NUOVA SPERIMENTAZIONE CONTRO L’ALIANTO: INOCULARE UN FUNGO PER CONTRASTARE LA DIFFUSIONE DELLE PIANTE ALIENE
VINCENZI: “INNOVAZIONE E RICERCA SONO CAPISALDI DELLA NOSTRA STRATEGIA DI ADATTAMENTO ALLA CRISI CLIMATICA”
In Toscana parte sul torrente Ombrone Pistoiese una campagna per l’inoculazione di uno specifico fungo capace di ridurre la diffusione delle piante di ailanto, una specie invasiva, che minaccia la biodiversità autoctona, specie lungo i corsi d’acqua: questo, grazie ad una partnership fra il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze) ed il Consiglio Nazionale Ricerche – Istituto di Protezione Sostenibile delle Piante, che a sua volta si avvale della collaborazione dell’Università degli Studi di Pisa.
“E’ un lavoro costante, che stiamo conducendo da tempo con il mondo accademico e scientifico per contrastare la diffusione di specie aliene, difficili poi da contenere e gestire anche per la sicurezza idraulica” ha evidenziato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
“L’attività di bonifica è sempre più innovazione; insieme a manutenzione, infrastrutturazione e cultura idrica è un caposaldo della nostra strategia di adattamento alla crisi climatica” ha aggiunto Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Dopo il poligono del Giappone (Reynoutria japonica) la sperimentazione interessa ora l’ailanto (Ailanthus altissima), pianta aliena e diffusa soprattutto nei contesti soggetti a sfalci periodici come cigli stradali ed argini in manutenzione, dove ora non si procederà più solo con diradamenti selettivi per la sicurezza idraulica ed interventi con strategie selvicolturali, in grado di favorire piante giovani e specie più pregiate. Come per tutte le specie esotiche non si era a conoscenza di nemici naturali dell’ailanto fino a quando, una decina di anni fa, un gruppo di ricercatori di patologia vegetale dell’Ateneo pisano trovò alcune piante deperenti, da cui fu isolato un patogeno del suolo, che provoca la verticillosi, vale a dire una malattia vascolare, che blocca la linfa della pianta nei tessuti xilematici, causando appassimento e morte della vegetazione.
“Questo fungo del genere Verticillium si muove sia verso l’alto, cioè verso la parte aerea della pianta, sia verso le radici in basso – ha precisato Paolo Masetti, Presidente Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno ed ANBI Toscana – Ciò è importante, perché impedisce la ricrescita della specie caratterizzata da grande capacità di produrre polloni.”
Già nel 2020 il “Medio Valdarno” aveva finanziato una prima prova di inserimento del fungo in alcune piante nella zona di Sesto Fiorentino e Calenzano; visti i risultati molto positivi, si passa adesso ad una sperimentazione più diffusa, interessante decine di piante di ailanto, presenti sul torrente Ombrone Pistoiese in aree, dove le dimensioni del corso d’acqua sono tali da permettere una gestione della fascia ripariale con presenza di piante giovani ed arbusti stagionali.
“Il nostro obbiettivo è di ottenere risultati utili da replicare a livello nazionale ed europeo” ha concluso il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi.
OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
IL BILANCIO IDRICO DI FINE STAGIONE CONFERMA LA NECESSITA’ DI NUOVE INFRASTRUTTURE IDRAULICHE E L’EFFICIENTAMENTO DELLE ESISTENTI
VINCENZI: “BISOGNA CONTRASTARE L’ESODO DALLE AREE INTERNE PER NON ACCENTUARE LA FRAGILITA’ DEI TERRITORI ITALIANI”
Se l’estate terminata da poco è stata la quarta più calda di sempre in Italia ed in Europa (fonte: Isac-CNR), è invece salita sul gradino più basso del podio a livello globale, piazzandosi terza anche a Settembre dopo 2023 e 2024, grazie ad una temperatura media planetaria di 15,58°C e ad un’anomalia media di +0,64° rispetto alla media (fonte: Copernicus, elaborazione: ANBI).A segnalarlo è l’Osservatorio ANBI Risorse Idriche, che evidenzia anche come, lungo la Penisola, la fine di Settembre sia stata ancora caratterizzata da eventi meteorologici estremi (grandine grossa, tornado e bombe d’acqua), che hanno colpito ben 218 località in soli 10 giorni, provocando danni infrastrutturali ed economici. Se i nubifragi hanno interessato principalmente le regioni settentrionali e la Campania, le coste sono state colpite da ben 69 trombe marine mentre 53 eventi di grandine grossa hanno flagellato le colture del Nord Italia.
“Sono dati preoccupanti, che devono obbligare a porre attenzione alla fragilità idrogeologica del nostro Paese soprattutto lungo le zone litoranee, proprio laddove sta aumentando la pressione antropica. E’ indispensabile ed urgente frenare l’esodo dalle aree interne” è tornato a ripetere Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Da una prima analisi sugli accumuli di pioggia, l’anno idrologico, appena conclusosi, è stato positivo sull’Italia settentrionale, sotto media su quella centrale e largamente insufficiente sul Meridione.
“Questa semplice fotografia è la miglior rappresentazione della necessità di completare gli schemi irrigui, prevedendo anche la possibilità di trasferire l’acqua fra territori limitrofi. Bisogna inoltre avviare il Piano Nazionale di Bacini Idrici Multifunzionali, così da raccogliere la pioggia laddove scende e dotare il territorio di adeguate riserve idriche da utilizzare nei momenti di bisogno” ha ribadito Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.
Tra le regioni, che hanno patito maggiormente la scarsità di precipitazioni, spicca la Puglia, che anche a Settembre ha sofferto con circa -96% di pioggia e temperature elevatissime, con massime superiori mediamente di 7,5°C alla norma nell’ultima decade del mese (fonte: Arif, elaborazione: ANBI); ovviamente ciò penalizza ulteriormente lo stato delle riserve idriche di una regione, dove la porzione di territorio, sottoposta ad una condizione di siccità severa-estrema, è cresciuta fino a toccare, nei mesi estivi, l’11% del totale (fonte CNR): attualmente i volumi idrici rimanenti nei bacini della Capitanata sono appena mln. mc. 54,89 cioè il 16,5% dei quasi trecentotrentadue milioni di metri cubi invasabili. Nella scorsa settimana la riduzione dei volumi trattenuti nei laghi della Basilicata è stata di quasi otto milioni di metri cubi, lasciando nei bacini solamente mln. mc. 108,94 con un deficit di quasi trentuno milioni rispetto all’anno scorso: il serbatoio della diga di monte Cotugno (la più grande d’Europa in terra battuta con un volume di riempimento autorizzato di ben 272,2 milioni di metri cubi), è riempito solo al 18,4%, mentre l’altro grande invaso lucano, il Pertusillo, trattiene il 26% del volume invasabile.
In Calabria le maggiori criticità sono riscontrate nelle province di Reggio Calabria e Crotone, che registrano il più elevato stato di severità idrica; il lago Ampollino registra un deficit di oltre il 50% rispetto alla media storica e di -47% sul 2024.
In Campania si segnalano livelli idrometrici in risalita per i fiumi Volturno, Sele e Garigliano; la diga di Conza, pur trattenendo più acqua dell’anno scorso (+mln. mc.3,90), è solo al 31% dei volumi di riempimento autorizzati.
Risalendo la Penisola, non bastano le piogge di fine Settembre per rivitalizzare i laghi dell’Italia Centrale.
In Umbria, dove decrescono i flussi nel fiume Paglia e sono in aumento quelli del Topino, il livello del Trasimeno, nonostante la “crescita” di 1 centimetro in una settimana, si mantiene molto al di sotto sia dei valori medi storici (- cm.69) che del livello critico, indicato per l’ecosistema a -m.1,20 e che da oltre due anni è diventato una condizione permanente.
Nel Lazio prosegue l’agonia degli specchi lacustri di Albano e Nemi, i cui si livelli non hanno avuto beneficio dalle piogge della settimana scorsa, ma anzi sono ulteriormente scesi (-cm. 1); nella regione, in crescita, ma ancora sotto media è la portata del fiume Tevere, mentre quella dell’Aniene ha subìto una flessione ed il Velino rimane stabile.
Nelle Marche i volumi trattenuti dalle dighe (mln. mc.39,66), seppur in calo, rimangono tra i più alti registrati nel decennio in questo periodo; cresce la portata del fiume Tronto, mentre sostanzialmente stabili restano i valori di Potenza, Nera, Esino e Sentino.
In Toscana tornano sotto media le portate dei fiumi con l’Ombrone, che scende nuovamente al di sotto del parametro di Deflusso Minimo Vitale.
In Liguria calano le portate dei fiumi Entella, Vara, Magra ed Argentina, mentre i livelli dei grandi laghi del Nord si mantengono ampiamente sopra i valori consueti del periodo: l’altezza idrometrica del Maggiore è di oltre cinquantotto centimetri superiore alla media; anche il livello del Lario è mezzo metro più alto della media.
In Valle d’Aosta decrescono le portate di Dora Baltea e torrente Lys dopo i picchi della scorsa settimana, provocati da abbondanti precipitazioni.
In Piemonte le portate del fiume Po, raddoppiate per la piena nel tratto emiliano-lombardo, si sono ora ridotte di oltre il 50%, tornando a valori più simili a quelli tipici del periodo; livelli in calo anche per gli altri corsi d’acqua con la Toce, che in una settimana ha visto ridursi il flusso idrico di circa il 65%.
Rimane infine positivo il bilancio idrico della Lombardia (+9,8% sulla media storica), così come in Veneto si registra una crescita generalizzata di tutti i fiumi ora caratterizzati da portate nettamente superiori ai valori medi storici.

EMILIA ROMAGNA
CONCLUSIONE LAVORI
Tra Molinella ed Argenta il canale della Botte costeggia un importante invaso di laminazione: la cassa Cornacchia, ampia 58 ettari e con una capacità di accumulo pari 1.740.000 metri cubi d'acqua; questo invaso consortile serve a raccogliere le acque in eccesso e che confluiscono nel canale della Botte, durante le fasi alluvionali.
La Cornacchia è' una delle casse di espansione del Consorzio di bonifica Renana (con sede a Bologna), definite "di sistema" e la cui funzione risulta indispensabile alla regolazione idrica nei 2.000 chilometri di canali artificiali del reticolo consortile, in cui convergono le acque delle terre alte di pianura tra i fiumi Reno e Idice.
E' stato necessario ripristinare l'intero sistema di cassa Cornacchia, comprese le opere di regolazione e le canalizzazioni interne, a causa dei danni subiti durante le piene di Maggio 2023; l'importo investito ammonta a 2.500.000 euro. Si tratta di una delle opere finanziate dal Commissario Straordinario per la Ricostruzione Post Alluvione e corrisponde al 61° intervento dell’ente consortile, da Giugno 2023 ad oggi, su un totale di 115 opere programmate per la completa rigenerazione idraulica della rete di bonifica; i restanti 54 interventi sono in fase attuativa. In totale, sono oltre centosessantasette i milioni di euro impiegati dall’ente consorziale nel potenziamento della sicurezza idraulica e della disponibilità idrica nella pianura tra Samoggia e Sillaro.
LAZIO
INTENSIFICATA MANUTENZIONE IDRAULICA IN VISTA DELL’AUTUNNO
Il Consorzio di bonifica Conca di Sora (con sede nell’omonima cittadina in provincia di Frosinone) prosegue le attività di manutenzione del reticolo idraulico per garantire il regolare deflusso delle acque in concomitanza della stagione autunnale appena iniziata: sono in fase di ultimazione gli interventi sui fossi San Ciro Pantano e Pantano Pescara nel territorio comunale di Sora, sul fosso Campovarigno nei comuni di Sora e Broccostella.
Sul fosso San Ciro Pantano le operazioni hanno riguardato la decespugliazione e l’espurgo manuale del tratto urbano, oltre alla trinciatura della sezione a ridosso dell’insediamento industriale “Cartiera Burgo”; sul fosso Campovarigno si è provveduto alla trinciatura dell’intero tracciato, che attraversa la zona industriale di Sora e Broccostella, mentre interventi di trinciatura hanno interessato anche il fosso Pantano in comune di Castelliri.
Nelle prossime settimane prenderanno il via ulteriori lavori programmati in convenzione con i Comuni di Isola del Liri, Sora, Broccostella, Veroli e Monte San Giovanni Campano, in continuità con il piano di prevenzione idraulica e di cura del territorio. Si sta operando con la massima attenzione per assicurare la piena efficienza dei canali consortili e ridurre il rischio idraulico in un periodo delicato come quello autunnale.
EMILIA ROMAGNA
CINQUE CHILOMETRI DI ARGINATURE ORA IN SICUREZZA
Un complesso e delicato intervento di ripristino e adeguamento delle quote arginali di un tratto dello scolo Fontana, tra i territori di Busseto e Soragna, è stato portato a termine dal Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella città del Teatro Regio) in soli 3 mesi di lavori, ponendo in sicurezza uno sviluppo arginale complessivo di ben 5 chilometri (km. 2,5 per ognuna delle sponde):
i lavori, dell’importo complessivo di 150.000 euro, sono stati finanziati dall’ente consortile, che si è occupato della progettazione e della direzione lavori.
Durante le precipitazioni dell’Ottobre 2024 il reticolo idrografico consortile era stato messo a dura prova e lo scolo Fontana subì rapide escursioni dei livelli idrometrici. I tecnici consorziali hanno lavorato per la messa in sicurezza dei rilevati arginali con l’obbiettivo di scongiurare nuovi possibili allagamenti dei terreni agricoli circostanti, rafforzando la stabilità e l’efficienza degli argini nel caso di nuovi eventi di piena.
Attraverso un accordo operativo, stipulato nel Maggio scorso, la Provincia di Parma aveva consentito la cessione ed il trasporto di circa diecimila metri cubi di terreno vegetale, provenienti da alcuni scavi in altri cantieri ed andati a beneficio di questo intervento.
LAZIO
IN ASSEMBLEA CON GLI AGRICOLTORI
Si è svolta a Tarquinia un’assemblea dei consorziati irrigui dell’importante territorio: al centro dell’attenzione, l’esame dell’ultima campagna irrigua, che nell’estate scorsa ha registrato momenti di grave criticità a causa della siccità, ma non solo.
È stato così approvato di recente dal Consorzio di bonifica Litorale Nord (con sede a Roma) un nuovo regolamento irriguo, riservato al territorio tarquinese per dettagliare diritti e doveri. L’incontro è stato anche l’occasione per illustrare le attività progettuali per la verifica tecnica della funzionalità degli impianti. Partiranno a breve i lavori per efficientare la stazione di sollevamento denominata “Torrone” con oltre cinquecentotrentamila euro di spesa prevista; inoltre è stata approvata la manutenzione straordinaria delle 5 paratoie presenti all’opera di presa sul fiume Marta, in località Montebello, per altri quattrocentomila euro circa; il riefficientamento del sistema piezometrico presso la stazione di sollevamento del Torrone per oltre trecentosessantaduemila euro. Verranno installati, inoltre, misuratori di 1° e 2° livello per le analisi del bilancio idrico con una spesa di 200.000 euro.
E’ in atto anche l’efficientamento dei nodi delle unità irrigue del 3° lotto, che interessano 1900 ettari e si efficienteranno i nodi delle unità irrigue del lotto 6° con oltre un milione e quattrocentomila euro di spesa.
L’ente consortile sta anche valutando di poter sfruttare altre risorse idriche come, ad esempio, quelle legate al depuratore comunale di Tarquinia, mediante un importo di progetto stimato in 500.000 euro. Sono state inoltre illustrate le sanzioni e spiegate le possibili violazioni irrigue, evidenziando le procedure, che consentono di ridurre, turnare o sospendere l’erogazione di una risorsa da sempre strategica, ma oggi sempre più a rischio e non solo per la siccità.
FRIULI VENEZIA GIULIA
FESTEGGIATI PRIMI 10 ANNI
Il 1° Ottobre 2025 ha rappresentato il 10° anniversario del Consorzio di bonifica Pianura Friulana (con sede a Udine), istituito nel 2015 attraverso la fusione dei Consorzi “Ledra-Tagliamento” e “Bassa Friulana”.
La fusione non fu dettata da necessità contingenti, ma da una scelta condivisa da amministrazioni locali e categorie agricole, con l’obbiettivo di creare un ente capace di affrontare le sfide ambientali, cogliere opportunità di finanziamento ed offrire servizi avanzati. Il Piano industriale, che ne ha guidato la nascita, si è rivelato solido e lungimirante, traducendosi in risultati concreti, che hanno superato le aspettative iniziali.
Nato da una visione normativa, che ha definito il ruolo strategico dei Consorzi di bonifica nella pianificazione territoriale, l’ente oggi copre 84 comuni su oltre duecentomila ettari, servendo circa quattrocentosettantamila abitanti. In 10 anni ha ampliato le proprie funzioni, operando per la difesa del suolo, la mitigazione del rischio idraulico, la salvaguardia ambientale, la valorizzazione agricola, il razionale uso delle risorse idriche; inoltre, produce energia rinnovabile e bonifiche ambientali, si occupa di dragaggi, riqualificazioni fluviali, gestione dei segnalamenti marittimi.
Ha introdotto strumenti innovativi come bilancio di sostenibilità, certificazioni tecniche ed un ufficio sicurezza. Oggi il “Pianura Friulana” è un interlocutore riconosciuto ed affidabile per Istituzioni, Enti Locali, mondo agricolo e industriale, università, associazioni ambientaliste e per i quasi ottantamila consorziati.
VENETO
CONSORZIO DI BONIFICA ADERISCE A COMUNITA’ ENERGETICA
Ridurre l’impatto ambientale, utilizzando energia rinnovabile: il Consorzio di bonifica Bacchiglione, (con sede a Padova) aderisce alla Comunità Energetica Rinnovabile (C.E.R.) insieme a 10 Comuni della Saccisica, ampio territorio che fa capo a Piove di Sacco nella parte orientale della provincia patavina.
Gli obbiettivi della C.E.R. prevedono la produzione e l’utilizzo di energia verde a livello locale, la riduzione delle spese per la fornitura elettrica, lo sviluppo di progetti sociali.
Il percorso avviato consiste in una pre?adesione da parte dell’ente consortile, che parteciperà attivamente all’Assemblea della C.E.R. . dove verranno definiti il regolamento interno, le modalità di gestione, la distribuzione delle premialità economiche e la “governance” partecipata tra Comuni aderenti ed altri soggetti coinvolti.
Gli scopi principali di questa comunità riguardano la produzione, il consumo e la condivisione di energia rinnovabile a livello locale, riducendo così l’impatto ambientale; un maggior risparmio economico ed una maggiore efficienza nella fornitura elettrica; la riduzione della dipendenza da fonti fossili; la promozione ed il sostegno di progetti sociali, sostenendo chi è in condizioni di fragilità e promuovendo inclusione, partecipazione, coesione comunitaria.
Il modello della C.E.R. consente che l’energia prodotta da fonti rinnovabili, venga consumata non solo dove è prodotta, ma condivisa tra i membri della comunità, massimizzando l’autoconsumo collettivo. Inoltre, si prevede un ritorno economico per i partecipanti, grazie al risparmio sulla bolletta elettrica ed agli incentivi previsti dalla normativa vigente, che, in parte, andranno anche a sostegno dei progetti sociali, decisi dalla Comunità.
EMILIA ROMAGNA
IL PREMIO VIVERE A SPRECO ZERO ATTRIBUITO AD ACQUA CAMPUS
Acqua Campus, laboratorio tecnico-scientifico del Consorzio di 2° grado C.E.R.-Canale Emiliano Romagnolo (con sede a Bologna), è stato ufficialmente insignito del premio “Vivere a spreco zero” 2025: il riconoscimento, consegnato a Roma nell’ambito dell’evento per la 6° Giornata Internazionale di Consapevolezze delle Perdite e Sprechi Alimentari è stato conferito per l’ambito inerente alle “smart practices per lo sviluppo sostenibile, categoria acqua”.
Questa la motivazione del conferimento del premio al Consorzio C.E.R.: “Una struttura attrezzata per la ricerca irrigua di alto livello tramite l’uso di sensori, droni, satelliti e software specializzati, che permettano di aumentare il water use efficiency fino al 50%.
Il Canale Emiliano Romagnolo non è solo una delle più importanti opere idrauliche italiane per la sua lunghezza, che assicura l’approvvigionamento idrico delle province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna (336.000 ettari, di cui ha. 158.000 oggi irrigabili con opere di distribuzione canalizzate), ma soprattutto con il progetto Acqua Campus ha predisposto una struttura tecnico-espositiva a valenza internazionale, aperta alle visite di pubblico ed operatori, in cui sono collocate le più importanti ed innovative attrezzature irrigue: dai rotoloni alle ali gocciolanti, dai “pivot” ai “fogger”, dalle ali piovane ai mini “sprinkler”; sezioni apposite sono dedicate a filtri, capannine meteorologiche, sensori di rilevamento di umidità del terreno, iniettori per la fertirrigazione.
Il premio Vivere a Spreco Zero è dedicato ad azioni e progetti innovativi, potenzialmente replicabili in altri contesti; nato nel 2012, vuole valorizzare azioni concrete e virtuose nell’ambito del contrasto allo spreco di alimenti, acqua ed energia, della prevenzione dei rifiuti, degli acquisti verdi nella pubblica amministrazione, della mobilità sostenibile, della riduzione del consumo di suolo, dell’uso efficiente delle risorse naturali, dell’educazione alimentare e della sostenibilità.
TOSCANA
MATTINATA DI EDUCAZIONE AMBIENTALE
Una mattinata all’insegna della scoperta, dell’educazione e del rispetto per l’ambiente ha coinvolto 2 classi prime della scuola Primaria Ronchi Tempo Pieno, grazie all’iniziativa promossa dal Consorzio di bonifica Toscana Nord (con sede ad Arezzo) in collaborazione con il WWF Massa Carrara.
Accompagnati dalle loro insegnanti, una trentina di alunni hanno visitato il Centro Didattico del WWF a Ronchi in un percorso immersivo tra biodiversità, ecosistemi e buone pratiche per prendersi cura del Pianeta.
Ogni piccolo gesto conta e farlo capire ai bambini è fondamentale. La visita si è conclusa con un momento ricco di significati: l’osservazione del nido di tartarughe Caretta Caretta sulla spiaggia di fronte al Bagno Emilia, dove si attende la nascita di decine di piccoli esemplari pronti a prendere la via del mare.
L’iniziativa si è inserita nel più ampio programma di educazione civica ed ambientale, che l’ente consortile porta avanti in collaborazione con enti ed associazioni del territorio, con l’obiettivo di avvicinare i cittadini alla conoscenza ed alla difesa del locale patrimonio naturale.
AGENDA
Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverrà nella tarda mattinata di martedì 7 Ottobre p.v. al convegno “La resilienza idrica in Italia. Verso un sistema idrico sicuro, efficiente e sostenibile” organizzato da Legambiente nella libreria Spazio Sette, a Roma.
Il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, sarà invece nella mattinata di giovedì 9 Ottobre al convegno “La qualità delle acque e la sfida ai contaminanti emergenti”, organizzato da ANBI Emilia Romagna e Consorzio di 2° grado C.E.R. nell’ambito del salone H2O- Accadueo, in Fiera a Bologna.
Nel pomeriggio del giorno dopo, Vincenzi è annunciato alla tavola rotonda “La nuova PAC 2028-2034: effetti sull’organizzazione tecnico-economica delle imprese agricole”, organizzata nell’ambito del Congresso Nazionale dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, in calendario al “Ramada by Windham” di Napoli. |