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Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L'autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull'uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute.

Acqua

22/03/2017

In materia di gestione delle risorse idriche, lo squilibrio strutturale tra domanda crescente e risorsa disponibile, presente fin dagli anni ’70, si è nel tempo aggravato per l’aumento dei fabbisogni connessi allo sviluppo economico ed ai cambiamenti climatici (aumento della temperatura, riduzione delle precipitazioni, accentuata variabilità meteo).

Tale situazione ha particolare incidenza sul settore agricolo, giacchè la distribuzione delle piogge è sempre meno conforme alle esigenze vegetative delle piante e la quantità d’acqua disponibile si va riducendo, al punto che basta un periodo di siccità, perché si entri in crisi; questa situazione è resa ancora più difficile dal crescente inquinamento.

In tale scenario si pone la domanda: come affrontare e superare in tempi ragionevoli i problemi, che interessano una risorsa essenziale per la vita, l’economia, l’occupazione, il paesaggio?

Com’è noto, il sistema economico italiano soffre oggi di bassa crescita, crisi di produttività e di competitività; è qui necessaria una prima riflessione: per la ripresa e la sostenibilità dello sviluppo,  condizione essenziale è la sicurezza territoriale, alimentare ed ambientale, senza cui non sono ipotizzabili, né la valorizzazione delle risorse locali, né l’espandersi degli insediamenti produttivi industriali, turistici, artigianali, civili.

In tale prospettiva, l’attività agricola rappresenta un settore economico strategico, il cui sviluppo è strettamente connesso e condizionato dalla disponibilità di acqua; l’irrigazione rappresenta l’indispensabile ausilio, necessario ad attenuare la dipendenza dal regime delle precipitazioni.

Alla disponibilità di acqua è infatti subordinata la competitività dell’agricoltura italiana per rispondere alle mutevoli esigenze del mercato.

Non bisogna peraltro dimenticare i benefici effetti ambientali dell’irrigazione in quanto mitiga l’aridità del terreno, costituisce un indispensabile strumento per la lotta alla desertificazione, ricarica le falde.

Il tema della disponibilità di acqua pone questioni rilevanti per i diversi settori di uso, rispettando le priorità per l’uso umano e l’uso agricolo, in quanto corrispondono a bisogni primari come riconosciuto anche dalla normativa.

L’obiettivo diviene, quindi, quello del migliore utilizzo della risorsa idrica disponibile.

E’ noto che nel nostro Paese occorrono importanti infrastrutture idriche unitamente a bacini di raccolta; si è avviato un importante programma nazionale per il quale, però, occorre l’impegno del sistema Paese, affinché procedure e tempi di attuazione, già consistenti, possano essere rispettati con determinazione. Il rischio, infatti, è che le sciatterie burocratiche prevalgano sugli interessi collettivi.

Occorre poi, per tutti i settori di uso, individuare percorsi integrativi rispetto alle opere, con iniziative fondate sui comportamenti per aumentare l’efficienza nell’utilizzo e nella gestione delle risorse idriche.

Ciò in attuazione anche del principio racchiuso nella Direttiva Europea delle Acque 2000/60, secondo il quale occorre perseguire l’ utilizzazione accorta e razionale delle risorse idriche per garantirne la conservazione.

Al conseguimento di tale finalità sono, ad esempio, orientate le innovazioni dei Consorzi di bonifica.

Con riferimento all’efficienza nell’utilizzo va ricordata innanzitutto l’esperienza del sistema irriguo “esperto” Irriframe. Con riferimento all’efficienza nella gestione vanno invece evidenziati due rilevanti comportamenti: il primo è il processo di fusione dei Consorzi, in atto in tutte le regioni allo scopo di consentire ambiti territoriali di operatività, corrispondenti a bacini idrografici o ad unità idrografiche omogenee; il secondo riguarda l’importante ampliamento di fruibilità delle risorse idriche attraverso gli usi plurimi, che consentono di soddisfare contemporaneamente più bisogni. In questa direzione, l’azione dei Consorzi di bonifica è stata notevole: si pensi ai 234 impianti idroelettrici con una produzione media annua di 495 milioni di kilowattora.

Si tratta di usi, che comportano la restituzione delle acque e che, pertanto, realizzano risparmio idrico; nel contempo rispondono all’obiettivo di creare fonti rinnovabili di energia secondo gli orientamenti nazionali ed europei. 

La Direttiva Europea sule Acque statuisce anche i principi di partecipazione degli utenti nelle sedi, anche di pianificazione, dove vengono assunte determinazioni per l’uso delle acque; tale coinvolgimento  viene garantito, nel settore delle risorse idriche ad uso irriguo e plurimo, dai Consorzi. Infatti la sussidiarietà valorizza, soprattutto nel settore della politica del territorio, quelle istituzioni che, come i Consorzi di bonifica, sono in grado di interpretare in modo diretto i bisogni della collettività. Il sistema di irrigazione collettiva, fatto attraverso i Consorzi, garantisce quella unitarietà di gestione (opere e risorse idriche), fondamentale per un’utilizzazione accorta e razionale.

Va infine considerata l’esigenza di un approccio integrato ai problemi di suolo e acqua, condizione indispensabile a garantire una razionale e parsimoniosa utilizzazione delle risorse idriche, obiettivo primo per affrontare il rischio clima e nel contempo garantire i bisogni delle persone e la possibilità di produrre alle imprese.


FRANCESCO VINCENZI - PRESIDENTE ANBI 


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