LA SETTIMANA NAZIONALE DELLA BONIFICA E DELL’IRRIGAZIONE VINCE IL PREMIO CNEL “IMPATTO PA”PER I SUOI EFFETTI POSITIVI SULLA ATTIVITA’ DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
La Settimana Nazionale Bonifica ed Irrigazione è stata insignita del Premio CNEL “Impatto PA” 2025, consegnato nel corso di una cerimonia a Roma nella sede del Consiglio Nazionale Economia e Lavoro, con la motivazione dei suoi effetti positivi sulla attività delle Pubbliche Amministrazioni. La Settimana Nazionale Bonifica ed Irrigazione è da quasi un trentennio promossa dall’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) nella terza settimana di Maggio, in collaborazione con gli enti consortili associati.
Prima classificata nel raggruppamento “Agenzie, Autorità e Associazioni”, la manifestazione è stata selezionata per “l’alto ed attivo coinvolgimento di cittadini e studenti. Le numerose iniziative in collaborazione con scuole ed università, sensibilizzando le nuove generazioni, hanno lo scopo di aumentare la consapevolezza del valore dell’acqua e dell’importanza della sicurezza idraulica del territorio. La Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione, inoltre, è un’iniziativa facilmente replicabile e adattabile a contesti territoriali diversi.” A consegnare la targa è stato il Consigliere Nazionale CNEL, Paolo Pirani.
“Se non ci fossero, i Consorzi di bonifica bisognerebbe inventarli, perchè sulla base dell’integrazione pubblico-privato sono energia per il territorio – ha dichiarato Renato Brunetta, Presidente CNEL – Pur affondando le radici nella storia, sono strumenti modernissimi, frutto dell’intelligenza dei nostri nonni. Con loro stiamo producendo una proposta per valorizzare ulteriormente il loro lavoro a servizio del nostro territorio.”
“I Consorzi di bonifica ed irrigazione sono uno strumento di futuro, partecipato dal basso nel nome della sussidiarietà per consentire un territorio più sicuro per tutti – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - La proposta di legge elaborata con il CNEL sarà utile all’intero Paese ed in particolare alle aree interne, la cui manutenzione è indispensabile per la prevenzione del rischio idrogeologico lungo la Penisola.”
Giunto alla seconda edizione, il Premio CNEL “Impatto PA”, nel confermare l’elemento distintivo costituito dalla segnalazione dal basso affidata al “Forum permanente per la cultura del consumo responsabile e sostenibile”, ha visto estendere la facoltà di segnalazione delle “buone pratiche” anche ai consiglieri del CNEL; inoltre, nel processo valutativo è stata inclusa la prospettiva delle giovani generazioni, valorizzando il loro esplicito coinvolgimento. Tre erano le categorie previste dal Premio CNEL “Impatto PA 2025”: digitalizzazione, transizione verde, partecipazione e cooperazione dei cittadini.
OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
FRADICIO O INARIDITO IL TERRENO NON ASSORBE: IN ITALIA CRESCE IL RISCHIO IDROGEOLOGICO
VINCENZI: “DA OGGI SPERIAMO IN PIOGGE DOLCI E FREQUENTI PER EVITARE CONSEGUENZE SULLA VITA E SULLE ECONOMIE DEI TERRITORI”
Regioni continentali costantemente impegnate ad allontanare la troppa pioggia, mentre un’ampia fetta di Italia peninsulare fa i conti con precipitazioni scarse, temperature eccezionalmente miti, terreni aridi e riserve d’acqua, pressoché esaurite: è questa la fotografia del Paese disegnata nel settimanale report dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche.
Il pericolo di nuovi allagamenti su territori come la Lunigiana è pressante, quando i terreni sono già imbibiti dagli accumuli di piogge pregresse ed i corpi idrici sono colmi: martedì, su molti comuni tra le Alpi Apuane e l’Appennino si sono registrate precipitazioni violente con cumulate fino a centosessanta millimetri in meno di sette ore (la stazione di rilevamento di Campagrina – Stazzema ha rilevato oltre 400 millimetri di pioggia in 2 giorni, quella di Vergheto – Massa 320 millimetri - fonte: SIR); i livelli dei torrenti Carrione e Frigido sono cresciuti in pochissime ore rispettivamente di m. 2 e m. 2,5 facendo temere per la tenuta degli argini. Le “bombe d’acqua” hanno già provocato frane e disagi, mentre le previsioni per i prossimi giorni non promettono niente di buono né qui, né nelle regioni più a Nord, dove si prevedono altri nubifragi con accumuli superiori a cento millimetri.
Al Centro-Sud, invece, le precipitazioni degli scorsi giorni non sono riuscite a rinvigorire corpi idrici, stremati da troppi mesi di siccità.
“Lo stato di riempimento dei bacini rimane critico – ha analizzato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - Da qui in avanti auspichiamo piogge frequenti e dolci per far sì che i terreni assorbano il giusto quantitativo di umidità, che le falde impoverite si ricarichino e che gli invasi si riempiano per scongiurare il rischio di vedere compromesse anche le future stagioni irrigue.”
Sono i dati della Sicilia a testimoniare più di tutti come le piogge, che stanno cadendo al Sud, non apportino benefici sufficienti a riequilibrare il disastroso bilancio idrico delle regioni meridionali: in una stagione piuttosto piovosa sull’isola (mm.72 caduti in 20 giorni tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, cui vanno ad aggiungersi 32 millimetri di pioggia nella seconda decade di Ottobre - fonte Sias, elaborazioni ANBI) le riserve idriche hanno continuato a ridursi; tra il 22 Settembre ed il 1° Ottobre, nonostante la pioggia caduta, si è verificata un’ulteriore riduzione dell’acqua contenuta nei serbatoi, pari a circa sei milioni di metri cubi.
Al Nord, invece, i grandi laghi mantengono altezze idrometriche superiori alla media, seppur registrando in qualche caso riduzioni settimanali.
In Valle d’Aosta è in crescita la portata della Dora Baltea, mentre risulta decrescente quella del torrente Lys.
In attesa della prossima perturbazione prevista, il fiume Po registra una vistosa riduzione dei flussi in alveo, mantenendo però ancora portate abbondanti in Piemonte; nel tratto emiliano-lombardo persiste invece un marcato deficit idrico (-48% a Piacenza, -42% a Borgoforte).
In Piemonte calano i livelli del fiume Toce, mentre a crescere sono quelli della Stura di Demonte.
L’abbondanza d’acqua nei grandi laghi, unitamente ai livelli registrati negli altri bacini (+38%), consentono una riserva idrica alla Lombardia, indicata in 1596,3 milioni di metri cubi, pari a +12,3% rispetto alla media.
In Liguria, piogge abbondanti hanno interessato lo Spezzino (fino a cento millimetri di pioggia) con il fiume Magra cresciuto di quasi ottanta centimetri, ma in rialzo sono i livelli di tutti i fiumi della regione.
In attesa delle previste, forti piogge, il trend dei fiumi in Veneto, fatta eccezione per il Muson dei Sassi, risulta negativo.
In Emilia-Romagna, precipitazioni di notevole intensità hanno interessato alcune porzioni di Appennino (mm. 140 in 24 ore a Lago Scaffaiolo): a beneficiarne sono stati soprattutto i fiumi Secchia e Panaro, le cui portate sono cresciute notevolmente, superando quelle tipiche del periodo; deficitari, invece, gli altri bacini con quelli di Reno ed Enza, i cui flussi sono scesi addirittura sotto i minimi storici (fonte: ARPAE).
In Toscana, i livelli dei fiumi nel Nord della regione sono tutti cresciuti vistosamente: tra gli incrementi più rilevanti, c’è quello del Serchio, il cui flusso è aumentato di 10 volte rispetto alla settimana scorsa, superando il valore medio dello scorso ventennio di ben il 265%! Invece, lì dove le piogge ancora latitano, le portate dei fiumi stentano a crescere come il caso dell’Ombrone, che questa settimana registra una nuova flessione, rimanendo ancora al di sotto del Deflusso Minimo Vitale.
Anche nelle Marche si continuano a registrare portate fluviali sotto media e livelli idrometrici tra i più bassi del recente quinquennio.
In Umbria si abbassa di 1 ulteriore centimetro il livello idrometrico del lago Trasimeno e si riduce la portata del fiume Topino, che resta ampiamente deficitaria rispetto ai valori medi storici.
Nel Lazio, rispetto alla scorsa settimana, i laghi di Nemi, Albano e Bracciano registrano una decrescita di 2 centimetri nell’altezza idrometrica, così come quello di Vico, che segna -cm. 38 in soli 4 mesi; di 3 centimetri è invece il calo settimanale del lago di Bolsena. In riduzione sono anche le portate dei fiumi Tevere (-30% sulla media), Aniene e Velino che scende al valore di portata più basso da 8 mesi in qua (fonte: AUBAC). Sulla regione sono previste ora precipitazioni intense come in Campania.
Scendendo più a Sud, continuano ad impoverirsi le riserve idriche, trattenute dalle dighe meridionali ed insulari, nonostante in alcune zone le piogge siano state violente.
In Basilicata, i volumi stoccati nei bacini sono ai minimi storici (mln. mc.93,46, cioè oltre venticinque milioni in meno dell’anno scorso!) e le piogge cadute nei giorni scorsi non hanno minimamente incrementato i volumi invasati.
In Puglia, i serbatoi trattengono ora appena 50,52 milioni di metri cubi d’acqua; i volumi nel lago di Occhito sono scesi a mln. mc. 44,60, cioè sempre più vicino alla soglia dei 40 milioni, che costituiscono il “volume morto” del grande bacino posto al confine tra Molise e provincia di Foggia.
“Mettere in fila questi dati – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – evidenzia in maniera palese quanto ribadiamo ancora una volta per aumentare la resilienza alla crisi climatica: la necessità di realizzare il Piano Invasi proposto da Anbi e Coldiretti e di completare gli schemi idrici. In sintesi, si tratta di infrastrutture sia per aumentare la capacità di trattenere l’acqua piovana che per trasferirla, laddove ce ne sia maggiore bisogno.”

LE BUONE PRATICHE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA 180 MILIONI DI INVESTIMENTI IRRIGUI IN TRE ANNI
VINCENZI: “E’ L’ESEMPIO DI UNA NECESSARIA VISIONE STRATEGICA AL SERVIZIO DI IMPRESE, CITTADINI E AMBIENTE”
È un periodo di grandi opportunità per il comparto agricolo del Friuli Venezia Giulia, grazie al dialogo delle organizzazioni di categoria con le Istituzioni ed agli accordi Stato-Regione: tale sinergia ha permesso di ottenere risorse pari a circa 180 milioni di euro in tre anni, destinate all’ammodernamento ed all’efficientamento delle reti irrigue, nonché alla tutela della risorsa idrica per un totale di 34 progetti sviluppati dal Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine), di cui 4 (per complessivi 21 milioni di euro) realizzati in anticipo sui tempi dettati dal P.N.R.R. - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (3 terminati, mentre il quarto si chiuderà entro l’anno).
Tra gli ulteriori lavori già avviati figurano l’ammodernamento del canale di Castions, che interessa 6 comuni su una superficie di oltre milleduecento ettari (ultimazione prevista per Maggio 2026) e del canale di Trivignano, che coinvolge 4 comuni su oltre milleduecentottanta ettari (conclusione lavori, prevista entro Dicembre 2027); sono in corso anche gli interventi sui canali di Santa Maria e Gonars, che servono un’area di circa novecento ettari (termine lavori, previsto per Maggio 2026).
L’anno prossimo prenderanno avvio ulteriori cantieri: l’ammodernamento dei canali di Giavons, Bressa, Mereto, Rivolto e Bertiolo (inizio lavori ad Ottobre); la trasformazione irrigua da scorrimento ad aspersione nei comuni di Basiliano, Lestizza, Codroipo e Sedegliano; la ristrutturazione del canale di Beano, che interessa una superficie di oltre duecentocinquanta ettari; la realizzazione di un impianto irriguo a servizio delle colture di pregio nel comune di Manzano (avvio dei lavori entro l’inizio del 2026).
“Gli interventi si inseriscono in una strategia complessiva di resilienza ed innovazione, volta a garantire una distribuzione omogenea della pressione idrica, ridurre le perdite e aumentare l’efficienza del sistema irriguo, grazie a tecnologie avanzate” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“Al Consorzio di bonifica sono stati destinati notevoli risorse per l’ammodernamento e l’efficientamento delle strutture irrigue, strategiche per lo sviluppo dell’agricoltura e delle aziende – ha sottolineato Rosanna Clocchiatti, Presidente “Pianura Friulana” - Con le risorse ricevute possiamo costruire l’agricoltura del futuro ed affrontare le difficoltà, che ci derivano dai cambiamenti climatici, dalla natura dei terreni e dalla scarsità idrica.”
“L’ammodernamento della rete di distribuzione irrigua consentirà di perseguire molteplici finalità: una notevole riduzione delle perdite idriche, un più oculato utilizzo della risorsa attraverso l’eliminazione di sprechi ed usi impropri anche attraverso l’introduzione di canoni basati sull’effettivo utilizzo irriguo, una significativa riduzione dei costi di manutenzione – ha aggiunto il Direttore Generale dell’ente consorziale, Armando Di Nardo.
“La progettazione ed il successivo finanziamento di un così nutrito numero di progetti renderà possibile il raggiungimento di fondamentali obbiettivi di fronte alla velocità della crisi climatica e di cui necessita l’intero territorio nazionale” ha chiosato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
“E’ in annate idricamente felici come l’attuale che dobbiamo ricordarci la scarsa piovosità, che potrebbe verificarsi già dal prossimo anno: l'utilizzo dell’acqua ad alta efficienza ed a bassi volumi è un'operazione, che va perseguita con pianificazione di lungo termine, grazie a risorse sia regionali che statali, perché darà risultati produttivi, che oggi non sono possibili con tecnologie datate” ha concluso Stefano Zannier, Assessore Risorse Agroalimentari Regione Friuli Venezia Giulia.
NEL VENETO INNOVATIVA ESPERIENZA DI SVILUPPO RURALE E PRESIDIO DEL TERRITORIO TREDICI AZIENDE COINVOLTE IN UN PROGETTO COLLETTIVO PER LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE IN AGRICOLTURA
VINCENZI: “IL CONTRASTO ALLA SALINIZZAZIONE DEI SUOLI MARGINALI È AL CENTRO DELLE NOSTRE STRATEGIE DI RESILIENZA ALLA CRISI CLIMATICA”
A cavallo tra le province di Padova e Venezia, sono 13 le aziende agricole che, guidate dal Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova), partecipano nei comuni di Codevigo e Chioggia alla nuova esperienza di Progetto Collettivo per la valorizzazione dei paesaggi rurali, la salvaguardia della biodiversità ed il miglioramento dei servizi ecosistemici attraverso interventi mirati alla realizzazione di spazi verdi funzionali.
Il Progetto è iniziato a Marzo 2024 e durante lo scorso inverno sono state realizzate le previste infrastrutture nell’area, che si trova tra le frazioni di Rosara, Santa Margherita, Conche e Valli di Chioggia, a ridosso della laguna Sud di Venezia. Le azioni previste dal Progetto includono la plantumazione di oltre dodici chilometri di siepi e di 4 ettari di boschetti con specie autoctone, l’installazione di nidi artificiali per la fauna selvatica, la riqualificazione di quasi tre chilometri di scoline aziendali ai margini degli appezzamenti coltivati, utilizzando specie erbacee autoctone.
Le tipologie arboree da utilizzare sono state selezionate in collaborazione con l’agenzia regionale per l’innovazione nel settore primario “Veneto Agricoltura”, che con il supporto del Centro di Biodiversità Vegetale e Fuori Foresta ha scelto flora conforme alle caratteristiche degli ecosistemi da ripristinare, selezionando anche specie autoctone e tolleranti ai suoli salini.
“La sfida più rilevante riguarda infatti le aziende agricole più vicine al confine lagunare e che da sempre soffrono la salinizzazione dei terreni, causata dalle infiltrazioni d’acqua salmastra – ha precisato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - Il progetto rappresenta un esempio virtuoso di cooperazione tra enti pubblici ed aziende agricole per coniugare sostenibilità ambientale e produttività agricola in un’area delicata e strategica del Veneto.”
“Di fronte alla crisi climatica, la tutela delle aree marginali e dei loro presidi umani è una delle strategie di resilienza, che i Consorzi di bonifica ed irrigazione perseguono e che saranno oggetto di un’iniziativa nazionale ad inizio del nuovo anno” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
La nuova esperienza veneta si inserisce nel Piano Strategico Nazionale della Politica Agricola Comune (PSN PAC) 2023-2027, in cui l’Italia persegue una strategia mirata a sostenere il reddito degli agricoltori ed a promuovere uno sviluppo rurale sostenibile, in linea con i target europei di tutela ambientale, competitività e resilienza del settore primario: a “mettere a terra” tali obbiettivi sono le Regioni attraverso lo strumento del Complemento dello Sviluppo Rurale (CSR). Tra i compiti del Consorzio di bonifica Bacchiglione, capofila del progetto, c’è quello di garantire l’assistenza per i primi tre anni, mentre nei cinque successivi la manutenzione e la gestione saranno affidate agli agricoltori.
“Gli interventi messi in atto generano significativi benefici agronomici e ambientali – ha concluso Silvano Bugno, Presidente dell’ente consortile – I corridoi verdi realizzati aiutano a ricostruire gli habitat in un paesaggio agricolo sempre più frammentato e vicino ai centri urbani.”
EMILIA ROMAGNA
INVASO A SCOPI PLURIMI IN VAL D’ENZA COMPLETATO ED APPROVATO ITER
I Consorzi di bonifica Emilia Centrale (con sede a Reggio Emilia) e Parmense (con sede nella “città ducale”) hanno completato, al termine delle verifiche e delle integrazioni, l’iter procedurale del Documento di Valutazione delle Alternative Progettuali (DOC.F.A.P.): si è così concluso il procedimento avviato nell’autunno 2023 con la definizione del quadro complessivo delle esigenze dell’intervento e con la stipula della convenzione, con cui tutti gli enti istituzionalmente coinvolti nel progetto (Regione Emilia Romagna, Autorità di Bacino Distrettuale Fiume Po, ATERSIR, enti consortili) avevano concordato condizioni e modalità necessarie alla stesura del fondamentale documento, che indica come sussistano le condizioni tecniche, economiche e di sostenibilità ambientale per la realizzazione di un invaso lungo il corso del torrente Enza tra i comuni di Vetto e di Neviano degli Arduini, in corrispondenza della Stretta di Vetto.
Questa soluzione è stata ritenuta più idonea rispetto alle alternative progettuali, che prevedevano 2 invasi sugli affluenti Lonza e Bardea ed 1 alla Stretta delle Gazze.
L’invaso, oggetto di analisi approfondite, è stato indicato con una capacità complessiva di oltre ottantasei milioni di metri cubi d’acqua, di cui più di settanta regolabili a fini irrigui, potabili, industriali e di rispetto delle normative relative al Deflusso Minimo Vitale ed Ecologico.
Il costo complessivo dell’opera è stato stimato in 519 milioni di euro. Come indicato dalla normativa vigente per la realizzazione di opere pubbliche di questa rilevanza, i contenuti del DOC.F.A.P., che verranno immediatamente consegnati nelle mani del Commissario Straordinario per la Diga di Vetto, Stefano Orlandini, saranno ora oggetto di pubblico dibattito al fine della prosecuzione dell’attività progettuale.
L’auspicio è che questo passaggio dell’iter rappresenti davvero un nuovo e prezioso inizio, in grado di dare finalmente una risposta concreta in termini di approvvigionamento costante della risorsa idrica alla Val d'Enza, che attende ormai da troppo tempo.
La realizzazione della prima fase è stata possibile, grazie al congiunto impegno economico di enti consorziali e Regione Emilia-Romagna, a testimonianza dell'importanza che l’infrastruttura riveste per la sicurezza idraulica, nonchè l'approvvigionamento idrico di comunità ed attività agricole. La realizzazione dell'invaso non è solo una risposta tecnica alla siccità, ma è un atto di responsabilità verso le future generazioni.
TOSCANA
NUOVE RISORSE DAL DOCUMENTO OPERATIVO PER LA DIFESA DEL SUOLO
Il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) ha ottenuto circa due milioni e trecentomila euro dalla Regione Toscana nell’ambito del Documento Operativo per la Difesa del Suolo (5° stralcio): i fondi sono destinati ad interventi di messa in sicurezza idraulica e riduzione del rischio in aree sensibili del comprensorio.
Tra gli interventi, che rientrano nell’ambito del finanziamento ci sono la riduzione della pericolosità idraulica del fosso Calatella nel comune di Massa (1 milione di euro) e la sistemazione idraulica del rio Vaiano nei comuni di Bientina e Santa Maria a Monte (oltre un milione di euro).
I dettagli dei progetti saranno presentati nelle prossime settimane ai territori interessati in incontri pubblici con le Amministrazioni e le comunità locali.
LAZIO
LAVORI DI MANUTENZIONE ALLA STUPENDA CASCATA
Ad Isola del Liri il Consorzio di bonifica Conca di Sora (con sede nell’omonima cittadina in provincia di Frosinone) ha provveduto ad un intervento di manutenzione nell’alveo del fiume Liri.
I lavori, particolarmente importanti anche dal punto di vista del pubblico decoro, sono stati avviati all’interno del centro urbano, a valle della cascata grande.
Ciò rientra in un progetto più ampio, che la Regione, in collaborazione con ANBI Lazio, porta avanti da tempo e che nel breve-medio termine prevede ulteriori interventi per la messa in sicurezza del tratto cittadino del Liri; tali lavori partiranno nelle prossime settimane.
EMILIA ROMAGNA
CONCLUSI INTERVENTI MANUTENZIONE STRAORDINARIA
Il Consorzio di bonifica Romagna Occidentale (con sede a Lugo, in provincia di Ravenna) ha completato i lavori di manutenzione straordinaria del fiume Lamone, in prossimità dell’abitato di Marradi.
Gli interventi, resi necessari a seguito degli eventi meteorici eccezionali del Maggio 2023 e del Settembre 2024, hanno avuto l’obbiettivo di ripristinare la piena funzionalità del corso d’acqua ed incrementarne la sicurezza idraulica, che non può prescindere da una visione complessiva del bacino del fluviale e da una corretta gestione di tutto il reticolo idrografico.
L’intervento (€ 180.000,00) è stato finanziato in parte attraverso i fondi previsti dall’ordinanza commissariale “Interventi Urgenti Difesa Idraulica Regione Toscana”, in parte con risorse proprie dell’ente consortile.
I lavori hanno riguardato lo smassamento di ghiaie e detriti accumulati in alveo, il taglio selettivo della vegetazione con particolare attenzione alla salvaguardia delle alberature esterne all’alveo attivo, il ripristino di alcuni manufatti esistenti (briglie).
Le attività di manutenzione proseguono in località Abeto e Lutirano, sempre nel territorio comunale di Marradi.
TOSCANA
AVANTI CON I RIFACIMENTI MURI DI SPONDA
Sono manutenzioni tra le meno visibili, ma anche tra le più importanti: i corsi d’acqua, specie nel Pistoiese, sono pieni di difese di sponda in muratura di ogni tipo come muri autoportanti o addossati ad un argine, alti o bassi, con interventi che si sono succeduti con materiali e tecniche di intervento del tutto eterogenei.
Il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze) dedica ormai da tempo una buona parte delle risorse ordinarie al loro rafforzamento, in modo da mantenere od aumentare il grado di sicurezza idraulica del territorio.
Nella scorsa estate sono terminati 2 interventi per il risanamento del muro interno del torrente Ombrone Pistoiese, in località Bonelle nel comune di Pistoia, su un’estensione complessiva di 370 metri, dove si sono operate diverse chiusure di brecce e la ricostruzione delle parti mancanti per un costo complessivo di 128.000 euro. In questi giorni il cantiere si è spostato più a monte per un intervento su ulteriori 170 metri di muratura.
Nel 2026 sono già in programma altri interventi di risanamento delle murature del torrente Ombrone Pistoiese.
VENETO
IL RESPIRO DELL’ACQUA CONQUISTA LA FENICE

Nell’ambito delle iniziative di promozione della cultura dell’acqua, ANBI Veneto ha collaborato alla prima nazionale de “Il Respiro dell’Acqua”, il nuovo progetto musicale del chitarrista, Andrea Vettoretti, già testimonial ANBI al G7 Agricoltura di Siracusa.
L’evento, patrocinato anche dalla Rete Mondiale dei Musei dell’Acqua-Unesco, ha registrato il “sold out” della Sala Apollinea Grande del Teatro La Fenice, a Venezia.
VINCENZI AD ACQUAWATT
La partecipazione del Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, è annunciata alla sessione inaugurale di “Acquawatt - Mostra convegno per la gestione dell'acqua a scopi energetici”, prevista nella mattinata di mercoledì 29 Ottobre p.v. negli spazi di Piacenza Expo. |