L’IMPRONTA ECOLOGICA IDRICA (WATER FOOTPRINT) VA AGGIORNATA: LO DICE L’UNIVERSITA’ DI PADOVA
VINCENZI:
“IL VERO PROBLEMA NON E’ L’ACQUA PER GLI ALIMENTI, MA E’ L’ACQUA NECESSARIA PER TELEFONINI E MAGLIETTE”
“L’importante concetto di impronta ecologica idrica va aggiornato con nuovi parametri, sui quali stiamo studiando e che non potranno prescindere dal contesto, nel quale l’acqua viene utilizzata.” E’ quanto annunciato da Alessandro Manzardo, ricercatore del Centro Studi Qualità e Ambiente del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova, intervenuto, ad Expo Milano, al convegno “Nutrire il pianeta, acqua per la vita”.
Presente anche il Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI), Francesco Vincenzi, che commenta: “E’ un importante annuncio da parte di una delle più autorevoli fonti italiane, che accredita quanto da sempre sosteniamo: la water footprint va contestualizzata.
Il primo problema, infatti, non è l’acqua utilizzata per produrre alimenti ed il cui uso efficiente è perseguito dai Consorzi irrigui, perchè resta comunque nel ciclo vitale, pur essendo necessaria una riflessione sugli stili di vita nutrizionali; il problema sono i quasi 10.000 litri d’acqua necessari per un paio di jeans o i quasi 2.500 necessari per una t-shirt, senza considerare quella necessaria per realizzare telefonini od automobili, perché viene restituita all’ambiente con qualità peggiore di come viene prelevata.
Non solo: la delocalizzazione fa sì che tali produzioni avvengano spesso in Paesi già a forte deficit idrico, peggiorando così la “sete” di quelle popolazioni e ponendo la questione fondamentale della localizzazione di attività idroesigenti.
Ancora una volta cercare la sensazionalizzazione della notizia parlando dell’agricoltura e del settore agroalimentare, che ne consegue, serve a distogliere ed a confondere l’attenzione dai veri interessi, che condizionano presente e futuro del Pianeta!”
EMILIA-ROMAGNA - IRRIFRAME: PIONIERI I MODENESI
Presentata ad Expo la nuova App Irrinet: il risparmio idrico in agricoltura viaggia sul cellulare. E l’Emilia-Romagna diventa modello da studiare all’estero. Ma nel 2009 gli agricoltori della Bonifica Burana erano già primi in regione nell’utilizzo dei servizi telematici per l’irrigazione.
C’è un’importante novità ad Expo Milano: Irriframe è presentato nella versione app: l’applicazione, ora scaricabile su ogni apparecchio mobile, restituisce in tempo reale il miglior consiglio irriguo grazie ad una combinazione di variabili (coltura, terreno, tipo di impianto irriguo, ecc.) combinate coi dati di precipitazioni ed evapotraspirazione.
Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, ha affermato: “Il sistema irriguo esperto Irriframe, adottato da diversi anni dai Consorzi di bonifica emiliano romagnoli, permette di risparmiare fino al 25% nel fabbisogno idrico in agricoltura e sta suscitando grande interesse ad Expo. L’ottimizzazione dell’uso della risorsa idrica, d’altra parte, accanto al miglioramento delle pratiche agronomiche ed alla tutela del territorio, è un tema caldo in diverse aree del pianeta.”
Le imprese agricole ottengono, da un migliore uso dell’acqua, economie nella fase produttiva e quindi una maggiore competitività nei mercati. Un accordo con il Consorzio di 2° grado C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo (con sede a Bologna) consente già da diversi anni anche ai consorziati del Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena) l’utilizzo di servizi telematici su Internet, rivolti all’assistenza irrigua e finalizzati a rendere ancora più efficiente il sistema agricolo all’insegna del risparmio di acqua utilizzata. Nella versione via sms, gli agricoltori del comprensorio Burana si erano dimostrati veri pionieri già nel 2009. Attualmente il sistema Irriframe, per la cui estensione è operativo un Protocollo d’Intesa Mi.P.A.A.F. (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) - A.N.B.I. – I.N.E.A. (Istituto Nazionale Economia Agraria), è già attivo su una superficie di circa un milione e seicentomila ettari (circa il 48% della superficie consortile irrigabile di tutta Italia) ricadenti nelle regioni Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Puglia, Basilicata e Calabria. Ad “Irriframe” si stanno già interessando numerosi Paesi, soprattutto dell’area mediterranea e asiatica, interessati all’ottimizzazione d’uso della risorsa idrica in aree scarsamente dotate di una risorsa primaria quale l’acqua.
LOMBARDIA - RIAPERTA VIA D’ACQUA
Grande successo di pubblico all'inaugurazione delle conche di Turbigo, che ha visto, tra i protagonisti, il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano). E’ stato così aggiunto un ulteriore tassello all'idrovia, che da Locarno conduce nel capoluogo meneghino: grazie alla riapertura delle conche di navigazione dal Canale Industriale al Naviglio Grande, sarà possibile raggiungere, dal fiume Ticino, la Darsena di Milano, seppur con un trasbordo. Al taglio del nastro per la nuova conca sull'alzaia del Naviglio Grande, è seguito quello delle conche della centrale Castelli, avvenuto a bordo del "Barchett", riproduzione dell'antica imbarcazione, che per circa tre secoli ha svolto il servizio postale attraverso i canali. La serata si è conclusa con il concerto della banda 'La Cittadina'.
VENETO - IL LEB FA SCUOLA AI PAESI BASSI
Studenti olandesi in visita alle opere idrauliche del Consorzio di 2° grado L.E.B. (Lessinio Euganeo Berico): il maxi canale artificiale, costruito negli anni ‘70 per “dissetare” le campagne di Veronese, Vicentino e Padovano, è diventato materia di studio per una scuola internazionale, finanziata dalla Fondazione Unesco-IHE (International Institute for Hydraulics and Environmental Engineering); si tratta della più grande organizzazione al mondo, che si occupa esclusivamente di educazione professionale post-universitaria sui temi idrici. L’istituto ha sede a Delft, nei Paesi Bassi. Sono stati una trentina gli studenti, che hanno fatto tappa nella sede consortile. Si stanno specializzando in irrigazione e gestione delle risorse idriche ed hanno dunque intrapreso un viaggio di studio nei Paesi dell’Unione Europea, tra cui l’Italia. Hanno scelto di studiare il canale L.E.B. sia per la complessità progettuale e strutturale dell’opera che per il suo utilizzo multiplo. Il canale preleva acqua dal fiume Adige a Belfiore, compie un percorso a cielo aperto lungo 16 chilometri fino a Cologna Veneta, poi diventa un collettore sotterraneo e raggiunge Cervarese Santa Croce, nel Padovano, viaggiando per altri 28 chilometri; è espressione di 3 Consorzi di bonifica ed opera su un comprensorio di quasi trecentocinquantamila ettari. La superficie totale dei distretti irrigui è di circa 172.500 ettari, la superficie agricola utilizzata è di 137.500 ettari e la superficie irrigata è di quasi ottantatremila ettari. Le opere di derivazione sono 43. È un’opera fondamentale per l’agricoltura dell’Est e del Basso veronese. Ed è anche indispensabile per il risanamento del Fratta-Gorzone, fiume che riceve i reflui conciari della Valle del Chiampo. Gli studenti olandesi hanno visitato l’opera di presa a Belfiore, mentre a Cologna Veneta hanno potuto osservare il nodo idraulico del fiume Guà. Si sono poi spostati a Barbarano Vicentino, dove hanno visionato la derivazione sul canale Bisatto. È un nodo importante sia per l’irrigazione del Basso Padovano e Vicentino che per la difesa del suolo: quando il Bisatto aumenta oltremodo la sua portata, in caso di eventi atmosferici eccezionali, il L.E.B. provvede a deviare le piene al fiume Bacchiglione. Dopo aver visitato le strutture consorziali, gli studenti si sono spostati a Venezia alla scoperta del Mose.
PUGLIA - CONTRATTO DI LAGO AL VIA
Primo passo per l'attuazione del contratto di lago "San Pietro/Aquilaverde": il Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) ha approvato il Protocollo d’Intesa con le Amministrazioni Comunali di Lacedonia, Monteverde, Aquilonia e la Fondazione Onlus "Insieme per….”.
Il “contratto di lago” rappresenta un processo di governance dei territori lacuali, nello specifico il bacinodel lago di San Pietro sul torrente Osento in provincia di Avellino, gestito dall’ente consorziale; difatti il processo di costruzione del “contratto di lago” è basato sul confronto e la negoziazione tra tutti i portatori di interesse coinvolti, con l’obbiettivo di attivare azioni di riqualificazione ambientale, condivise nelle modalità di decisione.
Il “contratto di lago”, attraverso un piano d’azione condiviso, potrà consentire la realizzazione di interventi e progetti di miglioramento del bacino idrografico in termini di qualità dell’acque, sicurezza dal rischio idraulico, tutela della natura, del paesaggio e sviluppo locale sostenibile.
Il Protocollo, ora approvato, dà inizio al processo partecipato, attraverso il quale giungere alla definizione del “Contratto di Lago San Pietro - Aquilaverde”.
CALABRIA - APPROVATO CONTO CONSUNTIVO 2014
I tempi sono difficili? Il Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede nel capoluogo di provincia), in sinergia tra amministrazione e struttura amministrativa, continua il lavoro certosino di revisione della spesa e nuova progettualità come testimoniato dall’approvazione, all’unanimità, del bilancio consuntivo. Un particolare impulso è stato dato all’eliminazione di sacche di evasione ed elusione. In sede di consuntivo, sono stati riscontrate minori entrate per spese generali relative ai programmi di forestazione e per spese generali sulle concessioni, nonché una drastica diminuzione del contributo regionale per gli impianti irrigui e la rete di colo. L’amministrazione consortile interverrà per la copertura delle minori entrate con un piano di riequilibrio, che prevede sempre minori costi e maggiori entrate. Le idee sono concrete e chiare: sul versante progettualità si sta lavorando per attingere alle fonti di finanziamento, che deriveranno dalla nuova programmazione comunitaria, per investimento nelle energie rinnovabili (ad esempio, la centrale idroelettrica sull’impianto irriguo della “Vasca Simeri”), nonché sulla rimodulazione del progetto diga Melito. L’ente consorziale farà leva anche sul patrimonio di propri edifici, non tutti più funzionali agli obiettivi istituzionali così come organizzerà una serie di riunioni operative nei comuni del comprensorio a conferma di un patto di collaborazione sempre più intenso.
TOSCANA - RISOLTI PROBLEMI DI DISSESTO
Il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio) risolve la criticità del dissesto idrogeologico sul Rio Vaiano e sul Rio Botro, a Santa Maria a Monte, grazie a 122.000 euro ottenuti dall’Unione Europea sulla linea di finanziamento del Piano di Sviluppo Rurale.I problemi si erano verificati durante lo scorso autunno a causa delle forti piogge, che hanno creato smottamenti; l’ente consortile si è altresì adoperato per il ripristino della funzionalità idraulica del reticolo. Si è provveduto a realizzare la pulizia straordinaria ed approfondita dell’alveo, a riprofilarlo, a risistemare le scogliere danneggiate, a recuperare le palizzate investendo, sul territorio, risorse ulteriori, rispetto a quelle spese ogni anno per la manutenzione ordinaria, che tra l’altro è in partenza proprio in queste settimane.
EMILIA-ROMAGNA - NIZZOLI E PRAMPOLINI IN MOSTRA
Una tela unica nel suo genere per dimensioni (circa venti metri quadrati), stile (i primi abbozzi futuristi del celebre designer, che morì a Camogli nel 1967), importanza: si tratta di una grandiosa opera futurista del designer industriale reggiano, Marcello Nizzoli che, appena trasferitosi a Milano, immortalò il comprensorio della Parmigiana Moglia, oggi Consorzio di bonifica Emilia Centrale, con sede a Reggio Emilia. In occasione di Expo, l’opera è stata trasferita ai Musei Civici reggiani, dove è stata allestita la mostra “Noi governiamo l’acqua”. Oltre alla preziosa tela è esposto anche il busto di Natale Prampolini, il noto industriale agricoltore agronomo che fu, dal 1926 al 1943, Presidente e Direttore della Bonifica integrale dell’Agro Pontino: una “redenzione” per più di 120.000 ettari di paludi; ben prima aveva iniziato a recuperare i territori della Pianura Padana, diventando presidente del Consorzio di bonifica Parmigiana Moglia dal 1915 al 1945, fautore principale della Bonifica integrale. È stato, inoltre vice presidente del Consorzio Nazionale delle Bonifiche, presidente delle Bonifiche del Mezzogiorno e delle Bonifiche ferraresi, oltre ad essere Senatore del Regno. Reggio Emilia ha sempre avuto un rapporto speciale con l’acqua e con i suoi canali storici, che conducono in città le acque dai fiumi Enza e Secchia. Le storie d’acqua reggiane sono frammenti di un mondo complesso, che ha profondamente modificato il territorio, producendo un sapere tecnico e un senso del lavoro collettivo a salvaguardia del futuro.
LOMBARDIA - E’ ARRIVATA LA MOSTRA “AQUAE”
La mostra itinerante Aquae è approdata nelle sale del Museo Archeologico Nazionale a Mantova per raccontare il territorio locale, solcato dal fiume Po ed oggetto di grandi interventi di Bonifica. Una iniziativa curata, tra gli altri, dal Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po (con sede proprio nella “città di Virgilio”). La mostra è nata per raccontare le vicende idrauliche dei diversi territori di bonifica dalla Preistoria ad oggi; è già approdata in diverse località tra la pianura bolognese, modenese, ferrarese ed ora mantovana per illustrare, attraverso un percorso guidato storico-ambientale, le vicende idrauliche che lo hanno caratterizzato. È una mostra che accompagna, alla documentazione archivistica, l’esposizione di interessanti reperti, che testimoniano l’intreccio tra la storia delle genti e l’acqua, connubio imprescindibile da sempre. Emblematico è il caso mantovano: l’acqua, se ben regimata, ha sempre significato sviluppo di un territorio, floridità, ma se lasciata incontrollata significa anche distruzione. La mostra rimane allestita fino al 30 Settembre p.v.
TOSCANA - MANUTENZIONI IDRAULICHE
Manutenzione delle opere e delle sistemazioni idrauliche, ripristino di porzioni d'alveo in erosione: sono questi gli obbiettivi degli interventi avviati dal Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze) e che interesseranno vari tratti fluviali posti nei comuni di Sesto Fiorentino e Calenzano. Nello specifico, i lavori interesseranno tratti del torrente Rimaggio nel comune di Sesto Fiorentino e del torrente Marinella di Travalle e Marina nel comune di Calenzano: sul primo, l’ente consortile provvederà, tra l’altro, al ripristino di alcune fondazioni delle murature d'alveo, mentre sul torrente Marina sarà invece realizzato un rivestimento in scogliera per avere un guado carrabile. Il finanziamento degli interventi è interamente a carico delle risorse consortili derivanti dal contributo di bonifica.