Anno XXVII, n. 38 venerdì, 17 ottobre 2025

OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE

DI FRONTE ALLE PIOGGE AUTUNNALI SERVONO ABITI IDRICAMENTE SARTORIALI PERCHE’ LA STORIA NON SI RIPETA

VINCENZI: “BASILICATA E NORD PUGLIA SONO SENZ’ACQUA CON GRAVI DANNI PER L’ECONOMIA AGRICOLA. BISOGNA CONCRETIZZARE I TRASFERIMENTI D’ACQUA TRA REGIONI PER CONTRASTARE L’INARIDIMENTO DEI SUOLI”

“Dopo due anni di siccità estrema ci vorrebbe una pioggia sartoriale, misurata sui singoli territori per evitare che, dopo un inizio d’autunno con temperature estive, le precipitazioni all’orizzonte del Sud Italia non rappresentino nuovamente un pericolo per le comunità locali”: a dirlo è stato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, preoccupato perché, secondo le elaborazioni dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche, non sono da escludere nuovi violenti nubifragi proprio come quelli, che un anno fa colpirono il nostro Paese nella seconda metà d’Ottobre, provocando danni ed allagamenti: fino alla fine di questa settimana, infatti, un fronte temporalesco colpirà le isole maggiori ed il Meridione, concentrandosi soprattutto su Sardegna, Penisola Salentina e Sicilia Orientale, cioè territori, che hanno un gran bisogno di pioggia, ma diffusa e non violenta per ricreare le scorte idriche, che in anni recenti hanno subìto un inarrestabile depauperamento.
La Basilicata è una regione, che ha assoluto bisogno di un autunno piovoso: le riserve attualmente accumulate (mln. mc. 97,35) sono le più scarse di sempre in questa stagione. Lo scorso anno, che già fu di grave emergenza, dopo un autunno estremamente arido si arrivò a toccare il record minimo di riserva idrica (mln. mc. 97,19) nella prima settimana di Dicembre.
Oggi, rispetto ad allora, mancano all’appello circa ventotto milioni di metri cubi d’acqua con volumi, che tendono a ridursi quotidianamente tra i 700.000 ed il milione di metri cubi (da inizio Settembre –mln. mc. 40) e con il primato negativo già ora in procinto di essere superato. Per comprendere la drammaticità della situazione, basti pensare che in precedenti anni segnati da grande siccità, come il 2003 o il 2020, i soli volumi trattenuti dalla diga di monte Cotugno erano di gran lunga superiori a quelli complessivamente contenuti ora in tutti i bacini della regione. Sono evidenti le preoccupazioni non solo per l’irrigazione (in Lucania ci sono diffuse colture vernine di primizie), ma anche per l’utilizzo potabile.
Tale situazione è già vissuta in Puglia, dove nel Foggiano l’acqua è appena sufficiente per i rubinetti; nonostante le sospensioni irrigue, nell’invaso di Occhito restano meno di quarantasei milioni di metri cubi d’acqua e, permanendo le attuali condizioni, nelle prossime settimane si arriverà alla fatidica soglia del “volume morto” (mln. mc. 40), cioè il sostanziale esaurimento del serbatoio più capiente della Capitanata.
“La gravità di queste situazioni, che si ripetono da più anni con pesanti ripercussioni sull’economia locale e per il Made in Italy agroalimentare – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – deve sollecitare autorità nazionali e regionali a concretizzare, attraverso le necessarie infrastrutture, ogni possibilità d’accordo per trasferire risorse idriche da un territorio all’altro, laddove ce ne sia bisogno.”
In Sicilia, le riserve idriche sono calate di circa un milione di metri cubi al giorno, attestandosi ormai attorno al 35% dei volumi invasabili, sebbene recenti piogge abbiano portato ristoro ai territori dell’isola.
In Sardegna, a fine Settembre, i volumi trattenuti nei serbatoi registravano il valore più basso del periodo (mln. mc 716,23) da almeno una ventina d’anni.
“Tornando in continente”, il mese di settembre è risultato molto asciutto lungo la fascia collinare d’Abruzzo tra le province di Pescara e Chieti, registrando deficit pluviometrici anche superiori all’80%; maggiori sono state invece le precipitazioni sulle aree interne occidentali.
Nel Lazio continua a preoccupare la condizione dei laghi naturali: nella scorsa settimana il livello idrometrico del Sabatino è calato di 3 centimetri, mentre quello dei laghi castellani di Albano e Nemi è sceso di cm. 2; in discesa sono anche le portate dei fiumi Tevere (-29% rispetto alla media dell’ultimo quinquennio), Aniene e Velino.
Settimana all’insegna della stabilità in Umbria, dove rimangono sostanzialmente invariati i valori idrometrici dei corpi idrici.
Fatta eccezione per il Tronto, che registra una consistente riduzione di portata, anche nelle Marche si segnala stabilità nei valori di portata dei fiumi, che si collocano però tra i più bassi del recente quinquennio; i volumi invasati dalle dighe sono superiori di oltre due milioni di metri cubi rispetto al 2024.
In Toscana, le portate dei fiumi Arno e Serchio sono in calo e nettamente inferiori alla media (rispettivamente -70% e -65%).
Anche al Nord si registrano flessioni nei valori idrometrici di fiumi e bacini ad iniziare dalla Liguria, dove sono in calo i livelli idrometrici dei fiumi Magra e Vara.
Tra i grandi laghi settentrionali, tutti sopra media, continua a crescere il Verbano, i cui valori di riempimento ora raggiungono il 94,7%, mentre Lario, Benaco e Sebino sono in calo e con livelli di riempimento rispettivamente al 60,6%, al 61,4% ed al 56,4%.
In Valle d’Aosta cresce la Dora Baltea, la cui portata è ora del 211% superiore alla media (!!), mentre in calo è il torrente Lys. Nella regione, dopo un Settembre particolarmente umido, le precipitazioni sono state scarse nei primi 15 giorni di Ottobre.
In Piemonte, i fiumi sono in calo ed i flussi sotto media.
In Lombardia, le riserve idriche sono cospicue (+12,6% sulla media) ed ammontano a mln. mc.1632.
Sono sotto media le portate di tutti i fiumi veneti: l’Adige registra un deficit del 29% sulla media storica, mentre la Brenta è addirittura a -43,5%!
In Emilia-Romagna si registrano flussi ridotti negli alvei dei fiumi Reno (-60% sulla media), Enza (-68%) e Taro (-92%!).
Infine sono in diminuzione, soprattutto nel tratto emiliano-lombardo, i flussi nel fiume Po: a Pontelagoscuro, in una settimana, la portata si è ridotta del 36%.


VENETO

SI CHIUDE UNA STAGIONE DI PRECIPITAZIONI ABBONDANTI

Con la fine di Settembre si è conclusa, in Veneto, una stagione irrigua, segnata da piogge più abbondanti rispetto alla media e dove i problemi maggiori alle campagne, ma anche ai centri abitati, sono stati causati da episodi di precipitazioni estreme: è quanto si legge nel bollettino mensile di ANBI Veneto.
I dati sulla piovosità del mese indicano un +23% di piogge rispetto alla media dei 30 anni: mm. 132 contro mm. 107. A fronte di un giugno poco piovoso (– 35%), Luglio ed Agosto avevano segnato rispettivamente +52% e +53% di piogge.
Le proiezioni relative al mese di ottobre, condotte dal Centro di Sperimentazione per l’innovazione Irrigua (CeSpII) istituito presso il Consorzio di 2° grado L.E.B. - Lessinio Euganeo Berico (con sede a Cologna Veneta, in provincia di Verona), presentano anomalie negative diffuse, in particolare nelle zone centrali ed occidentali della regione, dove i deficit potrebbero raggiungere localmente valori elevati, indicando un mese più secco della media.


LA BUONA NOTIZIA

UN SUCCESSO NEL CONTRASTO ALLA RISALITA DEL CUNEO SALINO AUMENTANO LE RISAIE NEL DELTA PO

VINCENZI: “NON È LA FINE DEL PROBLEMA, MA LA DIMOSTRAZIONE CHE SI PUO’ RIUSCIRE”

Incrementa la superficie di risaie nel Delta del Po: nel 2025, il computo degli ettari coltivati a riso riporta, infatti, valori positivi nel confronto con il 2024: 595 ettari rispetto a ha. 475, cioè +25,3% sull’anno record negativo del nuovo secolo (nel 2000 le risaie occupavano ancora 2150 ettari!).
“È il segnale di un’inversione di tendenza rispetto al calo pressoché costante, registrato da decenni; non è la fine del problema, ma la conferma di essere sulla strada giusta” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Le risaie sono tornate nel tratto finale dell’Isola di Ariano, dove Po di Donzella e Po di Goro scorrono paralleli prima di sfociare nel mare Adriatico; questa terra, già vocata alla coltivazione del riso, aveva visto negli anni abbandonare la pregiata coltivazione a causa dell’ingressione salina e della conseguente chiusura delle derivazioni.
“Per il Delta del Po, 120 ettari di risaia in più significa aumentare la produzione agricola di qualità, ma anche riscoprire il paesaggio agricolo originario e quindi preservare la propria identità – ha spiegato il Direttore Consorzio di bonifica Delta Po (con sede a Taglio di Po, in provincia di Rovigo), Rodolfo Laurenti.
L’avvio a fine primavera di un impianto irriguo presso l’idrovora Goro e l’ammodernamento della rete irrigua con un’infrastruttura tubata, lunga 3 chilometri, hanno ora portato garanzia di approvvigionamento idrico fino in località Bacucco (l’acqua di bonifica del canale Veneto): i lavori, progettati e realizzati dal Consorzio di bonifica Delta Po, sono stati finanziati con 9.800.000 euro di risorse P.S.R.N. (Piano di Sviluppo Rurale Nazionale), che hanno consentito anche altri interventi nell’Isola di Ariano.
“È la dimostrazione di come risorse ben utilizzate possano portare a risultati concreti talvolta anche in breve tempo – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – In questo caso si sommano due questioni, oggetto di attenzione nelle nostre strategie: preservare le aree umide dalla risalita del cuneo salino e valorizzare le zone interne, creando le condizioni per il permanere della popolazione, garantendone l’indispensabile presidio umano. Di fronte alla crisi climatica, infatti, è necessario avere un territorio più resiliente e ciò non può prescindere anche dal riequilibrare la pressione antropica.”


                                                                                                              


UMBRIA

CONDIVISIONE DI UN’IMPORTANTE PROGETTUALITA’

Un incontro molto partecipato è stato quello, che si è tenuto nel teatro Consortium di Massa Martana per presentare il progetto di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione di invasi collinari nella frazione di Viepri e le relative reti di distribuzione.
Tali opere vogliono recuperare l'acqua piovana, rendendola disponibile nei periodi di siccità; ad organizzarlo, la Comunanza Agraria di Viepri con la partecipazione del Consorzio di bonifica Tevere-Nera (con sede a Terni) e del Comune di Massa Martana.
Il progetto prevede lo sviluppo di un sistema di raccolta, immagazzinamento e ridistribuzione delle acque del bacino idrografico del fosso Musaleo e del fosso Colacchione, a scopo irriguo nei comprensori agricoli della zona: in particolare, gli interventi prevedono la creazione di 3 invasi collinari e 2 manufatti per la loro alimentazione; la sistemazione dei fossi Musaleo e Colacchione per garantire il transito della portata da derivare; reti di distribuzione a maglia e ad albero; 3 stazioni di sollevamento a servizio della rete; è previsto anche un impianto fotovoltaico da
kWp 350,00 ,composto da 12 pannelli a doppia campata.
L'ammontare complessivo dell'intervento è di circa undici milioni di euro.


I CONSORZI DI BONIFICA TASSELLO DELLA RETE SOCIALE DI TERRITORIO

IN TOSCANA SI FA SQUADRA PER CONTENERE LA DIFFUSIONE DEL VIRUS WEST NILE NELLA VALDICHIANA ARETINA

VINCENZI: “PER PREVENIRE LA PERICOLOSA MALATTIA SERVE PERO’ LA COLLABORAZIONE DI TUTTI CONTRO I RISTAGNI D’ACQUA”

La diffusione del virus “West Nile” in Valdichiana Aretina, con casi autoctoni già accertati a Cortona ed in altri comuni della zona, ha acceso i riflettori delle Istituzioni: così, per contrastare la proliferazione delle zanzare responsabili della trasmissione della febbre del Nilo, anche il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) scende in campo a fianco di Comuni, Azienda USL Toscana Sud Est, Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana.
Dopo avere individuato le aree più critiche, incrociando i dati sanitari con le abitudini delle persone colpite dal virus, è stato effettuato un sopralluogo congiunto per programmare la manutenzione ordinaria di alcuni corsi d’acqua, coniugando la mitigazione del rischio idraulico con  l’azione mirata a limitare la proliferazione delle zanzare, attivando anche una “task force” con la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti.
In particolare, l’autorità sanitaria ha individuato i territori, in cui la concentrazione umana è maggiore e più vulnerabile: sovrapponendo queste informazioni con il reticolo di gestione, sono stati individuati alcuni corsi d’acqua poco profondi, che favoriscono ristagni per via delle scarse pendenze.
“Su questi tratti di reticolo idraulico – ha reso noto Serena Stefani, Presidente Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno – definiremo un più stringente cronoprogramma degli interventi manutentivi, che entreranno a far parte del Piano delle Attività di Bonifica 2026, in modo da rendere più efficaci le azioni di prevenzione.”
“Pur non rientrando gli interventi igienico-sanitari nelle competenze dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, ci siamo immediatamente attivati – ha evidenziato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Siamo espressione di sussidiarietà ed autogoverno del territorio; per questo ci sentiamo parte integrante della comunità: insieme per risolvere un problema.”
La collaborazione tra istituzioni sanitarie, enti locali e Consorzi di bonifica è infatti fondamentale per ridurre i rischi di trasmissione del virus, soprattutto in territori caratterizzati da una fitta rete idraulica, che favorisce la proliferazione delle zanzare.
“Accanto alle azioni di manutenzione ed ai trattamenti larvicidi è però determinante il contributo dei cittadini – ha aggiunto Francesco Vincenzi, Presidente ANBI -  Eliminare i ristagni d’acqua, svuotare i sottovasi e adottare misure di protezione individuale sono comportamenti semplici, ma essenziali per la tutela della salute pubblica.”
“Il tema delle manutenzioni dei corsi d’acqua è centrale – ha concluso il Sindaco Cortona, Luciano Meoni - Da parte nostra abbiamo messo in atto tutte le misure previste dai protocolli insieme all’attività ordinaria di prevenzione dalle arbovirosi, come la West Nile, che presentano sintomi simili all'influenza, ma che possono diventare gravi soprattutto in soggetti fragili.”


VENETO

FIRMATO ACCORDO DI PROGRAMMA

Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive (con sede a Venezia Mestre) ha sottoscritto l’Accordo di Programma con Comune e Città Metropolitana di Venezia per la realizzazione del parco fluviale sul Marzenego.
L’ Accordo stabilisce obbiettivi e tappe del progetto, la cui idea risale agli anni ’90. Funzioni ecologiche e miglioramento della qualità delle acque, che sfociano in laguna, rappresentano le principali finalità di un intervento, che mira a costruire un rapporto tra la comunità di Mestre ed il suo fiume, creando un luogo con funzioni ricreative in un rinnovato ambiente naturale.
Con l’Accordo di Programma, il Comune potrà ora procedere all’acquisizione delle aree.
Il Parco, secondo le intenzioni dell’Amministrazione Comunale, potrà diventare un polo aggregatore ed una nuova infrastruttura verde, accrescendo anche il patrimonio forestale della città con positive ricadute sotto il profilo socio-ambientale.
All’ente consorziale spetta l’obbiettivo del miglioramento della sicurezza idraulica e della riduzione degli inquinanti, non solo nell’area del parco fluviale, ma nell’intero ambito del fiume.
La Città Metropolitana di Venezia si impegna a progettare e realizzare un percorso ciclo-pedonale lungo l’intero territorio attraversato dal Marzenego.


EMILIA ROMAGNA

INAUGURATO PONTE

Il Consorzio di bonifica Piacenza (con sede in città) ha inaugurato il ponte, in località Taravelli sulla strada di bonifica Ferriere-Rocca, in comune di Ferriere: l’opera sul rio del lago Moo era stata collaudata e riaperta al transito a inizio dicembre 2024 a seguito della demolizione del vecchio collegamento.
Quello della viabilità in territorio montano è un tema di fondamentale importanza, perché rientra tra i servizi minimi, verso i quali bisogna incrementare gli sforzi.


VENETO

COMPLETATO PRIMO LOTTO

Il Consorzio di bonifica Adige Po (con sede a Rovigo) ha completato il primo lotto del maxi intervento di rifacimento del canale Adigetto nel tratto iniziale tra Badia Polesine (dove il corso d’acqua deriva dall’Adige attraverso la storica presa della Bova) e Lendinara.
I lavori si sono conclusi un paio di mesi in anticipo rispetto alla data prevista di Dicembre 2025. L’Adigetto è uno dei corsi d’acqua storici e più importanti del Polesine; l’usura del tempo ha reso necessario un grande intervento per ripristinare la corretta funzionalità idraulica, reso possibile grazie a 30 milioni di euro (risorse P.N.R.R.).
L’intervento si articola in 4 lotti: il primo si è appena concluso, gli altri 3 sono in dirittura d’arrivo.


MARCHE

MANUTENZIONE STRAORDINARIA

È in corso nel comune di Fano, in località Carignano Terme (PU), l’intervento del Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) per la messa in sicurezza della sponda destra del torrente Arzilla, soggetta ad erosione.
Il progetto prevede la realizzazione di una gabbionata lunga circa cento metri ed include anche il rafforzamento corticale della scarpata, la posa di canalette per la regimazione delle acque, la rettifica del corso d'acqua e la risagomatura delle sponde.
Saranno effettuate opere di pulizia vegetazionale, plantumazione di essenze autoctone (Salix Alba) e l’installazione di una palificata in castagno a protezione della strada. L'intervento si articola in 10 fasi operative ed utilizza tecniche di ingegneria naturalistica per minimizzare l’impatto ambientale.
L’intervento (€ 500.000,00) trova la sua copertura economica nel P.N.R.R. (Piano Nazionale Ripresa Resilienza).


TOSCANA

UNA CURA CONTINUA

Proseguono gli interventi del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto) in provincia di Siena: “Cb6” ha completato una manutenzione ordinaria sul fosso Tavoleto non lontano dall’abitato di Buonconvento, dove è stata ripristinata la sezione di deflusso tramite la rimozione della vegetazione in eccesso, aumentando anche la sicurezza del ponte sulla linea ferroviaria Siena-Buonconvento-Monte Antico, minacciata in caso di allagamenti.
Sono stati inoltre effettuati lavori di manutenzione ordinaria sul fosso Fogna, nella zona di Fogliano Grosso a San Rocco a Pilli, in comune di Sovicille: l’attività ha riguardato la decespugliazione della vegetazione in eccesso per ripristinare correttamente la sezione di deflusso.
L’ente consortile ha poi portato a termine lavori di manutenzione ordinaria sul fosso Beveraggio a ridosso della città di Grosseto, mentre resta alta l’attenzione dell’ente consorziale per la zona di Albinia, particolarmente delicata dal punto di vista idraulico: di recente “Cb6” ha eseguito una manutenzione ordinaria sul canale Secondario 16 nella zona di Guinzone.


EMILIA ROMAGNA

MESSA IN SICUREZZA TERRITORIALE

Proseguono gli interventi di ripristino ed impermeabilizzazione del canale dei Mulini, infrastruttura idraulica strategica per la gestione delle acque nel territorio dei comuni di Castel Bolognese, Lugo, Fusignano, Bagnara di Romagna, Cotignola.
I lavori, avviati nell’Ottobre dell’anno scorso dal Consorzio di bonifica Romagna Occidentale (con sede a Lugo, in provincia di Ravenna), sono stati programmati a seguito dei danni provocati dall’alluvione di Maggio 2023, quando il canale si trovò a dover gestire eccezionali volumi d’acqua, provenienti dalle rotte fluviali.
L’intervento, del valore complessivo di oltre due milioni ed ottocentomila euro, rappresenta un passo importante nel percorso di messa in sicurezza delle infrastrutture idrauliche e di tutela del territorio.


LAZIO

POTENZIATA STRUTTURA PER MANUTENZIONI

 Con l’arrivo della stagione autunnale ed in previsione di quella invernale, il Consorzio di bonifica Valle Liri (con sede a Cassino, in provincia di Frosinone) ha potenziato la struttura operativa, impegnata nella manutenzione del reticolo idrografico: 3 escavatoristi ed altrettanti operatori di supporto a terra si sono affiancati alle squadre stabilmente addette nei comprensori di irrigui di Cassino e Pontecorvo; allo stesso modo, un escavatore gommato e 2 escavatori cingolati sono stati adibiti alle attività di manutenzione del reticolo idraulico; il parco mezzi è stato ampliato, infine, con 2 furgoni cassonati per il trasporto del gasolio e delle attrezzature in cantiere. Oltre a questo, è stata implementata l’attività di comunicazione e, oltre al sito web e l’app, l’ente consortile è presente su Instagram e su Facebook.
Gli interventi di manutenzione idraulica sono in corso di esecuzione nei macro-bacini di bonifica del Rapido -Gari e del Liri.


TOSCANA

REVISIONATA E RIPARATA POMPA

Il Consorzio di bonifica Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) ha completato un importante intervento di riparazione e revisione di una delle 4 pompe in servizio all’impianto idrovoro del Teso, uno dei più importanti nell’area della Versilia-Massaciuccoli e destinato, in particolare, a tenere all’asciutto la zona di Pietrasanta.
Le 4 pompe, quando entrano in funzione, sono in grado di sollevare fino a seimila litri al secondo. L’operazione si era resa necessaria dopo gli eventi di piena, che avevano colpito la Versilia negli scorsi mesi. Vista l’urgenza, la pompa è stata sollevata e trasportata in un’officina specializzata, dove è stata sottoposta ad un’accurata ispezione e ad un intervento di revisione completo.


AGENDA

Nella mattinata di mercoledì 22 Ottobre p.v., il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, presiederà a Roma la seconda sessione (“L’ottimizzazione dell’uso dell’acqua nel Mediterraneo”) del 4th Italian Water Dialogue  “Il Sistema Italia protagonista per la sicurezza idrica del Mediterraneo” organizzato nello spazio “Esperienza Europa Davide Sassoli” durante il Festival della Diplomazia. Nel pomeriggio del giorno dopo, giovedì 23 Ottobre, il DG ANBI parteciperà all’evento celebrativo di chiusura del centenario dell’impianto idrovoro Saiarino, organizzato a Campotto di Argenta dal Consorzio di bonifica Renana (con sede a Bologna). Infine, venerdì 24 Ottobre, Gargano interverrà all’anteprima istituzionale per la presentazione del libro “Palazzo Bonatti a Mantova”, organizzato nello storico edificio, a partire dalle ore 10.30, dal Consorzio di bonifica Garda Chiese (con sede nella “città di Virgilio”); autori del libro sono Giulio Girondi e Lisa Valli con fotografie di Nicolò Arioli.

 
Per maggiori approfondimenti www.anbi.it
SETTIMANALE DELL´ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI DI GESTIONE E TUTELA TERRITORIO E ACQUE IRRIGUE
Direttore Responsabile: Massimo Gargano - Registrazione Tribunale di Roma n. 559/98 del 25 novembre 1998
Redazione: Via S.Teresa, 23 - 00198 Roma - Tel. 06/844321 - Fax 06/85863616
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