Anno XXVII, n. 43 lunedì, 24 novembre 2025

MONTAGNA IN PRIMA LINEA A CAMALDOLI FOCUS ANBI SULLA RIGENERAZIONE DELLE AREE INTERNE

GARGANO: “DOBBIAMO RIPENSARE IL MODELLO DI SVILUPPO DEL PAESE”

Rimettere la montagna al centro dell'agenda politica ed istituzionale per arginare fenomeni come lo spopolamento, l’abbandono dei territori ed il dissesto idrogeologico: è partita dalla Toscana  la campagna dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI) verso le problematiche delle aree interne e marginali; il primo appuntamento si è svolto negli spazi del Monastero di Camaldoli a Poppi (Arezzo) col convegno “Montagna in prima linea: gestione, conservazione, sfide climatiche”, organizzato dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno con ANBI Toscana ed Emilia Romagna.
«Le aree interne sono un valore aggiunto e devono essere un modello di sviluppo distintivo per questo Paese – ha affermato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Sono necessarie scelte concrete come l’approvare la legge contro il consumo di suolo, ma anche dotare le aree montane delle necessarie infrastrutture, tra cui quanto proposto dal Piano Invasi ANBI-Coldiretti, mirato a trattenere acqua per i momenti di bisogno, produrre energia idroelettrica e ricaricare la falda. Con il C.N.E.L. - Consiglio Nazionale Economia e Lavoro abbiamo inoltre elaborato un progetto di legge per permettere a tutte le Regioni di fare come già accade in Toscana, cioè, utilizzare i Consorzi di bonifica anche per la manutenzione delle aree montane, evitando che le loro problematiche scendano a valle.»
«Camaldoli è un luogo. che ha un altissimo valore ambientale – ha aggiunto Serena Stefani, Presidente Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) e VicePresidente ANBI Toscana -   Da qui chiediamo alle Istituzioni di inserire il concetto di Bonifica montana all’interno delle normative, dotandolo di adeguati finanziamenti.»
«Attaccamento al territorio, sua valorizzazione e promozione: sono questi i principi, con i quali operiamo per ridare motivazione a chi vuole restare nei territori alti e di cui a Camaldoli abbiamo presentato esempi concreti: dal Nord al Sud Italia. L’agenda del controesodo deve, però, iniziare dal presidio dei servizi essenziali: lo chiediamo noi, ma soprattutto lo ha chiesto il Presidente della Repubblica» ha concluso Massimo Gargano.
Ai lavori del convegno “Montagna in prima linea: gestione, conservazione, sfide climatiche” sono intervenuti, fra gli altri, Davide Baruffi (Assessore Bilancio, Montagna ed Aree Interne Regione Emilia Romagna), Gaia Checcucci (Segretario Generale Autorità Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale), Luca Santini (Presidente Federparchi), Andrea Gennai (Direttore Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campiglia).

                                                                                                    

VENETO

FOCUS SUI TERRITORI LITORANEI

I Consorzi di bonifica del Veneto sono stati protagonisti al convegno dal titolo “Suoli sotto pressione”, organizzato dalle società di ingegneria ambientale Thetis e Bio Soil Expert in uno spazio dell'Arsenale Novissimo di Venezia; l’iniziativa si è svolta nel quadro degli incontri pubblici di "Terrae Aquae. L'intelligenza del mare", progetto del Padiglione Italia della Biennale Architettura.
Si è parlato di cuneo salino, fertilità dei suoli e, in senso più ampio, di problematiche afferenti alle aree costiere in epoca di cambiamenti climatici.
ANBI Veneto ha evidenziato l'importanza della ricerca e di scelte condivise per fronteggiare il problema della salinizzazione dei terreni e che oggi interessa vasti territori, mentre fino a poche decine d’anni fa riguardava esclusivamente le fasce costiere.
Il Centro Sperimentazione Innovazione Irrigua (CeSpII) del Consorzio di 2° grado L.E.B.-Lessinio Euganeo Berico (con sede a Cologna Veneta, nel Veronese) ha presentato uno studio molto articolato, che descrive come incidono temperature, siccità e salinità sulle colture; lo studio evidenzia come l'aumento della sostanza organica nel suolo consenta di mitigare almeno in parte gli effetti della salinizzazione.
Il Consorzio di bonifica Delta Po (con sede a Taglio di Po, in provincia di Rovigo) ha illustrato i principali interventi adottati in tema di mitigazione e contrasto: l’ansa di Volta Vaccari, le nuove progettualità di barriere anti sale, le opere d’interconnessione irrigua.
L'incontro ha visto anche la partecipazione dei vertici Coldiretti Veneto e di docenti Università veneziana IUAV.


EMILIA ROMAGNA

INSIEME PER LA VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI DI PIANURA

Promuovere e valorizzare il patrimonio ambientale, idrico e culturale del territorio di pianura bolognese è l’obbiettivo, che ha condotto i Consorzi di bonifica Renana (con sede a Bologna) e Burana (con sede a Modena), il Consorzio di 2 grado C.E.R.-Canale Emiliano Romagnolo (anch’esso con sede nel capoluogo felsineo) e Sustenia (società a partecipazione pubblica nella gestione di servizi ambientali) a sottoscrivere un importante accordo di collaborazione, ben rappresentato dall’aperiscienza “L’incertezza & l’acqua: quando il clima non sa cosa fare.
Storie di scienza e di meteo”, che in occasione della “Notte dei ricercatori” ha portato un folto pubblico all’interno della sala bolognese EXtraBo di Palazzo Re Enzo per una serata sui temi clima, acqua, agricoltura de ambiente.
Positivo riscontro di partecipanti si è avuto anche in occasione di un ciclo di formazione dedicato alle guide ambientali con lo scopo di creare percorsi ciclopedonali, pensati per far conoscere le aree verdi e gli ecosistemi locali, la gestione sostenibile delle acque, le opere dei Consorzi di bonifica, i luoghi di interesse storico e culturale del territorio: paratoia Guazzaloca a San Giovanni in Persiceto; traversa sul Reno e cavo Napoleonico (Bisana/Panfilia); area di riequilibrio ecologico “La Bisana” a Pieve di Cento; impianto di sollevamento del Consorzio C.E.R. “Crevenzosa” a Galliera.


OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

GLI EVENTI METEO COLPISCONO FORTE L'ITALIA

VINCENZI: “LA RICETTA DELL’ADATTAMENTO È SEMPRE LA STESSA: MANUTENZIONE, INFRASTRUTTURE, INNOVAZIONE, CULTURA”

L’Italia si conferma hub di eventi estremi nel Mediterraneo. L’Osservatorio ANBI Risorse Idriche torna a rimarcare quanto le sempre più evidenti anomalie termiche del Mare Nostrum rappresentino un crescente rischio per la tenuta idrogeologica dei territori.
Dall’analisi delle mappe di Copernicus si comprende come, in quasi tutta l’area, l’acqua marina sia tra 1 e 2 gradi  più calda del normale ed è quindi stato sufficiente il transito delle prime fredde correnti polari sull’Italia Settentrionale per innescare, ancora una volta, gli eventi meteo, che hanno colpito sia le coste liguri con una serie di tornado e bombe d’acqua (accumuli di oltre centosettanta millimetri in meno di dodici ore sul Genovese), sia il Friuli-Venezia Giulia sul versante adriatico: lo ha fatto con una violenza, cui ci stiamo rassegnando inermi, scaricando a terra, a Cormons, oltre duecentottanta millimetri d’acqua in 24 ore con una punta di ben mm.172 in 5 ore, provocando il prevedibile stress idrogeologico dei territori e la morte di 2 persone a causa di frane e torrenti che, cresciuti eccezionalmente in poche ore, sono esondati (Judrio +m. 4,26; Torre, +m.2,82), avvalorando il primo posto dell’Italia in Europa ed il secondo nel mondo tra le nazioni a medio-alto reddito per la letalità degli eventi climatici, mentre dal Pianeta si susseguono le notizie di alluvioni devastanti (Filippine) e gli annunci di evacuazione per milioni di persone rimaste senz’acqua (Teheran, in Iran).
A rischio meteo è l’Italia Meridionale, dove ancora oggi, in alcune località, le temperature minime si aggirano sui 16 gradi (a Catania e Siracusa, ad esempio) e dove le massime arrivano a toccare addirittura i 21°! Considerate le complessive condizioni climatiche, il pericolo di pesanti conseguenze è alto soprattutto lì, dove l’espansione urbanistica è avvenuta irresponsabilmente anche in zone a forte rischio idrogeologico.
“Di fronte al ripetersi di emergenze idrogeologiche non possiamo che ribadire le nostre proposte: Piano nazionale di manutenzione straordinaria ed efficientamento della rete idraulica; Piano Invasi Multifunzionali; Legge contro l’eccessivo ed indiscriminato consumo di suolo” ha ricordato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“A questo aggiungiamo la proposta di legge elaborata dal C.N.E.L. (Coniglio Nazionale Economia Lavoro), che prevede di conferire a Regioni ed enti territoriali la facoltà di stipulare convenzioni con i Consorzi di bonifica per affidare loro attività di progettazione, direzione lavori e manutenzione, relative al più generale reticolo idrografico ed agli interventi di mitigazione del dissesto” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
L’auspicio è che le attese precipitazioni riescano almeno in parte a  riequilibrare il bilancio idrico di quelle regioni, che da ben due anni soffrono una carenza idrica senza precedenti: Basilicata, Calabria e Puglia.
I dati resi noti dal report settimanale dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche certificano l’inarrestabile prosciugamento delle riserve d’acqua, stoccate negli invasi di Puglia e Basilicata, nonché la riduzione delle portate delle sorgenti naturali (-28% in Puglia): così, dopo aver compromesso la produzione agricola, la crisi idrica tocca ora anche i rubinetti domestici con drastiche riduzioni nella pressione dell’acqua e sospensioni nelle erogazioni.
Negli invasi lucani rimangono solamente 82,57 milioni di metri cubi d’acqua: le due più grandi dighe (Monte Cotugno e Pertusillo) trattengono rispettivamente il 12% ed il 23% del volume autorizzato; la situazione continua a peggiorare, nonostante le misure di contenimento degli sprechi ed  i sacrifici richiesti alla popolazione con le sospensioni programmate dell’erogazione, che finora hanno toccato circa centomila persone.
In Puglia, a nulla è servito il sacrificio degli agricoltori della Capitanata, cui è stato impedito di utilizzare l’ultima acqua contenuta nel bacino di Occhito, semivuoto da ormai 2 anni, per riservarla all’uso potabile: a causa della scarsità di pioggia estiva ed autunnale, il grande serbatoio ubicato tra Puglia e Molise non è comunque riuscito a ricaricarsi ed i volumi idrici superstiti sono quelli, che tecnicamente rappresentano il “volume morto” , cioè l’acqua, che rimane al di sotto delle strutture di prelievo e che viene “estratta” solo per far fronte alle situazioni più critiche, così come accaduto nel 2024. Negli altri bacini della regione restano poco più di quarantacinque milioni di metri cubi d’acqua ed alcuni invasi (Capaccio e San Pietro, ad esempio) appaiono da oltre un anno come pozze vuote.
In Abruzzo, l’autunno è stato finora avaro di pioggia e sia in Settembre che in Ottobre si sono registrati preoccupanti deficit pluviometrici su gran parte della regione.
Attendendo gli sviluppi di un’ondata di maltempo, i flussi dei fiumi in Campania rimangono ridotti e nel caso del Garigliano sono tra i più scarsi del recente decennio.
Nel Lazio, i bacini naturali non riescono più da tempo a mantenere un equilibrio idrico tra crescenti richieste di prelievi a causa della pressante antropizzazione dei territori limitrofi ed afflussi sempre più scarsi: in meno di due mesi il livello del lago di Albano è sceso di 20 centimetri (fonte: AUBAC) ed in rapida riduzione sono anche le altezze idrometriche degli invasi di Nemi, Vico e Bolsena. In crescita sono invece le portate dei fiumi Tevere ed Aniene, mentre decrescono i flussi nel Velino in Sabina.
In Umbria, i livelli dei fiumi registrano una sostanziale invarianza, mantenendosi visibilmente al di sotto dei valori medi del periodo: da segnalare è il nuovo calo di 2 centimetri nel livello del lago Trasimeno.
Inizia a preoccupare la situazione idrometrica dei fiumi nelle Marche, dove si continuano a registrare portate molto più scarse di quelle, che normalmente caratterizzano questa stagione.
A segnare il confine tra le due “Italie dell’acqua” (quella della crisi idrica e quella della risorsa in eccesso) è la Toscana dove, soprattutto sulle province settentrionali, continua a piovere molto. Negli scorsi giorni accumuli di pioggia, superiori ai duecento millimetri, si sono registrati in diverse località della Lucchesia dove, a Stazzema, in soli 30 giorni la cumulate hanno superato i novecento millimetri!!. In forte crescita sono le portate dei fiumi Serchio (oltre duecentottanta metri cubi al secondo) ed Arno (+18% sulla media), mentre calano i flussi nell’Ombrone.
In Liguria vengono monitorati i livelli idrometrici dei corsi d’acqua dopo i nubifragi, che hanno alterato rapidamente i loro valori (in una notte la Magra è cresciuta di m.1,80), ma le piogge intense dei giorni scorsi hanno ridato vigore ai corpi idrici quasi ovunque nell’Italia del Nord.
I grandi laghi settentrionali (Verbano, Lario, Benaco, Sebino) sono tutti attorno alla media del periodo.
In Valle d’Aosta sono decrescenti le portate della Dora Baltea e del torrente Lys.
In Piemonte, le abbondanti piogge, che hanno interessato l’Alessandrino, hanno rigenerato i flussi del fiume Tanaro, che erano scarsi da diverso tempo e che ora invece registrano valori ben superiori alla media mensile (+32%); in crescita sono anche Stura di Demonte e Toce.
Grazie agli afflussi dal Piemonte meridionale crescono notevolmente anche  le portate del fiume Po, invertendo un trend negativo, che  perdurava da diverse settimane ed avvicinandosi ai valori tipici del periodo.
Per quanto riguarda le riserve idriche della Lombardia, registrano ancora un contenuto deficit sulla media storica.
Le portate fluviali sono in aumento pure nel Veneto: a crescere oltre le medie mensili sono i flussi di Livenza, Muson dei Sassi e Bacchiglione, la cui portata ora supera del 74% quella tipica di Novembre. L’Adige è invece in calo.
Infine, precipitazioni abbondanti hanno interessato anche l’Emilia-Romagna occidentale e centrale: sui bacini montani tra i fiumi Parma e Trebbia sono caduti circa cento millimetri di pioggia (fonte: ARPAE); tali apporti hanno rinvigorito i flussi in alveo della maggior parte dei fiumi appenninici, che così registrano portate decisamente superiori alle medie del periodo: Reno +377%; Secchia +269%; Enza +224%; Taro +457%!


VINCENZI

“DI FRONTE AL RIPETERSI DI EMERGENZE IDROGEOLOGICHE DA ANBI PROPOSTE CONCRETE”

A commento delle recenti emergenze idrogeologiche il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, ha ricordato le 4 priorità sostenute dall’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue: Piano Nazionale di Manutenzione Straordinaria ed Efficientamento della Rete Idraulica; Piano Invasi Multifunzionali ANBI-Coldiretti; Legge sul Consumo di Suolo; Proposta di Legge C.N.E.L. – ANBI su Manutenzione Aree Interne


VENETO

EFFICIENTAMENTO IRRIGUO IN PROSSIMITA' DELLA LAGUNA

Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) è impegnato nel 2° stralcio dell'intervento di trasformazione della rete irrigua nel bacino di Trezze tra i comuni di Chioggia e Codevigo, a ridosso della Laguna Veneta. L'opera interessa 460 ettari in un’area fortemente vocata all'agricoltura di qualità (in particolare ai radicchi) e prevede la sostituzione delle vecchie rogge a cielo aperto con una moderna rete tubata a bassa pressione per garantire un servizio efficiente ed omogeneo; contestualmente sono realizzati i punti di consegna per consentire di fornire un adeguato servizio irriguo.
L'obiettivo è duplice: supportare le eccellenze orticole locali e rendere l'agricoltura più resiliente ai cambiamenti climatici. Attraverso l'efficientamento si arriverà ad utilizzare circa novecentomila metri cubi d'acqua in meno all'anno.
Il progetto è finanziato dalla Regione Veneto ed è suddiviso in 2 stralci: un primo stralcio, già realizzato, di € 3.722.000,00 con fondi per il disinquinamento della laguna di Venezia e un secondo stralcio di € 3.000.000,00 mediante il Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2021 – 2027, in fase di ultimazione.


TOSCANA

IL TERRITORIO AL CENTRO

Si è parlato delle nuove dighe mobili, che entreranno in funzione a primavera e del futuro completamento dell’impianto, nonchè del regolamento irriguo e di una nuova irrigazione collettiva, più puntuale ed efficace, ma sono state anche affrontate le criticità di un territorio minacciato dalla risalita del mare, che in alcuni periodi rischia di rendere inutilizzabile l’acqua del fiume Ombrone: quello organizzato dal Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto) all’ex cinema di Alberese è stato un proficuo confronto con gli agricoltori e le loro associazioni in vista della prossima stagione irrigua.
Tutte le previsioni, infatti, dicono che la Toscana è tra le regioni italiane a maggiore rischio di desertificazione; gli invasi rappresentano la soluzione strutturale al problema, ma servirà tempo e pertanto bisogna prepararsi a fronteggiare il pericolo di alluvioni, ma al tempo stesso essere consci che sempre più spesso l’acqua mancherà.
Intanto prosegue l’impegno dell’ente consortile per la sicurezza idraulica nel territorio senese: in località Bellaria, nel comune di Sovicille, è stata completata una manutenzione ordinaria sul fosso del Mulinello, inserito nell’unità idrografica Destra Ombrone; l’intervento ha previsto la decespugliazione della vegetazione in eccesso nell’alveo.
A seguito delle forti piogge di Ottobre, l’ente consorziale è intervenuto per la messa in sicurezza idraulica anche dell’area di Cutignolo, nel comune di Manciano.
I lavori hanno riguardato i fossi Cutignolo e Fontino 6, inseriti nelll’unità idrografica Albegna, con il taglio della vegetazione in eccesso per ripristinare la corretta sezione di deflusso.


LAZIO

LA TUTELA DEL TERRITORIO A VANTAGGIO DI AGRICOLTURA E CITTADINI

Sono stati ultimati dal Consorzio di bonifica Valle Liri (con sede a Cassino, in provincia di Frosinone) i lavori di manutenzione del reticolo idrografico minore e di decespugliamento della vegetazione infestante nel territorio del comune di Vallerotonda, all’interno del macro-bacino di bonifica Rapido-Gari.
Gli interventi, tra cui anche le operazioni di sfalcio dell’erba e di pulizia dei fossi lungo le strade comunali con particolare attenzione ai punti critici della viabilità, rafforzano la collaborazione tra Amministrazione Civica ed ente consortile, confermando l’impegno condiviso per un territorio più sicuro, curato e capace di valorizzare la propria vocazione agricola, in particolare la filiera olivicola locale.


EMILIA ROMAGNA

OBIETTIVI RAGGIUNTI E NUOVE SFIDE

La condivisione di un percorso, che in 5 anni di lavoro costante ha consentito di raggiungere importanti livelli progettuali, realizzando migliaia di interventi, sia di natura ordinaria che straordinaria per manutenzione, salvaguardia e sviluppo del territorio; un Consorzio di bonifica, cambiato radicalmente nella sua organizzazione ed oggi in grado di affrontare le sfide dei mutamenti del clima con attività performanti sia in montagna che in pianura; obiettivi strategici, che vedono anche un lungo elenco di progetti già conclusi ed in corso di ultimazione, finanziati da diversi piani europei, nazionali, regionali, che l’ente ha saputo intercettare e che consentiranno un’ ulteriore, incrementata funzionalità in tema di risparmio idrico e lotta al dissesto idrogeologico:
tutto questo è stato al centro dell’incontro, che i vertici del Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella “città ducale”) hanno tenuto con le locali Organizzazioni Professionali Agricole (Coldiretti, Confagricoltura e CIA) al termine del mandato della “governance” consortile in vista delle elezioni consorziali per il rinnovo delle cariche 2026-2030, previste il 14 Dicembre p.v. nel comprensorio.


LOMBARDIA

TRA AFFRESCHI E MEMORIA

Palazzo Bonatti, uno degli edifici storici più affascinanti di Mantova, torna a raccontare la sua lunga storia di arte, famiglie e trasformazioni. Dopo i lavori di restauro, il Consorzio di bonifica Garda Chiese ha celebrato la rinascita della propria sede in città con la presentazione del volume “Palazzo Bonatti a Mantova. Da dimora di famiglia a sede del Consorzio di bonifica Garda Chiese”.
Il Presidente dell’ente consortile, Aldo Bignotti, ha definito Palazzo Bonatti “una gemma architettonica, simbolo d’identità e continuità civica, che viene restituita alla città nello splendore della sua storia secolare”, mentre il Direttore, Paolo Magri, ha ricordato che “oggi Palazzo Bonatti non è solo memoria del passato, ma luogo vivo, dove si lavora ogni giorno per la sicurezza idraulica ed ambientale del territorio”.
"La terra mantovana, ricca di bellezza culturale ed agroalimentare, è oggi chiamata ad affrontare sfide complesse: la globalizzazione, la perdita di valore del cibo di qualità, gli effetti dei cambiamenti climatici, l’abbandono delle aree interne, che indebolisce il presidio umano e amplifica le conseguenze di eventi meteorologici sempre più violenti – ha sottolineato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Il Consorzio di bonifica Garda Chiese rinnova così il proprio impegno nel costruire un modello di sviluppo, capace di coniugare tutela ed innovazione, valorizzando le radici culturali, ambientali e storiche del territorio.”
A concludere gli interventi è stato il Presidente Provincia Mantova, Carlo Bottani, che ha sottolineato il valore di un recupero capace di coniugare arte, storia e futuro.
Un video ha quindi raccontato le attività dell’ente consorziale, che gestisce oltre settantacinquemila ettari in 33 comuni, garantendo equilibrio tra attività umane ed ambiente, prevenendo alluvioni e producendo energia pulita. Nel pomeriggio si è tenuto un evento aperto al pubblico e conclusosi con una visita guidata al Palazzo, permettendo così di apprezzare i risultati del restauro.


TOSCANA

VERSO UN GIARDINO PER IL FUTURO

Il Comune di Bagni di Lucca ha aderito da qualche anno al progetto di plantumazione, denominato "Un albero ogni nuovo bimba o bimbo" del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in Lucchesia); quest'anno l’iniziativa si concluderà con l'inaugurazione di un parco.
Alcune delle piante fornite dall’ente consortile sono già state messe a dimora in un’area verde, che viene restituita ai cittadini e adottata dalla scuola attraverso il progetto "Il Luogo dei Ragazzi"; le altre piante saranno messe a dimora nei prossimi mesi e l'inaugurazione del parco completato è prevista per la prossima primavera.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
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