MARTEDI’ CI SARA’ ANCHE UNA RAPPRESENTANZA DEI CONSORZI DI BONIFICA ED IRRIGAZIONE A SALUTARE IL RITORNO DELL’ “AMERIGO VESPUCCI” A GENOVA
Ci sarà anche ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) a salutare l’arrivo della Nave Amerigo Vespucci, martedì 10 Giugno prossimo nel porto di Genova, a conclusione di due anni in giro per il mondo.
Grazie all’impegno dei Consorzi di bonifica ed irrigazione di 5 regioni limitrofe (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana oltre alla Liguria), su invito del Ministero Agricoltura Sovranità Alimentare e Foreste sarà allestita una seppur ridotta area “Acqua Campus”, organizzata dal Consorzio CER - Canale Emiliano Romagnolo, esempio dell’eccellenza italiana nel mondo, al pari del “veliero più bello”.
Partner dell’iniziativa sono: Netafim; Rivulis; Rubicon Water; SAB S.p.A; Toro AG Company; Winet.
“Siamo onorati di essere stati scelti ad essere rappresentanti del nostro Paese nel dare il bentornato all’ammiraglia della nostra flotta. Sapere che lo spazio espositivo sarà visitato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ci inorgoglisce, consapevoli di essere parte dell’Italia migliore e di cui essere fieri – ha affermato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – La drammatica contingenza internazionale, contro cui si è più volte alzata forte la voce del Capo dello Stato, evidenzia l’importanza della disponibilità idrica, che produce cibo e garantisce quel territorio, di cui la Nave Amerigo Vespucci è ovunque ambasciatrice.”
“E’ ancora vivo il ricordo di quando nel 2022 fummo ricevuti al Quirinale ad ideale conclusione delle celebrazioni per il Centenario del Congresso di San Donà di Piave, dove prese avvio la moderna Bonifica, definendo i nuovi compiti di un’azione tuttora attualissima lungo l’intera Penisola. Allora come oggi l’incontro con il Presidente della Repubblica rappresenta una straordinaria opportunità per il mondo dei Consorzi di bonifica, impegnati quotidianamente a garantire le condizioni di ottimale gestione delle acque di superficie, particolarmente complessa in questi anni siccitosi, prevenendo contestualmente il rischio idrogeologico. I problemi di oggi, dettati dalla crisi climatica – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - sono molto diversi da quelli affrontati oltre un secolo fa, ma hanno la stessa urgenza e richiedono, come allora, una grande disponibilità al confronto, al dialogo, alla cooperazione.”
GRANDI OPERE MA NON SOLO: FIRMATO PROTOCOLLO DI LEGALITA’ NEL CASERTANO
VINCENZI: “I CONSORZI DI BONIFICA SONO PRESIDI DI TRASPARENZA NELL’INTERESSE DELLE COMUNITA’ E DEL SISTEMA PAESE”
“È volontà delle parti perseguire, con strumenti efficaci, il preminente interesse pubblico alla legalità, alla trasparenza nelle procedure concorsuali d’appalto e alla tutela del sistema delle imprese dal rischio di infiltrazione mafiosa, con estensione delle informazioni antimafia per appalti di opere e lavori pubblici del valore pari o superiore a 1.000.000 di euro, per subappalti e/o subcontratti concernenti la realizzazione di opere o lavori pubblici indipendentemente dal valore, per prestazioni di servizi e forniture pubbliche del valore pari o superiore a 140.000 euro”: è quanto si legge nel Protocollo di Legalità per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti pubblici, firmato da Francesco Todisco, Commissario del Consorzio di bonifica Bacino Inferiore Volturno, con i Prefetti di Napoli, Michele di Bari e di Caserta, Lucia Volpe.
“E’ questo un significativo passaggio del nostro concreto impegno nella lotta al malaffare, consci che il crescente rilievo delle opere affidate ai Consorzi di bonifica ed irrigazione ci espone ad indesiderate attenzioni, che bisogna prevenire nell’interesse della comunità e, in particolare, degli enti e dei lavoratori, che rappresentiamo” ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
“Tenere fuori dalle grandi sfide la criminalità, costruire regole sempre più trasparenti nella gestione delle risorse pubbliche, favorire il gioco di squadra, la leale collaborazione istituzionale” ha aggiunto Francesco Todisco, Commissario Consorzio di bonifica Bacino Inferiore Volturno.
“È interesse delle parti”, è scritto ancora nel Protocollo, “promuovere ed avviare iniziative collaborative volte a potenziare la cornice di legalità nel segmento dei contratti pubblici, attraverso l’introduzione, accanto alle tradizionali clausole antimafia, di pattuizioni tese a rafforzare gli impegni alla trasparenza e alla legalità, pure in ambiti non strettamente riconducibili ai rischi di aggressione da parte del crimine organizzato.”
“Alla rete dei Consorzi di bonifica – ha ricordato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - è affidata la responsabilità della gestione delle risorse pubbliche, assegnate per la realizzazione di progetti fondamentali per il futuro del Paese nei campi della salvaguardia idrogeologica, gestione delle acque di superficie a prevalente uso agricolo, produzione di energie rinnovabili, tutela ambientale. In Campania siamo oggi in prima linea per assicurare al territorio interventi infrastrutturali strategici: fra questi, di particolare significato è la sfida del Consorzio di bonifica Bacino Inferiore Volturno per trasformare i regi Lagni in un giardino d’Europa.”
OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
NEL SAHARA ITALIANO SARA’ LA SICILIA A SFONDARE IL MURO DEI 40 GRADI A GIUGNO MENTRE GIA’ BOCCHEGGIANO ANCHE I CAMPI DI PUGLIA E BASILICATA
VINCENZI: “LA DESERTIFICAZIONE VA PREVENUTA PRIMA CHE DIVENTI PROBLEMA EPOCALE”
Agnone Fortezza, nel Siracusano, sarà la prima località italiana a “sfondare” la soglia dei 40 gradi in Giugno: ad indicarlo è l’Osservatorio ANBI Risorse Idriche. Le temperature del mar Mediterraneo occidentale (superiori di oltre tre gradi al consueto e il cui termometro è destinato a raggiungere i 25 gradi nel fine settimana) non riescono a mitigare le correnti calde in risalita dal Nord Africa e così in Sicilia, come sul Tavoliere o nella Murgia, si raggiungeranno, nei prossimi giorni, temperature pari a quelle del Sahara algerino e tunisino (39° a Catania così come a Tozeur). Nella prima, vera ondata di caldo africano, picchi di calore tra i 37° ed i 39° andranno ad interessare proprio quei territori, che stanno facendo i conti con la scarsità d’acqua: Foggiano, Barese, la provincia BAT, la valle del Bradano in Basilicata, la Sicilia Orientale. La Sardegna, invece, avrà temperature più miti rispetto ai territori siculi, grazie a venti freschi provenienti da Nord Ovest.
“Di fronte ad un quadro di cambiamento climatico, che va consolidandosi sul Paese, aumenta il rischio di eventi estremi per i nostri territori – ha affermato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI - Affermare che nulla si stia facendo è ingiusto, ma è altrettanto vero che la capacità di risposta dei soggetti decisori è insufficiente nei tempi e non è figlia di un’affermata cultura della prevenzione. La gestione delle acque deve diventare una priorità del Paese, prima che diventi un problema epocale!”
Il report settimanale dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche offre un quadro chiaro della congiuntura idrica lungo la Penisola: se al Sud le già esigue riserve vanno depauperandosi irrimediabilmente ed al Centro le alte temperature, nonché la stabilità atmosferica sono causa di riduzione dei livelli idrometrici, al Nord la fusione nivale e residue perturbazioni tardo-primaverili, anche di forte intensità, stanno mantenendo le portate fluviali ed i livelli dei laghi su valori nettamente positivi.
Nel 2025 i volumi d’afflusso nei grandi laghi settentrionali sono stati ben superiori alla media e vicini ai massimi; attualmente i livelli sono ancora in crescita ed i valori di riempimento sono prossimi o superiori al colmo.
In Valle d’Aosta cresce il flusso in alveo del torrente Lys, ma soprattutto aumenta prepotentemente la portata della Dora Baltea, adesso superiore di oltre il 40% rispetto a quella tipica del periodo.
I livelli del fiume Po hanno subìto una flessione nelle scorse settimane ed ora le portate sono scese leggermente al di sotto dei valori medi di riferimento (nel tratto emiliano-lombardo sono tra -20% e -26%, ma a Pontelagoscuro il deficit si riduce a circa il 4%).
In Piemonte, se la portata del fiume Tanaro si è ridotta, scendendo ben al di sotto della media (-47% ca.), stanno invece crescendo quelle di Toce, Stura di Lanzo e Stura di Demonte.
In Lombardia, le riserve idriche sono ancora leggermente più scarse della media (-4,4%); nel confronto col 2024, però, il gap si amplia (-32,9%) a causa del divario tra la neve caduta nella scorsa stagione vernina e quella 2023-2024 (attualmente il residuo manto nevoso in quota è del 57% inferiore al 2024; fonte: ARPA Lombardia).
In Veneto, abbondanti ed ancora in crescita sono i flussi in alveo di alcuni fiumi, tra cui Bacchiglione e Brenta, che in una settimana hanno registrato un incremento di portata pari rispettivamente al 115% (!!) ed al 25%.
La mancanza di riserve nivali lungo la Dorsale Appenninica è invece la causa dell’impoverimento idrico dei fiumi nell’Italia Centrale, a cominciare da quelli emiliano-romagnoli, i cui alvei sono già ridotti a rigagnoli con portate inferiori, nella maggior parte dei casi, a 2 metri cubi al secondo (la Secchia è sotto il minimo storico). La riserva estiva d’acqua per quei territori è però rappresentata da invasi artificiali come quelli piacentini di Molato e Mignano, che raccolgono rispettivamente 7,70 milioni di metri cubi (95,6% di riempimento) e mln. mc. 8,61 Mln (87,6%).
Una flessione dei livelli idrometrici è stata registrata anche in Liguria dai fiumi Entella, Vara, Magra ed Argentina.
In Toscana, solo i livelli del fiume Arno sono crescenti, mentre Serchio ed Ombrone registrano una battuta d’arresto.
Costante è anche la riduzione d’acqua negli alvei dei bacini fluviali delle Marche; l’abbondante risorsa idrica stoccata negli invasi (mln. mc. 54,88) rappresenta però una garanzia per lo svolgimento dell’avviata stagione irrigua.
Le criticità aumentano man mano che si scende verso Sud e sono ben rappresentate dalla scarsità idrica nei bacini lacustri così come dall’esiguità dei volumi trattenuti dalle dighe.
In Umbria, senza interventi emergenziali, appare irreversibile la crisi idrica del lago Trasimeno, la cui altezza idrometrica continua ad allontanarsi da quel m.-1,20 che rappresenta il minimo vitale (ora è a m.-1,33); portate in calo per i fiumi Topino e Paglia.
Nel Lazio continuano a destare preoccupazione gli abbassamenti dei livelli dei laghi e principalmente di quelli privi di immissari naturali come i bacini dei Castelli Romani, che per la loro sopravvivenza dipendono in parte dalle acque meteoriche, negli ultimi tempi scarse e mal distribuite, ma soprattutto dalle sorgenti sotterranee, impoverite dall’eccessiva antropizzazione (il bacino di Nemi è 23 centimetri sotto al livello dello scorso anno); portate scarse per i fiumi Tevere (mc/s 81,06 a Roma), Aniene e Velino (sotto la media del recente quinquennio).
In Abruzzo i volumi idrici, invasati dalla diga di Penne, sono più che soddisfacenti, se confrontati con i valori registrati negli scorsi anni: mln. mc. 8,31 sono inferiori dal 2017 al solo 2022.
In Campania la decrescita dei livelli fluviali è evidente soprattutto per il Garigliano, la cui altezza subisce una contrazione di ben 38 centimetri.
Basilicata e Puglia “ribollono” e le loro campagne necessiterebbero di maggiori apporti idrici per sopravvivere e continuare a produrre, ma devono fare i conti con le esigue riserve disponibili e con le conseguenze delle temperature africane, che accelerano il fenomeno dell’evapotraspirazione, riducendo ulteriormente la disponibilità d’acqua: in Basilicata, in una settimana, si è registrata una riduzione dei volumi negli invasi pari a 3,57 milioni di metri cubi; rimangono mln.mc. 271,5 cioè quasi quarantasei milioni in meno dello scorso anno.
Ancor più grave è il deficit, che si registra in Puglia, dove le dighe della Capitanata trattengono quasi sessantasette milioni di metri cubi d’acqua in meno rispetto al 2024. Le riserve idriche del Foggiano sono al 33% dei volumi autorizzati e difficilmente potranno soddisfare ancora a lungo il fabbisogno agricolo in quella, che si preannuncia una difficilissima estate pugliese.
“Di fronte all’acutizzarsi della già drammatica crisi idrica, che sta affliggendo buona parte del Sud Italia – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - non può che rafforzarsi il nostro appello ad avviare urgentemente un piano organico di interventi per la mitigazione delle conseguenze della crisi climatica ad iniziare da indispensabili infrastrutture come i bacini di raccolta delle acque piovane e le opere per il loro trasferimento sui territori. L’Italia non può abbandonare ampie porzioni di territorio alla preannunciata desertificazione!”
GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE
ANBI: LA TOSCANA È UN LABORATORIO CONTRO L’ABBANDONO DELLE PLASTICHE NEI CORSI D’ACQUA
AD AREZZO IL PRIMO MUSEO DELLE ARTI UMIDE
Il primo Museo delle Arti Umide, nato alla periferia di Arezzo e sostenuto dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno in collaborazione con le realtà territoriali delle frazioni di Chiassa e Tergozzano, è stata la concreta immagine scelta da ANBI per la Giornata Mondiale dell’Ambiente: si tratta di una raccolta “en plein air” di opere realizzate con i materiali trasportati e depositati dalle acque (rami, tronchi, pietre e meno nobili “regali dell’ineducazione umana”) trasformati in sculture, installazioni ed oggetti, frutto della fantasia e dell’abilità di adulti e bambini.
Si tratta di una novità, che si inserisce nel solco delle originali iniziative, che negli anni hanno reso protagonista il torrente Chiassa come spazio di creatività e partecipazione, trasformando l’area in un percorso artistico accessibile, mutevole, in continua evoluzione come il corso d’acqua, da cui trae ispirazione: lungo il sentiero che conduce al torrente, prendono forma decine di creazioni pensate per raccontare il legame profondo tra la natura ed un’arte effimera, che cambia con le stagioni, invitando tutti a mettersi in gioco ed a lasciare un segno.
Nell’area è stata adottata una cartellonistica speciale per invitare i visitatori a portarsi a casa i rifiuti prodotti, evitando così l’installazione di cestini che, se non adeguatamente presidiati, possono paradossalmente essere causa involontaria della dispersione di materiali nell’ambiente; è stata anche lanciata una “campagna d’adozione” per un sistema acchiappa-rifiuti per liberare dalle plastiche un’area di grande pregio per la collettività.
“Ancora una volta il torrente Chiassa e la sua comunità ci sorprendono, dando vita ad un progetto innovativo, che mette al centro il corso d’acqua – ha commentato Serena Stefani, Presidente Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno.
“È la dimostrazione di come la manutenzione ordinaria del territorio possa diventare occasione per nuove forme di cittadinanza attiva e valorizzazione ambientale” ha chiosato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
Prosegue intanto in tutto l’ Alto Valdarno anche il progetto “Splastichiamo i fiumi”: nell’ambito dell’accordo fra ente consortile, Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale, Legambiente Arezzo ed altre associazioni del territorio, grazie alle risorse messe a disposizione dalla Legge Salvamare, sono state realizzate iniziative di monitoraggio e recupero dei rifiuti nell’alveo del fiume Arno, utilizzando anche canoe e gommoni; quest’anno il progetto ha aderito all’iniziativa “Camminpulendo nel letto dell’Arno”, inserita nel calendario nazionale del Giro d’Italia Plogging 2025 e sostenuta dal Comune di San Giovanni Valdarno.
“La presenza attiva dei Consorzi di bonifica nell’attività di rimozione dei rifiuti da sponde ed alvei ha più obbiettivi: salvaguardare gli ecosistemi acquatici, rendere più belli e fruibili i corsi d’acqua, tutelare la sicurezza idrogeologica. L’abbandono dei rifiuti all’interno e nelle vicinanze dei corsi d’acqua rappresenta un elemento di amplificazione del rischio idraulico, intasando pompe ed idrovore, la cui indispensabile pulizia è una delle maggiori voci di spesa nei bilanci consortili, inevitabilmente gravando sul contributo richiesto ai consorziati. Per questo è grande la nostra attenzione verso l’innovazione nel contrasto alla piaga dell’abbandono delle plastiche” ha spiegato il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano.
Mentre nel Grossetano il Consorzio di bonifica Toscana Sud sta per inaugurare il progetto sperimentale River Cleaner (una barriera galleggiante intercetta il materiale flottante sul canale S. Rocco e lo sposta su nastri, che lo indirizzano direttamente sui camion per lo smaltimento), un analogo impianto automatizzato per la raccolta dei rifiuti è in fase di progettazione lungo il fiume Cornia, nel comune di Piombino; l’opera contribuirà alla prevenzione dell’inquinamento idrico, intercettando i rifiuti flottanti prima che possano raggiungere le aree costiere e marine.
In base al cronoprogramma, il Consorzio di bonifica 5 Toscana Costa prevede la conclusione di tutti gli interventi entro Dicembre 2026. Infine, anche il Consorzio di bonifica 4 Basso Valdarno ha realizzato, con l'Universita' di Pisa che ne segue il monitoraggio, 2 barriere per trattenere la plastica: una sul canale del Terzo nel comune di Ponte Buggianese ed una sul torrente Pescia di Collodi nel comune di Fucecchio. E’ inoltre in corso d’approvazione una convenzione con l'Autorità di Distretto per la realizzazione di barriere per la trattenuta della plastica sul canale Usciana nel comune di Fucecchio e sulla fossa Chiara nei comuni di Pisa e Collesalvetti, sempre con il supporto scientifico dell'Università di Pisa.

L’AREA METROPOLITANA DI MILANO È ORA PIU’ SICURA DALLE ALLUVIONIGRAZIE ALLA VASCA DI LAMINAZIONE SULLA TROBBIA
ALL’INAUGURAZIONE PRESENTI FONTANA E VINCENZI
Presenti i vertici nazionali e regionali ANBI è stata ufficialmente inaugurata a Gessate, comune dell’area metropolitana di Milano, la vasca di laminazione sul torrente Trobbia, realizzata dal Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi per contrastare il rischio idraulico in un’area fortemente urbanizzata, soggetta a frequenti e significative esondazioni; Regione Lombardia ha investito complessivamente 20 milioni di euro per la messa in sicurezza dell’area, con ricadute positive anche su Milano città.
A sottolineare l’importanza strategica dell’intervento ed il forte impegno istituzionale per la sicurezza idraulica, a tagliare il nastro è stato il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana accompagnato dall’Assessore regionale, Gianluca Comazzi.
“Quest’opera consolida un modello di collaborazione virtuosa tra la Regione ed i Consorzi di bonifica ed irrigazione, individuati come soggetti attuatori di interventi, studi e monitoraggi per la mitigazione del rischio idraulico con ben 118 progetti, che metteranno in sicurezza l’intero territorio lombardo, grazie ad un finanziamento complessivo di circa 170 milioni di euro – ha evidenziato Fontana - I lavori sono stati effettuati in tempi record, sintomo di un sistema collaudato e che funziona.”
La vasca, che rappresenta uno dei punti cardine del sistema di laminazione delle Trobbie, è operativa dal Marzo scorso ed è già entrata in funzione in più occasioni, dimostrando la propria efficacia nel contenimento delle piene. Grande quanto 7 campi da calcio e con una capacità di oltre 126.000 metri cubi, il bacino è costituito da due settori, che si attivano progressivamente in base all’intensità della portata, che in ingresso può superare i 50 metri cubi al secondo (mc/s), mentre in uscita viene limitata a mc/s 13 , riducendo drasticamente il rischio di esondazione nei centri abitati.
“È la terza opera di questo tipo, che inauguriamo in poche settimane in Lombardia; quanto qui realizzato auspichiamo sia da esempio per il piano nazionale di infrastrutturazione idraulica del territorio, che da tempo chiediamo per contrastare le conseguenze della crisi climatica” ha commentato il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi.
Il progetto prevede ora l’avvio della seconda fase: la rinaturalizzazione del sito con aree verdi e zone umide, nonché la realizzazione di sistemi di telecontrollo per una gestione coordinata delle vasche di laminazione.
“Realizzata in soli 548 giorni, la vasca coniuga funzionalità idraulica, sostenibilità, valorizzazione ambientale e del paesaggio rurale” ha concluso Alessandro Rota, Presidente Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi ed ANBI Lombardia.
L’intervento si inserisce in un ampio programma di prevenzione del rischio idrogeologico e che comprende la realizzazione di altre casse di espansione nei comuni di Gessate, Masate, Inzago, Bellinzago.
TOSCANA
DUECENTOMILA EURO PER SUPERARE L’EMERGENZA
Dal 18 Aprile u.s., quando l’emergenza meteo ha colpito la zona settentrionale della regione, il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord (con sede a Viareggio, in provincia di Lucca) è riuscito a superare le criticità, mettendo in campo tanti interventi di somma urgenza, localizzati in particolare nella zona della Versilia.
Fra le somme messe a disposizione da Regione Toscana, quelle interne e gli interventi in amministrazione diretta, la cifra totale delle operazioni realizzate si aggira attorno ai duecentomila euro.
Le maggiori criticità hanno riguardato la caduta di alberi o l’accumulo di detriti, che sono andati ad ostruire molti alvei consorziali; in particolare, i corsi d'acqua interessati sono stati canale Ritomboli ed i canali promiscui Bocchette, Levante, Colombetta; interventi similari sono stati realizzati anche sui corsi d’acqua Gaggetto, Carraia, Paduletto, strada Canale, Cagiolo, canale Orsoni, fosso Arginvecchio, torrente Baccatoio, fossi del Solco, Bagno, Infernetto ed in località Vitoio di Pietrasanta.
Anche nei comuni di Camaiore (torrente Lombricese) e Viareggio (canali Pineta di Ponente e viale dei Tigli) è stato necessario intervenire per la rimozione di alberi caduti. Da segnalare, inoltre, in località Cansoli nel comune di Stazzema, la frana del versante, riversatasi nel canale del Giardino, compromettendone la funzionalità idraulica; in accordo con Regione Toscana, l’ente consortile ha effettuato un intervento in somma urgenza per rimuovere il materiale accumulato in alveo (terra, massi e materiale vegetale), ripristinando la corretta sezione di deflusso.
Il canale di acque alte Carraietta, in località Falascaia nel comune di Pietrasanta, ha subito un cedimento arginale in destra idraulica di alcune decine di metri, compromettendone la stabilità e la tenuta strutturale.
Anche qui, in accordo con la Regione, il “Toscana Nord” è intervenuto per realizzare una scogliera, che riguarda anche un tratto interno fortemente eroso, predisponendo al contempo la rimozione del materiale accumulato all'interno dell'alveo.
VENETO
INAUGURATO IMPORTANTE INTERVENTO DI EFFICIENTAMENTO IRRIGUO
Una riduzione dei prelievi dal fiume Piave fino a 1.200 litri al secondo, grazie ad una maggiore efficienza derivante dall’irrigazione per aspersione e alla micro-irrigazione attraverso 270 chilometri di condotte per garantire, anche nei periodi meno piovosi, la risorsa su 3.060 ettari di terreno agricolo tra i comuni di Crocetta del Montello, Montebelluna, Nervesa della Battaglia, Arcade, Istrana e Paese.
Il Consorzio di bonifica Piave (con sede a Montebelluna, in provincia di Treviso) ha inaugurato, presso la centrale di pompaggio di Croce del Gallo a Crocetta del Montello, un importante intervento di riconversione irrigua, reso possibile grazie al finanziamento di 20 milioni di euro assegnati dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (oggi M.A.S.A.F.) attraverso il Piano Nazionale Sviluppo Rurale (P.S.N.R.) 2014-2020. Al taglio del nastro hanno partecipato anche il Presidente Commissione Agricoltura Senato, Luca De Carlo e l’Assessore Agricoltura Regione Veneto, Federico Caner.
È stato ricordato come, attraverso il P.S.R.N., i Consorzi di bonifica veneti abbiano realizzato interventi di efficientamento irriguo per 85 milioni di euro: opere strategiche, perché rappresentano il prerequisito, affinchè possano essere ammodernate anche le reti aziendali d’irrigazione.
TOSCANA
PIANIFICARE L’IRRIGAZIONE
Pianificare le colture già dal mese di gennaio per programmare la gestione dell’impianto d’irrigazione ed evitare troppi attingimenti nello stesso periodo: è ciò, che il Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud (con sede a Grosseto) ha proposto alle locali Organizzazioni Professionali Agricole per affrontare il delicato tema dell’irrigazione in Maremma.
L’incontro è stato organizzato dall’ente consortile dopo aver dovuto affrontare, nelle recenti settimane, criticità legate all’utilizzo dell’impianto d’irrigazione alla Steccaia. In questa stagione irrigua, per venire incontro alle richieste degli agricoltori, si è proceduto all’attivazione dell’impianto a fine del mese di aprile.
Questo tentativo si è però scontrato con sfavorevoli condizioni meteo: continue piogge hanno reso torbida l’acqua del fiume Ombrone, rendendone problematici l’attingimento e l’utilizzo; durante l’incontro è stata anche proposta una possibile serie di soluzioni, ma servirà comunque tempo per interventi strutturali.
Per questo, alle associazioni agricole sono stati chiesti collaborazione e supporto nella comunicazione per pianificare insieme e provare ad evitare che le problematiche di questa campagna possano ripetersi.
EMILIA ROMAGNA
VIA AGLI SFALCI
E’ al via il servizio di sfalcio nei canali consortili del territorio di pianura: il Consorzio di bonifica Parmense (con sede nella città capoluogo) coadiuvato anche da personale esterno interverrà, grazie all'ausilio di 16 mezzi fra escavatori e trattori, dotati di trincia e benna falciante, nel primo periodo in calendario, cioè quello primaverile-estivo (il secondo intervento sarà effettuato nel periodo autunnale, mentre saranno eseguiti interventi estivi solo su quei canali, che presenteranno particolari esigenze idrauliche od irrigue).
L'importo complessivo degli interventi è finanziato dall’ente consortile per 1 milione di euro ed i lavori riguarderanno l’intera rete di canalizzazioni, lunga oltre millecinquecento chilometri.
Nel dettaglio, le operazioni di sfalcio e decespugliamento saranno effettuate lungo i cavi consorziali dei bacini "Stirone-Ongina" (comuni di Busseto, Polesine Zibello, Roccabianca, Soragna) per oltre cinquecento chilometri; "Parma-Taro" (parte del territorio di Colorno, i comuni di Sissa Trecasali, Torrile ed una porzione di Parma) per più di quattrocento chilometri; "Enza-Parma" (comune di Sorbolo Mezzani, parte di Colorno e Parma) per oltre quattrocento chilometri; "Taro-Stirone" (comuni di Fontanellato, Fontevivo, Medesano, Noceto, San Secondo Parmense) per più di trecento chilometri.
VENETO
CONCLUSO PROGETTO SCOLASTICO REGIONALE
Con l’incontro tra gli studenti della scuola secondaria di Donada di Porto Viro e l’Assessore regionale Istruzione e Formazione, Valeria Mantovan, si è concluso il progetto regionale “Acqua, ambiente, territorio, Bonifica è sostenibilità 2024-2025", promosso da ANBI Veneto con Ufficio Scolastico Regionale e Regione Veneto.
Il Delta del Po è stato l’ultima tappa del percorso iniziato lo scorso autunno e che ha coinvolto gli 11 enti consortili veneti, finalizzato a raccontare ai ragazzi di 30 classi (tra scuole primarie e scuole secondarie di primo e secondo grado) le peculiarità del territorio regionale dal punto di vista di chi quotidianamente opera nella gestione di 26.000 chilometri di canali per la sicurezza idraulica e la gestione della risorsa idrica in ambito agricolo, nonchè per preservare l’ambiente ed i paesaggi generati dall’acqua.
L’incontro ha visto come protagonisti i ragazzi delle classi 1^F e 1^E delle scuole medie di Donada che, nell’ambito della progettualità “Il mio amico canale”, hanno studiato il canale Cavana gestito dal Consorzio di bonifica Delta Po (con sede a Taglio di Po, in provincia di Rovigo).
Nell’apprenderne le funzionalità i ragazzi hanno soprattutto potuto apprezzare il contributo ambientale, che questo corso d’acqua fornisce al parco cittadino dell’Amicizia. Proprio in relazione a quest’area verde, i ragazzi hanno progettato alcuni spazi per la fruizione familiare e le attività ricreative all’aria aperta. Nell’occasione, l’ente consorziale ha messo in azione 2 mezzi per una dimostrazione delle operazioni di sfalcio e pulizia delle sponde del canale.
“Acqua, ambiente, territorio. Bonifica è sostenibilità” si articola in più progettualità declinate in lezioni frontali, laboratori multimediali e visite guidate ai luoghi della Bonifica: a fine Maggio si è tenuta la conclusione del concorso “Le parole d’acqua”, che ha visto affermarsi i ragazzi dell’Istituto K. Lorenz di Mirano con un “reel” dedicato alla sicurezza Idraulica; oltre alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, il progetto di ANBI Veneto vede coinvolto anche l’Istituto Agrario di Piove di Sacco con il progetto PCTO (Percorso Competenze Trasversali ed Orientamento) attuato dal Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova).
PIEMONTE
A SCUOLA DI CICLOTURISMO
L’Associazione Irrigazione Ovest Sesia (con sede a Verdelli), in collaborazione con “Vercellioutdoor”, ha organizzato un corso per guide cicloturistiche del Piemonte, intitolato “Explore the waterways: ciclo escursione. Le vie d’acqua, percorso di km. 56 su superfici miste”.
La giornata è iniziata con una visita alla sede storica dell’ente consorziale ed alla città di Vercelli per continuare nella campagna vercellese, caratterizzata in questo periodo dalle risaie allagate: cascine, canali, antiche abbazie , oasi naturalistiche sono stati gli elementi miscelati per costruire un itinerario cicloturistico utile a questo momento formativo.
L’evento verrà riproposto il prossimo anno, proponendo altri itinerari lungo i capolavori di ingegneria idraulica ed in altri luoghi significativi del comprensorio.
EMILIA ROMAGNA
LA STORIA SELVATICA
A conclusione della 25° edizione della Settimana Nazionale Bonifica ed Irrigazione, il Consorzio di bonifica Romagna Occidentale (con sede a Lugo, in provincia di Ravenna) ha organizzato la presentazione del libro “Romagna selvatica ieri e oggi” (Il Ponte Vecchio, 2025), presente il co-autore, Massimiliano Costa.
Scritta a 4 mani con Eraldo Baldini, quest’opera originale e documentatissima segna una tappa importante negli studi naturalistici, ma non solo, del territorio locale.
Baldini è uno storico ed antropologo culturale ed è questa l'ottica, con cui conduce le sue ricerche sulla Romagna.
Fin da bambino ha "camminato" il territorio, che vedeva vivere orsi, castori, lontre, pellicani, cioè specie non più presenti in Romagna, ma che hanno lasciato un segno nella memoria e nella "cultura" delle generazioni che le hanno viste e vissute.
Tale ricerca vede, accanto all'apporto dello storico, quello del naturalista, zoologo, esperto di habitat ed ambiente. Massimiliano Costa, autore di numerose pubblicazioni ed ora Direttore del Parco Regionale del Delta del Po.
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