FRANCESCO VINCENZI CONFERMATO PRESIDENTE ANBI
Francesco Vincenzi, 47 anni, è stato confermato, per acclamazione, Presidente Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI), incarico che ricopre dal 2014; per acclamazione, il Consiglio Nazionale ANBI ha anche eletto i Vicepresidenti (Stefano Calderoni per CIA, Vittorio Viora per Confagricoltura, Gavino Zirattu per Coldiretti) e l’Esecutivo (oltre all’Ufficio di Presidenza ed al Direttore Generale, Massimo Gargano: la veneta Virginia Taschini, la toscana Serena Stefani, il laziale Niccolò Sacchetti, il lombardo Simone Minelli).
Il Consiglio Nazionale ANBI è composto da 15 eletti dalla recente Assemblea Nazionale, unitamente ai 20 Presidenti delle ANBI regionali, a 3 rappresentanti dei Direttori di Consorzi di bonifica ed irrigazione ed a 7 esperti indicati dalle Organizzazioni Professionali Agricole.
Francesco Vincenzi, perito agrario ed Accademico dei Georgofili, è un imprenditore agricolo, amministrando, a Mirandola nel Modenese, l’importante azienda agricola di famiglia ad indirizzo frutticolo, viticolo e cerealicolo. E’ Presidente del Consorzio di bonifica Burana, di ANBI Emilia Romagna e del Consorzio Energia Ambiente (C.E.A.); è anche al vertice di C.I.P.O.F. (Cooperativa Intercomunale Prodotti Ortofrutticoli) e della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola.
“Innovazione nell’attività dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, nonché tutela e rilancio delle Aree Interne sono i temi, che affiancheremo da subito alla consueta attività di rappresentanza istituzionale degli enti consortili nei compiti istitutivi di difesa idrogeologica, gestione delle acque a scopo irriguo, produzione di energia rinnovabile, tutela ambientale – ha indicato il confermato Presidente, Vincenzi – A fare da cornice ci saranno gli impegni per il concreto avvio del Piano Nazionale Bacini Idrici Multifunzionali e per lo snellimento della burocrazia ad ogni livello.”
I Consorzi di bonifica ed irrigazione associati ad ANBI sono 142, presenti in tutte le regioni italiane: provvedono alla manutenzione di 131.000 chilometri di corsi d’acqua del reticolo idraulico minore con oltre novecentosessanta impianti idrovori, 342 centrali idroelettriche e 110 fotovoltaiche; gestiscono l’irrigazione su 3.500.000 ettari, da cui dipende l’85% del “made in Italy” agroalimentare.
IL CASO SICILIA
DOPO LA MANCATA RIFORMA REGIONALE DEI CONSORZI DI BONIFICA ED IRRIGAZIONE COMMISSARIATI DA 30 ANNI
VINCENZI: “CONTINUANO A PERDERE I SICILIANI”
“In Sicilia hanno perso i Siciliani”: è stato lapidario il commento di Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, di fronte all’ennesimo “naufragio” di una legge regionale di riforma dei Consorzi di bonifica ed irrigazione dell’Isola, commissariati da ormai 30 anni.
“Rispettando il ruolo delle opposizioni – ha proseguito Vincenzi - è inaccettabile che la bocciatura di un provvedimento indispensabile per il futuro del settore primario dell’Isola avvenga in Aula per mano di franchi tiratori, che rispondono a logiche, che esulano dal merito del provvedimento. Ormai non si tratta di come fare, ma di riuscire a varare un provvedimento, che restituisca i Consorzi di bonifica ed irrigazione siciliani all’ordinaria gestione democratica che, insieme ai principi di autogoverno e sussidiarietà, è garanzia di efficienza economica ed operativa nella gran parte del Paese. La mancata soluzione di un’annosa vicenda che, rispondendo ad obbiettivi opposti a quelli dell’efficienza, annichilisce le potenzialità professionali presenti anche negli enti consortili dell’Isola, continuerà a far pagare un pesante dazio ad un’economia, in particolare quella dell’agroalimentare e del turismo, dalle straordinarie potenzialità ma che a causa di irrisolti problemi di raccolta e distribuzione idrica si vede drammaticamente penalizzata di fronte all’incedere della crisi climatica.”
Ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI: “Purtroppo non sono bastati l’incapacità di accedere ai fondi P.N.R.R., né l’abbattimento di capi animali per l’impossibilità di nutrirli e dissetarli, né i recentissimi record di calura raggiunti in alcune zone dell’Isola a far recedere la politica da opachi particolarismi, che continueranno a condizionare pesantemente le prospettive economiche ed ambientali con inevitabili ricadute occupazionali.”
“Lo sconcerto di questi momenti – ha concluso il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi - non porterà comunque ad un nostro disimpegno per rilanciare enti, che devono essere messi nelle condizioni di poter sviluppare potenzialità pari a quelle delle altre regioni italiane.”

OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
NO NEWS, GOOD NEWS?
NORD A COSTANTE RISCHIO IDROGEOLOGICO E SUD INARIDITO: CI STIAMO ABITUANDO ALL’ITALIA ESTREMIZZATA
Inevitabilmente non fa più notizia, ma sull’Italia settentrionale l’incontro tra le correnti fresche atlantiche e quelle oltremodo calde del mar Mediterraneo, foriero di una mitigazione delle temperature (soprattutto a Nord-Ovest), ha nuovamente generato una serie di fenomeni estremi tra grandinate anomale (a Nord-Est), tornado (Liguria e Lunigiana) e nubifragi (Comasco e Savona con oltre ottanta millimetri di pioggia in un paio d’ore), causando danni e allagamenti.
“Ogni settimana – ha commentato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - registriamo il ripetersi di fenomeni estremi. Nessun allarmismo, ma è pur vero che la conta dei danni cresce e la fragilità del territorio aumenta.”
Nei prossimi giorni continuerà a piovere sulle regioni alpine, ma anche su quelle centrali (attenzione alle “bombe d’acqua”), che finalmente potranno beneficiare di un abbassamento delle temperature, mentre il Sud, sempre più assetato, sarà quasi totalmente escluso da tali benefici (pioverà “a macchia di leopardo” soprattutto su Campania, Molise, Abruzzo) e continuerà a soffrire con temperature massime ben superiori ai trenta gradi. Anche idricamente la “questione meridionale” è sempre più complessa: la scarsità di precipitazioni estive ed anomalie termiche da record stanno progressivamente inaridendo territori, trasformando i paesaggi rurali del Sud Italia in lande desolate e scarsamente produttive.
“L’assuefazione rassegnata dell’opinione pubblica alle conseguenze della crisi climatica è un grave pericolo, perché abbassa la pressione verso gli organi decisori, ai quali bisogna invece chiedere interventi per aumentare concretamente la resilienza dei territori – ha aggiunto Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - Ribadiamo la necessità di un Piano Straordinario di Efficientamento della Rete Idraulica e di nuove infrastrutture per la raccolta delle acque piovane, come quelle previste dal Piano Bacini Idrici Multifunzionali, proposto da noi e Coldiretti.”
Come lo scorso anno, la Puglia è ancora tra le principali vittime della crisi climatica. Nel Foggiano, dove quest’anno non si sono potuti coltivare i pomodori a causa della scarsità d’acqua, da oltre un mese le massime si aggirano sui trentacinque gradi con picchi che superano i quaranta. A questo va ad aggiungersi l’assenza di pioggia, pressoché totale (solo pochi millimetri sui monti Dauni), registrata da Giugno. Nel Nord della provincia gli invasi trattengono acqua appena sufficiente a garantire gli utilizzi idropotabili: la grande diga di Occhito, ad esempio, contiene meno di sessantacinque milioni di metri cubi (oltre sedici milioni sotto la quota del 2024), di cui 40 costituiscono il “volume morto”, che sarebbe bene non prelevare. Nella zona a nord del Fortore la stagione irrigua non è praticamente mai iniziata, perché dallo scorso anno non c’è acqua sufficiente. In totale, i bacini della Capitanata conservano attualmente circa settantasette milioni di metri cubi d’acqua, cioè solo il 23% di quanto potrebbero invasare.
In Basilicata, nei recenti 11 giorni, i volumi idrici negli invasi si sono ridotti di 17,68 milioni di metri cubi e la più grande diga in terra battuta d’Europa (Monte Cotugno) trattiene appena il 39% dell’acqua autorizzata.
Il bacino di Conza della Campania, in Irpinia, a fine Giugno conteneva mln. mc. 27,78 vale a dire oltre un milione di metri cubi in meno dello scorso anno e quasi quattordici milioni in meno dei volumi autorizzati d’invaso.
In Abruzzo, il lago di Penne trattiene ancora mln. mc. 3,97 ma le alte temperature e l’assenza di precipitazioni fanno ridurre tale riserva ad un ritmo di 570.000 metri cubi a settimana.
Nell’Italia Centrale lo stress idrico dei laghi naturali è diventato ormai endemico, causando il progressivo deterioramento di ecosistemi importantissimi e paesaggi noti in tutto il mondo come quelli dei Castelli Romani, dove i bacini vulcanici, privi di immissari superficiali ed alimentati solamente da sorgenti sotterranee, sono idricamente impoveriti non solo dalla crisi climatica, ma anche dall’eccessiva antropizzazione dei territori limitrofi: Albano in soli 2 mesi ha visto ridursi il livello idrometrico di 27 centimetri (cm. 5 solo nella scorsa settimana; l’altezza idrometrica si è ridotta di quasi ottanta centimetri in meno di due anni!); Nemi si è abbassato di 4 centimetri in una settimana e, rispetto allo scorso anno, è a -cm.25 (fonte: AUBAC). Nel Lazio sono in calo e ben inferiori ai livelli medi, registrati nel recente quinquennio, le portate dei fiumi Tevere, Aniene e Velino.
In Umbria, il trend di decrescita del livello idrometrico nel lago Trasimeno si è interrotto (almeno per ora): l’altezza rimane ferma a -m.1,50 ma è cm. 87 inferiore alla media del periodo e cm.30 sotto il livello minimo vitale. Una netta riduzione si registra nei flussi del fiume Topino.
Nelle Marche decrescono le portate dei fiumi Potenza, Esino e Sentino; i volumi, ancora abbondanti, trattenuti dalle dighe ammontano a mln. mc. 48,49, un valore che in anni recenti è inferiore solo a quello registrato nel 2023.
In Toscana, che quest’anno ha beneficiato di importantissimi apporti pluviali, si registra la riduzione dei flussi in alveo dei principali fiumi: quelli dell’Arno sono diminuiti di circa il 26%, ma restano nettamente superiori a quelli medi di questo periodo; sotto media ed anche inferiore al Deflusso Minimo Vitale è la portata dell’Ombrone (a Sasso d’Ombrone è solo mc. 1,50).
Al Nord vanno generalmente riducendosi i livelli idrometrici dei corpi idrici.
Il fiume Po segna da diverse settimane un costante decremento nel flusso, con deficit di portata anche superiori al 60% (-67% nell’Alessandrino,-66% a Piacenza).
Tra i grandi laghi, Benaco (pieno per il 78,6% della capacità) e Sebino (al 75%) mantengono livelli idrometrici sopra la media del periodo; il Verbano è al 73,7% di riempimento mentre il Lario è al 40%.
In Valle d’Aosta, incrementi vengono registrati da Dora Baltea, che mantiene flussi di poco superiori alla media e torrente Lys.
In Piemonte cresce la Toce, mentre la Stura di Demonte segna un leggerissimo calo dei flussi; stabile la Stura di Lanzo.
In Lombardia, il deficit di riserve idriche si attesta al 9%; rispetto allo scorso anno, caratterizzato in questo periodo dalla presenza di un quantitativo di neve in quota pari ancora a 423 milioni di metri cubi, il deficit segna addirittura – mln. mc. 48,81.
La Liguria vede una generalizzata decrescita dei livelli idrometrici nei corsi d’acqua (la settimana scorsa risultavano ingrossati dalle piogge copiose) pur rimanendo, fatta eccezione per la Magra, superiori alla media del periodo.
In Veneto si riducono le portate dei fiumi Adige (-40% rispetto alla media), Brenta (-19%), Bacchiglione (-21,5%).
Infine in Emilia-Romagna, Panaro e Secchia, pur registrando una riduzione significativa dei flussi in alveo, mantengono valori di portata superiori alla media; gli altri fiumi appenninici sono invece deficitari.
CALABRIA
EMANATO DIVIETO USO IMPROPRIO ACQUA IRRIGUA
A causa delle attuali condizioni di siccità e della necessità di gestire la risorsa idrica in modo responsabile, il Consorzio di bonifica Calabria (con sede a Catanzaro) ha emesso un avviso di divieto assoluto dell'uso dell'acqua destinata all'irrigazione, al di fuori dei turni stabiliti e, in particolare, per l'irrigazione di terreni incolti o non produttivi, anche al fine di ammorbidire i terreni (su tutti la cosiddetta “sbavatura”).
L'acqua per uso irriguo deve essere utilizzata esclusivamente nei giorni e negli orari assegnati per ciascuna zona od utenza.
È fondamentale consultare ed attenersi scrupolosamente ai calendari di turnazione stabiliti dal Consorzio di bonifica.
Verranno intensificati i controlli su tutto il territorio. Chiunque venga sorpreso a violare le disposizioni sarà soggetto alle sanzioni amministrative, previste dal Regolamento Consortile per l’utilizzo degli impianti irrigui, oltre alla sospensione della fornitura idrica.
PUGLIA
CONCLUSIONE LAVORI
Si sono concluse le operazioni di collaudo della fornitura in opera dei gruppi di consegna, relativi all' "Ammodernamento dell’impianto di distribuzione dei distretti 9 e 10/C - 10/D del comprensorio irriguo Fortore con sistema di consegna di acqua telecomandato e telerilevato ". Gli interventi, realizzati dal Consorzio di bonifica Capitanata (con sede a Foggia) sono stati finanziati del Ministero Agricoltura, Sovranità Alimentare Foreste.
AGRICOLTORI CUSTODI DEL TERRITORIO
NEI CAMPI VENEZIANI NASCONO INCUBATORI DI BIODIVERSITA’
IL CONSORZIO DI BONIFICA ADIGE EUGANEO ATTORE DI UN LABORATORIO A CIELO APERTO
Nelle campagne del basso Veneziano soffia il vento di una crescente consapevolezza ambientale: un gruppo di agricoltori lungimiranti ha infatti deciso di destinare porzioni significative delle proprie campagne non più esclusivamente alla produzione, ma alla salvaguardia attiva della biodiversità. L'iniziativa persegue un duplice obbiettivo: favorire il ripristino di ecosistemi vitali ed implementare l’azione di fitodepurazione, essenziale per intercettare nutrienti, come azoto e fosforo, prima che vengano sversati nella laguna di Venezia dove, favorendo la proliferazione di alghe che assumono l'ossigeno disciolto, causano anossia nelle acque con conseguente moria delle specie ittiche e della biodiversità acquatica.
"BIOdiversità e paesaggio rurale nei Bacini Idraulici di Cona e Cavarzere" è un progetto innovativo, frutto di studi ed analisi approfondite, destinato a portare un significativo miglioramento ambientale in aree che, originariamente caratterizzate da estese zone paludose, custodiscono una biodiversità unica e peculiare.
“Oggi essere agricoltori non significa più soltanto essere imprenditori, ma anche sentirsi depositari e custodi dei valori identitari e della preziosa biodiversità, che caratterizza i nostri territori" ha evidenziato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
L'iniziativa, che interessa circa 25 ettari, si propone di raggiungere obbiettivi strategici come la salvaguardia della biodiversità animale e vegetale, promuovendo attivamente la riproduzione di specie autoctone e la conservazione degli habitat naturali, nonché la tutela degli elementi caratteristici del paesaggio rurale come siepi e filari; il miglioramento dei servizi ecosistemici del territorio, accrescendone la resilienza alle conseguenze della crisi climatica; l'ottimizzazione d’uso delle risorse idriche. Il progetto si inserisce all'interno del Piano Strategico Nazionale della Politica Agricola Comune 2023-2027 e la parte più significativa, cioè la plantumazione delle essenze arboree ed arbustive, è già stata felicemente realizzata, trasformando le aree dedicate in veri e propri presidi ecologici.
“Il valore caratteristico di questo progetto – ha sottolineatp Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - è quello di promuovere un approccio olistico, in cui l'agricoltore si conferma protagonista attivo e responsabile della salvaguardia di un patrimonio inestimabile a beneficio dell'intera collettività.”
Nei terreni aziendali, “laboratori a cielo aperto” nel comprensorio del Consorzio di bonifica Adige Euganeo (con sede ad Este, in provincia di Padova), è stata condotta una serie di approfonditi studi preliminari, base scientifica per una pianificazione mirata ed efficace degli interventi: salinità e fertilità dei suoli, censimento delle specie vegetali ed animali presenti, andamento di temperature e precipitazioni.
Il cuore pulsante del progetto risiede nella plantumazione strategica di siepi, boschetti e fasce tampone, la cui progressiva scomparsa ha impoverito biodiversità e funzionalità ecologica delle campagne; le essenze arboree impiegate sono rigorosamente autoctone, garantendo la massima adattabilità ed un positivo impatto ecologico.
Una volta che le nuove piante avranno raggiunto un'altezza ed una maturità appropriate, si procederà con l'installazione di nidi artificiali, valutando le esigenze di riparo, nidificazione ed alimentazione delle specie ornitologiche e di piccola fauna, presenti sul territorio. Il Consorzio di bonifica Adige Euganeo svolge un ruolo di coordinamento fondamentale all'interno del progetto, organizzando attività formative e fungendo da referente unico nei rapporti con la Regione Veneto.
"Siamo di fronte ad una nuova e più profonda sensibilità nei confronti dell'ambiente e delle ineludibili sfide imposte dal cambiamento climatico. Questo progetto abbina azioni concrete con una grandissima funzione didattica e culturale” ha concluso Fabrizio Bertin, Presidente dell’ente consorziale.
LAZIO
IN CAMPO PER LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO
Completata la fornitura di tutti i mezzi meccanici necessari per un'adeguata opera di salvaguardia del territorio, il Consorzio di bonifica Valle Liri (con sede a Cassino, in provincia di Frosinone) sta procedendo con l’esecuzione degli interventi programmati dal Piano di Gestione 2025 in diversi comuni del comprensorio; in particolare si stanno ultimando i lavori di manutenzione del reticolo idrografico nel comune di Piedimonte San Germano, appartenente al macrobacino Rapido-Gari.
I lavori hanno interessato sia i corsi d’acqua a maggiore rischio di esondazione nel centro abitato ( fosso San Rocco e fosso delle Fragole), sia il canale 22 e la rete scolante di Aquino. Oltre alla manutenzione, l’ente consortile, beneficiario di un finanziamento di € 254.249,53, sta anche sviluppando la progettazione di interventi strutturali di sistemazione idraulica del fosso delle Fragole.
L’ente consorziale ha recentemente attivato un profilo Instagram (“cb_valle_del_liri”), dove è possibile visionare tutti gli interventi di manutenzione idraulica, già eseguiti nel corso del 2025; il profilo viene aggiornato settimanalmente.
TOSCANA
RIDUZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO, MA SEMPRE NEL RISPETTO DELL’AMBIENTE
Nel comprensorio del Consorzio di bonifica 4 Basso Valdarno (con sede a Pisa) uomini e mezzi sono al lavoro per gli interventi di riduzione dal rischio idraulico e che ormai da tempo vanno di pari passo con la tutela ambientale: sono in fase di svolgimento, su oltre duemilatrecento chilometri del reticolo in gestione, i lavori di manutenzione ordinaria portati avanti dall’ente consortile e previsti nel Piano delle Attività di Bonifica per l’anno 2025, suddivisi in 150 perizie sul comprensorio.
Sicurezza, dunque, ma senza mai dimenticare il rispetto dell’ambiente. La difesa del territorio, infatti, va sempre di pari passo con la salvaguardia della flora e della fauna presenti. Per questo, la manutenzione viene sempre preceduta da un’attenta analisi dei luoghi, iniziando i lavori dopo il periodo della nidificazione e operando, spesso in rapporto alla tipologia del corso d’acqua, in maniera tale da lasciare una fascia vegetata sul fondo alveo in presenza di habitat od animali in generale.
In caso di aree, che risultano ad alto rischio idraulico anche in relazione a eventi meteorici modesti, la manutenzione viene effettuata verificando comunque sempre a monte la presenza di fauna. Lavori sono stati affidati a ditte specializzate ed a cooperative forestali, specializzate in aree pede-collinari e montane del comprensorio dove, a causa della morfologia dei luoghi, saranno eseguiti lavori a mano.
Coinvolti anche coltivatori diretti, che si occuperanno di zone ristrette del territorio in prossimità della propria area di lavoro.
VENETO
NUOVO COLLETTORE AVRA’ FINALITA’ IRRIGUE E DI SICUREZZA IDRAULICA
Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) ha formalmente consegnato i lavori per la realizzazione del primo lotto del secondo stralcio del nuovo collettore Carpanedo – Sabbioni tra i comuni padovani di Maserà ed Albignasego.
L’opera rafforzerà la gestione dei deflussi idrici, incrementerà la sicurezza idraulica e, in caso di eventi meteorologici intensi, potrà fungere da bacino d’invaso temporaneo.
Il collettore, inoltre, garantirà un maggiore approvvigionamento idrico per usi irrigui a beneficio delle attività agricole del territorio.
L’intervento, finanziato con fondi M.A.S.A.F. per un importo di circa due milioni di euro, sarà completato entro Maggio 2026. L’opera prevede lo scavo complessivo di 2.100 metri con tratti a cielo aperto e tratti tombinati, dove verranno posati oltre settecento metri di scatolari in calcestruzzo armato.
A completamento dell’intervento, circa mille metri dello scolo esistente saranno sottoposti ad operazioni di pulizia e ricalibratura delle sponde, aumentando la capacità d’invaso.
I lavori prevedono la realizzazione complessiva di 3.100 metri del nuovo collettore che andrà a raccordarsi con lo scolo Cà Manzoni, dove gran parte delle acque convoglieranno nel nuovo collettore, che avrà una capacità d’invaso di circa undicimila metri cubi.
EMILIA ROMAGNA
LAVORI PER MIGLIORARE EFFICIENZA CER
Il Consorzio di 2° grado C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo (con sede a Bologna) informa che avanza progressivamente e secondo il cronoprogramma il cantiere per le opere di stabilizzazione e di ripristino dell’efficienza nel tratto del Canale Emiliano Romagnolo, denominato “Attenuatore - Reno”: un intervento finanziato per oltre otto milioni di euro dal Ministero Infrastrutture Trasporti e che contribuirà all’adeguamento e potenziamento del tratto dell’asta del C.E.R., che attraversa il territorio di Terre di Reno, nel Ferrarese.
Il complesso ed articolato intervento denominato “Lastre 2” è la seconda parte dei lavori (la prima aveva visto coinvolto un segmento lungo 3 chilometri sul tratto “Reno– Crevenzosa”, nel territorio del comune bolognese di Galliera), la cui durata sarà di 3 anni e prevede, tra l’altro, la rimozione di ben 90 mila metri cubi di terreno per la risagomatura dei vecchi argini.
TOSCANA
AL CUORE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO
Salute e sicurezza sul lavoro sono priorità assolute; il Consorzio di bonifica Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) ha installato un Defibrillatore Automatico Esterno (DAE) in ogni sede operativa; si tratta di uno strumento fondamentale in grado di salvare vite in caso di arresto cardiaco improvviso, sia tra i lavoratori che tra eventuali cittadini presenti.
L’impegno dell’ente consortile, però, non si ferma alla dotazione degli strumenti, perchè è costante l’attività di formazione del personale sulle manovre di primo soccorso e sulla corretta gestione delle emergenze; Inoltre, è stata annunciata l’intenzione di inserire e geolocalizzare i DAE nelle app dedicate “DAEdove” e “Staying Alive”, così da renderli facilmente individuabili in caso di necessità.
LIGURIA
GIOVANI CUSTODI DELL'AMBIENTE
Venti ragazzi tra i 4 e gli 11 anni del Centro Estivo Lindbergh di Arcola hanno partecipato con impegno e divertimento ad un’attività di raccolta dei rifiuti plastici, abbandonati lungo le rive del fiume Magra, nella zona tra Crociata e Battifollo.
L’iniziativa, parte del progetto "Alleanza per il Fiume" promosso dall’Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale e dal Consorzio di bonifica Canale Lunense (con sede a Sarzana, in provincia della Spezia), ha permesso, grazie al supporto dei volontari dell'associazione Blue-Life, di recuperare in poco più di un’ora 4 sacchi di rifiuti plastici. La giornata è continuata con una visita guidata ad alcune strutture gestite dall’ente consortile, tra cui l’opera di presa di Stadano ad Aulla, la nuova idrovora di Marinella di Sarzana e l’impianto di drenaggio nell’anfiteatro romano di Luni.
Questa attività ha fatto seguito agli incontri organizzati nel mese di maggio e che hanno coinvolto alcune classi della scuola primaria di Sarzana a tempo pieno e delle scuole secondarie di primo grado Piaget e Fontana della Spezia. "Alleanza per il Fiume", ispirandosi alla legge "SalvaMare" del Ministero Ambiente, nasce dalla collaborazione tra ente consorziale ed Autorità di Bacino Distrettuale, il cui Segretario Generale, Gaia Checcucci, era anche presente all’incontro con i partecipanti al Centro Estivo Lindbergh. |