.), le Organizzazioni Professionali Agricole delle province di Vercelli, Pavia e naturalmente Novara per un confronto sulla grave situazione di carenza idrica, che si sta registrando in queste settimane.
Il mese di Luglio è stato il più caldo dell’ultimo secolo con temperature massime più alte di oltre sei gradi rispetto alla media degli ultimi 30 anni e da settimane non si hanno precipitazioni significative su tutto il Nord Ovest: la concomitanza di questi fenomeni ha determinato da una parte una forte crescita delle esigenze irrigue delle colture e dall’altra un progressivo calo delle disponibilità derivabili soprattutto dai fiumi Po e Dora Baltea, fondamentali adduttori della rete del Canale Cavour, avendo pesanti ripercussioni sull’intero comprensorio.
Finora si è riusciti a scongiurare criticità più consistenti solo grazie al lago Maggiore dove, nonostante le resistenze di alcuni, si è garantita la stabilità delle derivazioni irrigue. Purtroppo, con il perdurare della mancanza di precipitazioni, anche le derivazioni dal lago Maggiore dovranno subire drastiche riduzioni.
Coldiretti, Confragricoltura e C.I.A. prvinciali, pur evidenziando il buon operato dell’ente consortile, hanno anche segnalato particolari situazioni critiche che il mondo agricolo, non solo risicolo, sta vivendo a causa delle elevate temperature e del calo delle disponibilità irrigue.
È emerso poi l’impegno comune ad agire ed a sensibilizzare tutti gli operatori per il più razionale utilizzo dell’acqua: a tal fine l’ “Est Sesia” organizzerà il sevizio irriguo dei prossimi giorni, accorpando quanto più possibile e per macro aree le residue disponibilità idriche presenti, così da garantire la salvaguardia dei raccolti. Verranno pure attuati servizi straordinari h 24, in aggiunta a quelli già svolti, per garantire l’equo riparto e prevenire azioni indebite.
Ente consorziale, Coldiretti, Confragricoltura e C.I.A. hanno infine concordato sulla necessità, superata l’attuale emergenza, di avviare un confronto sulle più moderne tecniche colturali in relazione alla gestione della rete idrica ed alle disponibilità irrigue.
VINCENZI: RIPARTITO L’ITER DEL SECONDO PIANO IRRIGUO NAZIONALE
“Con soddisfazione apprendiamo la notizia della firma, da parte del Ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, del decreto concernente le Linee Guida per la regolamentazione da parte delle Regioni delle modalità di quantificazione dei volumi idrici ad uso irriguo.”
Questo è quanto stato affermato da Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue.
“Un obbiettivo raggiunto con un lavoro di sistema, che ANBI ha molto apprezzato – prosegue Vincenzi - ed ora formuliamo un forte auspicio, affinchè le Regioni, per le proprie competenze ed il Mi.P.A.A.F. per i pochi ulteriori dettagli tecnici, si attivino allo scopo di sbloccare al più presto le risorse del P.N.S.R. (Piano Nazionale Sviluppo Rurale), i 300 milioni di euro del 2° Piano Irriguo Nazionale e poi i Piani di Sviluppo Rurale regionali, interessanti la gestione delle risorse idriche.
L’agricoltura del made in Italy agroalimentare è irrigua e sempre più vede, nei Consorzi, i soggetti che, attraverso la gestione collettiva dell’acqua irrigua, assumono rilevanza decisiva per dare competitività alle produzioni agricole, reddito alle imprese, qualità ai consumatori.
L’attivazione delle risorse (300 milioni di euro) del II° Piano Irriguo Nazionale, pur non essendo sufficienti a soddisfare quella necessità di innovazione e modernità che le imprese agricole richiedono e che i Consorzi sono in grado di tradurre in operatività concreta, affrancherà comunque il Paese e l’agricoltura dai continui, alternanti stress dovuti ai cambiamenti climatici (periodi con troppa acqua d’inverno e periodi estivi con scarsità della risorsa: 500 milioni di euro stanziati a seguito di calamità naturali negli ultimi due anni e già 200 milioni di danni all’agricoltura in questa estate) costituendo –conclude Vincenzi- un punto di partenza importante e rispetto al quale esprimo, ancora una volta, l’apprezzamento di ANBI al Ministro Martina ed alla sua struttura.”
VENETO - SERVONO FINANZIAMENTI PER OTTIMIZZARE IMPORTANTE ASTA IRRIGUA
“Dopo quasi quarantacinque anni dalla realizzazione del canale irriguo L.E.B. (Lessinio Euganeo Berico), che prelevando acqua dall’Adige alimenta un territorio di quasi trecentocinquantamila ettari tra Verona, Vicenza, Padova e Venezia, è arrivato il momento che la Regione Veneto, sulla base dei progetti da tempo presentati dal Consorzio di 2° grado L.E.B. (con sede a Cologna Veneta, in provincia di Verona), finanzi un’opera necessaria per l’irrigazione del territorio.”
Ad esprimersi così è stato il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta (con sede a San Bonifacio, nel veronese), intervenendo sull’esigenza di disporre con urgenza i finanziamenti regionali, indispensabili per la manutenzione della pavimentazione del canale, che serve un territorio di ben 102 comuni e porta acqua a quasi ottantatremila ettari di superficie. Dal 1971, anno di inizio della costruzione dell’opera ad oggi, gli interventi di manutenzione sono stati infatti sporadici e circoscritti. Nel corso degli anni si sono manifestate criticità in corrispondenza delle lastre in calcestruzzo del canale Adige Guà, principalmente dovute al non efficiente funzionamento del sistema di drenaggio di fondo ed al diverso regime idrometrico dei corsi d’acqua, che affiancano il canale L.E.B., causa di frequenti moti di filtrazione e conseguenti gravi perdite di portata durante la stagione irrigua. Dalle prove effettuate si stima in 3 metri cubi al secondo la perdita. Per la soluzione di questo problema sono stati eseguiti lavori di ripristino del rivestimento interno in 3 lotti, l’ultimo dei quali è stato terminato nel 2008. Il Consorzio di 2° grado L.E.B. resta in attesa, quindi, che la Regione Veneto sblocchi le risorse necessarie per ottimizzare un flusso d’acqua indispensabile per il territorio.
VINCENZI: “SE IL GOVERNO VUOLE PROGETTI IMMEDIATAMENTE CANTIERABILI, NOI NE ABBIAMO 3.000 SU TUTTO IL TERRITORIO ITALIANO!”
“Il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, afferma che, in materia di salvaguardia idrogeologica, la linea del Governo è quella di privilegiare gli interventi in avanzato stato di progettazione come testimoniato dalle scelte operate per il Piano contro le Alluvioni nelle Città Metropolitane, presentato stamane. Ne siamo entusiasti: i Consorzi di bonifica ne hanno 3.000 immediatamente cantierabili e ricompresi nel Piano per la Riduzione del Rischio Idrogeologico che, nell’edizione 2015, prevede 3.335 interventi per un importo complessivo pari a quasi 8.413 milioni di euro.”
A ribadirlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, che ha proseguito: “ Vista la drammatica attualità di questi giorni, evidenziamo che sono 163 per un importo di quasi 90 milioni di euro, i nostri progetti riferibili a alla prevenzione di frane e dissesti di terreni in Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Campania, Calabria, Piemonte e Puglia. Attendiamo quindi con fiducia il Piano Frane e più in generale il Piano straordinario di Manutenzione del Territorio attualmente allo studio ed oggi annunciati dal Direttore dell’Unità di Missione #italiasicura, Mauro Grassi. Analogamente siamo pronti a cogliere le opportunità, che potranno nascere dallo sblocco del miliardo e 800 milioni recuperati nei meandri della finanza pubblica e la cui attivazione è uno degli obbiettivi 2016, annunciati oggi dal Ministro alle Infrastrutture , Graziano Delrio.”
VENETO - DISSESTO IDROGEOLOGICO: 155 MILIONI AL VENETO
Tra i progetti annunciati dal Governo contro il dissesto idrogeologico e le alluvioni nelle città metropolitane, 155,1 milioni di euro spetteranno al Veneto per la realizzazione di 4 cantieri, di cui 3 in provincia di Vicenza e 1 nel veneziano. Di questi progetti, 3 saranno immediatamente cantierabili per un valore di 104,1 milioni di euro. Nell’area berica, riguarderanno la realizzazione degli invasi sul torrente Astico nei comuni di Sandrigo e Breganze e sul torrente Orolo nei comuni di Costabissara ed Isola Vicentina, oltre all’estensione del già esistente bacino di Montebello.
Nell’area veneziana, il Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre) interverrà sulla rete idraulica del bacino Lusore, con un investimento, interamente finanziato da delibera C.I.P.E. (Comitato Interministeriale Programmazione Economica), di 61,8 milioni di euro.
ANBI Veneto ha subito sottolineato l’importanza di questi investimenti, auspicando però che vengano inseriti, nelle prossime tranche, anche alcuni dei 105 progetti direttamente cantierabili, per un valore di 217 milioni di euro, presentati dai Consorzi di bonifica alla regia di #italiasicura.
Il programma redatto dagli enti consorziali veneti prevede 685 interventi per un investimento di 1,7 miliardi di euro, destinati ad opere, che riguardano la laminazione delle piene, il potenziamento degli impianti idrovori e delle opere idrauliche. Negli ultimi 5 anni c’è stato un aumento del 37,5 % negli interventi necessari per la messa in sicurezza della regione.
VINCENZI: “ANCHE IL FUTURO DEL SUD NON PUO’ PRESCINDERE DAGLI INTERVENTI PER LA SALVAGUARDIA IDROGEOLOGICA”
“Nel momento, in cui il Governo avrà definito la governance delle politiche di coesione territoriale, ci rivolgiamo al Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, ribadendo la piena disponibilità dei Consorzi di bonifica ad operare nella logica di quella cultura del fare, che gli appartiene e che ci appartiene e che oggi deve essere rivolta soprattutto alle regioni del Sud.”
A ricordarlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue, che ha proseguito:
“Il nostro Piano per la Riduzione del Rischio Idrogeologico prevede, per le regioni meridionali ed insulari, 605 interventi pari a 2.145 milioni di euro, finanziabili con mutui quindicennali e capaci di attivare almeno 15.000 posti di lavoro. I progetti sono immediatamente cantierabili: una risposta concreta di cui l’economia, l’occupazione, il territorio di questo Paese ha bisogno. Non può esserci sviluppo senza sicurezza dalle alluvioni e dalle frane, che tanto dolore hanno lasciato al Sud come oggi nel Veneto, cui va la nostra umana vicinanza di fronte a cambiamenti climatici sempre più violenti. Laddove rispondono ai principi di autogoverno e sussidiarietà e non a quelli della più deteriore interpretazione della politica, rappresentata spesso da commissariamenti senza fine, i Consorzi di bonifica si confermano efficienti e capaci di dare risposte concrete alle esigenze del territorio.”
VINCENZI: “PIU’ AGRICOLTURA IRRIGUA PER RIDARE SPERANZA E LAVORO AL SUD. SUPERARE LE GESTIONI COMMISSARIALI”
Un ettaro irriguo ha un valore medio economico di circa quarantamila euro, con una differenza di oltre tredicimilacinquecento euro rispetto allo stesso terreno non irrigato; tale differenza risulta poi più elevata al Centro Sud.
I dati della produzione agroalimentare sono molto positivi con un fatturato di oltre centotrenta miliardi di euro, di questi più di venticinque vanno all’export con una crescita maggiore dell’8%, nonostante un’agropirateria che fattura miliardi di euro; a ciò si aggiunga che oltre l’86% dell’agroalimentare esportato proviene da superfici irrigate.
Se si considera che in un tale scenario l’agricoltura del Sud ha numeri e qualità per eccellere, ben si comprende che ai problemi posti impietosamente dallo Svimez (“Il Sud cresce molto meno della Grecia e frena la ripartenza del Paese”), l’agricoltura, in particolare quella irrigua, può essere una risposta originale e distintiva per competere sui mercati, per il reddito delle imprese del settore e per l’occupazione.
“In un tale contesto i Consorzi di bonifica, nella gestione collettiva ed economicamente efficiente della risorsa idrica, sono decisivi per contribuire a dare quella spinta positiva, che il Presidente del Consiglio ha chiesto con fermezza”: è quanto ha affermato il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi. I Consorzi di bonifica hanno già mostrato, nel lavoro svolto con l’Unità di Missione #italiasicura, di sapersi distinguere per la concretezza e la conoscenza delle esigenze del territorio: hanno infatti presentato 608 progetti definiti ed esecutivi per oltre due miliardi di euro e che aspettano soltanto di essere realizzati in un modello di sviluppo sostenibile. Peraltro gli enti consorziali si sono già distinti al Sud per progettualità esecutiva, indirizzata all’ammodernamento delle opere irrigue esistenti, compresi i piccoli invasi per avere l’acqua, quando serve ed irrigare nuovi terreni.
“Tale attività in alcune regioni del Sud è oggi, tranne lodevoli eccezioni come la Calabria, frenata da antiche liturgie di certa vetusta politica, che ha commissariato gli enti consortili da decenni, asservendoli alle sue esigenze ed umiliandoli nelle attività e nelle professionalità” ha aggiunto il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano.
“I Consorzi – ha concluso Vincenzi- sono pronti a dare, per le competenze affidate, il proprio contributo, ma chiedono la fine delle gestioni commissariali per tornare al servizio dei territori e del Paese. Un’Italia, che ha speso entro Maggio 2015 solo il 73,6% dei Fondi Europei, non ha alibi per trincerarsi dietro le mancate disponibilità di risorse; deve invece vincere la voglia di scrivere un’altra storia per la nostra bellissima nazione.”
UMBRIA - NUOVO CONTRATTO DI FIUME
Risanare il territorio "a partire dal fiume": è questo l'obbiettivo di ANBI Umbria e del Consorzio di bonifica Bonificazione Umbra (con sede a Spoleto, in provincia di Perugia) attraverso il Contratto di Fiume Marroggia-Teverone-Timia, interessante un corso d'acqua dell'Appennino umbro e fluente tra i più significativi luoghi francescani (da Spoleto ad Assisi, passando per Foligno). Il nuovo strumento di gestione territoriale è stato presentato ad Expo Milano in occasione della settimana, che lo spazio AgriExpo dedica alla Regione Umbria. Il documento impegna tutte le comunità, che vivono lungo il fiume (cittadini, realtà economiche, Istituzioni) a collaborare per sviluppare progetti di riqualificazione del corso d'acqua: qualità della risorsa idrica, sua salubrità, sicurezza idrogeologica ed ambientale, senza dimenticare lo sviluppo delle potenzialità turistiche.
L’iniziativa della Bonificazione Umbra – ha commentato Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue – conferma il ruolo di leadership che i Consorzi di bonifica rivestono nella promozione dei Contratti di Fiume, ideati per favorire uno sviluppo concertato del territorio, mettendo attorno allo stesso tavolo tutti i soggetti portatori di interesse sulla risorsa acqua. Le esperienze in atto, come questa umbra, ci confermano nella bontà della nostra scelta.”
Per quanto riguarda il turismo, è stato presentato anche il Progetto Greenway, un sentiero pedonale realizzato a Spoleto per il turismo verde.
All'incontro erano presenti anche Bernardino Ragni (biologo e professore di zoologia ambientale all'Università degli Studi di Perugia, ideatore della “Wildlife economy” basata su "quella parte di fauna selvatica tecnicamente gestibile, come faceva l'Homo sapiens prima che inventasse l'agricoltura, in chiave moderna sostenibile”), il Presidente ed il Direttore della “Bonificazione Umbra” (Giuliano Nalli e Candia Marcucci), i Sindaci di Spoleto e di Valtopina, il Presidente di Coldiretti Umbria (Albano Agabiti).
TOSCANA - FIRMATA CONVENZIONE “PILOTA”
Sarà il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo), in collaborazione con l’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese, a gestire la manutenzione ordinaria del locale reticolo idraulico di competenza delle province di Arezzo e Siena. Si tratta del frutto dell'accordo, con il quale si affida, nelle mani di un unico gestore, un aspetto importante come la tutela idraulica e la salvaguardia del territorio. L’ente consortile potrà così garantire continuità agli interventi ed omogeneità nei progetti; la convenzione inoltre razionalizza le attività sul territorio.
La convenzione stipulata prevede che gli interventi vengano realizzati dall’Unione dei Comuni grazie alla sinergia con l’ente consorziale, sviluppando azioni congiunte, che permetteranno di fare lavori di manutenzione su tratti molto sensibili, che attraversano centri abitati e da troppo tempo rinviati.
E’ così l'“Alto Valdarno”, il primo Consorzio in Toscana a fare da catalizzatore della normativa regionale e stimolare 2 Amministrazioni Provinciali a trovare un accordo; la convenzione ha permesso così di recuperare un finanziamento regionaledi 510.000 euro che altrimenti sarebbe andato perso.
Nello specifico, si tratta di vari interventi a beneficio del Canale Maestro e sarà anche effettuato il completamento dell'espurgo nel torrente Salarco. L’ente consorziale si è impegnato a realizzare tutti questi interventi entro il 31 Ottobre p.v. .
CALABRIA - ORGANIZZATO PRESIDIO ANTINCENDIO NEL PARCO DELLA BIODIVERSITA’
E’ stata firmata la convenzione con l’Amministrazione Provinciale di Catanzaro per l’utilizzazione di personale dipendente del Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede nella città capoluogo): i 2 enti, ferme restando le rispettive competenze istituzionali, si impegnano ad operare congiuntamente per utilizzare in modo sinergico i dati e le competenze reciproche al fine di organizzare un presidio antincendio fisso all’interno del Parco della Biodiversità Mediterranea; in particolare convengono di collaborare per la predisposizione e per la gestione di un piano finalizzato alla salvaguardia delle aree boscate. Saranno, quindi, garantiti: interventi di prevenzione attraverso il personale consortile, destinato al servizio antincendio boschivo con il coordinamento del responsabile tecnico del Parco; il supporto all’Amministrazione Provinciale nell’esecuzione delle necessarie opere di prevenzione dagli incendi quali creazione di fasce tagliafuoco, pulitura del sottobosco, decespugliamento, rimozione delle sterpaglie, ma anche attività di ricognizione, sorveglianza, allarme e spegnimento, assicurando la presenza stabile, nel periodo antincendio, di una squadra di pronto intervento. La convenzione rientra tra le misure di protezione del Parco della Biodiversità, assunte successivamente all’emergenza incendio, che ha lambito l’importante patrimonio naturale ed ambientale. La convenzione sarà valida fino al 31 dicembre 2016, fatta salva la facoltà di proroga su espressa e motivata richiesta da parte dell’Amministrazione Provinciale.
TOSCANA - INCONTRO COL PREFETTO
Il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede nel capoluogo toscano) è stato ricevuto dall’Ufficio Territoriale del Governo a Firenze per un incontro istituzionale in materia di difesa del suolo. Il Presidente dell’ente consortile, Marco Bottino, si è incontrato con il Prefetto, Alessio Giuffrida per un cordiale colloquio. Durante l’incontro sono state illustrate competenze, funzioni e attività dell’ente consorziale in materia di rischio idrogeologico ed è stata confermata l’intenzione di collaborare per una sempre maggiore sicurezza idrogeologica del territorio fiorentino.
LAZIO - A PIENO REGIME PER ASSICURARE TRANQUILLITA’ IDROGEOLOGICA E SERVIZIO IRRIGUO
In vista della stagione invernale, l’attività del Consorzio di bonifica Valle del Liri (con sede a Cassino, in provincia di Viterbo) è tradizionalmente rivolta agli interventi di manutenzione della rete idrografica minore: canali, rii, torrenti e fossi di scolo sono oggetto di attenzione con meticolose opere di sfalciatura, pulizia e ripristini spondali. Questi interventi si inseriscono nella stagionale attività di prevenzione e tutela idrogeologica, effettuata dall’ente consortile su una rete idrografica con oltre seicento chilometri di canali.
L’estate è quindi un periodo di lavoro molto intenso per garantire costantemente acqua alle coltivazioni che si estendono sui terreni delle piane di Pontecorvo-Roccasecca-Aquino, Cassino-Pignataro-Valle dei Santi-S. Elia Fiumerapido, Valle di Comino.In questo periodo, in particolare, il personale consorziale provvede, lungo il torrente San Silvestro a Cassino, al taglio della vegetazione spontanea ed alla rimozione di materiale alluvionale depositato all'interno dell’alveo. Altri lavori in corso nel territorio riguardano Rio Scatolino, nel comune di Pignataro Interamna, Rio Fiumicello, nel comune di Cassino.
Il taglio e l’eliminazione della vegetazione spontanea all’interno dei canali hanno riguardato anche il Rio Secco nel comune di S Elia Fiumerapido, il Canale B nel comune di Aquino, il torrente Calcara ed il fosso Caira nel comune di Cassino, i canali della rete scolante in sinistra Gari nei comuni di Cervaro e Cassino. Gli interventi hanno però riguardato o lo faranno a breve anche gli altri comuni del comprensorio e quelli della Valle di Comino. All’insegna dell’efficienza e della trasparenza, è anche offerta, ai cittadini ed ai consorziati, la possibilità di verificare quotidianamente, in tempo reale, gli interventi sul territorio attraverso l’apposito link sul sito internet consortile. L’azione del “Valle del Liri” consente alle imprese agricole di produrre anche vere e proprie eccellenze come il peperone D.O.P. di Pontecorvo, il tabacco Kentucky, il broccoletto di S. Elia, il fagiolo cannellino di Atina.
TOSCANA - EUROPA E SINERGIE LOCALI: ALLEANZA VINCENTE
Grazie ai fondi dell’Unione Europea, il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) ha messo in sicurezza idraulica gli abitati e la viabilità dei paesi di Ruota e Castelvecchio di Compito, nella zona sud del Capannorese, colpiti negli ultimi anni da ripetuti eventi alluvionali. Sono infatti conclusi gli interventi che l’ente consortile ha realizzato sulla Visona di Castelvecchio e sulla Visona di Ruota, per un investimento totale di 146.000 euro ottenuti dalla linea di finanziamento del Piano di Sviluppo Rurale.
In particolare, sulla Visona di Castelvecchio si è proceduto alla pulizia dell’alveo e delle sponde, mentre sulla Visona di Ruota, si è intervenuti per risolvere problemi di erosione. Si è così arrivati a conclusione di una serie di interventi, particolarmente attesa dai cittadini. Un tale risultato è stato possibile solo grazie alla sinergia che tutti i soggetti interessati sono stati in grado di assicurare; la collaborazione tra i vari soggetti interessati nel realizzare la manutenzione dei corsi d'acqua sta dando risultati positivi per migliorare il livello di sicurezza del territorio.
MARCHE - IL RECUPERO DALLA TOSSICODIPENDENZA PASSA ANCHE DALLA CURA DELL’AMBIENTE
Sta ottenendo grande successo il progetto innovativo proposto da Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro), Regione Marche ed Asur per il recupero di persone tossicodipendenti attraverso l’impegno nella salvaguardia dell’ambiente. Diversi ragazzi in cura nelle strutture di recupero locali sono stati coinvolti nella pulizia degli argini dei fiumi, delle dighe e nella manutenzione di fossi agricoli e stradali, dimostrando impegno e producendo ottimi risultati. Il progetto è partito grazie ad una delibera regionale, che destinava 340.000 euro ad un’azione di inclusione sociale, per ora della durata di un anno; visti i risultati, è però quasi certo il rinnovo per un ulteriore anno.
Sono 10 le comunità coinvolte, con 90 ragazzi impegnati in prima linea: Ama Aquilone di Castel di Lama; PARS Pio Carosi di Civitanova Marche; IRS L’Aurora di Gradara; Labirinto di Pesaro; L’Imprevisto di Pesaro; La Speranza onlus di Sant’Elpidio a Mare; Dianova onlus di Montefiore dell’Aso; Berta 80 di San Severino Marche, Oikos Onlus e Exodus onlus di Jesi. I progetti sono stati avviati nel mese di Aprile. Nella prima parte di attività i ragazzi hanno provveduto, in accordo con i Comuni (Pesaro, Vallefoglia, Cartoceto, Serrungarina, Sant’Ippolito) alla sistemazione di aree verdi in ambito urbano; da Luglio, invece, sono iniziati i lavori sul reticolo idraulico-forestale nei comuni di Pesaro, Montelabbate, Corridonia, Civitanova Marche, San Severino Marche, Castelfidardo e Recanati. Nella sistemazione del reticolo minore, i ragazzi si sono occupati (sotto il controllo di un supervisore e dopo un adeguato corso) del taglio e dello sfalcio della vegetazione, nonchè della raccolta dei rifiuti.
E’ questo un modo per rendere concretamente produttive le risorse a disposizione, sempre più ridotte, con interventi mirati ed utili alla collettività intera. Per questo motivo, l’auspicio è che questo possa essere un progetto pilota, una buona prassi da seguire in altri territori e che possa diventare nel tempo una struttura consolidata.
UMBRIA - IL FIUME COME UNA PALESTRA
Il corso d’acqua interpretato come una “palestra” per lo sviluppo di alcune discipline sportive e quindi bisognoso di un’accurata manutenzione: è questo il significativo riconoscimento al lavoro del Consorzio di bonifica Tevere Nera (con sede a Terni) ricompreso nella convenzione sottoscritta, ad Expo Milano, dall’ente consortile con il C.O.N.I. (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) provinciale ternano (rappresentato dal Delegato, Stefano Lupi) per il sostegno, lo sviluppo e la promozione delle attività sportive legate ai corsi d’acqua.
“E’ un accordo pilota – ha affermato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, presente all’evento – che riconosce un ulteriore aspetto della multifunzionalità del nostro operato sul territorio. Non solo: in particolare, lo sviluppo dell’attività di rafting migliorerà l’offerta turistica della regione, collocandosi in quel modello di sviluppo territoriale, che vede i Consorzi di bonifica tra i protagonisti.” Alla firma erano presenti anche Albano Agabiti, Presidente Coldiretti Umbria e Leonardo Fontanella, Presidente C.I.A. Terni. Sempre ad Expo Milano, il Consorzio di bonifica Tevere Nera si è istituzionalmente incontrato con l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Umbria a suggellare un proficuo rapporto di collaborazione, sancito anche da un Protocollo d’Intesa nazionale. A sottolineare il fondamentale ruolo dei Consorzi di bonifica soprattutto verso i Comuni minori, altrimenti impossibilitati alla necessaria manutenzione del territorio, sono stati il Presidente A.N.C.I. Umbria, Francesco De Rebotti ed il Sindaco di Amelia, Riccardo Maraga. I lavori sono stati coordinati dal Direttore dell’ente consortile, Carla Pagliari.
VINCENZI E GARGANO A MILANO
Il Presidente, Francesco Vincenzi ed il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, sono annunciati ad Expo Milano per mercoledì 2 Settembre p.v. su invito di ANBI Sicilia. Dalle ore 15.30, nel roof-garden del padiglione AgriExpo, interverranno al convegno “I Consorzi di bonifica in Sicilia. Sicurezza territoriale, efficienza dei servizi irrigui, salvaguardia ambientale: la sfida dei nuovi Consorzi di bonifica siciliani”.